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QUESTO FORUM E' CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO... A LUI OGNI ONORE E GLORIA NEI SECOLI DEI SECOLI, AMEN!
 
Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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IMMAGINI, SANTI E INTERCESSIONI

Ultimo Aggiornamento: 01/09/2009 09:07
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01/09/2009 09:06

"BIBBIA E CRISTIANI A CONFRONTO"

 

Fascicoli dal n° 25 al n° 41 parte sinistra dei fogli

 

 Immagini e sculture sacre, culto, intercessione dei santi,

ragioni delle reliquie e prostrazioni

    A cura di frà Tommaso Maria di Gesù dei frati minori rinnovati

Via alla Falconara n° 83 - 90100 Palermo  - Tel. 0916730658

 

Volendoci confrontare seriamente e sinceramente con la Bibbia, incominciamo a studiare, con devozione e amore, la Parola di Dio per smascherare tutti gli errori che tale confronto ci mostrerà come triste realtà.

Avverto tutti i lettori, a mano a mano che prenderanno cognizione dell'errore, che va sempre detestato, di saper nutrire grande affetto par gli erranti. Questo amori per i fratelli erranti ci è insegnato da Cristo e dalla Sua Chiesa. Moltissimi non sanno di essere nell'errore. Uno degli errori più comuni tra i non cattolici (eccetto gli ortodossi) è quello riguardante le immagini e le sculture . Ma ho già parlato abbastanza in televisione: qui mi limiterò a pochi ma sicuri accenni, invitando il lettore a completare la sua istruzione consultando la Bibbia secondo le mie indicazioni. Per questi errori banali e puerili (non si possono classificare diversamente), provenienti tutti dall'ignoranza, sono moltissimi quelli che lasciano la verità per la menzogna, credendo di trovare in questa  la verità biblica.

Il culto delle ci introduce in diverse questioni .e obiezioni mosse da quelli che vi si oppongono. I principali problemi da chiarire sono i seguenti.

1."Iconoclastia", (parola proveniente dal greco e che significa "distruzione delle immagini". E' un'eresia che afflisse la Chiesa per 116 anni (726-842 d.C.). Fu uno degli episodi della intromissione del potere civile nella questioni ecclesiastiche. In quell'epoca, in Occidente, più vicini e meglio controllati da Roma, non vi furono abusi; ma tra i fedeli d'Oriente vi furono degli eccessi e si giunse anche al fanatismo nella venerazione e nel culto delle immagini sacre.

Per reprimere gli abusi, l'imperatore Leone III l'Isaurico,  usurpando alla Chiesa il diritto di legiferare in merito, ordinò la distruzione di un'immagine di Cristo, assai  venerata. Ciò costituì l'inizio di gravi lotte e discordie tra Papi e Imperatori. Finalmente dopo oltre un secolo di avversioni e lotte nell'842 l'imperatrice reggente Teodora ristabilì le immagini ed il loro culto.

Ci furono anche in Occidente delle ripercussioni iconoclaste, che però finirono con i due Concili tenutesi a Costantinopoli  nel 869 e nell'870, che diedero l'ultimo colpo all'eresia.

Questa rivisse dopo tra alcuni gruppi ereticali (Albigesi, Valdesi,  Hussiti, ecc.), ma senza importanza, ed in forma sporadica. Purtroppo con l'avvento del Protestantesimo, nel sec.16°. l'eresia riprese vigore. Si sa che i movimenti non cattolici provengono, tutti, dalla rivoluzione luterana; essi rigettano il culto delle immagini credendo di essere coerenti con la Bibbia, mentre è solo vero che questa non ha mai proibito le immagini in sé e per sé.

E' bene sapere che tutti i movimenti di matrice protestante, sono immersi nello studio della Bibbia per trovarvi tutto ciò che possa opporsi alla Chiesa cattolica.

Questo spirito di avversione, preda del pregiudizio, è una delle ragioni principali che fa cadere tanti fratelli nell'errore.

