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Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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CRITERI PER LEGGERE LA BIBBIA

Ultimo Aggiornamento: 01/09/2009 09:10
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01/09/2009 09:10

Alle citazioni importanti già fatte, possiamo aggiungerne altre senza, pertanto, esaurire la ricchezza di altre frasi evangeliche che per ragioni di brevità non citerò.

 

l-  In Mt 7,24-27 troviamo: "... Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, é simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia,  strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, é simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la rovina fu grande".

2 - In Mt 13,31-32,  la Chiesa di Dio è raffigurata ad un granellino di senapa che poi dovrà svilupparsi: "   ...  Il regno dei Cieli si può paragonare a un granellino di senapa... Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami".

Confrontare anche il versetto 33 in cui Gesù ci presenta la stessa idea col pugno di lievito che fermenta tutta la massa.

Nell'A.T., dal libro di Daniele (cap. 2 molto interessante), noi traiamo la profezia che prefigura la Chiesa di Cristo.

Daniele spiega un sogno del re Nabucodonosor, con questa conclusione: Tutti gli imperi terrestri crolleranno, per cedere il posto ad un regno nuovo, eterno perché fondato su Dio: il Regno dei Cieli.

Gesù designerà se stesso come il Figlio dell'uomo (cf Mt 8, 20; 9, 6; 10, 23, ecc.) e riferirà a sè l'immagine della pietra d'angolo, dapprima rigettata (Sal 117,22) e della pietra di fondazione (Is 28,16), con un'allusione netta alla pietra distaccata dalla roccia che frantumerà tutto e sorgerà "un regno che non sarà mai distrutto e non sarà trasmesso ad altro popolo: stritolerà ed annienterà tutti gli altri regni, mentre esso durerà per sempre" (cf Dn 2,44). Ancora: "Chi cadrà su questa pietra (Gesù, pietra angolare) sarà sfracellato…  " (Mt 21,44; Lc 20,18; Dn 2,34.44.45).

Questo regno, che sarà sopra tutti gli altri regni e durerà per sempre, è il Regno di Dio, o il Regno dei Cieli; e questo Regno incomincia qui sulla terra. Esso altro non è che "l'unica Chiesa fondata da Cristo e che si concretizza continuamente col passaggio da questa vita a quella eterna.

La conquista, però, del Regno dei Cieli viene operata durante il terreno pellegrinaggio.

La certezza che il Regno dei Cieli incomincia sulla terra e nella Chiesa di Cristo ci viene data dallo stesso Gesù: "E' giunto fra voi il Regno di Dio" (Mt.12,28; Lc 11,20); "Il Regno di Dio è in mezzo a voi"-(Lc17,21).

Sempre con l'intento di approfondire e spiegare le ragioni che ci inducono a credere alle Verità bibliche e a riceverle, come tali, dall'unico Organo ufficiale designato da Cristo per insegnare la Sua divina dottrina a tutta l'umanità, voglio ricordare che Gesù tra i subì discepoli ne scelse dodici e li chiamò apostoli (=  Inviati - mandati) perché fossero Il fondamento del "Nuovo Israele", ossia della Chiesa che Egli ha voluto istituire saldamente e con le prerrogative della perennità e della indefettibilità .

 

Qui, oltre ai passi già ricordati, se ne possono citare altri, come:

 

-         1 Cor 3,11: "Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo".

-         Ef 2,21: "In Lui (Gesù) ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio Santo del Signore".

-         E in Lui Pietro, come abbiamo già visto in Mt. 16,18, e gli Apostoli: "Secondo la grazia di Dio che mi é stata data, come un sapiente architetto io ho, posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra (= successione apostolica). Ma ciascuno stia attento come costruisce" (1 Cor 3,10).

-         Ef 2,20: "... edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù".

 

-         Ap 21,14: "... Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici Apostoli dell'Agnello".

-         Lc 10,16: "Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me  disprezza Colui che mi ha mandato".

