QUESTO FORUM E' CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO... A LUI OGNI ONORE E GLORIA NEI SECOLI DEI SECOLI, AMEN!
 
Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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IMITAZIONE DI MARIA

Ultimo Aggiornamento: 10/01/2013 00:04
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09/01/2013 23:43

Capitolo IV
“ DONNA ECCO TUO FIGLIO”


1) Ti benedico e ti ringrazio, Signore Gesù Cristo, consolatore di tutti gli afflitti, per il doloroso rispetto con cui guardasti la tua dilettissima Madre ai piedi della croce, in preda ad angoscia mortale. L'immensità del suo dolore la conoscevi bene soltanto tu, che eri profondo conoscitore del suo cuore e non avesti in terra essere più caro della tua Vergine Madre. Ma anche lei non amò nessuno più di te, suo Divin Figlio, che appena nato da lei riconobbe Signore di tutte le cose e suo Creatore. Perciò, guardando appeso alla croce te, che amava infinitamente, viveva più in te che in sé; e quasi totalmente astratta da sé, era anch'essa appesa alla croce: «crocifissa» in spirito con te, benché con il corpo fosse ancora accanto alla croce in lacrime.

2) Ti lodo e ti rendo gloria per la tua infinita compassione, per cui eri filialmente «consofferente» con la tua addoloratissima Madre, che in verità soffriva i tuoi dolori come suoi e le tue ferite come proprie, quando con nuovi contorcimenti spasimavi; e con occhi materni vedeva scorrere il sangue dal tuo corpo, e sentiva la tua voce che parlava a lei.

3) Ti lodo e rendo gloria per le bellissime parole, con cui brevemente ti rivolgesti alla tua Madre desolata, raccomandandola al tuo discepolo prediletto Giovanni, come a fedelissimo sostituto. E unisti la Vergine al vergine Giovanni con il vincolo della indissolubile carità, dicendo: «Donna, ecco tuo figlio!» (Gv 19,26); e al discepolo: «Ecco la tua Madre!» (Gv 19,27).

4) Felice comunione e gradita consegna, che unì e consacrò una integrità verginale. Con questa espressione, infatti, manifestasti l'affetto di un'amorevole preoccupazione per l'onorabilità di tua Madre, cui affidasti il conforto di un casto discepolo; e le offristi, in qualche modo, un altro figlio in armonia con la purezza dei suoi costumi e capace di provvedere alla necessità della sua vita. Era giusto che la tua filiale provvidenza si comportasse così, perché una Madre Santa e Vergine illibata non mancasse di un fedelissimo servo; e perché Colei, che stava per essere privata della tua dolcissima presenza, non poteva apparire quasi abbandonata e straniera tra i giudei.

5) Accogli dunque o Maria, dolcissima Madre di Dio, questa disposizione del Figlio tuo e questa decisione così dolce. Accogli con affetto questo discepolo, che ti ha donato tuo Figlio Gesù. È l'apostolo Giovanni, vergine eccellente, il più amato da Gesù, di soavi costumi. Egli è verecondo nel volto, modesto nel tratto, sobrio nel cibo, umile nel vestire, ossequente, pronto all'obbedienza. È il discepolo più amato, molto legato a te, stimato, puro di mente e vergine di corpo, gradito a Dio e caro a tutti. Perciò del tutto degno di vivere con te, Madre di Dio. So bene, inoltre, che a te sempre piacque e sempre piace ciò che piace al Figlio tuo; e che desideri la realizzazione di quanto Egli dispone, poiché in tutti i suoi atti non ha mai compiuto la propria volontà, ma sempre ha cercato la gloria del Padre. Perciò non dubito che ti piacque quando, prossimo a morire, ti lasciò Giovanni come suo sostituto.

