QUESTO FORUM E' CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO... A LUI OGNI ONORE E GLORIA NEI SECOLI DEI SECOLI, AMEN!
 
Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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Le "Lampade Viventi" (gruppi e singoli per non lasciare solo Gesù in Chiesa)

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2009 23:04
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03/09/2009 22:23



Da Lampade viventi (Lettera, 20 luglio 1927)

Dio solo! Mia figlia, non vi è vita religiosa senza vita interiore, se il tuo cuore non è tutto di Dio, invano abiti nella
Sua casa e ti fregi del Suo Nome. Tu lo vedi, mia figliuolina: la vita d'una suora è vita di continua attività e se non
fosse vivificata dallo spirito interno di fede e d'amore, sarebbe infeconda di santi affetti. Ma tu, appena levata, poni Dio
nel tuo intelletto, con la santa meditazione; Dio nel Suo cuore, con la Comunione; Dio nella tua volontà con l'osservanza della tua regola.
A Lui voli il tuo pensiero, mentre il corpo attende al suo ufficio, a Lui tutto il tuo affetto che si riconcentra oramai in Dio solo […]. Ricercalo in tutti i tuoi lavori, ed essi siano ben fatti solo per Lui: a che varrebbe togliere con tanta accuratezza la polvere in ogni angolo, se non avessimo un'egual cura per quella che copre
l'anima nostra e che c'impedisce di veder Dio?

A che varrebbe avere lo sguardo raccolto quando sentiamo di essere
osservati, se non è raccolto il nostro spirito che Dio solo vede? Chiedigli la Sua grazia, in questi giorni, chiedigliela con
forza e costanza ed Egli te la darà, e santifica ogni tuo atto, ogni tua parola, per esser bella agli occhi Suoi.

E quando t'inginocchi, passando davanti al Tabernacolo, comunicati spiritualmente, perché egli possa trasformarti in Lui e perché la tua vita sia nascosta, con Cristo, in Dio.



Quanto segue è tratto da un libricino devozionale del Gruppo "Lampade Viventi" del 1900 [SM=g27998]


PER VOI, LAMPADE VIVENTI!

AVVERTENZE


1. - Scopo di questo Manuale si è quello di rendere facile e proficuo alle «Lampade viventi» il devoto impegno che si sono assun­to, di fare cioè la propria ora di adorazione nei giorno e nell'ora fissata. Esso è stato compilato in modo che l'anima adoratrice trovi in ogni ora indicato minutamente il modo pratico di com­piere la propria adorazione, con una varietà di pii esercizi, che le facciano trascorrere il tempo senza pesantezza.

Da ciò si comprende che il presente Manuale è indirizzato particolarmente alle buone e semplici persone, che non avendo molta coltura e formazione spirituale ma ricche di buona vo­lontà e di amore all'Eucaristia, sentono più il bisogno di una guida che le aiuti nel manife­stare a Gesù Sacramentato sentimenti convenien­ti al loro compito di adoratori.

2. - Ogni ora di adorazione è divisa in due parti.

La prima parte, che occupa circa quaranta minuti, comprende gli atti relativi ai quattro fini della Santa Messa, secondo il metodo co­munemente usato del Beato Eymard, e cioè: adorazione, ringraziamento, riparazione e sup­plica. Questi atti sono intercalati dalla recita di Pater, Ave, Gloria secondo particolari inten­zioni indicate e da invocazioni, relative a cia­scuno dei quattro fini sopradetti ed ogni invo­cazione è seguita dalla recita di un Gloria Patri. Questa prima parte termina colla Comu­nione spirituale.

La seconda parte occupa gli ultimi venti mi­nuti e comprende il Rosario eucaristico, in cui l'enunciazione di ogni mistero è seguita da qualche breve riflessione e preghiera in rela­zione all'Eucaristia. Questo Rosario eucaristico ha il doppio vantaggio di rendere più devota e meditata la recita abituale del Santo Rosario e di far impiegare in un modo facile l'ultimo tempo dell'ora di adorazione, che talvolta po­trebbe riuscire un po' pesante. Questo Rosario eucaristico si potrebbe terminare colla recita delle Litanie della Beata Vergine o del Sacro Cuore, che si trovano in Appendice

3. - Dopo ciascuno dei quattro atti relativi - ai quattro fini, é indicata una pausa di riflessione, durante la quale l'anima si fermerà a riflet­tere e ad eccitarsi a sentimenti corrispondenti al fine desiderato. E' questo il tempo di ascol­tare l'interna voce del Signore e di parlare a Lui colla semplicità e la confidenza con cui il figlio buono parla alla mamma sua. Quanta meglio si impiegherà tale pausa di riflessione, tanto maggiore sarà il vantaggio che si rica­verà dall'adorazione. Il Signore gradirà quanto mai questi pensieri ed affetti, fiori olezzanti dell'anima, mentre i sentimenti che si sono espressi leggendo son quasi fiori tolti a pre­stito.

4. - Ho aggiunto in Appendice una breve raccolta di preghiere eucaristiche, da usarsi quan­do restasse del tempo libero dopo la recita delle preghiere indicate in ciascuna ora.

Nell'indice ho indicato le pagine in cui sono contenuti i quattro Rosari eucaristici, e ciò per comodità di chi intendesse in qualche ora di adorazione leggere le riflessioni e preghiere relative a tutti i quindici misteri di un Rosario eucaristico, occupando il resto dell'ora con pre­ghiere riportate nell'Appendice. In tal caso ad ogni mistero potrà far seguire la recita soltan­to di un Pater, Ave, Gloria e della giaculatoria Sia lodato e ringraziato, ecc.

5. - Il Beato Eymard, il grande apostolo del­l'Eucaristia, rivolgeva agli adoratori questa calda esortazione, che ogni « Lampada vivente» deve considerare come rivolta a sè: « Conside­rate l'ora di adorazione come un'ora di Paradi­so; andatevi come al Cielo, al celeste festino e così quest'ora sarà sempre da voi desiderata, salutata con gioia. Nutritene amorosamente la brama nel vostro cuore e dite a voi stesso: fra quattro, fra due ore, entro un'ora andrò all'udienza di grazia e di amore di Nostro Signore: mi ha invitato, mi aspetta, mi desi­dera ».



PARTE PRIMA



LE LAMPADE VIVENTI [SM=g27998]

Chi sono.


Le «Lampade viventi » sono anime sincera­mente cristiane che amano davvero Gesù e vo­gliono rendere a Lui un culto particolare di adorazione nel SS.mo Sacramento, con impe­gnarsi perchè almeno durante le ore del gior­no, Egli abbia intorno a sè degli adoratori, che gli presentino i loro omaggi, le loro sup­pliche, le loro proteste d'amore in nome pro­prio e di tutto il popolo cristiano.

Dal momento che Gesù ha voluto fissare la sua dimora perenne in mezzo a noi nei nostri Tabernacoli, non bisogna lasciarlo solo: è troppo giusto che sia perennemente adorato in questo augustissimo Sacramento. Se Gesù ha voluto trovare le sue delizie nell'abitare coi figli degli uomini, non vorranno questi tro­vare le loro delizie nello stare vicino a Lui?

Il Santo Curato d'Ars diceva ai suoi parroc­chiani: « Ah! miei fratelli; se noi avessimo gli occhi degli Angeli, vedendo nostro Signore Gesù Cristo che è qui presente su questo Al­tare e ci guarda, oh, quanto l'ameremmo noi! Vorremmo non più separarcene e sempre ri­manere ai suoi piedi: sarebbe una pregusta­zione del cielo e ogni altra cosa ci diverrebbe insipida. Ma vedete: è la fede che ci manca. Oh indifferenza! oh ingratitudine!... Fratelli miei, siamo troppo disgraziati se non le com­prendiamo queste cose! Ben le intenderemo un giorno, ma non saremo più in tempo! ».

Ebbene, le «Lampade viventi», ben com­prendono le esigenze dell'amore, vogliono che almeno durante il giorno Gesù non resti soli­tario e abbandonato nel Tabernacolo e perciò si danno la parola d'ordine: Facciamo la guar­dia d'onore a Gesù Sacramentato: di ora in ora passi davanti a Lui un turno di anime adoratrici.

Come la lampada arde e brucia incessante­mente dinanzi all'altare e vuol essere espres­sione di fede e di amore, così queste anime generose vogliono essere tante lampade viventi davanti al Re divino e con la loro presenza vogliono dargli una perenne testimonianza di fede e di amore.

Così è venuta concretandosi 1'istituzione dei «Turni di adorazione diurna» al Santissimo Sacramento, i cui ascritti si sogliono chiamare « Lampade viventi ».

Ufficio delle «Lampade viventi».

Le « Lampade viventi » attestano la presen­za del Re divino. Purtroppo dopo venti secoli di cristianesimo e di Eucaristia è vero ancora il lamento, e il rimprovero del Battista: «In mezzo a voi è presente Uno che voi non co­noscete». Ebbene, le «Lampade viventi», ado­ranti dinanzi al tabernacolo, hanno la subli­me missione di rivelare questo grande Sconosciuto, risvegliando la fede e il rispetto in quanti entrano in Chiesa.

Le «Lampade viventi» rappresentano tutto il popolo cristiano a nome del quale offrono a Gesù Sacramentato l'omaggio della adorazione e del ringraziamento e da Lui supplicano abbondanza di grazie. Così quanti dalle loro occupazioni sono tenuti lontani dalla Chiesa hanno chi, li sostituisce dinanzi all'altare, han­no chi prega, adora, benedice, ringrazia e sup­plica anche per loro e a nome loro.

Le « Lampade viventi » presentano continue riparazioni per tanti peccati che si commettono nella Parrocchia e nel mondo, placando così la Divina Maestà oltraggiata e attirando sulle anime abbondanza di perdono e di misericor­dia. In tal modo esse vengono assumendo l'ufficio nobilissimo di Riparatrici, di Consola­trici, di Vittime dell'Amore oltraggiato.

Le « Lampade viventi » soprattutto ardono d'amore per l'Ospite divino del Tabernacolo. Innanzi all'altare la piccola fiammella della lampada eucaristica arde notte e giorno e le « Lampade viventi » uniscono il palpito del loro cuore al guizzo ardente di quella fiamma e an­che esse desiderano bruciare e consumarsi in­nanzi a Gesù. Esse riconoscono in Lui l'A­mico divino e gli ripetono incessantemente quella parola che è sempre nuova, sempre bel­la, sempre cara, anche se ripetuta milioni di volte: «Io ti amo! ».

Anime cristiane, non è veramente bello, grande, efficace l'ufficio che è affidato alle « Lampade viventi» ? Per partecipare ad un tale nobilissimo ufficio non vi sentite di sa­crificare un'ora al mese, per passarla in ado­razione dinanzi al Re d'Amore?

Impegni delle « Lampade viventi ».

Un tonico impegno si assumono le « Lampa­de viventi » iscrivendosi al «Turno di adora­zione diurna » : quello di passare in adora­zione davanti al Santissimo un'ora al mese, però in giorno fisso e a ora fissa.

Il giorno viene fissato da chi è a capo del­l’Opera e organizza i turni.

L'ora, invece viene scelta da chi si ascrive, secondo la propria comodità. Chi, però, po­tesse rinunciare a tale scelta, accettando dalla Direzione dell'Opera anche la designazione dell'ora, farebbe ottima cosa e faciliterebbe molto l'organizzazione dei turni.

In caso di impossibilità a compiere l'adora­zione nell'ora fissata, la persona iscritta si ob­bliga a trovare, se può, chi la sostituisca, o, almeno, ad avvisare per tempo il Delegato o la Zelatrice perchè provveda alla sostituzione, in modo che il turno di Adorazione non resti interrotto.

Le « Lampade viventi» si faranno poi un impegno d'onore e di amore di essere pun­tuali in Chiesa all'ora fissata. A1 termine, peró, della propria ora non vi è obbligo di aspet­tare chi deve dare il cambio.

Un'ora al mese! E' ben poca cosa; ma quel­l'ora al mese, perchè speciale, perchè coordi­nata, fa parte di una grande unione, la quale forma una grande forza: una unione ordinata che dà per effetto una schiera di anime, che passano per turno in ordine continuato, ren­dendo perpetuo omaggio di onore e di amore a Gesù nell'Eucaristia, che non sarà più soli­tario e abbandonato.

Al Datore e Conservatore della vita; al Pa­drone del tempo e di quanto il tempo ci dona, diamo ogni mese un'ora di questo tempo, per­chè tale sia luce, sia fiamma, sia profumo che salga a Lui e da Lui ridiscenda in pioggia di benedizione e di grazia.

Non solo freddi marmi e metalli, non solo luci simboliche e fiori che appassiscono, ma anime, ma vite, lampade viventi e amanti stia­no e ardano dinanzi a Lui, che è vita, la vera Vita delle anime nostre!

L'organizzazione dei turni. Per arrivare allo scopo, cioè per ottenere che durante le ore del giorno Gesù nell'Eu­caristia abbia sempre qualche lampada vivente dinanzi a Lui, due cose sono necessarie: le persone che s'impegnano per l'adorazione.

L’organizzazione dei turni.

Per arrivare allo scopo, cioè per ottenere che durante le ore del giorno Gesù nell’Eucaristia abbia sempre qualche lampada vivente dinanzi a Lui, due cose sono necessarie: le persone che s’impegnano per l’adorazione e l’organizzazione dei turni.

Però anche le Parrocchie in cui non si potesse ottenere tanto, potranno fare qualche cosa e sarà già molto per l'onore di Gesù e per il vantaggio delle anime.

Tutto sta dall'incominciare.

E si potrebbe incominciare dall'organizzare i turni per un giorno di ogni settimana; per esempio per il giovedì.

Calcolando il massimo di cinque giovedì per ogni mese e dieci ore per ogni giovedì, con cinquanta persone si arriverebbe ad avere in tutti i giovedì del mese un turno di persone che si susseguono ininterrottamente nell'Ado­razione dalle 8 del mattino alle 6 della sera.

Con un po' di zelo non si potrà trovare que­sto minimo di una cinquantina di persone che s'impegnino per un'Ora di Adorazione al me­se? E se si possono trovare, perché non in­cominciare?

Il più delle volte le anime sono più gene­rose di quel che si crede; e le difficoltà me­no insuperabili di quello che di primo tratto potevano sembrare.

Assicurati i turni per i cinque giovedì di ogni mese, potendo in seguito disporre di una altra cinquantina di persone si organizzeranno i turni per un altro giorno settimanale, per esempio per tutti i venerdì del mese, e così di seguito secondo la possibilità.

In tal modo, incominciando dal poco, in certe Parrocchie si potrà arrivare a comple­tare i turni per tutti i giorni del mese, ciò che prima sembrava impossibile. Ma se anche a questo massimo non si potesse arrivare, non è già molto aver dei turni di adoratori per uno o più giorni di ogni settimana?

L'esempio dei Curato d'Ars.

Volete sapere quale fu il primo lavoro del santo Curato d'Ars per convertire la sua Par­rocchia? Ars era una terra pressochè infede­le; l'ignoranza e il mal costume l'avevano ri­dotta un campo di sterpi dove la vita cristiana, la preghiera, la purezza dei costumi non erano quasi più conosciute. Di questo campo di sterpi come fare una vigna eletta?

« Primo studio del santo Curato - dice il suo biografo Monnin - fu di istituire nella sua Chiesa l'Adorazione perpetua diurna. Ma co­me venirne a capo? Dove trovare gli adora­tori? Quando un pensiero viene dallo Spirito Santo ed è ricevuto in un cuore fedele, rara­mente avviene che, ad onta delle più sfavo­revoli circostanze, non percorra il suo cam­mino... ». E lo zelo del santo Curato seppe superare ogni difficoltà; trovò alcune poche persone in cui era rimasta viva la fiamma delle fede e dell'amore, le quali con ammira­bile generosità si impegnarono di attuare l'ar­dente desiderio del loro santo Pastore. Così nella piccola chiesa d'Ars, per l'addietro ab­bandonata, come lo sono tante povere chiese di campagna, si poteva vedere ad ogni ora del giorno qualche persona in adorazione, ve­ra «lampada vivente ».

E le benedizioni del Cielo scesero abbon­danti; la grazia fece le sue conquiste; quel­la Parrocchia fu trasformata.

L'esempio del santo Curato d'Ars possa tro­vare tanti imitatori quanti sono i pastori d'ani­me!...





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03/09/2009 22:27

LUCI E SCINTILLE



Dal discorso radiofonico tenuto il 25 novembre 1933 su: Le Lampade viventi, dal P. Petazzi, ho estrat­to questi pensieri, che fanno ben conoscere la bella istituzione.



Lampada e lampade.

Secondo un antico uso liturgico, osservato ancora in molti luoghi, qualche momento pri­ma della Consacrazione si accende una can­dela, che non si spegne se non dopo la Co­munione. Questa fiammella sensibile, non me­no di quella che arde continuamente dinanzi al Tabernacolo, in cui se ne sta Gesù Sacramentato, è un simbolo bellissimo di altre fiam­me, che devono ardere incessantemente pres­so il nostro Divino Re, realmente presente sui nostri altari.

In verità dobbiamo confessare che l'Ospite divino sembra contentarsi di ben piccola cosa per esprimere il Mistero della sua reale pre­senza tra noi. La fiammella timida e tremo­lante di una piccola lampada annunzia che lì vicino, in quel Tabernacolo, arde la grande fiamma di una vita divina. Adorato Signore! come ti contenti di poco per annunziare la tua presenza! non così fanno i grandi della terra! Tu ti riveli davvero qual Re d'amore.

Ma noi vorremo affidare solo a quella pic­cola lampada il rappresentarci davanti a Lui? Gesù nel suo amore immenso per noi ha vo­luto lasciare di se stesso un ricordo non già freddo ed inanimato, ma vivo e vitale, quale soltanto l'amore divino poteva ideare ed ese­guire. Dunque è giusto, è necessario che noi abbiamo a ricordarci di Lui, vivendo realmen­te dinanzi a Lui, trasformando i nostri cuori stessi in altrettante Lampade che ardano alla sua presenza.

Convenienza del Turno di adorazione.

Sarebbe certo desiderabile che in ogni ora del giorno e della notte vi fossero anime ado­ranti presso l'altare; ma non essendo ciò pos­sibile, almeno comunemente, si vuole che in ogni ora del giorno, sempre vi siano in un banco apposito convenientemente addobbato, persone adoratrici.

La convenienza di questo Turno di adora­zione è manifesta a chiunque viva di fede. Quando un re od un altro illustre personaggio visita una città si organizza un gruppo eletto di persone che rappresentino tutto il popolo per rendergli omaggio. Or siccome il Re di­vino, il Sovrano del cielo e della terra, si degna rimanere in mezzo a noi, non sarà giusto che si abbia a fare una eletta rappresentanza di tutto il popolo per rendergli onore e per chiedergli quelle grazie di cui abbiamo inces­sante bisogno?

In rappresentanza di tutto il popolo.

E' questo il concetto ispiratore delle Lam­pade viventi: sono anime che non fanno solo l'adorazione per conto proprio, per privata de­vozione, per presentare a Gesù i propri parti­colari bisogni; ma sono una rappresentanza volontaria e nobilissima di tutto il popolo cri­stiano. Sono, per conseguenza, una protesta magnifica di fede, di. adorazione e di amore al Divin Sacramento: sono una eletta Guardia di onore al Re del cielo, che si è degnato di fissare le sue tende su questa terra dove si soffre, si combatte, si muore. Sono Angeli vi­sibili che vogliono gareggiare con gli invisi­bili nell'elevare a Lui i cantici più melodiosi, quelli del cuore.

Chiedono grazie per tutti.

Queste anime adoratrici presentano a Gesù, tanti e tanti cuori, perchè li arricchisca dei suoi doni celesti.

Sono cuori di poveri ciechi, che non sanno rivolgere a Lui il grido possente: Domine, ut videam! Signore, fate che io veda!

Sono cuori di tanti ammalati che non sanno credere al suo potere taumaturgo per risanar­li, non sanno rivolgergli il gemito amoroso delle sorelle di Lazzaro: Ecce quem amas in­firmatur! Colui che Tu ami è infermo!

Sono cuori di anime agitate dalle piú furi­bonde tempeste dello spirito e non sanno de­starlo dall'apparente suo sonno, non sanno chia­marlo: Domine, salva nos! perimus! Signore, salvateci, perchè periamo!

Sono cuori di bimbi innocenti, esposti a mil­le pericoli per l'incuria delle stesse loro ma­dri; cuori di giovani che l'ala nera di Satana sta per travolgere nella cupa voragine della corruzione; cuori di persone che proprio allo­ra stanno per varcare le soglie dell'eternità, per le quali, propria allora, sta per pronunziarsi la tremenda, inappellabile sentenza!

Sono cuori di Ministri di Dio, di Religiosi, di Religiose, che hanno bisogno di luce e di forza celeste per poter compiere la loro angelica missione di pace, di conforto, di vita in tante anime!

Sono i cuori di Missionari, che attraverso mille stenti e dolori, spesso improntando di san­gue i loro sentieri, stanno per annunciare il Vangelo di Cristo e quei poveri popoli che ancora giacciono nelle tenebre del pagane­simo!

Mio Dio, come sono vasti gli interessi che queste anime adoranti presentano al Dio del­l' Eucarestia! Ma questa stessa vastità, lungi dal diminuire l'intensità della supplica e la speranza di essere esauditi, le moltiplica a mille doppi, sia perchè nulla è così potente a muovere il Cuore di Gesù a concederci le sue grazie, quanto il presentargli domande chè siano degne di un Re e Re divino, sia perchè il dilatare del nostro cuore fuori delle strette cerchie dei nostri interessi, siano pure spirituali, il far nostri i bisogni altrui, l'unione di molti in una sola preghiera è il mezzo infallibile per ottenere ogni grazia.

Parlano di Gesù a molti cuori.

Queste anime adoratrici e riparatrici, men­tre parlano a Gesù di tanti cuori, hanno un meraviglioso potere per parlare di Gesù a mol­ti e molti cuori.

Sì: quel banco di adorazione è un pulpito, dove con eloquenza meravigliosa si fa 1' apo­logia del Sacramento d'amore, si annunziano e rivendicano i diritti che ha Gesù al nostro culto sovrano.

Ah, confessiamolo: quante volte il deserto e la desolazione delle nostre chiese, il mondo indegno con cui si tratta il divino Ospite dei nostri altari è stato un argomento agli incre­duli, agli eretici, per rinfacciarci: - Come! voi cattolici dite di credere che lì, su quell'al­tare, vi è il Re del cielo e della terra, il Giu­dice del mondo, Colui, nelle cui mani sono le nostre sorti presenti ed eterne; e Lo la­sciate così solo tutto il giorno? No, voi stes­so non vi credete! Se voi Lo vedeste coi vo­stri occhi materiali, certo non agireste così! Ah, dunque, no! voi non vi credete!

Questo rimprovero non può non deve farsi mai più; e le Lampade viventi si impegnano a distruggerlo con la potenza di una risposta viva, calda, palpitante di fede, e di amore: ri­sposta invincibile.

Ardono d'amore per l'Ospite divino.

Se nobilissimo è l'ufficio delle Lampade vi­venti, in quanto attestano la presenza del di­vino Re d'amore, gli presentano gli omaggi dovuti e le suppliche devote in nome di tutto il popolo, molto più prezioso e stupendo è il loro ufficio in quanto gli parlano d'amore: an­zi questo è soprattutto il loro ufficio, questa la loro missione.

Le Lampade viventi con la loro vivida fiam­ma riconoscono Gesù l'Amico divino e gli ripetono incessantemente quella parola che è sempre nuova, sempre bella, sempre cara, anche se ripetuta milioni di volte: Io ti amo!

Io ti amo! perchè credo a quell'amore infi­nito che ti ha spinto a rimanere con noi fino alla consumazione dei secoli, per assistere i tuoi cari, per rinnovare per ciascuno di essi il tuo Sacrificio, per comunicar loro la tua vi­ta divina.

Io ti amo! perchè so che il tuo Cuore vibra di tenerezza verso tutte le povere anime uma­ne, ancorchè deboli, ingrate, peccatrici.

Io ti anno! perchè so che tanto tuo amore non è purtroppo riconosciuto dalla maggior par­te degli uomini, che non rispondono se non con l'indifferenza, col disprezzo, con gli insul­ti e le offese più atroci.

Ed ecco in che modo le Lampade viventi vengono assumendo l'ufficio nobilissimo di Ri­paratrici, di Consolatrici dell'Amore non ama­to.

Si moltiplicano sempre più.

La bellissima istituzione delle Lampade vi­venti è difficile ad attuarsi? Le difficoltà cer­to non mancano; ma qui fanno a proposito le parole dell'angelico cantore dell'Eucaristia, San Tommaso d'Aquino: Quantum potes, tantum aude! Quando si tratta di glorificare questo grande Mistero, ogni audacia è legittima e santa. I santi ce ne danno esempio mirabi­le...

Dirò di più: le anime più semplici intuisco­no subito la bellezza di questa istituzione e vi si dedicano con tanto entusiasmo; non appe­na se ne parla, subito il popolo cristiano si sente scosso vorremo dire elettrizzato; e su­bito si vengono formando schiere di persone, che, anche a costo di gravi sacrifici organizza­no il turno di adorazione.

Consolatissima realtà: la candida luce di queste Lampade viventi viene ormai illumi­nando così le grandi cattedrali, come le umili chiesuole dei villaggi; e quanto è commoven­te vedere le povere contadine indossare gli abiti da festa o adornarsi di candidi veli, per fare più degnamente la corte al Re d'amore! come è bello vedere bimbe biancovestite che spontaneamente si uniscono alle altre adora­trici, per fare anch'esse il loro piccolo turno! Questo spettacolo deve certamente intenerire il celeste Amico dei pargoli.

E brillano queste Lampade sacre e viventi da Venezia a Catanzaro, da Trieste a Roma, da Firenze ad Ancona, da Verona a Macerata, da Bologna a Bari, da Ravenna a Rimini, per tutta la Romagna, per tutta l'Italia.

Brillano queste fiamme d'amore con la so­lenne approvazione di Colui che S. Ambrogio chiama Sommo Vicario dell'amore di Cristo, il Santo Padre, che ne benedisse l'erezione nel­la stessa Città del Vaticano.

Sì, nella parrocchia di quella città, - e proprio in quel luogo, dove la crudeltà di Ne­rone aveva eretto quali faci notturne i corpi stessi dei Martiri, ardenti sopra pali spalmati di pece, - altre faci, faci eucaristiche, ardo­no ad attestare che la grande fiamma dell'amo­re di Cristo che si era accesa nel cuore dei Martiri, non si é estinta oggi nei cuori!



L'ADORAZIONE

E il Verbo si è fatto carne e abitò fra noi... Egli è là, nel sacro Tabernacolo: che fa Egli, il buon Gesù, nel Sacramento del suo amo­re?... Ha voluto prendersi un cuore per a­marci; e da questo suo cuore sgorga tanto di tenerezza e di misericordia da annegare i pec­cati del mondo. Egli è là siccome in cielo... Oh! che bella cosa... Se l'uomo conoscesse bene questo mistero, ne avrebbe a morire di amore... Oh Gesù, conoscervi.. ed amarvi... E può darsi che v'abbiano cuori sì duri da non amarvi, vedendosi tanto amati? Può dar­si che v'abbiano anime sì disgraziate da mo­rire senza aver gustata la felicità che abbia­mo su questa terra?... Essere amato da Dio, essere unito a Dio... Vivere nella presenza di Dio, vivere per Dio?.. Che bella, che cara vi­ta... Com'è bello il destino dell'uomo... Vede­re Dio, amarlo, benedirlo, contemplarlo su que­sta terra e nell'eternità. (Santo Curato d’Ars)

Certamente, fra tutte le devozioni, questa di adorare Gesù Cristo Sacramentato è la prima, dopo i Sacramenti, la più cara a Dio e la più utile a noi.

Fatene l'esperienza e vedrete il gran pro­fitto che ne ricaverete. Sappiate che il tempo che spenderete a trattenervi con devozione da­vanti a questo divinissimo Sacramento sarà il tempo che meglio vi profitterà in vita e vi consolerà nella vostra morte e nell'eternità. E sappiate che forse guadagnerete di più in un quarto d'ora di adorazione alla presenza del Sacramento, che in tutti gli altri esercizi spi­rituali del giorno. (S. Alfonso de’ Liguori)

Ai piedi del Tabernacolo, alla mite luce del­la vigile lampada, l'uomo può ad ogni ora in­ginocchiarsi in intima conversazione col suo Creatore, rivelargli tutti i fremiti del proprio cuore, tutti i sentimenti di gioia e di mestizia che gli riempiono l'anima; prostrarsi per a­dorarlo, per consacrarsi a Lui, per invocare sui duri travagli del corpo e del pensiero le dolci benedizioni di quel Pontefice, che sa sì ben compatire a tutte le nostre infermità.

Aprendo allora il tesoro delle sue grazie, l'a­dorato Maestro si compiace spargerne l'abbon­danza nei cuori che veramente lo amano: e li rafforza contro le tentazioni, e li stacca dalla terra, e loro insegna a non più desiderare che il cielo: li illumina, li consola, li calma, e ver­sa in loro una unzione divina sconosciuta, la cui dolcezza sorpassa ogni espressione ed ogni sen­timento. (Monnin: Vita del S. Curato d'Ars).

Imperfetta sarebbe l'adorazione se, tendendo all'onore di Dio, non procurasse insieme la santificazione dell'anima.

L'adorazione ricerca l'onore di Dio nella fe­de, nell'amore, nella lode dello spirito, del cuo­re, della volontà. Ma Iddio ha ben maggiori diritti, ond'è che tutta la vita, la vita pratica deve lodarlo col concerto di tutte le virtù, at­testante esteriormente per mezzo delle opere. La lode di Dio, perfetta, consiste nella rassomi­glianza nella santità con Lui; essa inizia nella convinzione, nel desiderio, nella risoluzione, e deve terminarsi nelle opere! Così doppio è lo scopo dell'adorazione: onorare Dio colla lode delle facoltà interiori; poscia santificare l'uomo, onde porlo in stato di dare a Dio la lode delle virtù e delle opere. (P. Tessiére: Manuale d’adorazione del San­tissimo Sacramento).



