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La psicologia degli adolescenti spiegata alle mamme - educazione cristiana

Ultimo Aggiornamento: 01/07/2013 10:32
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01/07/2013 10:32

PARTE TERZA

LA GIOVINEZZA



CAPITOLO UNICO

IL GIOVANE


Verso i diciotto anni l'adolescente è al termine della sua crisi di formazione ed entra in uno stato di maggior maturità e stabilità: la giovinezza.

A dire il vero anch'essa non sarà totalmente esente da scosse: anzi questa sarà, per esempio, proprio la condizione del giovane fino allora vissuto in casa che si trovi costretto a vivere fuori dell'ambiente familiare, sia in parte, per la sua vita professionale, sia quasi completamente per i suoi studi universitari. Questo stato di cose generalmente lo spinge ad affermare ancora più la sua indipendenza di giudizio e di atteggiamento nei confronti della famiglia ed a fare le prime prove di una vita praticamente libera, esente da tutele e sorveglianze.

Il cambiamento tra le condizioni di vita di ieri — frequenza alla scuola e vita di casa, quindi sempre sotto un controllo più o meno immediato delle occupazioni o dell'impiego del tempo — e quello di oggi — alloggio in un pensionato, in un albergo, lontano dalla famiglia — può essere molto grande. Quando l'educazione precedente è stata severa e la libertà ridotta accade molto spesso che il giovane, inebriato del suo nuovo stato di indipendenza, sia tentato di abusarne. L'ambiente universitario da questo punto di vista è assai istruttivo. Abitualmente sono quelli del primo anno, le “ matricole ”, che manifestano più rumorosamente la loro emancipazione; rientri a tarda ora, abbondanti libagioni, buffonate chiassose, canzoni a squarciagola, manifestazioni rumorose, discorsi audaci…Certo, ci sono anche degli anziani che fanno così, ma l'eccesso, per lo più, viene dai più giovani. Attraverso queste scosse tuttavia si sta operando la stabilizzazione della personalità. L'umore diventa più uguale: i giudizi più duraturi. Il fatto è che in un anno o due l'esperienza sociale anche se è ancora incompleta si è però ampliata. I contrasti con i genitori esternamente saranno meno violenti, se non meno profondi. Questo per parecchie ragioni: i genitori stessi rispettano di più e quasi temono la personalità del giovane: il giovane ha maggior fiducia e sicurezza in se stesso e sente meno il bisogno della approvazione esterna. Ieri voleva piuttosto convincere, persuadere, cioè convertire alle sue idee: oggi è meno proselita, sicuro com'è di trovare di fuori molta gente che condivide le sue idee. La sua timidezza di adolescente lascia il posto assai spesso ad una maggior fiducia in se stesso; si muove con più agio: i contrasti in famiglia saranno meno frequenti.

Il fatto è che ieri l'adolescente doveva combattere per affermare e far riconoscere il suo nascente diritto all'indipendenza: oggi questa non è più contestata al giovanotto. Fa molto meno ricorso all'introspezione a meno che sia un artista o un sentimentale. Oggi infatti sa all'incirca, cos'è la sua personalità, il suo valore, i suoi limiti, le sue qualità e i suoi difetti. Avendo accostato parecchia gente ha potuto fare molti confronti che gli hanno permesso di conoscersi meglio.

I suoi sogni e le sue ambizioni sono diventati molto realistici: è oggi che viene fatta la scelta della carriera. È stato costretto a scegliere e se questa scelta ha potuto farla con piena libertà ora vi si adatta, I suoi progetti per l'avvenire, così limitati, prendono corpo e consistenza: ora può prevedere quasi a colpo sicuro, almeno per molte professioni, quali saranno le sue tappe future. Spesso conosce fin dove può arrivare e il massimo realizzabile delle sue ambizioni. Il fatto di non essere più nell'impreciso, nell'incerto, nel fluido, ma di vivere invece secondo una decisione ben determinata contribuisce a dargli maggior stabilità. Il gusto un po' ingenuo delle avventure è passato. Qualcuno ne conserverà la nostalgia e — se c'è l'occasione — farà ancora qualche concessione, ma sarà con un senso di disagio, con una certa impressione di far qualcosa di inadatto alla sua età. Alcuni troveranno una soluzione brillante del problema: soddisferanno ai loro gusti dell'adolescenza che permangono sotto sotto, compiendo contemporaneamente un compito da adulto e di dirigente; è il caso per esempio dei capi dei reparti scout. Ma allora, malgrado le apparenze, non sarà più né l'avventura né il gioco che essi cercheranno in primo luogo, ma la gioia di attuare qualcosa. La loro sensibilità acquista pure un carattere più stabile e più fermo. Senza esservi totalmente indifferenti, ora sono meno scossi dalle critiche, sono più indipendenti di fronte al “ cosa si dirà? ”. Tutto ciò è in armonia con lo sviluppo della loro personalità e con la sicurezza di se stessi che vanno acquistando.

