È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
QUESTO FORUM E' CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO... A LUI OGNI ONORE E GLORIA NEI SECOLI DEI SECOLI, AMEN!
 
Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

LE LETTERE di santa Caterina da Siena Dottore della Chiesa (2)

Ultimo Aggiornamento: 19/10/2012 17:01
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 1.222
Sesso: Femminile
19/10/2012 16:29

Altre 50 Lettere

201 A don Giovanni, monaco di Certosa in Santa Croce a Roma, lo quale era tentato e voleva andare al Purgatorio di santo Patrizio

202 A maestro Giacomo medico, in Asciano.

203 Ad alquanti novizii di Monte Oliveto nel convento di Perugia.

204 A frate Bartolomeo Dominici dell'ordine dei Predicatori, quando predicava ad Asciano.

205 A Stefano sopradetto poverello d'ogni virtù.

206 Al santo padre papa Gregorio XI.

207 AI Signori di Firenze.

208 A frate Bartolomeo Dominici dell'ordine dei Predicatori, in Asciano.

209 Al santo padre papa Gregorio XI, poi che fu giunto a Roma.

210 A missere Matteo, rettore de la Casa de la Misericordia di Siena.

211 A maestro Raimondo, in Vignone.

212 A Neri di Landoccio - cum esset Florentie -

213 A Daniella da Orvieto vestita de l'abito di santo Domenico.

214 A Caterina dello Spedaluccio e a Giovanna di Capo.

215 A certi monasteri di donne in Bologna.

216 A Nigi di Doccio Arzocchi.

217 A la priora e l'altre suore di Santa Maria de le Vergini.

218 Al padre santo Gregorio XI.

219 A frate Raimondo da Capua dell'ordine dei Predicatori, e a maestro Giovanni Terzo e frate Felice

220 A suora Magdalena figlia di monna Alessa, delle monache di Santa Bonda presso a Siena.

221 A sorella Bartolomea de la Seta, monaca di santo Stefano in Pisa.

222 Al soprascritto Stefano negligente.

223 A missere Giacomo cardinale degli Orsini.

224 Alla soprascritta monna Niera donna di Gherardo Gambacorti, in Pisa.

225 A frate Lazzarino da Pisa dei frati Minori.

226 A frate Raimondo da Capua dell'ordine dei frati Predicatori

227 A frate Guglielmo da Lecceto, essendo essa Caterina in Firenze.

228 A Neri di Landoccio, essendo lui in Pisa, quando lei lo mandò al santo padre.

229 A papa Gregorio XI.

230 Agli Otto della guerra, eletti per lo Comune di Firenze, perché era andata a loro richiesta a Vignone, al papa Gregorio XI.


[SM=g27998] [SM=g27998] [SM=g27998]

201. A don Giovanni, monaco di Certosa in Santa Croce a Roma, lo quale era tentato e voleva andare al Purgatorio di santo Patrizio

per essere liberato dalle tentazioni, e non avendo licenzia stava in molta afflizione di mente.

Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.

Carissimo fratello e figlio in Cristo dolce Gesù, io Caterina, schiava dei servi di Gesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo, con desiderio di vedervi fondato in vero e perfettissimo lume, poiché senza lo lume non potremmo discernere la verità.

Ma attendete che sonno due lumi, e l'uno non impedisce l'altro, ma unisconsi insieme, sì come la Legge nuova non tolse via la vecchia. (Tolsele bene la imperfezione, poiché la Legge vecchia era fondata solo in timore, unde era imperfetta; ma poi che venne la Legge nuova si conformò l'una con l'altra, la quale è Legge d'amore). Così è uno lume imperfetto, e uno lume perfetto: lo lume imperfetto è il lume che naturalmente Dio ci ha dato, col quale cognosciamo lo bene. I vero che l'uomo, offuscato della propria fragilità, non il cerca dove egli il debba cercare ma in cose transitorie, nelle quali non è perfezione di bene; e non il cerca in Dio, colà dove è sommo ed eterno bene.

