QUESTO FORUM E' CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO... A LUI OGNI ONORE E GLORIA NEI SECOLI DEI SECOLI, AMEN!
 
Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

L'ESISTENZA DELL'ANIMA

Ultimo Aggiornamento: 02/09/2009 10:54
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 1.208
Sesso: Maschile
02/09/2009 10:54

Pubblichiamo il testo della conversazione che Gianpaolo Barra, direttore de “il Timone”, ha tenuto a Radio Maria il 29 luglio 1999, durante la “Serata Sacerdotale”, condotta da don Tino Rolfi. Conserviamo lo stile colloquiale e la divisione in paragrafi numerati, utilizzata per i suoi appunti dall'autore.



1. Affronteremo in questa conversazione un tema di carattere dottrinale, importante perché è parte integrante della dottrina cattolica: l'esistenza del l'anima.
2. Fin da quando eravamo piccoli, ci hanno insegnato che l'uomo è composto di corpo e di anima. L'uomo, a differenza di tutti gli animali, ha l'anima spirituale, immortale. 
3. Noi sappiamo che l'esistenza dell'anima è una verità di fede, rivelata dalla Sacra Scrittura e costantemente insegnata dal Magistero della Chiesa.
4. Il Catechismo di san Pio X spiegava a noi bambini che l'uomo “è un essere ragionevole, composto di anima e di corpo”.
5. E sempre in quel meraviglioso, semplice e allo stesso tempo profondo catechismo, fatto di  domande e risposte molto chiare, alla domanda “Che cos'è l'anima”, si poteva leggere questa risposta; “L'anima è la parte spirituale dell'uomo, per cui egli vive, intende ed è libero, e perciò capace di conoscere, amare e servire Dio”.
6. Quante verità, anche di carattere antropologico e filosofico,  in  questa chiarissima  risposta.  Grazie all'anima, ogni uomo è capace di intendere e volere.
7. Questo stesso catechismo ci insegnava - e noi bambini studiavamo a memoria - che:  “L'anima dell'uomo non muore col corpo, ma vive in eterno, essendo spirituale”.
8. Dunque, per la dottrina cattolica, l'anima dell'uomo è una realtà spirituale, è immortale. E, infine, sempre quel catechismo, spiegandoci come dovevamo trattare la nostra anima, ci insegnava: “Dell'anima dobbiamo avere la massima cura, perché essa è in noi la parte migliore e immortale, e solo salvando l'anima saremo eternamente felici”.
9. Questa ultima affermazione ci fa capire quale importanza ha l'anima per un cristiano: “Solo salvando l'anima saremo eternamente felici”. Vale a dire, per parlare un linguaggio semplice, che se salviamo l'anima ci aspetta il Paradiso, cioè la gioia eterna senza fine. Ma se non salviamo l'anima, dopo la morte ci aspetta l'inferno, cioè, come ha detto il Papa anche in questi giorni, la sofferenza senza fine.
10.  Anche il recente Catechismo della Chiesa Cattolica è chiarissimo nell'insegnare che l'anima esiste, che l'anima è immortale, che l'anima è la parte più importante dell'uomo.
11.  Sentiamo che cosa dice: “La persona umana, creata a immagine di Dio, è un essere insieme corporeo e spirituale” (362). Dunque nell'uomo non c'è soltanto la materia, la carne, ma c'è anche una parte spirituale: e questa è l'anima.
12.  E ancora: “La Chiesa insegna che ogni anima spirituale è creata direttamente da Dio [...] ed è immortale: essa non perisce al momento della sua separazione dal corpo nella morte, e di nuovo si unirà al corpo al momento della risurrezione finale” (366).
13.  E ancora: “L'unità dell'anima e del corpo è così profonda che si deve considerare l'anima come la “forma” del corpo; ciò significa che grazie all'anima spirituale il corpo composto di materia è un corpo umano e vivente; lo spirito e la materia, nell'uomo, non sono due nature congiunte, ma la loro unione forma un'unica natura” (365).
14.  Dunque, in sintesi, un cattolico crede che l'uomo, ogni uomo, è composto di corpo e di anima, che l'anima è creata direttamente da Dio, che l'anima è spirituale ed immortale, che subito dopo la morte l'anima si presenta al cospetto di Dio per essere giudicata.