6) E tu, san Giovanni, accogli il desiderabile tesoro che ti è stato affidato. Accogli la venerabile Madre di Gesù, la Regina del cielo, la Signora dell'universo, la tua diletta Parente, sorella di tua madre: la Vergine Santa. Finora la Beata Vergine era solo la tua parente, per diritto di sangue. Ora invece sarà tua Madre con un vincolo più sacro e per diritto divino, affidata a te per grazia speciale. Anche tu, che prima eri figlio di Zebedeo secondo la carne, fratello di Giacomo il Maggiore e parente del Salvatore, in seguito, divenuto discepolo di Gesù, sarai chiamato con nome nuovo: «figlio adottivo di Maria», cui obbedirai con amore filiale per tutto il resto della tua vita. Esegui, dunque, quanto Gesù ti comanda; metti in pratica l'ordine del sacro affidamento e otterrai l'onore e la riconoscenza di tutto il mondo.

7) Giovanni eseguì con somma gioia quanto Gesù gli disse dall' alto della croce. Infatti «da quel momento la prese nella sua casa» (Gv 19,27), ebbe cura di lei, la servì con sollecitudine, le obbedì incondizionatamente e l'amò con tutto il cuore. Godi dunque e rallegrati, beatissimo Giovanni, per il dono che ti è stato affidato: giacché ciò che Gesù aveva di più caro al mondo, lo consegnò con fiducia a te. Ti arricchì a dismisura, quando legò a te quasi con testamento Maria, che gli angeli santi non sono in grado di lodare degnamente.

8) Cristo consegnò a san Pietro le chiavi del Regno dei cieli; ma costituì te suo sostituto per la Madre. Un giorno Maria fu sposata a Giuseppe, ma fu affidata a te. A lui disse l'angelo: «Non temere di prendere con te Maria, tua sposa» (Mt 1,20). Ora il Signore degli angeli dice a te: «Ecco la tua Madre» (Gv 19,27); e come Giuseppe fu vicino alla Vergine nella nascita del Figlio, così tu devi starle vicino nella passione di Cristo, e per lungo tempo dopo la sua ascensione al cielo.

9) Se san Giovanni Battista fosse stato ancora in vita, per diritto di parentela e in virtù della sua castità sarebbe stato molto idoneo a servirla e suo insigne custode. Ma Giuseppe non c'è più, poiché non si conosce se è ancora in vita oppure è morto; Giovanni, in catene per lungo tempo, è stato ucciso; Gesù è ormai prossimo a morire e a sparire dagli occhi della Madre. E allora tu devi fare le veci di tutte queste persone a lei care; e devi fare le veci di Cristo, quale pegno del Figlio che le viene sottratto. Confido nel Signore Gesù, che questo sarà molto gradito a tuo fratello Giacomo e a tutti gli altri apostoli; che nessuno dei tuoi amici ti invidierà e che chiunque abbia stima di te si rallegrerà sinceramente. La ricchezza delle tue virtù ha meritato questo grande premio: ossia un perfetto «disprezzo del mondo», l'amore per Gesù, la dolcezza dei modi, l'integrità verginale, la serenità della mente, la libertà dell' anima, la purezza del cuore e la probità della vita.

10) Prendi dunque in tua custodia la Madre di Cristo, e ne conseguirai una grazia immensa. Accanto a lei farai molti e grandi progressi spirituali; sarai istruito dalle sue parole, edificato dai suoi esempi, aiutato dalle sue preghiere, incoraggiato dalle sue esortazioni, infiammato dal suo amore, attratto dalla sua devozione, elevato dalla sua contemplazione, ripieno di gioia, riempito di celesti delizie. Ascolterai dalla sua bocca i misteri di Dio, conoscerai cose nascoste, apprenderai cose mirabili e comprenderai cose ineffabili.

11) Per la tua presenza diventerai più casto, diventerai più puro, diventerai più santo e progredirai ancor più nella tua devozione. Lo sguardo di lei è pudicizia, prudenza il suo parlare, giustizia le sue azioni. Gesù è la sua lettura, Cristo la sua meditazione, Dio la sua contemplazione. Il decoro del suo volto brilla come la luce, il suo aspetto rispettabile non offende nessuno, il suo comportamento rende casto chi la guarda. La sua parola allontana ogni male.