Ma se questo lume naturale è essercitato con virtù, cercando il bene colà dove egli è - cioè che l'anima conosca la bontà del suo Creatore e l'amore inestimabile che egli ci ha, i quali amore e bontà trovarà nel cognoscimento di sé con questo modo: con sollicitudine e non con negligenzia esercitando la vita sua -, acquistarà il secondo lume, che è sopranaturale, non lassando però il primo; ma levarassi da la sua imperfezione e farassi perfetto col lume perfetto sopranaturale.

Che fa questo lume nell'anima, e a che si conosce che ella l'abi? Dicovelo. Lo primo lume vede le virtù: quanto elle sono piacevoli a Dio, e utili a l'anima che le possiede; e quanto è spiacevole e nocivo il vizio, lo quale priva l'anima della grazia. Lo secondo lume abbraccia le virtù, e parturiscele vive nella carità del prossimo suo. L'essere gionto al secondo lume dimostra che il primo naturale non fu impedito da l'amore proprio, e però ha ricevuto lo sopranaturale. Chi dimostra che questo lume sia infuso ne l'anima per grazia? Le virtù reali, tra le quali virtù due sonno le principali che più realmente ce il dimostrano - guidate dal lume della santissima fede, perché nel lume sonno state acquistate -: queste due virtù sono sorelle vestite di fortezza e di longa perseveranza.

La principale virtù di queste due, prima parturite dalla carità col lume della fede, è la vera e perfettaobbedienza. L'obbedienzia priva della colpa e la imperfezione, perché uccide la propria volontà unde nasce la colpa: poiché tanto è colpa o virtù quanto procede da la volontà. Unde, se l'anima fusse tutta ansietata di molte diverse cogitazioni e battaglie dal demonio, o dalle creature, o che la fragile carne impugnasse con disordenati movementi, e la volontà stia salda e ferma - che non tanto che ella non consenta, ma dispiacciale fino a la morte - non offende; anco ne merita e crescene in maggiore perfezione, colà dove ella voglia conoscere la verità, vedendo che Dio glili permette per farla venire a più perfetto cognoscimento di sé e della bontà sua in sé. Per mezzo del quale cognoscimento cresce in maggiore amore e umilità; e però dissi che cresceva in maggiore perfezione. Così la virtù non è virtù solamente l'atto, ma in quanto ella è fatta volontariamente con dritta e santa intenzione.

Perciò la volontà è quella che offende; e però l'obbedienzia, la quale uccide la propria volontà, leva via la colpa uccidendo quella che la commette. L'obbediente non si fida mai di sé, perché conosce il suo infermo e basso vedere, e però come morto si gitta ne le braccia de l'Ordine e del prelato suo con fede viva e lume sopranaturale, credendo che Dio farà discernere al prelato suo la necessità della sua salute.

Eziandio se il prelato fusse imperfetto e idioto senza lume, avarà viva fede che Dio l'alumini per la sua necessità. E perché nel lume ha veduto lume, però s'è fatto suddito. Chi manifesta questo lume? La vera obbedienzia: ella è longa e perseverante, e non corta; cioè che il vero obediente non obbedisce pure in uno modo né in uno luogo né a tempo, ma in ogni modo, in ogni luogo e in ogni tempo, secondo che piace al prelato suo. Egli non cerca le proprie consolazioni mentali, ma solo cerca d'ucidere la propria volontà: e però pone il coltello in mano all’obbedienza, e con esso coltello l'ucide, perché ha veduto nel lume che, se non l'ucidesse, sempre starebbe in pena e in offesa della perfezione a la quale Dio l'ha chiamato, e vedrebbesi privato della ricchezza del lume sopra naturale; lo quale lume è mostrato essere ne l'anima da la virtù d'obedienzia.

