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Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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Omelia su Santa Caterina da Siena e la virtù dell'OBBEDIENZA

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2009 11:21
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Sesso: Femminile
03/09/2009 11:18

Un altro aspetto è il realismo del suo profetismo. Proprio in congiunzione con questa mediazione cristica: Gesù ponte, l’unico ponte, con umiltà, ma con tenacia, perché non erano parole sue, Santa Caterina diceva: "Al di fuori di Gesù non c’è salvezza". Ora notate bene una tentazione gravissima del nostro secolo, è proprio quella di dissociare lo Spirito Santo di Dio dalle istituzioni ecclesiali. Anch’io, non voglio essere critico, voi sapete quanto io ami la Santa Chiesa, anche io tuttavia farei qualche fatica a vedere spirare immediatamente e direttamente lo Spirito Santo in tutti i dicasteri vaticani, in tutte le minuzie burocratiche che ci sono nei medesimi. Ma non è quello, capite care sorelle, quello che è importante, questo va preso proprio con spirito un po’ umoristico, domani abbiamo la festa di un grande santo umorista, non penso che questo sia il caso di applicare, invece per il resto bisogna dire che è lo Spirito Santo di Dio che ha fondato la Chiesa. Invece ci sono di questi profeti dei tempi moderni, ahimè anche in maniera un po’ surretizia verso la Santa Chiesa di Dio, che dicono "evviva lo Spirito Santo, abbasso le istituzioni!". Non è questa la spiritualità vera: evviva lo Spirito Santo e perciò evviva le istituzioni, evviva il Papa, evviva i vescovi e via dicendo. (Persino i dicasteri vaticani, ufficiali dei medesimi) ecc.

E’ cosa molto importante questa, vedere come lo Spirito Santo fonda la sua Chiesa e la fa vivere fino ad oggi, Gesù non pianta in asso la sua sposa e Gesù è davvero con noi fino alla fine dei tempi. Talora bisogna fare davvero un atto di fede per crederlo, però bisogna credervi.

Ora notate una cosa importante: nella spiritualità contemporanea si insinua una mentalità pseudospiritualistica. Che cosa intendo dire? Ho letto recentemente, qualche mese fa, il libro di uno scrittore inglese, Huxley, sulla persona di un ecclesiastico, un po’ controverso, una eminenza grigia ….Joseph, il segretario del cardinale Richelieu. Orbene questo autore descrivendo la spiritualità del tempo, del seicento, parla anche del tipo di misticismo che c’era in quell’epoca e dice appunto che questo … Joseph e gli altri mistici della sua corrente, non hanno capito, secondo Huxley, quello che le religioni orientali capiscono ( una tentazione orientalistica che c’è anche oggi e come, tutte quelle sette un po’ orientaleggianti). Che cosa dice questo Huxley? Dice: "Voi cristiani", perché lui cristiano ormai non era, dice " voi cristiani fate un grande torto a Dio, perché oscurate la sua pura e nuda divinità, cioè il suo essere Dio, con la mediazione di Cristo e addirittura con la mediazione di Maria e dei Santi". Vedete l’obiezione contro il cattolicesimo? Quanti falsi profeti ci dicono proprio questo: "Bisogna disfarsi oggi dal culto dei Santi, alla Madonna non dobbiamo pensarci più di tanto" e persino l’umanità beata del nostro Salvatore viene messa in disparte. Invece in questo le nostre due dottoresse della Chiesa, la nostra cara Santa Caterina e Santa Teresa sono perfettamente d’accordo, che la vera impostazione mistica consiste certo nel teocentrismo, ma proprio per raggiungere Dio increato, bisogna servirsi non dei mezzi di cui noi superbamente pensiamo di poter disporre, ma di quell’unico mezzo, di quel veicolo dell’anima verso Dio, che Dio stesso ha disposto, cioè il Cristo suo Figlio, l’umanità assunta del Verbo.