DIRETTORIO PRATICO PER L’ADORAZIONE (Del Beato Eymard)

Il santo Sacrificio della Messa è la piú gran­de preghiera: Gesù, Cristo vi si offre al suo Padre - lo adora, lo ringrazia gli fa ammen­da onorevole e lo supplica in favore di tutti gli uomini suoi fratelli.

Gesù mediante il perpetuo suo stato di vit­tima nell'Eucaristia continua senza posa que­sta augusta preghiera. Uniamoci dunque alla preghiera di nostro Signore, com'esso preghia­mo secondo i quattro fini del Sacrifzio. Que­sta preghiera riassume tutta la religione.

I. - Adorazione

Facendo eco al cantico di lode di tutte le creature esclamiamo: « A Lui che siede sul trono, e all'Agnello, benedizione e onore, e gloria e potestà pei secoli dei secoli » (Apoc. VI; 13) e offriamo l'omaggio totale della nostra persona.

Poi contempliamo la grandezza dell'amore di Gesù nell'istituire, moltiplicare e perpetuare l'Eu­caristia sino alla fine del mondo.

Ammiriamo la sua sapienza in questa inef­fabile invenzione, lodiamone la potenza che ha trionfato in tutti gli ostacoli, esaltiamone la bon­tà che ne ha profuse le grazie.

Sfoghiamoci in trasporti di amore e di alle­grezza nel vedere che ciascun di noi è il fine del Sacramento incomparabilmente più grande tra tutti. Gesù avrebbe fatto per me solo quel­lo che ha fatto per tutti: oh quale amore! Nell’'incapacità di adorare Gesù Sacramentato co­me lo merita invochiamo il soccorso del no­stro buon Angelo, fedele compagno della nostra vita. Come sarà lieto di fare con noi quag­giù quello che farà eternamente con noi nella gloria!

Uniamoci a tutte le adorazioni dei Santi sul­la terra, degli Angeli e dei Santi nel cielo e sopratutto alle adorazioni di Maria e di Giu­seppe quando soli possessori del Dio nascosto formavamo come tutta la sua famiglia così tut­ta la sua corte.

Adoriamo il Padre Celeste per mezzo del suo Figlio, oggetto di tutte le sue compiacenze, e la nostra adorazione si confonderà con quella stessa di Gesù.

II. - Rendimento di grazie

Il rendimento di grazie è l'atto di amore più dolce al cuor nostro, ed è l'omaggio alla infi­nita bontà di Dio. L'Eucaristia è il ringrazia­mento perfetto, come indica il nome, che ap­punto significa ringraziamento: Gesù vi rende grazie al suo Padre e vi è come il nostro perpetuo rendimento di grazie.

Ringraziamo lo Spirito Santo che continua a produrlo ogni giorno sull'altare pel ministero del sacerdote come già con l'immediata sua virtù nel seno verginale di Maria.

Ma il nostro ringraziamento salga al trono dell'Agnello, al Dio nascosto, come un grade­vole incenso, come la più bella armonia della nostra anima, come l'amore più puro e più tenero del nostro cuore.

Ringraziamo nell'umiltà del cuore come San­ta Elisabetta in presenza di Maria e del Ver­bo incarnato; ringraziamo con l'esultanza di Giovanni Battista che sente vicino il suo Si­gnore, con la gioia e la generosità di Zac­cheo che riceve la visita di Gesù nella sua casa; ringraziamo con la Santa Chiesa, con la corte celeste. E perchè il nostro ringraziamen­to possa essere continuo, anzi sempre crescen­te, consideriamo la bellezza, la bontà sempre eguale e sempre nuova del Dio dell' Eucari­stia che senza posa si consuma e rinasce sul­l'altare per amore di noi; contempliamo il suo stato sacramentale, i sacrifici a cui dal Cena­colo in poi si è assoggettato per giungere sino a noi, le lotte che ha dovuto sostenere contro le esigenze della sua gloria per abbassarsi fin quasi all'annientamento, sacrificando la liber­tà, il suo Corpo, tutta la sua persona, e tutto questo senza limiti di tempo e di luogo ma abbandonandosi, senz'altra difesa che il pro­prio amore, e all'amore e all'odio dell'uomo.

Alla vista di tante prove della bontà del Di­vin Salvatore per tutti gli uomini e special­mente per noi che lo possediamo, ne godia­mo, che viviamo, apriamo il nostro cuore ed il ringraziamento che erompa come fiamma da un gran fuoco la quale avviluppi il trono eucari­stico, si unisca e si confonda con la fiamma raggiante e divorante del Cuor di Gesù. Que­ste due fiamme si sollevino sino al Cielo, sino al trono dell'Eterno Padre che ci ha dato il Figlio, nel quale riceviamo tutta la Trinità.

III. - Propiziazione

Al rendimento di grazie deve succedere la ammenda onorevole che è riparazione e pro­piziazione. Dalla gioia il nostro cuore deve passare alla tristezza, ai gemiti, al dolore più profondo nel considerare l'indifferenza, l'ingra­titudine, la empietà della maggior parte de­gli uomini contro Gesù in Sacramento.

Oh gl'ingrati! Non vogliono più amarlo per­chè è troppo amante, non vogliono più rice­verlo perchè è troppo buono, perchè si è fat­to troppo piccolo, troppo umile, non vogliono più vederlo e lo fuggono, scacciano la sua pre­senza e il suo ricordo che loro fanno impor­tune istanze.

Ve ne sono che per vendicarsi del suo amo­re troppo grande, l'oltraggiano e lo rinnegano giacchè non possono ignorarlo questo Padre sì buono, questo Padrone sì amabile. Chiudono gli occhi a questo sole di amore per non più vederlo.

Ecco, adoratori, il nostro grande compito: piangere appiè di Gesù disprezzato dai suoi, posto in croce in tanti cuori, abbandonato in tanti luoghi; consolare il Cuore di questo te­nero Padre, a cui il demonio ha rapito i figli. Prigioniero dell'Eucaristia più non può cor­rere dietro le pecorelle smarrite ed esposte al dente dei lupi. La nostra missione è di doman­dar perdono per i colpevoli, pagare il riscatto alla divina misericordia che ha bisogno di cuo­ri supplicanti, farci vittime di propiziazione in­sieme con Gesù, che più non può soffrire nel suo stato di gloriosa risurrezione, ma soffrirà in noi.

IV. - Supplicazione

Infine la Supplicazione o impetrazione deve coronare l'adorazione nostra.

Non tutti possono predicare Gesù Cristo con la parola o lavorare direttamente alla santifica­zione delle anime, ma tutti gli adoratori han­no la missione di Maria appiè di Gesù, che è la missione apostolica della preghiera eucari­stica, innanzi al trono della grazia e della mi­sericordia.

Pregare è dar gloria all'infinita bontà di Dio, mettere in azione la sua misericordia, ralle­grare, dilatare l'amor di Dio verso la sua crea­tura. E nella preghiera sono tutte le virtù per­chè tutte la preparano e la compongono. La fede crede, la speranza supplica, la carità do­manda per dare altrui, l'umiltà di cuore com­pone la preghiera, la perseveranza trionfa di Dio.

La preghiera eucaristica è fra tutte eccel­lente perchè va al cuore di Dio come un dar­do infuocato. L'ardore pregando per mezzo di Gesù Cristo lo mette sul suo trono d'inter­cessione presso il Padre come il divino avvoca­to dei fratelli redenti.

Ora quale sarà l'oggetto della preghiera? La domanda adveniat regnum tuum dev'essere il fondo e la regola della preghiera degli ado­ratori: Essi debbono pregare perchè la luce della dottrina di Gesù Cristo rischiari tutti gli uomini, perchè gl'infedeli, gli eretici, gli sci­smatici si convertano alla vera fede e per es­sa alla vera carità. Debbono domandare che, la santità di Gesù regni nei suoi fedeli, sacer­doti e religiosi, cosicchè Egli viva in essi per l'amore.

Sovratutto debbono pregare pel Sommo Pon­tefice secondo tutte le sue intenzioni, pel Ve­scovo della diocesi secondo tutti i desideri del suo zelo, per i sacerdoti del luogo affinchè Id­dio benedica alle loro fatiche apostoliche e li accenda di zelo per la sua gloria e di amore per la Chiesa e per le anime.

Gli adoratori non si ritirino dalla presenza del divin Maestro senza ringraziarlo della sua udienza di amore, gli domandino perdono del­le distrazioni e irriverenze, gli offrano in o­maggio di fedeltà un fiore di virtù da prati­carsi, un mazzetto di piccoli sacrifici, poi par­tano come dal Cenacolo, come l'Angelo dal trono di Dio per volare ad eseguirne gli ordini.



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03/09/2009 22:32

PARTE SECONDA



PRIMIA ORA DI ADORAZIONE



PREGHIERA D'INTRODUZIONE


Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

Benedetto Gesù nel santissimo Sa­cramento dell'altare. Eccomi, o Signore, ai vostri piedi per continuare l'adorazione comincia­ta da altre lampade viventi: come es­se, anch'io sono venuto a Voi per tri­butarvi il mio umile omaggio di fede e di amore. Sono una pecorella del gregge che Voi avete affidato al pastore di que­sta Parrocchia; sono un membro della famiglia spirituale che riconosce nel Parroco il capo venerato; mi sento in quest'ora il rappresentante di tutti i miei fratelli di fede, e come tale la mia preghiera non vuol essere isolata e personale, ma la voce di tutto un concetto di lodi, la nota di un'armo­nia collettiva, che sale verso di Voi, per congiungersi alle angeliche armo­nie celesti. Amabilissimo Signore Gesù, intendo anzitutto prestarvi quell'omaggio di adorazione che dobbiamo a Voi, no­stro Dio, nostro Creatore e sovrano Signore. Riconoscendo i grandi ed innume­revoli benefici di cui ci avete ricolma­ti, voglio rendervi, o Gesù, un dove­roso ringraziamento. Confuso per la mia ingrata corri­spondenza e per le tante mie colpe, vengo ad invocare ai vostri piedi pie­tà e misericordia per me e per tutti i poveri peccatori. Vengo finalmente a pregarvi di con­tinuare verso di me e di tutti l'elargi­zione dei vostri benefici e delle vostre grazie. O Gesù Sacramentato, che la mia lingua canti la vostra grandezza, la vostra bontà, le vostre misericordie e che vi esprima nel miglior modo gli umili e vivi sentimenti del mio cuore. Non guardate, o Gesù, alle mie col­pe che detesto, ma ai vostri meriti in­finiti, alla vostra bontà, al vostro amore, ed accettate il mio umile omag­gio, la mia devota preghiera. Benedite, o Signore, questi miei sentimenti ed aiutatemi a passare san­tamente quest'ora. Vergine Immacolata, Angelo mio custode, Angeli e Santi tutti del cielo, pregate, intercedete per me. Breve pausa; poi un Pater, Ave, Gloria.

Adorazione

Vi adoro innanzi tutto, o Signore, nel vostro divin Sacramento coll'osse­quio esterno del corpo...

Sto prostrato in ginocchio con pro­fondo rispetto innanzi a Voi, in segno della mia sudditanza e del mio amore. Vi adoro in unione coi pastori e coi Magi, quando prostrati vi adoravano Bambino, giacente in una povera culla.

Voi, o Gesù, ardendo dello stesso amore col quale ci amaste sulla Croce morendo per noi, ora ve ne state nel santo Tabernacolo.

E che state facendo?

Qual tenero amico, desideroso di es­sere corrisposto, osservate me che vi adoro; osservate a che penso, che co­sa amo, che cosa desidero, che cosa cerco, quali offerte vi presento.

O Dio nascosto e umiliato per mio amore, io vi credo, vi confesso, vi a­doro nel santissimo Sacramento per mio Signore e Salvatore e per confermare questa verità darei volentieri an­che la vita.

Sì, o Signore, io credo fermamente che Voi siete nell'Eucaristia vero Dio e vero Uomo, in Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Voi l'avete detto e co­sì è.

Godo di non vedervi, o Sacramen­tato Gesù, godo di non intendere la sublimità di questo mistero, per ono­rarvi maggiormente con la mortifica­zione dei sensi e dell'intelletto.

E non sapendo come ricambiarvi di tanto amore per noi miserabili e col­pevoli creature, vi offro l'omaggio di tutta la mia persona e delle facoltà del­la mia anima; l'omaggio dell'intelligen­za per meglio conoscervi; l'omaggio della volontà per servirvi, non volen­do altra legge, altro fine che il vostro servizio, il vostro amore, la vostra glo­ria; l'omaggio della memoria per ri­cordami di Voi e dei vostri benefici.

Oh, Signore se il mio cuore po­tesse parlare quante cose avrebbe a dirvi !... E' tanta la gioia che provo nel trovarmi in adorazione dinanzi a Voi, che non posso e non so esprimerla. Siate mille volte benedetto, o Gesù, d'aver voluto restare in mezzo a noi nella santissima Eucaristia.

Accettate, vi prego, le mie umili ado­razioni ed accrescete la mia fede.

Pausa di riflessione.

Pater, Ave, Gloria affinchè Gesù Cristo sia sempre più conosciuto, amato e adorato nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il Sommo Pontefice e secondo le sue intenzioni.

Pater, Ave, Gloria per i bisognosi spirituali e temporali della Parrocchia.

O Gesù, mio unico e supremo be­ne, in Voi fermamente credo, in Voi vivamente spero e Voi di tutto cuo­re amo e adoro in questo augustissimo Sacramento e per godere Voi solo vo­lontariamente rinunzio ad ogni altro bene. Gloria al Padre…

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento. Gloria al Padre...

Tutti gli uomini, o Sacramentato Gesù, vi amino e vi diano l’onore, l'omaggio e la gloria che vi sono do­vuti. Gloria al Padre...

Vergine Santissima, che foste la pri­ma e la più perfetta adoratrice di Ge­sù, siatemi guida e maestra nel tribu­tare al vostro divin Figlio Sacramentato gli atti di omaggio e di adorazione che sono a Lui dovuti. Ave Maria… Breve pausa.

Ringraziamento

Sono qui, o Gesù, per ringraziarvi dal fondo del cuore di tutti i benefici che mi avete fatto e continuate a farmi con tanta generosità! Voi, o Dio, mi avete creato: senza l’opera vostra sarei rimasto nel nulla… Voi, o Salvatore, mi avete riscattato a prezzo del vostro Sangue dalla schiavitù del demonio: se Voi colla vostra dolorosa passione e morte non aveste redento il mondo, io sarei ancora schiavo del peccato e non avrei diritto alla gloria immortale de Cielo, o Gesù, mio Salvatore, ve ne ringrazio.

Voi, amantissimo Padre, mi avete concesso innumerevoli grazie spirituali e temporali. Mi avete dato Maria Vergine per Madre; mi avete dato tutto Voi stesso nella santissima Eucaristia, Signore, ve ne ringrazio.

Voi, o misericordioso Signore, dopo le colpe che ebbi la disgrazia di commettere, avete eccitato il mio cuore al pentimento, per potermi dire: Figliuolo ti sono rimessi i tuoi peccati va in pace e non peccare mai più... Grazie, o Gesù, del vostro generoso perdono.

Voi mi avete dato il dono della fede, a preferenza di tanti che se ne vivono nelle tenebre dell'errore. Mi avete da­to la consolante speranza dei beni e­terni, che mi aspettano dopo la morte; e con questa speranza, che mantenete sempre viva in me, mi alleviate le du­re prove della vita. Voi mi avete acceso in cuore la sacra fiamma dell'amor vo­stro, che ci fa dolce anche il patire e il morire per Voi. Grazie, o Gesù, del dono della fede, della speranza e della carità.

Voi mi conservate anche la salute corporale, mi provvedete il pane quo­tidiano, mi date forza di attendere alle occupazioni del mio stato; se Voi ri­tiraste un momento solo la vostra mano onnipotente da me, io ricadrei nel nul­la. Grazie, o Gesù, mia vita, mia for­za, mio tutto.

Voi finalmente avete voluto essere la nostra beatitudine per tutta l'eterni­tà; Voi stesso avete voluto essere il premio delle nostre opere buone. Accogliete vi supplico, o caro Gesù, mio Creatore, Redentore, Padre e Fratello, accogliete i miei umili ringraziamenti e fate che non dimentichi mai quanto ave­te fatto per me, che corrisponda sempre alle vostre grazie e così mi renda degno di nuovi favori. Pausa di riflessione.

Pater, Ave, Gloria per il trionfo della Santa Chiesa.

Pater, Ave, Gloria per la santificazione del Clero.

Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni del Parroco.

Grazie o Gesù, che non ci avete la­sciati soli sulla terra, ma restate nel­l'Eucaristia, per essere il nostro divino Compagno in questa valle di lacrime. Gloria al Padre...

Grazie, o Gesù, che istituiste questo divino Sacramento per lasciare un po' di Paradiso anche in questa terra di mi­serie. Gloria al Padre…

Grazie, o Gesù, per ogni volta che vi siete degnato di venire in noi nella santa Comunione per amarci, per so­stenerci, per consolarci. Gloria al Padre…

Accendete, o Maria, nei nostri cuori un'ardente fiamma di amore verso Ge­sù Sacramento, affinché corrispondia­mo ai fini ch'Egli ebbe nell'istituire le santissima Eucaristia. Ave Maria... Breve pausa.

Riparazione

O Gesù, quanto mi è dolce lo stare qui alla vostra divina presenza! Ma il ricordo delle mie colpe e delle mie in­gratitudine mi copre di rossore e mi dice che non sono degno nemmeno di starvi vicino. O misericordioso Gesù, io sento ora più che mai tutta la necessità e il bisogno di domandare il vostro ge­neroso perdono.

O Dio, infinito nella vostra miseri­cordia, abbiate pietà di me, non vogliate disprezzare il mio cuore contrito ed umi­liato. Perdonate, o Signore, i miei pec­cati, come perdonaste alla pentita Mad­dalena; datemi la grazia di amarvi mol­to, perchè anch'io ottenga com'essa un abbondante e generoso perdono. Perdo­natemi, o Signore, come perdonaste al­l'apostolo Pietro, che aveva giurato di non conoscervi... Rivolgete anche a me quello sguardo amorevole che rivolgeste a lui, e, come lui fatemi piangere amara­mente le mie colpe.

Permettete inoltre, o Gesù, che vi domandi perdono anche per tanti di­sgraziati cristiani, che non vengono mai, o ben raramente, qui nella vostra chiesa; per tanti che vi hanno vilmen­te abbandonato; per tanti che continua­mente, con sacrilego ardimento, fan­ciano contro di Voi, Dio di infinita santità, atroci insulti ed orribili bestem­mie. Perdonate loro; o Gesù, poichè non sanno quello che fanno!

Vi domando pure perdono per tanti disgraziati cristiani, che, nelle intempe­ranze e nei peccati, strapazzano i gior­ni di festa dedicati al vostro culto; per tanti cristiani che calpestano i vostri Comandamenti, che rinnegano la vo­stra Chiesa, che insultano, calunniano e perseguitano i vostri ministri.

Vi domando perdono, o Gesù, per quei disgraziati cristiani che, rinno­vando il tradimento di Giuda, ricevono Voi, purezza infinita, nel loro cuore macchiato da colpa mortale. O Gesù, abbiate pietà di loro!...

Voi che, morendo sulla Croce, avete perdonato al ladro per una sola parola rivoltavi, perdonate anche a tutti i po­veri peccatori; eccitate il loro cuore ad un sincero pentimento, rimuovete la loro volontà dal male e dirigetela al bene, fate che anch'essi vi dicano la parola del pentimento. Oh, Padre mio e Padre loro, riconduceteli, a Voi!... Perdono, o Signore, perdono! Pausa di riflessione.

Pater, Ave, Gloria per la conversione dei pec­catori.

Pater, Ave, Gloria in riparazione delle be­stemmie e della profanazione delle feste. Pater, Ave, Gloria per gli agonizzanti.

Allontanate, o buon Gesù, il vostro sguardo dalle nostre iniquità e cancel­late interamente i nostri peccati. Glo­ria al Padre…

Signore, non permettete che dopo tante grazie abbiamo di nuovo ad of­fendervi. Fateci prima morire. Gloria al Padre…

Perdonate, o Dio di bontà, ai pecca­tori ed a tutti coloro che vi oltraggiano. Disgraziati!... essi non sanno quel che si facciano. Gloria al Padre…

O gran Madre di Dio Maria santis­sima, o nostra regina e nostra madre fateci veri amanti di Gesù Sacramentato, affinchè gli siamo fedeli per tutto il corso della nostra vita. Ave Maria... Breve pausa.

Domanda

Voi mi vedete, o Signore, sono qui davanti a Voi, come un povero davan­ti ad un ricco generoso, che può e vuo­le sollevarlo dalla miseria. Ascoltate dunque quello che vi chiedo ed esau­dite le mie preghiere.

O Gesù, Voi che siete l'amore per essenza, datemi la grazia di amarvi con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze. Siate Voi solo il centro a cui siano rivolti tutti i miei affetti, tutti i miei pensieri, tutte le mie aspi­razioni.

O benedetto Gesù, Voi che avete tanto amato gli uomini fino a morire sulla Croce per loro, concedete anche a me questo amore per il mio prossi­mo; fate che lo ami come me stesso per amor vostro e che l'aiuti nei suoi bisogni spirituali, e temporali, perdo­nando generosamente a quanti mi han­no offeso...

O benedetto Gesù, Voi che siete la Via, insegnatemi la via retta, che con­duce alla vita eterna. Voi che siete la Verità, illuminate la mia mente e fate che creda fermamente a Voi ed alle verità che ci avete rivelate e che, in vostro nome, la santa Chiesa ci in­segna.

O benedetto Gesù, Voi che siete la Risurrezione e la Vita, fate che mi nu­trisca spesso di Voi nella Comunione, affinchè, come avete promesso, mi ab­biate a risuscitare alla gloria nell'ulti­mo giorno. Voi che siete la stessa San­tità, santificate l'anima mia, adornan­dola delle cristiane virtù, proprie del mio stato.

Benedite, o Gesù, la santa Chiesa, il Sommo Pontefice, vostro Vicario in terra; benedite il nostro Vescovo, il nostro Parroco e tutti i Sacerdoti vo­stri ministri.

Benedite le nostre famiglie, e dona­te loro pace e prosperità; benedite la nostra Parrocchia, allontanando da es­sa ogni vostro castigo e donandoci tut­te le grazie che ci sono necessarie. Be­nedite l'Italia e fate che nel vostro a­more, seguendo la, verità e la giusti­zia, trovi la sua vera grandezza. Benedite tutto il popolo cristiano, accre­scendo in esso la fede, la speranza e la carità. Benedite, o Signore, tutti coloro che sono fuori della Chiesa; to­gliete il velo dai loro occhi, affinché vedano la verità ed aiutati dalla vostra grazia rientrino presto nella Chiesa Cattolica e formino così un solo ovile sotto un solo pastore.

O buon Gesù, benedite la Chiesa militante che vi ama nella lotta contro i nemici spirituali; benedite la Chiesa purgante che vi ama nel dolore e nel­l'espiazione ed un altro giorno ci be­nedirete tutti nella (Chiesa trionfante, dove Vi ameremo nel gaudio per tutta l'eternità. Cosi sia. Pausa di riflessione.

Pater, Ave, Gloria per l'incremento dell'A­zione Cattolica in Italia e nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il rifiorimento dello spirito cristiano nella famiglia e nella società.

Pater, Ave, Gloria per le anime del Purga­torio, specialmente per le più abbandonate.

Anima di Cristo, santificatemi; Cor­po di Cristo, salvatemi; Sangue di Cri­sto, purificatemi; Passione di Cristo, confortatemi; o buon Gesù, esaudite­mi. Gloria al Padre…

O Gesù, dentro le vostre piaghe na­scondetemi; non permettete che mi se­pari da Voi; dal maligno nemico difen­detemi... Gloria al Padre…

O Gesù, nell'ora della mia morte chiamatemi e fate che venga presso di Voi, affinché cogli Angeli e coi Santi vi lodi per tutti i secoli. Gloria al Padre…

O Maria, voi che desiderate che i nostri cuori s'infiammino sempre più di amore verso il Cuore amabilissimo di Gesù, pregate Per noi. Ave Ma­ria...

PREGHIERA PER LA COMUNIONE SPIRITUALE

Credo che Voi siete real­mente presente nel santissimo Sacra­mento dell'altare; vi adoro dall'abis­so del mio nulla; vi amo sopra ogni cosa e vi desidero nell'anima mia, e poichè adesso non posso ricevervi sa­cramentalmente, venite almeno spiri­tualmente, nel mio cuore. O Gesù, ve­nite!... (Breve pausa). Come se foste già venuto, io mi unisco tutto a Voi; vi adoro, vi bene­dico, vi ringrazio; rimanete sempre in me colla vostra grazia. O Gesù, mite ed umile di Cuore, rendete il mio cuore simile al vostro.

Dio sia benedetto.

Benedetto il suo santo nome.

Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e ve­ro Uomo.

Benedetto il nome di Gesù.

Benedetto il suo sacratissimo Cuore.

Benedetto, Gesù nel santissimo Sacramento dell'altare.

Benedetta la gran Madre di Dio, Ma­ria Santissima.

Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione.

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.

Benedetto san Giuseppe, suo castissi­mo sposo.

Benedetto Iddio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.



ROSARIO EUCARISTICO

MISTERI GAUDIOSI


Deus, in adiutorium meum intende. Domine, ad adjuvandam me festima.

Gloria al Padre…

Sia lodato e ringraziato ogni momen­to il santissimo e divinissimo Sacra­mento.

I.

Nel primo mistero gaudioso si con­templa l'Annunciazione di Mara San­tissima e l'Incarnazione del Figiuolo di Dio.

O Figlio eterno del Padre, Voi ardendo di amore infinito verso gli uomi­ni, vi siete incarnato nel seno purissimo di Maria per opera dello Spirito Santo vi siete annientato fino a prendere la, forma di schiavo. Ora, tratto dalla me­desima carità, perpetuate ed estendete questo mistero di annientamento e di amore fino a divenire nel Santissimo Sacramento il cibo delle anime nostre.

O divino Gesù, io vi adoro in que­sto stato di umiliazione e per l' inter­cessione della vostra Madre Santissima vi domando la grazia di una profonda umiltà.

Pater, 10 Ave, Gloria…

Sia lodato e ringraziato ogni momen­to il santissimo e divinissimo Sacra­mento.

II.

Nel secondo mistero gaudioso si con­templa la Visitazione della Vergine a santa Elisabetta.

O Salvatore divino, dal seno di Ma­ria dove vi siete incarnato, Voi santi­ficaste Giovanni Battista e la casa tutta di santa Elisabetta. Ora da questo au­gusto Sacramento, dove risiedete colla reale vostra presenza, diffondete sul mondo intero l'influenza della vostra grazia e vivificate la santa Chiesa.

O Dio d'amore e di bontà, io vi ado­ro profondamente e per l'intercessione

della santissima vostra Madre vi sup­plico a concedermi una grande carità verso il prossimo. Pater, 10 Ave, Gloria…

Sia lodato e ringraziato ogni momen­to il santissimo e divinissimo Sacra­mento.

III.

Nel terzo mistero gaudioso si con­templa la Nascita di nostro Signore O Re dei re! Povero, ma amabilis­simo, là nella capanna di Betlemme Voi chiamaste primi ad adorarvi i sem­plici e poveri pastori. Ancor più po­vero, ma non meno amabile agli occhi della fede, qui nel Santissimo Sacra­mento dell'altare, Voi amate vedervi sempre circondato dagli umili e dai piccoli.

O Gesù, nel vostro spogliamento io adoro Colui, al quale appartengono tutte le ricchezze della divinità e vi do­mando per l'intercessione della vostra Madre Santissima il dstacco dai beni miserabili di questo mondo. Pater, 10 Ave, Gloria…

Sia lodato e ringraziato ogni momen­to il santissimo e divinissimo Sacra­mento.

IV.

Nel quarto mistero gaudioso si con­templa la Purificazione di Maria Ver­gine, e la Presentazione di Gesù al Tempio.

O Gesù, che togliete i peccati dal mondo, Voi, tenero pargoletto, vi of­friste con una obbedienza ed un amore infinito al vostro eterno Padre per le mani del santo vecchio Simeone, come la vittima che doveva essere sacrificata sulla Croce. Ora tutti i giorni vi offrite sull'altare per le mani del sacerdote con la stessa obbedienza ed amore co­me nostra vittima, sempre immolata e sempre viva.

O Vittima divina, io vi adoro e vi domando, per l'intercessione della vo­stra Madre Santissima, lo spirito di ob­bedienza e di sacrificio. Pater, 10 Ave, Gloria…

Sia lodato e ringraziato ogni momen­to il santissimo e divinissimo Sacra­mento.

V.

Nel quinto mistero gaudioso si con­templa Gesù smarrito e ritrovato nel Tempio.

O Gesù, Voi vi allontanaste da Ma­ria e da Giuseppe e li lasciaste nelle lacrime per occuparvi degli interessi del vostro Padre celeste; ma li Ricolmaste di gioia, quando vi trovarono fra i dottori, meravigliati della vostra sapienza.

Anche qui nella santissima Eucari­stia Voi ci elargite insegnamenti divini,e rallegrate coloro che vi cercano con tutto il cuore.

O Dio nascosto sotto questi veli eu­caristici, vi adoro e per l'intercessione­ della vostra Madre Santissima vi do­mando di cercarvi con una fede viva e perseverante nel Sacramento del vo­stro amore. Pater, 10 Ave, Gloria…

Sia lodato e ringraziato ogni momen­to il santissimo e divinissimo Sacra­mento.



