QUESTO FORUM E' CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO... A LUI OGNI ONORE E GLORIA NEI SECOLI DEI SECOLI, AMEN!
 
Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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Pietro Brocardo, DON BOSCO Profondamente uomo profondamente santo.

Ultimo Aggiornamento: 05/05/2013 23:39
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05/05/2013 23:39

Indice
"Soltanto un santo in veste moderna e non un partito né una concezione del mondo sarà la scaturigine della bramata trasformazione della vita" (W.Nigg)
  INTRODUZIONE
"Don Bosco è insieme santo del passato e profezia viva di ciò che Dio vuole nella storia."
 PARTE PRIMA.
"Nella Chiesa ci sono santi grandissimi dinanzi a Dio e pressoché dimenticati dagli uomini; ce ne sono altri, invece, ai quali è riservata anche una grandezza terrena."
 Capitolo primo. LA FATICA DI FARSI SANTO.
"Don Bosco, come tutti, non era nato santo; lo è diventato abbandonandosi alla potenza dello Spirito Santo, e contraddicendo se stesso, scalando passo passo la vetta della santità."
  Capitolo secondo. SVOLTA SPIRITUALE.
"L'amico non lo approvò: «La tua forza - gli disse - mi spaventa. Dio non te la diede per massacrare i compagni. Egli vuole che ci amiamo, ci perdoniamo»."
.
  Capitolo terzo. PROFONDAMENTE UOMO.
"«Agostino, - scrive - Francesco, Caterina da Siena, don Bosco, vanno annoverati tra i fiori e i culmini dell'umanità»."
  Capitolo quarto. PROFONDAMENTE SANTO.
"Non altrimenti si deve pensare di don Bosco. La sua esistenza si spiega solo con Dio; solo alla luce della sua santità che è insieme nascosta e manifesta."
  Capitolo quinto. TAUMATURGO CHE NON FA PAURA.
"Un taumaturgo, si vede, che ha tutta l'aria di non esserlo, che sa abilmente occultarsi."
  Capitolo sesto. UN SANTO FONDATORE.
"I discepoli cresciuti direttamente alla scuola del fondatore hanno una presenza e un significato di rilievo, in quanto con la loro vita concorrono ad esprimere contenuti ed opere del proprio carisma, e perciò sono considerati partecipi di questo processo e "quasi confondatori"."
  Capitolo settimo. SANTO FURBO.
"Amava il proverbio piemontese: “fè 'l bonom sensa eslo: fare il bonomo, ma non esserlo». «Sai - diceva un giorno ad un suo sacerdote - che cosa significa essere furbo? Saper fare il bonomo! Così faccio io: lascio dire tutto, ascolto, attendo bene alle parole, ma infine nel decidere tengo conto di tutto e vengo a conoscere perfettamente ogni cosa»."
 Capitolo ottavo. SANTO ALLEGRO.
"Ma non tutti i santi hanno manifestato la loro allegria allo stesso modo. La vita di S. Tommaso Moro, di S. Filippo Neri, di don Bosco è talmente traboccante di gioia che potrebbe offrire materia per una "teologia della gioia"."
  Capitolo nono. SANTO CON QUALCHE OMBRA.
"A chi un giorno gli rimproverava di non aver usato le stesse armi dell'avversario rispose con pacatezza: «È il Signore che ha guidato ogni cosa»."
  Capitolo decimo. LACRIME DI UN SANTO
"Anche per don Bosco la testimonianza delle lacrime è frequente e toccante. Noi ci domandiamo se si possa parlare, e fino a che punto, di una semplice caratteristica della sua personalità molto sensibile o non piuttosto di vere e proprie esperienze mistiche."
  Capitolo undicesimo. COME MUORE DON BOSCO.
«Stia tranquillo, don Bosco, faremo tutto, tutto quello che desidera».
  PARTE SECONDA.
"Come tutti i santi, don Bosco è dominato dall'anelito di tendere incessantemente alle vette della santità, mai interamente raggiunta quaggiù."
  Capitolo primo. LA MISTICA DEL «DA MIHI ANIMAS».
"«Se salvi l'anima - scrive don Bosco - tutto va bene e godrai per sempre; ma se la sbagli perderai anima e corpo, Dio e il Paradiso, sarai per sempre dannato»."
.
  Capitolo secondo. IL LAVORO COLOSSALE.
"«Gesù Cristo cominciò a fare ed insegnare - leggiamo nel secondo articolo -, così i congregati cominceranno a perfezionare se stessi colla pratica delle interne ed esterne virtù»."
  Capitolo terzo. LAVORO A DUE.
"Ma la Madonna non si limita a passare per la mediazione di mamma Margherita. Essa irrompe direttamente nella vita del pastorello dei Becchi, come luce dall'alto, prima nel «sogno dei nove anni» e poi negli altri sogni mariani."
  Capitolo quarto. FORTE MESSAGGIO DI CASTITÀ.
"Queste perentorie affermazioni di don Bosco e del suo settimo successore fanno della castità uno dei poli luminosi dell'identità salesiana."

