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Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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BATTESIMO, PURGATORIO, LIMBO

Ultimo Aggiornamento: 01/09/2009 09:03
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01/09/2009 09:03

D. E allora perchè Gesù si fece battezzare da Giovanni all'età di 33 anni?

R. Ben altre sono le ragioni per cui Gesù chiese a Giovanni di essere battezzato.

 

D. Quali sono queste ragioni e differenze?

R. Eccole:

a)  Il battesimo di Giovanni non era il battesimo cristiano. Esso era un semplice rito per disporre i cuori alla penitenza, al perdono e alla venuta del Messia;

b)  esso fu voluto dal Padre e da Gesù come circostanza per la presen tazione ufficiale del Messia (cf Mt 3,13-17; Gv 1,29-31);

c)  " ... Colui che viene dopo di me ... vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco“ (Mt 3,11), " ... nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo..." (Mt 28,19);

d)  Giovanni vi ha battezzato con acqua, voi Invece sarete battezzati in Spirito Santo... (At 1,5);

e)  Il battesimo cristiano imprime il carattere e non può essere rinnovato: "... un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo" (Ef 4,5; Cf Rm 6,10);

f)   Gesù, Agnello senza macchia, non avea bisogno di conversione nè di remissione dei peccati (Cf 1 Pt 2,22), anzi Egli prese su di sè il peccato del mondo (Cf Gv 1,29-31); 

g)  Il battesimo cristiano, diversissimo da quello di Giovanni Battista, fu istituito da N.S. Gesù Cristo quale Sacramento efficace della grazia per la remissione diretta dei peccati, come possiamo vedere nel seguenti passi:

-    col battesimo "ríceverete il perdono dei vostri peccati e il dono dello Spirito Santo" (At 2,38);

-    " ... Quest'acqua (del diluvio) era un'immagine del battesimo che ora salva voi" (1 Pt 3,21);

-    " ... purificandola (la Chiesa) per mezzo del lavacro dell'acqua (=battesimo)" ... al fine di farsi comparire davanti la Chiesa...gloriosa... senza macchia.. ..santa e immacolata (Ef 5,25-27;

-    E tali eravate, ma siete stati lavati ... santificati..." (1 Cor 6,11);

-    ".. accostiamoci, nella pienezza della fede, purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura (=battesimo)" (Eb 10,22);

-    "La Legge (ci dà) piena coscienza della caduta, ma laddove è abbondato il peccato ha so vrabbondato la grazia...” (Rm 5,20);

... così anche voi (battezzati) consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù;

(Rm 6,11),

-    "Ricevi il battesimo e lavati dai tuoi peccati" (At 22,16); 

-    ”...chi sarà battezzato sarà salvo"  (Mc 16,16).

 

D. Dopo queste risposte,  ho ancora altre obiezioni da fare:

1)  A leggere certe cose scritte nei libri - catechismi - Istruzioni della Chiesa cattolica, sembra che tutti si possano salvare con estrema facilità;

2)  Non credo che dopo la morte ci sia un Limbo. Esso sembra un'invenzione del Cattolicesimo;

3) Altra Invenzione dei Cattolici sembra il Purgatorio. Nè del Limbo, nè del Purgatorio ci parlano le S. Scritture.

R. Al n. 1: La Chiesa, modellandosi sulla Divina Misericordia e Provvidenza, ha cercato sempre di recepire e guardare con occhio piuttosto ottimista il messaggio della salvezza. Non si tratta di superficialítà ma di maggi.ore comprensione e approfondimento della Divina Parola. La Chiesa ha sempre ritenuto valida l'ammissione di un triplice battesimo, quello di:

a) acqua: "Se uno non rinasce da acqua e da Spirito Santo non può entrare nel Regno dei Cieli" (Gv 3,5);

b) sangue: “Chi avrà trovato la sua vita la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà" (Mt 10, 39; 16,24-25; Mc 8,34-35; Lc 9,23-24; 17,31; Gv 12,25);

c) desiderio: "Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui" (Gv 14,21; cf anche 10,30; 16,27; 17,21- 22.26).

Bisognerá concludere, col Vat. II, che “Dio ebbe assidua cura del genere umano, per dare la vita eterna a tutti coloro i quali cercano la salvezza con la perseveranza nella pratica del bene. (Costituz. sulla Rivelazione, 3).

