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La psicologia degli adolescenti spiegata alle mamme - educazione cristiana

Ultimo Aggiornamento: 01/07/2013 10:32
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Sesso: Femminile
01/07/2013 10:05



PARTE TERZA

LA VITA DEL CUORE

NASCITA DELLA PERSONALITÀ FEMMINILE


Le mamme devono convincersi che la pubertà nella adolescente segna in modo indubitabile ed universale la nascita della vita del cuore e dei sentimenti amorosi. Non diciamo dell'amore di un individuo particolare, ma del sentimento dell'amore.

E non dobbiamo meravigliarcene se ricordiamo l'influsso che abbiamo descritto del fisico sulla psiche: all'inizio della vita genitale e alla possibilità progressivamente crescente della maternità corrisponde una evoluzione parallela della psicologia dell'individuo.

Non solo la psicologia governa l'essere umano: l'educazione può avere un notevole influsso. Bambine non ancora formate fisicamente, possono eccezionalmente essere già aperte ai sentimenti amorosi della vita affettiva. Si presenta questo caso dove l'ambiente familiare e sociale offre suggestioni: l'esempio dei fratelli o delle sorelle maggiori fidanzate è una causa notevole di questo sorgere della vita affettiva. Questa evoluzione si ha soprattutto negli ambienti popolari in cui le bambine in casa, a scuola, sul lavoro, sentono conversazioni o canzoni amorose e in cui assistono per strada o nei cortili agli incontri sentimentali o sensuali di giovani e di adulti. Accade anche l'opposto: ragazze già formate fisicamente in cui nasce molto tardi il sentimento amoroso. Non vi sono fidanzati nella loro famiglia o tra le loro conoscenze, sono assorbite dall'attività scolastica, o partecipano a qualche movimento giovanile, non hanno un temperamento ipersensibile (e se ne incontrano nel mondo femminile).

L'ambiente accelera o ritarda il sorgere di questo sentimento: in tutti i casi, è all'apparire della pubertà, e generalmente qualche mese dopo che si ritrovano le manifestazioni del sorgere della vita affettiva nella adolescente.



La adolescente sente molto intensamente

Simona Schumaecher descrive molto bene lo stato d'animo della adolescente: “ È l'età in cui per un niente, o per uno sguardo un po' severo, per una parola brusca, per una allusione mal compresa la bambina scoppia in lacrime e si apparta col suo dolore.

È l'età in cui il minimo dispiacere, la più piccola contrarietà e cosi pure la minima gioia, prendono delle proporzioni considerevoli, rallegrano o rattristano tutto: poi, ben presto vengono dimenticate. È l'età in cui il cuore vibra per tutto quello che tocca i sensi: poesia, profumo, danze, bellezza della natura: le nostre adolescenti, che hanno sete di bellezza sono sensibili a un bei tramonto, a un romantico chiaro di luna, ad una cascata, a un prato coperto di fiori, ad una bella notte d'estate. Le canzoni del giorno, le arie languide, le parole sentimentali turbano la loro giovane sensibilità, accentuano la loro tendenza alla malinconia e a tutte quelle snervanti fantasticherie che indeboliscono l'anima e preparano il cuore ad ogni follia.

Ed ecco perché dobbiamo scegliere con ogni cura le danze che proponiamo alle nostre adolescenti e cercare di lottare efficacemente contro i canti languidi, le musiche sentimentali e le canzonette romantiche che fanno loro tanto male ”.

Non ci si può esprimere meglio. La sensibilità delle adolescenti è viva e profonda. L'abbiamo paragonata ad una bilancia di precisione che registra la minima variazione di peso. Non occorre insistere oltre su questo punto; la donna conserva sempre la maggior parte di questa viva sensibilità! È quindi facile per loro immaginare la sensibilità della adolescente: è la loro, però più fragile.

A quarant'anni la serie di piccoli disinganni portati dalla vita, dal marito, dalla maternità, dall'educazione, alcune grandi prove, hanno reso la donna più in grado di sopportare i colpi del destino: la sensibilità si è smussata. La donna adulta non ha perduto della sua impressionabilità, ma ha acquistato una possibilità di resistere e di tenere in minor conto le proprie impressioni; ognuna tuttavia sa per esperienza che l'equilibrio della sensibilità in lei è sempre relativo.

