È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
QUESTO FORUM E' CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO... A LUI OGNI ONORE E GLORIA NEI SECOLI DEI SECOLI, AMEN!
 
Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

I MIRACOLI

Ultimo Aggiornamento: 01/09/2009 07:51
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 1.208
Sesso: Maschile
01/09/2009 07:51

Non cattolico. Permettimi ora di farti notare che i miracoli hanno accompagnato si, il ministero di Gesù come un segno della Sua potenza divina, però Gesù non voleva che la fede fosse fondata su delle prove puramente esteriori, ma sopra un'intima persuasione dello spirito. Infatti: 1. Una volta rimproverò i discepoli: "Se non vedete segni e prodigi, non credete!" (Gv 4,48). 2. I Giudei gli domandarono: “Maestro, noi vorremmo.vederti operare un segno. Ma Egli rispose loro: “Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno; e segno non le sarà dato, tranne il segno del profeta Giona" (Mt 12,38-39).     3. Gesù disse ancora: "Beati quelli che non hanno veduto (il gran miracolo della risurrezione) ed hanno creduto" (Gv 20,29). 4. S. Paolo aggiunge: “I Giudei chiedono dei miracoli e i Greci cercano sapienza, ma noi predichiamo Cristo crocifisso" (1 Cor 1,22-23).

 

Cattolico. Su queste ultime quattro obiezioni da te fatte, credo di poter rispondere con proprietà e semplicità. Perciò ti dirò che i vari passi evangelici da te ricordati sono ovvii e comprensibili per tutti.

- E' giusto il rimprovero di Gesù ai discepoli che vogliono vedere continui prodigi. Praticamente Gesù fa capire loro che soprattutto vale la fede e la convinzione interiore.

- Ciò valga anche per il secondo rimprovero.

- Potremmo dire la stessa cosa per il terzo caso, quando Gesù rimprovera l'incredulo Tommaso.

- A tutti S. Paolo risponde giustamente: ..”ma noi predichiamo Cristo crocifisso".

Queste tue ultime obiezioni, quindi, possono dirsi giuste constatazioni evangeliche che servono a tutti i cristiani: più che cercare segni esterni, essi debbono credere fermamente all'Inviato dal Padre. Tuttavia, come già ho detto altrove, Gesù non ha ricusato di operare molti segni e miracoli per rafforzare la nostra fede o sollevare la nostra incredulità.

La Sua Chiesa - da Lui guidata - prosegue lungo il corso dei secoli con gli stessi Suoi metodi. Essa raccomanda soprattutto le convinzioni profonde ed una fede a tutta prova, ma sa pure che Gesù, per le nostre debolezze umane, ha promesso che "chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi..." (cf Gv 14,12-14).

Le parole e i rimproveri di Gesù intendono richiamare la nostra attenzione sulla necessità di credere e di approfondire la Rivelazione, ma non vogliono escludere la possibilità da parte dell'uomo di riferirsi a questi segni straordinari per meglio provare la solidità e la certezza soprannaturale della propria fede. Infatti, il miracolo è un fatto sensibile operato da Dio, al di fuori di tutte le forze e le leggi della natura. I miracoli dimostrano la Potenza di Dio sulla natura, sopra o anche oltre di essa.

Dio, autore della natura e delle sue leggi, può sempre, con un Suo atto volitivo, portare un'eccezione a quanto ha stabilito ab aeterno. Il miracolo non è una correzione che Dio apporta all'opera Sua, la quale è perfetta nel suo ordine. Il miracolo, per dirla in breve, non è uno squarcio nella trama dei fenomeni, ma un ricamo, un ornamento, che fa risaltare meglio la bontà e la saggezza del divino Ordinatore.

Senza dubbio, la scienza suppone la stabilità delle leggi naturali, ma una stabilità fisica, non metafisica: le leggi, lasciate a se stesse, agiscono sempre allo stesso modo. Esse non sono tali però da escludere ogni eccezione da parte del Creatore. Lo scienziato che si muove nel campo dell'esperienza sensibile, non può come tale entrare nel campo metafisico per negare il Trascendente o il suo intervento nel mondo; in nessun modo può dimostrare il determinismo assoluto o metafisico, in modo da escludere ogni modificazione apportata dall'Ente Supremo.

