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Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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Le lezioni di Fatima

Ultimo Aggiornamento: 02/09/2009 11:29
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02/09/2009 10:18

Riportiamo il testo, opportunamente adattato, della conversazione che Gianpaolo Barra, direttore de "il Timone", ha tenuto a Radio Maria, giovedì 6 maggio, durante la "Serata Sacerdotale" condotta da don Tino Rolfi. Conserviamo lo stile colloquiale e la divisione in paragrafi numerati, utilizzata per i suoi appunti dall'autore

1. Questa conversazione vuole essere prima di tutto un omaggio - che mi permetto di fare anche a nome degli amici radioascoltatori - a Maria, alla Vergine Madre di Dio, alla nostra Madre che è nel Cielo. Mi pare un omaggio doveroso, anche perché siamo nel mese di maggio, mese che la Chiesa dedica a Maria.
2. Il titolo di questa conversazione può essere formulato in questo modo: "le lezioni di Fatima".
3. Intendo offrire in primo luogo una sintesi degli avvenimenti accaduti a Fatima nel 1917, ma anche qualche considerazione, qualche lezione che ci giunge da Fatima, qualche insegnamento utile per andare in Paradiso.
4. Si tratta di una lezione il cui contenuto è oggi più che mai fuori moda, e quando dico fuori moda non penso solo alla moda del mondo, se per mondo si intende tutto ciò che sta fuori dal sacro, dalla Chiesa; penso anche a un certo tipo di Cristianesimo moderno.
5. Veniamo subito ai fatti. All'inizio del nostro secolo, Fatima è un piccolo villaggio - oggi conta 6.000 abitanti - del comune di Villa Nuova D'Ourèm, circondato da piccoli agglomerati di case.
6. Uno di questi agglomerati è Aljustrel, dove nascono e vivono i tre protagonisti - oltre alla Vergine Santissima, ovviamente - dei fatti che noi stiamo esaminando:
• Lucia Di Gesù dos Santos, che all' epoca delle apparizioni, nel 1917, ha dieci anni;
• Francisco Marto, cugino di Lucia, nove anni;
• Giacina Marto, sorella di Francisco, sette anni.
7. Provengono da famiglie religiose, con molti figli, sono pastori. La vita di questi bambini è tutta vissuta al pascolo, portando le poche pecore delle famiglie nei dintorni a pascolare: si esce al mattino, a mezzogiorno, dopo la preghiera, si fa un po' di colazione portata nel sacchetto e si torna al tramonto. Questa era la giornata tipo dei tre pastorelli.
8. Mi limito solo ad una sintesi estrema delle apparizioni. Cominciamo dall'anno 1916, quando per tre volte, in primavera, in estate e nell' ottobre, ai tre bambini appare una figura che loro descrivono come "un giovane trasparente e più sfavillante del cristallo colpito dai raggi del sole". "Ammutolimmo per lo stupore", ricorderà Lucia nelle sue memorie.
9. Questo "giovane" si presenta come l'Angelo della pace, come l'Angelo del Portogallo e sarà lui ad insegnare quella preghiera che recitiamo ancora oggi, tra una decina e l'altra del Rosario: "Mio Dio, io credo, adoro, spero in Voi e Vi amo. Chiedo perdono per quelli che non credono, non Vi adorano, non sperano, non Vi amano".
10. L'Angelo si preoccupa di dire ai bambini che le loro preghiere sono ascoltate in Cielo: "I cuori di Gesù e di Maria sono attenti alla voce delle vostre suppliche" e su questo dato farò qualche considerazione.
11. L'Angelo, nella seconda delle tre apparizioni, riprende i bambini che stavano riposando dopo pranzo, a causa del caldo eccessivo dell'estate: "Che cosa state facendo? Pregate! Pregate tanto! I cuori di Gesù e di Maria hanno progetti di grazia per voi. Offrite preghiere e sacrifici all'Altissimo"; e anche su questa richiesta di sacrifici dovremmo tornare più avanti.
12. "Fate sacrifici di ogni cosa che fate e offritelo come un atto di riparazione per i peccati dai quali Egli è offeso e per ottenere la conversione dei peccatori. l...] Soprattutto accettate e sopportate con sottomissione le sofferenze che nostro Signore vi manderà".
13. Nella terza apparizione, dopo aver insegnato ai bambini questa preghiera stupenda: "SS. Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, Vi adoro profondamente, Vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i Tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze da cui Egli è offeso. E per gli infiniti meriti del Suo Sacratissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, Vi chiedo la conversione dei poveri peccatori", l'Angelo dà la Comunione ai bambini.
14. Queste apparizioni dell' Angelo sono una preparazione agli eventi che accadranno l'anno dopo, nel 1917.
15. Dal mese di maggio al mese di ottobre, mentre si sta svolgendo la terribile prima Guerra Mondiale, per sei volte la Vergine Maria appare a Lucia, a Francesco e a Giacinta.
16. Domenica 13 maggio avviene la prima apparizione. Dopo aver ascoltato la S. Messa, i bambini conducono il gregge al pascolo. È una giornata bellissima - ricorderà Lucia - quando improvvisamente, pur non essendovi una sola nuvola in cielo, vedono un lampo e decidono, temendo l'arrivo di un temporale, di ricondurre il gregge a casa.
17. Giunti alla Cova da lria, vedono "una bella Signora vestita di bianco, in piedi sopra un leccio, vicino a noi. Era più luminosa del sole, raggiante di una luce sfolgorante... colpiti da stupore ci arrestammo davanti a questa visione. Eravamo così vicini da essere immersi nella luce che irradiava dalla sua Persona, alla distanza di circa un metro".
18. "Vengo dal Cielo" dice questa "bella Signora" e chiede che i bambini vengano per sei volte consecutive, il 13 di ogni mese, all' appuntamento con Lei.