Nella adolescente, in cui la personalità non è ancora formata, la padronanza di sé non ancora raggiunta, le impressioni non incontrano nessun freno, nessun ostacolo: la sensibilità è fragile, registra con intensità i più piccoli e banali incidenti.

Un paragone farà meglio capire la differenza di situazione in cui si trovano la donna matura e la adolescente, di fronte ad una stessa contrarietà. A quindici o vent’anni si è in grado di portare pacchi pesanti, cosa impossibile ad una bambina di due o tre anni. La madre di famiglia conta già quindici o vent'anni di vita affettiva abituale; la sua sensibilità si è abituata a ricevere scosse; non che abbia cessato di sentirle o di soffrirne, non giungono più impreviste e vengono accolte con una certa filosofia. La adolescente non ha che due o tre anni, o anche meno in quanto a vita affettiva: le minime prove presentano perciò per lei una grossa difficoltà.

E quando le loro adolescenti saranno alle prese con delusioni di ordine affettivo, è opportuno che le mamme non facciano dell'ironia e non prendano in giro le figliole, predicendo che “ ne vedranno di peggio! ”. È questo un modo di consolare, lo si ammetta, poco opportuno! Bisogna invece trattare la ragazza con molto tatto, molta dolcezza, ragionare amichevolmente con lei; fare leva sulla sua fierezza giovanile e soprattutto evitare di predirle avvenimenti più duri per l'avvenire prossimo o remoto.

La vivissima sensibilità della adolescente di fronte agli eventi della vita, si ritrova con la stessa intensità e la stessa profondità di fronte al problema amoroso. La adolescente, soprattutto quando arriva alla fine della adolescenza, nutre delle speranze sproporzionate per il sorriso di un giovane cortese, per una parola di complimento o qualunque apparente interesse verso di lei; su questi fragili dati imbastirà lunghi sogni e romanzi.

E così una parola sgradita da parte di una persona che ama, un viso scuro, una mancanza di premura nei suoi riguardi, una osservazione un po' severa sono immediatamente interpretate come prova di disaffezione. “ Nessuno mi ama qui ”, ci diceva una adolescente che aveva una mamma molto affettuosa, ma che davanti alla indisciplina e all'abilità diplomatica della figliola nello schivare la sua parte di lavori domestici, si era sentita costretta a rimproverarla parecchie volte negli ultimi tempi. Ella aveva inoltre fratelli e sorelle che si divertivano a prenderla sempre più in giro perché s'arrabbiava e piangeva. Come avviene sempre in questi casi, i fratelli trovano un piacere maligno nel ripetere instancabilmente i loro scherzi: ed il fatto che “ ogni volta le saltava la mosca al naso ” non poteva far altro che incoraggiarli nel loro atteggiamento. Con la sua mancanza di esperienza della vita, la adolescente giudicava i rimproveri della mamma e le ironie dei fratelli come una prova di non essere più amata. Molte donne sanno la crudeltà di questa impressione. È perciò facile per loro capire lo squilibrio sentimentale che una tale convinzione, mal fondata ma frequente, produce nell'anima della adolescente. Una delle caratteristiche dell'adolescenza consiste nel rapido sorgere della sensibilità, intensità e profondità delle impressioni che essa suscita.



La adolescente si apre al sentimento amoroso

L'adolescenza è l'età in cui ci si apre all'amore. Con questa affermazione non vogliamo affatto dire che sempre e in tutte esista un autentico amore verso un giovane nei primi anni o alla fine dell'adolescenza. Vogliamo unicamente sottolineare la presenza di inclinazioni all'amore nella personalità adolescente e affermare che queste non rimarranno inerti: troveranno delle occasioni di vario genere. Le circostanze, l'ambiente, il carattere personale della ragazza, la mancanza di contatti maschili potranno impedire il sorgere di un autentico amore, ma in questo caso si costateranno delle compensazioni affettive di vario genere. Sarà l'affetto intenso per una insegnante, per una dirigente di gruppo, per un personaggio a lei forse anche sconosciuto ma di cui ha letto la vita o le opere. Quante volte le ragazze si entusiasmano per un professore in cui vedono incarnato, secondo loro, l'ideale!

