QUESTO FORUM E' CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO... A LUI OGNI ONORE E GLORIA NEI SECOLI DEI SECOLI, AMEN!
 
Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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Memorie di un Sacerdote (meravigliose, imperdibili!)

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2009 21:59
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Sesso: Femminile
03/09/2009 21:57

Il rispetto

Gesù, Ti adoro in me! Sei con me, sono con Te.


Opera verso di me; fa' pure quello che io non saprò mai fare verso di me, di Te e il Padre; non conosco ciò che sono, né quello che dovrei essere ad ogni occasione.

Gesù, non lasciare incompleto ciò che hai intrapreso verso di me.

Ti chiedo una immensa forza per essere delicato con te, e anche con me!

Essere delicato comporta il rispetto verso le pic­cole cose, il buon gusto nelle piccole cose, l'ordine e l'armonia nelle piccole azioni, pensieri, gesti; è il sentimento vivo e instancabile, ma tenero e affettuoso verso di te, che sa offrirti l'omaggio di ogni primizia, non si distoglie da te mai, ti cerca ovunque, ti interroga per cercare solo la tua compiacenza in ogni cosa intrapresa e condotta avanti...

Essere delicato verso di te è capirti nei sentimenti, non offenderli o sottovalutarli; è avere il senso della tua presenza, del tuo sguardo, del tuo Cuore soprat­tutto.

Non sono mai lontano né a te indifferente: allora devo sentirti vicino e trattarti con premura, con nitore e rispetto immensi.

Tutto in me deve essere accettevole ai tuoi occhi; le mie parole devono essere gentili e discrete, lo sguardo sobrio e raccolto nel custodire i segni della tua eterna bellezza, senza volgermi o perdermi mai ai richiami mondani o pagani.

Gesù, donami il senso del rispetto verso di te, e anche verso di me, perché la mia persona possa essere un profumo vivente, offerto alla tua gloria.

Essere la tua gioia, ecco!

Essere una presenza amica, riservata e pronta, attenta e docile, senza quel «più» o quel «meno», che sa di forzatura o di pigrizia verso di te; il rispetto è anche distanza e prossimità, la prima per non invade­re, la seconda per capire e accogliere... Gesù, se sapessi vivere con te, accanto a te, in tante ore di seguito, sarei forse ancora rozzo, pesante, invadente?

Sarei ancora offensivo, presuntuoso, banale? Accoglimi; e infondimi il senso della più schietta delicatezza... (12.5.1982).



Una sola parola...

Gesù, non tacere!


Non lasciarmi in questo silenzio di morte. Se non mi parli, sono perduto, io muoio. Ascoltami, rispondi­mi, se grido a te! Solo se mi parli tu, mi acquieterò. La gioia m'inonderà. Io sussulterò tutto.

Gesù, parlami! Le parole umane sono noiose; i libri degli uomini sono per me muti; ciò che gira attorno a me non riempie la mia solitudine.

Gesù, potessi udire «una sola tua parola»! (cf Mt 8,8).

Se un solo accento tuo penetrasse in me e mi ferisse d'amore!

Solo così vivrò in questa vita, che diviene insoste­nibile, quando la tua presenza si nasconde.

Gesù, non vuoi anche tu la stessa cosa? Ecco, io sono davanti a te, incapace e inerte. Invece vuoi davanti a te un cuore ardente e fre­mente.

Io ti tratto con indifferenza; sono ignaro della tua grandezza; non sono scosso di fronte alla tua santità; non mi sfiora nemmeno la potenza terribile che sei tu, che lascia vinti e annichiliti coloro che ti conoscono per reale esperienza.

Gesù, è qui davanti all'Eucaristia, che io cambie­rò. Qui tu devi investirmi con il tuo fuoco d'amore.

È in questa vicinanza, dove io subirò i tuoi assalti. E sarò vinto. È qui dove il tuo silenzio riduce a nulla le mie pretese e svela la mia vanità. Vorrei ascoltarti, è vero! Eppure amo il tuo silenzio come la musica più soave, l'intimità più profonda, il colloquio più vivo, la presenza più convertita in dono: questo silenzio l'amo, perché contiene la più completa risposta alla mia soli­tudine.

