QUESTO FORUM E' CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO... A LUI OGNI ONORE E GLORIA NEI SECOLI DEI SECOLI, AMEN!
 
Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Omelia su Santa Caterina da Siena e la virtù dell'OBBEDIENZA

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2009 11:21
Autore
Stampa | Notifica email    
ONLINE
Post: 1.222
Sesso: Femminile
03/09/2009 09:26



Omelia su Santa Caterina da Siena
La Mediazione di Cristo. Obbedienza Filiale al Papa e alla Santa Chiesa


Oggi, 30 Aprile, è la festa di S. Caterina da Siena ed è una festa anzitutto dell’ordine domenicano. Quando ci si gloria nel Signore, allora è una realtà santa e si dice giustamente che nei suoi Santi il Signore incorona sì i loro meriti, ma che i loro meriti attingono ai doni della Sua santa grazia.

Cari fratelli, se questo nostro orgoglio è motivato soprannaturalmente dalla gioia che una nostra consorella sia stata insignita di tante grazie, penso che sia davvero un orgoglio santo e che sia occasione di una grande letizia. Non solo di una letizia sterile, per così dire esterna, che non tocca nessun cuore, ma di una letizia che ci sprona ad imitare, per quanto ci è possibile, l’esempio dei Santi. Ecco perché il Signore suscita nella sua Santa Chiesa questi modelli di vita! Non solo per dare esempio, ma principalmente per dare gloria e onore a Se e questo è il fine ultimo di tutta la creazione, dare gloria e onore a Dio. Non c’è cosa più bella, che lodi più profondamente e perfettamente il Signore, di un’anima Santa.

Però come l’amore di Dio si estende anche al prossimo, così pure il Signore lascia come esempio al suo popolo la lode e gloria data a Sé, suscitando in mezzo ad esso delle anime sante. E così fa anche carità, misericordia a noi che abbiamo tanto bisogno di essere sostenuti per essere buoni e santi nel cammino della nostra vita così travagliata, così difficile e così spesso avvolta nelle tenebre, soprattutto in questi tristi tempi.

Cari fratelli, voi conoscete pressappoco i dati della vita di Santa Caterina: è nata nell’anno 1347, morì a 33 anni, giovane, giovanissima. Si fece Santa, consorella nostra nel terzo ordine domenicano, gloria della famiglia domenicana, gloria di tutta la Chiesa, gloria della nostra patria, (anche se per me è patria di adozione). Gloria dell’Italia, perché assieme a S. Francesco di Assisi, S. Caterina da Siena è proprio patrona d’Italia. E’ patrona in particolare della capitale non solo dell’Italia, ma capitale del mondo intero, cioè della città di Roma, della città del Papa. Ecco tante occasioni di gioia per celebrare questa festa di S. Caterina!

Miei cari, leggendo una vita della Santa fatta da un nostro confratello, mi sono ispirato a questa tripartizione, che divide la vita di S. Caterina in tre parti, tre amori: l’amore per Gesù Cristo, l’amore per la Chiesa, l’amore per le anime. Vedete quale è il rapporto di questo triplice aspetto di un unico amore, di un amore così profondamente domenicano! Qui davanti alla tomba di S. Domenico è giusto sottolineare che S. Caterina era sempre la sua figlia perfettamente fedele e realizzò perfettamente la spiritualità di quella carità, che apostolicamente ci spinge a predicare la parola del Signore, poiché veritas liberabit nos, la verità, solo la cattolica verità potrà liberare le nostre anime dall’inferno.

L’ordine domenicano davvero ha una spiritualità sempre attuale, perché il suo scopo è salvare le anime tramite la predicazione dottrinale, salus animarum per doctrina et praedicatione. Ahimè, cari fratelli, gli sconquassi e i terremoti spirituali di questi ultimi tempi non hanno risparmiato nemmeno il glorioso ordine di S. Domenico! Miei cari, aiutiamoci a vicenda, noi frati, voi fedeli, che tanto bene ci vogliamo a vicenda, nell’autentica Chiesa di Cristo, aiutiamoci con la nostra preghiera, con i nostri sacrifici, con la nostra attiva fede, aiutiamoci ad essere fedeli, cari fratelli, sempre fedeli. In modo particolare con quella certezza di Santa Caterina che solo nella Santa Chiesa vi è la vera fede.
Dice S. Caterina riguardo al Papa Bonifacio VIII : "obedire ad nutum summi pontificis est de necessitate salutis", è necessario per la salvezza di ogni razionale creatura, pensate, obbedire ad nutum, ad ogni cenno del sommo Pontefice è condizione necessaria per la salvezza!

Anche se Bonifacio VIII non distingue molto per la verità fra potere spirituale e temporale, (S. Tommaso avrebbe qualche obiezione da fare), tuttavia S. Caterina giustamente sottolinea questo fatto dell’importanza della fede concretamente, disciplinatamente vissuta nella Chiesa in ubbidienza al Papa. Non solo, cari fratelli, occorre far parte di quel corpo mistico di Cristo, arca dell’alleanza, arca di Noè nella tempesta dei tempi ("extra Ecclesiam nulla salus"), ma persino, cari fratelli, bisogna, appartenendo alla Chiesa, ubbidire al Sommo Pontefice che è il vicario di Cristo, "il dolce Cristo in terra", come dice S. Caterina da Siena.

La fede di Santa Caterina nella Chiesa è una fede concreta, non una fede campata per aria: "io sì, credo nella Chiesa perché credo nell’anima della Chiesa che è lo Spirito Santo". Sì, certo è qualcosa, però non basta, bisogna credere sì nella Chiesa animata dallo Spirito Santo, alla Chiesa Santa, ma bisogna credere anche nella Chiesa, oso dire, peccatrice, perchè (non lo dico io l’ha detto S. Pier Damiani), la Chiesa è santa ed è peccatrice finché vive quaggiù sulla terra.