12) Talmente grande è la dignità di Maria, che supera tutti i santi per purezza e grazia. Di lei tu avrai la custodia, affidata dal Sommo Re del cielo. Perciò offrile con diligenza i tuoi servizi, rendile onore, prestale premurosa attenzione. Resta accanto alla croce, vigila sulla Vergine, sostienila, abbracciala, sorreggila se viene meno, consolala se piange. Piangi con lei che piange, gemi con lei che geme, seguila se cammina, fermati se si ferma e siedi con lei, se si mette a sedere.

13) Se piange, non allontanarti; se soffre, fai opera di misericordia. Infine preparati alle esequie di Gesù che muore; conduci con te la Madre al luogo della sua sepoltura, riconducila in città, a casa e conforta la consolatrice di tutti gli afflitti. Sii suo servitore angelico, e anche in questo ufficio potrai offrire sollievo a chi è più degno di te. Cristo infatti venne confortato da un angelo nella sua agonia. Benche' non ne avesse bisogno, volle essere visitato da un inferiore e non rifiutò di essere da lui consolato.

14) Ecco, carissimo Giovanni, a quale eccelsa missione sei chiamato, quale Vergine ti viene affidata, di chi è Madre colei cui devi prestare le tue cure. Infine, ti scongiuro umilmente di pregare tanto per me peccatore, affinché io pure sia fervoroso nell'amore di Cristo e sia trovato degno di lodare la Beata Vergine e di partecipare ai suoi dolori.

Capitolo V
LA COMUNIONE DI MARIA CON GESÙ


1) Ti benedico, ti lodo e ti rendo grazie, Santa Madre di Dio, Vergine Maria, per tutti i beni e i doni a te concessi copiosamente da Dio; per le innumerevoli tue virtù e per gli straordinari privilegi di grazia, per i quali in modo assai insigne e al di sopra di tutti i santi risplendesti in terra; per essere degna Madre di Dio e nutrire al tuo seno, sollevare nelle tue braccia, abbracciare e portare il Verbo di Dio in te incarnato.

2) Ti benedico, ti lodo e ti onoro, eletta Madre di Dio e umile «Serva del Signore» (Lc 1,38), per tutti gli amorevoli servizi e i necessari aiuti prestati a Cristo fatto uomo, tuo Figlio; per le molteplici persecuzioni, per le privazioni, per i lavori e le fatiche sopportate pazientemente con lui.

3) Ti benedico, ti lodo e ti rendo omaggio, gloriosa Vergine Maria, Madre e Figlia dell'Eterno Re, per i soavi e frequenti colloqui con Gesù; per le divine parole ascoltate con tanta diligenza dalla sua bocca, e puntualmente conservate e meditate nel profondo del cuore (Lc 3,51); per le magnifiche consolazioni da lui spessissimo ricevute; per gli incommensurabili gaudi e le divine gioie procurati dalla sua presenza, suscitati per grazia dello Spirito Santo, e a lungo coltivati nel cuore.

4) Ti benedico, ti lodo e ti esalto, Santa Maria e mia venerata Signora, per la tua purissima e santissima vita, così cara a Dio e agli angeli, trascorsa con Gesù per lunghi anni in povertà e silenzio, provata da molte sofferenze e avversità, offerta a tutti i seguaci di Cristo come esempio da imitare devotamente e offerta mirabilmente fino al termine dei secoli alla Chiesa universale quale sostegno nelle sue prove.

