È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
QUESTO FORUM E' CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO... A LUI OGNI ONORE E GLORIA NEI SECOLI DEI SECOLI, AMEN!
 
Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

ANGELI E DEMONI Catechesi della Chiesa - Libreria Editrice Vaticana

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2009 15:23
Autore
Stampa | Notifica email    
ONLINE
Post: 1.222
Sesso: Femminile
03/09/2009 15:23

L'INSEGNAMENTO COMUNE DEI PAPI E DEI CONCILI

Nella metà del V secolo, alla vigilia del concilio di Calcedonia, il "Tomo" del papa san Leone Magno a Flaviano precisò uno dei fini della economia della salvezza evocando la vittoria sulla morte e sul diavolo che secondo la lettera agli Ebrei ne detiene 1'impero98. Più tardi, quando il concilio di Firenze parlò della Redenzione, la presentò biblicamente come una liberazione dal dominio del diavolo. Il concilio di Trento, riassumendo la dottrina di san Paolo, dichiara che l'uomo peccatore "è sotto la potenza del diavolo e della morte"; salvandoci, Dio "ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto, nel quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati"`. Commettere il peccato dopo il Battesimo è "abbandonarsi in potere del demonio". Questa è infatti la fede primitiva e universale della Chiesa, attestata fin dai primi secoli nella liturgia della iniziazione cristiana, quando i catecumeni, sul punto di essere battezzati, rinunciavano a Satana, professavano la loro fede nella Santissima Trinità e aderivano a Cristo loro Salvatore".

È per questo che il II concilio Vaticano, che si è interessato più del presente della Chiesa che della dottrina della creazione, non ha mancato di mettere in guardia contro l'attività di Satana e dei demòni. Di nuovo, come nei concili di Firenze e di Trento, esso ha richiamato con l'Apostolo che Cristo ci "libera dal potere delle tenebre"' e, riassumendo la Sacra Scrittura alla maniera di san Paolo e dell'Apocalisse, la Costituzione "Gaudium et spes" ha detto che la nostra storia, la storia universale, "è una dura lotta contro le potenze delle tenebre, lotta cominciata fin dall'origine del mondo e che durerà, come dice il Signore, fino all'ultimo giorno". Altrove, il Vaticano II rinnova gli ammonimenti dell'epistola agli Efesini ad "indossare l'armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo". Perché, come la stessa Costituzione ricorda ai laici, "noi dobbiamo lottare contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male"'. Non sorprende infine constatare che lo stesso concilio, volendo presentare la Chiesa come il regno di Dio che ha già avuto inizio, invoca i miracoli di Gesù e a questo scopo fa precisamente appello ai suoi esorcismi`. È in questa occasione, effettivamente, che fu pronunziata da Gesù la famosa dichiarazione: "profecto pervenit in vos regnum dei"'.

L'ARGOMENTO LITURGICO

Quanto alla liturgia, che già occasionalmente abbiamo invocato, essa contribuisce con una particolare testimonianza, perché è l'espressione concreta della fede vissuta; ma non dobbiamo domandarle di rispondere alla nostra curiosità sulla natura dei demòni, le loro categorie e i loro nomi. La liturgia si accontenta di insistere, secondo il suo compito, sulla loro esistenza e la minaccia che essi costituiscono per i cristiani; fondata sull'insegnamento del Nuovo Testamento, la liturgia lo echeggia direttamente, ricordando che la vita dei battezzati è un combattimento condotto, con la grazia di Cristo e la forza del uso Spirito, contro il mondo, la carne e gli esseri demoniaci".

Il significato dei nuovi Rituali

Oggi tuttavia questo argomento liturgico dev'essere utilizzato con circospezione. Da una parte, i rituali e i sacramenti orientali, con i loro successivi arricchimenti e con una complessa demonologia, rischiano di sviarci; dall'altra, i documenti liturgici latini, spesso rimaneggiati nel corso della storia, invitano, proprio a motivo di questi mutamenti, a conclusioni ugualmente prudenti. Il nostro antico rituale della penitenza pubblica esprimeva con forza l'azione del demonio sui peccatori: purtroppo, questi testi, sopravvissuti fino ai nostri giorni nel Pontificale romano"', da molto tempo non sono più nella pratica.