 

Mi domando, e domando anche a voi, fratelli e sorelle: quelli che si allontanano dalla "unica" Chiesa fondata da Cristo, conoscono tutte queste parole della Sacra Scrittura? E quali obiezioni fanno per distruggerne la realtà? 

Ecco, essi, sobillati da falsi "profeti, riescono con cavilli ed elucubrazioni mentali a distruggere la Bibbia con la Bibbia.

Per esempio vi diranno proprio in base alle suddette citazioni, che:

 

-         Cristo é l'unico e vero fondamento e perciò Pietro e gli Apostoli non c'entrano, o che hanno avuto una funzione personale, estintasi con la loro morte;

-    Che, perciò ,solo in Cristo e non in altri, ogni costruzione cresce bene ordinata, ecc.

 

Ma in tal modo essi non riescono a rendersi conto di contrastare con la stessa volontà di Cristo e che senza la stretta successione apostolica non v'è, né vi può essere autentica Chiesa di Cristo.

Questo confronto con la Parola infallibile di Dio, come vedete, diventa sempre più interessante e illuminante "perché Dio ha dato la sua legge per mezzo di Mosé, ma la sua grazia e la sua verità sono venute a noi per mezzo di Gesù il Cristo" (Gv 1,17).

In base a ciò possiamo avere la  certezza assoluta che nessun altro  può portarci la verità all'infuori di Cristo. E noi sappiamo bene che tutte le "sedicenti Verità" che esulano dalla Divina Parola e, perciò, dalla Chiesa di Cristo da Lui fondata e voluta come "colonna e sostegno della verità" (cf 1 Tm 3,15-16), molto spesso sono soltanto verità apparenti o addirittura falsità bibliche.

Proseguendo nel nostro studio potremo constatare la veridicità di queste mie affermazioni.

Sembra facile accettare o credere alle verità che ci vengono dalla Parola di Dio, eppure ci sono tanti che dicono di, credere "solo all'infallibile Parola di Dio" ma studiata e creduta con criteri arbitrari o personali. Gesù ha prevenuto tutti costoro ammonendoli: "Voi scrutate le Scritture credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene sono proprio esse che mi rendono testimonianza. Ma voi non volete venire a me per avere la vita" (Gv 5,39-40).

Da qui vediamo come Gesù è il centro delle Scritture ed il fine cui tendono.

Ma Gesù si concretizza nella "Sua" Chiesa che è Una (Gv 10,16), Santa (Rm 6,3-11), Cattolica (Gv 12,32; 17,20); Apostolica (,Ef 2,20-22).

I miei sono fugati  accenni , perché i passi biblici che ci parlano dell'unità, della santità, della Cattolicità e della Apostolicità della Chiesa sono numerosissimi.

Quando Gesù dice: "Ho anche altre pecore che non sono di questo ovile. Anche di quelle sono diventato pastore. Udranno la mia voce, e diventeranno un unico gregge con un solo pastore" (Gv 10,16), Egli ci sta parlando della unità e della universalità     (= Cattolicità) della "Sua" Chiesa, che è "una e unica" ed è fondata da Cristo, ma i fedeli sono "edificati  sul fondamento degli apostoli", perché essi sono gli ambasciatori di Cristo. (cf Ef 2,20-22).

Perciò S. Paolo insiste: "Uno solo è il corpo (Cristo e la Sua Chiesa), uno solo è lo Spirito (ed è strano che ci siano tanti agglomerati religiosi che credono di avere ognuno lo Spirito Santo per conto proprio), come una sola è la speranza alla quale Dio vi ha chiamati.  Uno solo è il Signore, una sola è la fede, uno solo è il battesimo" (ed é strano come certi cristiani" fanno dei bagni, a volta plateali, che chiamano "vero battesimo) (cf Ef 4,4-5).

Quindi, nonostante tutte le confessioni esistenti e provenienti dall'arbitrarietà, dal personalismo e dal rifiuto dell'autorità posta da Cristo nella "Sua" Chiesa, il destino dell'umanità sembra qià segnato dal nostro Redentore e Salvatore: " ... udranno la mia voce e diventeranno un unico gregge con un solo pastore" (Gv 10,16).