 

2. Idolatria. Anche questa parola viene dal greco e vuol dire culto dato a  dei non esistenti, ossia agli idoli.

3. Latria., invece, è il culto assoluto tributato alla divinità come tale, o meglio, al Dio unico. Latria significa quindi, il culto di Adorazione che  è dovuto al solo, unico, vero Dio, mentre il culto dato agli "Idoli", sotto qualunque forma, diventa idolatria, cioè un errore, un peccato, una cosa indegna dell'essere umano fatto ad immagine e somiglianza di Dio.

Nell'A.T . idolatria significò giustamente, il culto reso agli dei falsi. Essa appare con il politeismo (più dei) nelle varie civiltà antiche. Nell'idolatria vi è una bipolarità di servitù… Quando l'uomo abbandona il servizio di Dio, si fa schiavo di degradanti realtà materiali, che sono, in definitiva, gli idoli. Quanti idoli esistono ancora! ...

Le immagini - sculture idolatriche sono quasi del tutto scomparse, ma gli idoli no. Per colui che si dice credente in un Dio unico e Sommo, oggi può essere schiavo di vari idoli, meno percepibili ma non per questo meno pericolosi. Ne faccio un piccolo elenco: denaro, sesso benessere materiale, moda e convenzioni sociali sconvenienti, ossia poco cristiane, il lusso sfrenato, il culto esagerato per il proprio corpo e per se stessi, la tecnica e la scienza quando pretendono di sostituirsi a Dio, il seguire il capo di una sètta che al posto dell'autorità di Cristo pone quella di un uomo, generalmente ribelle "alla Verità tutta intera", alla quale, come sappiamo, lo Spirito Santo guida la Chiesa di Gesù.

4. Culto di venerazione o di dulia è quello prestato ai santi, e, per essi, alle immagini sacre. Da tenere presente che il culto di venerazione (o di dulia) prestato ai santi, in ultima analisi è culto dato a Dio autore della santità.

5. Intercessione e mediazione

a-  Mediazione.

Nell'A.T. si riscontra qualche cosa di fermamente costante: la trascendenza di Dio, infinitamente elevato sopra l'uomo e sopra tutte le realtà cosmiche, ma anche la Sua condiscendenza per cui Dio non è lontano dall'uomo e dalla sua storia. Anzi Dio è sempre vicino all'uomo.

Dio e i patriarchi operano senza alcun intermediario. Tuttavia la figura misteriosa di Melchisedec che come sacerdote dell'Altissimo benedisse Abramo (cf Gen 14,18), la scala di Giacobbe popolata di Angeli che salivano e scendevano dal cielo alla terra (cf Gen 28,12... ) preludevano ad un abbozzo del sistema di mediazione che vigerà nella economia della salvezza.

 

b - Intercessione.

 

Tali protagonisti (ossia Melchisedec, Angeli, ... ) esercitano la mediazione di intercessori. Teniamo presente che la mediazione e l'intercessione si completano. Così Abramo tenta di ottenere da Dio il perdono di Sodoma e intercede per la salute di Abimelek, di Gerar (cf Gen 18,22-32; 20,17). Ugualmente Giuseppe è motivo di salvezza per i suoi fratelli e per la famiglia di Putifarre (Gen 39,3).

- Con l'elezione, il popolo di Israele ha bisogno di una maggiore quantità di mediatori che lo rappresentino davanti a Dio. Dopo che l'esilio babilonese aveva provocato la sgretolazione di tutte le istituzioni comunitarie, il giudice e sacerdote Eli potè dire angosciato: "Se l'uomo peccherà contro Jahvè, chi intercederà per lui?" (1 Sam 2,25).

- Il primo e più grande mediatore dell'A.T. è Mosè.

Le diverse fonti e tradizioni ci hanno trasmesso la complessa e difficile missione mediatrice di Mosè: le mani alzate nella preghiera mentre Giosuè combatteva contro Amalek (cf Es 17,1l. . )

Dopo Mosè, i Giudici e i Re, i sacerdoti ed i profeti furono mediatori e intercessori a favore del popolo.