Quale è l'altra virtù che manifesta questo lume? I la pazienza, la quale è uno segno dimostrativo che in verità amiamo, perché ella è il midollo della carità. Ella è sorella dell’obbedienza - anco, l'obbedienzia è quella che fa paziente l'anima, perché non si scandelizza di veruna obbedienzia imposta a lui dal prelato suo -; ella è vestita di fortezza, e però porta pazientemente le riprensioni e i costumi dell'Ordine. Quando gli è rotta la propria volontà, non attedia, ma gode ed essulta con grande giocundità. Non fa come il disobbediente, che ogni cosa fa e sostiene con fatica e con molta impazienzia, in tanto che alcune volte, dimandando al prelato suo una licenzia di cosa che gli sia molto ferma nella volontà, non avendola piglia tanta pena che eziandio lo corpo pare che ne infermi. Meglio gli sarebbe con l'odio santo uccidere la propria volontà, la quale gli dà tanto tormento.

Questa pazienza sta sul campo della battaglia con l'arme della fortezza, e collo scudo della santissima fede ripara ai colpi; e sostenendo vince, e col coltello dell'odio e dell'amore percote i nemici suoi. Prima uccide il principale nemico de la perversa legge che sempre combatte contro lo spirito; e con essa uccide i diletti e piacere del mondo - i quali per amore del suo Creatore egli odia -, e le cogitazioni del demonio, lo quale ne dà molte con diverse fantasie; e con pensieri veri e santi le caccia da sé, conservando la buona e santa volontà che non vada dietro ad esse. Questa pazienza, guidata dal lume, non vuole combattere in luoghi dubbiosi con isperanza di non avere poi a combattere più. Non vuole così, poiché ella si diletta di stare in battaglie perché nella battaglia si pruova, e, provata, riceve la gloria, e in altro modo no.

Non fa come il semplice, che ancora è imperfetto in questo lume sopra naturale, e per lo poco lume, sentendosi passionato, per tollersi questa fatica e per timore di non offendere, si vorrà mettere a cosa che sarà di tanto pericolo che a un tratto ne potrebbe andare l'anima e il corpo. E faràssene sì forte imaginazione - per illusione del demonio e per volontà ch'egli ha di vivere senza passione, unde egli riceve le pene -, che colui che l'ha a governare non gli potrà trare questa fantasia. E se egli non gli dà licenzia di quello che vuole fare, ne viene a tedio, a confusione e ad impazienzia, e spesse volte entro la disperazione.

Questo gli è segno che quello che vuole fare non è secondo la volontà di Dio, ché, se così fusse, direbbe: «Signore, se questo è secondo la tua volontà, danne lume a chi mi possiede a licenziare; e quando che no, dimostralo». E con fede viva si pacificarebbe nella mente sua, vedendo che il negare o il concedere, qualunque si fusse, procedesse dalla volontà di Dio.

Non voglio, carissimo e dolcissimo figlio, che siate voi di questi cotali; ma voglio che col lume, come vero obbediente e paziente, stiate nel campo della battaglia, come detto è, dove comunemente combattono i servi di Dio, non volendo pigliare battaglia nuova né particulare la quale sia oscura e dubbiosa, ma pigliare quella che è lucida e generale; e in tutto annegare qui la vostra volontà, e in ogni altra cosa. Ma singularmente vi parlo al presente per quello che mi disse il visitatore: lassatevi guidare alla volontà sua, la quale non è sua, ma è da Dio, poiché il vostro andare credo che sia, e è, inganno di demonio, che coi l'amo del bene vi vuole pigliare. Sono certa che con questo lume conoscerete la verità; conoscendola ringraziarete il sommo ed eterno Padre, che con la santa obbedienzia v'ha campato di questo pericolo, altrementi no.

E però, considerando io quanto v'è di necessità questo lume, dissi che io desideravo di vedervene perfettamente illuminato. L'obbedienzia e la pazienza dimostraranno s'egli è in voi: cioè che non ricalcitriate a la volontà del prelato, ma con pazienza la portarete come vero obbediente, dilettandovi di rompere la vostra volontà. E se non trovaste in voi questo lume come vorreste e come si debba avere, intrate con odio santo nella cella del cognoscimento di voi e di Dio in voi; e del sangue del dolce e amoroso Verbo s'inebrii l'anima vostra. Nel quale cognoscimento s'acquista ogni grande perfezione, con fede, sperando nel sangue sparto con tanto fuoco d'amore. Senza pena o tedio di mente, figlio mio dolce, chinate il capo all'obbedienzia santa, e rimanete in cella, abbracciando l'albero della santissima croce. Altro non vi dico. Guardate - quanto avete cara la vita de l'anima vostra e quanto temete d'offendere Dio - che voi non seguitiate la vostra volontà.