Ed è qui dove io sono messo a soqquadro, sono messo all'evidenza perché mi vedo egoista, sensuale, avaro, orgoglioso...

Nulla di ciò che è peggiore in una creatura umana mi è estraneo. Io sono davvero malato nello spirito e nella carne. Gesù, è qui dove mi atterrisci e mi risol­levi.

Questa presenza, che è sempre pacificatrice, mi attrae, mi prepara alla croce, mi rende familiare una comune condivisione di destino e di offerta.

Gesù, è qui, davanti a te, nel silenzio dell'Eucari­stia, dove io sono solidale con l'umanità e riprendo la strada dei miei doveri più consapevole della mia responsabilità verso tutti; ed anche in agonia per le mie continue omissioni o distrazioni.

Gesù, non permettere che - venendo qui davanti a te, richiamato da ogni distanza per fermarmi invariabilmente ogni giorno, anche più volte ad adorare il mistero del tuo dono e del tuo silenzio senza fine, - resti fuori da ciò che vivi continuamente in mezzo all'umanità del mio tempo.

Qui scopro il tuo Cuore quale abisso di partecipa­zione: tutto ti raggiunge, sei proteso a tutto quello che ci accade.

Le cose velate ti sono palesi; le intenzioni degli animi e le azioni più segrete non possono scacciare mai la tua presenza, e spesso la tua sofferenza.

Qui ti pervengono gli atti di amore più squisiti che cuori innamorati di te emettono per le strade, nelle case, in ogni ora del giorno, nella gioia e nel pianto.

È questa presenza che rende coloro che ti amano più esigenti nel rafforzarsi nella fedeltà, nel testimo­niarti un amore che nessuna barriera impedisce di rag­giungerti.

Gesù, parlami senza parole, fammi alzare e par­tire da qui con il cuore carico di quel che tu vi accendi e deponi. Gesù, sono qui per amarti.

So che quando vuoi, inondi la povera carne di impossibili dolcezze e d'insopportabili croci. E poni la sua esistenza come dilaniata, dentro e fuori.

So pure che sono io ad impedirti di amarmi. Mi sottraggo alla tua azione milioni di volte; per paura, incapacità, ignoranza...

E ricomincio sempre, anche se spesso solo a pa­role.

Opera un cambiamento in me. Perché attendi ancora? Perché deve andar perduto il tuo Amore? Gesù, insegnami che il sacrificio è il modo più effi­cace per amarti. È il silenzio, la povertà, il non essere capace, il contare poco, anzi nulla; anche il non riusci­re, dove tutto potrebbe sembrare facile e possibile. Non cerchi mai me stesso; non devo regolarmi secondo la gioia che me ne viene, e secondo le soddisfa­zioni che provo.

A me deve importare solo la tua volontà, la tua verità.

Non devo appropriarmi eli nulla; sani un ladro. Non sia trattenuto dall'amarti dalla paura, dalla timidezza, dal timore del disprezzo, del fallimento... Liberami dal manto della vergogna, che mi strin­ge; dall'ipocrisia che mi deforma, dalla codardìa umana che mi atrofizza ogni volta che mi lai intendere le tue esigenze...

«Vuoi prendere la tua croce?

Io l'ho voluta per me. Vuoi anche tu la tua? Vuoi forse amarmi senza croce? Se vuoi segurmi, prendila e seguimi...».

La croce rende vera la sequela... Chi cammina die­tro di te senza la croce, in verità si allontana.

Posso illudermi di starti vicino, perché cerco eli pregare, di fare il mio dovere, perché sono nella stima e nel rispetto degli altri... perché sono ricercato nei consigli... Mi illudo di servirti, perché so regolarmi nei miei compiti... Mi illudo, ecco la verità!

Dov'è la mia croce? Dove sono le mie lagrime? Dov'è la mia morte continua? Dov'è il mio cuore ferito da incomprensioni, rifiuti, offese, insulti? Dove sono la soavità, l'amorevolezza, la gioia che so donare agli altri nascondendo il tesoro prezioso del pianto, degno solo della intimità d'amore?

Sì, dov'è la gioia nel pianto? Dov'è la desolazione, che fa morire e fa vivere (cl I Sain 2, 6)?