15.  E subito  dopo  la  morte,  prima ancora della risurrezione dei corpi - risurrezione dei corpi che avverrà solo all'ultimo giorno - l'anima verrà giudicata da Dio nel giudizio particolare e premiata con  il  Paradiso,  oppure  punita  con l'Inferno, oppure destinata a purificarsi nel Purgatorio. Per questa ragione, ogni cattolico deve avere la massima cura della propria anima, perché dalla cura della propria anima dipende la sorte della sua vita eterna.
16.  Ora, poiché vi sono alcuni che con testano l'esistenza dell'anima, negano che l'uomo sia composto di corpo e di anima, ogni cattolico dovrebbe essere in grado di spiegare quella verità fondamentale che riguarda l'esistenza dell'anima.
17.  Vediamo di conoscere,  in  primo luogo e per sommi capi, chi nega l'esistenza dell'anima.
18.  Nell'ambito che possiamo chiamare “religioso” negano l'esistenza dell'anima i Testimoni di Geova. Per loro, l'uomo è soltanto materia e noi cattolici, e tutti gli altri cristiani, sbagliamo a credere che nella Bibbia si parli di anima.
19.  Nell'ambito che possiamo chiamare “non religioso”, negano l'esistenza del l'anima i materialisti, vale a dire coloro che credono che l'uomo, al pari di tutti gli animali, sia soltanto un composto di materia.
20.  Pensate, per fare un solo esempio, a chi si rifà (o si rifaceva, visto che ormai è in crisi) alla filosofia marxista, dalla quale ha avuto origine quella tragica esperienza della storia del nostro secolo che noi conosciamo con  il  nome di comunismo e che tanti danni ha causato all'umanità.
21.  Come possiamo  rispondere,  noi cattolici, a questi due tipi di contestazioni, di negazioni della esistenza dell'anima?
22.  Direi  che  possiamo e dobbiamo rispondere in modo mirato. Ai Testimoni di Geova, che si fanno forti della Bibbia, noi possiamo mostrare che l'esistenza dell'anima spirituale, immortale è insegnata proprio dalla Sacra Scrittura.
23.  Per i materialisti, che normalmente sono atei, cioè non credono in Dio e per i quali la Sacra Scrittura non è certamente Parola di Dio, possiamo dimostrare che la ragione dell'uomo, indipendente mente dalla Sacra Scrittura, indipendentemente dall'insegnamento della Chiesa, è capace di giungere alla certezza che l'uomo non è fatto solo di materia, ma che esiste in ogni uomo un principio spirituale, una realtà non materiale. Noi chiamiamo questa realtà, questo principio con il nome di anima.
24.  In questa conversazione ci dedicheremo solo ai Testimoni di Geova, diciamo alla  contestazione  “religiosa”  dell'esistenza dell'anima.
25.  Veniamo dunque ai Testimoni di Geova. Sentiamo, dai loro stessi scritti, che cosa dicono riguardo all'anima.
26.  In una loro pubblicazione, intitolata: “È questa vita tutto quello che c'è?”, per spiegare che l'uomo non ha l'anima immortale, si può leggere questo esempio: “Un uomo potrebbe dire che il suo cane 'ha perduto la vita' quando è stato investito da un autocarro. Intende dire che la vita di questo animale ha lasciato il corpo e ha continuato ad esistere? No, semplicemente usa una figura di linguaggio per indicare che l'animale è morto. La stessa cosa avviene – spiegano i Testimoni di Geova - quando parliamo dì un uomo dicendo che 'ha perduto la vita'. Non intendiamo che la sua vita esiste indipendentemente dal corpo.  In modo simile, 'perdere la propria anima' significa 'perdere la propria vita come anima' e non rende affatto il senso che l'esistenza continui dopo la morte”.
27.  Siamo di fronte, come si è potuto capire, all'affermazione che la vita e la morte di un cane e la vita e la morte di un uomo praticamente coincidono.
28.  Per i Testimoni di Geova l'idea che l'anima sia immortale non è rivelata da Dio, ma nasce dalle dottrine babilonesi, passa in quelle greche, si sviluppa nella filosofia greca e da questa entra nel pensiero di alcuni cristiani, cioè di quei cattolici che fin dai primi secoli sono stati influenzati dalla filosofia greca. Ma, scrivono i Testimoni di Geova: “questo insegnamento è in diretto contrasto con la Bibbia” (ivi, p. 45).