La mediazione-intercessione sacerdotale fu soprattutto ascendente (dal popolo a Dio), mentre quella dei profeti (bocca di Dio) fu principalmente discendente, come apportatrice di rivelazione.

- Fino ad un'epoca molto tardiva, non vi sono allusioni agli Angeli mediatori.

 

c- Il termine mediatore-mediazione nel N.T. neppure abbonda. Lo troviamo varie volte e come mediazione e come intercessione. Mi limito a pochi esempi.

Il primo mediatore necessario, unico è Gesù, il quale dalla Croce prega il Padre per i suoi crocifissori  (Lc 23,34), e rimette i peccati (Mc 2, 5).

In Lc 7,2-10 viene raccontato l'episodio del centurione che manda a Gesù alcuni anziani dei Giudei a pregare di venire a casa sua per salvare un suo servo ammalato. "Costoro giunti da Gesù lo pregavano con insistenza: "Egli merita che Tu gli faccia questa grazia, dicevano, perché ama il nostro popolo..." "Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande. . " "E gli inviati quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito

 

N.B.: Qui vediamo l'intervento degli anziani presso Gesù. E' facile comprendere che la mediazione unica, necessaria di Gesù, non esclude una mediazione secondaria, subordinata all'unica di Cristo dal quale e per il quale ci viene tutto. Uguali intercessioni subordinate e secondarie le troviamo anche in Gv 2,3: "la Madre di Gesù gli disse: "non hanno più vino" ed ottenne dal Figlio il vino ricavato dall'acqua. Anche negli Atti (12,5) troviamo che tutta "la Chiesa pregava per Pietro", e Pietro fu liberato dalla prigione per l'intervento di un angelo.

 

In molti passi delle lettere paoline si trova la preghiera fatta per gli altri (es. Col 1,9-14; Rm 1,8-10 ed in Mc 1,30). In 1 Tm 2,5 troviamo esplicitamente:

"uno solo è il mediatore tra tutti gli uomini". Molti sono i passi che ci parlano della mediazione di Gesù Cristo. In Mt 14,19 e Mc 6,39, troviamo che i discepoli fanno da intermediari tra Gesù e la folla nella distribuzione dei pani moltiplicati.

Mai come in Gesù si sono accostati tanto Dio e l'uomo. Gesù essendo "Mediatore unico e perfetto", nessuno può sostituirlo; però Egli ha lasciato PROLUNGATORI DELLA UNICA MEDIAZIONE I DISCEPOLI, i quali continuano nel mondo "fino alla consumazione dei secoli la Sua opera di salvezza come responsabili della parola, della Chiesa, del Battesimo, della Eucaristia, del perdono dei peccati, ecc.

 

5. LA COMUNIONE DEI SANTI

a - Per meglio comprendere l'intercessione e la mediazione, dobbiamo considerare e capire un altro articolo della nostra fede: la comunione dei santi, inserito nel Simbolo apostolico nel V sec. circa.

b- Natura della Comunione dei Santi.

Per essa tutti i fedeli formano il Corpo Mistico di Gesù Cristo e profittano del bene che è e si fa nel Corpo stesso ... purché non siamo impediti dall'affetto al peccato.

Anche il male (=peccato) si ripercuote su tutto il Corpo Mistico.

c- Certamente da questa unità sgorga la solidarietà.

Questa solidarietà già appare nell'A.T.: la salvezza di Sodoma dipende da dieci giusti (Gen 18,23-33); la vittoria del popolo ebraico contro gli Amaleciti a Raphidim è in relazione con le semplici mani alzate di Mosè (Es 17,8-16); lo stesso peccato originale è indice della solidarietà di tutti gli uomini con Adamo, giacché in lui tutti peccarono (Rm 5,12).

Nel N.T. la solidarietà è continuamente raccomandata. Basta ricordare la preghiera sacerdotale di Gesù (Gv 17,21-24) al Padre perché tutti siano uno! ...