Dov'è la consolazione che so offrirti compren­dendo che tu sei crocifisso e assetato e tormentato d'a­more?

Dov'è la mia libertà sovrana sui sensi interni ed esterni?

Dov'è la fede pratica e universale, che mi guida in ogni circostanza, anche nella più piccola? Ed è croce, che umilia il mio io, che invece vorrebbe affermarsi, magari nel bene?

E non raramente è sensibile pure alla follia del mondo?

Dov'è il distacco reale dai beni, dagli onori, dal prestigio, per far trionfare su di me e attraverso di me, la pura gloria di Dio? E la stanchezza, gli impegni eccessivi, non sono anch'essi un limite alla purezza dell'amore?

Temo per la salute, per il sonno perduto; forse dedico le mie forze ad impegni che non esprimono, o da cui non emerge, la nettezza del tuo Amore... Gesù, eccomi davanti a te!

Converti in amarezza le gioie di ogni giorno, e in gioia le amarezze!

Gesù, voglio te, solamente te... crocifisso!

Fino al punto che anch'io nello spirito e nella carne porti viva la tua passione.

Gesù, se amarti e questo, accetto di amarti così. Me ne darai la forza! Per te, per le anime, per questo nostro tempo, per i problemi dei continenti, per il destino singolo di ogni anima...

Gesù, sono ancora qui a pregarti per il movimento di spiritualità missionaria. Quale è la tua volontà? Che rientri nei tuoi disegni. Talvolta mi chiedo: chi sono io per fare ciò - Mi presto forse alla vanità delle creature?

Gesù, ho Fiducia in le. Voglio farlo per la gloria del Padre tuo. E voglio farlo sapendo che sei tu a volerlo e a condurlo, perché c'è dentro la gloria del Padre e il bene delle Missioni.

La tua Grazia può anche fare il miracolo nono­stante la mia debolezza.

Lo Spirito Santo agisce quando trova una piena corrispondenza alle sue iniziative. Non è forse venuto il momento di abbandonarm alla potenza dello Spi­rito Santo? Non viene sempre l'ora giusta per far acca­dere nella Chiesa le opere della tua gloria? Non è il mondo missionario ancor più bisognoso di generosità, e dedizione, di santità, di immolazione?

Gesù, aiutami a muovermi Nella Volontà Sovrana del Padre e ad aver come unico fine la sua gloria, den­tro questa immensa impresa missionaria che riguarda tutta 1'umanità.

Vieni, Spirito Santo!

Prorompi dal Cuore di Cristo presente nel Sacra­mento dell'altare!

Vieni, come fuoco che, partendo dal Cristo Eucari­stico, incendia la nostra debolezza!

Vieni, chiarezza divina a illuminare la nostra mente!

Vieni, forza creatrice, e impossessati di tutti noi per farci agire solo per la Gloria del Padre!

Vieni, Amore irresistibile, consumaci nella tua fiamma per farci segni viventi della tua santità! Vieni, forza rinnovatrice della storia umana in evento di salvezza e di eternità.

Noi certamente sappiamo chi sei tu; però vor­remmo vedere il tuo Volto. Ma questo ci è riservato nella chiarezza dell'eternità.

Per la parola e la risurrezione di Gesù, noi cono­scianmo il tuo amore, noi sentiamo la tua azione pode­rosa, noi crediamo - con tutta la forza che tu stesso ispiri al nostro cuore - che tu sei l'Amore infinito, che consumi in unità il Padre e il Figlio; e ti stai adope­rando con invisibili iniziative, mai cessate, a traspor­tare l'umanità nella gloria eterna. (4 febbraio, notte di ritiro).



Ti amo!

Gesù, constato quasi continuamente che per i aco­sidetti» cristiani... non sei una persona viva e vicina. Essi non sanno dirti le parole semplici e quotidia­ne, non sanno usare con te le parole del cuore; questi cuori non hanno quel desiderio rispettoso e ardente dell'intimità.

Essi non ti chiamano familiarmente.

Non ti riservano sguardi e dimostrazioni d'amore, non sanno affrontare la vita con i rischi e le fatiche insieme a te, per te, per le anime.

