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Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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CHIESA CRISTIANA E CHIESA CATTOLICA ROMANA

Ultimo Aggiornamento: 01/09/2009 08:51
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01/09/2009 08:51

Qualche esempio:

 

a) La Bibbia è molto chiara, quando, proibisce l'idolatria (es. Es 20,3-5). Non è permesso adorare idoli al posto di Dio e perciò ne sono giustamente e logicamente, proibite le immagini. Ma chi ha dei pregiudizi errati, vede in tali disposizioni, la proibizione di qualunque immagine. Ma la Bibbia “MAI” proibisce le immagini in sé e per sé, ma solo quelle (idoli) che si oppongono a Dio e sono adorate in sua vece.

Da questa mancanza di idee chiare dipendono tutte le false accuse che i non

cattolici lanciano contro le immagini di Cristo, della Madonna, dei Santi ... Basterebbe leggere, per es., Es 25,18; Nm 21,8-9; 1 Re 6,2-29 e 7,25-29, per trovarvi immagini di cherubini, un serpente di bronzo, buoi, leoni, ecc. Molte di queste immagini ornavano il tempio fatto da Salomone, e Dio lo lodò per la sua opera (1 Re 9,3).

Come si fa a non capire che le immagini di Gesù, della Sua SS. Madre e dei Santi ci facilitano il nostro rapporto con Dio?

 

b) Anche per le "prostrazioni" e per le "reliquie" i fratelli non cattolici ci accusano di idolatria. Ma la Bibbia né per le une, né per le altre, taccia di idolatria chi ne ha fatto uso. Anche qui, andando a consultare i Sacri Testi, troviamo:

 

- Giacobbe si prostra dinanzi al fratello Esaù (Gen 33,3) ; i fratelli di Giuseppe gli si prostrarono davanti con la faccia a terra (Gen 42,6); Mosè si prostra davanti al suocero (Es 18,7); Assalonne si prostrò davanti a Davide (2 Sam 14,33); i figli dei profeti si prostrarono davanti a Elia (2 Re 2,15); la Sunamita gli si prostrò davanti (2 Re 4,37), ecc.

 

- Per non dilungarmi troppo, invito il lettore a consultare l’argomento delle “reliquie”, dei “fratelli di Gesù” mai esistiti, le “varie questioni sul battesimo” e sulla “giusta interpretazione della Bibbia” precedentemente esposti.

Mi fermo alle suddette esemplificazioni, perché i fratelli non cattolici, con l'interpretazione personale, ossia arbitraria, della S. Scrittura, cadono, necessariamente, in moltissimi errori.

Quasi nessuna Verità biblica si salva!…

Sarebbe veramente strano se la Chiesa di Gesù, Colonna e Sostegno della Verità (1 Tm 3,15) dovesse ridursi ad una sparuta minoranza: sarebbe il fallimento di Cristo, della Sua dottrina, della Sua infallibile Parola, e di tutte le Sue assicurazioni e promesse fatte alla "Sua" Chiesa.

 

"Mi sarete testimoni in Gerusalemme, nella Giudea, nella Samaria, e sino ai

confini della terra" (At 1,8): che questa raccomandazione di Gesù spinga sempre più i cristiani autentici alla fedeltà evangelica alla quale la Chiesa Apostolica invita incessantemente tutti gli uomini di buona volontà.

 

Dopo quanto ho detto, vorrei concludere con due osservazioni:

 

a)  Aveva ragione chi avvertiva: "Coloro i quali badano al numero e perciò costringono gli uomini, non ne hanno alcun guadagno e somigliano a uno sciocco che abbia un pò di vino in una gran botte e la riempia d'acqua per averne di più. Ma invece di aumentare il vino, egli rovina quel poco che aveva". Tutto ciò avviene - come ci dice la storia passata e presente - quando i fratelli non cattolici si affannano per il “proselitismo” e per il “moltitudinismo”. “Abissus abissum invocat”  (= un abisso chiama l'abisso (Sal 42,8)

 

b) La storia, da quanto mi risulta (posso essere però nell'errore perché non mi è stato possibile fare più accurati accertamenti, non sembra confermare che Costantino il Grande sia stato uxoricida, tanto meno che abbia ucciso un figlio.

