QUESTO FORUM E' CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO... A LUI OGNI ONORE E GLORIA NEI SECOLI DEI SECOLI, AMEN!
 
Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Chi è il PAPA? (magisteriale lezione catechetica dottrinale)

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2009 20:06
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 1.222
Sesso: Femminile
03/09/2009 20:01

IL «SANTO PADRE»

Si parla di «santità» del Papa; si dice, infatti, che il Papa è il «Santo Padre», e ci si rivolge a lui chiamandolo: «Santità». Tutto questo è vero, e ha il suo fondamento in Cristo. Basta riflettere, infat­ti, che se il Papa è il «Vicario di Gesù Cri­sto», vuol dire che c'è in lui una presenza particolare di Cristo, una presenza sempre santa e immacolata, nonostante le eventuali o inevitabili debolezze del Papa quale figlio di Adamo come tutti gli uomini.

E se pure è vero che non sono mancate le ombre della debolezza adamitica in alcu­ni Papi, lungo i due millenni di storia della Chiesa, resta molto più vero, tuttavia, che la «Santità» è stata e rimane l'eredità più pre­ziosa e ricca, trasmessa di Papa in Papa, spesso senza alcuna interruzione. Bastereb­be pensare al nostro secolo, che ha avuto un Papa già canonizzato, San Pio X, e tre Papi già Servi di Dio, in successione diretta: Pio XII, Giovanni XIII, Paolo VI.

Sia gloria a Dio e alla Santa Chiesa per ogni Papa, chiamato giustamente «Santo Padre», che ha fatto splendere nella sua per­sona e nella sua vita quella parola «Santità» con cui tutti i Papi vengono chiamati al cospetto del mondo intero.



Ritratto di un Papa Santo

Il Servo di Dio, Cardinale Merry del Val, così tratteggia, in poche frasi, l'anima del Papa San Pio X, di cui fu Segretario di Stato: «Pio X aveva un'anima che commuo­veva tutti coloro che vivevano con lui. Io stesso mi sentivo profondamente commos­so, e mi pareva quasi impossibile ch'egli fosse nato in un povero villaggio, mentre sembrava che fosse stato educato in una famiglia di Sovrani. La santità conferiva ai suoi umili natali una luce di nobiltà che sor­prendeva».

Il Beato Orione, grande amico e confi­dente del Papa San Pio X, ha lasciato anch'egli scritto che «più d'una volta mi è parso di vedere il volto del Santo Padre illu­minato da tanta luce di spiritualità, che mi pareva gli irradiasse intorno alla fronte, come un raggio di predestinazione».

Il servo di Dio Padre Pio da Pietrelcina, lo stimmatizzato del Gargano, parlando del Papa San Pio X, vivente, affermava che pochi Sommi Pontefici hanno portato al Soglio di San Pietro una santità così eccelsa come quella di San Pio X.

L'ambasciatore dell'Argentina presso la Santa Sede, agli inizi di questo secolo, così testimoniava del Papa San Pio X, da lui ben conosciuto: «La prima impressione che mi fece il Servo di Dio fu di un uomo che irradia la santità. Scoppiai in pianto: cosa che mai mi era accaduta...».



L'umiltà dei Sommi Pontefici

Si sa che l'umiltà è la base di sostegno di ogni vera grandezza. Gesù stesso ha sta­bilito questa legge della dinamica spirituale, per cui chi si innalza viene abbassato e chi si abbassa viene innalzato, giacché «Dio resiste ai superbi, mentre dà la sua grazia agli umili» (Gc 4,6).

Per questo abbiamo avuto esempi bel­lissimi di Papi che hanno svelato la loro eccelsa grandezza proprio umiliandosi nel riconoscimento della loro pochezza e inca­pacità di figli di Adamo.

Si sa, ad esempio, di S. Gregorio Magno che, temendo di poter essere eletto Papa, andò a nascondersi per non essere tro­vato. E San Celestino venne eletto Papa mentre si trovava ancora nel suo eremo, e fu necessario andarlo a prelevare per portarlo all'incoronazione come Sommo Pontefice.

Sappiamo bene, ancora, il dramma vis­suto dal Card. Giuseppe Sarto, Patriarca di Venezia, quando seppe che il Conclave era deciso ormai a eleggere lui quale Successo­re di San Pietro: solo nella lunga orazione ai piedi del Tabernacolo, con la faccia per ter­ra, il Cardinale Giuseppe Sarto trovò la for­za di accettare l'elezione, e divenne Papa Pio X.

Ricordiamo ancora il Papa Paolo VI che, appena eletto Sommo Pontefice, mani­festò sentimenti di consapevolezza della propria indegnità con espressioni di grande sofferenza, richiamandosi direttamente a S. Paolo apostolo, il quale afferma che, di pre­ferenza, Dio sceglie per le sue opere chi è inetto e incapace, «perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio» (1 Cor 1,29).