Quest'ideale può essere unicamente fisico: a volte basta un bel volto o due begli occhi per attirarsi l'affetto pieno di ammirazione delle adolescenti. “ Quant'è bella!” ho sentito dire da ragazze che parlavano della loro insegnante. Il prestigio intellettuale potrà pure occasionare il sorgere di questi amori ricchi di ammirazione: cosi pure la calma, l'energia e l'equilibrio. In questi ultimi casi è chiaro che la persona amata sostituisce qualcun altro: in lei si vedono i caratteri dell'uomo desiderato, ma ancora sconosciuto, che già si ama in quella persona.

Il caso meno felice e sensibilmente più morboso si ha quando la persona è amata per la sua eccessiva sensibilità e per le ardenti dimostrazioni di affetto che essa da. Non è amore per altri in questo caso, ma è la adolescente che ama se stessa, cercando in una tale amicizia amorosa le gioie di provare delle emozioni, dei sentimenti intensi, una esaltazione affettiva: in questo genere di attaccamento siamo vicini a quei sentimenti mediocri ed egoisti che portano al flirt.

Non è necessario, abbiamo detto, che la persona amata sia accessibile: abbiamo conosciuto molte quindicenni innamorate di Tino Rossi e che avevano solo sentito la sua voce per radio.

Un tale amore lontano offre molti vantaggi alla adolescente; possibilità di provare delle intense emozioni amorose, senza correre alcun rischio.

La adolescente infatti, pur molto avida di amore, lo teme: per intuizione più che per educazione sa che l'amore porta alla donna con la gioia anche rischi e sofferenze. Questi amori platonici le danno la possibilità di provare, apparentemente senza pericoli e senza conseguenze, le gioie inebrianti dell'amore.



La adolescente ha delle ardenti amicizie

Un altro tipo di manifestazioni e di soddisfazione dell'istinto verso l'amore è l'amicizia. L'adolescenza è giustamente chiamata l'età dell'amicizia. Tra bambine c'è solo del cameratismo: esse parlano delle loro “ amichette ”, in realtà non sono che compagne di scuola o di gioco. E i segreti che si confidano non sono che puerilità senza consistenza.

Nell'adolescenza le cose cambiano: possono nascere delle vere e autentiche amicizie tra giovani.

Esse sono logicamente esclusive: anche se si hanno molte compagne, si ha una sola amica del cuore. Ci si separa dalle altre, ci si isola in due, si ha una gioia profonda incontrandosi, un grande dolore quando ci si lascia, si fa la strada insieme, e ci si riaccompagna a vicenda. Non c'è nessun segreto, ci si confida tutte le emozioni, tutte le speranze, tutti i timori, si è gelose di questo reciproco affetto, non si desidera che un terzo venga a dividerlo. Ci si aiuta a vicenda, si cerca di passare insieme le vacanze o di vedersi, ci si invita a vicenda, si studia insieme, si va insieme al cinema, in gita, si leggono gli stessi libri, ci si fa dei piccoli regali… In breve: ci si ama.

Queste amicizie non sono da disprezzarsi: contribuiscono notevolmente alla evoluzione dell'adolescenza, alla maturazione della vita affettiva. Esse possono avere un grande valore religioso ed educativo o invece, quando si avvicinano alle amicizie amorose, essere mediocri o cadere nella sdolcinatura: tutto dipende dalle cause che le hanno provocate.

Quando si tratta di una identità di ideali e di gusti, come accade assai spesso, l'amicizia porterà notevoli vantaggi: essa manterrà le due amiche nelle buone disposizioni, le incoraggerà a compiere sforzi, sarà per loro fonte di gioia e di coraggio, darà loro un maggiore equilibrio di umore e di carattere, farà loro vivere i migliori aspetti della vita coniugale: dono di sé agli altri, adozione di altri, affetto per gli altri. Aumenterà in loro la capacità di amare, le renderà più atte a meglio amare.

