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Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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Conferenza sulla situazione nella Chiesa dopo il Concilio (da meditare)

Ultimo Aggiornamento: 08/01/2014 16:03
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03/09/2009 11:51

La Chiesa postconciliare

Ecco, care sorelle, ho di nuovo il piacere di trovarmi qui in mezzo a voi per dirvi qualche parola sul tema scelto molto opportunamente con grande profondità, cioè la situazione della chiesa postconciliare. Sapete che è un tema che sta a cuore anche al Santo Padre il quale ha convocato un sinodo appositamente per trattare proprio di questo tema piuttosto importante ed estremamente attuale. Così, rinfrancati e ristorati dalla preghiera del S. Rosario ci accingiamo a trattare di questo tema per dire la verità non del tutto facile. Penso che è alla portata di tutti, un dato di comune esperienza, il fatto di un certo disagio per le anime buone, per le anime che tendono a rimanere veramente cristiane, che amano la santa tradizione - senza questo amore per la tradizione non c’è cristianesimo -, senza dubbio queste anime soffrono per alcuni aspetti deleteri di questa epoca chiamiamola così, postconciliare. A che cosa è dovuto tutto questo, forse al concilio?

E’ questa la domanda che dobbiamo farci. La mia risposta tende a dirvi per l’appunto, sorprendentemente forse, che non direttamente è la colpa del concilio, bensì di strane, peregrine interpretazioni del medesimo. In questo non posso essere completamente d’accordo con gli scritti di due presuli che voi conoscete, mons. Lefebvre e mons. De Castro Mayer, i quali hanno avuto la sollecitudine pastorale, molto comprensibile, di mettere in evidenza alcuni aspetti difficili di alcuni insegnamenti conciliari, in particolare in materia dell’ecumenismo ed in materia della libertà religiosa, due temi che tratteremo anche noi.

Questi due presuli fanno vedere giustamente che alcune espressioni di questi documenti conciliari che sembrano contraddire la tradizione cattolica in questa materia. Non c’è dubbio che studiando esattamente la lettera dei tesi conciliari potrebbe anche insinuarsi questa possibilità di interpretare in contrasto con la tradizione cattolica e non c’è dubbio che così alcuni, purtroppo molti della corrente modernista, hanno interpretato proprio così i testi conciliari. Ma è così che il concilio ha voluto essere interpretato? Io mi permetto di dire decisamente no.

Il concilio continuamente propone la necessità di riallacciarsi alla tradizione cattolica di tutti i tempi e lo stesso Papa Giovanni XXIII convocando il concilio insiste col dire che il concilio deve aggiungersi a tutta una serie di concili precedenti e molto spesso anche i testi conciliari adoprano la dicitura "vestigia concilii tridentini et vaticani primi prementes" cioè premendo, esattamente rifacendo le vestigia, le orme, le tracce dei concili di Trento e Vaticano I, noi insegniamo questo o quest’altro. Per esempio la Dei Verbum: l’insegnamento sulla autenticità storica dei vangeli ribadisce praticamente la dottrina tradizionale della chiesa; nell’insegnamento sulla infallibilità del sommo Pontefice si ribadisce la dottrina del Vaticano I con termini estremamente edificanti. Quindi vedete certamente - direttamente per lo meno -, non è colpa del concilio tutto questo sconquasso che è successo nell’epoca postconciliare.

Allora qua già si avvicina a noi una intuizione, una possibile terapia che poi proporremo alla fine di questo discorso, cioè la terapia sarebbe questa: rimanere fedeli al concilio contro le distorsioni del postconcilio: molto semplice in sostanza. Vedete si fa un segnalato servizio ai neomodernisti quando certe anime buone, tradizionali, (essere tradizionali è gran bella cosa perché la tradizione, non lo dicono solo frange clericali della società, ma anche antropologi non sospettabili di clericalismo, basta citare Duncan o G……………o tanti altri, dicono praticamente che la tradizione è la radice in cui l’uomo vive, anzi in cui nasce, per natura sua si colloca, quindi essere privi di tradizioni vuol dire essere sradicati, fa male all’anima sotto tutti gli aspetti, sia all’anima destinata alla salvezza eterna, sia sotto un aspetto strettamente psicologico.

Vedete, in sostanza, l’attaccamento alla tradizione è un bene sia spirituale e soprannaturale che un bene naturale. È una questione anche di igiene mentale, se volete, in questo senso proprio noi vogliamo essere fedeli alla tradizione in tutti i sensi, sia a quella ecclesiastica sia a quella culturale nel senso più vasto dell’occidente cristiano). Però quelle anime buone che vogliono coltivare, mantenere l’epoca nostra e tramandare ai posteri l’autentica tradizione cattolica, queste anime fanno questo segnalato servizio alle tendenze più moderniste della chiesa quando praticamente assumono la loro tesi.

E quale è questa tesi dei neomodernisti? Cioè la tesi secondo cui il concilio è una rottura con il passato. Noi non dobbiamo mai permettere che ci sia questa mentalità, dobbiamo sempre ribadire, rifacendoci alla lettera del concilio, che il concilio non vuole essere altro che una continuità della tradizione di tutti i tempi ed il concilio ce lo dice a chiare lettere. Vedete è inutile che questi signori invochino questo fantomatico spirito del concilio contro la lettera del medesimo e contro ogni interpretazione canonica di questi testi.