Gesù, fa' che possa aiutarli in ciò: per loro stessi, per la verità che sei tu; fa' che possa destare il loro cuo­re, far brillare la realtà della fede... Gesù, rivelati a me.

ancora più apertamente; donami una forza interiore senza un minimo cedimento, ma anche semplicità, tra­sparenza, ardore maggiore...

Ti rivela solo chi vive di te e in te. Allora la sola presenza può essere sufficiente.

Ai grovigli interni delle anime, basta un raggio di sole; fa' che la mia parola sia di fede, sia puntuale e chiara, abbia forza in se stessa, perché ciò che tra­smette è esperienza e, più ancora, è la tua stessa paro­la...

È la tua stessa forza e veemenza, che penetrano e toccano i cuori.

Gesù, fa' che con le anime non sciupi il mio tempo. Far presto è fare di più! Gesù, nelle anime non cer­chi me, in alcun modo.

Gesù, fa' che le anime che conosco e quelle che incontro, di frequente o in presenze varie ed occasiona­li, anche per strada, arrivino a te, gustino la tua gioia.

S'incamminino nella santità vera ed eroica, per i servizi apostolici della Chiesa.

Non importa che io sappia: importa che nei cuori avvenga qualcosa per te e ad opera tua in questo tem­po, che è difficile e rischioso; eppure anche oggi pre­pari e avvii nuovi periodi di santità...

Gesù, fa' che le anime dicano e si donino folle­mente nel: «Ti amo, Gesù»! (25.5.1982).



Ricerca

Gesù, ancora non ti amo al punto da essere una sola «vita» con Te!

Gesù, vieni in mio aiuto!

Gesù, abbattimi fino ad essere tu colui che regna totalmente in me.

Fa' che dia la mia completa risposta per te e per ciò che ogni giorno mi fai scoprire di necessità, sia di pec­cato da togliere che di santità da incrementare.

L'uno va riparato, arginato, vinto; la santità va sollecitata, aiutata, potenziata.

Gesù, quando sarà che potrai trovare in me un per­fetto discepolo, che vive di te; un apostolo che ti dona alle anime e fa vivere queste di te e le lancia per le tue vie?

Gesù, fa' che ti ami.

Anche se giungessi ad amarti senza fine, non avrò che una goccia di tenerezza di fronte al mare del tuo dono.

Gesù, convincimi che mi ami, che mi dai la pace, nonostante che io meriti nulla e tu non trovi in me alcuna compiacenza, come ti devo apparire deforme. Ebbene mi ami e in un attimo puoi rivestirmi e trasfi­gurarmi di bellezza... Gesù, fa' che il mio cuore sia per te tenero e forte, puro e deciso; arda nel tuo e del tuo incendio.

Fa' che la mia povertà non mi attardi dal vestire a te. Ad aver fiducia in te. Fa' che ti segua e canti il più bel canto d'amore per te in questo tempo che vuole discepoli e testimoni, martiri, vergini, vittime d'amo­re, e santi senza numero, in ogni ambiente di vita, sii ogni continente... (16.6.1982).



Gesù, ricomincia ancora!

Gesù, questo è il tempo più vivo della giornata: tu sei in me e io in te. E in te sono con Io Spirito Santo, nel Padre.

La SS. Trinità è in me.

Toglimi il peccato e donami la tua grazia.

Fra te e me, Gesù, non vi siano ostacoli; tu possa essere mio, ed io tuo. Sei tu che ami, mi guardi, sei preso da interesse per me; la tua infinita capacità di amare è rivolta verso di me.

Io devo farmi amare; cioè, devo volerti, unirmi a te; fare la tua volontà e perdere la mia; la mia anima deve realizzare ad ogni passo un continuo anelito di essere tua, di compiacerti, divenire più bella ai tuoi occhi, compiendo tutto per te.

Gesù, devo renderti talmente concreto nella mia persona ed esistenza, che tu possa prevalere sempre; averti nello sguardo, perché ciò che è mondano perda il suo fascino; averti nel cuore, perché non senta se non il bisogno di amarti, offrirmi, cercarti; devi arrivare ad essere la persona a cui la mia è tutta consegnata, con il risultato che tu tenda a crescere in me, a venirne fuori, a esprimerti attraverso di me e io mi esprima attra­verso di te.

