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Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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I 7 Vizi Capitali: Superbia, avarizia, lussuria. ira, gola, invidia e accidia

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2009 19:14
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Sesso: Femminile
03/09/2009 19:14

ACCIDIA

L'ultimo dei vizi capitali è l'accidia. Consiste in una certa noia nel fare il bene e nel fuggire il male. In conse­guenza di ciò, si trascurano i doveri del­la vita cristiana, oppure si compiono ma­lamente.

Esempi d'accidia sono: il tralasciare la preghiera per pigrizia, il pregare sba­datamente, senza sforzo di stare rac­colti; il rimandare da un giorno all'al­tro un buon proponimento, senza poi attuarlo; il mettere da parte l'esercizio della virtù per non imporsi dei sacrifici; il darsi poco pensiero dell'anima pro­pria, ecc....

L'assecondare l'accidia è peccato. Se per accidia si tralascia, ad esempio, la Messa in giorno festivo, si pecca grave­mente; se invece si trascura qualche pre­ghiera, unicamente per noia, si manca leg­germente.



Pericolo di dannarsi.

La persona accidiosa dice: Io non vo­glio darmi fastidio di combattere le mie perverse tendenze! ... Mi piace vivere nella tranquillità! La vita è così breve e tanto cosparsa di spine! Perchè ama­reggiarsela di più?! ... Purchè in non am­mazzi alcuno ... non, rubi ... e non be­stemmi ... ciò mi basta! Tutte le altre attenzioni per custodire l'anima mia, mi seccano e non ci voglio pensare! ... Per­ché tante Comunioni? Basta quella di Pasqua! ... Perché andare spesso in Chiesa? ... Posso pensare a Dio anche stando in casa! Perché andare ad ascoltare le prediche? Ne so fin troppe cose di Re­ligione! Perché tante preghiere lungo il giorno? Mi è sufficiente il segno della Croce prima di coricarmi! ... A me non piacciono gli scrupoli! Questo ballo non si può fare ... quella pellicola non si deve vedere ... quel romanzo non si può leg­gere ... quell'amicizia non è ammes­sa! ... Queste cose le osservino i Frati e le Monache, ma non io, che devo saper stare in società ... Nell'altra vita spero di passarmela bene lo stesso; del resto, come fanno gli altri, faccio io! -

Facilmente si può comprendere co­me una tale anima accidiosa si metta in pericolo di perdersi eternamente. Ha più sollecitudine degli affari temporali e del benessere del corpo, che non della salvezza eterna. Se quest'anima non si risolverà una buona volta a cominciare una vita veramente cristiana, finirà con l'essere travolta dal torrente delle cat­tive inclinazioni.

Quante di queste anime neghittose ci sono nel mondo! Esse appartengono alla categoria di coloro di cui parla Gesù: La via che conduce all'eterna per- dizione è larga e sono molti quelli che s'incamminano per essa! -



Effetti dell'accidia.

Questo vizio capitale snerva poco per volta l'anima, come l'ozio snerva il corpo. Per l'accidia la volontà diviene debole; si decide e non si decide, vuole e non vuole.

Le opere buone sogliono produrre un certo gusto spirituale, il quale ap­paga il cuore, come il cibo appaga il palato. L'accidia fa perdere il gusto spi­rituale, sicché le opere buone diventa­no pesanti e noiose e per questo moti­vo si mettono da parte o si fanno di mala voglia.

Lo Spirito Santo paragona l'anima dell'accidioso ad una vigna affidata ad un contadino poltrone. Una tale vigna, poco curata, si ricopre di erbe cattive e di spine e non produce frutto; così l'anima accidiosa resta priva di virtù e di meriti e si riempe di passioni. Può piacere a Dio un'anima che sia do­minata dall'accidia?



DILIGENZA

La virtù che si oppone all'accidia è la diligenza spirituale, cioé il vero in­teressamento della salvezza dell'anima propria.

Gesù c'inculca questa virtù quando dice: Una sola cosa è necessaria: salvar­si l'anima! Che cosa giova all'uomo gua­dagnare il mondo intero, se poi perde­rà l'anima sua? Che cosa potrà dare in cambio di essa? -

I Santi ci sono maestri a questo ri­guardo; si misero di buona volontà, si diedero all'esercizio delle cristiane vir­tù, attinsero dalla preghiera e dalla fre­quenza ai Sacramenti la forza necessa­ria; così riuscirono ad avere la pace della coscienza in vita e conseguirono an­che il Paradiso.