Già Pio IX aveva detto: “Coloro i quali senza colpa ignorano la nostra santa religione. .. possono, con l'aiuto della luce e della grazia divina, ottenere l'eterna salvezza" (D.B.1677).,

 

Ancora prima di Pio IX, già S.Tommaso d'Aquino e, molto prima di lui, S.Giustino (2° secolo) ammettevano largamente che anche i pagani si siano potuti salvare. S. Agostino ammise la stessa cosa. Sappiamo, dai Sacri Testi, che la Divina Provvidenza "ha racchiuso tutti gli uomini nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia" (Rm 11,32).

Dio "vuole che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità” (1 Tm 2,4).

"Dio non permette che venga punito con la pena eterna chi non ha commesso colpa volontaria” (Papa Pio IX).

A sua volta il Conc. Vat. II (Costituz. sulla Chiesa, 16) dice: " ... Quelli che senza loro colpa ignorano il Vangelo di Cristo e la Sua Chiesa.... possono conseguire l'eterna salute".

Questi testi si accordano con:

- Eb 11,6: "Senza la fede è impossibile piacere a Dio, perchè chi si accosta a Lui deve credere che Dio esiste e che remunera quelli che Lo cercano";

- At 10,30: " ... I pagani che per natura agiscono secondo la legge... sono legge a se stessi ... e dimostrano che quanto la legge esige è scritto nei loro cuori”.

Sono dunque due le condizioni essenziali per essere graditi a Dio: la fede e le opere.

E tutto ciò perchè la salvezza passa per il Cristo che è venuto per redimere tutti gli uomini. La Chiesa dì Gesù è strumento dí salvezza, "colonna e sostegno della Verità” (cf 1 Tm 3,15). L'approfondimento scrítturistico e teologico ci fa oggi meglio comprendere il mistero del Corpo Mistico di Cristo, per cui anche i non cristiani fanno parte dell'anima della Chìesa, se non del Corpo.

Nella Enciclica "Mistici Corporis", 102, Pio XII (1943) parla di “un certo desiderio inconscio", per il quale i pagani si trovano ordinati al Corpo Mistico del Redentore".

La teologia presenta una logica continuità sul problema che stiamo trattando.

Oggi si tiene molto conto della già citata affermazione (Eb 11,6) secondo la quale la fede che salva è almeno la fede in Dio rimuneratore.

In base a ciò possiamo dire che ogni religione contiene - per tutti gli aderenti in buona fede - in embrione gli elementi della fede: credere a ciò che Dio rivela, perchè Egli lo rivela (cf “Dottrina della fede" di Franco Amerio, pag. 451 e ss., ediz. S.E.I.).

Certo, questa dottrina della Chiesa Cattolica, che riceve luce dalla S. Scrittu ra, dalla continua presenza di Cristo, e dall'assistenza permanente dello Spirito Santo, contrasta, con quei "gruppi religiosi” e con le varie sette che - proprio perché professano delle dottrine "personali", e quasi sempre in contrasto con i S.Testi - assumono atteggiamenti rigidi e di condanna per quelli che non la pensano come loro.

Intendiamoci bene e non facciamo confusione. Non è che "ogni acqua ci lavi e ogni fede ci salvi”, ossia non tiriamo come conseguenza che una fede vale l'altra o che tutte le fedi siano buone. Questo è un principio ERRATISSIMO TEOLOGICAMENTE, OGGETTIVAMENTE, SOGGETTIVAMENTE E LOGICAMENTE.

Non sono le varie fedi o religioni a salvare anche i pagani, gli eretici e forse anche certi atei, ma E' LA GRAZIA DI CRISTO che trova in alcune verità, più o meno chiaramente presenti in esse e penetrate nell'animo ben disposto, l’occasione o l'appiglio per portare l'individuo alle condizioni di conoscenza e di fede necessarie per la giustificazione e la salvezza.

Concludo: su questo argomento vano è pretendere di sapere più di quanto Gesù ha voluto farci conoscere. Egli ha istituito la CHIESA COME UNIVERSALE SACRAMENTO DI SALVEZZA (S. Cipriano). E chi si salva, si salva perché in qualche modo - col battesimo di acqua, di desiderio o di sangue - è incorporato in essa e, per essa, in Cristo. Perciò Cristo è il solo Mediatore e l'unico Salvatore di tutti.

La parola “Chiesa” non ammette plurali: ammettere più Chiese significa ammettere più Cristi      (Dal discorso di Paolo VI dell'1.6.1965).

 

 

R. al n. 2. Inferno e Limbo.

Nel senso ebraico “inferno” corrisponde alla parola greca "ade", con cui la traduzione dei "settanta" ci rende "ade" uguale a "sheol",che genericamente e confusamente significa dimora dei morti. Nell'inferno così inteso, Gesù discese per partecipare alle anime dei giusti dell'A.T., il frutto della redenzione, e per introdurle nella beatitudine celeste (vedi Credo o Simbolo Apostolico).