Finora non sono ancora tutto tuo; v'è in me troppo che appanna la tua evidenza; troppo di me ti è sot­tratto come sentimenti, pensieri, gesti, scelte, reazio­ni; sono ancora «carne e sangue». Non sono ancora «grazia»...

Gesù, so che il sacrificio è il mezzo eletto per essere una cosa sola con te. Ma sono debole; e non amo supe­rare la mia debolezza, buttandomi nella fiducia della tua grazia.

Ho paura e non so fare per te quello che devo; e tal­volta lo capisco bene.

Gesù, prevali, vincimi tu, forzami tu...

Gesù, di te abbia forte la presenza e la visione; le tue parole siano spade, che mi tocchino in profondità, e frecce di fuoco che mi brucino con violenza; la tua passione sia viva in me; la tua grazia in me diventi fiume inondante da riversare su altre anime.

Gesù, ricomincia ancora una volta con me: umiltà, silenzio, croce, soavità, forza invincibile, fiducia senza limiti, zelo universale, preghiera senza fine, carità verso prossimo fino alle minuzie...

pienezza di Spirito Santo e presenza di Maria, passione della Chiesa e sguardo missionario, tutto ciò che mi è necessario per essere un cuore amante del tuo, un apostolo del tuo Sangue sparso, un rifugio per tante anime ingannate, che cercano la pace nella tua verità di compassione e di perdono... S. Teresa, prega per noi! (15.10.1982).



Avere volontà

Gesù, ora sono una cosa sola con te!

Un solo essere, un Corpo solo e un solo Spirito in te e coli te.

Tu, vivo e vero, sei in me; io, che ti accolgo, mi identifico a te.

È realtà tutto ciò? Oppure sogno? E realtà e sempre meta da raggiungere.

È dono tuo a me, ma è ancora una meta a cui devo pervenire.

L'unità è frutto di una lunga trasformazione di me in te, ad opera dello Spirito Santo.

Il peccato in me deve scomparire del tutto, nei suoi frutti esterni, nelle sue opere, ma anche nelle sue radi­ci, nelle nascoste e irraggiungibili motivazioni e rami­ficazioni.

In me, la tua grazia deve completare l’«essere nuo­vo» a cui hai già messo mano; deve tutto conquistare e risanare e rinnovare... Devo insistere sulla «volontà».

Qui, devi esserci tu; qui, tu devi regnare, con tutto l'amore...

Devi trionfare nella volontà, che è debole, orgo­gliosa, volubile, ostinata; che non vuole piegarsi, addolcirsi, morire, morire, morire...

La volontà è anche «cuore»; questo non ama il vuoto, il contrasto, l'umiliazione; non ama morire in te e per te, per averti tutto e appartenerti tutto...

Questo «cuore» deve essere grido costante d'amo­re, ansia crescente di amore, esaltazione vivace di amore.

Quando l'amore si impossessa di una creatura, infonde pace e assillo insieme; amarti è sempre poco, anche se è sommo ciò che si vive.

Gesù, mi metto nel tuo cuore e lascio che la fiam­ma, che ivi vampeggia, mi purifichi e mi trasformi. Devo volere te e vivere di te.

Tu sei il mio mondo: pensarti, goderti, vederti, acconsentirti, offrirmi, accoglierti, stringermi a te, disprezzare tutto il resto, essere libero da tutto, essere in pace in te, e bruciare per incendiare i cuori col tuo Amore, riparare e piangere per te: ecco la mia vita. (16.10.1982).



Capire Gesù

Gesù, pur essendo Dio e avendo tutto in tuo potere, per umiltà e per aver davvero rivestito la debolezza della nostra natura, ad eccezione del peccato, accogli con compiacenza l'anima che ti si appressa e ti offre sentimenti e gesti di amicizia e compassione.

Tu brami di essere amato, di essere il centro del cuore umano; tu accogli con riconoscenza l'anima che intuisce e condivide quanto di penoso costituisce anche per te l'esperienza umana.

Fame e sete, incomprensione e rifiuto: la tua pre­senza tra noi ha conosciuto ciò e cose ben peggiori... Anche odio, e pericolo sovente di vita.