Quando sono delle qualità più superficiali che hanno attirato due ragazze l'una verso l'altra, l'amicizia sarà meno feconda spiritualmente e moralmente. Può far perdere alle due amiche del tempo prezioso: biglietti affettuosi, frequenti incontri, fotografie con dedica, fiori secchi, paroline dolci. Parlano di piccolezze, di dettagli del vestiario, di cose futili; guardano in due ai ragazzi, e sostenendosi a vicenda, saranno più coraggiose nei tentativi di approcci.

Non è escluso che queste amicizie prendano una forma più sensuale: dimostrazione eccessiva di affetto, carezze, moine: è un vero pericolo di deformazione del cuore. In questo caso infatti non sono i valori superiori dell'amore che sono messi in gioco, esercitati, intensificati, ma i valori secondari. Qualunque sia il genere di amicizia, è indispensabile ottenere dalle due amiche che il loro affetto reciproco non sia esclusivo nelle sue manifestazioni. Di solito esse provano tanto piacere nella loro amicizia che accolgono freddamente chiunque cerchi di intromettersi nel loro gruppo. In questo caso bisogna chiedere ed esigere che siano cordiali ed esercitino una autentica carità cristiana con tutti e con tutte. Mostrando loro di comprendere la loro amicizia e favorendola quando è sana, occorre ottenere dalle adolescenti che sappiano unirsi agli altri e accogliere con amabilità, in occasione di una gita, di una escursione, di una festicciola, chiunque mostri il desiderio di unirsi a loro.

L'amicizia infatti non può ne deve sopprimere la carità: occorre farlo capire alle due amiche, troppo spontaneamente portate a dimenticarlo. Si lascia cosi sviluppare quella parte di spontaneità che è la bellezza e l'attrattiva dell'amore e nello stesso tempo si consolida la volontà e il senso del dovere che assicurano e garantiscono la sicurezza, la stabilità e la durata dell'amore stesso.



La adolescente ha un vivo interesse per l'altro sesso

Circa un anno dopo la sua adolescenza, la ragazza incomincia ad interessarsi di giovani; li vede con altri occhi. Non c'è quasi nessuna ragazza che sfugga a questa legge; può accadere che tenti di sottrarvisi: anche la fuga però è una dimostrazione dei suoi sentimenti.

La adolescente sa ormai che la donna è diversa dall'uomo e ha l'intuizione più o meno cosciente che questi due esseri sono fatti l'uno per l'altra.

Anche le adolescenti dei collegi più riservati hanno un interesse per l'altro sesso; non lo manifestano sempre esteriormente ma lo serbano nei loro pensieri intimi o per le loro fantasticherie. Sono anche capaci di non parlarne tra loro: ciò non toglie però che il ragazzo, l'uomo, si presenti loro come facente parte di un mondo diverso, sconosciuto, misterioso e nello stesso tempo complementare al loro. Questo interesse può avere naturalmente una diversa intensità: ma essendo fondato sulla natura fisiologica si deve avere in tutte, salvo anormalità.

Abbiamo tuttavia visto che l'ambiente familiare, sociale, l'educazione, assieme allo sforzo di autodisciplina, possono avere un notevole influsso per alimentare o frenare lo stimolo fisiologico. Perciò se l'adolescente vive in un ambiente familiare unito, sano, sereno, numeroso, aperto agli amici, il suo interesse per l'altro sesso avrà un carattere calmo, non assumerà una forma acuta.

E questo avviene anche se l'adolescente ha trovato nella sua vita un forte centro di interesse, se lo studio assorbe la maggior parte del suo tempo e le sue migliori energie: abbiamo molte volte constatato che studentesse prese da un notevole lavoro, o dedite a studi che corrispondono realmente ai loro gusti si aprono più tardi ai problemi sentimentali.

