QUESTO FORUM E' CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO... A LUI OGNI ONORE E GLORIA NEI SECOLI DEI SECOLI, AMEN!
 
Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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IMITAZIONE DI MARIA

Ultimo Aggiornamento: 10/01/2013 00:04
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09/01/2013 23:53

Terzo Libro

Capitolo I
A GESU' CON MARIA


1) È giusto e logico, che dopo la memoria della santa croce si abbia anche una speciale memoria per i dolori della Beatissima sempre Vergine Maria, Madre di Dio, la quale stette fedelmente accanto al suo diletto Figlio Gesù, che pendeva dalla croce e moriva per la salvezza di tutto il mondo. Spettacolo straziante, quello della Madre e del Figlio crocifisso: della Madre che piange e del Figlio che soffre per lei; della Madre annientata dal dolore e del Figlio che le parla; della Madre che sta sotto la croce e del Figlio che pende dalla croce; della Madre che sospira e del Figlio che spira. Abisso di immenso dolore, che non si deve mai dimenticare, ma si deve conservare fortemente impresso nel cuore dei fedeli.

2) Pilato, sulla tavoletta fissata alla croce, fece scrivere: «Gesù Nazareno, re dei Giudei» (Gv 19,19). Scrivi anche tu questo a lettere d'oro nel tuo cuore, contro le derisioni degli uomini e il terrore dei demoni; e Gesù Cristo, Re del cielo, ti libererà da ogni persecuzione dei malvagi. Se farai così, ti starà accanto con le sue preghiere anche Maria, la Madre di Gesù, perché tu non ti disperi nelle angustie e negli ultimi istanti della tua vita.

3) Nessuna madre provò tanta gioia e tanta consolazione nella nascita del proprio figlio, quanta ne provò questa Beatissima Madre, che meritò di concepire e partorire il Figlio di Dio. Parimenti nessuna madre soffrì e sopportò tanto sconforto e tanto lacerante dolore per la morte del proprio figlio, quanto questa Amantissima Madre nella passione del suo Diletto Figlio, partecipando ai suoi dolori. Restò ferma accanto alla sua croce e, trafitta dalla spada del dolore, pianse amarissimamente.

4) Nel vedere così grandi sofferenze nel Figlio, che amava in maniera singolare e al di sopra di ogni cosa, fu un vero miracolo se poté continuare a vivere ancora nel corpo, mentre la sua anima veniva trapassata dalla spada del dolore tante volte quante vide o udì lamentarsi il Figlio, straziato e schernito. Martirio veramente unico per la Madre desolata e per la Vergine tenera, tormentata nel cuore e sofferente con il Figlio più atrocemente di un martire steso sul cavalletto di tortura.

5) Se amate Nostra Signora, fratelli, e se desiderate il suo aiuto in tutte le tribolazioni, fermatevi con lei presso la croce di Gesù, partecipando con tutto il cuore alle sofferenze di entrambi, perché Ella, nell'ora della vostra morte, preghi sollecitamente affinché vengano perdonati i vostri peccati e le vostre mancanze. Infatti chi ora ricorda e medita devotamente e spesso la passione del Signore e le lacrime della sua addoloratissima Madre può ben sperare nella misericordia di Dio e nella bontà della Madre e del Figlio, perché siano presenti nelle sue necessità e lo confortino nell' ora della morte. Quanto felice quell' anima che amò in vita Gesù e Maria, e meditò ogni giorno la dolorosa presenza di lei accanto alla croce di Gesù! Felice il religioso, che disprezza tutti i piaceri mondani e ha eletto nostra Signora come Madre consolatrice, custode e protettrice di tutta la sua vita.