29.  Per i Testimoni di Geova l'anima coincide con la persona stessa. E lo scrivono in un volumetto intitolato: “La verità che conduce alla vita eterna”. Leggiamo: “La vostra anima è realmente voi, con tutte le vostre qualità fisiche e mentali” (p. 36). E più avanti: “Poiché l'anima è la persona stessa, che accade all'anima alla morte? La Bibbia afferma chiaramente che è soggetta alla morte” (p. 37).
30.  Stando ai Testimoni di Geova, che in pratica sono “materialisti”, l'anima non è una realtà spirituale, non è diversa dalla materia, muore al momento della morte del corpo. Si tratta di affermazioni opposte a quanto insegna la fede cattolica. Come possiamo dar ragione alla nostra fede e allo stesso tempo rispondere a queste contestazioni?
31.  Visto che la Bibbia è, anche per i Testimoni di Geova, Parola di Dio, il solo modo di rispondere è quello di interroga re la Sacra Scrittura e di leggerla bene.
32.  Noi ci accorgiamo che nella Bibbia si parla esplicitamente di anima immortale. Nella Sacra Scrittura viene insegnato che l'anima è giudicata da Dio subito dopo la morte del corpo, prima della Risurrezione dei corpi che avverrà solo nell'ultimo giorno.
33.  Gli esempi sono innumerevoli: per ragioni di tempo,  ne ricordiamo solo alcuni.
34.  Al capitolo 16 del Vangelo di san Luca si trova la parabola del ricco egoista e del povero Lazzaro, raccontata da Gesù, il Quale spiega chiaramente che cosa succede dopo la morte di ciascun uomo.
35.  Si comprende che dopo la morte, la vita dell'uomo non finisce come quella delle bestie, al contrario di quello che scrivono i Testimoni di Geova. Si capisce bene che dopo la morte del corpo, quella parte spirituale e immortale dell'uomo, che chiamiamo anima, non muore con il corpo, continua a vivere, a volere ed intendere, e sottostà ad un giudizio, o di condanna o di premio. Ascoltiamo quella parte della parabola che interessa la nostra conversazione.
36.  “C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. Un mendicante dì nome Lazzaro giaceva alla sua porta, coperto di paghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto”
37.  Ora, interrompiamo un momento la lettura e ricordiamo che secondo i Testimoni di Geova i morti marciscono nelle tombe fino alla risurrezione finale. Al contrario, Gesù parla di un destino completamente diverso. Ascoltiamolo.
38.  “Stando nell'inferno tra i tormenti, [il ricco] levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: Padre Abramo,  abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura... etc etc”.
39.  Tutti sappiamo come finisce questa parabola. Per quanto riguarda l'esistenza dell'anima, da questa parabola possiamo ricavare alcune verità molto semplici, che concordano con la dottrina cattolica e contrastano con l'insegnamento dei Testimoni di Geova.
40.  La prima: tutti moriamo, ricchi e poveri. E su questo cattolici e Testimoni di Geova sono evidentemente d'accordo.
41.  La seconda verità: dopo la morte, il corpo materiale finisce, si decompone e marcisce, in attesa delle risurrezione fina le. E anche su questo punto, pur con qualche  distinguo,  siamo abbastanza d'accordo.
42.  Ma, e qui i Testimoni di Geova sbagliano: sebbene il corpo marcisca e si decomponga, la parabola insegna che qualche cosa di noi, una parte di noi non muore. Infatti, nella parabola si dice che il povero Lazzaro, il cui corpo- bada te bene - marcisce, si trova tuttavia “nel seno di Abramo”, cioè in Paradiso.
43.  Quindi, posto che il corpo di Lazzaro sia finito da qualche parte (e su questo concordano anche i Testimoni di Geova), domandiamoci: che cosa si trovava di Lazzaro nel “seno di Abramo”? E c'è una sola risposta: quella parte spirituale che non muore, cioè “l'anima”, la sua anima, che, poiché Lazzaro era un uomo buono, è stata immediatamente dopo la morte premiata da Dio.