Tale solidarietà si estese, nella prima vera della Chiesa, anche alla Comunione dei beni materiali (At 4,32-37).

S. Paolo spesso parla della Chiesa come Corpo di Cristo (Ef 1,23; Col 1,24) e 164 volte ci fa notare il nostro inserimento in Cristo.

Vi sono molte membra ... ma il corpo é uno solo .  così tutti in Cristo (cf 1 Cor 12,4-12; 20,20-26).

 

6. LA PREGHIERA MEDIATRICE

- L'Apostolo Paolo domanda ai fedeli orazioni per sé e per gli altri . (Rm 15, 30; Ef 6,18-19).

- In 1 Tm 2,1-6, dice: "La  preghiera infatti, è cosa buona e accetta al Salvatore nostro Dio, il quale vuole che tutti gli uomini si salvino e giungano alla cognizione della verità".

- La preghiera dei fedeli è utile non soltanto ai vivi, ma giova pure ai morti. Perciò l'Apostolo, riconoscente per i benefici ricevuti dal defunto Onesiforo, cristiano di Efeso, per lui prega "ché il Signore gli doni di trovare misericordia presso Dio in quel giorno (2Tm 1,18).

- E S. Giacomo insiste: "Pregate l'uno per l'altro per essere salvi; molto può la preghiera intensa del  giusto" (Gc 5,16)

- Da quanto detto, e conoscendo ormai bene la distinzione tra adorazione e venerazione, possiamo dedurre che la parola "pregare", intesa nel senso vero e profondo, definisce essenzialmente il nostro modo di rivolgerci a Dio. Non si possono pregare i Santi nello stesso modo con cui si prega DIO. Essi sono più vicini a Dio, e, quindi, possono intercedere efficacemente presso di Lui per noi. Infatti, i Santi sono in cielo con Cristo: "Chi ama la propria vita la perderà. Chi è pronto a perdere la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire

mi segua, e dove sono io ci saranno anche quelli che mi servono. E CHI SERVE ME SARA' ONORATO DAL PADRE" (GV 12,26). QUANTO ONORE - VENERAZIONE -.RISPETTO AMORE NON DOVREMO DARE NOI Al GIUSTI SANTI SE IL PADRE CELESTE LI ONORA?

- Gv 17,24: "Padre, voglio che dove sono io siano anche quelli che tu mi hai dato, perché vedano la gloria che Tu mi hai dato; infatti, Tu mi hai amato prima della creazione del mondo"..

- 2 Cor 5,6-8: "Coraggio, dunque. E' certo che finché viviamo in questa vita terrena siamo lontani da Casa (Paradiso), lontani dal Signore... Però abbiamo fiducia e preferiamo lasciare questa vita pur di essere vicini al Signore".

- Fil 1,23-34 : "Sono spinto da opposti desideri: da una parte desidero lasciare questa vita per essere con Cristo, e ciò sarebbe certamente per me la cosa migliore; dall'altra è molto più utile per voi che io continui a vivere".

- Questa intercessione o mediazione dei Santi NON INTACCA MINIMAMENTE la posizione di Gesù Cristo quale unico mediatore fra Dio e gli uomini (1 Tm 2,5). Infatti tutte le preghiere che sono rivolte a Dio - comprese quelle della intercessione dei Santi - sono tutte rivolte a Lui "per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo". Cosi ha sempre pregato a continua a pregare la S. Madre Chiesa.

Queste precisazioni restano sempre vere, anche quando un fedele, per ignoranza o per semplicità, dovesse intendere o fare diversamente.

La Chiesa interviene ed è sempre intervenuta per correggere qualunque deviazione al riguardo.

 

- Per chi non fosse ancora convinto, possiamo citare Eb.12,22 e ss. , dove i cristiani viventi in terra sono considerati non solo uniti con Dio e con Gesù, ma anche con gli altri "spiriti dei giusti portati alla perfezione" e con "miriadi di angeli" ai quali si sono accostati.