Nella vita del Papa Clemente XIV si legge che un giorno richiamò alcune guar­die pontificie che allontanavano il popolino tutto stretto attorno al Papa: «Lasciate stare questa povera gente - disse il Papa; - essi sono contenti di vedere eletto Papa un uomo della loro classe sociale».

E se si pensa, oggi, alla spiritualità del «servizio», presentata come una scoperta dei nostri tempi, è bene ricordare, invece, che fu proprio uno dei più grandi Papi, S. Gregorio Magno, già nel VI secolo, a firma­re i suoi documenti con l'espressione: Ser­vus servorum Dei. Servo dei servi di Dio.

È questa la grande lezione dell'umiltà che tutti dobbiamo apprendere, soprattutto perché ci viene da coloro che, innalzati al sommo fastigio del supremo Pontificato, hanno dato splendore alla loro «Santità» restando ben basati sulle solide fondamenta dell'umiltà.



La penitenza dei Papi

Vien da pensare, forse a molti uomini, che la vita del Papa sia una vita agiata e comoda, se non ricca e fastosa, priva, in ogni caso, di austerità e penitenze, di priva­zioni e disagi. Vien da pensare, possiamo dire, che al Papa non possa mancare nulla e che abbia tutto quello che vuole, senza alcu­na difficoltà.

All'apparenza, sembra sia davvero que­sta la realtà. Ma bisogna dire subito che si tratta soltanto di apparenza, e non di realtà. È facile, infatti, capire che il solo peso del Pontificato è qualcosa di tanto grande e gra­voso da costituire già esso stesso una «peni­tenza», un «giogo» che non ha l'eguale fra tutte le altre grandi realtà sociali.

Il Papa Adriano IV diceva che «nessu­no è più da compatire del Romano Pontefi­ce, perché tutta la sua felicità è l'amarezza. La cattedra di S. Pietro è circondata da pungoli e il peso è tale da opprimere le spalle più robuste».

Essere il Vicario di Cristo, essere il Maestro universale «infallibile», essere il «Padre di tutti», responsabile primario della Chiesa e dell'umanità, di ogni singola ani­ma come di ogni popolo e nazione: tutto questo è un peso che umanamente schiacce­rebbe chiunque. Come si può pensare, allo­ra, che il Papa faccia una vita comoda e tranquilla? Soltanto se si è molto superficia­li, è possibile credere ciò e magari parlare anche dei Palazzi vaticani come di una dimora per la vita tutta dorata dei Papi.

Al contrario, si sappia bene da tutti, che sono gli stessi Papi a volere una vita di sacrificio anche nel tenore di vita giornalie­ra, cosicché dietro la facciata sontuosa dei palazzi vaticani, la vita del Papa si svolge tutta nel sacrificio indefesso della lunga preghiera, dell'intenso studio, del continuo lavoro, e nella semplicità ordinaria del cibo e del sostentamento.



Alcuni esempi fra tanti [SM=g27998]

Ricordiamo, per questo, il Papa San Pio V, il quale nei palazzi pontifici praticava le stesse austerità che prima praticava nel suo convento domenicano.

E il Papa Clemente XIV, umile france­scano, volle restare e vivere da frate anche nei palazzi vaticani, scegliendo come cuoco un frate converso semplice e ingenuo. Chi faceva notare al Papa che quel regime com­prometteva la dignità papale, sentiva ri­spondersi: «Che volete? S. Pietro e S. Fran­cesco non mi hanno insegnato a pranzare splendidamente».

Ricordiamo il Papa Gregorio XVI il quale, accanto al sontuoso letto pontificio, fece collocare un povero lettino su cui cori­carsi per penitenza. Ricordiamo il Papa San Pio X, il quale andava a riposare alle 23 e si alzava alle 5 del mattino, e restò fedele al rigido digiuno («un po' di pane e alcune noci, a cena»), nonostante gli acciacchi del­l'età e della salute. Ricordiamo il Papa Pao­lo VI, il quale, secondo la testimonianza di chi accudiva alla sua persona, portava il cilicio sulla nuda carne, specie in occasioni speciali, come nel 1973, Anno Santo della Redenzione.

Tutti abbiamo da imparare e dobbiamo imparare. La santità del Papa è modello per tutti i cristiani. La penitenza del Papa è scuo­la per noi tutti, oggi in questa società del benessere, dell'edonismo, del consumismo. «Pcenitemini»: Fate penitenza (Mt 4,17): questo monito salutare di Gesù ci è stato ripetuto anche in una intera Enciclica del Papa Paolo VI. Ricordiamoci sempre, ripete il Papa, che la penitenza ci salva dall'inferno.



Esempi di carità dei Papi

La carità è la regina delle virtù e splen­de nella vita di tutti i Santi di bellezza rega­le. La carità dei Sommi Pontefici, poi, è carità universale, che non vuole dimentica­re né trascurare nessuno, pur preferendo, di solito, i poveri e i sofferenti, i più tribolati e disperati.