Guai, questo è il messa di Santa Caterina, chi non conosce l’umiliazione del Verbo nella sua kenosis, chi non conosce l’assunzione dell’umanità del Verbo, non conoscerà mai il Verbo nella sua gloria divina, questo è il mistero. Invece la tendenza di questi pseudospirituali odierni (una tentazione che accompagna già da tempo la Chiesa) è quella di dire: "No, sbarazziamoci di tutte le cose esterne, i Santi, Gesù stesso, la Madonna andiamo direttamente a Dio". Questa è superbia e chi ci prova in questo modo non ci arriva mai. Questa è la punizione: pensano di arrivarci per delle scorciatoie, e non ci arrivano mai, proprio perché pensano di prendere delle scorciatoie inventate da loro, anziché prendere l’unica strada maestra, la strada regale che è il ponte, l’umanità beata del Salvatore nostro.

Quindi realismo, stare con i piedi per terra, care sorelle, questo è profetismo di Santa Caterina, non dire : "andiamo a Dio, con lo Spirito, la Trinità Santissima" senza dire andiamoci per quella via che è Gesù, per quei mezzi concretamente disposti che sono i sacramenti che danno la vita, tramite la mediazione della parola del Signore. Non ci sono altre vie di accesso. Oggi la cristianità tende un pochino a snobbare, a mettere in disparte queste mediazioni, come se fossero cosa umana, invece sono cose di Dio. Il grosso pericolo proprio del riformismo luterano è quello che ha detto che sono cose umane, anche quelle che erano cose divine. Santa Caterina invece ha un rispetto grandissimo.

Cosa bellissima, si dice oggi di Lutero che in fondo non aveva tutti i torti, perché vedeva tutto il clero corrotto e depravato ed è vero (anche se poi lui ne faceva parte, non della parte più edificante), ma senza entrare in polemiche poco eucumeniche, comunque il fatto è che certo Lutero aveva dei motivi per criticare il clero contemporaneo, ma, vedete la critica e la critica? Che cosa fa Santa Caterina? Scrive delle lettere, delle lettere anche estremamente violente (che Santa Caterina mi perdoni) contro i preti depravati, ma nel contempo bacia il suolo ove il sacerdote ha messo il suo piede. Perché? Perché distingue, fra che cosa? Tra il prete uomo e il prete alter Christus. Ma dite oggi, anche in ambito ecclesiastico, che il Prete è un alter Christus, come già Santa Caterina sapeva e vi rideranno in faccia, (per lo più, non sempre per fortuna).

Allora c’è questa necessità di essere estremamente umili nei riguardi di Dio. Il Signore ha istituito il sacerdozio. Non sempre l’istituzione del sacerdozio è coltivata da coloro che ne sono rivestiti in maniera adeguata, ciò non toglie che bisogna mantenere il sacerdozio nella sua obiettività, per quanto poi ovviamente si aspirerà ad una riforma dei costumi, ad una riforma della vita morale e spirituale del clero. Questo solo per darvi un esempio di come Santa Caterina era realista, un umile realismo sottomesso a quella che era la volontà delle istituzioni derivate da Cristo.