Rimanete etc. Gesù dolce, Gesù amore.





202. A maestro Giacomo medico, in Asciano.

Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.

A voi, reverendissimo e carissimo fratello in Cristo Gesù, io Caterina, serva e schiava dei servi di Gesù Cristo, scrivo a voi e conforto nel prezioso sangue del Figlio di Dio, con desiderio di vedervi vero cavaliere di Dio, sempre seguitando la via de le virtù, non vollendovi adietro a mirare l'arato, ma sempre raguardando quello che avete a fare, perciò che colui che si vòlle adietro, segno è che è stanco.

E però noi, fratello carissimo, non ci dobbiamo mai stancare ne le sante e vere opere. E veramente così è, che colui che comincia e non persevera, non è degno di corona. Così disse lo nostro dolce Salvatore: che dei perseveranti e violenti - cioè che fanno forza e violenzia a le loro male cogitazioni -, di coloro è lo reame del cielo (Mt 11,12). Dicovi, fratello e figlio carissimo, che non potreste avere voi questa perseveranza della virtù, né avere Dio nell'anima vostra, avendo le conversazioni dei dimoni visibili e incarnati, cioè de le creature che vi volessero ritrare dal santo proponimento, traendovi fuore di voi. E sappiate che il demonio non vuole altro che trarvi fuore di voi, e poi che l'anima è attratta di sé medesima, perde ogni essercizio e cade nel perverso vizio de la superbia; non può sostenere sé, né nessuna creatura con pazienza per riverenzia di quella dolce virtù piccola de la vera umilità. Colui che non è umile, non può essere obbediente a Dio. O quanto sarebbe cosa sconvenevole che voi, che sete eletto a sempre lodare Dio, voi seguitaste le perverse volontà degli uomini, essendo amatore degli uomini e non di Dio! Oimé, non sarebbe altro che diventare servo del demonio. Pregovi per l'amore di Cristo crocifisso, che siate non crudele ma pietoso verso dell'anima vostra: allora dimostrarete la pietà, quando trarrete la puzza dei peccati mortali dell'anima vostra, e piantaretevi le vere e reali virtù, come uomo virile.

Non facciamo come animale che segue le sue volontà senza nessuna ragione: ma, come uomo virile, seguitate la via de le virtù. E non indugiate a dire: «Dimane farò», ché non sete sicuro d'avere lo tempo; sì come disse lo nostro Salvatore: «Non vogliate pensare del dì di domane, basti al dì la sollecitudine sua» (Mt 6,34). O quanto dolcemente ci manifestò lo poco tempo che l' uomo ha! e noi miseri miserabili, tutta la nostra sollecitudine e con molti affanni spendiamo, e il tempo nostro, che è la più cara cosa che noi abbiamo. Destianci agiumai dal sonno e non dormiamo più, ché non è tempo da dormire; ma destatevi dal sonno de la negligenzia e ignoranza.

HO inteso che voi e misser Sozzo volete andare al Santo sepolcro: la quale cosa molto mi piace. D'una cosa vi prego per l'amore di Cristo crocifisso, voi e misser Sozzo: che voi vi disponiate, prima che andiate, a questo santo viaggio, e che ordeniate prima la santa confessione; e scaricate le conscienzie vostre con modo e ordine, come se fuste ne la 'stremità de la morte: non aspettate di disponarvi per via. E se questo non faceste, meglio sarebbe che non metteste piè fuore d'uscio. Pregovi, padri e fratelli in Cristo Gesù, che non vi lassiate ingannare a la fragilità umana, né a la lebbra de la cupidità, poiché né avere né nessuna creatura rispondarà per voi: solamente la virtù virile, e la buona conscienzia. Altro non dico. Abbiate sempre Dio dinanzi agli occhi vostri. Io m'offero a voi per continua orazione.

Rimanete ne la santa carità di Dio. Gesù dolce, Gesù Gesù.



Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:43. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com