6) Nessuno può dubitare che la buona e misericordiosa Madre, consolatrice dei poveri e soccorritrice degli orfani, volentieri dirà una sua parola dolce e buona per il fedele servitore, che starà per uscire da questo mondo. Placherà con le sue sante preghiere il volto del diletto Figlio e nostro Redentore, dicendo: «Mio amorosissimo Figlio, abbi pietà del tuo servo che mi ama e mi loda, come tu stesso hai visto e conosci. I santi angeli mi annunziavano i frequenti saluti, che uscivano devotamente dalle sue labbra, rammentando i miei gaudi; come era solito invitare molti fratelli a lodare con lui il tuò santo nome. Egli è il nostro segretario, e scrive libri di devozione. Passando per via e vedendo da lontano una croce, egli si ricorda della tua passione e ti dimostra il suo ossequio, inchinandosi davanti a essa. È lui che, vedendo in una chiesa o altrove un' immagine che ti ritrae, mentre giaci sul mio grembo o morto fra le mie braccia, immediatamente se ne addolorava, versava lacrime, piangeva, pregava piegando le ginocchia e ti adorava. Egli non si è mai allontanato da noi senza darci un bacio d'amore; e anzi tutti i giorni e tutte le notti tenne viva nel cuore la compassione per le tue sante piaghe e per le lacrime degli occhi miei, cercando di compatirmi con trasporto. Perciò ricordati di tutto questo, mio carissimo Figlio, e concedigli di trovare misericordia presso di te. Ti supplico con forza per lui, unitamente a tutti i tuoi angeli e santi».

7) Fate questo, fratelli, mentre state bene e avete ancora tempo per emendarvi. Procuratevi tali amici e avvocati, che possano dire una buona parola, gradita a Dio, per le vostre offese e i vostri debiti; e che vi possano accogliere nei loro eterni tabernacoli, dopo i pericoli e le faticose lotte di questo mondo, giacché non potreste trovare amici più fedeli e potenti in cielo e sulla terra di Gesù, Re degli angeli, e di Maria, nostra Signora e Regina del cielo. Se amate Cristo, prendete la sua croce, seguite la sua croce, restate accanto alla sua croce, abbracciatela e non abbandonatela finché non giungiate a Gesù, vera luce, che disse: «Chi segue me non cammina nelle tenebre». Se desiderate essere consolati in ogni tribolazione, avvicinatevi a Maria, Madre di Gesù, che sta accanto alla croce, addolorata e in lacrime; e tutto ciò che vi opprime svanirà o diventerà più sopportabile. Prima di morire, eleggete questa benignissima Madre di Gesù al di sopra di tutti i parenti e di tutti gli amici, come vostra Madre e Avvocata; e salutatela frequentemente con l'Ave Maria, che le è molto gradita.

8) Se il nemico maligno vi tenta e vi impedisce di invocare Dio e Maria, non vi curate e non cessate di lodarli e di pregare; ma più ardentemente invocate Maria, salutate Maria, pensate a Maria, nominate Maria, onorate Maria, inchinatevi a Maria, raccomandatevi a Maria. Restate in casa con Maria; tacete con Maria, godete con Maria; soffrite con Maria; lavorate con Maria; vigilate con Maria; pregate con Maria; camminate con Maria; sedete con Maria; cercate Gesù con Maria; stringete nelle braccia Gesù con Maria. Abitate a Nazaret con Gesù e Maria; andate a Gerusalemme con Maria; state presso la croce di Gesù con Maria; piangete con Maria; seppellite Gesù con Maria; risorgete con Gesù e con Maria; salite al cielo con Gesù e con Maria; desiderate di vivere con Gesù e con Maria.

9) Se meditate bene queste cose, fratelli, e se crederete di metterle in pratica, il diavolo fuggirà da voi e farete progressi nella vita spirituale. Maria, nella sua clemenza, pregherà volentieri per voi; e Gesù ben volentieri, per il rispetto che porta alla Madre, la esaudirà. È ben poca cosa quello che facciamo. Ma se ci accostiamo al Padre per mezzo di Maria e il suo Figlio Gesù, otterremo misericordia e grazia in terra, nonché gloria senza fine con loro nel cielo. Amen.