Un altro amore di Santa Caterina era quello alla Chiesa e questo è un discorso un tantino delicato, perché non è facile, con la prudenza e l’equilibrio che la Santa ci insegna, non è facile metterlo in pratica al giorno di oggi, perché si corre il rischio di esagerare da una parte o dall’altra. Mi raccomando veramente, bisogna essere prudentissimi. Ora ho intitolato questo capitolo riguardante l’amore di Santa Caterina per la Chiesa, l’ho intitolato così: "Papalina, più del Papa" Ovvero era attaccata al Papa, cioè al papato, più di quanto non lo fosse il Pontefice del tempo. E’ questo il problema delicato. Ma mentre qualche profeta stravagante sarebbe entrato in polemiche dirette, si sarebbe costituito come i COBAS di protesta contro il Papa in Avignone, che cosa fa Santa Caterina? Non fa queste proteste clamorose, che cosa fa? Prega, fa penitenza, medita, supplica il Signore e poi sì, si dà da fare, perché contemplativa in azione, scrive delle lettere, quante lettere ha scritto! Tutto quasi il santo collegio è stato bombardato dalle lettere di Santa Caterina. E come sono belle le sue lettere! Come sono piene di due atteggiamenti: amore per la Chiesa, ma nel contempo anche il coraggio di dire la verità, anche scomoda. Quando alcuni cardinali hanno pensato di eleggere un antipapa, Santa Caterina non ha avuto dubbi di scrivere a loro dando loro il titolo di "diavoli rossi", alludendo al tipo di vestimento: diavoli! è terribile l’espressione. Vedete proprio in questa critica che sembra anche eccessiva, poco rispettosa, ma c’è il rispetto della santa Chiesa. Santa Caterina rispetta i chierici, dal Papa fino all’ultimo chierico, ma li rispetta in quanto servono la santa Chiesa di Dio, questo è l’amore più grande che dobbiamo a loro.

Certo bisogna che le correzioni farle con fermezza, con espressioni che talvolta non risparmiano nulla, però nel contempo sempre con amore per la Chiesa. Penso che quei cardinali, che si sono smarriti, ci hanno pensato due volte dopo aver letto questa lettera di Santa Caterina.

Santa Caterina esorta gli uomini di chiesa ad un altro atteggiamento e davvero è quasi commovente, in questa figliola, forte di spirito, ma piuttosto gracile e molto femminile, esorta appunto i chierici ad essere più virili, vedete è la virilità che fa difetto, che faceva difetto (e tuttora oggi fa difetto), nella Santa Chiesa di Dio. La virilità, è cosa importantissima, la virtus fortitudinis, la fortezza è persino un dono dello Spirito Santo. E dice ancora San Tommaso che la fortezza ha questi due aspetti: uno è l’aspetto della pazienza, che è prevalente, l’altro è l’aspetto di una modica e prudente, (chiamiamola pure aggressività, ma non è un’aggressività malvagia), quella che San Tommaso chiama audacia, quella di affrontare il male per toglierlo di mezzo, là dove è possibile farlo ordinatamente.

Ora Santa Caterina aveva questa virilità, questo coraggio in entrambe le sue sfumature, tanta pazienza, però anche il coraggio di affrontare la situazione e di risolverla con esortazioni talvolta anche molto audaci, molto energiche. Ora è molto importante, care sorelle, che noi ci impegniamo non in cose sciocche, (è cosa curiosa quanta energia noialtri, anche per me, anche io sono peccatore, noialtri di chiesa sprechiamo per delle cose assolutamente inutili. Se vi faccio un esame di coscienza mi viene quasi la paura) allora vedete noi abbiamo tanta energia per tante vicende, per tante cose particolari, ma quella energia andrebbe applicata soprattutto per l’edificazione della santa Chiesa di Dio, questa dovrebbe essere la nostra preoccupazione giorno e notte, questa dovrebbe causarci l’insonnia, e buttarci davanti alla Croce di Gesù, come Santa Caterina, supplicare Gesù di aver pietà della sua Chiesa, avere il sensus Ecclesiae, un senso che si è smarrito molto, non nascondiamocelo. Santa Caterina non era una di quelle che proprio per non aver paura, si nasconde su certe verità. Io vedo nella cristianità odierna una tendenza a trattare –da un lato ci sono le critiche spietate, quelle dei COBAS, per così dire, ma accanto a questo sussiste una specie di viltà, di nasconderci davanti alla realtà. Si dice: "Macché, divisione nella chiesa non ce n’è per nulla, non potrebbe esserci". Invece no, al tempo di Santa Caterina la crisi c’era e Santa Caterina l’ha riconosciuto. Al giorno d’oggi c’è e noi, se siamo dalla parte della verità, lo riconosceremo pure, capito care sorelle.

continua....


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