E' vero che il suo figlio primogenito, Costantino II, invase il territorio di Costante, suo fratello, e perdette la vita in una imboscata. (Enciclopedia Garzanti, 20 Volume, p. 1109).

 

 

12 – “Fino a qual punto la Chiesa romana può affermare di essere cristiana?”

 

Certamente nella Chiesa romana vi sono molte anime che amano il Signore Gesù Cristo e, nella dottrina di quella Chiesa, Gesù Cristo è riconosciuto come Signore e Salvatore.

 

Però dobbiamo osservare:

l. che la Chiesa romana ha identificato l'obbedienza a Gesù Cristo con l'obbedienza alla gerarchia ecclesiastica;

2. che la Chiesa romana non proclama la assoluta ed esclusiva autorità della Sacra Scrittura;

3. che la Chiesa romana ha aggiunto alla Bibbia le sue tradizioni, cioè ha sanzionato le deviazioni che, nel corso dei secoli, si sono infiltrate nella Chiesa;

4. che la Chiesa romana ha aggiunto al culto di Dio, il culto di creature umane, come la Madonna e i santi;

5. che nella dottrina e nella pietà della Chiesa romana il posto centrale è praticamente sostituito dalla Vergine Maria;

6. che al suo vertice la Chiesa romana pone un uomo che si autodefinisce “fondamento visibile e Pastore universale della Chiesa”, mentre l'apostolo Paolo chiaramente afferma: "Nessuno può porre altro fondamento che quello già posto, cioè Gesù Cristo“ (1 Cor 3,11).

 

Di fronte a queste spaventose deviazioni che pure partono da una dottrina realmente evangelica, lasciamo alla coscienza del lettore di rispondere alla domanda che ci siamo posta!

Fin qui il fratello R. Nisbet, il quale, come vedete, insiste sullo stesso errore: egli pone un'insanabile contrasto tra Cristianesimo e Cattolicesimo. Non riesce a capire, come dice lo stesso protestante razionalista Adolfo Harnack che: “'E' pertanto possibile stabilire con prove impressionanti, che la concezione cattolica della Chiesa storicamente la vera, vale a dire che Cristianesimo, Cattolicesimo e Romanesimo, formano una IDENTITA’ storica perfetta”.

Quindi, possiamo affermare con tutta la certezza che ci viene dall'autorità Biblica e storica, che il Cristiano vero, perfetto ed integrale è e non può essere che uno solo: quello cattolico, apostolico, romano. Quello cioè che “i suoi piedi ha stabilito sulla roccia, e ha reso sicuri i suoi passi” (Sal 39,3).

Il "credo" professato oggi dal Colle Vaticano, da Giovanni Paolo Il, è lo stesso di quello professato dai primissimi cristiani, dal Collegio apostolico.

Le deviazioni, veramente paurose, attuate da alcuni secoli in qua dai non cattolici, dipendono da pregiudiziali posizioni antibibliche, suggerite dall'avversione anticattolica, e dal metodo del libero esame della divina Parola.

Ho riportato le ragioni di quello che ho chiamato “il peccato originale” del protestantesimo. Qui aggiungo il giudizio, meglio sarebbe Il “pregiudizio”, di un altro fratello non cattolico, il quale così si esprime: “Per avere la certezza di quello che veramente indichi e voglia la Parola di Dio, dobbiamo decidere da noi stessi e scegliere ciò che soddisfa la nostra ragione; perché il nostro giudizio personale è la suprema corte di appello per sapere quanto è accettabile nella Bibbia”. (Da “Il Catechismo per gli adulti”, di Benigno Castegnaro, p. 471 - Farar, la Bibbia, il suo significato  e la sua supremazia).

 

Nessuna meraviglia, quindi, che il protestantesimo si sia proliferato in migliaia di sétte e divisioni (oltre 7000 in Africa, 4077 in Brasile, ecc.) e che il fratello R. Nisbet possa scrivere quello che con sbalordimento leggiamo nel suo libro, e cioè: “non v'è riscontro biblico, non v'è riscontro storico. non v'è riscontro pratico”.

Infatti la Bibbia ci dice che Gesù dà a Pietro e, quindi ai suoi successori, un primato assoluto, che gli dà le chiavi del Regno, gli ingiunge di “confermare” i suoi fratelli nella fede e gli comanda di “pascere” tutto, il “Suo” gregge.