Tu eri paziente e soave sempre, anche quando il tuo Cuore s'intristiva e lagrimava per la durezza umana che ti resisteva.

Gesù, anche tu conosci il bisogno e l'esperienza di una comprensione sincera, pura e discreta; quella vici­nanza intima, forse taciuta, di cuori che trepidano in silenzio per te, completamente a te devoti, anche se protetti da un riserbo casto e inviolato.

Tu vedi in profondità e ripaghi con chiari segni l'a­more che arde in noi, quando questo nasce da una volontà che sa elevarsi alla generosità senza ritorni. Amarti così trova la tua compiacenza.

Non devo trovare me stesso, non devo volerti per me, non devo importi i miei desideri... Questa è la purezza del cuore: vivere in te e per te, in perdita di me; non me ne deve venire nulla; non devo ambire consola­zioni e ricompense; invece, sento che non dovrei sfio­rarti nemmeno, perché avverto che tutto di me è ancora inquinato e pericoloso; tutto in me si agita in oscuro rigurgito.

Ma quando l'anima fosse diventata limpida e libe­ra, allora il tuo sguardo e il tuo tocco generano l'incen­dio.

Tuttavia ora devo amarti così; pensarti e offrirti incessantemente frammenti di me, e desolarmi per la tua solitudine; per il poco amore che gli uomini ti offrono... per me che non so amarti come attendi. (25.10. 1982).



La mia preghiera

Gesù, ora mi sento onnipotente! Tu sei con me, sei mio; e con te, in me è il Padre e lo Spirito Santo! Quale mistero di intimità e di gioia e di forza abita in me!

Io vi adoro! Il mio niente si perde per amore nella vostra eterna infinità di bene, gioia, luce, vita e gloria. Ti prego, o Santissima Trinità, glorificati in noi! Tu non hai bisogno di nulla.

Hai bisogno di consigli, di doni, di interessamento da parte mia o nostra? No, assolutamente no. Eppure vuoi che io preghi così; e sei disposto a concedere ciò che ti chiedo.

Gesù, Amore del Padre e del mondo, créati, dun­que, scegliti, conferma, porta alla più alta perfezione spirituale e alle più efficaci possibilità apostoliche le anime che ti diano gloria e facciano brillare in mezzo al mondo la tua misericordia e la tua bellezza!

Gesù, guarda il Padre e donaci dei santi!

Per te, mio Dio! Per te solo, perché l'infinita tua santità possa traboccare ed effondersi come i torrenti in piena su queste creature di ogni popolo e terra; e la tua gioia sia piena; perché l'umanità, che ami, possa celebrare la tua gloria ancora una volta, di fronte ai prodigi del tuo amore meraviglioso.

Chiedo per te, mio Dio, santissima Trinità, che l'inferno sia chiuso e gli uomini si salvino, giungendo tutti alla piena verità.

Tu sei l'Amore; non trattenere la forza della tua tenerezza, riversala su di noi... Tu hai voluto crearci

per amarti, goderti, vederti e glorificarti; noi abbiamo bisogno di te e della tua felicità.

La nostra vita è partecipare alla tua, comunicare alla tua eterna beatitudine.

Gesù, dirada lo strano velo che nel nostro tempo copre la faccia della terra, per cui l'umanità avanza smarrita, confusa, e non produce se non violenza. Sembra che non sappia fare altro che ribellarsi a te.

Impedisci che satana ci usi a strumenti per offu­scare la tua gloria!

Quale vantaggio ce ne viene? Non opera uno scon­volgimento profondo questo tragico non amarti e resi­sterti e ignorarti?

Non ne sei toccato anche tu sanguinosamente e più ancora con l'assalto dell'agonia nel tuo Cuore? E la SS. Trinità non ne è forse offesa?

Gesù, è interesse tuo donarci dei santi, risvegliarci dal torpore, liberarci da satana.

Noi siamo deboli. Devi farlo per la gloria del Padre! Gesù, Gesù... (26.10.1982).



In me v'è Lui!

Festa dei ss. Giuda Taddeo e Simone, lo zelota.

Di s. Giuda ricordo la sua domanda nel cenacolo, che provocò la tua mirabile risposta.