10) Felice l'anima devota, che in questa vita abbia Gesù e Maria come intimi amici: commensali a tavola, compagni nei viaggi, premurosi nel bisogno, consolatori nelle sofferenze, consiglieri nelle incertezze, soccorritori nei pericoli e in punto di morte. Beato chi si ritiene pellegrino su questa terra, e considera massima gioia avere ospiti Gesù e Maria nel profondo del suo cuore.

Capitolo II
EFFICACIA DELL'AVE MARIA


1) Primo esempio. Un fratello aveva smarrito nella sua cella un libretto e, nonostante. lunghe e accurate ricerche, non riuscì a trovarlo. Era assai rattristato per tale perdita e se ne disperava, finché si rifugiò nella preghiera e invocò la Beata Vergine con l'Ave Maria. Avvenne che, iniziando l'Ave Maria e continuando ad affliggersi per quella perdita, gli venne in mente questa ispirazione: «Cerca qui, davanti a te, sotto la pàglia del giaciglio dove ti trovi in preghiera davanti all'immagine di Maria». Stese subito la mano per esplorare, se si trovasse lì sotto. Ed ecco, non appena ebbe sollevato un po' di paglia, ritrovò il libretto e lo estrasse. Commosso lo baciava, ringraziando Dio e la Beata Vergine; e portò a termine l'Ave Maria, che aveva solo cominciato. Pensava: «Forse nostra Signora desiderava ricevere alcune Ave Maria. Per questo non ho potuto trovare subito il libretto». E bene, quindi, dire spesso l'Ave Maria, invocando devotamente la Madre di Gesù.

2) Secondo esempio. Un altro fratello, mentre stava scrivendo un libro nella sua cella, era molestato dal diavolo con cattivi pensieri. Perciò si alzò indignato, allo scopo di uscire dalla cella. Prima di uscire, ebbe però una ispirazione divina: guardò l'immagine della Beata Vergine, che aveva con se ed era solito salutare con devozione. Si inginocchiò e cominciò a ripetere l'Ave Maria a mani giunte. Subito fu aiutato dalla grazia divina. Infatti accorsero da lui Maria, nostra Signora, e il suo Divin Figliolo. Allora concluse l'Ave Maria, che a causa dell'agitazione aveva solo cominciato. Quando disse: «Gesù Cristo, amen», sentì in se' la virtù divina e scomparve ogni tentazione. Si meravigliò di essere stato esaudito così velocemente e comprese la grande utilità dell'Ave Maria contro qualunque tentazione del nemico. Ringraziò, dunque, Dio e disse fra sé: «Ora capisco che nostra Signora Santa Maria è potente, e può aiutare tutti quelli che ricorrono a lei». La notte seguente gli apparve in sogno questa visione: gli sembrava di camminare da solo nell'orto del pomerio. Gli si presentò satana e cominciò a spaventarlo, a metterlo in fuga. Il frate, impressionato dal suo aspetto, cominciò a correre per salvarsi da lui. Non osando uscire fuori dei confini del monastero, smise tosto di correre e cadde in un fosso d'acqua, pieno di fango. Temeva di affogare, poiché non c’era anima viva che gli desse una mano per aiutarlo. Allora cominciò a recitare l'Ave Maria e a chiedere aiuto. Profondamente sollevato, quasi liberato dal laccio della morte, rientrò in sé. Levandosi sul letto, per la gioia cominciò a piangere e, inginocchiato, recitò molte Ave Maria, aggiungendo anche queste parole: «Ave Maria, dolce Signora nostra, piena di grazia, il Signore sia con te, porta della misericordia».

3) Terzo esempio. Due frati regolari andavano insieme verso una montagna, per visitare parenti e fedeli in Cristo. Avvenne che essi deviarono alquanto dalla via giusta. Allora il frate più anziano disse al più giovane: «Fratello, mi sembra che abbiamo sbagliato; perciò torniamo indietro», e cominciò a pregare e a invocare la Beata Vergine, affinché mandasse loro un esperto che indicasse la via giusta. Avendo recitato alcune preghiere, inni e collette in onore della Beata Vergine, ecco sopraggiungere un uomo dall'aspetto di pellegrino, che portava sulle spalle un bastone e una borsa da viaggio. Questi salutò i due frati e disse che si stava recando verso la montagna, per l'indulgenza di san Quirino. Volentieri si unì a loro. Seguirono speditamente la guida sulla giusta via per un lungo tratto, finché giunsero nel luogo in cui dovevano recarsi. Allora il frate piu anziano, comprendendo che era stato loro concesso un aiuto divino, ringraziò la Beata Vergine per avere inviato una guida, che li avrebbe condotti alla meta. Memore delle parole di san Pietro: «Lasciate ogni sollecitudine vostra a Lui, giacché è Lui che si prende cura di voi».

