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Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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La Dottrina Mariana in sant'Agostino

Ultimo Aggiornamento: 16/07/2012 21:36
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Sesso: Femminile
16/07/2012 21:13

ambedue mirabili; quella divina senza una donna come madre,
quella umana senza un uomo come padre»36.
In un’altra omelia spiega come il Verbo, Dio eterno e senza tempo,
è venuto dal grembo di una donna in mezzo alla storia:
«La prima nascita è eterna, la seconda è avvenuta nel tempo.
Quando è nato dal Padre? Ma che significa: quando? Cerchi lì
quando, lì dove non si trova il tempo? Non cercare lì quando. Riguardo
alla nascita nel tempo, allora sì cerca quando; fai bene a
cercare quando è nato dalla madre. Invece se cerchi quando è nato
dal Padre, non fai una ricerca sensata: è nato e non ha un tempo;
l’eterno è nato dall’eterno: è coeterno a lui. E perché ti meravigli?
È Dio. Considera la sua divinità e non avrai più motivo di meravigliarti.
Ma quando diciamo: è nato da una Vergine, è una cosa
straordinaria: ti meravigli. Non meravigliarti: è Dio. La lode si sostituisca
alla meraviglia. Abbi fede: credi, perché il fatto è realmente
avvenuto. Se non credi, il fatto è avvenuto lo stesso, e tu
rimani infedele. Si è degnato di diventare uomo: che cosa cerchi di
più? Ti pare che Dio si sia umiliato poco per te? Colui che era Dio
è diventato uomo. In un piccolo alloggio, avvolto in panni, fu adagiato
in una mangiatoia (…) Colui che riempiva il mondo non trovava
riparo in un alloggio»37.
E ancora Agostino invita a celebrare nella festa del Natale la nascita
mirabile del Figlio divino della madre, perché
«per lui [per il Figlio] divenuto da invisibile visibile, noi potessimo,
partendo dalle realtà visibili, giungere a quelle invisibili»38.

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36 Discorso 196, 1: «…Nativitates Domini nostri Iesu Christi, duae sunt; una divina,
altera humana: ambae mirabiles; illa sine femina matre, ista sine viro patre».
Il Discorso 194, 1 si apre con termini simili: «È nato Cristo, dal Padre come Dio, dalla
madre come uomo; dall’immortalità del Padre, dalla verginità della madre; dal Padre senza
madre, dalla madre senza padre; dal Padre al di là del tempo, dalla madre senza necessità di
fecondazione; dal Padre come principio della vita, dalla madre come fine della morte; dal
Padre ordina tutti i tempi, dalla madre santifica questo giorno [Natus est Christus, Deus de
Patre, homo de matre. De Patris immortalitate, de matris virginitate. De Patre sine matre, de
matre sine patre. De Patre sine tempore, de matre sine semine. De Patre principium vitae, de
matre finis mortis. De Patre ordinans omnem diem, de matre consecrans istum diem]».
37 Discorso 189, 4.
38 Discorso 190, 2: «…ut per invisibilem visibilem factum, a visibilibus ad invisibilia
transiremus».