Vogliamo ricordare qui, anzitutto, la carità sovraumana del nostro Papa Giovan­ni Paolo II, il quale non solo ha perdonato subito al suo attentatore, Alì Agka, in Piaz­za S. Pietro il 13 maggio 1981, ma ha volu­to anche andare a visitarlo di persona nel carcere di Rebibbia. Così come ricordiamo la sua carità verso gli ammalati, che sono oggetto preferito delle sue visite, e per i quali ha scritto anche una magnifica Lette­ra Enciclica - Salvifici doloris - ricca di dot­trina e di carità veramente paterna.

Più indietro nel tempo, ricordiamo l'e­sempio del Papa S. Pio V, il quale, pur tra tante preoccupazioni, trovava il tempo di andare a visitare i poveri e gli ammalati. E un giorno incontrò sulla strada un povero malato coperto di piaghe: il Papa si fermò subito a curarlo con paterna sollecitudine; e in quel mentre si trovò a passare di là un giovane inglese protestante, che, a quella scena, cadde in ginocchio vicino al Papa, e si convertì al cattolicesimo per quella testi­monianza di carità del Papa.

Ricordiamo poi l'esempio del Papa Cle­mente VIII, il quale ogni giorno voleva a pran­zo, accanto alla sua mensa, un numero di poveri corrispondente al numero degli anni del suo Pontificato. Ed era veramente bello vede­re il Papa che versava l'acqua sulle mani dei poveri e che benediceva la loro mensa arric­chendola ogni volta di qualche cibo in più.

Ricordiamo anche il Papa Innocenzo XII, così generoso, specialmente verso i poveri, da arrivare a destinare le rendite del suo patrimonio in loro soccorso, ospitando anche molti poveri nel Laterano, perché non voleva che mendicassero per la città. In più, diceva che i poveri erano i suoi «nipoti» e li nominò «eredi» alla sua morte. Per questo era così amato dai poveri, che una volta, tor­nando egli da Civitavecchia in lettiga, aven­dolo incontrato un gruppo di poveri, questi lo sollevarono sulle loro spalle e lo portaro­no così al Palazzo del Laterano. Passò alla storia, difatti, come «Padre dei poveri».



Esempi del Beato Papa Pio IX

Sono ben noti gli esempi di carità del Santo Padre Pio IX, già Venerabile, «Papa dell'Immacolata». Ne riferiamo soltanto alcuni, piccoli ma significativi.

Già, appena eletto Papa, il Ven. Pio IX decise subito di inaugurare il Pontificato con un grande gesto di carità, concedendo un'am­nistia generale politica per tutti i carcerati dello Stato Pontificio. Ma i Cardinali temeva­no pericoli per tale amnistia, e votarono tutti in nero. Il Papa vide bene tutti quei voti neri, ma subito li coprì con la sua Calotta bianca, e disse: «Ecco che i voti sono diventati tutti bianchi». E l'amnistia venne concessa.

Una sera, terminata la solenne funzione in una Chiesa di Roma, il Papa Pio IX, men­tre sta per salire sulla carrozza, vede un povero ragazzo che piange dirottamente vicino alla porta della Chiesa.

Il Papa lo chiama a se per chiedergli che cosa sia successo. E il ragazzo, tra i sin­ghiozzi, risponde che tra poco le guardie avrebbero preso il padre per portarlo in pri­gione, non potendo egli pagare un debito di dodici scudi.

Il Papa chiede al suo seguito chi possa prestargli i dodici scudi. Ma nessuno dei presenti, tutti in abito di cerimonia, aveva indosso tale somma. Allora il Papa torna a casa, si procura i dodici scudi, e li consegna al ragazzo per impedire che il papà sia imprigionato.

Un'altra volta, a Roma, alla morte di un signore molto ricco, aperto il testamento, vi era scritto che egli diseredava i suoi due figli, nominando erede universale dei suoi beni il sacerdote che avesse celebrato la Messa per i suoi funerali. La cosa apparve molto strana e ingiusta, ma appena il Papa Pio IX ne venne a conoscenza, volle subito celebrare lui stesso la S. Messa esequiale di suffragio, divenendo, in tal modo, legittimo erede di tutti quei beni che subito si affrettò a donare ai due figli diseredati.

Ancora. Un giorno, per una strada di Roma, il Papa Pio IX si imbattè in un pove­ro vecchio, disteso per terra, privo di sensi. Immediatamente il Papa si fermò vicino a quel povero e chiese informazioni su di lui. Ci fu chi gli disse di non curarsi di lui, per­ché era un «ebreo».

Il Papa rimase disgustato per quella risposta, e fece trasportare subito quel pove­ro sulla sua carrozza per ricondurlo a casa, mandandogli poi il suo medico personale per farlo curare.

Così è la carità, come insegna S. Paolo, tutta protesa a donare e a donarsi, cercando solo il bene degli altri (cf 1 Cor 13).



Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:22. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com