5) Ti benedico, ti lodo e ti glorifico, o benignissima e piissima Madre di Dio Maria, per tutti i tuoi devoti esercizi e le sacre meditazioni sulla legge di Dio, cui ti dedicavi giorno e notte; per le tue ferventissime preghiere, per le lacrime e i digiuni che offristi a Dio con grande impegno per la conversione dei peccatori e la perseveranza dei giusti; per la tua grande compassione per i poveri e gli ammalati, per i tentati e gli oppressi dall' ansia; per il tuo grande. desiderio di salvezza del genere umano, del quale sapevi che doveva essere redento dalla morte del tuo Figlio.

6) Inoltre, benché amassi con immenso amore il Figlio tuo unigenito, tuttavia non lo strappasti all'orribile supplizio della croce, ma ti sottomettesti totalmente alla volontà del Padre. Inoltre, in tutte le sue sofferenze, «consoffristi» assieme a lui; e fino all' ignominia della croce con passo fermo seguisti Gesù che andava avanti, senza badare alla fuga degli apostoli (Mt 26,56) e senza temere la crudeltà dei giudei. Eri disposta a subire la morte con lui, piuttosto che abbandonarlo in tale estremo frangente.

7) Ti benedico, ti lodo e ti esalto con tutte le mie forze, o fedelissima e amatissima Madre di Dio, Celeste Maria, per la tua perseveranza nella fede ferma e nella carità perfetta, quando, mentre gli apostoli fuggivano per paura e mentre anche i pochi che seguivano Gesù si vergognavano, tu sola, con estrema costanza, tenesti alta la fiaccola accesa della fede nella passione del Figlio, non dubitando della sua futura risurrezione al terzo giorno, come era stato predetto da lui abbastanza chiaramente.

8) Mentre tutti gli amici di Gesù si erano dispersi, tu, Madre mestissima, con un piccolo gruppo di donne ti recasti impavida al Calvario, passando attraverso una folla minacciosa, per avvicinarti il più presto possibile al Figlio, che stava per essere crocifisso. Volevi vederlo mentre era ancora vivo, per poter ricevere da lui, prima della morte, la parola del suo amorevole dono.

9) Ti benedico, ti lodo e con tutte le mie forze mi raccomando a te, Santa e Immacolata Vergine, per la tua dolorosa presenza presso la croce di Gesù, dove affranta e afflitta a lungo ti fermasti, trafitta da una spada di dolore secondo la profezia di Simeone (Lc 2,35); per le molte lacrime versate; per la grande fedeltà e indicibile coerenza che dimostrasti al Figlio tuo nell'estremo bisogno, mentre stava per morire; per il grande dolore del tuo cuore; per la sofferenza più lacerante nel momento della sua morte; per il cereo suo aspetto, quando lo vedesti pendere morto davanti a te.

10) Ti benedico e ti lodo per il pio abbraccio con cui lo stringesti fra le tue materne braccia; per il mesto tragitto verso il luogo della sua sepoltura, allorché seguivi piangendo coloro che portavano il povero santo corpo, e piangendo guardasti tuo Figlio deposto nel sepolcro e chiuso sotto un grande sasso; per il doloroso ritorno dal sepolcro alla casa in cui eri ospitata, ove con molti fedeli colà riuniti ti sciogliesti in lacrime per la morte dell'amato Figlio con ripetuti lamenti, e piangesti tanto da far piangere anche quanti ti stavano vicino.

11) Compatisci ora, anima mia, la Vergine dolorosa, la Madre lacrimosa, Maria amorosa. Se ami Maria, devi compatirla per i tanti suoi dolori, affinché ti soccorra nelle tue pene. Ecco, la Santa Madre piange il suo unico Figlio; piange Maria di Cleofa il suo diletto Congiunto; piange Maria Maddalena il Medico della sua salute; piange Giovanni il suo dolcissimo Maestro; piangono tutti gli apostoli il loro Signore perduto. E chi non piangerebbe fra tanti amici che piangono insieme?