19. Poi, una richiesta che - siamo sinceri - farebbe tremare le nostre anime delicate: "Volete offrire a Dio tutte le sofferenze che Egli desidera mandarvi in riparazione dei peccati dai quale Egli è offeso, e per domandare la conversione dei peccatori?".
20. E se questa richiesta ci fa tremare, che cosa dire dell'immediata risposta dei bambini: "Si, lo vogliamo"? E che cosa dire delle parole di Maria: "Andate dunque: avrete molto da soffrire, ma la Grazia di Dio sarà il vostro conforto"?
21. "Dite il Rosario ogni giorno per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra", e scomparve salendo in Cielo verso Oriente.
22. La seconda apparizione avviene un mese dopo: "Gesù vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. A chi la abbraccia prometto la salvezza, e queste anime saranno amate da Dio come fiori posti da me ad adornare il suo trono".
23. Nella terza apparizione, abbiamo la promessa di una prova per dimostrare a tutti gli increduli che quelle apparizioni erano concrete, reali, da tenere in considerazione: "continuate a venire qui tutti i mesi. In ottobre vi dirò chi sono, che cosa voglio, e farò un miracolo che tutti vedranno per poter credere" .
24. Sarà proprio questa promessa che porterà, in ottobre, circa 70.000 persone alla Cova da lria, per vedere se quello che dicevano i bambini era veritiero o non.
25. Ma la terza apparizione è nota soprattutto per il segreto rivelato dalla Regina del Rosario ai pastorelli.
26. Sentiamo il racconto di Lucia; "Sacrificatevi per i peccatori e dite molte volte e in modo speciale quando fate qualche sacrificio: "O Gesù, è per amar vostro, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria" .
27. "Dicendo queste ultima parole, aprì di nuovo le mani... un riflesso [di luce] parve penetrare la terra e vedemmo come un grande mare di fuoco e immersi in questo fuoco i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o abbronzate, di forma umana, che ondeggiavano nell'incendio, sollevate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti - simili al cadere delle scintille nei grandi incendi - senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e di disperazione, che terrorizzavano e facevano tremare di paura. I demoni si distinguevano per la forma orribile e ributtante di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti come neri carboni di brace".
28. "Avete visto l'inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato."
29. Questa era la prima delle tre parti di cui consta il segreto.
30. La seconda parte riguarda l'annuncio del castigo e dei mezzi per evitarlo: "La guerra sta per finire, ma se non smetteranno di offendere Dio nel regno di Pio XI ne comincerà un'altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segnale che Dio vi dà del fatto che si appresta a punire il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e di persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre".
31. Dopo aver annunciato il castigo, ecco il rimedio: "Per impedire tutto questo verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati. Se si ascolteranno le mie richieste, la Russia si convertirà e si avrà pace; diversamente, diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa; i buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, diverse nazioni saranno annientate, infine il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace".
32. "In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede". Poi, viene rivelata la terza parte del segreto, che non è stata ancora resa nota.
33. Ora, per ragioni di tempo, vengo alla sesta ed ultima apparizione.
34. L'attesa era enorme. Anche durante l'apparizione del 13 settembre, la Vergine promise: "in ottobre farò il miracolo".
35. Tempo bruttissimo, aveva piovuto tutta la notte e, a tratti, anche durante la mattinata.
36. Il dialogo tra la Madonna e Lucia merita di essere riportato: "Che cosa vuole da me Vostra Signoria?". "Voglio dirti che facciano in questo luogo una cappella in mio onore, che sono la Regina del Rosario, di continuare sempre a recitare il Rosario tutti i giorni. La guerra sta per finire e i militari ritorneranno presto alle loro case.
37. […] Non offendano più Dio nostro Signore, che è già molto offeso" . Qui terminano le parole della Regina del Rosano.
38. Lucia ricorda, nelle sue memorie, che proprio in quel momento la Madonna aprì le mani e un riflesso di luce si proiettò sul sole, mentre la Madre del Cielo se ne andava.
39. "Guardate il sole" esclamò Lucia, distintamente sentita dai presenti. E quello che accadde è noto.
40. Mentre Lucia gridava: "Guardate il sole!", le nuvole si aprirono, lasciando vedere il sole come un immenso disco d'argento. Brillava con una intensità mai vista, ma non accecava.
41. L'immensa palla cominciò a ballare. Come una gigantesca ruota di fuoco, il sole girava velocemente. Si arrestò per un certo tempo per poi ricominciare a girare su sé stesso vertiginosamente.
42. Animato per tre volte da un movimento folle, il globo di fuoco pareva tremare, scuotersi e precipitare zigzagando sulla folla terrorizzata. Il tutto durò circa dieci minuti. Finalmente il sole tornò zigzagando al punto da cui era precipitato, restando di nuovo tranquillo e splendente.
43. Molte persone notarono che le loro vesti, inzuppate dalla pioggia, erano improvvisamente asciugate. Il miracolo del sole fu osservato non solo dai presenti, ma anche da numerosi testimoni, addirittura distanti 40 chilometri da Fatima.
44. Questi i fatti. Fatti che la Chiesa ha riconosciuto come credibili e da attribuirsi ad un intervento della Regina del Rosario.