Il miracolo è un fatto raro, ma ciò accresce l'attenzione e spinge ad un'indagine più accurata.

Se la legge scientifica attesta una regola, il miracolo e la testimonianza di esso un'eccezione. Ora, il Cristianesimo è pieno di fenomeni miracolosi, che d'altra parte, sono criterio certissimo della Rivelazione. Il miracolo infatti è opera divina. Lo stesso Redentore, ai Giudei che gli avevano chiesto se fosse veramente il Cristo, aveva risposto: "Le opere che io compio in nome del Padre mio sono quelle che mi rendono testimonianza" (Gv 10,23 e ss. e 5,36).

I miracoli compiuti talvolta in vita dai Servi di Dio di per sé non costituiscono prova di santità; perciò, solo quelli operati per loro intercessione dopo la morte confermano definitivamente tale santità con autorità divina. Per questo la Chiesa ha sempre tenuto in grande considerazione questo elemento soprannaturale nelle cause di beatificazione e canonizzazione, ed ancora oggi, sia pure con diverso criterio, ne fa un coefficiente indispensabile, almeno nei casi ordinari.

Credo inutile dire o ripetere - perchè nota a tutti - è la serietà e la severità cori cui la Chiesa cattolica procede in tali cause.

E' noto che, per lo stesso Gesù, uno degli argomenti più decisivi a favore della Sua divinità e perciò dell'origine soprannaturale della Sua dottrina, è costituito dai Suoi miracoli. Più ancora che i Sinottici, S. Giovanni fa risaltare la stretta relazione esistente tra i miracoli e la missione di Gesù.

Dio non ha parlato soltanto per mezzo dei profeti, ma ha voluto confermare la Sua parola per mezzo dei miracoli che ci si presentano come argomento irrefragabile del Suo intervento. Perciò i miracoli non ci si presentano come fatti isolati, bensì in intima connessione con la storia biblica. Negare la loro realtà equivale a distruggere la base su cui questa storia si regge.

Per il cattolico la possibilità del miracolo, come segno sensibile, straordinario, soprannaturale e divino, è conseguenza logica di due verità chiaramente affermate nella Sacra Scrittura: Dio è il Creatore Onnipotente e il Signore assoluto della natura; le cose che ha create dipendono completamente da Lui e qualunque siano le leggi stabilite per reggere l'ordine della natura, Dio può sempre compiere atti che sorpassano, sospendono o contrastano quelle leggi.

Perciò l'atteggiamento della pseudocritica nella sua aspra lotta contro la conoscibilità del miracolo, obbedisce, innanzitutto, alla paura della sua forza dimostrativa. Possiamo ancora dire che il miracolo è, spesso, il mezzo più idoneo perchè Dio giunga all'intelligenza e al cuore dell'uomo per realizzare i suoi disegni. Più che lo studio imparziale dei fatti, che portano la maggioranza dei critici non cattolici a negare la possibilità dei miracoli, sono i pregiudizi che ne infestano il cuore e la mente.

 

Non cattolico. Hai detto tante cose, anche interessanti, ma non mi sento ancora soddisfatto per quello che ti ho domandato riguardo a S. Gennaro, la Casa di Loreto, Lourdes, Fatima, ecc.

 

Cattolico. Spero che tu non abbia la pretesa che io ti parli in lungo e in largo di tutti questi argomenti. Ci sono molti libri che ne parlano e chi vuole può comodamente consultarli.

Io potrò rispondere con molta brevità dicendo soltanto l'essenziale, tanto più che di diversi di questi argomenti ho già parlato altrove.

 

1 - Il Sangue di San Gennaro a Napoli

Ho già parlato del miracolo di S. Gennaro. Dirò ancora altre notizie e invito te e i lettori a ricorrere a qualche enciclopedia (per es. a quella Cattolica, all'U.T.E.T.) per attingervi notizie più precise e più esaurienti.

E' vero che non tutte le notizie riguardanti S. Gennaro sono strettamente controllabili storicamente, ma è anche vero che molte di quelle che abbiamo sono difficilmente oppugnabili.