12) È davvero grande questo pianto a Gerusalemme! Fermati dunque anche tu un poco, e impara a piangere dalla Vergine Maria, le cui lacrime amare potranno commuovere il tuo cuore nel profondo. Eccola in piedi accanto alla croce, straziata da grandi dolori, colei che un giorno lontano, davanti al presepe, era piena di celesti armonie. È oppressa dal clamore dei giudei, lei che un tempo venne onorata dai re magi; è tutta cosparsa del sangue del Figlio, lei che era stata accarezzata dal suo candido aspetto.

13) Vede appeso alla croce, in mezzo a due ladroni, Colui che tante volte aveva visto operare miracoli in mezzo al popolo; contempla, reso quasi come un lebbroso per lo scempio delle ferite, Colui che aveva donato la guarigione a molti lebbrosi; mira, oppresso da innumerevoli dolori, Colui che aveva scacciato il dolore dagli infermi; contempla, vinto dalla morte, Colui che aveva richiamato il morto Lazzaro alla vita. Tutte le gioie si sono mutate in tristezze e tutte le cose dolci in amarezze.

14) La rutilante Stella del mare è sbattuta da numerose e angoscianti tempeste; ma la sua mente, che rimane fissa in Dio, non è vinta dalle perversità umane. Sta dunque ritta presso la croce con costanza e pazienza, con fedeltà e amore, senza temere quanti la minacciano di morte e senza sfuggire a quanti la maledicono. Sopporta tutto con animo tranquillo e si sforza di confrontarsi al Figlio umiliato, non rispondendo nulla ai crudelissimi nemici. Non usa espressioni di sdegno e non fa gesti di indignazione. Emette solo gemiti profondi, piange amaramente, si addolora con ansia, compatisce intimamente ed è immensamente afflitta. Non si irrita con i crocifissori, ma prega per i calunniatori, si rattrista e geme per quanti deridono e bestemmiano Cristo. Quindi sta presso la croce in un mare di lacrime, e con il suo esempio di mitezza offre il conforto della pazienza a tutti i tribolati.

15) O voi tutti che passate perla via del Calvario, guardate la dolorosa presenza della Beata Vergine Maria: guardate alla destra della croce e osservate Maria, Madre di Cristo. Non vi può essere un dolore simile al suo; non vi fu mai al mondo una madre che abbia compatito il proprio figlio con tanto amore, giacché per quante ferite ricevevano le membra di Gesù, tante ne riceveva la sua anima; tante volte diventava martire, quante volte contemplava le piaghe cruenti del Figlio.

16) Vedi dunque, anima devota, di stampare nel tuo cuore queste cose. Sii mite e forte, quando verrà il momento della tentazione. Non turbarti e non disperare, se ti viene a mancare quello che molto ami, o se ti viene negato ciò che ritieni esserti necessario. Gli amici di Gesù vengono provati spesso con gravissime afflizioni, perché, se Dio non risparmiò nemmeno suo Figlio ma per noi tutti lo abbandonò a gravissimi tormenti, come pretendi trattamenti migliori? Se Cristo non ricercò se stesso, ma fu obbediente e pronto a sopportare anche cose vilissime e dolorosissime, perché tu temi tanto la fatica e il dolore; e invece, per amore del Crocifisso, non abbracci le cose aspre e dure? Se egli riservò alla sua Santissima Madre molte contrarietà sulla terra; se permise che spesso tribolasse e soffrisse molto, come mai tu potresti vivere senza prove?

17) Se osservi tutti gli amici di Dio, non troverai nessuno che abbia navigato il mare di questa vita senza dure prove. Dall'immagine del Crocifisso e della sua Benedetta Madre, raccogli quindi l'esempio di una instancabile pazienza, e non temerai più di sopportare sacrifici per la tua salvezza e per la ricompensa dell'infinita bontà di Gesù. Così facendo, potrai godere la visione del suo volto per tutta l'eternità.