Le lezioni di Fatima
45. Per noi è giunto il momento di trarre qualche lezione.
46. La prima lezione: "I cuori di Gesù e Maria sono attenti alla voce delle vostre suppliche", annuncia l'Angelo del Portogallo ai bambini. Questa è una verità annunciata a tutti: i Cuori di Gesùe di Maria sono attenti anche a noi, non ci abbandonano, non sono sordi alle nostre esigenze. Dio ci ama, ci ama sempre, ci ama con il Cuore di Gesù e il Cuore Immacolato di Maria e chiede di essere amato.
47. La seconda lezione: "Volete offrire a Dio tutte le sofferenze che Egli desidera mandarvi in riparazione dei peccati dai quali Egli è offeso, e per domandare la conversione dei peccatori?".
48. Siamo sinceri: questo linguaggio ci è totalmente sconosciuto, ci fa tremare, urta la nostra sensibilità delicata. Ma sono parole pronunciate dalla Regina del Rosario.
49. È assolutamente necessario, doveroso "riparare", cioè rendere giustizia, alle offese che con il peccato vengono fatte a Dio. Il peccato, vale a dire l'offesa fatta a Dio disobbedendo alla sua legge, è la disgrazia più grande che possa capitare all'uomo.
50. Non sono le carestie, le malattie, le guerre, i cataclismi, ma è il peccato la tragedia più grande. Questo, ovviamente, nella logica del Cielo. Perché il peccato offende Dio.
51. Ora, resta un mistero che si ripari al peccato con sacrifici, con offerta di sacrifici. Come resta un mistero che Cristo abbia scelto la Croce, piuttosto che schioccare le dita, per salvare l'umanità dalle conseguenze del peccato. Ma il mistero non ci impedisce di conoscere che questa è la volontà di Dio.
52. Chi ci insegna a fare sacrifici e a offrirli? Come possiamo sintonizzarci con questa richiesta se tutto ciò che ci circonda tenta disperatamente di evitare il sacrificio.
53. Ancora: abbiamo sentito: "Per ottenere la conversione dei peccatori". Ma oggi solo pronunciare la parola conversione scatena l'accusa di violentare la libertà di coscienza di chi non crede. Guai a convertire, ci dicono i falsi maestri: bisogna rispettare le idee di chiunque. Bene, noi sappiamo che il Cielo non è di questo parere: si possono rispettare le persone, ma non le idee errate, soprattutto in materia religiosa.
54. Ricordiamo bene questa lezione. E la ricordino soprattutto quei cattolici ingenui che si scandalizzano quando sentono dire che un cattolico è, per sua natura, conquistatore di uomini e di donne alla causa del vangelo e della Chiesa. Noi sosteniamo che ogni cattolico è conquistatore, cioè apostolo.
55. Terza lezione: "Dite il rosario ogni giorno per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra". Ecco il Rosario. Come dimenticare che dopo il Concilio Vaticano II si è registrato un attacco fortissimo a questa pratica, ritenuta troppo bigotta, poco aggiornata, non in linea con la moderna teologia.
56. Eppure, stando alle parole della Vergine, il Rosario è un' arma formidabile per ottenere la pace nel mondo e la fine dei conflitti.
57. Quarta lezione: "Vedemmo un mare di fuoco. Immersi in questo fuoco c'erano demoni e anime che sembravano tizzoni trasparenti tra grida di dolore e di disperazione, che ci atterrirono fino a tremare di paura".
58. L'inferno esiste. Ed è tremendo. Ed è una possibilità tragica che ha la nostra libertà di negare Dio, di rifiutar Lo. Dovremmo giustamente temere l'inferno, inorridirne, "tremare di paura". Ditemi chi ci insegna queste cose. Nessuno oggi parla più dell'Inferno. E si pecca tranquillamente, senza nemmeno considerare che un giorno saremo chiamati a rendere conto della nostra vita. Il giudizio di Dio.
59.Quinta lezione: "Se gli uomini non cesseranno di offendere Dio, scoppierà un'altra e più terribile guerra durante il Pontificato di Pio XI. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segnale che Dio vi dà del fatto che si appresta a punire il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e di persecuzioni alla Chiesa e al santo Padre".
60. Dio è offeso per i peccati. Dio punisce per i peccati. Punisce per amore, come un padre punisce i suoi figli per amore, ma punisce. Questa verità ci è totalmente sconosciuta. Abbiamo trasformato Dio da Essere "infinitamente buono" ad Essere "bonaccione", sempre disposto a subire offese, bestemmie e disprezzo senza mai chiederne conto. Stiamo attenti, perché Dio è anche capace di punire.
61. Sesta lezione: "La Russia diffonderà i suoi errori nel mondo, causando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto e molte nazioni saranno annientate".
62. La Vergine pronuncia queste parole il 13 luglio del 1917. Nessuno poteva capire che cosa intendesse. Poi, nell' ottobre, i Bolscevichi guidati da Lenin prendono il potere proprio in Russia, instaurano il Comunismo e scatenano una terribile persecuzione, la più grande che la Chiesa abbia conosciuto nella sua storia. Ma dobbiamo aspettare la fine della Seconda Guerra Mondiale per vedere diffondersi il Comunismo - e la persecuzione - nel mondo. Decine di paesi cadono sotto il giogo della falce e martello. L'avvertimento della Regina del Rosario si è realizzato.
63. Persecuzione costata molto cara: 220.000.000 di morti, secondo certe stime. Dunque il Comunismo è stato, ma è ancora in certi Paesi, strumento di persecuzione della Chiesa di Dio. Domandiamoci: quanti cattolici, quanti cattolici anche nella nostra Italia, hanno dimenticato questa lezione, questo avvertimento che viene dal Cielo e hanno sul Comunismo idee completamente scombinate, senza fondamento, totalmente errate. Quanti cattolici sono disposti a patti, alleanze, accordi con chi professa quella dottrina atea e marxista o con chi ne è erede, senza essersi pentito più di tanto?
64. Settima lezione: "In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede, ecc". Da questo sembra doversi dedurre che il dogma della fede si perderà in una estensione così grande del mondo che è degno di speciale menzione il fatto che si conservi in Portogallo.
65. Oggi esistono segnali evidenti di questa situazione. Sono stati denunciati già da papa Paolo VI, quando, nel 1972, parlava del fumo di Satana penetrato perfino nel tempio di Dio, cioè nella Chiesa.
66. Ottava e ultima lezione: "Infine il mio Cuore Immacolato trionferà". È la grande consolazione. La lotta tra la Donna e il serpente, tra la stirpe della donna e la stirpe del serpente, di cui parla il libro del Genesi, terminerà con la vittoria sicura della Donna, del suo Cuore Immacolato.
67. Per questa sera credo che possa bastare.
Grazie e a risentirci la prossima volta.