S. Gennaro risulta vescovo di Benevento, santo e compagni martiri, i quali sono: i diaconi Sosso, Festo e il lettore Desiderio, tutti condannati “ad ursos" nell'anfiteatro di Pozzuoli; essi però, per il ritardo del giudice Draconzio, vennero decapitati, insieme con Proculo, diacono di Pozzuoli, e i due laici Eutiche e Acuzio.

A questo primo racconto se ne affiancarono diversi.

Le spoglie del martire vennero trasportate a Napoli nel 432.

Gli "Atti" attribuiscono il martirio del santo all'anno 305.

In Roma una chiesa dedicata a S. Gennaro, vescovo e martire, è segnalata nel sec. VII, sulla via Tiburtina.

Un'altra testimonianza è offerta dalla sottoscrizione del codice degli Excerpta di Eugippio, scritto per ordine di Reduce, vescovo di Napoli nel 581. Una epigrafe mutila con il nome di S. Gennaro: Ianuario martyr(i)... aeterno fiore... è datata circa il sec. VI.

S. Gennaro è ricordato due volte nell'Evangeliario di Lindsfarne del sec. VII circa e di quello di Buccardo, vescovo di Wurzburg (741-53). I suoi compagni di martirio, Sosso Eutiche, Festo e Desiderio furono rappresentati nel sec. V nel mosaico della chiesa di San Prisco a Capua, distrutto nel 1766.

Intorno al prodigio si sollevarono, naturalmente, molte discussioni e polemiche e molte ipotesi si affacciarono a spiegare come il sangue diventerebbe liquido per semplici cause naturali o artificiali o a provare che la sostanza delle fiale non è puro sangue, ma un qualche miscuglio proveniente da frode conscia o inconscia. Ma ogni tentativo non è riuscito finora a dare una spiegazione sufficiente delle caratteristiche della liquefazione così come avviene; e a nulla approdarono i vari tentativi fatti per ripetere e riprodurre il fenomeno.

A completamento della questione occorre accennare come, più di recente, anche da studiosi cattolici si è voluto ricorrere ad ipotesi più ricercate: ad eventuali effetti fototropici, igroscopici e psichici, dovuti al passaggio della reliquia dall'oscurità alla piena luce del tempo; al vapore acqueo per la presenza di tanta folla; al calore che da questo deriva; ad un residuo di fluido vitale della persona, a cui il sangue apparteneva; alla intensa concentrazione della concorde volontà dei presenti; e persino al fatto della esistenza, nel medesimo antico Regno di Napoli, di altre reliquie, di sangue, che riproducono quasi lo stesso prodigio che il sangue di S. Gennaro. Ma anche di tali ipotesi, che non sono del tutto nuove, si deve ripetere che non riescono a dare una spiegazione naturale sufficiente; che anzi urtano contro le più diverse circostanze attestate e documentate.

Rimane la questione se il sangue contenuto nelle fiale sia veramente di S. Gennaro.

Non è una cosa di facile e sicuro accertamento, né di grande interesse: il prodigio resta li a sbalordirci tutti!...

Le notizie storiche sicure del prodigio risalgono oltre il sec. XIII. Per i secoli anteriori, la tradizione ci porta fino alla seconda metà del sec. IV, quando ebbe luogo il trasporto delle reliquie del Santo dall'agro marciano alle attuali catacombe.

E fatto, finalmente, che del prodigio non si posseggono notizie anteriori al secolo XIV, non intacca né infirma l'autenticità del prodigio della liquefazione.

Che poi a Napoli ci siano o meno altre reliquie di sangue di altri Santi, è un fatto che qui non interessa. E' il sangue di S. Gennaro che è divenuto spettacolo grande e particolare per tutto il mondo cattolico e non cattolico e di fronte al quale la scienza vera o fasulla ha appuntato tutte le sue lance inutilmente.

 

II - La Casa di Loreto.

Sulla Santa Casa di Loreto molto c'è da dire perchè si tratta del Santuario più importante della Chiesa cattolica.

Si tratta, come è noto da tutta la storia che la riguarda, della Casa di Maria di Nazareth, ove la Madonna nacque, visse e concepì l'Emmanuele.

In questa Casa di Nazareth Maria ricevette l'annuncio dell'Angelo Gabriele.