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Spiegando poi la missione del Figlio realizzatasi
nell’Incarnazione, non può che affrontare il mistero di Gesù in riferimento
alla maternità di Maria:
«Se dunque tanto il Figlio quanto lo Spirito Santo sono inviati là
dov’erano, bisogna domandarsi di che genere sia tale missione del
Figlio e dello Spirito Santo. Infatti solo del Padre non si dice in alcun
luogo della Scrittura che sia stato mandato. Del Figlio così
scrive l’Apostolo: Ma quando venne la pienezza dei tempi, Dio
mandò suo Figlio, formato da donna, formato sotto la Legge, per
riscattare quelli che erano sotto la Legge (Gal 4,4-5). Ha mandato
– dice – il suo Figlio formato da donna. Quale cattolico ignora che
con questa parola “donna” l’Apostolo non ha voluto indicare la
perdita della verginità ma, secondo il modo di esprimersi ebraico,
la differenza di sesso? Dicendo dunque: Dio ha mandato il Figlio
suo formato da donna, egli dimostra a sufficienza che la missione
del Figlio è precisamente la nascita da donna. Dunque in quanto
nato da Dio era in questo mondo (1Gv 5,4), in quanto invece è
nato da Maria, è venuto come mandato in questo mondo (Gv 3,6;
16,28).
Tuttavia non ha potuto essere mandato dal Padre senza lo
Spirito Santo, non solo perché il Padre quando lo mandò, ossia
quando lo formò dal seno della donna, non lo formò affatto senza
il concorso del suo Spirito, ma anche perché nel Vangelo, alla
domanda della vergine Maria: Come avverrà questo? si trovano in
risposta le seguenti parole assolutamente chiare ed evidenti: Lo
Spirito Santo scenderà in te e la potenze dell’Altissimo ti coprirà
con la sua ombra (Lc 1,34-35), e Matteo dice: Si trovò incinta per
virtù dello Spirito Santo (Mt 1,18). Ma presso il profeta Isaia è
proprio Cristo che si intende affermare della sua futura venuta: Ed
ora il Signore Dio mi ha mandato, lui e il suo Spirito (Is 48,16)»39.
Ne Il combattimento spirituale Agostino sviluppa il paragone tra
le missioni del Figlio e dello Spirito:
«Non dobbiamo prestare ascolto a coloro che dicono che nostro
Signore ha avuto un corpo tale e quale apparve nella colomba, che
Giovanni Battista vide discendere dal cielo e fermarsi su di Lui
come segno dello Spirito Santo. Così infatti tentano di persuadere
che il Figlio di Dio non è nato da una donna, perché se bisognava
mostrarsi agli occhi degli uomini, dicono, poté assumere un corpo
così come lo Spirito Santo. Infatti anche quella colomba non nacque
da un uovo, dicono, e tuttavia poté apparire agli occhi degli

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39 De Trinitate, 2, 5, 8.


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uomini. A costoro bisogna rispondere, prima di tutto, ciò che ivi
leggiamo che lo Spirito Santo apparve in forma di colomba a Giovanni
(cf. Mt 3,16), dove leggiamo che Cristo nacque da una donna
(cf. Mt 1,20). E non bisogna in parte credere al Vangelo e in
parte non credere. Donde infatti credi che lo Spirito Santo sia apparso
in forma di colomba, se non perché lo hai letto nel Vangelo?
Dunque anch’io credo che Cristo sia nato da una vergine perché
l’ho letto nel Vangelo. Il motivo per cui lo Spirito Santo non è nato
da una colomba, come Cristo da una donna, dimostra che lo
Spirito Santo non era venuto a liberare i colombi, ma a significare
agli uomini l’innocenza e l’amore spirituale, che visibilmente è
stato raffigurato sotto l’apparenza di colomba. Invece, nostro Signore
Gesù Cristo che era venuto a liberare il genere umano e procurare
la salvezza e agli uomini e alle donne, non disprezzò i primi,
perché assunse il sesso maschile, né le seconde, perché nacque
da una donna.
A ciò poi si aggiunge un grande mistero, che, poiché
per mezzo di una donna la morte era caduta su di noi, per
mezzo di una donna la vita risorgesse in noi, in modo che il diavolo
vinto fosse sconfitto riguardo all’una e all’altra natura, cioè
femminile e maschile, poiché esso (il diavolo) si rallegrava della
rovina di entrambi i sessi. Minor pena sarebbe stata per il diavolo,
se ambedue i sessi fossero stati liberati in noi, senza essere stati liberati
anche per mezzo di ambedue i sessi. Non vogliamo però dire
che solamente Gesù Cristo abbia avuto un vero corpo, e che lo
Spirito Santo sia apparso ingannevolmente agli occhi degli uomini,
ma crediamo ambedue quei corpi veri corpi. Come non era necessario
che il Figlio di Dio ingannasse gli uomini, così non conveniva
che li ingannasse lo Spirito Santo; ma a Dio onnipotente,
che creò dal nulla la creatura universale, non era difficile formare
un vero corpo di colomba senza l’aiuto di altri colombi, come a
Lui non fu difficile formare un vero corpo nel grembo di Maria
senza seme virile: in quanto la natura corporea obbedisce al comando
e alla volontà del Signore e per formare un uomo nelle viscere
di una donna e per formare una colomba nello stesso mondo.
Ma gli uomini stolti e gretti non credono che si possa fare da parte
di Dio onnipotente quello che essi non possono fare»40.
La piena verità dell’Incarnazione di Dio coincide con la verità
della donna che ha preso per sua madre:

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40 Il combattimento spirituale, 22, 24.

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