LITANIE in onore della Santissima Eucarestia

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, pietà Cristo, pietà

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici Cristo, esaudiscici

Padre del cielo, che sei Dio abbi pietà di noi

Figlio, redentore del mondo, che sei Dio abbi pietà di noi

Spirito Santo, che sei Dio abbi pietà di noi

Santa Trinità, unico Dio abbi pietà di noi

Santissima Eucarestia noi ti adoriamo

Dono ineffabile del Padre noi ti adoriamo

Segno dell'amore supremo del Figlio noi ti adoriamo

Prodigio di carità dello Spirito Santo noi ti adoriamo

Frutto benedetto della Vergine Maria noi ti adoriamo

Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo noi ti adoriamo

Sacramento che perpetua il sacrificio della croce noi ti adpriamo

Sacramento della nuova ed eterna Alleanza noi ti adoriamo

Memoriale della morte e risurrezione del Signore noi ti adoriamo

Memoriale della nostra salvezza noi ti adoriamo

Sacrificio di lode e di ringraziamento noi ti adoriamo

Sacrificio d'espiazione e di conciliazione noi ti adoriamo

Dimora di Dio con gli uomini noi ti adoriamo

Banchetto di nozze dell'Agnello noi ti adoriamo

Pane vivo disceso dal cielo noi ti adoriamo

Manna piena di dolcezza noi ti adoriamo

Vero Agnello pasquale noi ti adoriamo

Viatico della Chiesa pellegrina nel mondo noi ti adoriamo

Rimedio della nostra quotidiana fatica noi ti adoriamo

Farmaco di immortalità Mistero della fede noi ti adoriamo

Sostegno della speranza noi ti adoriamo

Vincolo della carità Segno di unità e di pace noi ti adoriamo

Sorgente di gioia purissima noi ti adoriamo

Sacramento che germina i vergini noi ti adoriamo

Sacramento che dà forza e vigore noi ti adoriamo

Pregustazione del banchetto celeste noi ti adoriamo

Pegno della nostra risurrezione noi ti adoriamo

Pegno della gloria futura noi ti adoriamo



Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Perdonaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Ascoltaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Abbi pietà di noi.


Hai dato loro il pane disceso dal cielo.
Che porta in sé ogni dolcezza.

Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile Sacra­mento dell'Eucarestia ci hai lasciato il memoriale della Tua Pasqua, fa' che adoria­mo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della Redenzione, tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERA DI CHIUSA

Vi ringrazio, o Signore, di avermi concesso di tenervi compagnia durante quest'ora di adorazione; perdonatemi ogni mancanza che vi avessi commes­sa e aiutatemi a mantenermi fedele ai buoni propositi che mi avete ispirato. Mi allontano, o Gesù, dal vostro al­tare, ma solo col corpo: rimango qui col cuore. Deh! fate ch'esso sia tutto vostro e non viva che per Voi. Amarvi quanto più mi è possibile e farvi amare anche dagli altri, ecco il mio ardente desiderio e la mia ultima preghiera: esauditela, ve ne prego, nell'infinita bontà del vostro Cuore. Ed ora beneditemi, o Gesù, e que­sta vostra benedizione mi accompagni in tutte le mie occupazioni; mi liberi dal peccato, mi difenda contro i miei spirituali nemici, mi mantenga a Voi fedele e mi rafforzi nel compimento, costante e generoso dei doveri del mio, stato. Benediteci tutti, o Signore, e salva­teci per i meriti del vostro preziosissi­mo Sangue.

Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni del Sommo Pontefice e per l'acquisto delle sante in­dulgenze.


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03/09/2009 22:36

SECONDA ORA DI ADORAZIONE



PREGHIERA D'INTRODUZIONE


Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

Benedetto Gesù nel santissimo Sa­cramento dell'altare. Eccomi, o Signore, ai vostri piedi per continuare l'adorazione comincia­ta da altre lampade viventi: come es­se, anch'io sono venuto a Voi per tri­butarvi il mio umile omaggio di fede e di amore. Sono una pecorella del gregge che Voi avete affidato al pastore di que­sta Parrocchia; sono un membro della famiglia spirituale che riconosce nel Parroco il capo venerato; mi sento in quest'ora il rappresentante di tutti i miei fratelli di fede, e come tale la mia preghiera non vuol essere isolata e personale, ma la voce di tutto un concetto di lodi, la nota di un'armo­nia collettiva, che sale verso di Voi, per congiungersi alle angeliche armo­nie celesti. Amabilissimo Signore Gesù, intendo anzitutto prestarvi quell'omaggio di adorazione che dobbiamo a Voi, no­stro Dio, nostro Creatore e sovrano Signore. Riconoscendo i grandi ed innume­revoli benefici di cui ci avete ricolma­ti, voglio rendervi, o Gesù, un dove­roso ringraziamento. Confuso per la mia ingrata corri­spondenza e per le tante mie colpe, vengo ad invocare ai vostri piedi pie­tà e misericordia per me e per tutti i poveri peccatori. Vengo finalmente a pregarvi di con­tinuare verso di me e di tutti l'elargi­zione dei vostri benefici e delle vostre grazie. O Gesù Sacramentato, che la mia lingua canti la vostra grandezza, la vostra bontà, le vostre misericordie e che vi esprima nel miglior modo gli umili e vivi sentimenti del mio cuore. Non guardate, o Gesù, alle mie col­pe che detesto, ma ai vostri meriti in­finiti, alla vostra bontà, al vostro amore, ed accettate il mio umile omag­gio, la mia devota preghiera. Benedite, o Signore, questi miei sentimenti ed aiutatemi a passare san­tamente quest'ora. Vergine Immacolata, Angelo mio custode, Angeli e Santi tutti del cielo, pregate, intercedete per me. Breve pausa; poi un Pater, Ave, Gloria.

Adorazione

Gesù ha istituito l'augustissimo Sacramento dell' Eucaristia per restare in terra, Prigioniero d'amore, in mezzo agli uomini sino alla fine del mondo. Vuol restarvi per espandere nelle affa­ticate anime degli uomini il suo a­more, le sue grazie, e dal divin Sa­cramento chiama continuamente le a­nime e le aspetta... Egli ha chiamato anche l'anima tua... oh, te felice che hai ascoltato il suo invito amoroso!... Ti trovi, come gli Apostoli, nella sera dell'ultima Cena, attorno a Gesù, per godere vicino a Lui un'ora di profondo godimento spirituale, un'ora di Paradi­so. Te fortunato!...

Adora Gesù Cristo annichilito per noi sotto le specie sacramentali. Nella santissima Eucaristia si nasconde l'Altissimo, il Creatore dell'universo, il Salvatore del genere umano. Sta lì nel Tabernacolo Gesù Cristo, il Figliuolo di Dio fatto uomo, vivo e vero come in cielo: umiliati dinanzi a Lui. Tu sei una povera creatura ed Egli è il Creatore; tu sei piccolo ed Egli è l'Im­menso, l'Infinito; tu sei pieno di miserie ed Egli è la perfezione assoluta, la stessa Santità.

Ma Egli è anche infinito amore ed il Sacramento dell’Eucaristia è la ma­nifestazione più alta di questo amore di Gesù Cristo per noi. Innanzi a que­sto augustissimo Sacramento gli Angeli piegano riverenti il ginocchio; adoran­do, lodando, amando. China anche tu umilmente la fronte e adora.

O Gesù, mio Signore e mio Dio, io vi adoro. Prostrato dinanzi a Voi mi inabisso nel mio nulla e nella mia in­degnità. Conosco di essere debole e vile, pieno di miserie, mentre Voi sie­te il Grande, il Forte, l'Onnipotente... Sono peccatore e Voi siete il Santo dei santi. Dall'abisso delle mie miserie e del mio nulla io vi adoro, o Gesù, e vi confesso, mio Dio, mito Creatore, mio Redentore.

Se ho qualche cosa è vostra, è un dono della vostra bontà: sono vostro in tutto e in ogni istante; a Voi dun­que il mio ossequio, la mia dipenden­za, la mia adorazione.

Conosco l'infinita distanza che passa tra Voi, Creatore, e me, povera crea­tura. Ma questa infinita distanza, nel­'infinito vostro amore Voi avete volu­to sopprimerla. Vi siete fatto nostro Padre, nostro Fratello, nostro Amico; siete restato con noi realmente presen­te in questo Sacramento d'amore, e da noi richiedete solo amore.

E io vi amo, o Gesù, e vorrei ve­dervi amato da tutti. Vi adoro insieme cogli Angeli, coi Santi, con tutte le anime buone; vi adoro per quanti non vi conoscono e non vi amano. Vi ado­ro, magnificando, glorificando, benedi­cendo la vostra infinita Maestà. Vi ado­ro, invitando tutti ad unirsi alla mia a­dorazione.

Vi adoro ogni momento, - o vivo Pan del cielo, - gran Sacramento. Pausa di riflessione.

Pater, Ave, Gloria affinchè Gesù Cristo sia sempre più conosciuto, amato e adorato nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il Sommo Pontefice e secondo le sue intenzioni.

Pater, Ave, Gloria per i bisogni spirituali e temporali della Parrocchia.

Appoggiato alla vostra infallibile pa­rola, o adorato Gesù, io credo alla vostra reale presenza nella santissima Eucaristia. Accrescete la mia fede. Gloria al Padre…

O Dio di carità, io ardo dal deside­rio di sempre meglio conoscervi, amar­vi, adorarvi, servirvi, e di farvi cono­scere, amare, adorare e servire anche dagli altri. Gloria al Padre…

Affrettate, o Gesù, l'avvento del vo­stro regno eucaristico sulla terra. Glo­ria al Padre…

O Gesù mìte ed umile di cuore, ren­dete il nostro cuore simile al vostro. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Ringraziamento

Dio è l'autore di ogni bene. Per quello che ti ha dato e per quanto ti darà ringrazialo di tutto cuore. Salga a Lui il tuo ringraziamento incessan­temente, salga dall'animo tuo grato e commosso. Oh, si, ringrazialo ogni momento per i grandi benefici che ti ha fatto, per il grande "amore che ti ha dimostrato! Ringrazialo più viva­mente ora che ti trovi davanti a Lui, davanti a questo Sacramento dell'alta­re, che è dono supremo del suo amore.

O Gesù; mio sommo Bene e sommo Benefattore, io vi ringrazio. Qui, di­nanzi a questo ineffabile Sacramento, in cui ve ne state nascosto, pieno di pietà e di amore per noi, qui voglio effon­dere l'anima mia e dirvi tutta la mia riconoscenza, tutta la mia gratitudine.

Innanzi ai tanti benefici e ai tanti do­ni di cui mi avete ricolmato, io resto confuso e non so trovare parole per rendervi grazie che non siano troppo indegne di Voi.

Vi ringrazio della vita che mi avete data, e della paterna Provvidenza con cui vegliate sopra di me. Con la con­tinua assistenza dell'amor vostro dispo­nete ogni cosa per il mio vero bene, per la mia eterna salvezza. E non mi abbandonate mai, neppure nei momen­ti tristi in cui mi allontani da Voi, fonte di acqua viva, per correre a dissetarmi nelle cisterne dissipate e fangose - del mondo e delle passioni.

O Gesù, eccomi prostrato ai vostri piedi per ringraziarvi per le tante volte che ho dimenticato questo mio grande dovere; per ringraziarvi anche per gli ingrati che non sii rivolgono mai a Voi nella benedizione e nel ringraziamento.

Eccovi quest'anima che ripensa com­mossa ai dolori che voleste soffrire per essa nella vostra Passione, e alla morte straziante a cui per essa voleste assoggettarvi e ve ne rende le più vive grazie.

Grazie, o Gesù, per le buone ispirazioni, per le buone parole di perdo­no e di pace; grazie per l’infinito amo­re che mi portate da questo adorabile Sacramento; grazie per la speranza del Paradiso che per questo Sacra­mento rifiorisce in me; grazie per il gaudio che mi inonda lo spirito stan­dovi prostrato dinanzi.

Vi ringrazio, o Gesù, per tutti i doni che mi avete fatti e che mi farete, e più di tutto per il dono incomparabile della santissima Eucaristia: Grazie, o Signore, grazie senza fine, oggi e sem­pre. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per il trionfo della Santa Chiesa.

Pater. Ave, Gloria per !a santificazione del Clero.

Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni del parroco.

O Gesù, Luce vera, che illumina ogni uomo vivente in questo mondo, rischiarate col fulgore della verità le umane intelligenze e fate che tutti gli uomini si radunino in seno alla Chiesa Cattolica, nella quale soltanto vi è sa­lute. Gloria al Padre…

O Gesù, Segno dell'unità cristiana, stringeteci tutti indissolubilmente al­l'augusto vostro Vicario in terra, il Ro­mano Pontefice, ed ai sacri Pastori, da Lui destinati a pascere le anime nostre ed a guidarle pei sentieri della verità e della virtù. Gloria al Padre…

O Gesù, Sacerdote e Vittima, mette­teci a parte del frutto dei vostri santi Misteri. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Riparazione

E' ben triste lo spettacolo che pre­senta il mondo: l'iniquità dilaga e gli uomini sono divenuti appassionati a­doratori del male.

Guardiamo dattorno: dovunque la terra è contaminata da un'aura impu­ra di concupiscenza: dovunque si cer­ca con desiderio sfrenato il piacere. Le passioni più brutali, l'odio più violen­to, i delitti più raccapriccianti si svol­gono e riempiono quest'atmosfera: il dubbio e l'incredulità, il disprezzo di Dio e la guerra alla fede la compene­trano e la rendono tenebrosa.

Ma questa terra, così satura di col­pe, perchè Dio non la stritola come un vaso di creta?

Certo dovrebbe essere così, ma su questa terra apparve Gesù, il divino Riparatore. Egli espiò tutti i peccati del passato e dell'avvenire con l'infinita dignità della sua Persona e fu Lui per tutta la vittima di espiazione sul Cal­vario, confitto ad una croce. Non so­lo, ma quel sacrificio si rinnova ad ogni ora del giorno, senza mai cessare.

Dall'altare, da tutti gli altari del mondo Gesù Cristo, Vittima e Sacer­dote, rende la massima gloria a Dio, lo placa, gli chiede per tutti perdono. Per tutti solleva questa voce: Pietà, Signore, pietà del popolo tuo: Parce, Domine, parce populo tuo. E Dio, placato, trattiene i fulmini della sua giu­stizia.

Gesù, però, il Riparatore dei nostri peccati e dei peccati di tutti gli uomini, ci invita a unirci a Lui nella sua opera riparatrice; ci invita a unire le nostre adorazioni alle sue, le nostre lodi alle sue, il nostro amore al suo, le nostre preghiere alle sue preghiere.

Ripariamo dunque con Gesù Cristo gli oltraggi che si fanno alla divina Maestà. E la nostra riparazione si e­stenda anche agli oltraggi che si fanno a Gesù stesso nel suo Sacramento d'a­more.

Nell'Eucaristia Gesù è negato, è perseguitato, è dimenticato: è negato dall'eresia e dall'incredulità; è perse­guitato dall'odio dei tristi, dai sacrile­ghi, dai bestemmiatori; è dimenticato dalla freddezza e dall'indifferenza dei molti che non lo visitano, non lo rice­vono, non hanno mai per Lui un pensiero, un palpito di affetto.

Su tanta ingratitudine e su tanto odio piangiamo ad espiamo... Parce Domine, parce populo tuo...

O Gesù, vi scongiuro di avere pietà di noi per la vostra immensa misericordia. Miserere mei, Deus, secondum magnam misericordiam tuam. Eccomi qui prostrato per riparare gli oltraggi che vi si fanno.

I vostri nemici vi odiano e io vi amo: gli empi vi bestemmiano e io vi lodo e vi benedico. Sia benedetto il nome di Dio, griderò con tutte le mie forze, unendomi alle lodi che senza posa si levano a Voi nel Cielo e sulla terra. Misericordioso Signore, accettate la mia povera e umile riparazione.

Perdono, o Gesù, perdono! Perdono pei peccati miei e per quelli di tutti gli uomini. Per questi peccati vi offriste vittima sulla Croce e continuate ad offrirvi nel Sacrificio dell’altare. O vittima divina, perdonateci!…

Riguardate, o Dio all’Adorabile vittima che per voi si immola e perdonate al vostro popolo. Parce, domine, parce populo tuo. (Pausa di riflessione)

Pater, Ave, Gloria per la conversione dei peccatori.

Pater, Ave, Gloria in riparazione delle bestemmie e della profanazione delle feste.

Pater, Ave, Gloria per gli agonizzanti.

O Gesù, Cibo dei forti, fortificate le anime nostre, affinchè ci manteniamo saldi e fedeli nell'adempimento dei do­veri del nostro stato. Gloria al Padre…

O Gesù, Viatico di coloro che muoio­no nella pace dei giusti, fate che pos­siamo avere la grazia di ricevervi pri­ma di passare da questa vita all'eter­nità. Gloria al Padre…

O Gesù, Glorificatore delle anime, degnatevi di predisporre i vostri ado­ratori all'eterna gloria coll'esercizio delle cristiane virtù. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Preghiera

Eleva ancora il tuo cuore a Dio e prega. Dio ti ha dato il dono miste­rioso della preghiera e tu profittane sempre, specialmente in questi preziosi momenti, in cui te ne stai davanti a Gesù Sacramentato. La tua preghiera, però, affinchè ab­bia tutto il suo valore, sia fatta in Gesù Cristo e con Gesù Cristo, come Egli ha insegnato e come usa fare la Chiesa. Pregando, studiati di essere umile, fiducioso, perseverante. Pregando, non voler essere egoista, ma prega anche pel tuo prossimo, per i vivi e per i morti ed anche per i nemici. Per tutti si elevi fervida la tua preghiera. O Gesù, venga il vostro regno... tutta la terra vi conosca e vi ami. Tutti gli uomini operino il bene e fuggano il male. Regnate Voi, o Gesù, nella scienza, nell'arte nelle leggi, nelle famiglie, nella società: si stabilisca ovunque il vostra regno. I popoli e le nazioni sentano l'impe­ro del vostro nome e vivano nella vo­stra sudditanza e nella vostra grazia. Per me, o Signore, non vi chiedo ricchezze, onori, piaceri: vi chiedo l'e­terna salvezza dell'anima mia. Datemi la grazia di indirizzare a Voi i miei pensieri, i miei affetti, tutte le mie azio­ni. Datemi, o Gesù, la grazia della per­severanza finale, che nel giorno supre­mo della mia vita dovrà aprirmi le por­te eternali della patria celeste: per tutti ve la chiedo questa grazia. Per tutti, o Gesù, avete compiuto sulla Croce il vostro sacrificio; per tutti siete restato nei santi Tabernacoli prigioniero di a­more, e tutti partecipino del vostro sacrificio e sentano le attrattive del vostro amore.

Chiamate, o Gesù, al pentimento i peccatori, alla vostra Chiesa gli eretici, alla vostra fede gli infedeli.

Vi prego per gli agonizzanti: essi si trovano nel momento più terribile e de­cisivo della loro vita: o con Voi eter­namente nella gloria, o lontani da Voi eternamente nella disperazione e nei tormenti. Salvateli, o Gesù: compite questo grande miracolo della vostra misericordia, concedendo loro il per­fetto pentimento delle colpe commesse.

Vi prego pure per le anime del Pur­gatorio. O Gesù, Consolatore eterno, date la pace a quelle anime sofferenti a quelle specialmente cui ci stringono i vincoli del sangue o dell'affetto, a quelle che sono più dimenticate a quelle che in vita furono più devote del Santissimo Sacramento. Requiem aeternam done eis, Domine.

Quante altre grazie vorrei chieder­vi, o Gesù! Ma Voi conoscete tutti) i miei bisogni e da Padre amorevole e pietoso qual siete, verrete in mio soccorso adesso e sempre.

(Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per l’incremento dell’Azione Cattolica in Italia e nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il rifiorimento dello spirito cristiano nella famiglia e nella società.

Pater, Ave, Eterno riposo per le anime del Purgatorio, specialmente per le più abbandonate.

Concedete, o Signore, la rassegnazione agli afflitti, il ravvedimento ai peccatori e la perseveranza ai giusti. Gloria al Padre…

Vorrei avere, o Gesù, i cuori di tutti gli uomini per infiammarli di ardente amore per Voi. Gloria al Padre…

Signore, credo in Voi, spero in Voi, vi amo sopra ogni cosa. Signore, misericordia, perdonatemi. Gloria al Padre…

O Maria, voi che desiderate che i nostri cuori s’infiammino sempre più di amore verso il cuore amabilissimo di Gesù, pregate, intercedete per noi. Ave Maria…

PREGHIERA PER LA COMUNIONE SPIRITUALE

Credo che Voi siete real­mente presente nel santissimo Sacra­mento dell'altare; vi adoro dall'abis­so del mio nulla; vi amo sopra ogni cosa e vi desidero nell'anima mia, e poichè adesso non posso ricevervi sa­cramentalmente, venite almeno spiri­tualmente, nel mio cuore. O Gesù, ve­nite!... (Breve pausa). Come se foste già venuto, io mi unisco tutto a Voi; vi adoro, vi bene­dico, vi ringrazio; rimanete sempre in me colla vostra grazia. O Gesù, mite ed umile di Cuore, rendete il mio cuore simile al vostro.

Dio sia benedetto.

Benedetto il suo santo nome.

Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e ve­ro Uomo.

Benedetto il nome di Gesù.

Benedetto il suo sacratissimo Cuore.

Benedetto, Gesù nel santissimo Sacramento dell'altare.

Benedetta la gran Madre di Dio, Ma­ria Santissima.

Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione.

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.

Benedetto san Giuseppe, suo castissi­mo sposo.

Benedetto Iddio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.



ROSARIO EUCARISTICO

MISTERI DOLOROSI


Deus in adjutorium meum intende. Domine, ad adjuvandum me festina.

Gloria al Padre…

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

I.

Nel primo mistero doloroso si con­templa l'agonia di Nostro Signore nel­l'Orto degli Olivi.

O Salvatore divino, sotto il peso della tristezza mortale che vi cagiona­rono i nostri peccati, Voi, là nel Getsemani, soffriste una crudele agonia e sudaste vivo Sangue. Ora qui in questo augusto Sacramento per causa di tante nostre colpe siete ancora più umiliato, più addolorato, più annichilito.

Io vi adoro, o caro Gesù, e compatisco alla vostra agonia di sofferenza nel Getsemani e di umiliazione nella santissima Eucaristia, e vi domando per l'intercessione della vostra Madre Santissima un gran dolore dei miei pec­cati.

Pater, 10 Ave, Gloria al Padre...

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

II.

Nel secondo mistero doloroso si con­templa la flagellazione di nostro Si­gnore.

O buon Gesù, là nel Pretorio di Pilato flagellato e coperto di piaghe, foste la vittima dei peccati commessi contro la bella virtù della purità; qui invece, nel santissimo Sacramento, sie­te la vittima dei cuori impuri, che vi ricevono sacrilegamente.

O Vittima sanguinante del Pretorio e Vittima ancora più sanguinante del Tabernacolo, io vi adoro e vi doman­do, per l'intercessione della vostra Matre Santissima, la mortificazione dei miei sensi. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre...

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

III.

Nel terzo mistero doloroso si con­templa la Coronazione di spine.

O Re della gloria, coronato di spi­ne e salutato con derisione re dei Giu­dei da una soldatesca, che coperse di ignobili sputi la vostra faccia adorabile, Voi foste la vittima dei peccati d'orgo­glio; e lo siete pure adesso in questo augusto Sacramento, dove portate una corona d'ignominia, formata dalle irri­verenze, dai disprezzi e dalle profana­zioni di tanti cristiani nel sacro Tempio.

O Re, umiliato là nel Pretorio, e più ancora umiliato nei nostri Tabernacoli, io vi adoro e vi domando per l'inter­cessione della vostra Madre Santissima, la mortificazione dell'amor proprio. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre...

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

IV.

Nel quarto mistero doloroso si con­templa Gesù che porta la croce.

Bestemmie, oltraggi, maltrattamenti, angosce di cuore, sofferenze d'ogni specie, niente potè, o Redentore divino, alterare la dolcezza e pazienza con cui portaste la vostra croce. Colla stessa dolcezza e pazienza Voi sopportate lun­go tutti i secoli i dubbi, le diffidenze, gli scoraggiamenti dei vostri figli.

O Buon Gesù, io vi adoro carico per amor nostro dell'e croci che vi presenta l'eterno Padre e vi domando, per l'in­tercessione della vostra Madre Santissi­ma, la virtù della pazienza nelle prove della vita. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre...

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

V.

Nel quinto mistero doloroso si con­templa la Crocifissione di nostro Si­gnore.

Dolcissima Vittima, confitta più dall'a­mare che dai chiodi alla croce, sulla quale fra i più atroci tormenti espiaste i nostri peccati, io vi vedo adesso legato dal medesimo amore in questo augusto Sacramento dell'Eucarestia, dove con­tinuate il vostro sacrificio sino alla fine dei secoli per, applicarne il frutto alle anime da Voi redente.

O Agnello divino, sempre per noi sa­crificato, profondamente vi adoro e per l'intercessione della vostra Madre San­tissima vi supplisco a concederci un tale odio al peccato, che ci faccia preferire la morte del carpo a quella dell'anima.



LITANIE in onore della Santissima Eucarestia

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, pietà Cristo, pietà

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici Cristo, esaudiscici

Padre del cielo, che sei Dio abbi pietà di noi

Figlio, redentore del mondo, che sei Dio abbi pietà di noi

Spirito Santo, che sei Dio abbi pietà di noi

Santa Trinità, unico Dio abbi pietà di noi

Santissima Eucarestia noi ti adoriamo

Dono ineffabile del Padre noi ti adoriamo

Segno dell'amore supremo del Figlio noi ti adoriamo

Prodigio di carità dello Spirito Santo noi ti adoriamo

Frutto benedetto della Vergine Maria noi ti adoriamo

Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo noi ti adoriamo

Sacramento che perpetua il sacrificio della croce noi ti adpriamo

Sacramento della nuova ed eterna Alleanza noi ti adoriamo

Memoriale della morte e risurrezione del Signore noi ti adoriamo

Memoriale della nostra salvezza noi ti adoriamo

Sacrificio di lode e di ringraziamento noi ti adoriamo

Sacrificio d'espiazione e di conciliazione noi ti adoriamo

Dimora di Dio con gli uomini noi ti adoriamo

Banchetto di nozze dell'Agnello noi ti adoriamo

Pane vivo disceso dal cielo noi ti adoriamo

Manna piena di dolcezza noi ti adoriamo

Vero Agnello pasquale noi ti adoriamo

Viatico della Chiesa pellegrina nel mondo noi ti adoriamo

Rimedio della nostra quotidiana fatica noi ti adoriamo

Farmaco di immortalità Mistero della fede noi ti adoriamo

Sostegno della speranza noi ti adoriamo

Vincolo della carità Segno di unità e di pace noi ti adoriamo

Sorgente di gioia purissima noi ti adoriamo

Sacramento che germina i vergini noi ti adoriamo

Sacramento che dà forza e vigore noi ti adoriamo

Pregustazione del banchetto celeste noi ti adoriamo

Pegno della nostra risurrezione noi ti adoriamo

Pegno della gloria futura noi ti adoriamo


Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Perdonaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Ascoltaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Abbi pietà di noi.

Hai dato loro il pane disceso dal cielo. Che porta in sé ogni dolcezza.

Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile Sacra­mento dell'Eucarestia ci hai lasciato il memoriale della Tua Pasqua, fa' che adoria­mo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della Redenzione, tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERA DI CHIUSA

Vi ringrazio, o Signore, di avermi concesso di tenervi compagnia durante quest'ora di adorazione; perdonatemi ogni mancanza che vi avessi commes­sa e aiutatemi a mantenermi fedele ai buoni propositi che mi avete ispirato. Mi allontano, o Gesù, dal vostro al­tare, ma solo col corpo: rimango qui col cuore. Deh! fate ch'esso sia tutto vostro e non viva che per Voi. Amarvi quanto più mi è possibile e farvi amare anche dagli altri, ecco il mio ardente desiderio e la mia ultima preghiera: esauditela, ve ne prego, nell'infinita bontà del vostro Cuore. Ed ora beneditemi, o Gesù, e que­sta vostra benedizione mi accompagni in tutte le mie occupazioni; mi liberi dal peccato, mi difenda contro i miei spirituali nemici, mi mantenga a Voi fedele e mi rafforzi nel compimento, costante e generoso dei doveri del mio, stato. Benediteci tutti, o Signore, e salva­teci per i meriti del vostro preziosissi­mo Sangue. Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni dei Sommi Pontefici per l'acquisto delle sante in­dulgenze.



[SM=g27998]

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03/09/2009 22:39

TERZA ORA DI ADORAZIONE



PREGHIERA D'INTRODUZIONE


Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

Benedetto Gesù nel santissimo Sa­cramento dell'altare. Eccomi, o Signore, ai vostri piedi per continuare l'adorazione comincia­ta da altre lampade viventi: come es­se, anch'io sono venuto a Voi per tri­butarvi il mio umile omaggio di fede e di amore. Sono una pecorella del gregge che Voi avete affidato al pastore di que­sta Parrocchia; sono un membro della famiglia spirituale che riconosce nel Parroco il capo venerato; mi sento in quest'ora il rappresentante di tutti i miei fratelli di fede, e come tale la mia preghiera non vuol essere isolata e personale, ma la voce di tutto un concetto di lodi, la nota di un'armo­nia collettiva, che sale verso di Voi, per congiungersi alle angeliche armo­nie celesti. Amabilissimo Signore Gesù, intendo anzitutto prestarvi quell'omaggio di adorazione che dobbiamo a Voi, no­stro Dio, nostro Creatore e sovrano Signore. Riconoscendo i grandi ed innume­revoli benefici di cui ci avete ricolma­ti, voglio rendervi, o Gesù, un dove­roso ringraziamento. Confuso per la mia ingrata corri­spondenza e per le tante mie colpe, vengo ad invocare ai vostri piedi pie­tà e misericordia per me e per tutti i poveri peccatori. Vengo finalmente a pregarvi di con­tinuare verso di me e di tutti l'elargi­zione dei vostri benefici e delle vostre grazie. O Gesù Sacramentato, che la mia lingua canti la vostra grandezza, la vostra bontà, le vostre misericordie e che vi esprima nel miglior modo gli umili e vivi sentimenti del mio cuore. Non guardate, o Gesù, alle mie col­pe che detesto, ma ai vostri meriti in­finiti, alla vostra bontà, al vostro amore, ed accettate il mio umile omag­gio, la mia devota preghiera. Benedite, o Signore, questi miei sentimenti ed aiutatemi a passare san­tamente quest'ora. Vergine Immacolata, Angelo mio custode, Angeli e Santi tutti del cielo, pregate, intercedete per me. Breve pausa; poi un Pater, Ave, Gloria.