Ciò non significa che siano totalmente indifferenti: un gruppo di guide che si incontri con un gruppo di scout in una festa o in comune troverà più interessante e piacevole questa riunione mista, di una festicciola tra sole ragazze. Molti atteggiamenti e propositi vengono modificati per il solo fatto della presenza di elementi maschili; e questo prova che il “ neutralismo ” non è totale!

In generale però, tranne in un ambiente sociale determinato, la percentuale dei casi in cui l'adolescente mantiene un equilibrio assoluto di fronte all'altro sesso, è molto bassa. Quando il tipo di studio interessa poco, quando la ragazza non fa parte di un movimento giovanile cui attivamente partecipa, quando vive in un ambiente in cui numerose sono le possibilità di incontri tra i due sessi, non è solo un interesse platonico e lontano che attira la ragazza verso il giovane.

Una adolescente di scuola professionale diretta da religiose ci diceva come tutte le sue compagne in ricreazione parlassero unicamente di “ ragazzi ” e che all'uscita si precipitassero davanti alla porta della vicina scuola maschile per essere presenti all'uscita dei ragazzi: due o tre sole non partecipavano.

Molti parroci e professori di zone industriali ci informano che la maggioranza delle adolescenti della parrocchia o della scuola amoreggiano con i ragazzini. Bambine e bambini a dieci anni si evitano, si disprezzano, giocano separatamente. Nella adolescenza il fenomeno muta: i propositi possono restare apparentemente ostili, la timidezza può trattenere. Ciò non toglie che, eccetto alcuni casi particolari, l'attrazione dei sessi sia un fatto innegabile e visibile.

Cosa pensare della profondità del sentimento che attira l'una verso l'altro?

Limitiamoci a rispondere per il mondo femminile, che solo ci interessa in questo lavoro. Bisogna distinguere le età. All'inizio dell'adolescenza le ragazze che frequentano ragazzi lo fanno di solito per puerilità, vanità, per imitare le ragazze più “ grandi ”; durante e soprattutto verso il termine dell'adolescenza, invece, molte sono spinte da un sentimento profondo e dal desiderio fondamentale e universale del cuore femminile, di amare ed essere amato.

È difficile che il primo movente sia la ricerca di soddisfazioni sensuali: non si può negare tuttavia che questo motivo esista sotto sotto: di solito è il bisogno di affetto che suggerisce alle ragazze il comportamento.

La adolescente si apre al mondo affettivo, ha in sé la capacità e il desiderio di tenerezza: non c'è dunque da meravigliarsi se la sua psiche la spinge a mettere in opera le sue possibilità e a soddisfare i suoi desideri!

Altri motivi potranno spingere la adolescente a intraprendere con i giovani una relazione i cui risultati saranno più dannosi che proficui. Notevole importanza ha l'influsso dell'ambiente sociale e familiare in cui ella vive; se in questo ambiente è cosa naturale avere relazioni con un ragazzo, si comprende come sarà praticamente molto difficile sottrarsi. all'influsso di esso, eccezione fatta per un carattere particolarmente forte o portato alla solitudine. La grande massa segue la corrente: prendere posizione è sempre difficile, sia di fronte al male, sia di fronte al bene.

La vanità è un altro movente che spinge la adolescente ad avere rapporti con ragazzi, l'evitare di avere relazioni con l'altro sesso può essere una manifestazione di volontà di indipendenza; questo atteggiamento richiede però una notevole risolutezza perché facilmente può essere giudicato come incapacità di attirare l'attenzione su di sé. E quindi ci si può far giudicare prive di fascino e di grazia: un simile giudizio colpisce la vanità della ragazza e la sua preoccupazione di piacere. Se ne deduce facilmente che la proibizione di frequentare i ragazzi, quando la maggior parte delle sue amiche lo fa, diviene una non lieve mortificazione per l'amor proprio di una giovinetta, dato che pochissime hanno il coraggio di non seguire l'esempio della maggioranza.

Una certa curiosità intellettuale, sentimentale e sessuale è latente e si aggiunge ai moventi principali. Nella maggior parte delle relazioni, crediamo che sia il bisogno di affetto, il desiderio di amare e di sentirsi amate che spinge le adolescenti ad assumere una simile linea di condotta nei riguardi dell'altro sesso.