Questa comunità di creature celesti e terrene forma la Comunione dei Santi.

Gli uomini che vivono in terra sanno, per fede, di adorare Dio unitamente agli Angeli e agli uomini che non sono in cielo.

- Paolo, come abbiamo già visto (cf 1Tm 2,1-6) insegna la dottrina della intercessione. Egli aggiunge che la preghiera per gli altri (di intercessione) è una cosa bella e gradita a Dio ... perché i lontani possano avere piena conoscenza del vero Dio e dell'unico Mediatore Gesù Cristo. Quindi tutti i fedeli possono e devono concorrere con la preghiera e con le buone opere perché Cristo

sia conosciuto e possa applicare la Sua Mediazione a tutti gli uomini.

S.Paolo, sempre coerente, scrive: "sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo a favore del Suo Corpo che è la Chiesa". (cf Col 1,24). Gesù non è Lui l'unico mediatore? E cosa può apportare di bene Paolo al Corpo di Cristo che è la Chiesa? E' presuntuoso Paolo? E allora? Non dimentichiamo mai che qualunque intercessione-mediazione è sempre secondaria e subordinata a quella di Cristo.

Nel Libro di Giobbe (42,8), troviamo: "Prendete dunque 7 vitelli e 7 montoni e andate dal mio servo Giobbe e offrite li in olocausto per voi; il mio servo Giobbe pregherà per voi, affinché io, per riguardo a lui, non punisca la vostra stoltezza..."

Tutti possiamo e dobbiamo concorrere al la salvezza degli altri (la moglie fedele santifica il marito infedele ... e viceversa (cf 1 Cor 7,14).

Questo insegna la S. Scrittura e questo insegna da sempre la Chiesa.

Un autore anonimo dell'8° secolo, in una omelia su S. Gennaro così si esprime:

" ... E' giusto che godiamo ed esultiamo nel Signore nostro Dio .... Grande è la gloria dei martiri, grandiosa e splendente la loro corona. Gli Angeli e tutti i cori celesti li ammirano: li ama Cristo, li onora il Padre (cf Gv,12,26), li illumina lo Spirito Santo ...    Essi sono gli imitatori di Cristo, i  suoi coeredi ... compartecipi della Sua gloria ... E noi dobbiamo sempre ricordare le loro virtù e cantare le loro lodi. infatti "preziosa al cospetto del Signore è la morte dei suoi fedeli". (Sal 115, 15); "Il Signore preserva tutte le loro ossa..." (Sal 33,21). Chi nega tutto ciò è in contrasto con le parole di Dio: "Beati d'ora in poi i morti che muoiono nel Signore" (Ap 14,13), e con quello che dice il profeta: "Di nuovo vivranno i tuoi morti" (Is 26,19). E ancora: "Questi sono coloro che sono passati per la grande tribolazione i e stanno davanti al Trono di Dio. . . " (Ap 7,14-15). Per i suoi meriti e i suoi benefici il Suo corpo é degnamente onorato... per le sue preghiere meritiamo

di essere purificati dai nostri peccati ... e ci gloriamo nel nostro Signore Gesù Cristo.

 

 

Ci domandiamo: è valida l'obiezione di molti non cattolici che dicono: risulta dalla S. Scrittura che l'intercessione è fatta soltanto da persone viventi su questa terra?

E' vero che la S. Scrittura ci narra molti episodi di viventi, ma non è meno vero, perché ancora più logico e giusto, che l'intercessione, dopo la vita terrena di Cristo, si sarebbe realizzata per mezzo di chi vive e prega quaggiù, ma molto di più per mezzo dei fedeli passati nella vita eterna e che sono presso Dio a goderne la beatitudine.

 

Senza continuare a far troppe discussioni , sarà bene mettere sotto gli occhi dei dubbiosi, cattolici o non, alcuni passi della Bibbia che confermano la prassi e l'insegnamento della Chiesa Cattolica.

a - Quelli che sono già al cospetto di Dio, morti per la fedeltà alla Parola di Dio, gridano a gran voce: "fino a quando, o Sovrano Santo e Verace, non scendi in giudizio e non vendicherai il nostro sangue" (Ap 6,9-10).