Atto di fede e di adorazione

Anima mia, ravviva la fede e adora nel Santissimo Sacramento dell'altare il tuo Dio,... quel Dio che ha creato il cie­lo e la terra con una sola parola... quel Dio che vede tutto, anche i pensie­ri,... quel Dio che è in cielo, in terra e in ogni luogo... quel Dio eterno, che è sempre stato e sempre sarà... quel Dio che è assoluto e supremo Padrone di tutto e di tutti... quel Dio che è giusto rimuneratore dei buoni, e giusto punitore dei cattivi... quel Dio d'in­finita bontà e misericordia, che per a­more dell'uomo colpevole, non solo si fece uomo e morì in croce per salvar­ci, ma volle ancora restare con noi sino alla fine del mondo nella santissima Eucaristia, prodigio ammirabile della sua bontà, della sua sapienza e della sua potenza.

Sì, credo che nell' Ostia santa è Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo, na­to da Maria Vergine, vivente in cor­po, sangue, anima e divinità... Gesù Cristo che visse mortale su questa ter­ra, insegnando colla parola e coll'esem­pio la via del cielo... Gesù Cristo che fu tradito da Giuda e abbandona­to dagli Apostoli e sotto il peso dei no­stri peccati agonizzò nell'orto del Getse­mani, sudando vivo sangue... Gesù Cristo, che, legato, trascinato avanti ai tribunali, umiliato, vilipeso, flagella­to, coronato di spine, tutto coperto di piaghe e di sangue finì la sua vita fra gli spasimi della morte in croce... Ge-sù Cristo che risuscitò glorioso e salì al cielo, da dove verrà un giorno a giudicare tutti gli uomini, buoni e cat­tivi...

Credo e adoro.

Sì, vi adoro, mio buon Gesù, perchè siete il sommo bene, sommamen­te amabile, degno per Voi stesso di essere amato sopra ogni cosa. Vi adoro come mio Dio, mio Crea­tore, mio Salvatore, mio, sovrano Pa­drone, mio tenero Padre, mio Fratel­lo, mio Amico, nutrimento divino del­l'anima mia, mio aiuto e conforto in vita, mia speranza e mio viatico in morte, mio premio in cielo. Vi adoro come vi adorarono e vi adorano Maria Vergine, San Giusep­pe, i Magi ed i pastori. Vi adoro come vi adorano gli An­geli e i Santi in cielo e tutti i giusti della terra. Vi adoro coll'anima e col corpo, col­la mente e col cuore, con tutti i miei sentimenti e con tutto il mio essere, ed invito ad adorarvi con me tutte le creature. Ah, sì, o Gesù, siate da tutti cono­sciuto, adorato, amato, ringraziato o­gni momento nel santissimo e divinissimo Sacramento! (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria affinché Gesù Cristo sia sempre più conosciuto, amato e adorato nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il Sommo Pontefice e secondo le sue intenzioni.

Pater, Ave, Gloria per i bisogni spirituali e temporali della Parrocchia.

Ostia santa, Memoria soavissima della Passione del Signore, il tuo ri­cordo non si diparta mai dalla nostra mente e dal nostro cuore. Gloria al Padre…

Divina Eucaristia, monumento splen­dido dell'infinita carità di Gesù Cri­sto verso gli uomini, riempi le anime nostre del divino amore. Gloria al Padre…

O Gesù, Vita, Salute e Risurrezio­ne nostra, in Voi riponiamo tutte le nostre immortali speranze. Gloria al Pade…

O Gesù, Vite vera, che con celeste succo vegeta e feconda i rami a sè u­niti, fecondate le fatiche e i sudori dei figli della Chiesa Cattolica, affinchè le loro opere di fede e di carità fiorisca­no in tutto il maggior splendore. Glo­ria al Padre... (Breve pausa).

Atto di rigraziamento

Lo riconosco, o mio Gesù: nulla vi è in cielo e sulla terra, nulla io stesso possiedo nell'anima e nel corpo che non sia un vostro dono, un vostro be­neficio: tutto dobbiamo a Voi. Gra­zie, adunque, o Gesù, grazie ..

Grazie, anzitutto, o Gesù, per aver­mi messo al mondo in mezzo a cristiani, tra le braccia materne della san­ta Chiesa.

Grazie, o Gesù, per avermi dato un'anima fatta a somiglianza vostra, e un corpo, che è esso pure un'opera meravigliosa delle vostre mani.

Grazie, o Gesù, della mente e del cuore che mi avete dato per conoscer­vi ed amarvi.

Grazie, o Gesù, di questa lingua con cui posso cantare le vostre perfezioni, le vostre glorie, le vostre opere di in­finita bontà e misericordia; grazie di queste orecchie colle quali posso ascol­tare la vostra divina parola... grazie di questi occhi, coi quali posso ammi­rare le meraviglie del creato, e, attra­verso ad esse, intravedere, almeno in qualche modo, la vostra stessa divina bellezza.

Grazie, o Signore, di ogni altro do­no naturale: me ne servirò sempre per il bene, per l'osservanza della vostra santa legge, per la vostra gloria.

Grazie, in modo speciale, di tanti lumi, di tante ispirazioni, di tanti san­ti eccitamenti, di tanti buoni esempi, coi quali mi avete sempre sostenuto e guidato in ogni pericolo, in ogni ten­tazione, in ogni luogo e in ogni età. Grazie pure del gran dono della fe­de e dei santi Sacramenti, di tanti a­morosi inviti a ricevervi spesso nella santa Comunione, dell'assistenza del­l'Angelo Custode, e più di averci dato per Madre la stessa Madre vostra Ma­ria.

Quando però, o Gesù, rivolgo la mente al vostro santissimo Sacramen­to e penso a Voi, che ve ne rimanete nel santo Tabernacolo, Ospite divino e Compagno del nostro esilio, sento che tutti i miei sentimenti dovrebbero avere una bocca e una lingua per rin­graziarvi; sento che il miglior ringra­ziamento è di offrirvi e consacrarvi tutto me stesso.

Sì, mio amato e buon Gesù, a Voi offro e consacro, in ringraziamento di tanta vostra bontà e generosità, og­gi e per sempre, il corpo e l'anima mia, la mia memoria, il mio intellet­to, la mia volontà, la mia libertà, il mio cuore. Lo so, o Gesù, che il mio cuore è poca cosa, s'è attaccato molte volte alle vanità e al male, ma riceve­telo qual'è: è pentito e per l'avvenire sarà eternamente vostro, interamente vostro.

Buon Gesù, io unisco i miei ringra­ziamenti ai ringraziamenti degli An­geli, dei Santi, della mia celeste Ma­dre... li unisco ai ringraziamenti che il vostro dolcissimo Cuore va inces­santemente innalzando all'eterno divin Padre.

I vostri ringraziamenti, o Gesù, non sono essi almeno degni di Voi? Che il Padre e lo Spirito Santo siano con Voi ringraziati e benedetti ora e sem­pre per tutti i secoli. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per il trionfo della Santa Chiesa.

Pater, Ave, Gloria per la santificazione del Clero.

Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni del Parroco.

O Gesù, divino Samaritano, che in­fondete nelle nostre ferite il vino della carità e l'olio della misericordia, fate­ci vostri imitatori nel soccorrere alle miserie spirituali e temporali del no­stro prossimo. Gloria al Padre…

O Gesù, Medico divino delle anime, guariteci dalle nostre spirituali infer­mità. Gloria al Padre…

O Gesù Sacramentato, antidoto ce­leste, che preservate dal peccato, da­teci grazia di vincere le nostre passio­ni e di stare non solo lontani da nuove colpe, ma di emendarci anche dei no­stri difetti e delle nostre imperfezioni. Gloria al Padre…

O Gesù, buon Pastore, degnatevi ri­chiamare sul retto sentiero le povere anime, che per ignoranza o per mali­zia vivono da Voi lontane. Gloria al Padre... (Breve pausa).

Atto di propiziazione

Quanti peccati, o Gesù, quante ini­quità, quanti disordini si commettano al mondo!... Come si disprezza l'amar vostro, i vostri santi Comandamenti, i Precetti della Chiesa, l'autorità su­prema del Papa, le verità della fede, le grazie e le virtù cristiane più care e più belle!...

Ebbene, o Gesù, sapendo che tutte queste colpe amareggiano profonda­mente il vostro Cuore adorabile, ecco­mi a farvene onorevole riparazione ec­comi ad implorare la vostra infinita mi­sericordia.

Pietà e misericordia, o Gesù, per il disperso popolo ebreo, un tempo il po­polo del vostro Cuore e delle vostre tenerezze, ma ingrato, ma superbo, ma deicida.

Pietà e misericordia, o Gesù, per tanti milioni di eretici e di scismatici, che o non hanno mai avuto il bene di conoscervi, o si sono allontanati da Voi e dalla vostra Chiesa, rinuncian­do al vostro amore e alla vostra grazia.

Pietà e misericordia, o Gesù, per tanti milioni di infedeli e di idolatri che si trovano nelle tenebre dell'errore e nella schiavitù del demonio.

Pietà e misericordia, o Gesù, per tanti empi che bestemmiano e disprez­zano il vostro Nome adorabile, i vo­stri Sacramenti, la vostra fede, la vo­stra legge, i vostri Sacerdoti, le per­sone a Voi consacrate, la vostra Chie­sa.

Pietà e misericordia, o Gesù, per tanti profanatori delle vostre chiese e dei vostri santi Misteri, mancando di rispetto al luogo santo ed assistendo con indifferenza e senza devozione alla santa Messa.

Pietà e misericordia, o Gesù, anche per coloro così ciechi e così ingrati che giungono a tanto di stendere le mani sacrileghe sopra di Voi profanando le vostre specie sacramentali; e per colo­ro pure che ardiscono di ricevervi sa­crilegamente nel loro cuore: sono i vo­stri novelli crocifissori, pei quali dalla croce avete pure pregato.

Pietà per tanti che profanano i gior­ni festivi... per tanti che si abbandonano a tutti i capricci peccaminosi e si rendono schiavi delle più obbrobriose passioni.

Pietà e misericordia, o Gesù, per tutte le famiglie nelle quali, venendo meno l'amore alla vita cristiana, viene pure a mancare la buona armonia e la pace... per tutti i genitori trascurati nei loro doveri, e che coi loro cattivi esempi sono di scandalo ai loro figliuo­li... per tutti gli uomini che non fan­no uso dei mezzi preziosi di santifica­zione da Voi offertici... che trascura­no i santi Sacramenti, e si fanno schia­vi del rispetto umano.

Pietà e misericordia, o Gesù, per tanta gioventù, esposta a si gravi pe­ricoli in mezzo ad un mondo che tende ad essa ogni sorta di insidie e di inganni.

Pietà, perdono e misericordia, o Si­gnore, per tutti quelli che vi offendo­no ed oltraggiano, per tutti i cristiani indifferenti ed ingrati.

E non è per tutti senza eccezione, o Gesù, che avete versato il vostro san­gue? E non vi siete fatto uomo e ve ne state rinchiuso nel santo Taberna­colo per salvare tutti gli uomini?...

Ma mi confondo, o Gesù buono, al pensare che mentre chiedo pietà e per­dono per gli altri, io stesso mi vedo ricolmo di miserie e di colpe. Che sarà di me, tanto miserabile ed ingrato

Deh, concedetemi, o Signore, un vivo pentimento delle mie colpe e la grazia di non più offendervi e di restarvi sem­pre fedele, a costo di qualunque sacri­ficio. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per la conversione dei peccatori e degli infedeli.

Pater, Ave, Gloria in riparazione delle bestem­mie e della profanazione delle feste.

Pater, Ave, Gloria per gli agonizzanti. Ostia santa, immolata per i peccati di tutto il mondo, perdonateci le colpe che disgraziatamente abbiamo com­messe. Gloria al Padre...

O Gesù, Vittima divina del Nuovo Testamento, fateci degni di sottomet­terci con lieto animo a qualunque sa­crificio che fosse per noi necessario al trionfo della verità e della giustizia. Gloria al Padre...

O Gesù, Re dei dolori, concedeteci la forza necessaria per portare quoti­dianamente la nostra croce e per tener dietro costantemente ai vostri passi. Gloria al Padre...

O divina Eucaristia, Mensa del Si­gnore, dacci forza a trionfare degli as­salti del mondo, del demonio e della carne, nostri acerrimi nemici. Gloria al Padre... (Breve pausa).

Atto di domanda

Dal trono della vostra onnipotente misericordia stendete, o buon Gesù, la vostra mano divina per benedirci e lar­gheggiare i preziosi tesori delle vostre grazie.

Vi prego per la propagazione e l'e­saltazione della santa Chiesa. I suoi implacabili nemici le muovono guerra senza tregua ed essa soffre in tante amarezze. Molti anche tra i suoi stes­si figli le recano dolore, ingrati verso una madre sì benefica. Ma Voi, o Si­gnore, avete assicurato che siete e sa­rete sempre con essa, che le potenze d'inferno non prevarranno e che essa deve trionfare e salvare le anime da Voi redente. O Gesù, che la Chiesa trionfi, che si estenda che prosperi sempre più a salvezza e a santificazio­ne delle anime!

E' anche al Sommo Pontefice, come a colui che deve reggere e governare la vostra Chiesa, che i cattivi muovo­no assalto con furore. O Signore, ri­colmate di grazie e di benedizioni il Romano Pontefice e insieme con lui tutti i Vescovi e i Sacerdoti, affinchè possano compiere efficacemente la mis­sione che avete loro affidata.

Vi prego, o Signore, per l'Opera della propagazione della Fede e della Santa Infanzia, per le Missioni catto­liche e per la conversione degli incre­duli, per l'estirpazione delle eresie e il ravvedimento dei poveri peccatori. Che il vostro regno si dilati in il mondo sopra tutte le anime e che il vostro amore trionfi in tutti i cuori.

Vi prego, o buon Gesù, per i miei parenti e per tutti i miei benefattori, per gl'infermi e moribondi, per gli afflitti e tribolati, per i ricchi e per i po­veri, per tutti coloro per i quali sono tenuto a pregare e che si sono racco­mandati alle mie preghiere.

Vi prego ancora, pietoso Signore, per le anime del Purgatorio, special­mente per quelle dei miei cari, per quelle più abbandonate e per quelle che furono più devote di Voi Sacra­mentato: lenite le loro pene, affretta­te loro la vostra vista e il vostro gau­dio.

Finalmente, o Gesù, volgete uno sguardo pietoso sopra di me povero peccatore, e concedetemi l'abbondanza delle vostre grazie.

Vi domando una fede viva, una fer­ma speranza, un'ardente carità ed un grande amore verso il prossimo.

Vi domando una profonda umiltà, che mi faccia conoscere la mia miseria, una filiale fiducia nella vostra Prov­videnza, una perfetta rassegnazione nelle tribolazioni.

Vi domando, o Gesù, la grazia di saper disprezzare ogni rispetto uma­no, di vincere le tentazioni, di non as­secondare le massime del mondo.

Vi domando obbedienza ai superio­ri, costanza nei propositi, forza nei pe­ricoli, devozione nella preghiera, diligenza nei doveri del mio stato.

Vi domando una grande purità di cuore, un grande dolore dei miei pec­cati e la perseveranza finale che mi as­sicurerà il vostro possesso in cielo.

Vi domando ancora, o Gesù, un grande amore ed una sincera devozio­ne al vostro divin Cuore, Vivente nella santissima Eucaristia, Cuore che è for­nace ardente di carità, abisso di ogni virtù, fonte di vita e santità, nostra vi­ta e risurrezione, nostra pace, nostra salute, nostra speranza.

Accogliete, o Gesù, le mie umili pre­ghiere ed esaudite nell' infinita bontà del vostro Cuore. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave Gloria per l'incremento dell'Azio­ne Cattolica in Italia e nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il rifiorimento dello spirito cristiano nella famiglia e nella società.

Pater, Ave, Eterno riposo per le anime del Pur­gatorio, specialmente per le più abbandonate.

O Gesù, Santità per essenza ed a noi Modello di ogni virtù, rivestiteci della vostra santa grazia ed aiutateci ad osservare i vostri divini Comanda­menti e a camminare speditamente nel­la via della perfezione e della santità. Gloria al Padre…

O Gesù, Dio di ogni consolazione, fateci gustare le ineffabili dolcezze del vostro santo servizio, affinchè siamo sempre più convinti che servire a Dio è regnare. Gloria al Padre...

O Gesù, vincolo di carità, infondete nelle nostre menti e nei nostri cuori l'amor di Dio e del prossimo, in cui è compendiata la vostra santa legge. Gloria al Padre...

O Gesù, che vi pascete fra i gigli, concedeteci la purità di mente, di cor­po e di cuore. Gloria al Padre...

PREGHIERA PER LA COMUNIONE SPIRITUALE

Credo che Voi siete real­mente presente nel santissimo Sacra­mento dell'altare; vi adoro dall'abis­so del mio nulla; vi amo sopra ogni cosa e vi desidero nell'anima mia, e poichè adesso non posso ricevervi sa­cramentalmente, venite almeno spiri­tualmente, nel mio cuore. O Gesù, ve­nite!... (Breve pausa). Come se foste già venuto, io mi unisco tutto a Voi; vi adoro, vi bene­dico, vi ringrazio; rimanete sempre in me colla vostra grazia. O Gesù, mite ed umile di Cuore, rendete il mio cuore simile al vostro.

Dio sia benedetto.

Benedetto il suo santo nome.

Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e ve­ro Uomo.

Benedetto il nome di Gesù.

Benedetto il suo sacratissimo Cuore.

Benedetto, Gesù nel santissimo Sacramento dell'altare.

Benedetta la gran Madre di Dio, Ma­ria Santissima.

Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione.

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.

Benedetto san Giuseppe, suo castissi­mo sposo.

Benedetto Iddio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.



ROSARIO EUCARISTICO

MISTERI GLORIOSI


Deus, in adjutorium meum intende. Domine, ad adjuvandum me festina.

Gloria al Padre…

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

I.

Nel primo mistero glorioso si con­templa la Risurrezione di Nostro Si­gnore.

Voi, o Gesù, vincitore delle poten­ze infernali, usciste glorioso dalla tom­ba; il dolore e la morte più non ebbe­ro alcun potere su di Voi. Ma quanta non è ancora la nostra consolazione nel pensare, che qui in questo augusto Sacramento vi trovate nella vita, nella gioia, nella gloria della vostra risurre­zione io vi adoro, o Re immortale dei secoli, e per l'intercessione della vostra Madre Santissima vi domando una fe­de piena di amore nella vostra reale presenza nel Sacramento dell'Eucari­stia.

Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

II.

Nel secondo mistero glorioso si con­templa l'Ascensione di nostro Signore.

Ecco la pienezza del vostro trionfo, o divin Salvatore! Sollevandovi al cie­lo per vostra propria virtù e potenza, voi entraste nel vostro regno ed ora sedete alla destra del Padre, per esse­re eternamente la gioia degli angeli e dei santi. - Ma quale conforto per noi. Tutti i giorni, senza lasciare il vostro trono celeste, Voi venite sui nostri al­tari, per portarci un raggio anticipato del Paradiso.

O allegrezza delle anime pure, io vi adoro, e per l'intercessione della vostra Madre Santissima vi domando un ardente desiderio di possedervi presto in cielo nello splendore della vostra gloria. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

III.

Nel terzo mistero glorioso si contem­pla la discesa dello Spirito Santo.

O Gesù, appena avete preso posses­so della vostra gloria alla destra del Padre, Voi voleste mostrare la vostra generosità, inviando lo Spirito Santo coll'abbondanza dei suoi doni alla vo­stra Chiesa nascente.

Ora nell'Eucaristia, come da un al­tro cielo, dove avete stabilito il vostro trono d'amore, insieme col Padre e collo Spirito Santo, comunicate alle a­nime questo Spirito di luce e di forza e tutte le accendete della divina carità.

O Gesù Re lassù in cielo e Re quaggiù nella santissima Eucaristia, io vi adoro profondamente e per l'in­tercessione della vostra Madre Santis­sima vi domando di essere sempre do­cile alla grazia, per far fruttificare nel­l'anima mia i doni dello Spirito Santo. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

IV.

Nel quarto mistero glorioso si con­templa l'Assunzione di Maria Santissi­ma.

O Gesù, Voi non potevate lasciare lungo tempo , quaggiù la vostra divina Madre; già ella sentì la vostra voce che a sè la chiamava e nella celeste eb­brezza di una ineffabile comunione, l'amore solleva la sua anima bella da questa terra d'esilio. Ma anche il suo corpo verginale, come quello del Fi­glio, non doveva conoscere la corru­zione del sepolcro; ed ecco che Voi la risuscitaste, e sfolgorante di luce come il sole, accompagnata dagli an­geli, la elevaste alla celeste gloria.

O Gesù, nostra risurrezione e no­stra via, io vi adoro in questo augusto Sacramento, e per l'intercessione del­la vostra Madre Santissima, umilmente vi domando la grazia di morire tra le materne sue braccia, dopo di aver ri­cevuto, mediante una fervente comu­nione, il pegno della nostra gloriosa ri­surrezione. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

V.

Nel quinto mistero glorioso si con­templa l'Incoronazione della Santissi­ma Vergine.

O Figlio divino di Maria, associan­do la vostra Madre Santissima alla vo­stra gloria, Voi l'avete incoronata Re­gina del cielo e della terra, l'avete sta­bilita nostra avvocata potente e distri­butrice di tutte le vostre grazie.

Anche dalla santissima Eucaristia, come dal cielo, Voi volete che ogni grazia ci venga passando per le sue mani.

O Gesù, io vi adoro in quella gloria ineffabile; alla quale associaste la vo­stra Santissima Madre, e qui nascosto in questo augusto Sacramento, e per la sua intercessione vi domando la gra­zia di aver sempre una grande confi­denza nel suo validissimo patrocinio. Così sia.



LITANIE in onore della Santissima Eucarestia

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, pietà Cristo, pietà

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici Cristo, esaudiscici

Padre del cielo, che sei Dio abbi pietà di noi

Figlio, redentore del mondo, che sei Dio abbi pietà di noi

Spirito Santo, che sei Dio abbi pietà di noi

Santa Trinità, unico Dio abbi pietà di noi

Santissima Eucarestia noi ti adoriamo

Dono ineffabile del Padre noi ti adoriamo

Segno dell'amore supremo del Figlio noi ti adoriamo

Prodigio di carità dello Spirito Santo noi ti adoriamo

Frutto benedetto della Vergine Maria noi ti adoriamo

Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo noi ti adoriamo

Sacramento che perpetua il sacrificio della croce noi ti adpriamo

Sacramento della nuova ed eterna Alleanza noi ti adoriamo

Memoriale della morte e risurrezione del Signore noi ti adoriamo

Memoriale della nostra salvezza noi ti adoriamo

Sacrificio di lode e di ringraziamento noi ti adoriamo

Sacrificio d'espiazione e di conciliazione noi ti adoriamo

Dimora di Dio con gli uomini noi ti adoriamo

Banchetto di nozze dell'Agnello noi ti adoriamo

Pane vivo disceso dal cielo noi ti adoriamo

Manna piena di dolcezza noi ti adoriamo

Vero Agnello pasquale noi ti adoriamo

Viatico della Chiesa pellegrina nel mondo noi ti adoriamo

Rimedio della nostra quotidiana fatica noi ti adoriamo

Farmaco di immortalità Mistero della fede noi ti adoriamo

Sostegno della speranza noi ti adoriamo

Vincolo della carità Segno di unità e di pace noi ti adoriamo

Sorgente di gioia purissima noi ti adoriamo

Sacramento che germina i vergini noi ti adoriamo

Sacramento che dà forza e vigore noi ti adoriamo

Pregustazione del banchetto celeste noi ti adoriamo

Pegno della nostra risurrezione noi ti adoriamo

Pegno della gloria futura noi ti adoriamo


Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Perdonaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Ascoltaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Abbi pietà di noi.

Hai dato loro il pane disceso dal cielo. Che porta in sé ogni dolcezza.

Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile Sacra­mento dell'Eucarestia ci hai lasciato il memoriale della Tua Pasqua, fa' che adoria­mo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della Redenzione, tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERA DI CHIUSA

Vi ringrazio, o Signore, di avermi concesso di tenervi compagnia durante quest'ora di adorazione; perdonatemi ogni mancanza che vi avessi commes­sa e aiutatemi a mantenermi fedele ai buoni propositi che mi avete ispirato. Mi allontano, o Gesù, dal vostro al­tare, ma solo col corpo: rimango qui col cuore. Deh! fate ch'esso sia tutto vostro e non viva che per Voi. Amarvi quanto più mi è possibile e farvi amare anche dagli altri, ecco il mio ardente desiderio e la mia ultima preghiera: esauditela, ve ne prego, nell'infinita bontà del vostro Cuore. Ed ora beneditemi, o Gesù, e que­sta vostra benedizione mi accompagni in tutte le mie occupazioni; mi liberi dal peccato, mi difenda contro i miei spirituali nemici, mi mantenga a Voi fedele e mi rafforzi nel compimento, costante e generoso dei doveri del mio, stato. Benediteci tutti, o Signore, e salva­teci per i meriti del vostro preziosissi­mo Sangue. Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni dei Sommi Pontefici per l'acquisto delle sante in­dulgenze.



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03/09/2009 22:41

QUARTA ORA DI ADORAZIONE



PREGHIERA D'INTRODUZIONE


Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

Benedetto Gesù nel santissimo Sa­cramento dell'altare. Eccomi, o Signore, ai vostri piedi per continuare l'adorazione comincia­ta da altre lampade viventi: come es­se, anch'io sono venuto a Voi per tri­butarvi il mio umile omaggio di fede e di amore. Sono una pecorella del gregge che Voi avete affidato al pastore di que­sta Parrocchia; sono un membro della famiglia spirituale che riconosce nel Parroco il capo venerato; mi sento in quest'ora il rappresentante di tutti i miei fratelli di fede, e come tale la mia preghiera non vuol essere isolata e personale, ma la voce di tutto un concetto di lodi, la nota di un'armo­nia collettiva, che sale verso di Voi, per congiungersi alle angeliche armo­nie celesti. Amabilissimo Signore Gesù, intendo anzitutto prestarvi quell'omaggio di adorazione che dobbiamo a Voi, no­stro Dio, nostro Creatore e sovrano Signore. Riconoscendo i grandi ed innume­revoli benefici di cui ci avete ricolma­ti, voglio rendervi, o Gesù, un dove­roso ringraziamento. Confuso per la mia ingrata corri­spondenza e per le tante mie colpe, vengo ad invocare ai vostri piedi pie­tà e misericordia per me e per tutti i poveri peccatori. Vengo finalmente a pregarvi di con­tinuare verso di me e di tutti l'elargi­zione dei vostri benefici e delle vostre grazie. O Gesù Sacramentato, che la mia lingua canti la vostra grandezza, la vostra bontà, le vostre misericordie e che vi esprima nel miglior modo gli umili e vivi sentimenti del mio cuore. Non guardate, o Gesù, alle mie col­pe che detesto, ma ai vostri meriti in­finiti, alla vostra bontà, al vostro amore, ed accettate il mio umile omag­gio, la mia devota preghiera. Benedite, o Signore, questi miei sentimenti ed aiutatemi a passare san­tamente quest'ora. Vergine Immacolata, Angelo mio custode, Angeli e Santi tutti del cielo, pregate, intercedete per me. Breve pausa; poi un Pater, Ave, Gloria.

Adorazione

Con viva fede e con santo rispetto mi presento a Voi, o Signore, che vi­vete nascosto nel santo Tabernacolo. Vi credo qui presente, e vivente come vivete lassù in cielo.

Credo che nella santa Ostia consa­crata siete quello stesso Gesù che na­sceste povero nella stalla di Betlemme, quello stesso che Maria e Giuseppe a­dorano quale Figlio di Dio, accom­pagnati dal canto degli Angeli.

Vi adoro come un giorno vi adora­rono i pastori; vi riconosco mio Re, come vi riconobbero i Magi, quando si prostrarono ai vostri piedi.

Mi avvicino a Voi con quello slancio e quell'amore che animava il vecchio Simeone, quando ebbe la fortuna di potervi prendere sulle sue braccia e stringere al suo cuore Voi, il Redentore del mondo, il sospirato delle genti. Voi nel Tabernacolo siete Colui che per tre anni insegnaste al popolo della Palestina, che guariste gli innumere­voli ammalati, che ricorrevano a Voi con fede. Al vostro comando ubbidi­vano i venti e il mare; alla vostra pa­rola gl'infermi guarivano, i morti risuscitavano: Voi siete il Cristo, il Fi­glio del Dio vivente.

Voi siete Colui che sudaste sangue nell'Orto degli Ulivi, che foste tra­dito da Giuda e rinnegato da Pietro; che soffriste i flagelli e le spine, gli schiaffi e gli sputi, gl'insulti e le deri­sioni, che portaste la vostra croce sul Calvario per morire su di essa per la mia salvezza eterna.

Voi siete Colui che risuscitaste da morte e ascendeste glorioso al cielo, dove sedete alla destra del Padre, presso il quale perorate continuamen­te la nostra causa, nostro Avvocato e Mediatore.

Sì, Voi, quello stesso Gesù, vivete in questo santo Tabernacolo, qui di­nanzi a me... mi vedete, mi ascoltate, mi conoscete, mi avete chiamato qui ad adorarvi.

Gesù mio, io credo in Voi; credo perchè l'avete detto Voi, che siete ve­rità infallibile, che non può ingannar­si nè ingannare. Passeranno il cielo e la terra, ma le vostre parole non pas­seranno giammai. Perciò credo con tutta l'anima mia che Voi siete pre­sente, vivo e vero, nel Santissimo Sa­cramento dell'altare, in ogni Ostia con­sacrata.

Credo, o Signore, e vi adoro pro­fondamente: e poichè non sono capa­ce di adorarvi come lo meritate, mi, u­nisco alle adorazioni che vi offrono in cielo la Madre vostra e tutti i vostri Santi; unisco la mia povera voce al giubilo dei cori angelici.

Santo, Santo, Santo siete Voi, o Signore: il cielo e la terra son pieni del­la vostra gloria! Osanna a Dio nel più alto dei cieli!...

Vorrei adorarvi, o Gesù, non solo in questa chiesa, ma in tutte le chiese del mondo, specialmente in quelle in cui siete meno riverito e più abbando­nato.

Lodato, adorato, amato e ringrazia­to sia ad ogni istante il Cuore Eucari­stico di Gesù, in tutti i Tabernacoli del mondo fino alla consumazione dei se­coli

Vi adoro ogni momento, o vivo Pan del ciel, gran Sacramento! (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria affinchè Gesù Cristo sia sempre più conosciuto, amato e adorato nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il Sommo Pontefice e secondo le sue intenzioni.

