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Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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LA CONFESSIONE

Ultimo Aggiornamento: 01/09/2009 08:18
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01/09/2009 08:18

Non cattolico. Ma, tutte queste cose che dici possono essere anche, o soltanto, impressioni personali e perciò di nessun valore ai fini delle nostre discussioni.

 

Cattolico. E' da tanto che sono sacerdote-religioso, e posso dirti che non ho fatto altro che pregare e studiare. Ho cercato sempre più di approfondire la Verità, ed ora posso dirti che se essa non si trovasse - come si trova di fatto - tutta nella Chiesa, una ed unica, istituita da Cristo, io penserei che Cristo è venuto sulla terra ad imbrogliarci.

Lungo questi miei scritti, più volte, ho detto le ragioni, sempre provandole con la Parola di Dio, di questa mia incrollabile fede né posso pensare che essa possa validamente essere confutata da alcuno. In queste mie affermazioni c'è tutta l'umiltà e la riconoscenza verso Nostro Signore Gesù Cristo che si è fatto per noi Via, Verità e Vita.

Non cattolico. Fai attenzione a quanto ora ti dico. Non pensare che il Protestantesimo respinga del tutto la confessione, ma solo tutto ciò che la chiesa romana pretende riguardo alla confessione coercitiva. Anche noi vediamo che la Bibbia afferma la necessità di chiedere a Dio che ci faccia riconoscere - alla luce della Sua Parola - il Suo giudizio sulle nostre azioni. La confessione evangelica ha dunque per base un dialogo con Dio: Egli ci giudica e ci rinnova: "Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da rimetterci tutti i nostri peccati, e purificarci da ogni iniquità" (1 Gv 1,9).

Non solo, ma in molte chiese evangeliche - ed ora anche nelle chiese cattoliche, in Olanda - tutta l'assemblea confessa il proprio peccato all'inizio del culto, con una preghiera silenziosa prima, e poi collettiva. Inoltre, vi è una confessione particolare, che è condizione per il perdono da parte di Dio, e cioè che se qualcuno ha qualcosa contro il proprio fratello, prima di presentarsi davanti a Dio, deve andare a riconciliarsi con quello (Mt 18,15 ss.). Infine, è una pratica assai frequente che un evangelico, mosso dalla fiducia nel proprio pastore, gli apra l'animo suo, per quanto crede opportuno, e il pastore riceve la confessione sotto il vincolo del segreto. La confessione ENTRO QUESTI LIMITI, escludendo che sia una pratica necessaria per la salvezza, non ci troverà contrari. Sovente ci si può liberare dalla ossessione del peccato, confessandosi a una persona di fiducia e, se questa è cristiana, ci "rimette i peccati" assicurandoci il perdono di Gesù Cristo.

 

Cattolico. Ho ascoltato le tue parole e vado subito col pensiero alle cognizioni che già i

popoli più antichi avevano del peccato e delle conseguenti loro responsabilità verso la divinità. In essi la cognizione del peccato era connessa con la conoscenza di un ideale di vita morale; ideale imposto dalla volontà di Dio, creatore e legislatore, dinanzi al quale si sentono responsabili l'individuo e la società. Presso questi popoli esiste ed è esistita la confessione dei peccati. Questa è privata o. pubblica, individuale o collettiva e talvolta sotto ambedue le forme presso lo stesso popolo; si fa per tutti i peccati o solo per alcuni di essi; è un atto da farsi in determinate circostanze periodiche o speciali, oppure è richiesta solo qualche volta in vita... Ci sono prescrizioni varie per i vari popoli. Più o meno, nella stessa maniera la confessione era ed è praticata anche presso popoli di cultura, come tra i giapponesi, i cinesi, ed altri.

 

Non cattolico. Con tutte queste notizie cosa mi vuoi dire?