 

b - "I Santi che sono in cielo con le loro preghiere riempiono di profumi i vasi d'oro, che salgono continuamente al trono dell'Agnello" (Ap 5,8).

c - "Io preparo un Regno per voi, che avete perseverato con me nella prova, perché possiate mangiare e bere alla mia mensa (Lc. 22,28-30).

d - "Chi perderà la propria vita per me e per il Vangelo la salverà, dice il Signore"

(Mc 8,35).

e - "Né morte né vita, né alcuna altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Cristo" (Rm 8,38-39).

f - "Venite, benedetti dal Padre mio, prendete possesso del Regno preparato per voi fin dall'origine del mondo (cf  Mt 25, 24).

g - "Al vincitore darò da mangiare dell'albero della vita che si trova nel Paradiso di Dio" (Ap 2,7).

h - "Questi sono i Santi che hanno vinto ... per questo regnano con Cristo in eterno"      (Ap 12,11).

i - "Se moriamo con Cristo, vivremo anche con Lui; se con Lui perseveriamo, con Lui anche regneremo" (2 Tm 2,11-12).

l - "Beato il servo che il Signore al suo ritorno troverà vigilante; in verità vi dico, gli affiderà tutti i suoi beni" (cf Mt 24,46-47).

m - "Questo è il servo saggio e fedele, che il Signore ha posto a capo della sua famiglia, per distribuire il cibo a tempo opportuno" (Lc 12,42).

n - "I popoli proclamano la sapienza dei santi, e la Chiesa ne celebri le lodi, il loro nome vivrà in eterno" (cf Sir 44,15. 14).

o - "I saggi rifulgeranno come lo splendore del firmamento; coloro che insegnarono a molti la giustizia brilleranno come stelle per sempre" (Cf Dn 12,3).

Mi fermo qui, perché la lista delle citazioni può ancora continuare a mostrarci che Dio non ha nessuna difficoltà ad affidare ai suoi servi fedeli "tutti i suoi beni" (non certo quelli terreni che sono effimeri e si consumano) ma quelli del Suo Regno, ossia le grazie ottenute per la loro intercessione presso il trono dell'Agnello. Dunque, beni che essi, ricevuti dall'unico mediatore necessario ed indispensabile, possono distribuire a tempo opportuno. Si, essi possono far questo perché vivono in eterno insieme a Gesù, per sempre, nel Santo Paradiso.

 

Spero che sulla intercessione dei Santi, sempre secondaria e subordinata alla mediazione necessaria di Gesù, si sia fatta un pò di luce. L'Apocalisse ci aiuta molto a capire questa questione quando ci dice: "... E salì il fumo dell'incenso con le preghiere dei Santi, dalla mano dell'Angelo a Dio" (Ap. 8,4). La Comunione dei Santi, come già ho detto, ci potrà far meglio capire tutte queste cose.

C'è addirittura, tra gli erranti, chi vorrebbe proibirci di rivolgerci (con la preghiera) finanche a Gesù. Infatti, dicono i Testimoni di Geova: "Geova vuole che rivolgiamo a lui le nostre preghiere, non ad altri. Gesù non insegnò agli apostoli a pregare Lui stesso, nè la Madre sua umana Maria, nè alcun'altra persona. ... Perché dunque dovremmo rivolgerci a qualche persona inferiore?" (Dal libro "La verità che conduce alla vita eterna" p. 152). Gesù, come si esprimono i TdG. è persona inferiore! ... Ma i TdG. sulla preghiera dicono molte altre inesattezze, come: Dio non richiede una certa posizione quando si prega, che è bene ritirarci privatamente in preghiera, che non approva l'uso delle medesime parole ripetute più volte ... (l.c.p. 155).