44.  Lo stesso si deve dire quando esaminiamo la sorte capitata, dopo la morte del corpo, al ricco egoista. Anche il suo corpo, dopo la morte, è stato seppellito. Ma Gesù racconta nella parabola che si trovava “nell'Ade tra i tormenti”, cioè all'inferno.
45.  Ragioniamo un istante: chi era tormentato nell'Ade? Non era certamente il corpo a soffrire tormenti, perché il corpo del ricco egoista stava  marcendo da qualche parte (e su questo concordano anche i Testimoni di Geova): E allora: che cosa stava soffrendo se non l'anima del ricco egoista?
46.  Dunque,  il Vangelo  insegna  che qualche cosa di noi, di ciascuno di noi, uomini e donne, giovani o adulti, ricchi o poveri, è immortale, non muore con il nostro corpo. Non solo: appena siamo morti, questo “qualche cosa di noi”, che è immortale, subisce un processo, un giudizio da parte di Dio. Questo “qualche cosa”, questa parte di noi che non muore è l'anima.
47.  Veniamo ad un altro esempio, tratto sempre dal Vangelo di san Luca. Questa volta non si tratta di una parabola, ma di un fatto accaduto. Si tratta dell'episodio che vede per protagonista il “buon ladrone”.
48.  Il buon ladrone, crocifisso con Gesù, rivolge al Messia una preghiera: “Ricordati di me quando entrerai nel tuo Regno”. E Gesù gli risponde: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel Paradiso”.
49.  Ora, stiamo bene attenti alle parole  pronunciate da Gesù. Il corpo di Gesù e quello del ladrone, dopo poche ore da questo dialogo, sarebbero finiti quello di Gesù in un sepolcro e quello del ladrone chissà dove.
50.  Eppure, Gesù dice al ladrone: “Oggi sarai con me nel Paradiso”. Attenti a quell'“oggi”. Quello stesso giorno, mentre il corpo del ladrone finiva chissà dove, lo stesso ladrone sarebbe stato in Paradiso, secondo la promessa del Signore. Se ne deduce che “qualcosa” del ladrone non sarebbe morto con il corpo, sarebbe sopravvissuta alla morte: la sua anima.
51.  È così chiaro, stando a Gesù, che l'anima del  buon  ladrone  non  sarebbe morta che i Testimoni di Geova sono costretti a cambiare la punteggiatura della Bibbia. Infatti, solo nella loro presunta Bibbia, le parole pronunciate da Gesù si leggono in questo modo: “In verità ti dico oggi: sarai con me nel paradiso”. Con il che si può sostenere la non esistenza dell'anima.
52.   Veniamo all'ultimo esempio,  che prendiamo da san Paolo. Nella Lettera scritta ai Filippesi, l'apostolo delle genti scrive: “Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno (...) Sono stretto in questa alternativa: ho il desiderio di andarmene per essere con Cristo, che è cosa di gran lunga migliore; ma il rima nere nella carne è più necessario a riguardo di voi” (Fil 1,21-24).
53.  Dunque, san Paolo guarda alla morte come un guadagno. Perché? Perché dopo la morte, prima della risurrezione del corpo, che avverrà nell'ultimo giorno, qualche cosa di san Paolo, cioè la sua anima, sarebbe stata con Cristo, e questo per lui era da considerare un guadagno.
54.  San Paolo sapeva che il suo corpo sarebbe stato seppellito da qualche parte, ma sapeva altrettanto bene che subito dopo la morte, senza aspettare la fine del mondo (altrimenti spiegatemi  dov'è il guadagno) san Paolo - l'anima di san Paolo - sarebbe stata con Cristo. Quindi per san Paolo l'anima esiste ed è immortale.
55. Credo che con questi esempi abbiamo risposto alle contestazioni di quanti negano l'esistenza dell'anima e la sua immortalità basandosi su una presunta rivelazione divina.
56. Grazie e a risentirci la prossima volta.

Su invito di Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, Gianpaolo Barra condurrà un “Corso di apologetica popolare” dai microfoni della benemerita emittente. L'appuntamento è fissato al secondo sabato di ogni mese, a partire dalle ore 21 e fino alle 22,30. I prossimi appuntamenti, quest'anno: 14 luglio, 8 settembre, 13 ottobre, 10 novembre, 8 dicembre.



 IL TIMONE – Luglio/Agosto 2001 (pag.64-65-66)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:48. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com