È un desiderio naturale, ingenuo, prematuro ma sincero, di amore autentico che spinge le ragazze di 15 o 16 anni a cercare la compagnia dei ragazzi. Recandosi a scuola o al lavoro incontrano un giovane studente, impiegato o operaio; si sorridono, si parlano. Il ragazzo, delle cui intenzioni non parliamo qui, si dimostra gentile e fa qualche complimento, mostra un certo interesse e affetto per la giovane, le da anche, se lei si presta, qualche bacio; semplicemente, candidamente ella si abbandona a questo delizioso sentimento di una presenza affettuosa e confortante. Dall'affetto poi, nasce l'amore. Quelle che vivono in un ambiente disunito, in cui ricevono poco affetto o tenerezza, quelle che hanno una vita dura e sono sole, sono naturalmente più portate a intrecciare un rapporto di questo genere, nella speranza di trovare l'anima gemella, disposta a popolare la loro solitudine e felici di potersi abbandonare all'emozione di aver vicino chi si interessa a loro e le capisce. Ingenuamente la adolescente crede che i sentimenti del ragazzo siano eterni. Questi può anche essere sincero, ma è uomo e i sentimenti del mondo maschile sono soggetti ad una rapida evoluzione; non sempre l'uomo abbandona la ragazza per un'altra. Tipica caratteristica della psicologia maschile è che l'amore non è tutto: l'uomo adulto si appassiona al suo lavoro, alla politica o ad un'opera di assistenza cui liberamente si è dedicato, l'adolescente può ad un tratto essere attirato e preso completamente da una attività sportiva o artistica. Incomincia allora per i due “ morosetti ” l'indifferenza, almeno da parte maschile, poi l'abbandono più o meno completo, quindi oblio definitivo.

La ragazza prova tutte le pene dell'amore deluso perché aveva messo tutta se stessa in quell'incontro. Quante confidenze abbiamo avuto dì ragazze desolate di quindici, sedici anni! Quante volte le abbiamo viste piangere dirottamente perché colui che esse amavano le aveva abbandonate! Tali avvenimenti accadono ogni giorno: e molti genitori non sono al corrente di queste crisi, come non lo erano stati degli amori. E il silenzio delle adolescenti rispetto ai genitori è tanto più frequente quanto più questi avranno trascurato l'iniziazione sessuale e sentimentale delle loro figliole.

L'adolescenza è l'età della nascita, del sorgere dell'amore: i genitori lo devono sapere; nessuna forza al mondo è in grado di impedire questa evoluzione.

Gli educatori abili devono dare a questo bisogno affettivo della adolescente delle soddisfazioni che, pur non essendo quelle desiderate immediatamente, lo appaghino in parte. È opportuno far capire alla adolescente che è naturale in lei la nascita di questo sentimento, ma bisogna disciplinarlo intelligentemente per evitare dispiaceri poi. Invece di isolarla completamente dal mondo maschile è bene permetterle di avvicinarlo un poco: in amichevoli incontri troverà non una vera e propria soddisfazione amorosa, ma una reale distensione sentimentale. La adolescente deve trovare un'atmosfera di comprensione e di affetto nell'ambiente familiare, bisogna aiutarla nelle sue difficoltà di lavoro o di studio; non esigere sforzi troppo superiori e costringerla a vivere in un ambiente arido e desolante. Si cerchi di interessarla a un movimento giovanile, le cui occupazioni e distrazioni attenueranno l'impazienza della sua attesa.

Questi accorgimenti serviranno da calmanti per ritardare il risveglio troppo precoce della sentimentalità e dell'amore, per evitare crisi o almeno per alleviarle. Tutto questo, però, non impedirà che il sentimento amoroso si manifesti in una delle maniere che abbiamo descritte, né smentirà la nostra affermazione che l'adolescenza è l'età del sorgere dell'amore. Non vi è nessuna figlia sulla terra, neppure, la sua, buona mamma, che sfugga a questo fenomeno. La Provvidenza è più potente di lei!

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