Io sono stato nella Santa Casa oltre tre anni (1949-53) per completarvi gli studi filosofici e teologici. Il 13 luglio 1952, al 3° anno di teologia, fui ordinato sacerdote. Ricordo che tra i Frati Minori Cappuccini, giovani ed anziani, non tutti erano perfettamente convinti dell'autenticità della S. Casa. lo ascoltavo gli uni e gli altri.

In questi ultimi tempi ho avuto occasione di leggere qualcosa sulla Santa Casa ed ho capito che i ricordi che ne avevo erano incompleti. Nel "Nuovo Dizionario di Mariologia" (Ed. Paoline, 1988) e nel “La Santa Casa di Loreto" di P. Giuseppe Santarelli ho letto molte cose importanti, tra le quali:

I. Nel 1955-60 furono fatti scavi a Nazareth e fu accertato che il luogo dell'Incarnazione - costituito da una Grotta tuttora esistente e da una Casa in muratura antistante - fu conservato con molta cura fin dai primi tempi. Infatti è stato accertato che la casa di Maria fu adibita a culto e protetta da una chiesa tipo sinagoga, molto probabilmente costruita dagli stessi parenti di Gesù.

Nel sec. V una solida basilica bizantina prende il posto della sinagoga, e nel sec. XII la basilica bizantina è sostituita da una maestosa basilica fatta dai crociati.

Nel 1263 i musulmani abbatterono anche la basilica crociata. La Divina Provvidenza volle risparmiate e la Grotta e la Casa. La data della traslazione, della Casa di Maria di Nazareth a Loreto risale al 1291-1294. I devoti che andavano a Nazareth dal 1291 non indicano più come luogo dell'Incarnazione la Casa, ma solo la Grotta.

2. Gli scavi archeologici condotti nel sottosuolo della S. Casa di Loreto nel 1962-65 hanno confermato alcuni importanti dati storici della traslazione, come la mancanza di fondamenta proprie, il muro "bono grosso" fatto da recanatesi e la collocazione della S. Cappella su una pubblica strada. In più hanno individuato interventi edilizi precedenti al suddetto muro, detti pre-recanatesi, i quali attestano una chiara volontà di conservazione dell'umile manufatto, con un'attenzione archeologica inspiegabile a quei tempi se si nega la tradizione della sua origine.

Studi specifici sulla struttura edilizia della S. Casa hanno dimostrato: a) essa non ha riscontro nella edilizia marchigiana; b) appare come una vera e propria casa e non come una chiesa; c) la sua costruzione è tale da giustificare pienamente la Grotta che è a Nazareth e la Casa che vi era annessa e che non c'è più; d) il materiale di cui è composta non ha alcun riscontro nella zona marchigiana. Inoltre gli scavi hanno portato alla luce interessanti indizi e reperti archeologici, come: 1. Sulle pietre vi sono vari graffiti simili a quelli di Nazareth; 2. I resti di un uovo di struzzo. Dai crociati sappiamo che le uova di struzzo venivano collocate nelle Chiese di Terra Santa, quale ornamento e simbolo del Verbo di Dio fecondato nel seno di Maria dal sole dello Spirito Santo, nello stesso modo che l'uovo deposto dalla femmina sulla sabbia veniva fecondato direttamente dal sole;    3. Cinque croci di stoffa di crociati o di cavalieri; 4. Un'antica immagine dell'Immacolata, rinvenuta in una cavità del muro, che indica l'antichità dei culto tributato a Maria, concepita e nata immacolata nella casa di Nazareth; 5. Monete di zecca tedesca del sec. XIII che conferma la presenza di pellegrini germanici che si recavano a Loreto per devozione; 6. Due tornesi di Guido duca d'Atene che offrono una precisa indicazione cronologica: 1287-1308, gli anni del ducato di Guido, i quali coincidono con l'epoca della traslazione della S. Casa fissata dalla tradizione al 1291-1294 (1291 in, Illiria, 1294 a Loreto, ove è attualmente).

Leggendo il libro di P. Giuseppe Santarelli si trovano molte altre prove che confermano l'autenticità della S. Casa.