Pater, Ave, Gloria per i bisogni spirituali e temporali della Parrocchia.

Benedizione, gloria, lode e onore alla divina Maestà, nascosta nel san­tissimo Sacramento dell'altare. Glo­ria al Padre...

Siate benedetto e adorato, clementis­simo Gesù, in questa e in tutte le chie­se del mondo, in cui ve ne state na­scosto sotto i veli eucaristici. Gloria al Padre...

Ogni lingua, ogni cuore vi esalti a sacramentato Signore, ed ogni ginoc­chio si pieghi riverente innanzi alla vo­stra divina Maestà. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Ringraziamento

Ecco fin dove è giunta la vostra ec­cessiva carità, o Gesù mio amatissimo! Nella Comunione Voi mi apprestate una mensa celeste in cui rivi donate tut­to Voi stesso quale nutrimento divino dell'anima mia. Chi mai mi spinse a tali trasporti di amore? Non altri cer­tamente che il vostro amantissimo Cuore.

O Cuore adorabile del mio Gesù, fornace ardentissima del divino amo­re, ricevete nella ferita del vostro co­stato l'anima mia, affinché in cotesta scuola di carità io impari a riamare quel Dio che mi diede prove sì ammirabile dell'amor suo!

Sì, o Gesù, vi ringrazio di tutto cuo­re che vi siete degnato di chiamarmi a Voi, dinanzi al vostro altare. Vi rin­grazio perchè siete qui giorno e notte, prigioniero di amore, per essermi vi­cino a sostegno e a conforto. O Gesù, in segno di riconoscenza per tanto vo­stro amore vi prometto che approfitte­rò sempre della vostra reale presenza nelle nostre chiese; verrò a visitarvi, verrò a ricevervi, verrò ad assistere al divin Sacrificio e nel giorno di turno sarò felice di ritornare ad adorarvi qual lampada vivente. Vi terrò com­pagnia nel vostro abbandono; a Voi confiderò le mie pene, con Voi divide­rò le mie gioie; in Voi voglio confida­re, al vostro amore voglio abbandonar­mi senza riserva!

Vi ringrazio, o Signore, di tutte le sante Messe a cui ho potuto assistere è una grazia ben grande questa, poi­chè la fede mi dice che nella santa Messa Voi rinnovate, sotto il velo del mistero, quel grande sacrificio che of­friste sulla Croce al vostro divin Pa­dre.

E come potrò ringraziarvi di tutte le sante Comunioni, nelle quali vi de­gnaste di venire nel mio cuore! Ac­cettate, o Signore, quale segno della mia riconoscenza la promessa che ora­ vi faccio: non tralascerò mai per pi­grizia o indifferenza la santa Comu­nione. Verrò a ricevervi anche se mi costa qualche sacrificio; vi riceverò sempre col cuore puro e umile, come un malato che va dal medico, come un poverello che stende la mano al suo benefattore.

Venite, Gesù mio, venite e prende­te il mio cuore; e quando vi si insulta. e si ricambia al vostro amore con nera ingratitudine, allora ricordatevi che troverete sempre aperto il mio povero cuore, un cuore che tanto desidera amarvi, e consolarvi.

Sia da tutti conosciuto, adorato, ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo sacramento. (Pausa di riflessione)

Pater, Ave, Gloria per il trionfo della Santa Chiesa.

Pater, Ave, Gloria per la santificazione del Clero.

Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni del Parroco

Risvegliate in noi tutti, o amabilissimo Gesù, lo spirito di gratitudine per l’ineffabile dono di questo Sacramento di amore e fateci ferventi vostri adoratori. Gloria al Padre…

Grazie, Gesù, di non averci lasciati soli sulla terra, ma di esservi nascosto nella santissima Eucarestia per essere il nostro fedele compagno in questa valle di lacrime. Gloria al Padre…

Grazie, o Gesù, delle tante volte che vi siete degnato di venire in noi nella santa Comunione per sostenerci e consolarci. Gloria ala Padre…

Riparazione

Mio Signore e mio Dio, prostrato ai vostri piedi vi chiedo umilmente per­dono delle iniquità del mondo intero… In ogni dove le famiglie, le società, i popoli, continuamente vi offendono... Grazia e misericordia, o Dio. Prima di ogni altra cosa vi domando perdo­no delle tante abominazioni e dei gra­vi sacrilegi che si commettono in sfre­gio al santissimo Sacramento del vostro amore.

Mio divin Salvatore, vi domando specialmente perdono dei miei propri peccati e di quelli che ebbi la sventu­ra di far commettere. Sì, o Signore, perdono pel peccati della mia infanzia, della mia giovinezza, della mia virilità; di tutta la mia vita. Perdono eziandia pei peccati dei miei parenti, dei miei amici, di tutti coloro che per qualsiasi motivo mi appartengono. O divino Ge­sù, non vi dimenticate che siete morto per noi ed abbiate di noi pietà. Eterno Padre, grazia e perdono! Non riguar­date i nastri peccati, bensì la faccia del vostro divin Figliuolo. Egli vi of­fre per noi il suo sangue, le sue pene e la sua morte. Perdonateci, o Spirito Santo, toccate il nostro cuore e me­diante la vostra unzione divina procu­rate alle anime mostre la grazia ed il conforto di poter piangere i propri peccati. Gesù mio, misericordia!...

O Cuore eucaristico di Gesù, Cuo­re amabilissimo, quanto mai siete com­passionevole verso le vostre miserie per l'immenso amore che ci portate! Oh! come dev'essere infinita quella bontà che vi tiene in stato di vittima nella santa Eucaristia. Eppure dalla maggior parte degli uomini non rice­vete che ingratitudine e disprezzo. Non bastava dunque, o Gesù, che aveste sostenuto una volta la crudele agonia, del Getsemani, nella quale sentiste il peso dei nostri peccati? E faceva d'uopo che questi stessi dolori si rinnovas­sero ogni giorno alla vista dei nostri peccati? E vi possono essere dei cuo­ri tanto duri da non restarne commos­si?

Concedetemi dunque, o divin Re­dentore, che qui prostrato ed umiliato nel mio nulla, vi faccia oggi ammenda onorevole per tutte le ingiurie che ri­cevete dai vostri figli e per tutti i dispiaceri che si arrecano al vostro divin Cuore. Vorrei lavare colle mie lacri­me e purgare col mio sangue tutti i luoghi nei quali venite offeso e ripa­rare con qualche umiliazione l'inde­gno disprezzo che si fa delle vostre grazie. E specialmente vorrei esser pa­drone del cuore di tutti gli uomini per offrirveli in sacrificio e consolarvi con tale offerta della insensibilità di coloro che non vollero conoscervi, o che a­vendovi conosciuto non vi amarono. Ma se ciò non mi è dato, vi offro almeno tutta la mia vita affinché la sacri­fichiate e la consumiate qual vostra vit­tima e specialmente la purifichiate in guisa che incominci ad amar Voi, a vivere per Voi e dopo avervi consa­crato il mio cuore non più lo riprenda. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per la conversione dei peccatori e degli infedeli.

Pater, Ave, Gloria in riparazione dei sacrilegi e delle profanazioni dell'Eucaristia.

Pater, Ave, Gloria in riparazione delle bestem­mie e della profanazione delle feste.

O Gesù, dateci l'aumento della fe­de, della speranza e della carità; da­teci un cuore contrito ed umiliato. Gloria al Padre...

Perdonate, o Dio di bontà e di mise­ricordia, ai peccatori e a tutti coloro che vi oltraggiano: disgraziati! essi non sanno quel che si facciano. Gloria al Padre...

Amabilissimo Gesù, quanto vi ho offeso, tanto vi voglio amare. Non sia­temi giudice ma Salvatore! Gloria al Padre... (Breve pausa).

Domanda

O Buon Dio pieno, di fiducia sto di­nanzi al trono vostro di grazia e di misericordia e vi prego di accordarmi le grazie di cui ho tanto bisogno sia per l'anima sia per il corpo.

O Gesù Sacramentato, concedetemi anzitutto la grazia di una vita veramen­te cristiana, la forza di vincere le mie passioni e la perseveranza finale che mi aprirà le porte del cielo: sopratut­to, o Signore, datemi la grazia di una fede viva e di un amore forte, genero­so, disinteressato per ben conoscervi e adorarvi nel divin Sacramento del­l'Eucaristia.

Imploro altresì il vostro aiuto, o mio Salvatore, in pro della santa Chiesa, del vostro Vicario in terrà, il Papa, del Vescovo e dei sacerdoti di questa diocesi.

Imploro la vostra protezione per le nostre famiglie, per i parenti, amici e nemici e per tutte le anime dei fedeli defunti.

O Gesù, vi prenda ancora una volta compassione delle turbe che hanno fa­me e sete di virtù e di santità! Deh fate che il vostro Sacerdozio tutta con­duca a Voi questa languente umanità, sicchè ancora una volta sia per esso rin­novata la terra, esaltata la vostra Chie­sa, stabilito nella pace il regno del vo­stro Cuore.

O Re nostro divino, permettetemi di rivolgervi ancora una preghiera per la stessa gloria vostra! Datevi a conosce­re o Signore, a tutti i popoli della ter­ra. Voi siete la via, la verità, la vita cosi degli individui come delle nazio­ni. Deh! fate che il mondo intero vi conosca e vi ami come suo Re e suo Dio. Siate sempre il primo nostro pen­siero, il primo nostro desiderio, lo sco­po delle nostre opere. Allora soltanto noi saremo nell'ordine e quindi nella pace e nella gioia, presagio della eter­na felicità.

O Gesù, con voi e per mezzo di Voi chiedo umilmente questa grazie al vo­stro Padre Celeste e allo Spirito Santo.

Vergine Immacolata, dite anche voi una parola al vostra Gesù, affinché ci benedica tutti. Angeli e santi del cielo, intercedete per noi. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave Gloria per l'incremento dell'Azio­ne Cattolica in Italia e nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il rifiorimento dello spirito cristiano nella famiglia e nella società.

Pater, Ave, Eterno riposo per le anime del Pur­gatorio, specialmente per le più abbandonate.

O Gesù, gloria del cielo fate che tutti i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre azioni siano sempre dirette all'onor vostro. Gloria al Padre...

Infondete, o Signore, nei nostri cuo­ri l'amore alla virtù, alla preghiera e al sacrificio, e concedeteci il dono del­la perseveranza del vostro santo ser­vizio. Gloria al Padre...

Dal vostro Tabernacolo di amore, ir­radiate, o buon Gesù, fiamme di luce e di calore nella mente e nel cuore di tutti gli uomini. Gloria al Padre...

Vergine Santa che foste la prima e più perfetta adoratrice di Gesù siateci guida e maestra nel tributare al vo­stro divini Figlio Sacramentato gli atti dì omaggio e di adorazione che gli so­no dovuti. Ave Maria...

PREGHIERA PER LA COMUNIONE SPIRITUALE

Credo che Voi siete real­mente presente nel santissimo Sacra­mento dell'altare; vi adoro dall'abis­so del mio nulla; vi amo sopra ogni cosa e vi desidero nell'anima mia, e poichè adesso non posso ricevervi sa­cramentalmente, venite almeno spiri­tualmente, nel mio cuore. O Gesù, ve­nite!... (Breve pausa). Come se foste già venuto, io mi unisco tutto a Voi; vi adoro, vi bene­dico, vi ringrazio; rimanete sempre in me colla vostra grazia. O Gesù, mite ed umile di Cuore, rendete il mio cuore simile al vostro.

Dio sia benedetto.

Benedetto il suo santo nome.

Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e ve­ro Uomo.

Benedetto il nome di Gesù.

Benedetto il suo sacratissimo Cuore.

Benedetto, Gesù nel santissimo Sacramento dell'altare.

Benedetta la gran Madre di Dio, Ma­ria Santissima.

Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione.

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.

Benedetto san Giuseppe, suo castissi­mo sposo.

Benedetto Iddio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.



ROSARIO EUCARISTICO

MISTERI GAUDIOSI


Deus, in adjutorium meum intende. Dominum, ad adjuvandum me festina.

Gloria al Padre…

Sia lodato e ringraziato ogni momen­to il santissimo e divinissimo Sacra­mento.

I.

Nel primo mistero gaudioso si con­templa l'Annunciazione di Maria Ver­gine e l'Incarnazione del Figliuolo di Dio.

Vi amo, o Verbo onnipotente, na­scosto sotto il velo dell'umanità e sot­to i veli eucaristici, immagine sostanziale del Padre, specchio vivente delle divine perfezioni: si, io vi amo.

Vi amo, o Cuore divino, i cui primi palpiti d'amore, sorgente preziosa del sangue sparso per la nostra salute: si, io vi amo.

Sono felice di amarvi, o mio Salva­tore! triste e confuso di non potervi a­mare come meritate.

Ma le vostre volontarie umiliazioni mi consolano della mia miseria e del mio nulla; ho meno dispiacere d'esse­re così piccolo, poichè vi fate piccolo come noi e vicino a noi. Più ancora le vostre umiliiazioni mi fanno caro il mio nulla; rinuncio al vano desiderio di comparire e non voglio più altra glo­ria che quella di amarvi.

O divin Verbo annichilito, schiaccia­te il nostro orgoglio sotto il peso delle vostre umiliazioni. O Maria, Vergine e Madre umilissima, ottenetemi la grazia di amare il nostro Gesù d'un amore umiliato.

Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni momen­to il santissimo e divinissimo Sacramen­to.

II.

Nel secondo mistero si contempla la Visitazione della Santissima Vergine.

La voce di Maria fa esultare il mio cuore: ella canta con un inno ammi­rabile i benefizi di Dio: Magnificat ani­ma mea Dominum: l'anima mia glori­fica il Signore.

O Madre cara, prestatemi, di grazia, il vostro amore riconoscente; poiché senza avere i vostri privilegi io pu­re sono stato largamente beneficato dal­la bontà divina. Nulla vi ha in me che non sia stato ricevuto, nulla che non sia dovuto alla vostra bontà, o caro Iddio.

Avrei potuto nascere tra gli infedeli e rimanere per tutta la vita immerso nelle tenore dell'errore e del peccato; Voi invece mi avete chiamato agli am­mirabili splendori della vostra verità, e all'eredità eterna della vostra beati­tudine.

Voi, o Signore, mi avete generato alla vita soprannaturale col Battesimo, mi avete ricolmato dei doni dello Spi­rito Santo, mi avete nutrito della vo­stra Carne e del vostro Sangue, mi avete tante volte perdonato le mie in­numerevoli colpe.

Vorrei avere un cuore grande come il mondo per esprimervi il mio amore di riconoscenza. Ricevetene l'omaggio per bocca della nostra Madre Santissi­ma e per il Cuore perfettissimo di Ge­sù, presente sull'altare, a cui confido tutti i miei affetti e tutti i miei ringra­ziamenti. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni momen­to il santissimo e divinissimo Sacramen­to.

III.

Nel terzo mistero gaudioso si con­templa la Nascita di nostro Signore.

Voi siete bello, caro Figlio di Dio, nella debolezza, nello spogliamento, nella miseria dei vostri primi giorni; più bello che se foste rivestito di quegli splendori mondani, che si accumulano ordinariamente attorno alla culla dei re della terra. La mia fede conosce, am­mira e adora la vostra grandezza infi­nita, mentre i miei occhi non vedono che bassezze e umiliazioni. Me più vio­lento è il contrasto, più viva e com­movente è l'eloquenza con la quale nell' Eucaristia Voi parlate al mio cuo­re.

In essa ritrovo ad amo tutto ciò che Voi amate, l'umiliazione della vostra nascita, la stalla, la mangiatoia, i po­veri panni, i precoci dolori, il religio­so silenzio.

O divino Gesù, permettetemi di prendere sopra di Voi una dolce e ne­cessaria rivincita di amore. L'amore vi ha fatto simile a me; l'amore mi farà simile a Voi. Malgrado le rivolte del mio orgoglio, della mia carne, di tutte le mie cupidigie, voglio essere co­me Voi umile, dolce, paziente, pove­ro, mortificato, silenzioso, raccolto in Dio. Aiutatemi con la vostra grazia af­finché lo diventi realmente. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni momen­to il santissimo e divinissimo Sacramen­to.

IV.

Nel quarto mistero gaudioso si con­templa la Purificazione della Vergine e la Presentazione di Gesù al Tempio.

Quanto è generoso l'amore delle per­sone che prendono parte a questo mi­stero: tutte danno qualche cosa. Il san­to vecchio Simeone dà la sua vita in cambio della consolazione di aver veduto l'aspettato Salvatore; la profe­tessa Anna dà le sue lodi, la sua gioia espansiva, il suo zelo premuroso di far conoscere Gesù a coloro che attendo­no la liberazione d'Israele; San Giu­seppe dà la sua umile offerta; Maria dà la gloria dei suoi privilegi coperti col velo della obbedienza, e il suo eroi­smo nell'accettare i dolori che le sono annunziati; Gesù dà tutto se stesso: i sacrifici di tutta la sua vita, fino al su­premo sacrificio del Calvario, sono condensati nell'offerta ch'Egli fa di se stesso all' Eterno Padre. Eccomi, ven­go! - Egli dice - Ecce venio!...

Ed eccomi anch'io, o buon Gesù! L'amore di cui sono testimonio nel mi­stero della vostra Presentazione al Tem­pio, trionfa del mio egoismo. Anch'io voglio dare qualche cosa. Prendete dun­que il mio spirito con tutti i suoi pen­sieri; prendete la mia volontà con tutte le sue risoluzioni; prendete il mio cuo­re con tutti i suoi affetti; prendete le mie passioni e di questi nemici della vostra gloria e della mia perfezione fatene degli schavi a Voi sottomessi; prendete i miei sensi, prendete la mia vita; io mi dono a Voi: prendetemi in­tieramente: Ecce venio! Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni momen­to il santissimo e divinissimo Sacramen­to.

V.

Nel quinto mistero gaudioso si con­templa Gesù ritrovato nel Tempio e la sua vita obbediente a Nazaret.

O Dio onnipotente, padrone del cielo e della terra, quanto mi commuovo­no quelle parole del santo Vangelo Et erat subditus illis. Egli, Gesù, era loro sottomesso. Per meglio esprime­re il vostro amore verso Maria e Giu­seppe, interamente dedicati all' umide adorazione delle vostre perfezioni, vi degnaste sottomettere alla loro la vo­stra sovrana volontà. Ma siete ancora più obbediente al sacerdote sull'altare, o buon Gesù.

Fare la volontà di coloro che si a­mano è legge d'amore e io voglio su­bire tutte le dolci e salutari esigenze; di questa legge, o mio diletta Salvatore. Parlate: i vostri comandi mi saran­no più cari di tutti i tesori. Qualunque cosa mi domandiate, e in qualunque modo mie la domandiate, troverete sem­pre in me, lo spero, una perfetta obbe­dienza.

O Gesù, Re degli obbedienti, quan­do mi presenterò al vostro giudizio, fate che possa udire la voce della vo­stra santa Madre e dei vostri angeli, rendermi questa testimonianza: Signo­re, egli vi è stato sottomesso.



LITANIE in onore della Santissima Eucarestia

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, pietà Cristo, pietà

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici Cristo, esaudiscici

Padre del cielo, che sei Dio abbi pietà di noi

Figlio, redentore del mondo, che sei Dio abbi pietà di noi

Spirito Santo, che sei Dio abbi pietà di noi

Santa Trinità, unico Dio abbi pietà di noi

Santissima Eucarestia noi ti adoriamo

Dono ineffabile del Padre noi ti adoriamo

Segno dell'amore supremo del Figlio noi ti adoriamo

Prodigio di carità dello Spirito Santo noi ti adoriamo

Frutto benedetto della Vergine Maria noi ti adoriamo

Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo noi ti adoriamo

Sacramento che perpetua il sacrificio della croce noi ti adpriamo

Sacramento della nuova ed eterna Alleanza noi ti adoriamo

Memoriale della morte e risurrezione del Signore noi ti adoriamo

Memoriale della nostra salvezza noi ti adoriamo

Sacrificio di lode e di ringraziamento noi ti adoriamo

Sacrificio d'espiazione e di conciliazione noi ti adoriamo

Dimora di Dio con gli uomini noi ti adoriamo

Banchetto di nozze dell'Agnello noi ti adoriamo

Pane vivo disceso dal cielo noi ti adoriamo

Manna piena di dolcezza noi ti adoriamo

Vero Agnello pasquale noi ti adoriamo

Viatico della Chiesa pellegrina nel mondo noi ti adoriamo

Rimedio della nostra quotidiana fatica noi ti adoriamo

Farmaco di immortalità Mistero della fede noi ti adoriamo

Sostegno della speranza noi ti adoriamo

Vincolo della carità Segno di unità e di pace noi ti adoriamo

Sorgente di gioia purissima noi ti adoriamo

Sacramento che germina i vergini noi ti adoriamo

Sacramento che dà forza e vigore noi ti adoriamo

Pregustazione del banchetto celeste noi ti adoriamo

Pegno della nostra risurrezione noi ti adoriamo

Pegno della gloria futura noi ti adoriamo


Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Perdonaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Ascoltaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Abbi pietà di noi.

Hai dato loro il pane disceso dal cielo. Che porta in sé ogni dolcezza.

Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile Sacra­mento dell'Eucarestia ci hai lasciato il memoriale della Tua Pasqua, fa' che adoria­mo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della Redenzione, tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERA DI CHIUSA

Vi ringrazio, o Signore, di avermi concesso di tenervi compagnia durante quest'ora di adorazione; perdonatemi ogni mancanza che vi avessi commes­sa e aiutatemi a mantenermi fedele ai buoni propositi che mi avete ispirato. Mi allontano, o Gesù, dal vostro al­tare, ma solo col corpo: rimango qui col cuore. Deh! fate ch'esso sia tutto vostro e non viva che per Voi. Amarvi quanto più mi è possibile e farvi amare anche dagli altri, ecco il mio ardente desiderio e la mia ultima preghiera: esauditela, ve ne prego, nell'infinita bontà del vostro Cuore. Ed ora beneditemi, o Gesù, e que­sta vostra benedizione mi accompagni in tutte le mie occupazioni; mi liberi dal peccato, mi difenda contro i miei spirituali nemici, mi mantenga a Voi fedele e mi rafforzi nel compimento, costante e generoso dei doveri del mio, stato. Benediteci tutti, o Signore, e salva­teci per i meriti del vostro preziosissi­mo Sangue. Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni dei Sommi Pontefici per l'acquisto delle sante in­dulgenze.



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03/09/2009 22:43

QUINTA ORA DI ADORAZIONE



PREGHIERA D'INTRODUZIONE


Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

Benedetto Gesù nel santissimo Sa­cramento dell'altare. Eccomi, o Signore, ai vostri piedi per continuare l'adorazione comincia­ta da altre lampade viventi: come es­se, anch'io sono venuto a Voi per tri­butarvi il mio umile omaggio di fede e di amore. Sono una pecorella del gregge che Voi avete affidato al pastore di que­sta Parrocchia; sono un membro della famiglia spirituale che riconosce nel Parroco il capo venerato; mi sento in quest'ora il rappresentante di tutti i miei fratelli di fede, e come tale la mia preghiera non vuol essere isolata e personale, ma la voce di tutto un concetto di lodi, la nota di un'armo­nia collettiva, che sale verso di Voi, per congiungersi alle angeliche armo­nie celesti. Amabilissimo Signore Gesù, intendo anzitutto prestarvi quell'omaggio di adorazione che dobbiamo a Voi, no­stro Dio, nostro Creatore e sovrano Signore. Riconoscendo i grandi ed innume­revoli benefici di cui ci avete ricolma­ti, voglio rendervi, o Gesù, un dove­roso ringraziamento. Confuso per la mia ingrata corri­spondenza e per le tante mie colpe, vengo ad invocare ai vostri piedi pie­tà e misericordia per me e per tutti i poveri peccatori. Vengo finalmente a pregarvi di con­tinuare verso di me e di tutti l'elargi­zione dei vostri benefici e delle vostre grazie.

O Gesù Sacramentato, che la mia lingua canti la vostra grandezza, la vostra bontà, le vostre misericordie e che vi esprima nel miglior modo gli umili e vivi sentimenti del mio cuore. Non guardate, o Gesù, alle mie col­pe che detesto, ma ai vostri meriti in­finiti, alla vostra bontà, al vostro amore, ed accettate il mio umile omag­gio, la mia devota preghiera. Benedite, o Signore, questi miei sentimenti ed aiutatemi a passare san­tamente quest'ora. Vergine Immacolata, Angelo mio custode, Angeli e Santi tutti del cielo, pregate, intercedete per me. Breve pausa; poi un Pater, Ave, Gloria.

Adorazione

Raccogliti quanto più ti è possibile, pensando che sei alla presenza di Ge­sù. Egli è 1a, nel santo Tabernacolo, vivo, reale, col suo Corpo, col suo Sangue, colla sua Anima e colla sua Divinità.

Ha voluto rimanere qui per noi, ha istituito questo grande Sacramento per abitare con noi... Egli è qui che ti ve­de, ti ama, osserva i tuoi pensieri, i tuoi affetti... E, il tuo Dio, il tuo Crea­tore, il tuo Redentore, amabilissimo, qui nascosto sotto i veli eucaristici.

Quanto dovremmo amane, adorare un Dio così buono e così grande... Ha preso sopra di sè i nostri peccati, si è umiliato fino a prendere la forma di servo; è morto per noi. Egli è la no­stra vita, il cibo divino delle nostre a­nime, il nostro tutto... Qual grande do-vere abbiamo di adorarlo in ogni tempo, di benedirlo, di esaltarlo continua­mente!

Come i pastori e i Magi nella grotta di Betlemme, come la Vergine e san Giuseppe nella casetta di Nazaret, co­me gli Angeli nel cielo, prostrati anche tu in adorazione dinanzi a Gesù e ma­nifestagli i sentimenti del tuo cuore.

Sommo ed eterno Iddio, vi credo realmente presente in questo adorabile Sacramento; riconosco i vostri diritti di Creatore e supremo Signore ed i miei doveri di assoluta dipendenza dal­la vostra Maestà infinita. Voi siete il mio Padrone e io sono il vostro servo; siete il mio Re e io sono vostro suddito. Voi siete l'arbitro assoluto di ogni cuore e di ogni evento ! da Voi, o Signo­re, dipendono gli uomini, le famiglie, le nazioni.

Quali, doveri ci sono imposti da que­sti vostri titoli gloriosi! infinito in po­tenza, in sapienza, in bontà ed in ogni perfezione, ben vi meritate il nostro ossequio e la nostra adorazione. Uni­to agli Angeli che circondano il vostro altare e incessantemente vi adorano, io pure, o Gesù, vi adoro, vi presento l'umile omaggio della mia fede, della mia speranza, della mia carità: a Voi consacro il mio cuore, la mia volontà, tutto il mio essere. Non voglio se non quello che volete Voi e che è conforme alla vostra legge, alle disposizioni soa­vi della vostra divina Provvidenza. De­sidero che tutti i popoli della terra vi riconoscano per loro Dio, per loro Re ed insieme a me cantino 1'inno del- la gloria, benedicendo ed esaltando mil­le volte l'augustissimo vostro Sacra­mento. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria affinchè Gesù Cristo sia sempre più conosciuto, amato e adorato nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il Sommo Pontefice e secondo le sue intenzioni.

Pater, Ave, Gloria per i bisogni spirituali e temporali della Parrocchia.

Benedizione, gloria, lode e onore al­la divina Maestà, nascosta nel santissi­mo Sacramento dell'altare. Gloria al Padre…

Siate benedetto e adorato, clemen­tissimo Gesù, in questa e in tutte le chiese del mondo, ove state nascosto sotto i veli eucaristici. Gloria al Padre...

Il vostro regno, o Gesù, si estenda a tutti il popoli e a tutte le nazioni. Gloria al Padre…

Vergine Santissima, che foste la pri­ma e più perfetta adoratrice di Gesù, siateci guida e maestra nel tributare al vostro divin Figlio Sacramentato gli atti di omaggio e di adorazione che gli sono dovuti. Ave Maria… (Breve pausa).

Ringraziamento

Quanti benefici ci ha fatto il Signo­re! Non saremo mai capaci di ringra­ziarlo abbastanza... Ma di un dono specialissimo dobbiamo essergli grati immensamente ed è quello di averci dato Sé stesso nella santa Eucaristia in nutrimento delle anime nostre. Qual dono preziosissimo!... Cosa potevamo desiderare di più? E che cosa siamo noi da essere tanto amati da Gesù?... Sembra incredibile come Egli ci ami tanto... Amare noi sue misere creatu­re, noi peccatori... Eppure lo sappia o, lo crediamo che ci ama di un amore ardentissimo e ci ricolma continuamente di benefici. Oh, quanto dob­biamo essere grati e riconoscenti a un Dio così buono con noi!

Ma che cosa gli daremo in ricam­bio? Gli doneremo interamente noi stessi: la nostra intelligenza per cono­scerlo sempre meglio, il nostro cuore per amarlo sempre più, la nostra me­moria per ricordarci di Lui e dei suoi benefici. Oh, potessimo fare molto di più e dargli ben dà più e di meglio! Ci sforzeremo almeno di farlo amare an­che da altri e di dilatare il suo regno, affinché tutti riconoscano il loro Re di­vino.

Orsù, esprimi dunque a Gesù i tuoi i sentimenti di riconoscenza.

Troppo ci avete amati, o Gesù... io mi confondo dinanzi a tanta bontà... sono meravigliato dei grandi benefici che fate a noi indegni e peccatori. Pian­go la mia ingratitudine e la cattiva corrispondenza che riceveste da me. Perdonatemi, o buon Gesù. Coll'aiuto della vostra grazia spero di esservi più fedele, di ricambiarvi meglio tanto amore.

Ma specialmente vi ringrazio di ave­re istituito questo grande Sacramento dell' Eucaristia per restare con noi e formane la vostra delizia nell'abitare con noi. Quanta degnazione! Potessi anch'io provare altrettanta delizia nel­lo stare con Voi. Privatemi pure di ogni altra gioia, fuorchè di quella di pensare a Voi, di amare Voi e di mo­strarvi la mia gratitudine consacrando­vi interamente il mio cuore.

