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LIBRO DI GEREMIA

Ultimo Aggiornamento: 02/09/2009 15:52
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Sesso: Maschile
02/09/2009 15:47

13Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel cielo.

Fa salire le nubi dall’estremità della terra,

produce le folgori per la pioggia,

dalle sue riserve libera il vento.

14Resta inebetito ogni uomo, senza comprendere;

resta confuso ogni orafo per i suoi idoli,

poiché è menzogna ciò che ha fuso

e non ha soffio vitale.

15Sono oggetti inutili, opere ridicole;

al tempo del loro castigo periranno.

16Non è così l’eredità di Giacobbe,

perché egli ha formato ogni cosa.

Israele è la tribù della sua eredità,

Signore degli eserciti è il suo nome.

17Raccogli da terra il tuo fardello,

tu che sei cinta d’assedio,

18poiché dice il Signore:

«Ecco, questa volta caccerò fuori gli abitanti del paese;

li ridurrò alle strette, perché non mi sfuggano».

19Guai a me per la mia ferita;

la mia piaga è incurabile.

Eppure avevo pensato:

«È un dolore sopportabile».

20La mia tenda è sfasciata

tutte le corde sono rotte.

I miei figli si sono allontanati da me e più non sono.

Nessuno pianta i paletti della mia tenda

e stende i teli.

21I pastori sono divenuti insensati,

non hanno più ricercato il Signore;

per questo non hanno avuto successo,

anzi è disperso tutto il loro gregge.

22Si ode un rumore che avanza

e un grande frastuono dal settentrione,

per ridurre le città di Giuda a un deserto,

a un rifugio di sciacalli.

23«Lo so, Signore:

l’uomo non è padrone della sua via,

chi cammina non è in grado di dirigere i suoi passi.

24Correggimi, Signore, ma con giusta misura,

non secondo la tua ira, per non farmi venir meno».

25Riversa il tuo sdegno sulle genti che non ti riconoscono

e sulle stirpi che non invocano il tuo nome,

perché hanno divorato Giacobbe,

l’hanno divorato e consumato,

e hanno devastato la sua dimora.

 

 

11                1Questa parola fu rivolta dal Signore a Geremia: 2«Riferisci agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Ascoltate le parole di questa alleanza! 3Dirai loro: Dice il Signore, Dio d’Israele: Maledetto l’uomo che non ascolta le parole di questa alleanza, 4che io imposi ai vostri padri quando li feci uscire dalla terra d’Egitto, dal crogiolo di ferro, dicendo: “Ascoltate la mia voce ed eseguite quanto vi comando; allora voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio, 5e potrò mantenere il giuramento fatto ai vostri padri di dare loro una terra dove scorrono latte e miele, come oggi possedete”». Io risposi: «Così sia, Signore!». 6E il Signore mi disse: «Proclama tutte queste parole nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme, dicendo: Ascoltate le parole di questa alleanza e mettetele in pratica! 7Poiché io più volte ho scongiurato i vostri padri quando li feci uscire dalla terra d’Egitto e fino ad oggi, ammonendoli premurosamente ogni giorno: “Ascoltate la mia voce!”. 8Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio; ognuno seguì la caparbietà del suo cuore malvagio. Perciò ho fatto ricadere su di loro tutte le parole di questa alleanza, che avevo ordinato loro di osservare e non osservarono».

9Il Signore mi disse: «Si è formata una congiura fra gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme; 10sono ritornati alle iniquità dei loro primi padri, che avevano rifiutato di ascoltare le mie parole, e anch’essi hanno seguito altri dèi per servirli. La casa d’Israele e la casa di Giuda hanno infranto l’alleanza che io avevo concluso con i loro padri. 11Perciò dice il Signore: Ecco, faccio venire su di loro una sventura alla quale non potranno sfuggire. Allora grideranno verso di me, ma io non li ascolterò; 12allora le città di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme alzeranno grida agli dèi ai quali offrono incenso, ma quelli non li salveranno affatto nel tempo della loro sciagura. 13Poiché numerosi come le tue città sono i tuoi dèi, o Giuda; numerosi come le strade di Gerusalemme gli altari che avete eretto alla vergogna, altari per bruciare incenso a Baal.

14Tu, poi, non pregare per questo popolo, non innalzare per esso suppliche e preghiere, perché non ascolterò quando mi invocheranno nella loro sventura.

 

15Che fa il mio diletto nella mia casa?

Tu hai commesso azioni malvagie.

Voti e carne di sacrifici

allontanano forse da te la sventura,

per poter ancora schiamazzare di gioia?».

16Ulivo verde, maestoso,

era il nome che il Signore ti aveva imposto.

Con grande strepito sono date al fuoco le sue foglie,

e i suoi rami sono bruciati.

 

17Il Signore degli eserciti che ti ha piantato annuncia la sventura contro di te, per la malvagità che hanno commesso a proprio danno Israele e Giuda, irritandomi con il bruciare incenso a Baal.