Chi si vuol confrontare onestamente e rettamente con la Divina Parola deve necessariamente mettersi di fronte a Cristo Nostro Signore.

E Gesù, lo sappiamo, è la "Via, la "Verità" e la "Vita" (Gv 14,6). ,

 

-         Come si può andare sicuri se non si conosce la "Vera Via"? E Gesù ci dice che Egli è la Via che ognuno di noi deve seguire. E' la "Via" che non va smarrita, perché è quella giusta che porterà a Lui, e per Lui al Padre. Egli è per tutti gli uomini. la "Via" non solo con le Sue parole, col Suo insegnamento, ma  anche con la Sua presenza, col Suo essere Dio-Uomo.

 

E',  dunque per questa "Via" che noi possiamo giungere alla "Verità" e la Verità ci farà liberi (cf. Gv 8,32) .e potremo conseguire la "Vita" quella beata, increata, eterna.

 

-         Non mi sembra conveniente e neppure lecito agli uomini scegliere altre vie, le quali ci distoglierebbero dalla verità e ci potrebbero impedire la conquista della vita eterna.

      A questo rischio si espone chiunque segue dottrine e opinioni di uomini e non quelle chiaramente, strettamente e rigorosamente stabilite da Cristo. Ne ho già parlato

      fugacemente e nel contempo, sufficientemente precedentemente specialmente nel quale sono stati ricordati i punti chiave, di tutta la Bibbia.

 

Pietro - che continua a vivere nei suoi successori e nel Magistero Ecclesiastico con i successori degli Apostoli - ha le "Chiavi" del Regno dei Cieli e della "Scienza" evangelica.

E' a lui che Gesù ha conferito l'esclusiva potestà e Carisma di confermare gli altri nella fede, ed a lui ha affidato la guida suprema di tutto il "Suo gregge", ossia della Chiesa da Lui fondata (cf Mt 16,18-20; Lc 22,31-32; Gv 21,19-17).

E' bene a questo punto non dimenticare gli altri due passi ricordati, con i quali è lo stesso Pietro a richiamare la nostra attenzione sul giusto trattamento della parola ispirata, la quale, proprio perché ispirata, non è soggetta a privata interpretazione (cf 2 Pt 1,19-21) e capita spesso, allora come adesso, che persone ignoranti e instabili la leggono "a modo loro", ma anche a loro danno (cf 2 Pt3,15).

 

Facciamo quindi attenzione ai falsi profeti e ai falsi maestri che hanno introdotto per il passato e - ancora oggi - introducono eresie perniciose rinnegando così il Signore e la Sua Parola, (cf 2 Pt 2,1).

Questa vigile attenzione di Pietro sul gregge di Cristo non è mai venuta meno nei suoi successori.

Con questo confronto vogliamo sapere ed essere profondamente convinti che tutta la religione cristiana e' saldamente ancorata su ,argomenti apodittici e incontrovertibili. Argomenti e fondamenti che in altri termini abbiamo indicati con la solidità della "roccia",  con la missione delle "Chiavi", con la potestà di "sciogliere e legare". Ma non basta.

Bisogna dire che solo chi ignora la grandezza, la sublimità e la divinità del Cristianesimo, si permette - proprio per ignoranza - di avanzare dubbi e sospetti, e crede di potersi staccare dalla Chiesa di Cristo, senza rendersi conto che abbandona Cristo e, quindi, la Via retta, la Verità suprema. la Vita vera

Perciò Egli ci ha avvisato: " Come il tralcio non può far frutto da se stesso... così anche voi se non rimarrete in me. Io sono la vite, voi i tralci.: senza di me non potete far nulla,  (Gv 15,4)

 

C'è ancora chi osa domandarci: "Chi ha scritto i Vangeli? Cristo certamente no".