Siate Voi solo il mio gaudio, il mio sollievo, il mio conforto; che in Voi solo trovi pace il mio cuore. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per il trionfo della Santa Chiesa.

Pater, Ave, Gloria per la santificazione del Clero.

Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni del Parroco.

Risvegliate in noi tutti, o amabilis­simo Gesù, lo spirito di gratitudine per l’ineffabile dono di questo Sacramento d'amore e fateci ferventi vostri adoratori. Gloria al Padre…

Vi ringrazio, o sommo bene, di tut­ti i benefici, grazie e favori senza nu­mero che mi avete accordato in tutto il corso della mia vita. Gloria al Padre…

Grazie, o Gesù, per tutti quelli che non vi ringraziano mai per l'amore in­finito che ci avete mostrato. Gloria al Padre…

Accendete, o Maria, nei nostri cuori un'ardente fiamma di amore verso Ge­sù Sacramentato, affinché corrispon­diamo ai fini ch' Egli ebbe nell' istitui­re la santissima Eucaristia. Ave Ma­ria... (Breve pausa).

Riparazione

Quanti peccati nella nostra vita!... Abbiamo offeso un Dio così buono, co­sì grande; abbiamo reso al Signore male per bene. Questo pensiero deve addolorarci e ci deve altresì rattristare il riflettere che con tanto amore Gesù non abbia ancora la consolazione di ve­dersi amato da tutti.

Povero Gesù! Quanti peccati, quan­te offese al suo divin Cuore. Egli così buono é noi tanto cattivi. Come faremo a soddisfare tutti i nostri debiti ver­so la divina giustizia? Se Gesù non ci aiutasse coi suoi meriti, che cosa sa­rebbe di noi? E' Lui che si è offerto sulla Croce al suo divin Padre per noi; è Lui che si offre tutti i giorni sull'al­tare per noi; e Lui che intercede sem­pre ed implora continuamente miseri­cordia per noi.

Ma è ora di finirla coi peccati e col­le ingratitudini; è ora di riparare al passato con un raddoppiamento di fe­deltà é di amore e così consolare il Cuore di Gesù.

Misericordia, o Signore, di me mi­serabile peccatore. lo ammiro la vo­stra infinita bontà che tante colpe mi ha perdonato e vi prego di continuare ad usarmi pietà.

Voi siete veramente l'Agnello divino che cancella i peccati del mondo e per­ciò vi raccomando anche tutti i poveri peccatori: richiamateli al vostro cuo­re, al vostro amore. Abbiate pietà di tante pecorelle smarrite e riconduce­tele al vostro ovile.

Prometto, per parte mia. di voler d'ora innanzi amarvi con tutto il cuore sopra ogni cosa. Ma aiutatemi Voi, o Signore, affinchè non torni ad offen­dervi. Voglio essere per sempre e com­pletamente vostro e Voi infiammatemi del vostro amore, purificate i miei sen­si, rendetemi vincitore di ogni rea concupiscenza. Sorreggetemi Voi, tenete­mi ben stretto al vostro Cuore, affin­chè non viva che per Voi. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per la conversione dei peccatori e degli infedeli.

Pater, Ave, Gloria per gli agonizzanti.

Pater, Ave, Gloria in riparazione delle bestem­mie e della profanazione delle feste.

O Gesù, abbiate pietà di noi pecca­tori: benediteci, soccorreteci, salvate­ci! Gloria al Padre…

Eterno divin Padre, vi offriamo il Sangue preziosissimo di Gesù in espia­zione dei nostri peccati. Gloria al Padre…

Illuminate, o Signore, quella disgra­ziata moltitudine di peccatori, che vi­vono lontano da Voi. Gloria al Padre…

O gran Madre di Dio Maria santis­sima, o nostra regina e nostra madre, fateci veri amanti di Gesù Sacramen­tato, affinché gli siamo fedeli per tutto il corso della nostra vita. Ave Maria… (Breve pausa).

Domanda

Il vostro Cuore, o Gesù, arde di sollecitudine per tutte le anime e pre­gate incessantemente per noi l'eterno Padre, mostrandogli le vostre piaghe, onde muoverlo di pietà! Io unisco la mia preghiera alla vostra, per doman­dare ciò che Voi stesso domandate.

Voi chiedete al divin Padre che vo­glia benedire, difendere, esaltare la santa Chiesa, affinché essa lo faccia conoscere ed amare dagli uomini. Ed io pure vi prego, o Gesù, per la vostra Chiesa e per il suo capo, il Romano Pontefice. Vi prego pure per i Vesco­vi, per i sacerdoti, per gli Ordini reli­giosi, affinché tutti siano ripieni del vostro spirito e delle vostre virtù, ardenti di zelo per la vostra gloria ed in­teramente dedicati alla salvezza dalle anime, che Voi avete redente a prez­zo del vostro sangue e della vostra vi­ta. Date la perseveranza alle anime pie, che si dedicano al vostro servizio nel mondo, praticando la carità verso Dio e verso il prossimo.

Amabilissimo Salvatore, poichè ve ne state nel santissimo Sacramento per farci grazie e desiderate che ve le do­mandiamo, concedetemi, vi prego, le grazie spirituali e temporali di cui ho bisogno. Illuminate la mia mente, af­finché possa conoscere le vanità di questo mondo e il merito che Voi ave­te di essere amato. Cambiatemi que­sto cuore, distaccatelo da ogni affetto terreno e, donatemi un cuore tutto uni­forme alla vostra santa volontà, che non cerchi altro che di piacere a Voi e ad altro non aspiri che al vostro a­more.

Convertite, o Dio di misericordia, i peccatori induriti nella colpa; alle­viate le pene delle anime del Purga­torio ed affrettate l'ora della loro libe­razione.

O Dio di bontà, permettetemi di ri­volgervi una preghiera per la stessa vostra gloria. Datevi a conoscere, o Signore, a tutti i popoli della terra. Voi siete la Via, la Verità, la Vita del­le animo e delle nazioni. Deh, fate che il mondo intero vi conosca, vi ami co.­me suo Re e suo Dio. Siate sempre il nostro primo pensiero, il primo no­stro desiderio. Il fine delle nostre ope­re. Allora soltanto saremo nell'ordine e quindi nella pace e nella gioia, pre­sagio dell'eterna felicità! (Pausa di riflessione).

Pater, Ave Gloria per l'incremento dell'Azio­ne Cattolica in Italia e nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il rifiorimento dello spirito cristiano nella famiglia e nella società,

Pater, Ave, Eterno riposo per le anime del Pur­gatorio, specialmente per le più abbandonate.

O Re delle anime nostre, dateci gra­zia di conoscere sempre meglio la vo­stra santissima volontà e concedeteci la forza di adempierla generosamente. Gloria al Padre…

Dal vostro Tabernacolo irradiate, o Gesù, fiamme di luce e calore nella mente e nel cuore di tutti gli uomini. Gloria al Padre…

Concedeteci, o divin Redentore, na­scosto sotto i veli eucaristici, il dono della perseveranza finale per poter fa­re una buona morte. Gloria al Padre…

O Maria, voi che desiderate che i nostri cuori s'infiammino sempre più di amore verso il Cuore amabilissimo di Gesù, pregate per noi. Ave Ma­ria...

PREGHIERA PER LA COMUNIONE SPIRITUALE

Credo che Voi siete real­mente presente nel santissimo Sacra­mento dell'altare; vi adoro dall'abis­so del mio nulla; vi amo sopra ogni cosa e vi desidero nell'anima mia, e poichè adesso non posso ricevervi sa­cramentalmente, venite almeno spiri­tualmente, nel mio cuore. O Gesù, ve­nite!... (Breve pausa). Come se foste già venuto, io mi unisco tutto a Voi; vi adoro, vi bene­dico, vi ringrazio; rimanete sempre in me colla vostra grazia. O Gesù, mite ed umile di Cuore, rendete il mio cuore simile al vostro.

Dio sia benedetto.

Benedetto il suo santo nome.

Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e ve­ro Uomo.

Benedetto il nome di Gesù.

Benedetto il suo sacratissimo Cuore.

Benedetto, Gesù nel santissimo Sacramento dell'altare.

Benedetta la gran Madre di Dio, Ma­ria Santissima.

Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione.

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.

Benedetto san Giuseppe, suo castissi­mo sposo.

Benedetto Iddio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.



ROSARIO EUCARISTICO

MISTERI DOLOROSI


Deus in adjutorium meum intende. Domine ad adjuvandum me festina.

Gloria al Padre…

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

I.

Nel primo mistero doloroso si con­templa l'agonia di Nostro Signore nel Getsemani.

I miei peccati rattristano l'anima vo­stra, o Gesù! Mi vergogno di averli commessi e il loro odioso- ricordo pesa talmente sulla mia coscienza che non oso più dire: Signore, vi amo. Ho paura che essi mi accusino di menzo­gna, perché se vi amassi veramente; per quanto siete amabile, come oserei commettere il peccato, anche il più pic­colo? E tuttavia io voglio amarvi. Mal­grado le. mie ingratitudini e, i miei tra­dimenti sento già che vi amo.

Salvator mio agonizzante, lasciatemi rifugiare con Voi nella solitudine del Getsemani, che si rinnova nel Taber­nacolo: abbiate pietà di me miserabi­le, prostrato dinanzi al vostro Corpo annichilito. Mostratemi tutte le mie colpe, quali le avete vedute Voi nel­l'ora terribile della vostra agonia, af­finchè ne conosca la gravità, il conta­gio che si è propagato pel mio cattivo esempio: date al mio pentimento un pegno del vostro amore. Avvicinate dunque il vostro Cuore innocente al cuor mio colpevole e ditegli queste. consolanti parole: Figlio mio, confida, i tuoi peccati ti sono perdonati.

Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sacra­mento.

II.

Nel secondo mistero doloroso si con­tèmpla la Flagellazione di Nostro Si­gnore.

Crudeli carnefici, volgete incontro di me i vostri odii furiosi e le vostre san­guinose collere, ma non colpite Colui che amo: la sua carne innocente me­rita rispetto e adorazione; la mia car­ne colpevole merita al contrario tutti i supplizi. - Ma invano io prego : il mio Salvatore è lacerato da colpi e l'a­nima mia atterrita non può più sop­portare la vista delle piaghe senza nu­mero, da cui esce il sangue preziosissimo. Ma Gesù mi trattiene vicino alla colonna alla quale è legato e mi dice Non distogliere i tuoi occhi... osserva. La carne è il tuo nemico: impara da me come devi trattarla.

Ho veduto, o Signore, ho inteso. Per conservare il vostro amore sono pronto a fare al mio corpo e ai miei sensi ribelli una guerra spietata. Se Voi mi vedete mancare, o Dio, soste­netemi, rianimatemi, fate appello al mio amore e alla mia fedeltà. Fate che intenda in fondo al mio cuore queste adorabili parole: Coraggio! coraggio! mio buono e fedele servo! - Euge euge! serve bone et fidelis! - Confortato da queste parole, fate che mai più abbia a cadere, fate che mi conservi invece sempre fedele a Voi e al vostro amore. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sacra­mento.

III.

Nel terzo mistero doloroso si con­templa la Coronazione di spine di No­stra Signore.

Quale orgia di disprezzi, d'insulti, di bestemmie, di crudeltà! Il mio Gesù diviene il giuoco dei miserabili, che lo dovrebbero almeno proteggere contro qualsiasi ingiuria, prima che si compia il suo giudizio. Più grande la sua pa­zienza e più quelli si mostrano inge­gnosi nell'inventare obbrobri e tor­menti.

Ma invano, o Re amabilissimo: il manto di ignominia, lo scettro di deri­sione, la corona di spine, le genufles­sioni burlesche, le derisioni non val­gono a nascondere ai miei occhi la vo­stra santa maestà; vi riconosco, vi ado­ro, vi amo. Dite, o Signore, che cosa volete da me? E Voi mi rispondete Riparazione ed amore! Vale a dire che l'amor mio deve crescere in propor­zione delle vostre umiliazioni e delle vostre sofferenze.

E così sia, o Cristo umiliato, ingiu­riato, bestemmiato, maltrattato: vi amo e vorrei fare ad ogni istante tanti atti di amore quante sono le ingiurie che avete ricevuto nella dolorosissima coronazione di spine : tanti atti d'amo­re vorrei fare quanti sono i bestem­miatori sulla terra le loro bestemmie; tanti atti d'amore quanti sono i pec­cati commessi contro la vostra gloria, dacchè il mondo esiste. Si, sì, o Gesù, amore e riparazione!... Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sacra­mento.

IV.

Nel quarto mistero doloroso si con­templa Gesù che porta la croce.

Dove andate, o caro Gesù, dove an­date? Voglio seguirvi come le pie don­ne di Gerusalemme, voglio seguirvi sulla via sanguinosa, unire il mio al loro dolore, mescolare le mie alle lo­ro lacrime.

O Gesù, vedendovi attraversare le vie di Gerusalemme e salire a stento il Calvario, il mio cuore, affranto dal dolore, non può contenersi: ha biso­gno di gemere e di piangere. Ma no Voi volete che pianga su me medesi­mo. Ma che cosa ho io fatto da dover piangere piuttosto su dì me, che sopra le vostre sofferenze, o Salvatore? Ah! sono io la causa dei vostri pati­menti, io coi miei peccati. Le verghe; che hanno lacerato la vostra carne, so­no la mia impurità, le mie irriverenze, la mia dimenticanza di Dio; la croce, che pesa sulle vostre spalle, è la mia ribellione contro la divina volontà; i chiodi, che fra breve trafiggeranno i vostri piedi e le vostre mani, sono le mie colpevoli azioni; la lancia, che tra­passerà il vostro cuore, è l'amore sre­golato per le creature. Ah! ben com­prendo, o Gesù, perchè volete che pianga sopra di me. Le mie lacrime non sarebbero che menzogna e ipocri­sia, se non cadessero prima sull'anima mia peccatrice! Degnatevi aggradire il mio pianto e render meritorie le mie lacrime coll'unirle al vostro sangue pre­ziosissimo. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sacra­mento.

V.

Nel quinto mistero doloroso si con­templa la crocifissione di Nostro Si­gnore.

O Gesù Crocifisso, quando contem­plo la vostra santa Madre ai piedi della Croce, il mio cuore si commuove ed i miei occhi si riempiono di lacrime. lo accuso la malizia degli uomini e i rigori del cielo; ma è poi molto sincero e profondo questo sentimento di do­lore che provo? Ah! purtroppo, io non so soffrire con Gesù, non so sof­frire per Gesù.

O Cristo diletto, fate germogliare nel mio cuore la vera compassione; perfezionate l'amor mio e datemi il desiderio santo di soffrire con Voi e come Voi: con Voi unendo alle sof­ferenze della nostra crocifissione tutti i dolori e tutti i mali che piacerà a Dio di mandarmi; come Voi, col rassegnar­mi intieramente alle disposizioni della Provvidenza, offrendo tutti i miei do­lori a Dio per l'espiazione del peccato e per la redenzione delle anime. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sacra­mento.



LITANIE in onore della Santissima Eucarestia

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, pietà Cristo, pietà

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici Cristo, esaudiscici

Padre del cielo, che sei Dio abbi pietà di noi

Figlio, redentore del mondo, che sei Dio abbi pietà di noi

Spirito Santo, che sei Dio abbi pietà di noi

Santa Trinità, unico Dio abbi pietà di noi

Santissima Eucarestia noi ti adoriamo

Dono ineffabile del Padre noi ti adoriamo

Segno dell'amore supremo del Figlio noi ti adoriamo

Prodigio di carità dello Spirito Santo noi ti adoriamo

Frutto benedetto della Vergine Maria noi ti adoriamo

Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo noi ti adoriamo

Sacramento che perpetua il sacrificio della croce noi ti adpriamo

Sacramento della nuova ed eterna Alleanza noi ti adoriamo

Memoriale della morte e risurrezione del Signore noi ti adoriamo

Memoriale della nostra salvezza noi ti adoriamo

Sacrificio di lode e di ringraziamento noi ti adoriamo

Sacrificio d'espiazione e di conciliazione noi ti adoriamo

Dimora di Dio con gli uomini noi ti adoriamo

Banchetto di nozze dell'Agnello noi ti adoriamo

Pane vivo disceso dal cielo noi ti adoriamo

Manna piena di dolcezza noi ti adoriamo

Vero Agnello pasquale noi ti adoriamo

Viatico della Chiesa pellegrina nel mondo noi ti adoriamo

Rimedio della nostra quotidiana fatica noi ti adoriamo

Farmaco di immortalità Mistero della fede noi ti adoriamo

Sostegno della speranza noi ti adoriamo

Vincolo della carità Segno di unità e di pace noi ti adoriamo

Sorgente di gioia purissima noi ti adoriamo

Sacramento che germina i vergini noi ti adoriamo

Sacramento che dà forza e vigore noi ti adoriamo

Pregustazione del banchetto celeste noi ti adoriamo

Pegno della nostra risurrezione noi ti adoriamo

Pegno della gloria futura noi ti adoriamo


Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Perdonaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Ascoltaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Abbi pietà di noi.

Hai dato loro il pane disceso dal cielo. Che porta in sé ogni dolcezza.

Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile Sacra­mento dell'Eucarestia ci hai lasciato il memoriale della Tua Pasqua, fa' che adoria­mo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della Redenzione, tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERA DI CHIUSA

Vi ringrazio, o Signore, di avermi concesso di tenervi compagnia durante quest'ora di adorazione; perdonatemi ogni mancanza che vi avessi commes­sa e aiutatemi a mantenermi fedele ai buoni propositi che mi avete ispirato. Mi allontano, o Gesù, dal vostro al­tare, ma solo col corpo: rimango qui col cuore. Deh! fate ch'esso sia tutto vostro e non viva che per Voi. Amarvi quanto più mi è possibile e farvi amare anche dagli altri, ecco il mio ardente desiderio e la mia ultima preghiera: esauditela, ve ne prego, nell'infinita bontà del vostro Cuore. Ed ora beneditemi, o Gesù, e que­sta vostra benedizione mi accompagni in tutte le mie occupazioni; mi liberi dal peccato, mi difenda contro i miei spirituali nemici, mi mantenga a Voi fedele e mi rafforzi nel compimento, costante e generoso dei doveri del mio, stato. Benediteci tutti, o Signore, e salva­teci per i meriti del vostro preziosissi­mo Sangue. Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni dei Sommi Pontefici per l'acquisto delle sante in­dulgenze.



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03/09/2009 22:46

SESTA ORA DI ADORAZIONE



PREGHIERA D'INTRODUZIONE


Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

Benedetto Gesù nel santissimo Sa­cramento dell'altare. Eccomi, o Signore, ai vostri piedi per continuare l'adorazione comincia­ta da altre lampade viventi: come es­se, anch'io sono venuto a Voi per tri­butarvi il mio umile omaggio di fede e di amore. Sono una pecorella del gregge che Voi avete affidato al pastore di que­sta Parrocchia; sono un membro della famiglia spirituale che riconosce nel Parroco il capo venerato; mi sento in quest'ora il rappresentante di tutti i miei fratelli di fede, e come tale la mia preghiera non vuol essere isolata e personale, ma la voce di tutto un concetto di lodi, la nota di un'armo­nia collettiva, che sale verso di Voi, per congiungersi alle angeliche armo­nie celesti. Amabilissimo Signore Gesù, intendo anzitutto prestarvi quell'omaggio di adorazione che dobbiamo a Voi, no­stro Dio, nostro Creatore e sovrano Signore. Riconoscendo i grandi ed innume­revoli benefici di cui ci avete ricolma­ti, voglio rendervi, o Gesù, un dove­roso ringraziamento. Confuso per la mia ingrata corri­spondenza e per le tante mie colpe, vengo ad invocare ai vostri piedi pie­tà e misericordia per me e per tutti i poveri peccatori. Vengo finalmente a pregarvi di con­tinuare verso di me e di tutti l'elargi­zione dei vostri benefici e delle vostre grazie.

O Gesù Sacramentato, che la mia lingua canti la vostra grandezza, la vostra bontà, le vostre misericordie e che vi esprima nel miglior modo gli umili e vivi sentimenti del mio cuore. Non guardate, o Gesù, alle mie col­pe che detesto, ma ai vostri meriti in­finiti, alla vostra bontà, al vostro amore, ed accettate il mio umile omag­gio, la mia devota preghiera. Benedite, o Signore, questi miei sentimenti ed aiutatemi a passare san­tamente quest'ora. Vergine Immacolata, Angelo mio custode, Angeli e Santi tutti del cielo, pregate, intercedete per me. Breve pausa; poi un Pater, Ave, Gloria.

IL SACRO CUORE DI GESU'

Adorazione


Cuore di Gesù, Figlio dell'Eterno Padre, formato dallo Spirito Santo nel seno della Vergine Maria; unito so­stanzialmente al Verbo di Dio, vi ado­ro!

Ecco la vita mirabile di questo Cuore.

Cuore divino ed insieme Cuore di carne ed umano, perchè Cuore di Ge­sù, come Dio Figlio di Maria, che lo generava verginalmente nel suo se­no per virtù dello Spirito Santo.

Questo vostro Cuore, o Gesù, ado­riamo ora nel Santissimo Sacramento, frutto del vostro amore; questo vostro Cuore, vivo, reale, che palpitò di a­more fin dal primo istante di vita; che pietoso si commoveva alla vista delle miserie umane, che agonizzò nel Get­semani, che fu trapassato dalla lancia e ne uscì sangue ed acqua.

A questo Cuore è inseparabilmente e sostanzialmente unita la Divinità; quindi noi lo adoriamo come Cuore del divin Verbo e adoriamo il divin Verbo nel suo Cuore.

Questo Cuore è ora nella santissi­ma Eucaristia; è qui con noi, presente a noi. Si, o Gesù, lo crediamo: come vi abbiamo vivo e realmente presente nell'Eucarestia, così abbiamo, con tut­ta la vostra santissima Umanità, an­che il vostro Cuore, vivo e palpitante, nostro compagno nel Tabernacolo, no­stra vittima sull'altare nel Sacrificio, nostro cibo nella santa Comunione.

Dove, infatti, santa Margherita Ala­coque vide e contemplò la prima volta il vostro Cuore sacratissimo?

Nell'Ostia esposta all'adorazione dei fedeli.

E le rivelazioni che si degnò di far­le Gesù furono sempre nel tempo del­le funzioni eucaristiche: durante la santa Messa, nella santa Comunione, nell'Esposizione solenne. Vi adoro, dunque, qui presente, o Cuore Euca­ristico di Gesù.

S. Paolo dice che in Gesù «abita tutta la pienezza della Divinità corpo­ralmente».

Questa pienezza di Divinità, che è unita sostanzialmente, inseparabilmen­te, perpetuamente a Gesù Cristo, fa centro e sovrabbonda quasi nel suo Cuore, che del suo Corpo è la parte più nobile, l'organo più delicato, più sensibile, più vivo e necessario; sic­chè si può dire che il Cuore di Gesù è la sede della sua Divinità.

E allora non avremo una parola per adorarlo? Non ne proclameremo e ri­conosceremo praticamente la pienezza della sua Divinità?

Sì, o Cuor Eucaristico di Gesù, vi adoriamo devotamente, umilmente, pro­fondamente!

Oh, quanto saremmo contenti se potessimo essere animati anche noi da quei sentimenti che Voi medesimo ispi­raste agli Apostoli ed ai Santi per es­sere da loro onorato e glorificato come meritate! Vi preghiamo di supplire Voi stesso la nostra insufficienza! (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria affinchè Gesù Cristo sia sempre più conosciuto, amato e adorato nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il Sommo Pontefice e secondo le sue intenzioni.

Pater, Ave, Gloria per i bisogni spirituali e temporali della Parrocchia.

Io vi adoro e vi glorifico, o mio Dio e mio Re, in questo Sacramento del vostro amore e vi riconosco per mio sovrano Signore e per mio sommo ed unico Bene. Gloria al Padre…

O Gesù, io ripongo in voi tutta la mia confidenza, poiché Voi siete l'infinitamente Fedele e Verace nel mante­nere le magnifiche promesse, sgorgate in mio favore dal vostro Cuore ado­rabile. Gloria al Padre…

Vi amo, o Gesù, sopra ogni cosa e a Voi come a mio Re, per le mani di Maria Santissima io mi dono e consa­cro senza riserva alcuna per fare d'ora innanzi tutte le mie azioni con Voi, per soffrire tutte le pene che mi aspet­tano in unione a Voi. Stabilite, o Signore, il vostro regno nel mio cuore per sempre. Gloria al Padre…

(Breve pausa).

Ringraziamento

“Cuore di Gesù, della cui pienezza noi tutti abbiamo ricevuto, noi vi ringraziamo!”

Veramente pieno di favori e di tesori è il Cuore di Gesù, ed anche noi tutti ne abbiamo partecipato.

Egli è il Capo e noi ne siamo le membra; Egli è l’albero e noi ne siamo i rami; Egli è la fonte e noi ne siamo i ruscelli.

Tutto ciò che abbiamo, ci viene dalla bontà di questo Cuore; tutte le grazie che riceviamo, scaturiscono da questo Cuore.

La terra prima di Cristo era un arido deserto che non produceva che triboli e spine, cioè malvagità e peccati; dopo che venne dal cielo, come rugiada, il Verbo Incarnato, la terra germogliò fiori e frutti, cioè virtù e opere buone.

Gloi uomini, più o meno, per Gesù Cristo e per la sua grazia hanno partecipato tutti dei suoi doni e della sua santità.

Anche noi, e innumerevoli volte, abbiamo attinto a questa divina fonte di grazie; e prima il dono della fede, e poi ispirazioni, Sacramenti, perdono, sprone e fervore a continuare nella via del bene, esempi di virtù, rimorsi e castighi. Ma soprattutto siamo stati am­messi alle sue confidenze, alla sua a­micizia, ala sua ineffabile compagnia.

Qui nell'Eucaristia noi abbiamo il Cuore stesso di Gesù! Quale felicità gustò il santo vecchio Simeone nel sen­tirsi palpitare sul petto per pochi istan­ti il Cuore di Gesù Bambino!

San Giovanni Evangelista fu chia­mato l'Apostolo prediletto, perchè ri­posò per breve tempo sul Cuore del Salvatore; Maria e Giuseppe furono più privilegiati e fortunati, poiché lo ebbero tanti anni con loro in affettuosa compagnia.

Ma nell'Eucaristia non l'abbiamo noi Gesù col suo Cuore vivo, amabile, amantissimo?

E perchè, o Gesù, avete scelto que­sto modo di vivere con noi?

Per essere tutto di noi, colla Uma­nità e colla Divinità, con quel suo Cuo­re che tanto ci ama!

E questo Cuore, qui lo possediamo realmente, intimamente. Lo possedia­mo come cosa nostra; possiamo visi tarlo, portarlo con noi per le contra­de, nelle nostre case, riceverlo final­mente nella Comunione!

Si, veramente il Cuore di Gesù nel­l'Eucaristia è sempre con noi, tutto per noi e si dà tutto a noi. E dopo di averci beneficato qui in terra, quel Cuore divino ci prepara nell'altra vita di gloria una partecipazione più larga della pienezza dei suoi doni.

Se passo in rassegna tutto quello che possiedo, veramente, o buon Gesù, de­vo riconoscere che tutto ho ricevuto da Voi, e sento la domanda ammoni­trice di san Paolo: « Che cosa hai che non abbia ricevuto dal Cuore di Dio? ».

A Gesù, al suo Cuore, dobbiamo tut­to ciò che è bene, che è merito, che è salvezza.

A Lui solo, dunque, l'onore e la glo­ria; a Lui la più sentita riconoscenza, il più fervido ringraziamento. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per il trionfo della Santa Chiesa.

Pater, Ave, Gloria per la santificazione del Clero.

Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni del Parroco.

Credo o Gesù, a tutte le meraviglie del vostro amore verso di me! Mille e mille volte siate lodato e ringraziato nel santissimo Sacramento dell'Alta­re. Gloria al Padre…

Credo, o mio Gesù, che Voi siete il Verbo eterno, che per comunicare agli uomini la luce e la vita vi siete fatto uomo ed avete stabilito con questo Sa­cramento la vostra dimora in mezzo agli uomini, per rimanere continua­mente con noi come un Maestro tra i suoi discepoli, come un Padre amoro­so, che distribuisce ai figli il cibo, che deve crescerli alla vita eterna. Glo­ria al Padre…

O Gesù, Splendore del Padre, per quella mutua gratitudine che passa tra le Persone dell'adorabile Trinità, vi ringrazio di aver istituito questo ine­stimabile Sacramento, pel quale il cie­lo e la terra sono riconciliati e ricolmi per sempre d'immensi tesori di pace. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Riparazione

Cuore di Gesù, saziato di obbrobri, abbiate pietà di noi!

anime che imitarono le virtù, gli esempi, perfino il martirio del Salvatore!

Se vi è persona al mondo che meri­tasse di essere benedetta ed amata, che potesse riscuotere fa simpatia e l'omag­gio di tutti, fu certamente Gesù Cristo.

Ed invece Egli fu saziato, coperto di obbrobri. Nulla gli fu risparmiato nè in vita nè in morte. Richiamiamo an­che solo rapidamente, in un breve at­timo ed in un veloce pensiero, le vi­cende della sua vita, i tormenti della sua Passione, la sua Morte dolorosa, e non tarderemo a persuaderci di que­sta triste verità!

Egli sopportò tutto con illimitata pa­zienza, con eroico silenzio; ma il Cuo­re ne dovette soffrire acerbamente, ne fu sazio, oppresso, mortalmente trafit­to. E fu odiato e combattuto anche dopo la sua morte, nella sua Persona, nella sua Chiesa, nel suo Vicario, nei suoi Ministri, nei suoi misteri, nei suoi Sacramenti, perfino nel Sacramento del suo amore, l'Eucarestia, che trop­pe volte diventa il Sacramento del suo dolore.

Il suo sacrificio però non fu inutile, ma produsse frutti meravigliosi: la società strappata al paganesimo, la fa­miglia rimessa in onore e numerose anime che imitarono le virtù, gli esempi, persino il martirio del Salvatore!

Ora invece pare che la religione sia in ribasso; la scena è cambiata; be­stemmie e indifferenza, corruzione e peccati un nuovo paganesimo che si in­filtra in ogni manifestazione della vita.

E' la Passione che si rinnova per Gesù!