Noi siamo avvertiti da Gesù che se non ascoltiamo Pietro e gli Apostoli non ascoltiamo lui stesso e disprezziamo, disobbedendo, non solo lui ma anche il Padre. Il lettore può controllare la veridicità di queste mie osservazioni andando a leggere

Mt 16,18-20; Lc 22,31-32; Gv 21,15-17; Lc 10,16. Può dare una occhiata anche a

Gv 14,16.17.26; 15,26; 16,12-15, e vi leggerà che la Chiesa di Dio è sempre assistita dallo Spirito Santo che la guiderà per ogni vero, alla Verità tutta intera e le ricorderà tutto quello che Gesù le ha detto...

Inoltre dobbiamo osservare:

 

l. che non è la Chiesa romana che ha identificato l'obbedienza a Gesù Cristo con l'obbedienza alla gerarchia ecclesiastica, ma è lo stesso Cristo che ci ha comandato questa identificazione. Si potrebbero ripetere tutte le citazioni suddette, ne scrivo una sola: “Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza Colui che mi ha mandato” (cf Lc 10,16);

 

2. che la Chiesa romana ha proclamato sinora, proclama e proclamerà SEMPRE sino alla fine con soprannaturale fermezza che la S. Scrittura è il criterio assoluto della Verità da credere;

 

3. che la Chiesa romana non ha MAI aggiunto alla Bibbia tradizioni umane, ma ha solo, doverosamente, recepite le tradizioni apostoliche, così come è detto in S. Paolo: “conservate le tradizioni così come ve le ho trasmesse” (1 Cor 11,2; 15,3); “vi ordino nel nome del Signore nostro Gesù Cristo di comportarvi secondo le tradizioni da me ricevute” (2 Tes 3,6); ecc.

 

Certo le tradizioni non sono superiori al la S. Scrittura, ma poiché essi rispecchiano la vita della Chiesa e ci hanno dato la stessa S. Scrittura, ne diventano le garanti. Però ci sono anche le tradizioni puramente umane: sono queste che costituiscono le deviazioni fuori dalla Chiesa romana e delle quali faceva già cenno Gesù Cristo e anche S. Paolo. Sono queste tradizioni umane che troviamo giustamente condannate da Gesù, da S. Paolo e dalla stessa Chiesa romana. (Confrontare Mt 15,1-6; Mc 7,1-13; Col 2,8. 21.22).

 

4. che non è la Chiesa romana che ha aggiunto al culto di Dio, il culto di creature umane, ma è lo stesso Gesù che ci fa sapere che “se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo ONORERA'”(Gv 12,26). E se Dio onora chi serve Cristo, quanto più dovremo onorare noi i santi che sono gli autentici servi di Dio?

 

5. Che nella dottrina e nella pietà della Chiesa romana il posto centrale lo ha avuto, lo ha e lo avrà SEMPRE Nostro Signore Gesù Cristo, unico ed insostituibile mediatore tra Dio e l'umanità. Maria SS., come risulta da molti passi della S. Scrittura, cooperò in modo del tutto singolare all'opera del Salvatore. Perciò la beata Vergine viene pregata nella Chiesa con i titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, mediatrice. Questo tuttavia va inteso in modo che nulla sottragga, nulla aggiunga alla dignità ed efficacia di Cristo, unico indispensabile Mediatore.

Tale funzione "subordinata" di Maria (come quella dei santi) la Chiesa non dubita di riconoscerla apertamente, la sperimenta continuamente e la raccomanda all'amore dei fedeli, perché, sostenuti da questo materno aiuto, siano più intimamente congiunti col Mediatore e Salvatore. (cf L.G., 61-62).

 

Io mi domando: posso io, cristiano, contestare la figura di Maria semplicemente perché sono anticattolico? E la realtà e la storia millenaria posso accantonarle per questi miei sentimenti di avversione?

 

Sappiamo bene che il fatto fondamentale della nostra fede è l'Incarnazione ed è solo della nostra fede e della nostra religione.

Col Verbo incarnato, tutto è cristificato e ogni uomo, per divina elezione, è chiamato a "configurarsi con l'immagine del Figlio" (cf Rm 8,29). Orbene, il fatto cosmico dell'Incarnazione ha avuto il primo centro di incidenza in Maria: l'Incarnazione del Figlio di Dio è MEDIATA da Maria.