 

Il Santuario di Loreto - dopo molti studi, ricerche archeologiche e critiche - ha un legame tutto speciale con il luogo santo di Nazareth in virtù dell'insigne reliquia che è la S. Casa della Vergine, commemora anzitutto il mistero dell'Incarnazione e l'opera dello Spirito Santo, la nascita immacolata di Maria, e la santità della S. Famiglia di Nazareth.

Fra tutti i santuari consacrati alla Madonna al primo posto sta quello di Loreto che brilla d'incomparabile fulgore, appunto perchè è l'augustissima Casa consacrata dai divini misteri.

I fondamenti storici, teologici e spirituali sono tali che il Santuario di Loreto può resistere all'erosione della critica più sottile e anche più agguerrita d'ogni tempo.

Tra i critici ci sono quelli che propendono per una traslazione della Santa Casa meno miracolistica e più naturale: cioè essa sarebbe stata trasportata per opera di alcuni personaggi o dagli stessi crociati per via mare, logicamente dopo averla ricuperata pietra per pietra e poi ricostruita. Ma ci sono altri fatti storici, come la provenienza dall'Illiria e poi da Tersatto (Dalmazia) ove la S. Casa sostò per alcun tempo. Ora, volendo ammettere il trasporto delle pietre e poi la ricostruzione di esse più volte per la ricomposizione della S. Casa, a me, personalmente, sembra più inverosimile che il trasporto miracoloso di essa. A Dio tutto è possibile e non c'è da meravigliarsi se, per una Casa così preziosa, Egli abbia compiuto un grande miracolo. D'altra parte tale trasporto prodigioso meglio giustifica il grande sviluppo e la grande ammirazione e devozione, non solo di tutti i fedeli del mondo, ma anche dei papi, di tanti santi e di grandi personalità della scienza e del sapere.

P. Giuseppe Santarelli, che è il responsabile della Congregazione Universale della S. Casa di Loreto, così conclude: “Comunque, qualunque sia la verità storica sul trasporto della S. Casa, o per “ministero angelico” o per iniziativa di uomini, anch'essa provvidenziale, è importante è che a Loreto si venera un'insigne reliquia, ricca di alto significato spirituale. Infatti non è importante il modo del trasporto della S. Casa, ma il suo messaggio".

 

III - Lourdes.

 

Le visioni sono come un solo blocco nell'esistenza di Bernardetta, che non ne ebbe altre, né prima né dopo e, tra le suore della Carità di Nevers essa fu, come diceva spesso la superiora generale, "una buona e comunissima religiosa".

Le visioni furono strettamente localizzate nel tempo e nello spazio; erano ad un tempo visive e uditive. Invece l'allucinazione è visuale oppure uditiva.

Nessun fenomeno psichico anormale precedette o accompagnò i fatti: la fanciulla, per quanto ignorante, ha un giudizio sano e non devierà mai dalla strada ove crede che sia la verità. Questa sua semplicità e fermezza scosse immense folle. Dopo alcuni giorni di gloria, anzi di prova e di martirio, Bernardetta si consacrò a Dio, senza godere del suo trionfo; anzi senza nemmeno conoscerlo.

L’incredulo dirà che la conclusione è troppo affrettata poiché occorrono dimostrazioni più o meno estese e ramificate, secondo le osservazioni da provare.

Certo Renato Poicier scriveva che se la Sindone di Torino fosse quella d'un faraone, non avremmo nessuna difficoltà a riconoscerla autentica; se invece si pretende che sia il lenzuolo che avvolse Cristo, le conseguenze sono talmente gravi che noi vogliamo un supplemento d'informazioni, di prove assolutamente imbattibili. E noi ammettiamo che queste esigenze siano giuste, anche se eccessive.

Le visioni di Bernardetta contengono un programma preciso: erezione di una cappella, processioni e pellegrinaggi; inoltre la Vergine domandò atti d'umiltà e di penitenza. Bernardetta fu invitata a bere l'acqua di una fonte inesistente. Ma la Madonna la invitò più volte a scavare, finchè scaturì l'acqua di una fonte che è ancora e sempre attiva. La fanciulla ebbe l'assicurazione della Vergine che sarebbe stata felice non in questo mondo ma nell'altro.