  Capitolo quinto. L'ASCESI DELLA TEMPERANZA E DELLA MORTIFICAZIONE.
"Il lavoro - e lo abbiamo visto - è già in se stesso la continua ascesi di don Bosco;"
  Capitolo sesto. INTENSA VITA DI FEDE, SPERANZA E CARITÀ.
"In questo sogno, molto elaborato, don Bosco non trova di meglio, per definire il volto del salesiano, che rifarsi alla triade teologale, sintesi e sostanza della vita cristiana."
  Capitolo settimo. CON DIO NELLA PREGHIERA.
"La dimensione contemplativa si esprime nell'universo della liturgia, dell'ascolto della Parola, della preghiera; ed altro ancora."
  Capitolo ottavo. CON DIO NELL'AZIONE.
"Basta, in una parola, che esca, per così esprimerci, fuori di sé (estasi) e si unisca intensamente all'azione con la quale Cristo risorto continua a compiere la salvezza del mondo, per entrare in sintonia con Lui e divenirgli progressivamente conforme."
  Capitolo nono. DONI SUPERIORI.
"A volte il suo corpo si trasfigurava e diventava luminoso, come si legge di molti santi."
  PARTE TERZA.
"Si tratta di testimoni diretti - tra i moltissimi - i quali, con tutto il rispetto per il Libro sacro, potevano dire: «Noi l'abbiamo veduto con i nostri occhi, le nostre mani hanno toccato, di ciò rendiamo testimonianza» (Gv 1,1-2)."
  Capitolo primo. BATTISTIN.
"È un bravo prete che raccoglie molti giovani alle feste e colà si divertono. Oggi si danno le castagne, vieni."
  Capitolo secondo. MI COLLOCÒ AL FIANCO DI DOMENICO SAVIO.
"La vita nell'Oratorio! Ah quanta felicità! Impossibile dimenticarla."
  Capitolo terzo. IL DOTTOR ALBERTOTTI E SUO FIGLIO.
"Questa testimonianza è preziosa. Coglie aspetti tipici di don Bosco: la sua conoscenza eccezionale dell'animo giovanile, la sua indomabile attività, il lato gaio della vita, la sua sincera umiltà."
  Capitolo quarto. IL PROFESSORE ANNIBALE PASTORE.
"I figli del Santo che frequentarono l'università di Torino furono sempre oggetto di particolare benevolenza da parte sua."
  Capitolo quinto. IO SONO IL PIÙ BENVOLUTO.
"«Un mese dopo, circa, un compagno mi dice: "Ieri ho visto don Bosco che ha fatto la vendemmia alla vite delle sue finestre. Sono rimasti però ancora alcuni grappoli; se vieni con me andiamo a prenderli"."
  Capitolo sesto. DON EUGENIO CERIA.
"«Si è detto tante volte che don Bosco aveva una forza di attrazione. Questa forza di attrazione non l'aveva soltanto sui vicini, ma anche sui lontani, e in varie forme. E io per conto mio ne ho fatto una esperienza."
  Capitolo settimo. FRANCESCO PICCOLLO.
"Questa origine quasi paesana con don Bosco segnò il rapporto che egli ebbe poi per tutta la vita non solo con l'ambiente, ma più ancora con il cuore di don Bosco e la sua missione."
  Capitolo ottavo. NON STRAPPARE MAI L'UBBIDIENZA.
"La sua giornata cominciava alle 4,30; recitava il breviario del giorno, e ci metteva anche il Rosario; poi celebrava la messa, faceva la meditazione, quindi scendeva in mezzo ai giovani e non li lasciava più. Questo per anni e anni."
  Capitolo nono. UNA VOLTA IO ERO TUTTO!
"Tutto andò bene in quella cena indimenticabile; ma alla fine successe qualcosa che non sembrava quadrare con i pensieri abituali del giovane ospite. Egli vide che i superiori che attorniavano don Bosco, finita la cena, uno dopo l'altro, dopo un breve saluto a don Bosco, se ne erano andati lasciandolo completamente solo, nella pallida luce della stanza."
  CONCLUSIONE.
"In don Bosco l'uomo moderno si riconosce volentieri, come negli altri giganti della santità."




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