Bisogna amare quel prodigio dello Spirito Santo Amore che è la santificazione dei peccatori. D’altra parte Gesù ci ha detto questo: "Io non sono venuto per i sani, perché i sani non hanno bisogno del medico, sono venuto per i malati". Ci si turba per le piaghe nella Chiesa, anche S. Caterina sarebbe straziata, al giorno di oggi avrebbe pianto delle notti intere davanti al Crocifisso. Però nel contempo non bisogna mai scandalizzarsi di nulla nella Chiesa, perché lo Spirito Santo, che ci è stato dato in dono, è una fonte di acqua che zampilla per la vita eterna e alla vita eterna ci condurrà, purché noi sappiamo lasciarci condurre.

Questo è un aspetto così bello della vita mistica: non tanto fare per iniziativa nostra, quanto piuttosto essere docili all’impulso dello Spirito Santo. Dice infatti S. Tommaso: "i doni delle Spirito Santo, a differenza delle virtù, che sono disposizioni ad agire anche soprannaturalmente, quando si tratta di virtù infuse, sono delle disposizioni non ad agire, ma a lasciarci agire" ahimè in italiano non ha alcun senso, si dice meglio: lasciarci guidare dallo Spirito Santo che è in noi.

Pensiamo un pochino, cari fratelli, ad alcune tappe di questa vita e questa santità di Santa Caterina da Siena. In primo luogo l’amore per Gesù Cristo: mi pare molto importante questo aspetto della sua vita: non ci si fa santi se non si percorre quel ponte (mi piace tanto quella bella espressione cateriniana), il ponte che è l’umanità di Gesù. S. Caterina conclude tutte le sue lettere con questa esclamazione: "Gesù dolce, Gesù amore!" E’ così bello questo amore suo per Gesù, Redentore dell’umanità, Gesù mediatore tra gli uomini e il Padre suo che è nei Cieli, Gesù, la riconciliazione nostra, Gesù, la nostra pace! Non si può avere pace se non tramite Gesù. La pace c’è in Dio, ma non si può avere Dio, se non tramite il Figlio suo Gesù Cristo. Chi dice di amare il Padre e non ama il Figlio, dice una bugia, perché il Figlio è stato mandato dal Padre. Lo sapete bene dal vangelo di San Giovanni!

Quanta sofferenza nel Nostro Signore vedersi ripudiato dal popolo dell’antica alleanza, dal popolo che pure era depositario delle promesse, dal popolo che diceva di credere nel Padre, ma non credeva nel Figlio! Santa Caterina sottolinea questa necessità della mediazione cristica, mediazione della natura umana di Cristo.

La splendida visione di Cristo che la fanciulla ebbe a sei anni, (pensate una ragazzina ancora piccolina), lasciò in lei una profonda impressione. Ebbe la visione di Cristo pastore delle anime, di Cristo che era Re degli apostoli, Cristo attorniato da S. Pietro, S. Paolo, S. Giovanni. In quel momento lei ha capito che Gesù voleva da lei una missione apostolica, cioè una battaglia spirituale per la salvezza delle anime. Caritas urget nos! Cari fratelli, S. Caterina ha capito perfettamente questa volontà del Signore Gesù.

E’ entrata nel terzo ordine regolare all’età di 17 anni, ancora molto giovane, come ci dice la lettura della seconda lettera ai Corinzi, undecimo capitolo di S. Paolo: "despondi vos uni viro virginem castam eximere Christo", tutte le nostre anime devono essere anime verginali, vergini pure, delle vergini caste, presentate dall’apostolo. S. Paolo. Vedete quanto l’apostolo voleva bene ai suoi cari cristiani! Li esortava: "vorrei presentarvi a Cristo come una vergine che deve essergli data in sposa, una vergine casta" . S. Caterina ha capito che quel suo amore per Gesù, non poteva essere condiviso con nessuno e si consacrò a Dio nella sua intatta verginità. Come è bello questo anelito all’amore completo, totale! Amare Dio, amare il suo Cristo con un cuore del tutto indiviso.

E’ stata ricompensata tanto da Gesù. Si dice persino che a volte la sua cella, ( all’inizio di questa sua vita monastica si è chiusa quasi come in un eremo nella sua stanza nella casa dei genitori) la sua stanza era illuminata da una luce soprannaturale e che il Salvatore la visitava e che, cosa bellissima, pregavano insieme l’ufficio divino. Pensate, S. Caterina diceva una parte del salmo e Gesù ne diceva l’altra e così via. E’ un privilegio concesso a pochi, miei cari fratelli, pregare in casa assieme a Gesù visibile!

Un altro aspetto della pietà cristica di Santa Caterina è la sua fame Eucarestica. S. Caterina diceva che sentiva un male fisico quando non poteva comunicarsi. Si comunicava, possibilmente, ogni giorno (allora era una prassi molto inconsueta), a tal punto aveva bisogno di Gesù nell’Eucarestia! Non solo aveva fame dall’Eucarestia, aveva anche la sazietà dall’Eucarestia, nel senso che diceva: "se io posso comunicarmi, ogni altro cibo per me è nulla". Infatti si dice che per tutta una quaresima è rimasta senza mangiare, si è solo comunicata. La preghiera finale del postcomunio allude proprio a questo fatto del suo sostentamento, anche fisico, miracoloso, che la Santa trovava nella divina Eucarestia.

continua..........


Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:15. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com