La loro sensualità o è diventata più brutale o si è moderata. Non si accontenteranno più cosi facilmente delle mezze misure oppure avranno acquistato una volontà un po' più energica per resistere alle tentazioni.

Un maggior contatto con la vita, l'abitudine di frequentare il mondo femminile, dei nuovi centri d'interesse (politica, letteratura, gioco delle carte, fotografia, alpinismo) che occupano il loro spirito e lo svagano in diverse distrazioni, fanno sì che le loro tentazioni siano diventate meno lancinanti di quanto non lo erano nel mondo più chiuso della loro adolescenza. Il loro corpo e il loro cuore è sviluppato: diventano capaci di un amore meno superficiale. Non siamo ancora all'amore profondo e tenero possibile a ventidue, a venticinque anni, ma sono primizie primaverili.

La volontà si è irrobustita; sono meno paurosi, più decisi, sanno meglio ciò che vogliono e lo vogliono con più ostinazione e lo ricevono con maggior tenacia. Ma non sempre sanno volere. La loro visione sociale si è ampliata: oggi sanno ciò che significa vita politica, vita sociale, vita economica. La pratica della loro professione o la preparazione necessaria con lo studio specializzato, fanno loro capire di giorno in giorno, sempre meglio come funzionano le cose pubbliche. Le loro preoccupazioni insensibilmente diventano quelle degli adulti. È l'età in cui possono anche manifestarsi con forza delle crisi di fede o può insinuarsi nell'animo la incredulità. L'insegnamento catechistico attuale è ancora inadatto agli ambienti intellettuali

ed agli adulti. Non si è capito che nell'atmosfera razionalista del nostro secolo l'argomento di autorità è respinto: la religione è predicata ancora come due o tre secoli fa quando la scienza era agli inizi e gli scambi culturali erano meno frequenti e meno facili. Senza un insegnamento che, senza nulla mutare dei fondamenti delle verità rivelate, si adatti meglio alla mentalità ed ai problemi d'oggi, molti giovani a contatto — durante i loro studi superiori o nell'ambiente di lavoro — con tutto un mondo non conformista sentono vacillare le loro convinzioni, sono minati dal dubbio ed abbandonano se non ogni convinzione, almeno ogni pratica religiosa. Qualcuno invece si rafforza nella fede perché non la basa più sulla tradizione familiare, ma su riflessioni e convinzioni personali. La maggior parte tende ad una certa indifferenza; le preoccupazioni economiche, le lotte politiche, l'obbligo di guadagnare o la preparazione per l'avvenire assorbono quasi tutte le preoccupazioni di carattere spirituale. Le distrazioni, gli sport, il cinema, le letture si prendono il resto. Non c'è più tempo, non si ascoltano più come prima delle lezioni, dei corsi, delle prediche, delle esortazioni che potrebbero riportare ogni tanto l'animo ai problemi essenziali.

Vediamo dunque che la differenza spirituale tra il giovane e l'adolescente è grande. Questo viveva in un'età caotica e vulcanica: tutto in lui andava prendendo forma. Erano, nel suo terreno, le effervescenze degli inizi, delle primavere, con il sole e gli acquazzoni. Il giovane al confronto entra in una età più tranquilla, meno mutevole, in una stagione più stabile. Si avvicina alla statura dell'adulto. Certo molte evoluzioni saranno ancora possibili prima della piena maturità; ma in molti se ne possono già scorgere i segni precursori e le loro caratteristiche. Possano le mamme aver preparato già da molto tempo nei loro adolescenti quelle felici maturazioni alla giovinezza e poi all'età adulta!



PARTE QUARTA

CONCLUSIONI



CAPITOLO UNICO

CONSIGLI ALLE MAMME IN FORMA DI CONCLUSIONE


Questo libro aveva lo scopo di aiutare le mamme a capire meglio i loro adolescenti. Potrebbe finire qui. Tuttavia prima di terminare vuol dare qualche consiglio.