Da che dunque tanto pervertimen­to? Forse che Iddio non ci guardi più e non ci aiuti come una volta, o che il suo Cuore si sia chiuso alle miserie del mondo?

Mai più: la colpa è della nostra de­bolezza, della nostra cattiva volontà. Confiteor quia peccavi, mea culpa, mea maxima culpa! Come sperare perdono, come placare la giustizia di Dio?

Consoliamoci: il Cuore di Gesù che è offeso da noi, Egli stesso si offre a riparare per noi.

Il suo Cuore che offrì la sua morte in propiziazione dei nostri peccati, pre­ga e ripara ancora per noi nascosto, sotto le specie eucaristiche; sugli altari come sul Calvario continua ad offrirsi per noi.

In ogni ora, in ogni istante del gior­no, su qualche punto del globo, l'Ostia santa è sollevata verso il cielo ad im­pedire che Dio guardi alle iniquità del­la terra; e Gesù, elevato dalle mani del sacerdote, ripete all'Eterno Pa­dre: Respice in faciem Christi tui! Guarda a me, o Padre, guarda ai miei patimenti, ai miei meriti e perdona!

« O Cuore di Gesù, propiziazione pei nostri peccati, vi prendo per Ripa­ratore di tutte le colpe della mia vita, per Rimedio della mia fragilità ed in­costanza.

« Eterno Padre, gradite che io vi of­fra il Cuore di Gesù, vostro amato Figliuolo, come Egli offre se stesso in sacrificio. « Ricevete questa offerta per me e per i poveri peccatori, e ricevete pure tutti i desideri, i sentimenti, tutti gli affetti, tutti gli atti di questo Cuore santissimo.

« Onnipotente, sempiterno Iddio, volgete lo sguardo al Cuore del vostro dilettissimo Figlio, ed alle lodi ed alle soddisfazioni che in nome dei peccatori vi ha offerto; ed a noi che invo­chiamo la vostra misericordia conce­dete, placato, il perdono nel nome di Gesù Cristo che vive e regna con Voi e collo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Così sia ». (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per la conversione dei peccatori e degli infedeli.

Pater, Ave, Gloria in riparazione delle bestem­mie e della profanazione delle feste.

Pater, Ave, Gloria per gli agonizzanti.

O Gesù, quantunque ne sia inde­gnissimo, abbassate su di me lo sguar­do della vostra divina misericordia, ora che sono umilmente prostrato ai vostri piedi per implorare il perdono dei miei peccati. Gloria al Padre…

O Padre amatissimo, ecco il vostro amato Figliuolo: io ve l'offro in olo­causto di eterna lode e in perpetuo sa­crificio di propiziazione pei nostri pec­cati. Deh! volgete uno sguardo al vo­stro Unigenito e ricordatevi della so­vrabbondante soddisfazione, che Egli vi offrì sulla croce pei nostri peccati, ed abbiate pietà di noi. Gloria al Padre…

O Gesù, mio Salvatore, io credo al vostro amore onnipotente, vi amo sopra ogni cosa e detesto il mio peccato perchè offesa di Voi Bontà infinita. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Supplica

Dice l'Apostolo san Paolo che Ge­sù “è ricco verso tutti coloro che lo invocano”.


Ricco di ricchezze inesauribili è Ge­sù Cristo: Egli, infatti, come Dio è onnipotente, Padrone di tutte le cose create, capace di creare mille mondi più meravigliosi di questo; nessuno può misurare quale sia la larghezza e la profondità delle sue ricchezze in­comprensibili. Il suo Cuore è l'oceano dove si raccolgono queste ricchezze di ogni ordine, di ogni grado, ma sopratut­to spirituali.

E da questo Cuore si diffonde ogni grazia e ogni ricchezza. E Gesù de­sidera e può arrichirci, solo che noi lo vogliamo.

Delicato e sensibile alle nostre mi­serie, generoso e liberale, come può essere il Cuore di un Dio, fedele alle sue promesse, ricco con tutti senza di­stinzione ed in ogni tempo: ad una condizione però: che lo invochiamo.

E chi non lo vorrà pregare, chi vor­rà privarsi di tanta occasione? Chi non ha una peghiera da rivolgere, una grazia da domandare?

O Gesù, ricco verso tutti quelli che vi invocano, esauditeci.

O Cuore di amore, io pongo a Voi tutta la mia confidenza, perchè temo tutto dalla mia malizia e debolezza; ma spero tutto dalla vostra bontà.

Siate il Protettore della mia vita; la sicurezza della mia salute, l'asilo sicu­ro nell'ora di mia morte. Il vostro a­more si imprima tosi profondamente nel mio cuore, che io non possa di­menticarvi giammai, nè mai essere se­parato da Voi. (Pausa di riflessione).

O Cuore infinitamente santo di Ge­sù, per l'amore immenso che aveste nell'Istituire il Sacramento dell'Euca­restia, rischiarate l'anima mia, onde conosca la vostra infinita eccellenza e così vi renda la lode e la gloria mag­giore che per me è possibile.

O Cuore infinitamente santo di Ge­sù, specchio perciò di tutti i cuori, san­tificate il mio cuore e rendetelo in qual­che molo simile al vostro.

O Cuore infinitamente amabile di Gesù, pigliate totale possesso di questo mio cuore, e unitelo così stretta­mente al vostro, che per nessuna cosa si separi mai più da Lui.

O Cuore infinitamente sacro di Ge­sù, sorgente inesausta di tutte le gra­zie, arricchite coi vostri tesori l'anima mia.

O Cuore infinitamente buono di Ge­sù, acceso di amore purissimo e per­fettissimo, infiammate il mio cuore col vostro divin fuoco di carità.

O Cuore infinitamente giusto di Ge­sù, colla santità delle vostre operazio­ni supplite all'imperfezione delle mie.

O Cuore infinitamente potente di Ge­sù, sottomettete, al dolce vostra co­mando questo mio cuore ingrato e ri­belle.

O Cuore infinitamente fedele di Ge­sù, sede e centro di tutte le virtù, im­primete in me il desiderio di praticar­le con tutta generosità.

O Cuore infinitamente misericordio­so di Gesù, che fino alla morte foste afflitto pei nostri peccati, fate che questo mio cuore sia sempre intimamente penetrato dal dolore di, avervi of­feso.

O Cuore di Gesù, ferito per nostro amore e aperto per asilo sicuro delle anime; o Cuore infinitamente amante, deh! che sia indissolubile il vincolo che leghi il mio al vostro Cuore nel tempo e nell'eternità. Pausa di riflessione.

Pater, Ave Gloria per l'incremento dell'Azio­ne Cattolica in Italia e nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il rifiorimento dello spirito cristiano nella famiglia e nella società.

Pater, Ave, Eterno riposo per le anime del Pur­gatorio, specialmente per le più abbandonate.

O Gesù, il vostro beneplacito sia pure il beneplacito mio, la mia gioia, il mio amore! Datemi di cercarlo, di trovarlo e di compierlo. Gloria al Padre…

O Gesù, rendetemi amara ogni gioia che non sia Voi; rendetemi impossi­bile qualunque desiderio, fuori di Voi; rendetemi deliziosa ogni fatica soppor­tata per Voi, insopportabile ogni riposo che non sia in Voi. Gloria al Padre…

O Gesù, mia delizia e vita mia, la mia anima prenda continuamente il volo ver­so di Voi; la mia vita non sia che un atto di amore! Fatemi ben intendere che ogni opera che non vi onora è morta. La mia pietà non sia una abitudine, ma un continuo slancio del cuore verso di Voi. Gloria al Padre…

PREGHIERA PER LA COMUNIONE SPIRITUALE

Credo che Voi siete real­mente presente nel santissimo Sacra­mento dell'altare; vi adoro dall'abis­so del mio nulla; vi amo sopra ogni cosa e vi desidero nell'anima mia, e poichè adesso non posso ricevervi sa­cramentalmente, venite almeno spiri­tualmente, nel mio cuore. O Gesù, ve­nite!... (Breve pausa). Come se foste già venuto, io mi unisco tutto a Voi; vi adoro, vi bene­dico, vi ringrazio; rimanete sempre in me colla vostra grazia. O Gesù, mite ed umile di Cuore, rendete il mio cuore simile al vostro.

Dio sia benedetto.

Benedetto il suo santo nome.

Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e ve­ro Uomo.

Benedetto il nome di Gesù.

Benedetto il suo sacratissimo Cuore.

Benedetto, Gesù nel santissimo Sacramento dell'altare.

Benedetta la gran Madre di Dio, Ma­ria Santissima.

Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione.

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.

Benedetto san Giuseppe, suo castissi­mo sposo.

Benedetto Iddio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.



ROSARIO EUCARISTICO

MISTERI GLORIOSI


Deus in adjutorium meum intende. Domine, ad adjuvandum me festina.

Gloria al Padre…

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divenissimo Sa­cramento.

I.

Nel primo mistero glorioso si con­templa la Risurrezione di Nostro Si­gnore.

Quanto sono felice, o Salvator mio risuscitato, vivente vicino a me nella Eucarestia, quanto sono felice di ve­dervi così bello, così potente, così glorioso, dopo i tristi e dolorosi giorni della vostra passione! Come il glorio­so soldato reduce dal combattimento, Voi portate ancora le cicatrici delle vo­stre ferite; ma quelle ferite raggianti aggiungono splendore alla vostra bel­lezza e alla vostra fortezza.

Quanto sono felice della vittoria che riportate su tutti i vostri nemici! Essi credevano d'aver riportato vittoria sul­la vostra dottrina, sulla vostra legge, sulle opere vostre, sulla vostra missio­ne condannandovi ad una morte in­fame; essi trionfavano sulla pietra crudele che chiudeva l'entrata del vo­stro sepolcro. Ma restarono confusi trionfando della morte Voi rovesciate i loro disegni e rialzate la nostra fede e le nostre speranze.

Quanto sono felice, o buon Gesù, delle grandi promesse che fate la peccatrice anima mia! Voi le offrite la vita colla virtù della vostra risurrezio­ne, Voi volete investirla della immortalità. Quanto sono felice delle speran­ze che date alla mia povera carne! La vostra risurrezione è per essa una fe­sta. Io so che siete risuscitato come la primizia di coloro che dormono nella polvere dei sepolcri, e che un giorno chiamerete anche il nostro corpo a parte della vostra gloria.

Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divìnissimo Sacra­mento.

II.

Nel secondo mistero glorioso si con­templa l'Ascensione di Nostro Signore.

Grazie, o Salvatone nostro, grazie del­le gioie e delle consolazioni che mi da­te in questo mistero.

Salve, o divino trionfante! L'anima mia contempla estatica la potenza e la maestà della vostra ascensione. Io vor­rei, come le anime che avete libera­te dal limbo, vorrei seguirvi fino ai cieli, incatenato alla vostra umanità gloriosa da lacci di amore. Ma il peso della car­ne mortale mi tiene fisso, alla terra e gli angeli mi ricordano l'austera verità della vostra seconda venuta su la ter­ra alla fine del mando, verità che cam­bia in timore le mie presuntuose aspi­razioni.

Si, un giorno Voi ritornerete a noi colla stessa potenza e la stessa maestà della vostra ascensione, chiamandoci innanzi al vostro tribunale. I santi han­no tremato al pensiero dei vostri giu­dizi : come non tremerò io, peccatore miserabile quale sono?

Voi volete rassicurarmi colla vostra presenza in mezzo a noi! Sostituite al mio timore troppo servile, il vostro ti­more amoroso e filiale, che fa evitare la più leggera offesa. Questo è il mio più caro desiderio. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divìnissimo Sacra­mento.

III.

Nel terzo mistero glorioso si contem­pla la Discesa dello Spirito Santo.

O divino Spirito, Voi che Gesù ha promesso di mandare, venite, riempite il mio cuore, accendetevi le fiamme dell'amore col quale Dio ama se stesso nei cieli ed ama noi medesimi.

Il vostro amore per noi, o Dio, consiste nel volere il nostro bene: per quanto sta in me vi rendo questo amo­re, o Dio di infinita bontà. Non poten­do aggiunger nulla a ciò che possedete essenzialmente, vi desidero dal fondo del cuore il bene grande della vostra gloria esteriore.

Mi unisco con devota allegrezza ai perfetti omaggi che ricevete dal vostro Figlio diletto Gesù Cristo nel SS. Sa­cramento e dalla Vergine santa, la più bella di tutte le creature. Vi offro le a­dorazioni degli Angeli e degli eletti del cielo, i cantici delle anime sante e l'in­no sublime, che canta in onor vostro tutto il creato.

Vorrei sopratutto che il peccato fos­se bandito per sempre dal mondo c che non s'insultasse più alla vostra infinita maestà. Vorrei moltiplicare all'infinito gli atti di amore, e dare un cuore a tutti i viventi, affinché non aveste ad udire che una sola voce di: amore sa­lire incessantemente a Voi, Padre no­stro celeste. Che tale almeno sia il gri­do di tutta la mia vita. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divìnissimo Sacra­mento.

IV.

Nel quarto mistero glorioso si con­templa l'Assunzione di Maria Santissi­ma.

L'anima della vostra Madre Santis­sima languiva, o Gesù, nella vostra assenza. La terra non era più per essa che un deserto vuoto e arido. Consu­mata dal desiderio di raggiungervi in cielo, essa esclamava: Figlio mio, mio caro Figlio, chiamatemi a Voi; ahimè! il mio esilio è troppo lungo! - Questo pure è il grido di tutti coloro che vi amano, o Signore. Essi vorrebbero ve­dervi, abbracciarvi, possedervi, per­dersi in Voi. Più vi approssimate al loro cuore, più vi desiderano.

Ahimè! io non sento nel mio cuore imperfetto gl'inenarrabili desideri del la vostra divina Madre e dei vostri san­ti; sempre attaccato alle mie imperfe­zioni, sempre trattenuto dalle stesse in­clinazioni, mi trascino per una via me­diocre, triste e languente.

O Gesù, che consolaste colla vostra presenza eucaristica la vostra beata Ma­dre nel suo esilio, Voi che lo consu­maste ad un tempo coll'ardente desi­derio di rivedervi, attiratemi a Voi, e rivelatemi la vostra inesauribile bontà, siate l'unico bene desiderabile e desiderato dal mio cuore.. Fate che all'ul­tima mia ora, dopo avervi ricevuto in Viatico, l'anima mia, come quella di Maria, spiri in un atto d'amore! Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sacra­mento.

V.

Nel quinto mistero glorioso si con­templa l'Incoronazione della Santissi­ma Vergine.

Entrate, o Madre cara, negli eterni tabernacoli del cielo. Appressatevi al trono di Dio e ricevete la corona di gloria che Egli deve al vostro fedele e costante amore.

Il mistero dell' incoronazione di Ma­ria c'insegna che bisogna amar sem­pre.. Questa parola : sempre, così spes­so profanata quando promettiamo i no­stri affetti alle creature, lasciate che la dica con tutto il fervore dell'anima mia a Voi, o Dio, bontà infinita degna di essere unicamente ed eternamente a­mata!

Umiliarmi sempre ad imitazione del vostro divin Figlio annichilito; cono­scere e cantare i vostri benefizi, dimen­ticare sempre me stesso per Voi e dar­mi senza riserva; abbandonarmi sem­pre alla vostra volontà; piangere sem­pre i mici peccati; combattere sempre per mezzo della mortificazione le cat­tive, inclinazioni; riparare sempre coi miei profondi omaggi e col totale sacri­ficio di me stesso, gli oltraggi che vi si fanno; rimproverarmi sempre le sof­ferenze e la morte di Gesù crocifisso, unirmi sempre alla sua dolorosa pas­sione e sacrificarmi con Lui per la sal­vezza del mondo; ringraziarvi sempre dei vostri benefizi e delle consolazio­ne di cui riempite il mio cuore; sem­pre temere di spiacere a Voi; compia­cermi nella vostra infinita bontà e la­vorare pel gran bene della vostra glo­ria; sempre languire nell'aspettativa del giorno beato che deve unirmi eternamente a Voi; far sempre tutto ciò malgrado le tentazioni del mondo, mal­grado le rivolte delle passioni. ecco ciò che vuole e promette il mio amore. So­stenete le mie promesse colla vostra grazia: donatemi Voi, stesso la fedeltà e la costanza che vi ho promesso. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divìnissimo Sacra­mento.



LITANIE in onore della Santissima Eucarestia

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, pietà Cristo, pietà

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici Cristo, esaudiscici

Padre del cielo, che sei Dio abbi pietà di noi

Figlio, redentore del mondo, che sei Dio abbi pietà di noi

Spirito Santo, che sei Dio abbi pietà di noi

Santa Trinità, unico Dio abbi pietà di noi

Santissima Eucarestia noi ti adoriamo

Dono ineffabile del Padre noi ti adoriamo

Segno dell'amore supremo del Figlio noi ti adoriamo

Prodigio di carità dello Spirito Santo noi ti adoriamo

Frutto benedetto della Vergine Maria noi ti adoriamo

Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo noi ti adoriamo

Sacramento che perpetua il sacrificio della croce noi ti adpriamo

Sacramento della nuova ed eterna Alleanza noi ti adoriamo

Memoriale della morte e risurrezione del Signore noi ti adoriamo

Memoriale della nostra salvezza noi ti adoriamo

Sacrificio di lode e di ringraziamento noi ti adoriamo

Sacrificio d'espiazione e di conciliazione noi ti adoriamo

Dimora di Dio con gli uomini noi ti adoriamo

Banchetto di nozze dell'Agnello noi ti adoriamo

Pane vivo disceso dal cielo noi ti adoriamo

Manna piena di dolcezza noi ti adoriamo

Vero Agnello pasquale noi ti adoriamo

Viatico della Chiesa pellegrina nel mondo noi ti adoriamo

Rimedio della nostra quotidiana fatica noi ti adoriamo

Farmaco di immortalità Mistero della fede noi ti adoriamo

Sostegno della speranza noi ti adoriamo

Vincolo della carità Segno di unità e di pace noi ti adoriamo

Sorgente di gioia purissima noi ti adoriamo

Sacramento che germina i vergini noi ti adoriamo

Sacramento che dà forza e vigore noi ti adoriamo

Pregustazione del banchetto celeste noi ti adoriamo

Pegno della nostra risurrezione noi ti adoriamo

Pegno della gloria futura noi ti adoriamo


Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Perdonaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Ascoltaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Abbi pietà di noi.

Hai dato loro il pane disceso dal cielo. Che porta in sé ogni dolcezza.

Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile Sacra­mento dell'Eucarestia ci hai lasciato il memoriale della Tua Pasqua, fa' che adoria­mo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della Redenzione, tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERA DI CHIUSA

Vi ringrazio, o Signore, di avermi concesso di tenervi compagnia durante quest'ora di adorazione; perdonatemi ogni mancanza che vi avessi commes­sa e aiutatemi a mantenermi fedele ai buoni propositi che mi avete ispirato. Mi allontano, o Gesù, dal vostro al­tare, ma solo col corpo: rimango qui col cuore. Deh! fate ch'esso sia tutto vostro e non viva che per Voi. Amarvi quanto più mi è possibile e farvi amare anche dagli altri, ecco il mio ardente desiderio e la mia ultima preghiera: esauditela, ve ne prego, nell'infinita bontà del vostro Cuore. Ed ora beneditemi, o Gesù, e que­sta vostra benedizione mi accompagni in tutte le mie occupazioni; mi liberi dal peccato, mi difenda contro i miei spirituali nemici, mi mantenga a Voi fedele e mi rafforzi nel compimento, costante e generoso dei doveri del mio, stato. Benediteci tutti, o Signore, e salva­teci per i meriti del vostro preziosissi­mo Sangue. Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni dei Sommi Pontefici per l'acquisto delle sante in­dulgenze.



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03/09/2009 22:49

SETTIMA ORA DI ADORAZIONE



PREGHIERA D'INTRODUZIONE


Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

Benedetto Gesù nel santissimo Sa­cramento dell'altare. Eccomi, o Signore, ai vostri piedi per continuare l'adorazione comincia­ta da altre lampade viventi: come es­se, anch'io sono venuto a Voi per tri­butarvi il mio umile omaggio di fede e di amore. Sono una pecorella del gregge che Voi avete affidato al pastore di que­sta Parrocchia; sono un membro della famiglia spirituale che riconosce nel Parroco il capo venerato; mi sento in quest'ora il rappresentante di tutti i miei fratelli di fede, e come tale la mia preghiera non vuol essere isolata e personale, ma la voce di tutto un concetto di lodi, la nota di un'armo­nia collettiva, che sale verso di Voi, per congiungersi alle angeliche armo­nie celesti. Amabilissimo Signore Gesù, intendo anzitutto prestarvi quell'omaggio di adorazione che dobbiamo a Voi, no­stro Dio, nostro Creatore e sovrano Signore. Riconoscendo i grandi ed innume­revoli benefici di cui ci avete ricolma­ti, voglio rendervi, o Gesù, un dove­roso ringraziamento. Confuso per la mia ingrata corri­spondenza e per le tante mie colpe, vengo ad invocare ai vostri piedi pie­tà e misericordia per me e per tutti i poveri peccatori. Vengo finalmente a pregarvi di con­tinuare verso di me e di tutti l'elargi­zione dei vostri benefici e delle vostre grazie.

O Gesù Sacramentato, che la mia lingua canti la vostra grandezza, la vostra bontà, le vostre misericordie e che vi esprima nel miglior modo gli umili e vivi sentimenti del mio cuore. Non guardate, o Gesù, alle mie col­pe che detesto, ma ai vostri meriti in­finiti, alla vostra bontà, al vostro amore, ed accettate il mio umile omag­gio, la mia devota preghiera. Benedite, o Signore, questi miei sentimenti ed aiutatemi a passare san­tamente quest'ora. Vergine Immacolata, Angelo mio custode, Angeli e Santi tutti del cielo, pregate, intercedete per me. Breve pausa; poi un Pater, Ave, Gloria.

L'ISTITUZIONE DELL'EUCARISTIA

Adorazione


Quanto è bello e profittevole rievo­care col pensiero e col cuore ai piedi di Gesù Sacramentato l'istituzione del­l'Eucaristia...

Raccolti nel Cenacolo, gli Apostoli se ne stavano seduti a mensa attorno al loro divin Maestro, che il giorno dopo sarebbe morto per la nostra re­denzione. Già la cena pasquale era compiuta e s'avvicinava il momento, in cui Gesù avrebbe effettuato l'ardente desiderio del suo Cuore, dando agli uomini la prova suprema del suo a­more.

Morire sulla croce donandosi così una sol volta a tutti come prezzo di ri­scatto sembrava poco alla sua tenerez­za: Egli volle perpetuare il suo sacri­ficio e la sua dimora in mezzo a noi; Egli volle donarsi a tutti in maniera permanente, continua. Quello che nes­suno mai avrebbe potuto immaginare, lo realizzò l'amore onnipotente di Ge­sù.

Ecco, infatti, il suo sguardo illumi­narsi d'un tratto e dal suo atteggiamen­to trasparire una maestà ancor più grande di quando comandava alla mor­te e ai flutti del mare. Prende nelle a­dorabili sue mani del pane, leva gli occhi al cielo, rende grazie all'eterno suo Padre, stende la mano, benedice il pane... E mentre gli Apostoli, pene­trati del più profondo rispetto, lo con­templano silenziosi, Gesù pronuncia queste parole: Prendete e mangiate questo è il mio Corpo. Nell'istesso modo prende un calice con entro del vino alza nuovamente gli occhi al cie­lo, rinnova la preghiera, lo benedice e lo presenta agli Apostoli dicendo: Pren­dete e bevete: questo è il mio Sangue.

Parole onnipotenti!... Nell'istante stesso in cui Gesù le pronunciava, mi­racolosamente si opera quello che le parole significano: il pane, cioè, si con­verte nel suo vero Corpo e il vino nel suo vero Sangue. E siccome questo miracolo doveva perpetuarsi attraverso i secoli sino alla fine de mondo, Gesù rivolgendosi nuovamente agli Apostoli dice loro: Fate questo in memoria di me, colle quali parole li creò sacer­doti, dando loro la potenza di consa­crare il pane e il vino; e non solo a loro diede questo potere, ma anche ai loro successori e ad ogni sacerdote il quale perciò nella santa Messa rinnova il prodigio operato da Gesù Cristo nell'ultima Cena.

Oh, quanto siete stato buono con noi, o Signore, quanto ci avete amati! Eb­bene anch'io voglio amarvi con tutto il cuore sopra ogni cosa, oggi e sempre, nel tempo e nella eternità! Deh, fate che non siano soltanto parole, que­ste mie, ma siano una felice realtà.

Pegno di amore e di gratitudine sia la mia professione di fede nella vostra reale presenza nel Santissimo Sacra­mento dell'altare. Si, o Signore, io cre­do fermamente che in ogni Ostia san­ta Voi siete vivo e vero in Corpo, San­gue, Anima e Divinità. Non vi vedo cogli occhi del corpo, ma io credo sul­la vostra parola infallibile, felice di sot­tomettere la mia ragione a sì grande mistero. Dall'intimo del cuore vi ripe­to coll'Apostolo Tommaso: Dominus meus et Deus meus! Mio Signore e mio Dio!... E con san Pietro: Tu es Christus Filius Dei vivi. Tu sei il Cri­sto, Figlio del Dio vivente. A Voi orno­re e gloria per tutti i secoli dei secoli. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria affinchè Gesù Cristo sia sempre più conosciuto, amato e adorato nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il Sommo Pontefice e secondo le sue intenzioni.

Pater, Ave, Gloria per i bisogni spirituali e temporali della Parrocchia.

O divin Corpo di Cristo, formato dallo Spigrito Santo nel seno castissimo di Maria, deposto, nella notte di Na­tale, su poca paglia nella mangiatoia, adorato dalla Vergine e da san Giusep­pe, dai pastori e dai Magi, io vi credo e vi adoro presente nella santissima Eucaristia. Gloria al Padre…

O divin Corpo di Cristo, indurito al lavoro e alla fatica nella casetta di Nazaret, sottoposto a prolungato digiu­no nel deserto, contemplato con am­mirazione delle turbe devote della Pa­lestina, io vi credo e vi adoro presente nella santissima Eucaristia. Gloria al Padre…

O divin Corpo di Cristo, soggetta ai più strazianti dolori della Passione, flagellato spietatamente e ridotto tutto una piaga, e confitto con duri chiodi all'infame patibolo della croce io vi credo e vi adoro presente nella santis­sima Eucaristia. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Ringraziamento

L'Eucaristia è il dono maggiore che ci avete fatto, o Signore, poichè in es­sa ci avete donato non già un tesoro qualunque, ma tutto Voi stesso senza, riserva alcuna, esaurendo così i tesori della nostra ricchezza, sapienza e po­tenza. L'Eucaristia è dunque il com­pendio delle nostre meraviglie, è il cul­mine del vostro amore: perciò è a Voi dovuta, o Signore, la più viva gratitu­dine. II ringraziamento più sentito.

Nell'Eucaristia ci avete donato il vo­stro Corpo e il vostro Sangue, la vo­stra Anima e la vostra divinità: Si­gnore, ve ne ringrazio con tutto il cuore.

Questo dono di tutto Voi stesso è perpetuo: sempre sarete con noi, com­pagno del nostro esilio nel Tabernacolo, vittima pei nostri peccati nel sacri­ficio della Messa, cibo delle anime no­stre nella santa Comunione, conforto, sostegno, guida, viatico per l'eternità; per oggi e per domani e per tutti i gior­ni sino alla fine dei secoli: Signore, ve ne ringrazio.

Il vostro dono, o Gesù, oltre che perpetuo è anche universale: non in un sol luogo della terra Voi rimanete, ma dappertutto. Ovunque c'è un sa­cerdote, vi s'innalza un altare e un Tabernacolo, dove Voi ve ne state rin­chiuso qual prigioniero d'amore. Si, dappertutto i vostri fedeli possono tro­varvi, adorarvi, ricevervi nel loro cuo­re: Signore, vene ringrazio.

Ma a quanti sacrifici e a quanti do­lori avete dovuto assoggettarvi per rimanere sempre e dovunque in mezzo a noi!... Vi siete umiliato, anzi anni­chilito nel breve giro di una piccola Ostia. Vi siete spogliato di ogni splen­dore divino e della bellezza della vo­stra umanità glorificata, mostrandovi ai nostri sguardi sotto le semplici apparenze del pane, e tutto questo per nostro amore: Signore, ve ne ringra­zio.

L'ingratitudine degli uomini, delle irriverenze, gl'insulti, le bestemmie dei cattivi, i sacrilegi con cui vi avrebbero tanto indegnamente profanato, le ne­gazioni degli eretici e degl'increduli non vi trattennero dal donarvi a noi; la malizia umana fu superata e vinta dal vostro amore: Signore, ve ne rin­grazio.

Ve ne ringrazio anche per quelli che vi sono ingrati, che non pensano a Voi, che non vi amano, che vi amareggiano, in ogni modo. Deh, gradite i miei rin­graziamenti, sebben meschini, e conti­nuate a spargere abbondanti sopra di me e su tutti i vostri favori, ché procu­reremo di meritare con una rinnovata e costante gratitudine. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per il trionfo della Santa Chiesa.

Pater, Ave, Gloria per la diffusione del pio uso della Comunione frequente e quotidiana.

Pater, Ave, Gloria per la santificazione del Clero.

O divin Corpo di Cristo, deposto esanime dalla Croce tra le braccia della Vergine addolorata e poi composto da mani pietose nel sepolcro, io vi credo e adoro presente nella santissima Eu­caristia. Gloria al Padre…

O divin Corpo di Cristo, risorto glo­rioso a nuova vita e accolto in trionfo nel cielo, io vi credo e adoro presente nella santissima Eucaristia. Gloria al Padre…

Volto adorabile di Gesù, velato nel suo splendore dalle specie eucaristi­che, affascinate le nostre anime, come un dì le turbe che accorrevano a Voi. Oh, quando ci sarà dato di potervi con­templare svelatamente nella beata eter­nità? Gloria al Padre… (Breve pausa).

Riparazione

Se un padre buono, dopo aver pro­digato tutto il suo amore e la sua gene­rosità verso il proprio figlio, si vede poi da questo malamente ricambiato, con indifferenza, con ingiurie, con in­sulti d'ogni fatta, oh, allora il suo cuo­re sanguina, è oppresso dal dolore per sì nera ingratitudine ed avrebbe tutto il diritto di privare quel figlio indegno del suo amore, dei suoi favori e cac­ciarlo lungi la sè.