18Il Signore me lo ha manifestato e io l’ho saputo; mi ha fatto vedere i loro intrighi. 19E io, come un agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che tramavano contro di me, e dicevano: «Abbattiamo l’albero nel suo pieno vigore, strappiamolo dalla terra dei viventi; nessuno ricordi più il suo nome».

 

20Signore degli eserciti, giusto giudice,

che provi il cuore e la mente,

possa io vedere la tua vendetta su di loro,

poiché a te ho affidato la mia causa.

 

21Riguardo agli uomini di Anatòt che vogliono la mia vita e mi dicono: «Non profetare nel nome del Signore, se no morirai per mano nostra», 22così dice il Signore degli eserciti: «Ecco, li punirò. I loro giovani moriranno di spada, i loro figli e le loro figlie moriranno di fame. 23Non rimarrà di loro alcun superstite, perché manderò la sventura contro gli uomini di Anatòt nell’anno del loro castigo».

 

 

12                           1Tu sei troppo giusto, Signore,

perché io possa contendere con te,

ma vorrei solo rivolgerti una parola sulla giustizia.

Perché la via degli empi prospera?

Perché tutti i traditori sono tranquilli?

2Tu li hai piantati ed essi mettono radici,

crescono e producono frutto;

sei vicino alla loro bocca,

ma lontano dal loro intimo.

3Ma tu, Signore, mi conosci e mi vedi,

tu provi che il mio cuore è con te.

Strappali via come pecore per il macello,

riservali per il giorno della strage.

4Fino a quando sarà in lutto la terra

e seccherà tutta l’erba dei campi?

Le bestie e gli uccelli periscono

per la malvagità dei suoi abitanti

che dicono: «Dio non vede la nostra fine».

5«Se, correndo con i pedoni, ti stanchi,

come potrai gareggiare con i cavalli?

Se ti senti al sicuro solo in una regione pacifica,

che cosa farai nella boscaglia del Giordano?

6Persino i tuoi fratelli e la casa di tuo padre,

persino loro sono sleali con te;

anch’essi ti gridano dietro a piena voce;

non fidarti di loro quando ti dicono buone parole».

7«Ho abbandonato la mia casa,

ho ripudiato la mia eredità,

ho consegnato ciò che ho di più caro

nelle mani dei suoi nemici.

8La mia eredità è divenuta per me

come un leone nella foresta;

ha levato la voce contro di me,

perciò la detesto.

9La mia eredità è forse per me

come un uccello variopinto,

assalito da ogni parte da uccelli rapaci?

Venite, radunatevi, voi tutte bestie selvatiche,

venite a divorare.

10Molti pastori hanno devastato la mia vigna,

hanno calpestato il mio campo.

Hanno fatto del mio campo prediletto

un deserto desolato,

11lo hanno ridotto a una landa deserta,

in uno stato deplorevole;

sta desolato dinanzi a me.

È devastata tutta la terra

e nessuno se ne dà pensiero».

12Su tutte le alture del deserto giungono devastatori,

perché il Signore ha una spada che divora

da un estremo all’altro della terra;

non c’è scampo per nessuno.

13Hanno seminato grano e mietuto spine,

si sono affaticati senza alcun profitto;

restano confusi per il loro raccolto

a causa dell’ira ardente del Signore.

 

14Così dice il Signore: «Ecco, io sradico dalla loro terra tutti i miei vicini malvagi, che hanno messo le mani sull’eredità che ho dato al mio popolo Israele; e così sradicherò anche la casa di Giuda di mezzo a loro. 15E, dopo averli sradicati, riprenderò ad avere compassione di loro e farò tornare ognuno al proprio possesso e alla propria terra. 16Se impareranno con cura le usanze del mio popolo, fino a giurare nel mio nome dicendo: “Per la vita del Signore!”, come hanno insegnato al mio popolo a giurare per Baal, allora potranno stabilirsi in mezzo al mio popolo. 17Se invece non ascoltano, estirperò definitivamente quella nazione e la annienterò». Oracolo del Signore.

 

 

13                1Il Signore mi disse così: «Va’ a comprarti una cintura di lino e mettitela ai fianchi senza immergerla nell’acqua». 2Io comprai la cintura, secondo il comando del Signore, e me la misi ai fianchi.

3Poi la parola del Signore mi fu rivolta una seconda volta: 4«Prendi la cintura che hai comprato e che porti ai fianchi e va’ subito all’Eufrate e nascondila nella fessura di una pietra». 5Io andai e la nascosi presso l’Eufrate, come mi aveva comandato il Signore. 6Dopo molto tempo il Signore mi disse: «Àlzati, va’ all’Eufrate e prendi di là la cintura che ti avevo comandato di nascondervi». 7Io andai all’Eufrate, cercai e presi la cintura dal luogo in cui l’avevo nascosta; ed ecco, la cintura era marcita, non era più buona a nulla.

8Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: 9«Dice il Signore: In questo modo ridurrò in marciume l’orgoglio di Giuda e il grande orgoglio di Gerusalemme. 10Questo popolo malvagio, che rifiuta di ascoltare le mie parole, che si comporta secondo la caparbietà del suo cuore e segue altri dèi per servirli e per adorarli, diventerà come questa cintura, che non è più buona a nulla. 11Poiché, come questa cintura aderisce ai fianchi di un uomo, così io volli che aderisse a me tutta la casa d’Israele e tutta la casa di Giuda – oracolo del Signore –, perché fossero mio popolo, mia fama, mia lode e mia gloria, ma non mi ascoltarono.

12Dirai a questo popolo: Così dice il Signore, Dio d’Israele: Ogni boccale va riempito di vino. Essi ti diranno: “Non lo sappiamo forse che ogni boccale va riempito di vino?”. 13Tu allora risponderai loro: Così dice il Signore: Ecco, io renderò tutti ubriachi gli abitanti di questo paese, i re che siedono sul trono di Davide, i sacerdoti, i profeti e tutti gli abitanti di Gerusalemme. 14Poi li sfracellerò, gli uni contro gli altri, i padri e i figli insieme. Oracolo del Signore. Non avrò pietà né li risparmierò né per compassione mi tratterrò dal distruggerli».

 

15Ascoltate e porgete l’orecchio,

non montate in superbia,

perché parla il Signore.

16Date gloria al Signore, vostro Dio,

prima che venga l’oscurità

e i vostri piedi inciampino sui monti,

al cadere della notte.

Voi aspettate la luce,

ma egli la ridurrà in tenebre

e la muterà in oscurità profonda!

17Se non ascolterete,

io piangerò in segreto la vostra superbia;

il mio occhio verserà lacrime,

perché sarà deportato il gregge del Signore.

18«Dite al re e alla regina madre:

“Sedete per terra,

poiché è caduta dalla vostra testa

la vostra preziosa corona”.

19Le città del Negheb sono assediate,

nessuno le libera.

Tutto Giuda è stato deportato,

con una deportazione totale.

20Alza gli occhi e osserva

coloro che vengono dal settentrione;

dov’è il gregge che ti è stato consegnato,

le tue magnifiche pecore?

21Che cosa dirai quando ti saranno imposti come capi

coloro con cui avevi familiarizzato?

Non ti lamenterai per il dolore

come una partoriente?

22Se ti domandi in cuor tuo:

“Perché mi capita tutto questo?”,

è per l’enormità delle tue iniquità

che sono stati sollevati i lembi della tua veste

e il tuo corpo ha subìto violenza.

23Può un Etiope cambiare la pelle

o un leopardo le sue macchie?

Allo stesso modo: potrete fare il bene

voi, abituati a fare il male?

24Perciò vi disperderò come pula,

che vola via al vento del deserto.

25Questa è la tua sorte,

la parte che ti ho destinato

– oracolo del Signore –,

perché mi hai dimenticato

e hai confidato nella menzogna.

26Solleverò anch’io le tue vesti fino al volto,

così si vedrà la tua vergogna,

27i tuoi adultèri e i tuoi ammiccamenti,

l’ignominia della tua prostituzione!

Sulle colline e nei campi ho visto i tuoi orrori.

Guai a te, Gerusalemme, perché non ti purifichi!

Per quanto tempo ancora?».

 

 

14                1Parola rivolta dal Signore a Geremia in occasione della siccità.

 

2Giuda è in lutto,

le sue porte languiscono,

sono a terra nello squallore;

il gemito di Gerusalemme sale al cielo.

3I suoi nobili mandano i servi in cerca d’acqua;

si recano ai pozzi,

ma non ne trovano,

e tornano con i recipienti vuoti;

sono pieni di delusione, di confusione,

si coprono il capo.

4Il terreno è screpolato,

perché non cade pioggia nel paese:

gli agricoltori delusi

si coprono il capo.

5Anche la cerva nei campi

partorisce e abbandona il cerbiatto,

perché non c’è erba.

6Gli asini selvatici, fermi sui colli,

aspirano l’aria come sciacalli,

con gli occhi languidi,

perché non ci sono pascoli.

7«Le nostre iniquità testimoniano contro di noi,

ma tu, Signore, agisci per il tuo nome!

Molte sono le nostre infedeltà,

abbiamo peccato contro di te.

8O speranza d’Israele,

suo salvatore al tempo della sventura,

perché vuoi essere come un forestiero nella terra

e come un viandante che si ferma solo una notte?

9Perché vuoi essere come un uomo sbigottito,

come un forte incapace di aiutare?

Eppure tu sei in mezzo a noi, Signore,

il tuo nome è invocato su di noi,

non abbandonarci!».

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