Nè si pensi che i Santi siano nati Santi! Anch'essi erano come noi, fatti di carne e di ossa; avevano tutte le cat­tive tendenze che ha ogni figlio di Ada­mo; per riuscire a santificarsi, dovette­ro imporsi dei veri sacrifici, sino a per­dere taluni anche la vita. Quanti milio­ni di Martiri perdettero prima le ric­chezze e poi la vita tra tormenti! Quan­ti abbandonarono i piaceri della vita e si ritirarono nel _deserto a fare peniten­za! Quanti, rinunziando a cariche ono­rifiche, si chiusero nei conventi per pen­sare unicamente all'anima! E quanti, pur restando nel mondo, intrapresero una vita di mortificazione rigorosa!

Non solo i Santi propriamente detti, ma anche innumerevoli schiere di uo­mini e di donne attualmente ci sono mae­stri in proposito: i Missionari che vanno fra i selvaggi; le Suore di Carità che spen­dono l'esistenza negli ospedali; le anime vergini dell'uno e dell'altro sesso, le quali pur restando in famiglia, conducono una vita di continua mortificazione per con­servare immacolato il corpo ed il cuore. Costoro lottano contro l'accidia e supe­rano generosamente le difficoltà della pra­tica del bene.



Pia riflessione.

Chi vive nella pigrizia spirituale, ri­sorga dal suo stato compassionevole, ser­vendosi di una pia riflessione.

La vita è breve, molto breve; da un momento all'altro possiamo morire e tro­varci davanti a Dio per dargli conto del­l'anima nostra. Quale scusa potrà por­tare al tribunale di Dio l'accidioso, tro­vandosi con l'anima sprovvista di opere buone e carica di colpe? ...



L'etisia spirituale.

L'anima che è schiava dell'accidia, è come il corpo colpito dalla etisia. Il ti­sico cammina, ride, mangia e sembra che stia bene; invece si avvia alla tomba a grandi passi; ha bisogno di cura urgente e forte per resistere al microbo micidiale; se tralascia la cura, è segno che vuole perdere presto la vita.

Tu, o anima accidiosa, hai urgente bisogno di cura spirituale. Voglio sug­gerirti dei buoni rimedi per guarirti. Come l'ammalato ha bisogno di aria pu­ra e di sana nutrizione, così a te occor­re il tenere la mente occupata in buoni pensieri ed il pregare con frequenza e devozione. Leggi dunque qualche buon libro, recita mattina e sera le tue pre­ghiere, non lasciare mai la recita del Santo Rosario e lungo il giorno alza spes­so la mente a Dio con fervorose giacula­torie.



La Confessione.

Mezzo infallibile di risveglio spiri­tuale è la frequenza ai Sacramenti della Confessione e della Comunione.

. Comincia col fare una buona Confes­sione, la quale ti lasci la coscienza tran­quilla.

Discopri perciò al Ministro di Dio le píaghe dell'anima tua, senza nascon­dere volontariamente nessuna colpa grave e senza diminuirne la malizia.

Prendi dopo una magnanima risolu­zione di vita più cristiana. Ritorna in seguito con fede a questo Sacramento della Divina Misericordia, ogni qual volta ne sentissi il bisogno.

La Confessione mensile, e meglio an­cora settimanale, ti fornirà un valido aiuto per sollevarti spiritualmente.

Non è vero, o anima, che quando nella vita passata ricorrevi a questo Sacramento con le dovute disposizioni, ti sentivi lie­ta e più disposta a fare il bene? Pensaci con serietà! ...



La Comunione.

La Santissima Eucaristia è il Pane dei forti. L'anima accidiosa è molto de­bole; ricorra a questo Cibo Celeste e subito sentirà aumentare la forza spi­rituale.

Tu, o anima cristiana, desiderosa or­mai di lasciare la vita accidiosa, va' a ricevere la Santa Comunione con più frequenza che ti sarà possibile! Proverai tanta pace nel cuore, quanta da tempo non ne hai trovata nelle creature! Ogni giorno festivo sia per te una vera festa spirituale ricevendo Gesù Sacramentato.

L'esame di coscienza. Come lo specchio serve a vedere i difetti del volto, così l'esame di coscienza fa scoprire i difetti dell'anima. Chi de­sidera aver cura dell'anima sua, non la­sci passare giorno senza aver fatto alcu­ni minuti di questo esame.

Ogni sera, o anima cristiana, rientra in te stessa e pensa alle mancanze che avrai potuto commettere nella giornata; chiedi poi perdono a Dio con tutto il cuore, promettendo di essere più vigi­lante il giorno appresso.

Meditazione e lettura spirituale. Giova moltissimo al progresso spiri­tuale la pratica della meditazione e della lettura spirituale. Non è necessario im­piegarvi molto tempo; bastano alcuni mi­nuti al giorno. Volendo, il tempo si può trovare.


"Non nobis, Domine, sed nomine Tuo da gloriam"
Non a noi, o Signore, ma al Tuo nome da’ gloria
il che esprime l’aspirazione al retto agire secondo la Santa Dottrina Cattolica [SM=g27998]


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