A tutte queste obiezioni rispondiamo:

- Quando Gesù insegnò la preghiera (Mt 6,9-13), non escluse che essa possa esse re rivolta a Lui stesso e a Sua Madre.

Gesù non disse: "Noi preghiamo così: Padre nostro... ma: "Voi pregate così ... volendo mostrare che Egli non si esclude va in quel "nostro", perchè era Dio.

- Non disse Gesù: "Se mi domandate qualche cosa nel mio nome io la farò" (Gv 14,13; 15,16; 16,23-26). Anzi, la Bibbia ci mostra che Gesù accetta il "culto religioso" in quanto permette la prostrazione ai suoi piedi che, secondo l'opinione giudaica e cristiana è dovuta al solo

vero Dio (cf At 10,26; Ap 19,10; 22,9; Mt 15,25; 28,9-17, ecc.). Gesù, dunque, esige per sè la medesima adorazione che è dovuta al Padre: " ... Affinchè tutti onorino il Figlio come onorano il Padre" (Gv 5,23;, Eb 1,6).

- Si, Gesù non ha mai detto esplicitamente "pregate e me e mia madre", però i fatti dimostrano che Egli fu pregato molte volte, specialmente dagli ammalati (cf Gv 4,47; Mt 8,2; 9,18; Mc 5,23; Lc 5,12, ecc.).

- Maria stessa si rivolse a Gesù e Lo pregò così: "Non hanno più vino" (Gv 2,3) E donde scaturiscono le nostre preghiere a Maria, Madre di Gesù, Dio e Uomo? Donde gli attributi che come nelle litanie lauretane, le indirizzano per riconoscerne le virtù, che ci sono di esempio?

Dalla S. Scrittura, naturalmente, che ci offre la base del nostro culto. Qualche esempio:

a)  "Ti saluto, o piena di grazia" (Lc 1,28);

b)  "Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo" (Lc 1,42);

c)  "Ecco che da ora ... tutte le generazioni mi chiameranno beata" (Lc 1,48);

d)  ". . . beato il seno che ti ha portata. . . " (Lc 11,27); ecc.

 

Prendo anche qualche passo dell'A.T.:

a)  Gen 3,15: "Io porrò inimicizia tra te e la donna. . . ";

b)  Is 7,14: ". . . Ecco, la Vergine partorirà l'Emmanuele";

c)  Is 9,5: "Perchè un bambino e nato per noi.. che è.. Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace".

Concludo con la visione dell'Apocalisse 12,1 in cui Maria è vista vestita di sole, coronata di 12 stelle con la luna sotto i piedi. Quanto è grande questa Madre dell'Uomo-Dio!.

 

Completo con qualche altra riflessione il giusto senso della preghiera. E' vero che Gesù non prescrive posizioni, perchè esse sono spontanee e, quindi, posso no essere tutte buone ed accette se partono da un cuore puro e sincero. Infatti, Dio non guarda l'esteriore ma l'interno e la retta intenzione. Ha sgridato i farisei ipocriti che, per farsi vedere dagli altri, pregavano con ostentazione ed in pubblico, e perciò imitavano i pagani con parole ripetute senza amore ed umiltà (Mt 6,5-7-8). Ma è lo stesso Gesù che ci dice che "dove sono due o più congregati nel mio nome, io sono in mezzo a loro" (preghiera pubblica o comunitaria) e che con una parabola (il giudice iniquo e la vedova: Lc 18,1 e ss.), ci raccomanda "la necessità di pregare sempre, senza stancarci".

CULTO DELLE.IMMAGINI, DEI SANTI, DELLE RELIQUIE, PROSTRAZIONI.