18) La Benignissima Madre di Gesù sa ben compatire chi soffre. Ha imparato da quanto ha sofferto ad avere affettuosa compassione degli afflitti. Non si dimenticherà dei suoi poveri devoti, verrà incontro alle loro preghiere, aiuterà quelli che la invocano con perseveranza e sarà propizia per tutti coloro che la servono.

19) Misericordiosissimo Gesù, Figlio di Maria, ti prego di concedermi il dono delle lacrime e di ferire il mio cuore con profondo e compassionevole affetto, di cui ben conosci che fu angosciata la tua pia Madre. Guardami con quegli occhi compassionevoli, con i quali guardasti tua Madre e il discepolo Giovanni che stavano accanto alla croce in lacrime, allorché affidasti l'uno all'altra, dando loro quest'ultimo addio: «Ecco tuo Figlio; ecco tua Madre». Visitami, ti prego, con la tua grazia in punto di morte; e fa sentire anche a me le parole che Giovanni udì dalla croce: «Ecco tua Madre», perché, sentendo queste parole, la mia anima non tema il «nemico ruggente» (1 Pt 5,8).

20) O clementissima Santa Maria, mia Signora, fedelissima Avvocata dei cristiani, ti prego per tutti i tuoi altissimi meriti, per i quali piacesti sommamente a Dio; per tutte le attenzioni che con grande amore avesti per tuo Figlio, e per tutte le lacrime che versasti nella dolorosissima sua passione: degnati di avere compassione di me, di prenderti cura di me con amore materno e di mettermi nel numero dei tuoi servi, che ti sono particolarmente vicini e da te sono più amati.

21) O unica speranza, gloriosa Vergine Maria, vieni e mostrami il tuo volto, prima che l'anima mia abbandoni il mio corpo; e «rivolgi a me gli occhi tuoi misericordiosi», con i quali guardasti molto spesso con grande gioia Gesù, «il frutto benedetto del tuo seno»: occhi segnati da tante lacrime durante la sua passione.

22) Assistimi allora Santissima Madre di Gesù, con la dolce comitiva delle tue vergini e con il sacro collegio di tutti i santi, come assistesti sino alla fine il tuo dilettissimo Figlio che stava per morire sulla croce, poiché dopo il tuo Figlio unigenito e mio Signore Gesù Cristo non trovo nelle necessità un sollievo più grande e sollecito del tuo, o Benignissima Madre di tutti gli afflitti.

Capitolo VI
PREGHIERE A MARIA IN LACRIME PRESSO LA CROCE


1) Pie, sante e dolorosissime lacrime della beata intemerata e sempre Vergine Maria, che sgorgaste dai suoi occhi nel giorno di Parasceve dall'intima compassione per Cristo e l'amatissima sua passione e morte in croce; quando copiose, lungo le guance e il suo petto fino al lembo estremo del vestito, scorreste e profondamente bagnaste il velo del suo sacro capo; e, cadendo sui suoi santi piedi, bagnaste la polvere della terra.

2) Oh, se avessi potuto seguire allora le orme dei piedi della mia Signora e avessi potuto in segreto raccogliere in recipiente le sue calde lacrime, non per lavare i miei piedi, che spesso ho macchiato con i pensieri cattivi e gli affetti indecenti, ma per lavarmi le mani e il capo, cioè le parole e le azioni cattive, per il perdono di tutti i miei peccati commessi ogni giorno.

3) O pia Madre di Dio, Vergine Maria, siimi propizia: cancella tutti i miei vizi con i tuoi dolori e la tua devotissima intercessione. Carissima Maria, soccorri l'anima mia nell' ultima ora della mia vita, e vieni con la moltitudine degli angeli e dei santi a difendermi contro i terrori del nemico e i dolori dell'inferno. Ricordati del sangue prezioso e innocente della morte del tuo diletto Figlio Gesù Cristo, sofferta per me peccatore; del suo costato ferito e di tutte le lacrime versate nell'intera tua vita; e abbi pietà di me. A te io sospiro, nei tuoi meriti confido, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen.


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