Per i peccatori, degni di condanna, gli Ebrei solevano parlare di “geenna" (Cf Mt 18,9), per i giusti invece indicavano il “seno di Abramo” (confrontare la parabola del ricco Epulone e di Lazzaro Lc 16,22-23).

Anche S. Pietro ci dice che Gesù andò "in ispirito ad annunciare la salvezza anche agli spirìti che attendevano in prigione" (1 Pt 3,19; vedi anche 1 Pt 4,6).

Il seno dì Abramo si può immaginare come il margine, l'orlo, il lembo - il limbo appunto – dell’inferno, dove discese Gesù a liberare i giusti, i quali non godevano ancora della beatitudine celeste, ma nep pure soffrivano punizione.

Analogamente molti teologi pensano il limbo dei bambini morti senza battesimo. Credo che questi pochi accenni sul Limbo siano sufficienti a portare una “schiarita”,su di esso.

Preciso però che la questione del Limbo è e rimane allo stato di teoria e non è completamente immaginaria, come qualcuno afferma, ma ha il suo fondamento su una tradizione e su dati scritturistici.

 

 

R. al n.3 - Il Purgatorio

E' il luogo dove le anime vanno a purgarsi per rendersi degne di comparire alla presenza ineffabile di Dio per godere l'eterna beatitudine.

Qui non siamo tra ipotesi e teorie, ma su realtà rivelate oltre che strettamente logiche e di sana ragione.

In merito, la testimonianza della tradizione è molto massiccia e risale, ininterrotta ai primissimi tempi della Chiesa. I concili di Firenze (1439) e quello di Trento (1546) hanno sancito la dottrina del Purgatorio dichiarandola verità di fede.

Da molte religioni antiche si apprende che, generalmente, tutti i popoli hanno creduto ad una vita felice eterna e che le anime per raggiungerla avrebbero dovuto prima purificarsi dopo, la morte.

La stessa antropologia biblica, presenta l'uomo come 1ibero, responsabile delle sue azioni ... Inoltre dalla Bibbia viene sottolineata 1a stretta solidarietà nel bene e nel male che lega ogni uomo agli altri uomini. In questi vari contesti si capiscono sia l'esigenza di completa purificazione prima di giungere alla visione beatifica, sia la possibilità di suffragi . 

 

Già nell'A.T., sono indicativi i pianti prolungati degli Israeliti alla morte di Aronne (Nm 20.29) e a quella di Mosè (Dt 34,8): lutto e sacrifici di suppliche lasciano capire che erano rivolti alla divina clemenza perchè usasse misericordia nel giudizio dei due grandi scomparsi.

Tra i passi biblici che citerò, certamente il più esplicito e convincente è il seguente:

Giuda Maccabeo “...fatta una colletta... la inviò a Gerusalemme perchè fosse offerto un sacrificio espiatorio... per i morti perchè fossero assolti dal peccato” (cf 2 Mac 12.38-45).

Per quanto riguarda l'obiezione che molti non cattolici fanno ad alcuni libri dell'A.T. ritenendoli non canonici, rimando il lettore a leggere in precedenza, dove è abbondantemente risolta la questione. 1° e 2° Mac sono libri canonici a tutti gli effetti, ed è, quindi, un grave errore denominarli “apocrifi”.

Il Concilio Tridentino condanna tale errore.

-1 Cor 3.12-15: in questo passo S. Paolo precisa che il bene e il male fatto da ognuno sarà giudicato dal Signore, e “se l'opera prenderà fuoco, egli ne soffrirà danno. Però sarà salvo come attraverso il fuoco”.

- Mt 12.31-32: “... Ma la bestemmia contro lo Spirito Santo non gli sarà perdonata nè in questo secolo nè in quello futuro”.

- Mt 5 25-26: “Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via... In verità ti dico: non uscirai di là (dalla prigione) finchè non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo”.

- 2 Tm 1.18: “…Perchè il Signore gli doni (al defunto Onesiforo), di trovare misericordia presso Dio in quel giorno..”

- Ap 21.17: “ ... Ma nulla d'impuro entrerà in essa" (nella Città Celeste).

- Ml 3,3: “ ... Il Signore purifica col fuoco le anime dei figli di Levi”.

- Rut 2.20: “... Noemi disse alla nuora: "Sia benedetto dal Signore, che non ha rinunciato alla sua bontà verso i vivi e verso i morti”.

- Gc 2.14-17: “Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere?”.