Con tutta semplicità e umiltà la fanciulla trasmise al clero tutte le richieste di Maria. La sua ignoranza, l'umile condizione della famiglia, fecero si che i sacerdoti la trattassero da stupida e menzognera; il Vescovo, il prefetto, tutte le persone istruite, e perfino il governo considerarono lo strano affare di Bernardetta una follia o una macchinazione e incaricano e pregano il clero di farla finita.

E' notevole, come tu stesso hai detto, che il parroco del luogo, Peyromale, rifiutò a lungo di credere alle apparizioni. Ma la cosa più notevole è che anch'egli fu costretto a credere... Quindi tutto era contro Bernardetta. Finanche la Chiesa per mezzo dei suoi rappresentanti.

Il padre Petitot (Storia delle apparizioni di Lourdes, Parigi, Desclée de Br, 1935), in due volumi rimette le cose a posto: leggendo le risposte di Bernardetta al procuratore imperiale e al commissario, vi sembrerà di sentire Giovanna d'Arco. E' sintomatico e molto istruttivo costatare come la lunga e tenace opposizione abbia dovuto cedere, come il programma delle visioni sia stato del tutto attuato, come la grotta di Massabielle sia diventata la meta più celebre di pellegrinaggi da tutto il mondo.

 

Dimenticavo un particolare: la Madonna aveva la corona del Rosario tra le mani, e anche Bernardetta era munita di corona e recitava il rosario con l'intento di fugare la visione caso mai si fosse trattata di una cosa diabolica. Quando Bernardetta diceva l'Ave Maria, la Madonna taceva, ma quando recitava il Pater e il Gloria, la Madonna li recitava anche Lei, perciò non diceva l'Ave Maria a se stessa, come tu hai affermato erroneamente...

 

IV - Fatima.

 

Nella diocesi di Leira, nella catena della Serra d'Aire, su un altipiano carsico, in terreno di epoca terziaria, sorge il villaggio di Fatima, sconosciuto in tutto il mondo fino al 1917. Il nome è di evidente origine araba, dovuto all'invasione musulmana che devastò soprattutto il sud del Portogallo fino al 1140. Nella Conca de Iria, il 13 maggio 1917 Lucia dos Santos (10 anni), Francesco Marto (9 anni) e Giacinta Marto (7 anni) pascolavano il gregge come altri giorni in una proprietà del babbo di Lucia. A mezzogiorno un forte lampo: una Signora bellissima comparve sopra un cerro. Raccomandò il segreto, ed ingiunse preghiere per affrettare il termine della guerra. Il 13 successivo, e cosi fino all'ottobre, tornarono i pastorelli per rivedere e parlare con l'apparizione. In agosto i pastorelli furono posti in prigione e l'apparizione si verificò nella località dei Volinhos, vicino a casa. In ottobre la visione si manifestò per quello che era: la Madonna del Rosario, che raccomandava nuovamente preghiera e penitenza per la cessazione della guerra profetizzando pure un altro flagello se il mondo non si fosse convertito. Con la Madonna comparvero pure il Bambino Gesù e S. Giuseppe. Tali apparizioni furono confermate da fenomeni metereologici, attestati da gran parte dei circa 70.000 pellegrini presenti. In seguito le folle dei pellegrini aumentarono ogni anno provenienti da tutte le parti del mondo. La statua della Madonna di Fatima fu incoronata solennemente il 13 maggio 1946. E' sorto un grandioso santuario che dà alla Conca de Iria l'aspetto di città santa come a Lourdes.

Anche qui infatti si moltiplicano i miracoli di ordine fisico e di ordine soprannaturale. La statuetta della Madonna cominciò a pellegrinare per il mondo intero "Missionaria di Dio", e tutti i popoli di Oriente e di Occidente (compresi i musulmani) si fanno onore di riceverla e di averla protettrice.

I tre pastorelli ebbero anche una visione dell'inferno e delle anime che vi erano e vi cadevano dentro. A Giacinta e a Francesco la Madonna predisse che presto sarebbero andati in Paradiso, mentre a Lucia disse che sarebbe dovuta rimanere ancora molto sulla terra per la diffusione alla devozione del Rosario. Tutto si è avverato secondo le predizioni della Madonna.