 

Cattolico. Semplicemente che, più o meno, il protestantesimo intende la confessione come la hanno intesa tanti popoli pagani per il passato ed al presente. Invece noi cristiani cattolici vogliamo attenerci a Gesù che è "L'autore ed il perfezionatore della fede" (cf Eb 12,2), ed Egli solo ci può indicare la giusta Via da seguire, Egli solo ci può assicurare la Verità infallibile ed immutabile da credere, Egli soltanto è per noi la ragione suprema e profonda della nostra Vita.

 

Non cattolico. A sentirti ho l'impressione che tu sia un sentimentale. Ti ho già detto e ti ripeto che:

- voi cattolici avete voluto ridurre il senso delle parole di Cristo al semplice annunzio del perdono. Il ministero della parola di Dio si esercita da chi è mandato da Cristo mediante la potenza dello Spirito Santo. Ed é codesta sacra e divina energia, che per la strumentalità del predicatore, scioglie o lega, rimette o ritiene i peccati. Perciò Gesù non intese di comunicare agli apostoli e ai loro successori, l'autorità diretta di cancellare o non cancellare davanti a Dio i peccati, ma solamente di eccitare, specialmente attraverso la predicazione, la fede nell'animo dei fedeli, ed è soltanto questa che ha la virtù di giustificare l'uomo davanti a Dio.

 

Cattolico. Comprendo sempre meglio, attraverso le tue parole, come i Protestanti sono perfettamente coerenti al loro sistema religioso, per il quale vale solo il loro atto di fede ed il resto è niente, compresa la Divina Parola che deve adeguarsi alla loro volontà e alla loro libera, personale, arbitraria interpretazione, insomma, al loro credo.

L'interpretazione protestantica falsifica completamente le parole così precise e categoriche di Cristo.

Quanto siano ad esse contrarie le vostre interpretazioni si possono confrontare anche con altre frasi bibliche, per esempio, con Matteo 28,19-20 e con 1 Ts 2,13: Matteo ci dice: "Andate e ammaestrate tutte le nazioni... insegnando loro tutto quello che vi ho comandato... sono con voi... sino alla fine del mondo". S. Paolo loda i Tessalonicesi per aver "ricevuto da noi la parola della predicazione, l'avete accolta non quale parola di uomini, ma, come è veramente, quale parola di Dio".

Non cattolico. Cosa vuoi dire con questo?

Cattolico. Voglio dire che una cosa è quando il Signore ci comanda di ammaestrare, predicare e insegnare, ed un'altra è quando ci dice di rimettere i peccati. Comunque, voglio dirti che l'assurda interpretazione dei Protestanti è già stata confutata finanche dal Vescovo protestante-anglicano Andrew che così predicava nella corte di Giacomo I: “Poiché il decreto di Dio sta scritto così, non appartiene certamente a noi di toglierne una parte. Qui sono notate tre cose, tre persone: 1° quella di Dio nelle parole saranno rimessi; 2° quella del peccatore nelle parole a chi; 3° quella del sacerdote nella parola rimetterete. Dove sono designati tre individui è necessario che ve ne siano tre; e non possono bastare due. 

Volere escludere il sacerdote sarebbe lo stesso che strappare le chiavi dalle mani di coloro ai quali Gesù Cristo le diede" (cf Chavarz. lib. VI).

Non cattolico. Ma Gesù Cristo con quelle parole rivolte agli Apostoli, posto pure che abbia inteso di conferire loro l'autorità di rimettere o di ritenere i peccati, non ha fatto cenno alla confessione auricolare.

Cattolico. E' vero che Gesù Cristo non ha detto esplicitamente dell'accusa dei peccati, ma nel suo linguaggio questo si deve sottintendere. Se tu dici al tuo contadino 'va a zappare il campo', o a tuo figlio di scrivere quanto gli detti, non occorre che tu dica loro di prendere la zappa o di prendere la penna... Tutto questo è implicito, ossia è sottinteso.

Non cattolico. Nell'atto che Gesù diceva quelle parole erano presenti nel cenacolo non solo gli Apostoli, ma anche i discepoli, ossia dei laici. Siccome Gesù non fece distinzione, ne viene di conseguenza che anche ai laici Egli ha conferito il potere di rimettere i peccati.