Prima del 1972 si potevano anche citare le preghiere della raccomandazione dell'anima, che evocavano l'orrore dell'inferno e gli ultimi assalti del demonio"'; ma questi testi significativi sono adesso scomparsi. Soprattutto ai nostri giorni, il caratteristico ministero dell'esorcista, senza essere stato radicalmente abolito, è ridotto a un servizio eventuale, e sussisterà di fatto solo su domanda dei vescovi`, senza che alcun rito sia previsto per il suo conferimento. Un provvedimento del genere non significa, evidentemente, che il sacerdote non ha più il potere di esorcizzare, né che egli non deve più esercitarlo; tuttavia ciò obbliga a constatare che la Chiesa, non facendo più di questo ministero una funzione specifica, non riconosce più agli esorcismi l'importanza che avevano nei primi secoli. Questa evoluzione merita senz'altro di essere presa in considerazione.

Non dobbiamo tuttavia concludere a una recessione o a una revisione della fede nel campo liturgico. Il Messale romano del 1970 traduce sempre la convinzione della Chiesa a proposito degli interventi demoniaci. Oggi, come prima, la liturgia della prima domenica di Quaresima ricorda ai fedeli come il Signore Gesù ha vinto il tentatore: i tre racconti sinottici della sua prova sono riservati ai tre cicli A, B, C, delle letture quaresimali. Il protovangelo, con il suo annuncio della vittoria della discendenza della donna su quella del serpente (Gen 3,15) si legge nella X domenica dell'anno B e nel sabato della V settimana. La festa della Assunzione e il comune della Madonna fanno leggere Ap 12,1-6, cioè la minaccia del Dragone contro la Donna che partorisce. Mc 3,20-35, che riferisce la discussione di Gesù e dei Farisei su Beelzebul, fa parte delle letture della X domenica dell'anno B, già segnalata. La parabola del grano e della zizzania (Mt 13,23-43) appare nella domenica XV dell'anno A e la sua spiegazione (Mt 13,36-46) si legge nel martedì della XIII settimana. L'annuncio della sconfitta del principe di questo mondo (Gv 12,2033) è letto nella domenica V di Quaresima dell'anno B e Gv 14,30 ricorre nella settimana. Tra i testi apostolici, Ef 2,1-10 è assegnato al lunedì della XXIX settimana; Ef 6,10-20, al comune dei santi e delle sante e al giovedì della XIII settimana. 1Gv 3,7-10 si legge il 4 gennaio, e la festa di san Marco propone la prima lettera di san Pietro, che mostra il diavolo circuire la sua preda per divorarla. Queste citazioni che dovrebbero moltiplicarsi per essere complete, attestano che i più importanti testi biblici sul diavolo fanno sempre parte della lettura ufficiale della Chiesa.

È vero che il rituale della iniziazione cristiana degli adulti è stato in questo punto modificato e non interpella più il diavolo con apostrofi imperative; ma allo stesso scopo, si rivolge a Dio sotto forma di preghiera`, con un tono meno spettacolare, ma altrettanto espressivo ed efficace. È dunque falso pretendere che gli esorcismi siano stati eliminati dal nuovo rituale del Battesimo. L'errore è così manifesto, che il nuovo rituale del catecumenato ha istituito, prima degli esorcismi abituali detti "maggiori", esorcismi "minori", disposti per tutta l'estensione del catecumenato e sconosciuti in passato.