Io ricordo questo nostro caro padre ………., insegnante di diritto canonico ci diceva sempre così: id quod voluit, legislator dixit, quod taquit , noluit, cioè quello che il legislatore ha voluto dire, lo ha veramente detto, quello che ha taciuto, non ha voluto dirlo. Va bene, carissimi, questa era l’interpretazione autentica e anche dei testi conciliari. Quindi praticamente è inutile che questi signori vengano a dire: va bene che la lettera del concilio è quella che i vangeli sono veramente storici, ma però lo spirito del concilio e via dicendo. Lo spirito del concilio semplicemente non esiste o per lo meno si potrebbe dire in tedesco che è un gaist, cioè un non spirito, uno spirito piuttosto maligno; allora bisogna essere estremamente attenti a non interpretare male il concilio, sia pure ci sono certi momenti in cui alcuni testi conciliari potrebbero prestarsi anche a questa sbagliata interpretazione.

Non vi dico queste cose carissime ex propriis, cioè per la mia modestissima autorità, ve lo dico in perfetta comunione con il pontefice regnante Giovanni Paolo II e che gioia sentire il Papa sempre sorretto dallo Spirito Santo, che mai abbandona la sua santa chiesa, che gioia sentire il Papa preoccupato per la continuità con la tradizione, per una vera cultura cattolica e la fede, anche al giorno di oggi, e dunque per una vera interpretazione del concilio. Mi ricordo sempre di queste stupende parole del Sommo Pontefice che ci ha dato tanta speranza, speranza che effettivamente in parte, nonostante tutte le difficoltà, si stà avverando; il Pontefice parlando, nel suo primo discorso dopo la sua intronizzazione, parlando ai cardinali disse proprio che il concilio non è stato applicato, nonostante tutte le chiacchiere che ci sono state, che il concilio ha portato dei grandissimi frutti e che è stato perfettamente messo in pratica e che tutti ci sforziamo di viverlo proprio alla lettera, nonostante tutto questo il Sommo Pontefice con molto coraggio, perché ci voleva del coraggio care figliole, diceva: il concilio non è stato applicato, bisogna tornare al concilio, rileggere il concilio, applicarlo secondo le esigenze della lettera, secondo la vera ed autentica interpretazione della chiesa.

Proprio quest’oggi mentre mi accingevo a parlarvi di queste cose, del concilio, rifacendomi a quel discorso del santo Padre ai cardinali, ma il Santo Padre mi è venuto in aiuto,- sapete care figliole, perché accendendo la radio, ogni tanto succede che anche alla radio ci sia qualche notizia buona riguardo al santo Padre -, ebbene riportando un suo discorso in Belgio dove attualmente si trova, è proprio una notizia ultima, il Santo Padre dice così: nell’epoca postconciliare il concilio è stato male interpretato (parole coraggiosissime), male applicato, male studiato creando sconcerto tra i fedeli. Vedete come il Santo Padre veglia, è al corrente di quanto succede nel popolo cristiano e quindi il concilio ha creato lo sconcerto, non per il concilio stesso, vedete la mentalità del Santo Padre in questo caso, non il concilio ha direttamente la colpa, vedremo che forse indirettamente qualche piccola colpa, indirettamente ripeto, qualche piccola colpa potrebbe anche averla, ma direttamente non è colpa del concilio. Di chi è allora la colpa?

È la colpa di coloro che nell’epoca postconciliare l’hanno male interpretato, male applicato, male studiato e perciò hanno creato sconcerto tra i fedeli. Perciò siamo in perfetta comunione con il romano pontefice, et si Deus pro nobis, quis contra nos? Se Dio è con noi, chi potrà mai essere contro di noi? Vedete carissimi. Allora facendoci forti di questo ed anche per le stupende parole del cardinale Ratziger prefetto della sacra congregazione per la dottrina della fede, custode deputato dal Papa, proprio dalla sede apostolica, custode della sacra verità cattolica, il cardinale Ratzinger molto autorevolmente in una sua intervista alla rivista Jesus, la quale per il resto è poco attendibile per dire la verità, tuttavia in questa intervista non poteva combinare niente perché il cardinale stesso dava le risposte, ebbene il cardinale diceva che non si può, cosa importantissima, ci torneremo alla fine, perché il problema come vedremo sarà quello dell’interpretazione del concilio, il cardinale diceva appunto che non si può creare una spaccatura tra una chiesa pretesa preconciliare ed una chiesa postconciliare.

Vedete non si può fare così, una simile spaccatura è assolutamente contraria allo spirito stesso della fede cattolica. È talmente semplice, vedete è una cosa avvilente che ci vuole un prefetto della sacra congregazione, quindi una dignità non da poco, ci vuole un prefetto della sacra congregazione per la dottrina della fede per ricordare ai cristiani che la chiesa non è stata fondata dal concilio Vaticano II, ma è stata fondata da nostro Signore Salvatore Gesù Cristo con la sua autorità divina. Vedete care figlie, ma questo lo sapevamo già dal catechismo, è una cosa preoccupante che alcuni cristiani se ne sono dimenticati nel frattempo, così che ci vuole proprio una dichiarazione del prefetto di questa congregazione in materia diciamo così di comune catechismo. Una volta, quando si vivevano tempi un pochino più felici di questi nostri, la sacra congregazione interveniva solo per questioni difficili, di alta teologia, mentre adesso intervengono proprio per questioni di catechismo a livello di prima elementare, va bene questo discorso?


continua.....


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