Questa mediazione materna di Maria non resta solo un fatto fisiologico, ma tutto il Cristo, Dio-Uomo, ci viene “mediato” da Maria: Ella è la Madre non solo del Cristo storico, ma anche del Cristo mistico, ossia è la Madre di Gesù e della Chiesa, ed è la Mediatrice dell'unità cristificata.

Lo Spirito di Dio agisce indubbiamente sull'uomo mediante molteplici e multiformi mediazioni create, ma tutte sono incentrate in Cristo: è Lui che dà loro efficacia, le anima, le orienta a Sé.

Solo quella di Cristo è mediazione AUTONOMA, tutte le altre sono SUBORDINATE.

 

Dicevo, non mi è lecito rigettare tutta la storia per le mie avversioni e per i miei pregiudizi. La vita della Chiesa di duemila anni, ci segnala fatti e miracoli strabilianti, permessi e concessi da Dio tramite la mediazione subordinata di Maria SS. e di tanti Santi.

L'avversione ed il pregiudizio mi possono anche spingere a dire che nei fatti miracolosi della Chiesa Cattolica, c'è un intervento diabolico, ma non è troppo difficile comprendere e dimostrare che i miei pregiudizi e la mia avversione vanno a finire nel "ridicolo".

 

A dir poco!...

 

6. Che al suo vertice gerarchico la Chiesa romana pone un uomo quale "fondamento visibile e Pastore universale della Chiesa", è questa una verità di fede biblica, già detta e dimostrata molte volte precedentemente, ed alla quale crediamo fermamente perché voluta e stabilita da Gesù.

Per negare tale verità e autorità vicariale vengono citate le parole di Paolo: "Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo" (1 Cor 3,11).

Per rendersi conto che S. Paolo vuol dire tutt'altro da quello che l'autore vuol fargli dire, basterà leggere il versetto precedente che dice: "secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un sapiente architetto IO ho posto il "fondamento"; ma altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento come costruisce".

 

Qui oltre a vedervi la successione apostolica, è anche chiaramente espresso che Paolo mette dei fondamenti di fede in base all'autorizzazione avuta da Cristo.

Praticamente S. Paolo vuol dire che nessuno deve preferire questo o quel predicatore (vedi versetti da 4 a 10), questa o quella corrente.

Il vero cristiano ha già la sua scelta: quella indicatagli da Cristo, che ha fondato la Sua Chiesa su Pietro, il quale lo rappresenta visibilmente su questa terra. E' a Pietro (e quindi ai suoi successori) che Cristo ha "ingiunto" di “confermare i fratelli nella fede”; a lui ha affidato le “chiavi” del Regno e ha dato la potestà somma di “sciogliere e legare”; a lui ha comandato di “pascere gli agnelli e le pecorelle del Suo gregge”.

 

Tutte queste cose sono state sempre credute, eccetto poche eccezioni e per poche cose, da tutti i cristiani sino all'avvento del protestantesimo, il quale ha iniziato  e continua a protestare quasi tutte le verità di fede evangeliche.

Ma la Chiesa  fondata da Gesù, ossia la Chiesa Cristiana, Cattolica, Apostolica e Romana, può ripetere oggi le stesse parole del Vescovo S. Atanasio (nato nel 295 ad Alessandria, Lett. 1 a Serap. 28-30, PG. 26, 594-595.599), e cioè:

“Non sarebbe cosa inutile ricercare l'antica tradizione, la dottrina e la fede della Chiesa cattolica, quella si intende che il Signore ci ha insegnato, che gli Apostoli hanno predicato, che i Padri hanno conservato. Su di essa infatti si fonda la Chiesa, dalla quale se qualcuno si sarà allontanato, per nessuna ragione potrà essere cristiano, nè venir chiamato tale”. (vedi Liturgia delle Ore, Vol. III, pag. 559).

 

(Fine del primo capitolo)

 

"Per conoscere la verità bisogna essere più umili della polvere" (Gandhi)

 

"Educazione senza religione o è pessima illusione o è diabolica invenzione" (Papa Albino Luciani, Giovanni Paolo I)

 

“Saper invecchiare è il capolavoro della saggezza e una delle cose più difficili nell'arte difficilissima della vita” (F. Aniel)

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