Gli esorcismi, dunque, restano. Oggi come ieri essi chiedono la vittoria su "Satana", "il diavolo", "il principe di questo mondo" e "il potere delle tenebre"; e i tre "scrutini" abituali, nei quali, come prima, gli esorcismi trovano posto, hanno lo stesso scopo negativo e positivo di prima:

"liberare dal peccato e dal diavolo" e nello stesso tempo "fortificare in Cristo". La celebrazione del Battesimo dei bambini conserva anche, checché se ne dica, un esorcismo"', ciò non significa che la Chiesa consideri questi bambini come altrettanti posseduti da Satana; ma essa crede che hanno bisogno anch'essi di tutti gli effetti della Redenzione di Cristo. Prima del Battesimo, infatti, ogni, uomo, bambino e adulto, porta il segno del peccato e dell'azione di Satana.

Quanto alla liturgia della Penitenza privata, essa parla oggi del diavolo meno di prima; ma le celebrazioni penitenziali comunitarie hanno restaurato un'antica orazione, che ricorda l'influenza di Satana sui peccatori"'. Nel rituale dei malati - come abbiamo già notato - la preghiera della raccomandazione dell'anima non sottolinea più la presenza inquietante di Satana; ma nel corso del rito dell'unzione il celebrante prega affinché l'infermo "sia liberato dal peccato e da ogni tentazione"`. L'olio santo è considerato come una "protezione" del corpo, dell'anima e dello spirito` e la orazione "Commendo te", senza menzionare l'inferno e il demonio, evoca tuttavia indirettamente la loro esistenza e la loro azione quando domanda a Cristo di salvare il morente e di metterlo nel numero delle "sue" pecore e dei "suoi" eletti: questo linguaggio vuole evidentemente evitare un trauma al malato e alla sua famiglia, ma non viene meno alla fede nel mistero del male.

IN BREVE

In breve, in ciò che concerne la demonologia, la posizione della Chiesa è chiara e ferma. È vero che nel corso dei secoli l'esistenza di Satana e dei demòni non è stata mai fatta oggetto di una affermazione esplicita del suo magistero. La ragione è che la questione non fu mai posta in questi termini: gli eretici e i fedeli, ugualmente fondandosi sulla Sacra Scrittura, erano d'accordo nel riconoscere la loro esistenza e i loro principali misfatti. Per questo, oggi, quando è messa in dubbio la realtà demoniaca, è necessario riferirsi - come abbiamo poco fa ricordato - alla fede costante e universale della Chiesa e alla sua fonte maggiore: l'insegnamento di Cristo. È nella dottrina del Vangelo, infatti, e nel cuore della fede vissuta che l'esistenza del mondo demoniaco si rivela come un dato dommatico. Il disagio contemporaneo che abbiamo denunziato al principio, non mette dunque in questione un elemento secondario del pensiero cristiano, ma ne va di mezzo la fede costante della Chiesa, il suo modo di concepire la redenzione e, al punto di partenza, la coscienza stessa di Gesù. Perciò, parlando recentemente di questa "terribile realtà, misteriosa e paurosa" del Male, Sua Santità Paolo VI poteva affermare con autorità: "Esce dal quadro dell'insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscerla esistente; ovvero chi ne fa un principio a sé stante, non avente essa pure, con ogni creatura, origine da Dio, oppure la spiega come una pseudo-realtà, una personificazione concettuale o fantastica delle cause ignote dei nostri malanni"`. Né gli esegeti né i teologi dovrebbero trascurare questo avvertimento.

Ripetiamo perciò che, sottolineando ancora oggi l'esistenza della realtà demoniaca, la Chiesa non intende né riportarci indietro, alle speculazioni dualistiche e manichee d'altri tempi, né proporre un surrogato accettabile dalla ragione. Essa vuole soltanto restar fedele al Vangelo e alle sue esigenze. È chiaro che essa non ha mai permesso all'uomo di scaricarsi contro una tale scappatoia, quando si manifestava, dicendo con san Giovanni Crisostomo: "Non è il diavolo, ma l'incuria propria degli uomini, che causa tutte le loro cadute e tutti i malanni di cui essi si lamentano.