 

Infatti rispondiamo che Gesù non ha comandato ai discepoli di scrivere i Vangeli, ma che disse loro: "Mi è  stato dato ogni potere in cielo e in  terra, andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo" (Mt 28, 18-20)

Ma gli obiettori incalzano: "Quando sono stati scritti? E quale sicurezza storica abbiamo di essi, se Gesù e' morto senza aver scritto nulla, e quello che leggiamo risale a non meno di 30 anni dopo la morte di Cristo?

Chi ci dice che le parole riferite dagli Evangelisti, i fatti, i miracoli, etc.. sia proprio tutto quello che ha detto e fatto Cristo? Non sembra più che logico e giusto pensare e credere che gli scrittori sacri dei N.T. abbiano lavorato con la loro fantasia e abbiano dato alle parole di Cristo - che potevano ricordare motto vagamente - quella interpretazione e spiegazione personale. secondo la percezione e l'impressione di ognuno di loro?

Quindi, come possiamo parlare di certezze apodittiche, incontrovertibili, fondate saldamente sulla roccia provenienti dall'essere rimasti "tralci" strettamente legati alla vite? Quali sono le parole autentiche che Gesù rivolse a Pietro nel tre famosi passi sui quali si fonda tutta la certezza e la forza delle prove? Cosa disse Gesù a Pietro in Mt 16.18-20, in Lc 22,31-32 e in Gv 21,15-17?

 

NB- Il santo Padre all'Episcopato Boliviano (19/5/,1988).

"…Il popolo ha bisogno inoltre dei vostri orientamenti per sapere come agire e difendersi di fronte alle attività proselitiste delle sette che, in tempi recenti si stanno moltiplicando in Bolivia; queste sette, di tipo fondamentalista, stanno seminando confusione tra il popolo e, fortunatamente, possono attenuare in breve la coerenza e l'unità del messaggio Evangelico. Sara' vostro compito fornire un adeguato criterio ai vostri  fedeli. perché con un atteggiamento di sincero ecumenismo verso í Fratelli delle altre confessioni cristiane e di rispetto per tutti, sappiano tuttavia conservarsi e comportarsi come figli fedeli della Chiesa nella quale sono stati battezzati " (Osservatore Romano, 11/5/1988) )

 

Nello scritto di cui sopra gli obiettori ci dicevano che i Vangeli furono scritti non meno di 30 anni dopo la morte di Cristo, che il contenuto di essi era da attribuirsi alla fantasia e all'interpretazione o alle impressioni personali di ogni scrittore sacro, piuttosto che alle autentiche parole pronunciate da Cristo. Per questa, e per tante altre ragioni facilmente intuibili, gli obiettori di ieri come quelli di oggi, incalzano baldanzosi e ci dicono: "ma come dunque possiamo parlare di certezze apodittiche, incontestabili, incontrovertibili?". Rispondiamo:

Tutta la religione cristiana è saldamente ancorata su fondamenti precisi indicatici dallo stesso Gesù con la metafora della "roccia", e con tante altre parole già riferite. Solo chi ignora la. grandezza, la sublimità e la divinità del Cristianesimo, si permette - proprio per ignoranza - di avanzare dubbi e sospetti sulla Parola di Dio

Perciò, servendomi delle stesse parole divine di Gesù, rispondo:

a - Gv 14.16-18: "  "Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi sempre, lo Spirito di Verità che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perchè Egli dimora presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi".

b - Gv 14,26: "Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto".

c - Gv 15,15-16: " ... Non vi chiamo più servi, perchè il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perchè tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perchè andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga;  perchè tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda".

d - Gv 15,26-27: "Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di Verità che procede dal Padre, Egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perchè siete stati con me fin dal principio".

e - Gv 16,12-13: "Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di Verità, Egli vi guiderà alla Verità tutta intera, perchè non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future".

 

N.B. Se leggiamo con fede e umiltà i cinque passi giovannei surriferiti - pur rimanendo nell'ambito della ragione e del naturale- tutte le obiezioni e le critiche possono trovare la risposta precisa atta a dileguare tutti i nostri dubbi.