IL TIMONE – Luglio/Agosto 1999 (pag. 19-20-21-22)
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02/09/2009 11:28

Fatima la vittoria di Dio
Autore: Mons. Luigi NEGRI

Svelata la terza parte del segreto di Fatima. La Vergine Maria conferma l’esito finale della storia dell’uomo: Dio vince in Cristo e nella missione della chiesa. Passando per il Martirio dei cristiani.

Mentre scrivo queste note, due milioni di giovani sono in attesa dell'incontro con Giovanni Paolo II nel corso della Giornata Mondiale dei Giovani: di quello, cioè, che sarà ricordato come uno degli eventi capitali dell'inizio del III millennio.
Siamo di fronte ad un nuovo, straordinario incontro del Signore Gesù Cristo con il cuore dell'uomo, al di là di tutti i pessimismi e di tutte le delusioni di troppo mondo adulto, anche cattolico. È questo il contesto in cui i segreti di Fatima trovano la loro autentica collocazione e la loro più adeguata possibilità di comprensione.
1. Innanzitutto i segreti di Fatima ci offrono un esempio paradig-matico di realismo nella conoscenza storica. I segreti di Fatima hanno letto in profondità, e con anticipazione profetica, il tessuto profondo della vicenda umana di questo ultimo secolo. La vicenda storica è, letta nella certezza della Fede, della Speranza e della Carità, la vicenda di una permanente tensione fra la città di Dio, cioè il luogo della Fede, della Speranza, della Carità e della certezza della vittoria di Cristo sul male, e la città del mondo, luogo dell'uomo che affronta l'esistenza esclusivamente con le sue misure, che tenta di realizzare nel mondo un'immagine di sé e della società senza nessun riferimento a Dio, a Cristo e alla Chiesa.
La Madonna ci ha insegnato che questo è il livello profondo e radicale per la comprensione di ogni momento della storia e quindi di quello straordinario evento, o serie di eventi, che hanno caratterizzato quest'ultimo secolo dell'epoca cristiana.
Mai come in questo secolo la lotta tra la città di Dio e la città dell'uomo è stata condotta in modo così profondo e radicale; mai come in questo secolo lo scontro è sembrato inclinare verso una vittoria del male sul bene. Abbiamo conosciuto in questo secolo quello che Giovanni Paolo II ha più volte definito “...una negazione di Dio mai conosciuta prima”. Un uomo senza Dio, senza Cristo, senza tradizione cristiana, un uomo esclusivamente forte della sua capacità di comprendere la realtà e della sua capacità di manipolarla, si è spinto alla creazione dì una società senza alcun riferimento a Dio e che esclude la Chiesa, con la pretesa di costruire così una società più adeguatamente capace d'essere dell'uomo e per l'uomo. Per questa ragione l'ultimo secolo è stato un tempo caratterizzato permanentemente da una situazione di odio verso Cristo e la tradizione cristiana che ha raggiunto livelli mai conosciuti prima d'ora. Il mondo si è espresso nella sua radicale capacità e volontà, come accennava Paolo VI, di “sfidare Dio”. Questa lettura profonda de tessuto della nostra storia pii recente ha da essere adeguatamente considerata, perché, soprattutto alla fine di questo XX secolo, appare come la più pertinente visione d'insieme e d'interpretazione d ciò che è accaduto: lo spaventose cammino verso la celebrazione detrionfo dell'uomo sulla realtà, che ha avuto come esito l'annichili-mento dell'uomo medesimo, cui si è giunti per il tramite di nuove e inaudite possibilità di soggezione e manipolazione.
2. La certezza della vittoria di Dio in Cristo e nella missione della Chiesa accompagna ogni brano dei cosiddetti segreti di Fatima.
In nessun momento del suo messaggio la Madonna ha mai indulto ad un minimo di incertezza: la battaglia tra il bene ed il male, tra il mondo chiuso nel suo ateismo e Dio affermato nella tradizione ecclesiale, questa battaglia mai avrebbe visto la vittoria finale del male.