A questo titolo, l'insegnamento cristiano, con la sua vigorosa difesa della libertà e della grandezza dell'uomo e nel mettere in piena luce l'onnipotenza e la bontà del Creatore, non manifesta cedimenti. Esso ha condannato nel passato e condannerà sempre l'eccessiva faciloneria nell'addurre a pretesto una sollecitazione demoniaca; ha proscritto la superstizione come la magia; ha rifiutato ogni capitolazione dottrinale di fronte al fatalismo e ogni rinunzia alla libertà di fronte allo sforzo. Ancor più, quando si parla di un possibile intervento diabolico, la Chiesa fa sempre posto, come per il miracolo, alla esigenza critica. In tale materia essa esige riserva e prudenza. È facile infatti cader vittime dell'immaginazione, lasciarsi sviare da racconti inesatti, maldestramente trasmessi o abusivamente interpretati. In questi come in altri casi, è necessario esercitare il discernimento e lasciare spazio alla ricerca e ai suoi risultati.

Ciò nonostante, fedele all'esempio di Cristo, la Chiesa ritiene che l'ammonizione dell'apostolo san Pietro alla "sobrietà" e alla vigilanza sia sempre attuale". Nei nostri giorni, certo, conviene difendersi da una "ebbrezza" nuova. Ma il sapere e la potenza tecnica possono anche inebriare. L'uomo è fiero, oggi, delle sue scoperte, e spesso giustamente. Ma nel nostro caso è sicuro che le sue analisi abbiano chiarito tutti i fenomeni caratteristici e rivelatori della presenza del demonio? Non esiste su questo punto più nulla di problematico? L'analisi ermeneutica e lo studio dei Padri avrebbero appianato le insidie di tutti i testi? Nulla è meno sicuro. Certo, in altri tempi, ci fu qualche ingenuità nel temere di incontrare qualche demonio all'incrocio dei nostri pensieri. Ma non ce ne sarebbe altrettanta oggi nel postulare che i nostri metodi diranno presto l'ultima parola sulla profondità delle coscienze, dove interferiscono i rapporti misteriosi dell'anima e del corpo, del soprannaturale, del pretematurale e dell'umano, della ragione e della rivelazione? Perché queste questioni sono sempre state considerate ampie e complesse. Quanto ai nostri metodi odierni, essi, come quelli degli antichi, hanno limiti che non possono varcare. La modestia, che è anche una qualità dell'intelligenza, deve conservare i suoi diritti e mantenerci nella verità. Perché questa virtù - pur tenendo conto dell'avvenire - permette fin d'ora al cristiano di fare posto all'apporto della rivelazione, in breve: alla fede.

È alla fede, in realtà, che ci riconduce l'apostolo san Pietro quando ci invita a resistere al demonio "saldi nella fede". La fede ci insegna, infatti, che la realtà del Male "è un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore; e sa anche darci fiducia, facendoci sapere che la potena di Satana non può varcare le frontiere impostegli da Dio; ci assicura egualmente che, se il diavolo è in grado di tentare, non può strappare il nostro consenso. Soprattutto la fede apre il cuore alla preghiera, nella quale trova la sua vittoria e il suo coronamento, ottenendoci di trionfare sul male grazie alla potenza di Dio.

Resta per certo che la realtà demoniaca, attestata concretamente da quello che chiamiamo il mistero del Male, rimane ancora oggi un enigma che avvolge la vita cristiana. Noi non sappiamo molto meglio degli apostoli perché il Signore lo permette, né come lo fa servire ai suoi disegni, ma potrebbe accadere che, nella nostra civiltà invaghita di orizzontalismo secolare, le esplosioni inattese di questo mistero offrano un senso meno refrattario alla comprensione. Esse obbligano l'uomo a guardare più lontano, più in alto, al di là delle immediate evidenze; attraverso la minaccia e la prepotenza del male, che impediscono il nostro cammino, ci permettono di discernere l'esistenza di un al di là da decifrare, e di volgerci allora verso Cristo per ascoltare da lui la Buona Novella della salvezza offerta come grazia.


[SM=g27998]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:57. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com