4) Quarto esempio. Un frate, quando aveva tribolazioni, usava invocare Gesù e la piissima Madre Maria. E quando era tentato da qualche viziosa passione o tristezza, si rifugiava nella meditazione della passione di Gesù, recitando l'Ave Maria e invocando l'aiuto di Gesù e Maria contro la tentazione. Una notte vide in sogno il diavolo, che si avvicinava e voleva fargli del male. Temendo di avere la peggio, senza via di scampo, cominciò a recitare sottovoce l'Ave Maria. Quando il diavolo lo sentì invocare Gesù, immediatamente si allontanò da lui e cominciò a fuggire velocemente. Visto ciò, il fratello cominciò a gridargli dietro: «Gesù, Gesù», e quanto più forte gridava quel nome, tanto più velocemente satana si allontanava, atterrito dal dolce nome di Gesù e di Maria sua Madre. E sparì. Di fronte al fatto sognato, il frate si svegliò per l'improvvisa gioia e disse: «Se con un'Ave Maria posso mettere in fuga il diavolo, che cosa ho da temere?».

5) Quinto esempio. Nel nostro convento c'era un frate anziano di nome Egberto. Era devoto a Dio e alla Beata Vergine, nonché fervido amante della santa povertà. Per quanto gli consentivano le sue forze, lavorava intensamente, zappando la terra o arando. Sudando nella sua dura fatica, pensava ai dolori della passione di Cristo. Poi, stanco per il lavoro e allo scopo di dare sollievo al corpo, insisteva nella preghiera. Lungamente lo tentò il diavolo, perché abbandonasse il monastero e se ne andasse a mendicare per il mondo, dicendogli che questo piaceva di più a Dio e che si sarebbe spogliato delle comodità di cui si riteneva indegno. Ma abbandonò questo progetto su consiglio del priore e per le raccomandazioni dei confratelli, evitando così di affrontare pericoli e di commettere errori, vagando per il mondo. Spesso l'astuto tentatore inganna sotto le spoglie di un angelo e allontana l'anima dalla via del bene. Comunque, poiché non era contento di restare in convento, ma non voleva nemmeno allontanarsi senza il dovuto permesso, si rivolse alla Beata Vergine con la preghiera. Un giorno, stanco per il lavoro, si inginocchiò per pregare secondo il suo solito. Mentre si trovava da solo prostrato per terra, si addormentò dolcemente, e vide la Venerabile Signora che gli stava accanto e gli diceva queste parole: «Restate in questo luogo e fate quanto vi hanno detto il priore e i confratelli». Detto questo, la Signora sparì e il frate, tornato in sé, pianse abbondantemente. Si recò subito dal priore e con gemito e pianto gli raccontò ciò che aveva visto e aveva sentito. Il priore, da buon pastore, rispose confortando la pecorella triste e gli disse: «Mi piace questo, caro Egberto. Rimanete con noi, come nostra Signora vi ha testé raccomandato». Il frate non visse ancora a lungo; ma per una breve opera avrebbe ricevuto il premio della vita eterna. Perseverando in pazienza e in obbedienza, si addormentò nel Signore al mattino dell'ottava di san Giovanni apostolo ed evangelista, nell'anno 1420.