Egli ti chiedeva cosa voleva dire la tua manifesta­zione a loro e non al mondo. E tu hai risposto: Il mondo non mi ama perché non osserva la mia pàrola; ma voi, e coloro che come voi osserveranno la mia parola, sapranno che sono amati dal Padre e da me; e saranno abitati dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo...

Ecco una verità commovente per la grandezza, la soavità, la profondità dell'Amore: io sono tempio della SS.ma Trinità.

Fa' che mi senta amato dall'Amore infinito; fa' che da questo Amore mi senta preso e condotto; fa' che la mia anima si senta colmata, illuminata e fortificata dalla santa Presenza trinitaria. Gesù, questa verità sia sorgente d'amore!

Con chi vivo, dove mi trovo ogni momento! Dio è la mia casa; io sono la sua.

Il tempo che scorre è già dentro l'eternità; non dovrei abitare se non dentro di me; devo sentire la mia anima vasta e vestita di gloria infinita.

SS. Trinità, rivelati a me; afferrami perché ti lasci vivere e dominare in me, in una grandissima avven­tura d'amore.

Il mio corpo, i sensi, la persona, i sentimenti, gli eventi, tutto in me deve trasformarsi in questo fuoco d'amore.

SS. Trinità, attraimi; fa' qualcosa, serviti di me. Io non devo arrestare la tua azione, non devo impedire la tua gioia e il tuo movimento, non devo disturbare il tuo silenzio, offuscare la tua chiarezza; non devo impedirti di irradiare da me e attraverso di me ondate di grazia nei cuori.

Dov'è il mio centro? Dov'è la mia identità? Come sono fatto?

A che servo? La santa Presenza di amore, in me, è dove devo dirigere ricerca e ascolto, affetto e umiltà, attività e riposo, sicurezza e dolcezza. La SS. Trinità in me!

Val bene essere nel deserto del mondo perché la gioia di questa intimità mi attragga e conquisti, mi raccolga tutto e tutto mi consumi in Amore... (28.10.1982).



Adesso e dopo

Gesù, amami! E spalancami la tua eternità.

Allora vedrò il Padre; e Te, Verbo Incarnato; e lo Spirito, fuoco e silenzio d'amore del Padre e del Figlia che in Lui gioiscono e si calmano; allora vedrò il Cielo schiuso; anzi, ivi entrerò e sarò con gli angeli, i santi di ogni ordine e tempo e splendore.

Allora vedrò la dolce e bella Maria, la Vergine Madre, che è tutta di Dio e piena di clemenza per noi, per tutta l'umanità.

E capirò la Chiesa, Madre dei santi e Sposa del Verbo, gloria viva del Padre e bellezza inondante dello Spirito Santo.

SS. Trinità, donami nel tempo di essere sempre più in esilio e ospite appena d'un giorno nella casa degli uomini; ispirami la fretta di vederti, il distacco dalle cose del mondo, la libertà di sapermi già in anti­cipo nel tuo Regno e schiacciami col peso d'amore di tutte le anime della terra, che devono anch'esse rag­giungerti.

SS. Trinità, dammi di vedere l'eternità nella mia anima, perché ivi arde già il fuoco della tua grazia; anche tu vi dimori in generosa donazione per me, che devo appartenerti totalmente e per sempre.

SS. Trinità, che gioisci nel rivelarti ed effonderti, comunicami e compi per me qualcosa che torni alla tua maggior gloria.

Se vorrai e mi comunicherai appena un raggio della tua possente santità, tutta la mia natura ne verrà investita: io desidero rivestirmi della tua santità; ti supplico di venir trasformato dall'Amore in amore; voglio che tu, Dio Vivente, compia di me un segno della tua misericordia.

Padre e Figlio e Spirito Santo, Amore infinito, vieni in me per rivelarti, effonderti e conquistarmi a te! E dilagare sul mondo!

Non è solo il « dopo » che conta; conta che fin da ora tu possa glorificarti riversando su di me e su tutte le anime che vorrai, il maggior numero possibile, la mul­tiforme grazia di Cristo, che celebra ogni volta quell'e­vento d'amore - l'Eucaristia - che, dal Cuore trafitto, passa in noi, e da noi per Lui torna nel seno del Padre, come lode di gloria! (13.11.1982).



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