La Chiesa come ha concesso il culto alla Madonna di Lourdes altrettanto ha stabilito per il culto della Madonna di Fatima. Tutti conoscono la proverbiale prudenza e saggezza della Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana. Soltanto di fronte alle certezza naturale e scientifica dei fatti e a quella non meno sicura del soprannaturale procedere dei fenomeni, la Chiesa consente ai fedeli determinati culti e devozioni.

V – Immagini e statue di Madonne che aprono e chiudono gli occhi, piangono, ecc.

Nel rispondere alla V° delle obiezioni, sarà bene ripeterti che io credo soltanto a ciò che la Chiesa Romana approva su tali manifestazioni. E so che i casi di statue della Madonna, di Gesù o di altri Santi, che hanno dato dei segni miracolosi sono diversi, io mi limiterò ad un solo caso perchè è uno dei più recenti e più clamorosi: la Madonna delle Lacrime di Siracusa.

I coniugi Angelo Iannuso ed Antonia Giusto avevano posto, come capezzale nella loro camera matrimoniale, un quadro di gesso raffigurante il Cuore Immacolato di Maria.

In via degli Orti n., 11, abitazione dei due coniugi, il giorno 29 agosto 1953, di mattina verso le 8.30, Antonia rimasta sola, si senti molto male. Era sofferente per l'attesa di un bimbo, da avere la vista annebbiata e prostrata da una profonda crisi. La giovane donna trovava molto conforto nell'invocare la Madonna. Quella mattina le si rivolse con una invocazione più accorata e fissando gli occhi sul quadretto sovrastante il suo letto. Quale non fu la sua grande e comprensibile sorpresa nell'accorgersi che gli occhi soavi e dolci della Madonna versavano lacrime. Chiamò la suocera e la cognata (il marito era al lavoro) che erano in casa e, con voce rotta dalla commozione, gridò: "La Madonna piange, la Madonna piange!", le donne non volevano credere, uscirono fuori casa e chiamarono i vicini. Numerose persone accorsero e presto la notizia si propagò per tutta la città. Una moltitudine di gente si recò all'umile casetta della Giusto, tutti volevano assistere al fenomeno della lacrimazione.

Lascio immaginare l'andare e venire della folla. Il fenomeno, a riprese più o meno lunghe, si protrasse nei giorni 30-31 agosto e 1 settembre, sia all'interno che all'esterno della casa, dove era stato esposto il quadro. Siracusa divenne meta di numerosi pellegrinaggi. I mass-media e la stampa commossero il mondo intero. Il tribunale ecclesiastico, di fronte ai numerosi miracoli e alle numerosissime testimonianze (furono tante da riempire diversi volumi), iniziò il processo storico-canonico.

La scienza medica e la tecnica specializzata confermarono i fatti in maniera irrefutabile.

Una commissione di medici e di analisti, per incarico della Curia arcivescovile, il 1° settembre alle ore 11, si recò in casa della signora Giusto e riuscì a prelevare più di un centimetro cubico di quel liquido sgorgato dagli occhi della Madonna. I medici analisti all'unanimità affermarono: "Il liquido emesso dagli occhi della Madonna ha analoga composizione delle lacrime umane".

La macchina fotografica e la cinepresa riproducono quello che esiste nella realtà, senza alterazione, senza possibilità di suggestione. Da questi mezzi, usati durante la lacrimazione, risultò visibile la traccia delle lacrime nel lento percorso dalla cavità orbitale fino alla concavità della mano, posta a sorreggere il cuore della santa effigie. Inoltre si conservano trecento fotogrammi scattati da una cinepresa dai quali si vede il formarsi, il fluire e lo sciogliersi delle lacrime, prima dall'occhio sinistro poi da quello destro.

Di fronte a tali fatti la Chiesa, tramite l'Episcopato Siculo, si è così espressa: “Vagliate attentamente le relative testimonianze dei documenti originali, i Vescovi di Sicilia, in data Palermo 12 dicembre 1953, hanno concluso unanimemente col giudizio che non si può mettere in dubbio la realtà della lacrimazione". Gli stessi Vescovi però esortavano: “Fanno voti che tale manifestazione della Madre Celeste ecciti tutti a salutare penitenza ed a più viva devozione verso il Cuore Immacolato di Maria. Auspicando inoltre la sollecita costruzione di un Santuario che perpetui la memoria del prodigio".