La certezza della Madonna è la certezza che vibra nella vita di 2.000 anni di tradizione cristiana: Gesù Cristo ha già vinto il male, Gesù Cristo ha vinto definitivamente il Maligno ed ha restituito l'uomo alla sua autentica dignità, mettendolo in grado di camminare con piena libertà e con totale responsabilità verso una meta di compimento adeguato della sua vita e della sua personalità. Le profezie di Fatima sono la coscienza autentica della Chiesa e del Magistero ecclesiale: sono il conforto straordinario offerto dalla Provvidenza divina a tutta la fede del popolo di Dio, umile e fiducioso, che non ha mai in nessun momento dubitato della certezza della vittoria finale di Cristo, già attuatasi irreversibilmente nella sua morte e resurrezione.
3. Ma la vittoria di Dio in Cristo è la vittoria che si attua nella missione della Chiesa. E la missione della Chiesa ha avuto in questo secolo più che in qualsiasi altro tempo il volto della “sconfitta” dei martiri. Il martirio, che in qualche modo, ma realmente, associa la vita dei cristiani alla morte di Cristo, è il luogo tipico in cui si è espressa la vittoria di Dio.
La vittoria di Cristo nella vita della Chiesa ha avuto il volto di questa apparente disfatta, di questa sconfitta che ha lambito tutto il popolo cristiano, dalla base sino ai vertici. Coloro che hanno effuso il proprio sangue per il Signore Gesù Cristo: è nella loro sofferenza, nel loro sacrificio, nel loro apparente annichilirsi, nella loro umiliante estromissione dalla vita e dal consorzio degli uomini, qui è il luogo dove Cristo ha rivelato, nella debolezza dei suoi, l'irresistibile forza dello Spirito, come nella sua morte lo Spirito aveva già rivelato la sua incontenibile forza attraverso la Resurrezione. Tutte le anticipazioni sul secolo di martirio e di violenza subite innanzitutto dai seguaci del Signore e della Chiesa, e seguita poi da milioni e milioni di uomini, acquistano il loro più autentico significato e la loro più autentica comprensione soltanto se si considerano come la modalità specifica con cui Gesù Cristo continua il suo avvenimento pasquale: la sua morte e resurrezione.
4. Per questo la rivelazione che Dio ha vinto, anche in questo secolo, ed ha vinto stupefacentemente, attraverso la mortificazione di coloro che hanno offerto la propria vita per la fedeltà a Lui, e al di là di essi, di quelli che hanno offerto la vita per la libertà dell'uomo e la giustizia nel mondo, questa rivelazione acquista oggi il volto di una nuova evangelizzazione. Di fronte a questo avvenimento di martirio che ci conferma nella certezza della vittoria di Cristo, non solo tutta la Chiesa ed ogni cristiano, ma ogni uomo di questo mondo è interpellato in profondità. Il mondo non è finito nella violenza e nel terrore dei grandi sistemi totalitari, il mondo non è finito nell'inevitabile delusione che ha seguito tutta questa orrenda volontà di autoaffermazione e autoredenzione dell'uomo, il mondo sta tutto concentrato nel cuore di milioni e milioni di persone che attendono una nuova primavera dello Spirito. La Chiesa, confortata dall'insegnamento di Fatima, è costretta quasi a riconoscere la profonda identità di Fede che la caratterizza e l'irrevocabile responsabilità di missione che caratterizza la sua presenza nel mondo.
La persona e l'insegnamento di Giovanni Paolo II in questi ultimi vent'anni del secolo ci hanno insegnato che occorre ritrovare in profondità la forza della nostra fede, l'impeto della missione, la capacità di annunciare Cristo a tutti gli uomini, la capacità di porsi sulla strada delle persone di questo tempo per gridare loro che la salvezza è venuta, ed è presente nel mondo nel segno dell'unità tra i cristiani, nel segno cioè della Santa Chiesa.
Allora Fatima ci chiede una più profonda e reale conversione del nostro cuore all'annunzio evangelico, e chiede a ciascuno di noi di riprendere il grande impeto missionario che ha reso grande la storia della Chiesa in questi primi 2000 anni della sua storia. Ritrovare la verità della fede per ridire agli uomini il grande annunzio: Cristo è l'unico redentore dell'uomo e del mondo. Questo conforto, sulla strada della nostra quotidiana testimonianza cristiana, noi lo recepiamo se guardiamo alle parole della Madonna dette ai tre pastorelli di Fatima nel lontano 1917, e lo ritroviamo come la sostanza più profonda della nostra identità del nostro cammino di oggi.