1. Cercate di capire meglio i vostri adolescenti. È vero che non sono facili a capirsi; cambiano spesso di umore e di atteggiamento, si chiudono in se stessi, non dicono una parola su quello che pensano o sentono; non rispondono che con il mutismo alle domande che vengono loro rivolte...

Per favore, non accontentatevi di leggere questo libro una volta sola. Rileggetelo. Meditatelo. Credete a ciò che dice, Verificate se spesso non dovete voi stesse costatare che dice il vero. Abbiate fiducia nelle sue affermazioni se non per ogni particolare - gli individui sono tanto diversi! — almeno per i tratti generali e per l'evoluzione che ha descritto.

2. Accettate di veder diventare grande il vostro bambino. La sua età bella è passata: non tornerà più. Non sarà mai più un bimbo: diventa un uomo.

La maternità è questo: mettere al mondo dei bambini non perché restino tutta la loro vita attaccati alla mamma, ma perché se ne stacchino realmente — non col cuore, certo! — e adempiano alla loro professione di uomini. Offrite al Signore questo olocausto.

3. L'adolescenza è un'età difficile per tutti, per il bambino come per i genitori. Non stupitevi delle disobbedienze, della spregiudicatezza, delle ribellioni, delle pretese di libertà... Non scoraggiatevi... Però non rinunciate alla vostra missione... Sappiate adattarvi, armatevi dì pazienza, scegliete il momento opportuno per parlare: richiamate con dolcezza: suggerite spesso: incoraggiate costantemente : fate ragionare il vostro figliuolo sul suo modo di sentire e di comportarsi. Fate appello alla sua coscienza ed al suo dovere. Con discrezione, con abilità, con opportunità, con perseveranza. Siate disposte a ricominciare venti volte, in una maniera nuova, le vostre esortazioni, ma distanziatele, non soffocatelo. Scegliete l'ora buona per fargliele.

4. Non trascurate di educare i vostri figliuoli alla vita ed all'amore. Fatevi, se è possibile, aiutare da vostro marito, dai loro educatori. Anche su questo punto, non perdetevi d'animo, dovete fare la vostra parte e spesso dovrete fare anche quella degli altri: fatelo con coraggio. Oggi molto si è scritto in vostro aiuto: non camminate nel buio : non siete più sole.

5. Se il vostro adolescente è veramente molto difficile, fate ricorso ad un medico, ad un istituto medico-pedagogico. Aumentano ogni giorno e sono sempre più preparati ed attrezzati.

6. La confidenza non si impone con l'autorità, non si ottiene con un ricatto affettivo: si merita e si conquista: con la comprensione e la bontà.

7. L'adolescente ha bisogno di espansione anche fuori della famiglia. Le sue uscite per i giochi, le escursioni, lo sport sono necessari al suo equilibrio. Non negateglieli. Non costringetelo a delle passeggiate di programma; nessuna passeggiata oppure passeggiate gaie, allegre, entusiasmanti, all'avventura.

8. L'adolescenza è un'età di transizione e di crisi. Non sperate di evitare totalmente questa crisi. Non è neppure certo che sia da augurarselo, la lotta rafforza la virtù. Ma se non potete evitare ai vostri ragazzi tutte le difficoltà, almeno con la vostra comprensione, con il vostro affetto potrete attutirle sensibilmente e aiutarli a vincerle. Ed è già molto.

9. Non parlate troppo di Dio ai vostri adolescenti, ma parlate molto di loro a Dio. Ed affidate il loro avvenire alla sua Provvidenza. Non crediate, dopo aver letto, di aver assimilato di colpo tutti gli insegnamenti e le informazioni di questo libro. Non vi pare che sarebbe utile rileggere adagio, attentamente, riflettendo, se non tutta l'opera almeno quei capitoli che vi sembra che trattino quelle difficoltà che “ in questo momento ” incontrate con i “ vostri ” adolescenti?

Essi poi accostano delle adolescenti e sono a contatto con loro. Non vi converrebbe leggere, anche se non avete delle ragazze, “ La psicologia delle adolescenti spiegata alle mamme ”? Forse vi aiuterebbe a farla meglio capire ai vostri figlioli.

(Da: Totus Tuus)


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