 

Non cattolico. Ma tu sei proprio sicuro di tutto quello che dici? Sapessi quanti non ci

credono! ...

 

Cattolico. Io sono sicuro di quello che dico perchè prima di me se ne è resa sicura la scienza, moltissimi che hanno assistito ai fatti e, principalmente, perchè se ne sono convinte anche le autorità ecclesiastiche.

Ma oltre a questo miracolo della lacrimazione della Madonna di Siracusa, io credo a tanti altri grandi miracoli che sono avvenuti e avvengono spesso nella Chiesa di Dio. Di diversi di essi ho già dato notizie, qui mi limiterò solo a dirti che sono nel capitolo dedicato a “L’EUCARISTIA E LA S. MESSA”. 

 

Essi sono:

1.     Il più grande miracolo eucaristico della storia;

2.     Il Corporale di Bolsena religiosamente custodito nel Duomo di Orvieto;

3.     Sprizza sangue da un'ostia serrata in breviario;

4.     Il miracolo eucaristico di Siena;

5.     Il miracolo del Sangue di S. Gennaro;

6.     Cieca che vede;

7.     A Padova si conserva la lingua incorrotta di S. Antonio;

8.     Ad Assisi si conserva, incorrotto, il Corpo di S. Chiara.

9.     L'immagine miracolosa della Madonna di Guadalupe (Messico). Si tratta di uno dei più grandi portenti del mondo.

10. Quanto avviene a Camposampiero (Padova), in ricordo della vita di S. Antonio di Padova.

11. Il Faggio di S. Francesco.

12. La Sacra Sindone.

 

Non cattolico. Io ritengo che facilmente i cattolici credono al miracolo. Tieni presente che nei vari gruppi evangelici, ad opera dello Spirito Santo, avvengono molti miracoli. Due sono i segni particolari della presenza e dell'azione dello Spirito Santo: il dono delle lingue e il dono delle guarigioni.

 

Cattolico. Anche nel Rinnovamento dello Spirito Cattolico esistono i due segni surriferiti. Però è da dire che tali segni presentano caratteristiche molto ambigue e alienanti.

L'esperienza del “cadere dello Spirito” è vista da parecchi autori come "una perdita di coscienza di tipo egocentrico".

L’esperienza delle lingue è spesso male interpretata, a causa di informazioni errate e di inesattezze teologiche...

Nonostante varie somiglianze superficiali con una lingua parlata, la glossolalia non è essenzialmente una lingua.

Dalla storia sappiamo che "guarigioni" considerate prodigiose sono avvenute sia nell'antichità, sia ai nostri giorni in ambienti estranei alle Chiese cristiane ufficiali. La scienza ha costatato che l'85% delle malattie sarebbero di carattere psicogeno, cioè di immaginazioni sature di emotività.

Queste osservazioni sono basate su dati clinici irrefutabili (per queste mie ultime affermazioni vedi la fine del capitolo sull’Eucaristia e la S. Messa).

 

Non cattolico. Cosa vorresti dire? Che solo nella Chiesa cattolica avvengono i miracoli?

 

Cattolico. Anzitutto voglio dirti che anche nella Chiesa cattolica, ci possono essere, e ci sono, persone che gridano al miracolo, mentre spesso si tratta di illusione soltanto.

Però voglio anche dirti che solo nella Chiesa autentica di Gesù si sono verificati e si verificheranno i più, grandi prodigi che s o n o il Dito di Dio, la Parola di Dio, i quali

confermano le Verità della Rivelazione custodite tutte e solamente dalla Chiesa Cristiana, Cattolica, Apostolica, Romana.

                                                                                   Il Signore vi dia pace.

   Fra Tommaso Maria di Gesù

(Fine dell'argomento)

BIBLIOGRAFIA

1. “Enciclopedia Cattolica".

2. "Nuovo Dizionario di Mariologia” Ed. Paoline.

3. "Loreto", di P. Giuseppe Santarelli.

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:20. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com