IL TIMONE – Settembre/Ottobre 2000 (pag. 16-18)
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02/09/2009 11:29

Quando la Madonna si fa vedere
Autore: Vincenzo SANSONETTI

Eventualità reale, perché non possiamo impedire a Dio di parlare al nostro tempo attraverso sua Madre, ma siamo liberi di non crederci. Il rischio di una religiosità che punta solo su segni tangibili è bilanciato da frutti di preghiera e di conversione.


Nessuna apparizione è indispensabile alla fede, essendo la Rivelazione terminata con Cristo. Ma non possiamo impedire a Dio di parlare al nostro tempo attraverso persone semplici e anche per mezzo di segni straordinari, che denuncino l’insufficienza delle culture che ci dominano, marchiate di razionalismo e positivismo». Così si esprimeva il cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, in una celebre intervista di qualche anno fa a Vittorio Messori sugli eventi di Medjugorje, il più imponente fenomeno mariano di oggi. E aggiungeva: «Le notizie di “apparizioni mariane” si stanno moltiplicando». Di fronte a tanta abbondanza, uno dei criteri «è separare l’aspetto della vera o presunta “soprannaturalità” dell’apparizione da quello dei frutti spirituali, della vitalità e dell’ortodossia della vita religiosa» che ne conseguono.
Il 12 febbraio di quest’anno, incontrando gli alunni di una scuola secondaria, il cardinal Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria, in Croazia, ha precisato: «La Chiesa dice che ciò a cui siamo chiamati è credere nelle Sacre Scritture. Tuttavia riconosce la possibilità delle cosiddette rivelazioni private, a cui i fedeli non sono obbligati a credere. Medjugorje può essere considerato sotto questo aspetto». Il cardinale ha poi ricordato che, nei primi anni Novanta, i vescovi dell’ex Jugoslavia, riuniti a Zara, in base alle loro indagini non hanno parlato di soprannaturale a Medjugorje, ma nessuno di loro lo ha neppure negato. «Ancor oggi – ha concluso monsignor Bozanic – aspettiamo a dare il nostro giudizio, perché non abbiamo sufficienti argomenti, anche se non rifiutiamo alla gente il diritto di andarvi in pellegrinaggio a pregare».
Infine il cardinale Carlo Maria Martini, già arcivescovo di Milano, è intervenuto con dovizia di riflessioni sul tema, proprio “in relazione ai fenomeni di Medjugorje”. Pur riconoscendo che non ci si deve «chiudere a tutte le presenze di Maria», Martini si sofferma sui rischi di tali manifestazioni: «Parlo del pericolo di favorire una fede poco pura, che pretende segni tangibili, che crede solo dopo aver visto. Si rischia di creare generazioni di persone sempre pronte a spostarsi in macchina o in pullman da un luogo all’altro per captare un messaggio, per conoscere una veggente, per assistere a manifestazioni carismatiche o esorcismi». Rincara la dose: «Il pericolo è quello di una fede morbosa, superstiziosa, estenuante, che svigorisce la semplicità e l’umiltà di quella fede neotestamentaria che si esprime certamente nel sensibile, però sulla base di un’adesione totale alla Parola, non nella ricerca affannosa di segni molto spesso ambigui».
Tre differenti interventi del Magistero, che s’integrano a vicenda e documentano in maniera efficace e limpida la posizione della Chiesa sulle apparizioni della Madonna: Ratzinger invita a una prudente attenzione ai segni del soprannaturale in un’epoca dominata dal razionalismo; monsignor Bozanic sottolinea la libertà del fedele di credere o meno a tali fenomeni; Martini mette in guardia dal pericolo del sensazionalismo. È comune il presupposto che per la Chiesa la Rivelazione si chiude con la morte dell’ultimo Apostolo: la Rivelazione pubblica (lo conferma Tommaso d’Aquino) è l’unico fondamento della fede cattolica e solo alla Rivelazione pubblica è dovuta l’obbedienza della fede. La “rivelazione privata” (in cui rientra ogni apparizione, visione o estasi), senza aggiungere nulla e in nulla tradendo la Rivelazione pubblica, ha la funzione di attualizzare, rammentare, vivificare, chiarire.
In realtà, la consueta distinzione terminologica pubblico-privato oggi andrebbe precisata meglio, perché superata dai fatti, dal momento che molte apparizioni “private” hanno un carattere totalmente pubblico e una grande risonanza tra i fedeli: basti pensare a Guadalupe (7 milioni di pellegrini l’anno), Lourdes (4 milioni e mezzo), Fatima e la stessa Medjugorje (più di 30 milioni di devoti in oltre vent’anni di apparizioni). Meglio, come notava padre Ljudevit Rupcic, docente di teologia e biblista, «parlare di rivelazioni interne o esterne alle Sacre Scritture, entrambe vere ed entrambe di origine divina». Se una differenza c’è, sta nel fatto che «la Rivelazione contenuta nelle Scritture viene definita canone, cioè precetto della fede, e grazie a essa si misura la veridicità di qualsiasi altra rivelazione: tutto quello che si contrappone a questa Rivelazione sarebbe menzognero. È importante vigilare, poiché le rivelazioni esterne alle Scritture sono di grande visibilità e richiamano maggiore attenzione della Rivelazione delle verità contenute nelle Scritture e delle direttive ecclesiali».
Il gesuita Giandomenico Mucci, redattore di Civiltà Cattolica, dopo aver ricordato che «spetta alla Chiesa il potere di riconoscere, interpretare e approvare le apparizioni, offrendole al culto e alla devozione dei fedeli», riassume in quattro punti i criteri di un corretto discernimento.
1. Ciò che la Chiesa riconosce e approva è il carattere soprannaturale, l’origine divina delle apparizioni. Che si trovano
così ad avere un credito pubblico che garantisce agli occhi dei fedeli l’ortodossia del culto e la correttezza del pellegrinaggio.
2. Il riconoscimento pubblico delle apparizioni non implica tuttavia l’assenso di fede del credente. Il messaggio delle apparizioni, anche se riconosciuto dalla Chiesa, mantiene il carattere di rivelazione privata. Resta però il fatto che, per deferenza nei confronti del giudizio della Chiesa, il cristiano è tenuto a un atteggiamento di accoglienza.
3. Riguardo alle apparizioni che non hanno ricevuto l’approvazione pubblica della Chiesa, si richiede un atteggiamento di prudenza. Sono tollerate pratiche di preghiera e devozione, ma si mette in guardia contro manifestazioni di massa che potrebbero coartare la buona fede.
4. Riguardo alle rivelazioni che sono state oggetto di un rifiuto radicale (non è il caso di Medjugorje), è implicito per la coscienza cristiana conformarsi per obbedienza alla decisione della Chiesa.
In conclusione, se è vero che «le apparizioni non hanno la certezza propria dei dogmi di fede» (René Laurentin), per il mariologo Stefano De Fiores non si può «impedire a Dio di inviare la Madre di Gesù per lanciare agli uomini messaggi importanti. Maria è libera di intervenire nel mondo», così come nessuno è obbligato «a credere ai Suoi messaggi o alle sue lacrime». Resta il fatto che la Sua premura materna trova «terreno fertile presso la maggior parte dei fedeli».
Cosicché, «intorno alle Madonnine lacrimanti» o che si fanno vedere dai veggenti, spesso «prima ancora che il Magistero pronunci il suo verdetto s’è creato un pellegrinaggio che, al di là di inevitabili speculazioni, presenta un carattere sostanzialmente cristiano: si esprime nella preghiera, nella conversione, nei sacramenti della riconciliazione e dell’eucaristia, in esperienze di guarigione».