 

Cattolico. E' vero che nell'apparizione del Maestro erano presenti anche i discepoli; ma dal contesto del racconto evangelico appare chiaro che le parole "a chi rimetterete i peccati" furono indirizzate ai soli Apostoli e ai loro successori nel ministero apostolico e sacerdotale. Difatti Gesù disse prima quelle stesse parole che in altre occasioni aveva rivolto ai soli Apostoli: "Come il Padre ha mandato me, così io mando voi". Ma ammesso anche che le parole del Maestro fossero rivolte anche agli altri discepoli presenti, non ne viene che ogni cristiano, anche laico, avesse il potere di rimettere i peccati. Al più si potrebbe dedurre che anche i discepoli li presenti - i quali partecipavano in grado inferiore della potestà ministeriale degli Apostoli - ricevevano da Gesù il potere di rimettere i peccati subordinatamente agli Apostoli e a Pietro, loro capo.

Nel principio di questo secolo, quando più ferveva la lotta antireligiosa del socialismo italiano, destò gran rumore uno scritto socialista contro la Confessione. L'autore, rivolgendosi ad un suo antico compagno di scuola, divenuto sacerdote, diceva in sostanza: “Pochi anni or sono, tu, ora sacerdote, ed io eravamo insieme giovani studenti. Prendemmo una via diversa. Ma cos'è intervenuto perché tu ora ti atteggi a grande, superiore agli altri uomini, da attribuirti il potere di giudicarli e perdonare ad essi i loro delitti?"

Sapientemente il sacerdote gli rispondeva: "E' intervenuto rispetto a Dio quello che è intervenuto di un altro nostro compagno rispetto al potere sovrano dello Stato. Il nostro compagno, divenuto magistrato, costituito giudice, in virtù del potere sovrano a lui

conferito, giudica, assolve e condanna. Egli esercita il potere che gli è stato dato; e le sue sentenze non sono parodie: sono efficaci. Io, esercito il potere che Dio, per mezzo della Chiesa, nell'ordinazione sacerdotale mi ha conferito e perciò come il magistrato in virtù del potere sovrano che gli é stato conferito giudica i trasgressori della legge umana, così io, in virtù, in nome dell'autorità che Dio mi ha conferito per mezzo della Chiesa, giudico le trasgressioni della divina legge e perdono i peccati".

Per convincerti meglio di quanto ho finora detto, ti prego di ascoltarmi ancora un pò.

Il confessore è certamente, come tu dici, un semplice uomo e per virtù propria non può perdonare i peccati; ma bisogna sapere che egli perdona non come uomo, ma come ministro di Dio; non per virtù propria, ma per una virtù ricevuta da Dio, e perdonandoli, non diventa un Dio, ma una persona che opera come Dio, per virtù di Dio. Anche il pretore è un uomo, ma le sue sentenze hanno la forza di legge, perché fu delegato dal re a giudicare; e, giudicando, opera da re, ma non diventa re. Ugualmente il sacerdote che assolve i peccati, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, pur non diventando Dio, opera come Dio.

 

Non cattolico. Vuoi sapere la verità, dopo tutto quello che hai detto? In conclusione io resto molto scettico e contrario alla confessione della Chiesa romana.

 

Cattolico. In conclusione, e per finirla, io voglio sinteticamente precisarti che:

 

a) La Chiesa romana è l'unica Chiesa cristiana fondata solamente da Gesù Cristo; per questo essa deve attenersi scrupolosamente alla Parola di Dio;

b) Se io cristiano, cattolico, apostolico, romano dovessi ascoltare e seguire tutte le obiezioni e le difficoltà che pongono i non cattolici, di qualunque estrazione, mi metterei, certamente, contro la Chiesa di Cristo, ossia contro la Volontà di Dio e la Sua divina Parola;

c) Se i non cattolici - ammesso e non concesso - dovessero aver ragione nelle loro pretese, si dovrebbe pensare che le Parole di Cristo non sono vere e che Gesù sarebbe venuto sulla terra per imbrogliarci;

d) Bisognerebbe pensare che non solo Gesù, ma anche il Padre e lo Spirito Santo hanno voluto scherzare o ingannare tutta l'umanità;

e) Bisognerebbe giungere all'assurdo di credere come credevano Pietro Valdo, Lutero, Calvino e tanti altri, cioè che la Parola di Dio non dipende dalla volontà di Dio, ma dalla volontà dell'uomo che può interpretarla liberamente, personalmente, secondo il suo genio e i suoi sentimenti: anzi, bisognerebbe credere che "per avere la certezza di quello che veramente indichi e voglia la Parola di Dio, dobbiamo decidere da noi stessi e scegliere ciò che soddisfa la nostra ragione; perché il nostro giudizio personale è la suprema corte d'appello per sapere quanto è accettabile nella Bibbia" (cf Farar, “La Bibbia, il suo significato e la sua supremazia", Benigno Castegnaro, p. 471).

 

Non cattolico. Non esagerare, anzi non calunniare.

 

Cattolico. Chiudiamo questa discussione e per renderti conto di quanto ho detto sopra vai indietro a leggere quando ho detto precedentemente: vi troverai le parole suddette ed altre ancora secondo il pensiero di Lutero e del teologo evangelico valdese Ernesto Comba.

Non si tratta né di esagerazione né di calunnia, ma delle logiche conseguenze di una falsa e arbitraria interpretazione della S. Scrittura.

Comunque, io ti ringrazio per tutto quello che ho appreso dalle tue obiezioni, e quindi farò sempre meglio attenzione per non cadere negli stessi errori.

 

Non cattolico. Quali errori?

 

Cattolico. Quelli che già ti ho detto riguardanti la sola Confessione sacramentale e che in breve ti ripeto: il papa Innocenzo III, al IV Concilio Lateranense del 1215, non impose l'obbligo della confessione auricolare, ma soltanto regolò e chiarificò alcuni punti del Sacramento; le parole di Gesù (Gv 20,23; Mt 16,19; 18,18) hanno un significato chiaro e preciso: di assolvere o ritenere i peccati da parte del ministro, in nome di Dio; non i danni, ma i benefici spirituali del Sacramento istituito da Cristo sono veramente grandi; chi si ribella, a tale Sacramento si ribella a Dio, e dà segno di poca fede con tutto ciò che ne segue; non sembra solo strano, ma è fuori la realtà non vedere differenza tra un peccato veniale e uno mortale. L'umana natura, perché vulnerata dal peccato originale è piuttosto incline al male e non necessariamente corrotta completamente. La grazia che ci viene dall'Alto, accettata e vissuta con fede, non solo frena la nostra natura, ma la eleva, la perfeziona e la sublima.

In ultimo, è da osservare che l'uomo sente quasi un bisogno naturale di "scaricare" la propria coscienza dal male commesso, e perciò presso tutti i popoli esiste una specie di confessione privata o pubblica. Ma per chi non conosce Cristo e lo rifiuta passi, quello che sembra grave è che anche chi dice di accettare Cristo, di fatto poi lo rinnega non accettando quanto Egli - "autore e perfezionatore della fede" (Eb 12,2) - ha stabilito per la nostra salvezza e per la nostra santificazione.

 

(fine dell'argomento)     Il Signore vi dia pace.  Fra Tommaso Maria di Gesù f.m.r.

 

 

Bibliografia:

 

-  "Enciclopedia Cattolica".

-  “Nuovo manuale del catechista" di Mons. Giuseppe Perardi, Ed. LICE, Torino.

-  “Il catechismo agli adulti” di Mons. Benigno Castegnaro, Editore G. Galla, Vicenza, III Vol.

-  “Dottrina della fede" di Franco Amerio, Ediz. Ares, Milano.

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