- Col 1.24: “...Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto... a favore del suo (di Cristo) Corpo che è la Chiesa”.

 

In conclusione:

 

- La dottrina sul Purgatorio è definita ed è verità dogmatica;

- sempre la Chiesa ha creduto alla esistenza del Purgatorio;

- nel Purgatorio si soffrono le pene della purificazione, ma c'è la speranza, ossia la sicura attesa,  del beni eterni;

le anime purganti possono intercedere per noi e ricevere i nostri suffragi. Tutto ciò. oltre che ad essere verità biblica è anche una logica conclusione della nostra ragione che intende perfettamente che chi muore in grazia di Dio, ma senza peccato grave non.può per giu stizia, essere condannato all'inferno, nè, se non ha fatto condegna penitenza dei suoi peccati, essere ammesso direttamente e immediatamente nel S.Paradiso, ove “nulla di impuro potrà entrare"

(cf Ap 21,17).

N.B: Ho fatto cenno precedentemente di un fatto miracoloso  avvenuto  a Foligno, circa le sofferenze dell'anima di una suora che era in purgatorio, comparsa alle sue consorelle. Mi sono giunte le notizie richieste tramite persone amiche (il Dr. Amodio Elio e sua moglie) che, incuriosite dalla mia segnalazione, trovandosi ad Assisi, si sono recate di proposito a Foligno e sono riuscite - dopo forti insistenze - ad ottenere una fotocopia dell'avvenimento. Ne do un brevissimo riassunto: il documento è intitolato: “Una voce d'oltre tomba” ed è stato redatto dall'Istituto “Beata Angelina” di Foligno. Lo scritto porta l’"Imprimatur" della Curia di Foligno, a firma del vescovo Siro Silvestri, in data 10 Nov. 1959, in occasione del primo centenario del fatto miracoloso. Sulla prima facciata c'é una fotografia della mano impressa sul legno. Sul fatto straordinario avvenuto nel monastero di S.Anna nel 1859, il Dr. D. Francesco Conti stese alcune note per uso dei visitatori che chiedono frequentemente di vedere il segno prodigioso, che di quel fatto rimane.

Una suora apparve - pochi giorni dopo la  sua morte - ad una consorella, e lasciò l'impronta della sua mano su una porta, a dimostrazione delle pene che stava soffrendo in purgatorio.

L'avvenimento non si perde nell'oscuritá dei secoli, ma è piuttosto recente, ben circostanziato e sul quale possediamo una documentazione di prim'ordine.

Il 4 novembre 1859 moriva nel monastero suddetto la suora, Teresa Margherita, al secolo Maria Gesta, consatratasi al Signore in seguito ad una grande grazia ottenuta per intercessione di Maria Santissima.

Suor Teresa Margherita visse 34 anni nel Monastero e si segnalò per una esatta osservanza della regola che la rese modello di virtù alle consorelle; la povertà fu la sua prediletta.

Il 4 Nov. 1859, all'età di 62 anni morì quasi improvvisamente. L'apparizione ebbe luogo dopo pochi giorni dalla morte tra le ore 9.30-10 antimeridiane. A quell'ora, la suora Anna Felice Menghini era al guardaroba  e sentì, chiara e precisa, la voce della consorella defunta che dice "Oh Dio, che peno tanto”.

Avendo domandato la ragione di questo penare, la voce di Suor Teresa Margherita rispose che penava per mancanze commesse contro la povertà, non nella sua persona, ma per essere stata troppo condiscendente verso le suore. Suor Anna Felice vide muoversi un'ombra verso, la porta; qui giunta, sempre la stessa voce esclamò. "Questa è una misericordia; io non ci torno più e per segno di ciò….” e qui fu udito un leggero colpo alla porta... ove lasciò l'impronta...

L'ombra scomparve, la caligine si diradò nuovamente risplendere la luce del giorno.

La sera del 18 novembre la stessa suora Anna Felice, appena addormentata, si sentì chiamare a nome, destatasi vide un globo luminoso, mentre una voce le annunziava la fine dei tormenti e l'inizio della gloria celeste.

La notizia si.divulgò e molti accorrevano al monastero, e le suore, rimossa, la porta mostravano  l’impronta della mano. Di fronte a questa poco prudente divulgazione, la Curia Vescovile si sentì in dovere di intervenire per accertare i fatti . Il processo canonico è conservato in un manoscritto di 52 fogli. In seguito, tolti i sigillli, fu permesso di vedere l’impronta,della mano.

                                                                                       Il  Signore vi dia pace.

                                                                         Frà Tommaso Maria di Gesù

 

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