Bibliografia
Riccardo Caniato -Vincenzo Sansonetti, Maria, alba del terzo millennio. Il dono di Medjugorje, Milano 2002. Opera di vasto respiro, con molte pagine sulle apparizioni mariane in generale e sulla posizione della Chiesa.
Augustinus (Kyung-Ryong) Suh, Le rivelazioni private nella vita della Chiesa, Bologna 2000.
Giandomenico Mucci, Rivelazioni private e apparizioni, Roma-Torino 2000.
Carlo Maria Martini, “Da quel momento la prese con sé”. Maria e gli “affetti” del discepolo, Milano 1995.
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02/09/2009 11:29

Fatima, novant'anni fa
Autore: Mons. Girolamo GRILLO

Consacrarsi a Dio attraverso il Cuore Immacolato di Maria. È questo il cuore del messaggio trasmesso dalla Madonna a Fatima. Che oggi sembra essere dimenticato. Eppure, solo attraverso questa via si può vincere il male che affligge il cuore dell’uomo.


Secondo alcuni studiosi di mariologia, gli aspetti che caratterizzano il messaggio di Fatima, rispetto ai messaggi dati dalla Madonna nelle precedenti apparizioni, sono i seguenti: a) oltre l’invito alla preghiera e alla conversione, come ad esempio a Lourdes, la Madonna desidera la devozione e la consacrazione al suo Cuore Immacolato; b) da una prospettiva puramente spirituale, la Madonna passa ad una prospettiva storica e politica, parlando della guerra imminente e del ruolo della Russia comunista nel mondo; c) consegna ai tre pastorelli un segreto diviso in tre parti; d) mantiene con Lucia, la quale vive a lungo, un rapporto della durata di quasi un secolo; e) coinvolgimento del Papa Giovanni Paolo II, il quale attribuisce proprio alla Madonna di Fatima lo scampato pericolo di morte.
L’anima del messaggio di Fatima, però, secondo il claretiano Joachim Alonso, uno degli studiosi più noti delle apparizioni di Fatima, è la venerazione del Cuore Immacolato di Maria (cfr. J. M. Alonso, El corazon Inmaculado de Maria alma del mensaje de Fàtima), attraverso una spiritualità mariana che sorpassa il progetto puramente devozionale, trattandosi chiaramente di consacrarsi a Dio mediante il Cuore Immacolato di Maria. Anche la prospettiva storico-politica sostanzialmente non esula da questa interpretazione, nel senso che per uscire fuori dal terrore della guerra e dalle grinfie sataniche di tutte le dittature non si può fare a meno dell’intervento divino.