Forse questa mia conclusione potrà sembra re troppo semplicistica, ed allora vi invito a fare con me delle più profonde ed appropriate considerazioni :

 

a - che la Chiesa nascente avrebbe avuto sempre con sè lo Spirito di Verità, insieme alla presenza dello stesso Cristo;

b - che lo stesso Spirito Santo alla Chiesa avrebbe insegnato "ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto";

c - che il primo nucleo costituente la Chiesa di Gesù era stato da Lui scelto "perchè portasse molto e duraturo frutto";

d - che il primo gruppo di cristiani scelti da Gesù avrebbe dovuto dargli testimonianza ad imitazione dello Spirito Consolatore;

e - che, mancando ai primi discepoli la capacità di comprendere le molte cose che Gesù aveva dette e che avrebbe voluto loro ancora dire, li rassicurò che lo Spirito di Verità che Egli avrebbe inviato li avrebbe guidati alla Verità tutta intera.

Non vi sembra, fratelli e sorelle carissimi, che tutte queste parole di Gesù ci possono far concludere: non c'è dubbio, allora, che tutto ciò che gli scrittori sacri ci hanno detto, risponde al meglio che essi ci potevano dire sulle parole ascoltate da Cristo?

 

Ora voglio dire a tutti, cattolici e non, che l'autore principale della Bibbia come della dottrina cristiana è il solo e medesimo Dio. Ora, Dio non può essere in contraddizione con se stesso e che, quindi, non ci può essere contraddizione tra la Bibbia e la dottrina che la Chiesa insegna da circa duemila anni.

Tutto, dal tempo degli Apostoli ad oggi, é rimasto immutato. Di conseguenza, qualunque interpretazione, che ponga in contrasto la Bibbia con la dottrina della «unica" Chiesa di Cristo, deve ritenersi necessariamente falsa. La logica, come la divina parola ci portano a questa conclusione. Chi ha detto "e le porte degli inferi non prevarranno",

è lo stesso che ha detto " su questa pietra fonderò la "mia" Chiesa", "conferma i tuoi fratelli nella fede", "pasci i miei agnelli e le mie pecorelle", "chi ascolta voi ascolta me e chi disprezza voi disprezza me, e chi disprezza me, disprezza Colui che mi ha mandato"

(Lc. 10,16); "Padre, prego anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perchè tutti siano una sola cosa" (cf Gv 17,20-23), ecc.

Perciò S. Paolo parla a Timoteo di un deposito di fede da custodire sempre intatto

(cf 1 Tm 6,20-21), affidato alla Chiesa di Dio "colonna e sostegno della verità" (1 Tm 3,15-16).   S. Pietro, da parte sua, in quanto responsabile principale del gregge affidatogli da Cristo, non lascia di avvertire i fedeli che la S. Scrittura, essendo opera dello Spirito Santo che ha guidato gli scrittori sacri, "non è soggetta a privata interpretazione" (cf 2 Pt 1,19-20) e che perciò quelli che vogliono fare di testa propria, sono dei deboli ed inesperti, e stravolgono le Lettere di S. Paolo al pari delle altre Scritture, e l'interpretazione che ne danno risulta "a loro propria perdizione" (cf 2 Pt 3,15-16).

Inoltre, dobbiamo convincerci tutti, che l'assistenza dello Spirito Santo è stata promessa e data da Gesù alla "sua" Chiesa e non al singolo fedele. Se si ammettesse la spiegazione privata della S. Scrittura, bisognerebbe anche accettare come giusto e logico (?!..), il detto: "Quante teste, tante sentenze!".

Questo porterebbe a far mostra di una verità personale e non ad un'unica verità, assoluta, uguale per tutti. In tal caso la verità di ognuno cozzerebbe con le «verità" insegnate dall'autorità del proprio gruppo, e ciò, come sappiamo, è rigorosamente e stranamente proibito da ogni associazione religiosa, in stridente contraddizione col principio del libero esame reclamato dai non cattolici.

 

 

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