 

a) Dopo tutto quello che è stato detto sembrerebbe inutile trattare questo argomento. Eppure é necessario. Esso rappresenta il cavallo di battaglia di qua si tutti i non cattolici . Con questo argomento, complice l'ignoranza, l'errore si diffonde e lascia l'errante nella convinzione di avere scoperto una verità biblica: il culto delle immagini sacre è idolatria. Questo grave errore,

già condannato da secoli dalla Chiesa, è riapparso col protestantesimo e oggi è divenuto forte pregiudizio in tante sette. Dire che la Bibbia proibisce le immagini sacre ed il loro culto è una menzogna ed una puerilità. E' vero, però, che la Bibbia proibisce insistentemente l'idolatria, e cioè adorare immagini o sculture di idoli al posto di Dio. Tra gli antichi popoli c'era l'idea che l'immagine degli dei (erano politeisti) si identificasse con le loro persone, avessero virtù divine e che, quindi fossero oggetto di culto di adorazione. Purtroppo gli Ebrei, che vivevano tra popoli politeisti ed idolatri, erano continuamente esposti alla idolatria, e spesso cadevano in questo peccato. Oggi, nella società delle immagini, è inconcepibile che ci siano ancora sette e persone che pensino come gli antichi. Eppure ce ne sono! ... Il loro errore proviene e dal non aver capito la Bibbia e dalla grande avversione che nutrono verso il Cattolicesimo.

Il comandamento valido per tutti i tempi, è questo: “Non avrai altri dei davanti a me". Ma poichè gli Ebrei di quell'epoca non erano capaci di mettere in pratica il "non avrai altri dei davanti a me" senza il "non ti fare alcuna immagine", essi dovevano osservare entrambi i comandi di Dio allo scopo di evitare l'idolatria.

 

Oggi, molti non cattolici, accusano la Chiesa di avere modificato e alterato il primo comandamento. Ma essi dimenticano che Gesù è l'autore ed il perfezionatore della fede (Eb 12,2), e se Mosè ci portò la legge, per Gesù è venuta la Grazia e la Verità (Gv 1,17). Egli ci ha esplicitamente insegnato: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze" (Mt 22,37). E basta.

Questo comandamento è dato da Gesù in ,un contesto storico evidentemente diverso da quello di Mosè.

E' bene sapere che la Chiesa di Dio, ossia la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica romana, ha agito, agisce ed agirà sempre secondo la tradizione cristiana apostolica e strettamente legata alla S. Scrittura.

Il testo biblico che ha indotto e induce ancora nell'errore tanti fratelli, e solo per ignoranza, è principalmente il seguente: Es. 20,3 5, che suona così: "Non avrai altri dei di fronte a me. Non ti farai idolo nè immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo nè di ciò che è quaggiù sulla terra, nè di ciò che è nelle acque e sotto terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perchè io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano..." (cf anche Es 25,10; 37,7; Gios 3,5; 6,11 ecc.) Vedi pure Dt 7,25: "darai alle fiamme le sculture dei loro dei ... perchè sono un abominio per il Signore tuo Dio" (cf anche Lev 26,1, ecc.).

 

E' chiaro, quindi, che Dio proibisce l'idolatria e non l'uso delle immagini: Non volgetevi agli idoli . . . " (Lev 19,4). Quando invece il pericolo dell'idolatria non c'è, ecco che il Signore comanda: "Farai due cherubini d'oro in lavoro battuto alle due estremità dell'Espiatorio" (Es 25,18). In Nm 21,8-9 troviamo: "Fa un serpente bruciante e mettilo su un vessillo; chi, dopo essere stato morso, lo guarderà vivrà".

Mosè fece un serpente di bronzo. C'è contraddizione negli ordini divini? No, certamente, perchè "Era salvo, infatti, chi si volgeva a quello (il serpente): non per la cosa riguardata, ma per te (Dio), Salvatore di tutti" (Sap 16,7). E' chiaro che il serpente rappresentava la potenza miracolosa di Dio. Ma quando si riaffaccia un pericolo di idolatria, Dio interviene e ordina la distruzione del serpente stesso (cf 2 Re 18,4-5). Salomone nella costruzione del tempio, oltre ai grandi cherubini (1 Re 6,2-29), fece scolpire anche buoi e leoni (1 Re 7,25-29). Per tutte queste cose il Signore lodò Salomone (1 Re 9,3).

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