Fatima, la più profetica delle apparizioni
Come già detto, uno degli aspetti caratteristici dell’apparizio-ne della Madonna a Fatima è costituito dalla consegna ai tre pastorelli di un segreto diviso in tre parti. Tale segreto è affidato a Lucia e a Giacinta il 13 luglio 1917 e svelato soltanto a Francesco. Lucia, con il permesso del Cielo, spiegherà le prime due parti di tale segreto soltanto nel 1941, chiarendole nel 1944 per ordine del vescovo di Leiria: visione dell’inferno, preannunzio della seconda guerra mondiale, persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre, consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato.
È risaputo che la visione terrificante dell’inferno ha suscitato parecchie reazioni. È chiaro, però, che la Madonna, mostrando ai pastorelli l’inferno, non abbia voluto aggiungere nulla rispetto ai dati della Rivelazione su tale argomento; in essa è contenuto l’intento di scuotere le coscienze e di provocarle alla conversione per ottenere la salvezza eterna. Ed infatti, la Vergine Maria spiega agli stessi pastorelli il significato di quella visione: «Avete visto l’inferno – ella dice – dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace».
Viene preannunciata, poi, la seconda guerra mondiale: «La guerra sta per finire. Ma, se non smetteranno di offendere Dio, durante il pontificato di Pio XI ne comincerà un’altra ancora peggiore».
Quindi le persecuzioni contro la Chiesa e contro il Santo Padre: «Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta sappiate che è il grande segno che Dio vi dà, che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre».
Ed infine la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato: «per impedire la guerra verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace».

La terza parte del segreto
Come è risaputo, il messaggio di Fatima contiene anche una terza parte, la quale, essendo di natura piuttosto simbolica, è di non facile interpretazione.
In una prima scena si parla di «un angelo vendicatore e della donna luminosa». L’angelo vendicatore ha una spada fiammeggiante in mano e grida per tre volte: «Penitenza» A questo grido, interviene Maria, che con il suo splendore neutralizza e spegne le fiamme.
Sono immagini apocalittiche che rappresentano la minaccia del giudizio di Dio che incombe sul mondo, il quale potrebbe essere incenerito dalle sue stesse invenzioni. Fortunatamente, però, a questa visione distruttiva si contrappone lo splendore della Madre di Dio e l’appello alla penitenza.
La seconda scena è rappresentata da una città in rovina, piena di cadaveri, e da una montagna ripida sormontata da una grande croce. In cima a questa montagna vengono uccisi un vescovo vestito di bianco e altri vescovi, religiosi e religiose. Secondo l’interpretazione del cardinale Tarcisio Bertone, suor Lucia, interrogata in merito, avrebbe detto che la visione di Fatima riguarda soprattutto la lotta del comunismo ateo contro la Chiesa e i cristiani, con la descrizione della sofferenza delle vittime della fede nel secolo XX. Nella interpretazione data dall’allora cardinale Joseph Ratzinger, in tale visione si può riconoscere il secolo scorso come il secolo dei martiri, come secolo delle sofferenze e delle persecuzioni della Chiesa, come il secolo delle guerre mondiali e di molte guerre locali, in cui si sono rivelate molte forme di crudeltà.
La sostanza del terzo segreto venne rivelata il 13 maggio del 2000 a Fatima dal card. Angelo Sodano per incarico del Papa, mentre il card. Ratzinger, il 26 giugno di quello stesso anno, ebbe l’incarico di rivelare integralmente lo stesso segreto, di consegnare la fotocopia dell’autografo di Lucia e di commentarlo teologicamente.

Come è stato recepito il Messaggio?
Dopo la rivelazione del terzo segreto e dopo la morte di Suor Lucia, purtroppo, almeno a livello mediatico, si parla ben poco di Fatima, anche a motivo della crescente secolarizzazione che sta invadendo il mondo. Ma quel che di più preoccupa è l’impressione che i credenti stiano lavorando ben poco per diffondere, come precedentemente era stato fatto, la “devozione e la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria”, secondo quanto la Madonna aveva chiesto ai veggenti nel 1917.
È un dato inoppugnabile, peraltro, che ancora si è in attesa di quel periodo di pace promesso dalla Madonna e che stenta ancora a venire. Non sarà, allora, che tutti noi credenti dovremmo ancor meglio impegnarci a mettere in pratica il grido incessante della Vergine: preghiera e penitenza, anche secondo l’incisiva parola di Cristo, di fronte ai 18 morti causati dal crollo della torre di Siloe: «se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo», leggendo in maniera corretta e non soltanto moralistica gli avvenimenti che, quasi ogni giorno, cadono sotto i nostri occhi?





 Bibliografia

Stefano De FioresMaria, Nuovissimo Dizionario, vol. 1, EDB, 2006.
J. M. Alonso, El corazón Inmaculado de Maria, alma del mensaje de Fatima. in Eph MAR 22 (1972) e 23 (1973).
J. Ratzinger, “Commento Teologico” del messaggio di Fatima, in Enchiridion Vaticanum. Documenti ufficiali della Santa Sede, vol 19, EDB 2004, pp. 556-569.
J. M. Alonso, La veritè sur le secret de Fatima, B. Billet Edition, Paris 1979.
Lucia racconta Fatima (memorie, lettere e documenti si Suor Lucia), Queriniana, 6 ed., 2005.
Salvatore Perrella, Le apparizioni mariane, S. Paolo, 2007.
Corano Maggioni, Benedetto il frutto del tuo grembo (Due millenni di pietà mariana), Portalupi Editore, 2000).







IL TIMONE - Maggio 2007 (pag. 54-55)
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