Capitolo III
EFFETTI DELLA DEVOZIONE A MARIA


1) «Il ricordo di me è più dolce del miele» (Sir 24.19). Queste parole dell'Eterna Sapienza si applicano decorosamente e opportunamente alla Madre della misericordia, da cui è nato Cristo, sole della giustizia. Dolce è Gesù, dolce è Maria, perché in essi non c'è amarezza alcuna, ma somma pietà, mansuetudine, carità e smisurata misericordia. Beato chi segue le orme dell'umile Gesù e si rivolge devotamente a sua Madre, per trovare grazia davanti a loro. Pertanto, fedelissimo servo di Dio, riunisci in un fascicolo quanto fece e insegnò Gesù, e ti gioverà più di tutti i tesori del mondo; medita frequentemente le azioni e le parole della sua Santissima Madre, che saranno di enorme consolazione per l'anima e più profumate di tutti gli aromi.

2) Il corpo ama i buoni odori e si rinfranca con il nutrimento dei cibi; l'anima invece si nutre, si irrobustisce e si allieta con salde virtù e sante meditazioni. Perciò, più ci si dedica alla perfezione sotto la guida e alla scuola dei maestri più nobili, tanto più efficacemente si impara e, in breve tempo, si giunge al colmo della felicità. Orbene, i maestri più grandi delle virtù e i più grandi luminari di tutta la santita' sono Gesù e Maria, che devi proporre alla tua pochezza come modelli da imitare, quasi fossero davanti a te. A essi devi unirti, rendendoti loro familiare, dedicandoti a loro e, dovunque ne senti parlare, fermati ad ascoltare diligentemente ogni cosa. E poi pensaci a lungo e rifletti attentamente su quanto suscita edificazione e dolcezza.

3) Ogni volta che stai per recitare le lodi divine o per fare qualunque azione, da solo o con gli altri, alza prima gli occhi al cielo e invoca teneramente Gesù e Maria, mettendoti supplichevolmente sotto la loro vigile protezione, facendo l'offerta di te stesso al loro beneplacito, perché la tua azione sia gradita a Dio, utile al prossimo e meritoria per te. La tua mente sia sempre pura, la tua volontà decisa, il tuo lavoro discreto, le tue parole controllate, ben concluse le tue azioni. Tutto si svolga a lode di Gesù e della sua Benedetta Madre.

4) Comincia sulla terra a lodarli, a venerarli e ad amarli, per poter meritare di regnare con loro, di lodarli, benedirli ed esaltarli in eterno unitamente agli angeli e ai santi. È bello e soave lodare Gesù; è amabile e grazioso lodare Maria. Lodali nella gioia, lodali nella tristezza, perché sono degni di ogni lode e devono essere ugualmente invocati in ogni circostanza. Quanto più frequentemente ti eserciterai a lodarii, tanto più crescerai nel loro amore e ti rafforzerai nella grazia della loro devozione.

5) Essi non si dimenticheranno mai di te, se tu non ti dimenticherai di loro. Ma se sventuratamente ti sarai dimenticato o ti sarai comportato male, se la tua devozione di una volta sarà raffreddata, dovrai punirti con opportuni castighi, deplorare amaramente i tuoi cattivi trascorsi, imparare a parlare più spesso con Dio e custodire con vigilanza maggiore la grazia che ti è stata donata. Ricordati, dunque, dei benefici di Gesù e Maria, e deplora la tua negligenza e la grave ingratitudine, in cui stoltamente sei caduto.

6) Felice chi ascolta attentamente gli ammonimenti di Gesù, perché si corregga e sia nuovamente rapito, dopo il pianto amaro, alle felici estasi dell'anima. La pietà di Gesù è più grande di tutti i peccati e la benignità di Maria non potrà mai esaurirsi. Oh, se tu potessi progredire molto nell' amore di Gesù, e servire degnamente e devotamente la benedetta sua Madre Maria! Ma che cosa potresti fare tu, che non sei degno nemmeno di pronunziarne il nome, poiché sei fragile, tiepido, negligente e, per di più, li offendi in molti modi frequentemente? Come protesti lodarli, se la lode sulla bocca di un peccatore non è accetta, poiché i santi possono essere soltanto quelli che sono giusti e degni? Ma allora devi tacere o parlare? Guai a te, se non loderai; ma guai a te anche se loderai con labbra indegne. Insomma, cosa devi fare per trovare misericordia e non incorrere in peccato?

7) Per procurarti la benevolenza del benignissimo Gesù e della misericordiosissima sua Madre, non c'è di meglio che umiliarti in ogni cosa, sottomettendoti a tutti, stando sempre all'ultimo posto e ritenendoti sinceramente indegno e vile. Se ti ritieni invece capace di fare qualcosa di buono, renditi conto della tua nullità. Soltanto così potrai placare Dio; Gesù avrà compassione di te e anche Maria pregherà per te. Sarai consolato nella tua umiltà, e non rimarrai confuso davanti a loro; ma riceverai copiosi doni, sciogliendo canti di lode. Se non sei capace di lodarli degnamente, fa come meglio puoi, offrendo ciò che hai, poiché la buona intenzione ti aiuterà fino a quando non sarai in grado di rendere ossequi migliori.

8) I più grandi e i più devoti lodano magnificamente; quelli che hanno solo un po' di olio, lo offrano volentieri al Figlio e lo sacrifichino alla Madre della grazia. Bisognerebbe zittire davanti all'eccellenza della gloria e della dignità del magnifico Figlio di una Madre Vergine, ma poiché Maria non disprezza i piccoli e i peccatori, ammetterà misericordiosamente la tua lode nel coro di quelli che la lodano, come afferma il santo profeta: «Il povero e il misero loderanno il suo nome». Questo si doveva dire, anche se in breve, secondo le proprie modeste possibilità, ma con linguaggio semplice e con sincerità.

9) Forse Gesù e Maria non furono i più umili sulla terra e non sono i più grandi nel cielo? Gesù si fece servo e Maria si chiamò ancella. Ma il mondo intero ha sperimentato la loro carità; i santi esaltano la loro dignità; la schiera degli angeli li venera. Potessi trovare anche te con loro, per inneggiare insieme con accenti instancabili al dolce nome di Gesù e della dolcissima Vergine Maria.

10) È bello e dolce mettersi al servizio di Gesù e di Maria. Essi per primi si sono messi al nostro servizio con molta fedeltà e umiltà. Figli degli uomini, servite il Signore, che si è degnato di servirvi così tanto; servite la Madre di Dio, che tanti esempi vi ha dato di santo servizio. È giusto onorare questi sommi patroni che ci possono aiutare, visto che per loro mezzo si conosce e si attua la volontà di Dio.

11) Implora ogni istante Gesù e Maria, che ti difendono dai nemici dell'anima e del corpo, e concedono i gaudi eterni a quanti li servono. Ricorri a Gesù e a Maria in ogni necessità, manifestando loro le tue richieste, confessando loro le tue colpe e deplorando i peccati commessi. Chiedi perdono, abbraccia la penitenza, riprendi a sperare, prometti di emendarti e abbi fiducia nell' aiuto della grazia. Se cadi facilmente in peccato, sollecitamente sforzati di rialzarti. Gesù e Maria esaudiranno volentieri le preghiere di chi li invoca, e non disprezzeranno il gemito dei bisognosi. Faranno festa anche gli angeli, quando ti sarai convertito con tutto il cuore da ogni peccato e avrai abbracciato una vita migliore, come è gradito a Cristo e alla sua Benedetta Madre. Cerca solo di non offenderli, ed essi non ti negheranno il loro aiuto; rendi loro il dovuto onore ed essi si prenderanno la massima cura di te.

12) Preghiera. A te, Signore Gesù, e alla tua Santissima Madre Maria raccomando l'anima mia e il mio corpo da custodire per la vita eterna. O unica speranza mia, Gesù e Maria, in ogni tribolazione e angustia mi soccorra la vostra pietà. Voi siete miei padroni potentissimi, degni di essere amati più di tutti i santi. Io, povero e pellegrino su questa terra, non ho nessuno, fra tutti i miei amici e conoscenti, tanto fedele e caro quanto voi, in cui confido.
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