Quel buon padre benefico siete Voi Signore; quel figlio ingrato e colpe­vole sono gli uomini da Voi redenti, sono purtroppo anch'io!... Con cuore pentito riconosco le mie colpe che confesso qui ai vostri piedi, supplicando­vi del vostro perdono per i peccati miei e per i peccati di tutti i vostri figli ingrati.

Perdono, o Signore, per la nostra fede languida nel credere la vostra rea­le presenza in questo augustissimo Sa­cramento, in cui avete profuso il vo­stro amore e la vostra generosità.

Perdono, o Signore, per le irrive­renze, le immodestie e tutte le mancan­ze commesse nel luogo santo, special­mente durante la santa Messa e nel tempo in cui ve ne state solennemente esposto.

Perdono, o Signore, per le trascu­ranze nel visitarvi rinchiuso nel santo Tabernacolo dove ve ne state notte e giorno desideroso di spargere a piene mani le vostre grazie su di noi.

Perdono, o Signore, per le Messe mal ascoltate o colpevolmente tralasciate. La santa Messa è il sole della religione, è l'atto più grande del culto cristiano, è la rinnovazione del sacri­ficio della croce, da Voi compiuto sul Calvario; eppure con quanta facilità si tralascia di ascoltarla anche nei giorni festivi; con quale contegno svogliato e irriverente vi si assiste da parte di tan­ti cristiani...

Perdono, o Signore, per le Comu­nioni fatte senza buone disposizioni, senza apparecchio e senza ringrazia­mento, come si trattasse di cosa di nes­suna importanza. Perdono per le Co­munioni tralasciate per indifferenza e per mancanza di generosità; perdono specialmente per le Comunioni sacrileghe. Quanti cristiani vi rinnovano il delitto di Giuda, quanti vi danno il ba­cio del tradimento, ricevendovi in una anima contaminata da colpa grave e mettendovi così a contatto col vostro ca­pitale nemico, il demonio...

Perdono, o Signore, per le bestem­mie lasciate da tanti ingrati contro il divin Sacramento e l'Ostia santa; per­dono per i furti sacrileghi, per le or­ribili profanazioni della santissima Eucaristia, per gli, attentati satanici contro il vostro Corpo divino.

Perdono, Signore, perdono: non aggravate sopra di noi la vostra mano vendicatrice, ma usateci misericordia, scuotetici da tanto torpore, trionfate delle nostre resistenze, convertiteci a Voi, affinché possiamo con una vita santamente rinnovata farvi dimenticare il passato e compensarvi delle offese che vi abbiamo arrecate. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per la conversione dei peccatori e degli infedeli.

Pater, Ave, Gloria in riparazione delle bestem­mie e della profanazione delle feste.

Pater, Ave, Gloria per gli agonizzanti.

Ferite gloriose, aperte per nostro a­more nel Corpo di Gesù, come, tante bocche invocanti misericordia, alzate ancora potente la vostra voce al cospet­to del divin Padre per placarlo ed ot­tenerci perdono. Gloria al Padre…

O Cuore trafitto di Gesù, dolce ri­fugio dei peccatori, mi nascondo in Voi come in porto sicuro. O Cuore, for­nace ardente di carità, sciogliete il ge­lo delle anime nostre ed accendetevi il fuoco del vostro amore. Gloria al Padre…

Occhi amabili di Gesù, rivolgete a noi miseri uno sguardo di compassione e di amore, che ci faccia trasalire di gioia. Orecchie pietose di Gesù, sem­pre aperte ad ogni grido di dolore e ad ogni supplica dei bisognosi, ascol­tate anche il nostro pianto e la nostra preghiera. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Preghiera

Eterno divin Padre, a Voi ora in­nalzo con fiducia la mia voce: deh, siatemi propizio, esaudite le mie sup­pliche.

Vi prego anzitutto a voler spargere in me e in ogni anima abbondante gra­zia di fede e di amore verso Gesù nel­l'Eucaristia, affinché Egli sia sempre più conosciuto, amato, adorato in que­sto divin Sacramento, così da formare il centro di attrazione a cui converga­no la mente e il cuore dei cristiani.

Concedeteci la grazia di essere sem­pre più devoti e fedeli adoratori di Ge­sù Sacramentato, suoi compassionevoli consolatori nelle amarezze di cui è in­tessuta la sua vita eucaristica, convinti propagatori del suo onore e della sua gloria, della sua devozione e dei suoi desideri.

Accordaci un vivo desiderio di riceverlo spesso nella santa Comunione, affinchè da essa possiamo ritrarre for­za e costanza per le lotte dello spirito, conforto e rassegnazione nelle prove della vita, lume ed incitamento nella via della virtù. Vi prego sopratutto per il punto della morte: non ci manchi.

allora il santo Viatico, che consoli e santifichi i nostri dolori e le nostre a­gonie, che ci renda vittoriosi degli as­salti del demonio e ci apra le porte del­la beata eternità.

Vi domando queste grazie per i me­riti di Gesù, per il suo Sangue prezio­so e per la sua dolorosa Passione. Nul­la di bene noi meritiamo, tutto però ci ha meritato Gesù nel suo infinito amore: in Lui e nella vostra miseri­cordia è riposta ogni nostra speranza.

O Gesù, a Voi pure salga ora fer­vida dal mio cuore la preghiera che la santa Chiesa continuamente ripete per bocca dei suoi sacerdoti: « O Dio, che in questo Sacramento ammirabile ci la­sciasti memoria della tua Passione, concedi, te ne preghiamo, di venerare così i santi misteri del Corpo e del San­gue tuo, che proviamo sempre l'effet­to della tua redenzione. O Gesù, che vivi e regni con Dio Padre nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Così sia ». (Pausa di riflessione).

Pater, Ave Gloria per l’incremento dell'Azio­ne Cattolica in Italia e nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il rifiorimento dello spirito cristiano nella famiglia e nella società.

Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni del Parroco.

Anima di Cristo, santificatemi, Cor­po di Cristo, salvatemi; Sangue di Cri­sto, mondatemi; Passione di Cristo, confortatemi, o buon Gesù esauditemi. Gloria al Padre…

O Gesù, dentro le vostre piaghe na­scondetemi; non permettete che mi se­pari da Voi; dal maligno nemico difen­detemi. Gloria al Padre…

O Gesù nell'ora della mia morte chiamatemi e concedetemi di venire presso di Voi, affinché cogli Angeli e coi Santi vi lodi per tutti i secoli. Glo­ria al Padre…

O Maria, che foste la prima e più perfetta adoratrice di Gesù, siatemi guida e maestra nel tributare al vostro divin figlio Sacramentato gli atti di o­maggio e di, adorazione che gli sono do­vuti. Ave Maria....

PREGHIERA PER LA COMUNIONE SPIRITUALE

Credo che Voi siete real­mente presente nel santissimo Sacra­mento dell'altare; vi adoro dall'abis­so del mio nulla; vi amo sopra ogni cosa e vi desidero nell'anima mia, e poichè adesso non posso ricevervi sa­cramentalmente, venite almeno spiri­tualmente, nel mio cuore. O Gesù, ve­nite!... (Breve pausa). Come se foste già venuto, io mi unisco tutto a Voi; vi adoro, vi bene­dico, vi ringrazio; rimanete sempre in me colla vostra grazia. O Gesù, mite ed umile di Cuore, rendete il mio cuore simile al vostro.

Dio sia benedetto.

Benedetto il suo santo nome.

Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e ve­ro Uomo.

Benedetto il nome di Gesù.

Benedetto il suo sacratissimo Cuore.

Benedetto, Gesù nel santissimo Sacramento dell'altare.

Benedetta la gran Madre di Dio, Ma­ria Santissima.

Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione.

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.

Benedetto san Giuseppe, suo castissi­mo sposo.

Benedetto Iddio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.



ROSARIO EUCARISTICO

MISTERI GAUDIOSI


Deus, in adiutorium meum intende. Domine, ad adiuvandum me festina.

Gloria al Padre...

Sia lodato e ringraziato ogni momen­to il santissimo e divinissimo Sacra­mento.

I.

Nel primo mistero gaudioso si con­templa l'Annunciazione di Maria Ver­gine e l'Incarnazione del Figliuolo di Dio.

Nell'umile casetta di Nazaret, Ma­ria in orazione riceve l'annunzio del­l'Angelo, che per opera dello Spirino Santo essa concepirà un figliuolo, al quale porrà nome Gesù. Maria accon­sente ad essere Madre di Dio ed il Ver­bo si è fatto carne nel suo seno vergi­nale.

Quanto siete adorabile e amabile, o Gesù, nelle opere vostre! La vostra onnipotenza dà leggi all'universo, le creature tutte, e può ancora oltrepassa­re queste leggi senza infrangerle. Ciò che è per tutti legge, per Maria è pri­vilegio; infatti senza infrazione della sua verginità Voi la rendete Madre, do­po averla resa immacolata fino dalla sua concezione e averla resa grande con singolari doni di grazia. Voi tutto potete, o Signore - « Sia fatto» dice Maria con profonda umiltà, e Voi, o Gesù, con un atto della vostra onnipo­tenza compite il grande mistero. Maria si proclama «Ancella » e Voi la dite «Piena di grazia » e la rendete Madre vostra tenerissima. Oh, mistero mira­bile e profondo! Quanto siete grande, o Signore!

Ma quanto siete amabile ancora! Per noi vostre creature e per la nostra sal­vezza è la vostra Incarnazione. Un Dio poteva fare di più. O Gesù, vi ringra­zio e vi amo con tutto il mio cuore.

Ma se ben penso, questo grande ed amabile mistero, qui si perpetua nel vo­stro Sacramento. Qui voi sorpassate ogni legge e colla vostra onnipotenza, tratto dall'infinito vostro amore, alla parola del sacerdote che consacra il pa­ne ed il vino. Voi v'incarnate novella­mente ogni giorno su quest'altare, sui mille e mille altari sparsi sulla faccia della terra.

Vi adoro, o Gesù, vi ringrazio, vi amo nel santissimo Sacramento

Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

II.

Nel secondo mistero gaudioso si con­templa la visita della Vergine a santa Elisabetta.

Maria, saputo dall'Angelo che Elisa­betta sua cognata era divenuta madre di un bambino, si affretta a visitarla. Elisabetta per lume dello Spirito San­to conosce il mistero operatosi in Maria e la proclama benedetta fra tutte le donne. Maria scioglie con tenerissimo affetto 1' inno alla bontà e misericordia del Signore.

La vostra carità, o Gesù, vuole ac­cendere ogni cuore. Oh! come era ac­ceso di essa il cuore della vostra Ma­dre Santissima! Sin dalla vostra con­cezione essa conobbe l'amor vostro e comprese quel fuoco che Voi venivate a portar sulla terra: conobbe che è du­plice il precetto della carità e che chi ama Dio deve amare anche il prossi­mo. Ecco perchè Maria frettolosa se ne va ad Elisabetta. Voi poi, o Gesù, eravate in Lei personalmente e vieppiù la accendevate del vostro amore, così che Maria prodiga se stessa in una umile e prolungata assistenza della cu­gina. Oh! ammirabili portenti della carità di Cristo! Qui pure, nell'Euca­ristia, Voi tenete sempre accesa la fiam­ma del vostro amore per noi e con essa vorreste accendere il nostro cuo­re e condurci tutti ad amarvi. delicata­mente e ad amare il nostro prossimo. Oh! si Gesù, occupate bene il mio cuore ora e sempre, ogni qualvolta vi degnate scendere con la Comunione nel mio petto. Rendetemi così, o Signore, bene acceso di carità verso di Voi e verso del prossimo. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

III.

Nel terzo mistero gaudioso si con­templa la nascita di Nostro Signore.

Maria in Betlemme dà alla luce Ge­sù: «lo fasciò e lo pose a giacere in una mangiatoia, perchè non eravi luo­go per essi nell'albergo».

Mistero profondo di fede! Nel santo Sacrificio fatto obbediente alla voce del Sacerdote, Voi scendete dal Cielo, o Gesù; come stretto da fasce, velato sotto le apparenze di pane, giacete sul­la mensa o racchiuso nella Pisside e ve ne state a nostra disposizione. Voi sie­te qui per farvi nostro cibo. Ma per­chè così, o mio Signore? Perchè così, se appunto perchè siete così umiliato, gli uomini vi dimenticano, o peggio an­cora si fanno arditi sino ad offendervi? Oh! no, sorgete o mio Dio e fate pa­lese la vostra potenza, la vostra gran­dezza il vostro amore in altro modo!

Oh! comprendo; o Gesù; le vostre umiliazioni in questo mistero Eucari­stico hanno le stesse grandiose ragioni della umiliazione della grotta di Be­tlemme. Qui, come allora, Voi sdegna­te le umane grandezze e solo coi pic­coli e coi semplici vi accomunate e vi manifestate! Deh! fate ch'io compren­da le lezioni di Betlemme e le vostre ripetute lezioni del Sacramento di A­more. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

IV.

Nel quarto mistero gaudioso si con­templa la Presentazione di Gesù al Tempio.

Venuto il tempo della purificazione di Maria, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono Gesù al Tempio per presentarlo a1 Signore.

Oh! il sublime ammaestramento che Voi ci date, o Gesù, in questo mistero! Maria Immacolata vi porta al Tem­pio ed il santo vecchio Simeone vi solleva verso il cielo, in prezioso olocau­sto a Dio. Quanta esultanza in questo fatto, quanta gioia nel vostro Cuore, in quello di Maria, di Giuseppe, di Si­meone e di Anna. Ma all'infuori di co­storo, quanta ignoranza, freddezza, in­sensibilità in tutti e persino in coloro che pure erano destinati alla consolazione di vedere, come Simeone, il loro Salvatore. Poveri infelici, le passioni hanno a loro demeritato un tanto bene. Ma, ahimè! come si ripete ancor oggi la cecità del popolo d'Israele, in chi meno il dovrebbe! Sui nostri altari quo­tidianamente, che dico?, continuamente Voi ve ne state offerto al Padre vo­stro, Ostia di propiziazione e di pace, e, all'infuori di pochi, gli uomini nep­pure si curano di.Voi. Mio Gesù, fate ch' io comprenda la grande consola­zione del sapervi costantemente offerto nell' Ostia santa a Dio per impetrarmi grazia e misericordia. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

V.

Nel quinto. mistero gaudioso si con­templa Gesù, smarrito e ritrovato nel Tempio.

Gesù rimase in Gerusalemme e non se ne accorsero i suoi genitori... i quali lo cercarono per tre giorni e lo trova­rono in mezzo ai dottori nel Tempio.

So, o Gesù, che Voi non abbando­nate alcuno se prima non siete abban­donato. So ancora che vi occultate a quelle anime che Voi volete provare nella fedeltà e nell'amore, o a quelle che volete dolcemente ammonire per l'emendazione del loro spirito. Ma, mio Dio, quanto è penoso essere sen­za di Voi! La vostra Madre Santissima e san Giuseppe quanto penarono nei fine giorni di ricerche a Gerusalemme! Il loro lamento: «Figlio, perchè ci hai fatto questo? » è pure il mio, Gesù, fa ch'io comprenda sempre la ragione dei vostro occultarvi al mio spirito. Se fui io, sì cattivo da abbandonarvi, fa­temi tornare pentito ai vostri piedi; se vi ritirate da me per correggermi, fa­temi noti i miei difetti e sarò pronto al­l'emendazione; se mi volete provare nella fiducia e nell'amore, eccomi a tutto pronto o Signore. Una sola cosa mi basta: non perdere mai la vostra grazia: non lasciarvi mai volontaria­mente col peccato; voglio sempre a­marvi, o Gesù.



LITANIE in onore della Santissima Eucarestia

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, pietà Cristo, pietà

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici Cristo, esaudiscici

Padre del cielo, che sei Dio abbi pietà di noi

Figlio, redentore del mondo, che sei Dio abbi pietà di noi

Spirito Santo, che sei Dio abbi pietà di noi

Santa Trinità, unico Dio abbi pietà di noi

Santissima Eucarestia noi ti adoriamo

Dono ineffabile del Padre noi ti adoriamo

Segno dell'amore supremo del Figlio noi ti adoriamo

Prodigio di carità dello Spirito Santo noi ti adoriamo

Frutto benedetto della Vergine Maria noi ti adoriamo

Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo noi ti adoriamo

Sacramento che perpetua il sacrificio della croce noi ti adpriamo

Sacramento della nuova ed eterna Alleanza noi ti adoriamo

Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo noi ti adoriamo

Sacramento che perpetua il sacrificio della croce noi ti adpriamo

Sacramento della nuova ed eterna Alleanza noi ti adoriamo

Memoriale della morte e risurrezione del Signore noi ti adoriamo

Memoriale della nostra salvezza noi ti adoriamo

Sacrificio di lode e di ringraziamento noi ti adoriamo

Sacrificio d'espiazione e di conciliazione noi ti adoriamo

Dimora di Dio con gli uomini noi ti adoriamo

Banchetto di nozze dell'Agnello noi ti adoriamo

Pane vivo disceso dal cielo noi ti adoriamo

Manna piena di dolcezza noi ti adoriamo

Vero Agnello pasquale noi ti adoriamo

Viatico della Chiesa pellegrina nel mondo noi ti adoriamo

Rimedio della nostra quotidiana fatica noi ti adoriamo

Farmaco di immortalità Mistero della fede noi ti adoriamo

Sostegno della speranza noi ti adoriamo

Vincolo della carità Segno di unità e di pace noi ti adoriamo

Sorgente di gioia purissima noi ti adoriamo

Sacramento che germina i vergini noi ti adoriamo

Sacramento che dà forza e vigore noi ti adoriamo

Pregustazione del banchetto celeste noi ti adoriamo

Pegno della nostra risurrezione noi ti adoriamo

Pegno della gloria futura noi ti adoriamo


Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Perdonaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Ascoltaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Abbi pietà di noi.

Hai dato loro il pane disceso dal cielo. Che porta in sé ogni dolcezza.

Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile Sacra­mento dell'Eucarestia ci hai lasciato il memoriale della Tua Pasqua, fa' che adoria­mo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della Redenzione, tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERA DI CHIUSA

Vi ringrazio, o Signore, di avermi concesso di tenervi compagnia durante quest'ora di adorazione; perdonatemi ogni mancanza che vi avessi commes­sa e aiutatemi a mantenermi fedele ai buoni propositi che mi avete ispirato. Mi allontano, o Gesù, dal vostro al­tare, ma solo col corpo: rimango qui col cuore. Deh! fate ch'esso sia tutto vostro e non viva che per Voi. Amarvi quanto più mi è possibile e farvi amare anche dagli altri, ecco il mio ardente desiderio e la mia ultima preghiera: esauditela, ve ne prego, nell'infinita bontà del vostro Cuore. Ed ora beneditemi, o Gesù, e que­sta vostra benedizione mi accompagni in tutte le mie occupazioni; mi liberi dal peccato, mi difenda contro i miei spirituali nemici, mi mantenga a Voi fedele e mi rafforzi nel compimento, costante e generoso dei doveri del mio, stato. Benediteci tutti, o Signore, e salva­teci per i meriti del vostro preziosissi­mo Sangue. Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni dei Sommi Pontefici per l'acquisto delle sante in­dulgenze.



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03/09/2009 22:51

OTTAVA ORA DI ADORAZIONE



PREGHIERA D'INTRODUZIONE


Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

Benedetto Gesù nel santissimo Sa­cramento dell'altare. Eccomi, o Signore, ai vostri piedi per continuare l'adorazione comincia­ta da altre lampade viventi: come es­se, anch'io sono venuto a Voi per tri­butarvi il mio umile omaggio di fede e di amore. Sono una pecorella del gregge che Voi avete affidato al pastore di que­sta Parrocchia; sono un membro della famiglia spirituale che riconosce nel Parroco il capo venerato; mi sento in quest'ora il rappresentante di tutti i miei fratelli di fede, e come tale la mia preghiera non vuol essere isolata e personale, ma la voce di tutto un concetto di lodi, la nota di un'armo­nia collettiva, che sale verso di Voi, per congiungersi alle angeliche armo­nie celesti. Amabilissimo Signore Gesù, intendo anzitutto prestarvi quell'omaggio di adorazione che dobbiamo a Voi, no­stro Dio, nostro Creatore e sovrano Signore. Riconoscendo i grandi ed innume­revoli benefici di cui ci avete ricolma­ti, voglio rendervi, o Gesù, un dove­roso ringraziamento. Confuso per la mia ingrata corri­spondenza e per le tante mie colpe, vengo ad invocare ai vostri piedi pie­tà e misericordia per me e per tutti i poveri peccatori. Vengo finalmente a pregarvi di con­tinuare verso di me e di tutti l'elargi­zione dei vostri benefici e delle vostre grazie.

O Gesù Sacramentato, che la mia lingua canti la vostra grandezza, la vostra bontà, le vostre misericordie e che vi esprima nel miglior modo gli umili e vivi sentimenti del mio cuore. Non guardate, o Gesù, alle mie col­pe che detesto, ma ai vostri meriti in­finiti, alla vostra bontà, al vostro amore, ed accettate il mio umile omag­gio, la mia devota preghiera. Benedite, o Signore, questi miei sentimenti ed aiutatemi a passare san­tamente quest'ora. Vergine Immacolata, Angelo mio custode, Angeli e Santi tutti del cielo, pregate, intercedete per me. Breve pausa; poi un Pater, Ave, Gloria.

Chi è Gesù nell'Eucaristia

Pensa, anima mia, che ora sei da­vanti al tuo Dio. In questo Taberna­colo sta Gesù in Sacramento. Allonta­na ogni altro pensiero, apri il tuo cuore a Gesù e digli Adorato mio Redentore, che prima di morir sulla Croce voleste lasciarmi tutto Voi stesso nella santissima Euca­ristia, io vi credo realmente presente vivo e vero, in questo Sacramento am­mirabile e desidero che siate conosciu­to ed amato da tutti i vostri redenti.

Vi adoro profondamente, anche a no­me di tutte le creature, in venerazione e memoria dei misteri della vostra In­carnazione, Vita, Passione e morte.

Vi ringrazio perchè istituiste il Sa­cramento dell'altare e vi prego a concedere a me e a tutti i fedeli vero e costante spirito di orazione.

Intendo, o Gesù mio, di unirmi pre­gando a tutte le sante intenzioni e de­sideri del vostro Cuore; e Voi degna­tevi unirmi al Cuor vostro con forti vincoli di carità. Accogliete le mie sup­pliche; datemi i doni e i lumi dello Spi­rito Santo e fatemi meglio conoscere chi Voi siete, o Dio nascosto per mio amore in questo Tabernacolo.

Il nostro Dio

Chi è Gesù nella, santissima Euca­ristia? E' il nostro Dio. E che fa?

Santifica 1e sue creature versando in­cessantemente sopra di loro le divine effusioni del suo Cuore. Che cosa vuole in ricambio?

Vuole che dal nostro cuore, come da un acceso e fumante incensiere, si in­nalzi a Lui il grato profumo di ardenti, puri e generosi affetti.

E' cosa troppo giusta, questa. Ma io vorrei che tra quei cuori fortunati che si effondono in santi affetti appiè del­l'altare e mandano a1 cielo il soave profumo delle più devote adorazioni vi fos­se anche il mio: sul quale il buon Ge­sù ha versato finora tanti tesori di gra­zie, senza che il meschino abbia reso al suo Dio il dovuto ricambio per tanti favori.

Adorato Gesù, Voi versate a torren­ti sopra di me le vostre beneficenze, i vostri doni; e io non ho altro per Voi che qualche misera offerta, qualche lan­guido affetto! Oh, se il mio cuore fos­se come un incensiere sempre ardente innanzi al vostro altare... Oh, se tutte le effusioni di questo misero cuore fos­sero sante e volassero a Voi!

Buon Gesù, facciamo un patto: io depongo ai piedi del vostro altare il mio cuore, e farò quanto posso affin­chè rassomigli ad un incensiere, che arde notte e giorno in onore della vo­stra Divinità; e Voi, o mio Dio, con­vertitelo in un vaso di elezione, ver­sate sempre più in esso le adorabili ef­fusioni del vostro Cuore, e non per­mettete che mano nemica venga mai a contaminarlo o a rapirvelo.

Ma che io vi rechi un cuor solo è poco, o mio Dio. Come farò? Ardo dal desiderio di donarvi mille e mille cuori e non posso! Farò così: suppli­cherò ardentemente il vostro Cuore divino a effondere quelle soavissime at­trattive, alle quali il cuore umano non può far resistenza, e ad attirarvi così gran moltitudine di cuori, che affollati attorno al vostro Tabernacolo, riscal­dati dal vostro amore, si aprano e si espandano in santi affetti e innalzino fino al cielo il grato incenso di fervide adorazioni.

E voi, o Angeli, che state qui attor­no all'adorabile Eucaristia, raccogliete le mie umili suppliche e, congiunte al­le vostre, presentatele al nostro Dio ed impetratemi che vengano accolte ed e­saudite. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria affinché Gesù Cristo sia Sempre più conosciuto, amato e adorato nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il Sommo Pontefice e secondo le sue intenzioni.

Pater, Ave, Gloria per i bisogni spirituali e temporali della Parrocchia.

O Gesù, che celandovi sotto le spe­cie sacramentali compiste il massimo fra i prodigi, infiammate il nostro cuo­re di ardente carità verso questo Sacramento d'amore. Gloria al Padre…

O Gesù, Dio con noi, degnatevi con­servare ed accrescere in noi la fede, la venerazione e la devozione a questo au­gustissimo Sacramento. Gloria al Padre…

O Gesù, fonte di ogni bene., degna­tevi comunicarci in abbondanza i frut­ti celesti di questo divin Sacramento. Gloria al Padre…

Vergine Santissima, che foste la pri­ma e più perfetta adoratrice di Gesù, siateci guida e maestra nel tributare al vostro divin Figlio Sacramentato gli atti di omaggio e di adorazione che gli sono dovuti. Ave Maria... (Breve pausa).

II nostro Re

Chi è Gesù nella santissima Euca­ristia? E' il nostro Re. E che fa?

Volge attorno lo sguardo per osser­vare se è onorata la sua Maestà; se è adempita la sua legge: ma molto più per vedere se vi ha qualcuno che lo ami davvero.

Anima mia, ti consola o ti atterisce questo sguardo indagatore del tuo Re divino?

Adorato Gesù, il vostro sguardo do­vrebbe atterrirmi, perchè mi sento col­pevole di tante trasgressioni alla vostra legge, e perché non vi amo come do­vrei. Ma vi ho guardato in volto e vi ho veduto tutto spirante amore... ho guardato la vostra destra, e ho veduto che il vostro amore l'ha disarmata... ho guardato il vostro Cuore, e ho ve­duto che il vostro amore l'ha ferito... Allora ho detto: Sì, mio Gesù, Voi siete Re, ma Re di amore!

Vengo dunque, Sacramentato Gesù, a riconoscervi per mio Re divino e a pagarvi il tributo, donandovi per sem­pre la mia volontà. Per l'avvenire fate di me ciò che vi piace, perchè siete e sarete sempre il mio Re; e la mia gioia, la mia felicità, la mia gloria sarà di ob­bedirvi, di compiacervi, di sacrificarvi ogni mio volere e piacere; e tutto ciò solo e sempre per amore.

Gesù mio, oggi incomincio, ma aiu­tatemi Voi, perché il mio cambiamento dev'essere opera della vostra destra. E quando mi avrete cambiato, o Gesù, allora posate pure i vostri sguardi so­pra di me, che invece di atterirmi, mi colmeranno di gioia, perchè so che gli amorosi vostri sguardi piovono sempre le più elette benedizioni.

Ma io vorrei, o Gesù, che i vostri occhi santissimi non fossero mai più contristati dall'abominevole spettacolo delle iniquità del mondo. Incomincio perciò dal detestare le mie e dal met­tere sotto i vostri piedi il mio orgoglio, funesta origine d'ogni peccato. Poi vi supplico umilmente per tutti i traviati buon Gesù, convertiteli e stabilite per sempre il vostro regno nei nostri cuori. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per il trionfo della Santa Chiesa.

Pater, Ave, Gloria per la santificazione del Clero.

Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni del Parroco.

O Gesù, realmente presente nel san­tissimo Sacramento, deh! Voi siate il centro dei nostri pensieri, dei nostri affetti, delle nostre azioni. Gloria al Padre…

Amore non amato, Amore non co­nosciuto!... che tutti gli uomini vi conoscano, vi amino e vi servano fedel­mente. Gloria al Padre…

Purgate, o Gesù, la terra dall' indif­ferentismo che la consuma e risvegliate in noi tutti lo spirito di viva fede e di operosità cristiana. Gloria al Padre…

Accendete, o Maria, nei nostri cuori un'ardente fiamma di amore verso Ge­sù Sacramentato, affinché corrispondia­mo ai fini ch'Egli ebbe nell'istituire la santissima Eucaristia. Ave Maria... (Breve pausa).

Il Benefattore

Chi è Gesù nella santissima Euca­ristia? E' il nostro divino Benefattore. E che fa?

Ci mostra il suo Cuore qual fonte inesauribile d'ogni bene, dal quale si versano continuamente le più preziose effusioni di grazia, misericordia e di amore.

Anima cristiana, vuoi dare una con­solazione al tuo divino Benefattore? Vieni di frequente presso al suo Taber­nacolo, mettiti sotto quella pioggia di salute che Gesù versa sopra le anime che gli stanno vicino e fatti ricca delle adorabili effusioni del suo Cuore. Oh, com'Egli gode quando vede che i suoi doni sono accolti con desiderio e con gratitudine! E al contrario, come si rat­trista quando vede che nessuno li desi­dera, quando non può dispensarli, o quando conosce di averli gettati inva­no! Se vi fosse un signore che facesse elemosina a tutti continuamente ver­sasse tesori, tutti i poveri accorrereb­bero per arricchirsi.

Ah, mio Gesù, si che c'è al mon­do quel Signore che dà a tutti e dà in­cessantemente, e siete Voi; ma pur­troppo i vostri doni sono disprezzati!

Mio adorato Benefattore, avete dun­que gran desiderio di effondere i vostri doni? Bene: ed io sono qui per rice­verli. Guardate la mia estrema povertà e consolatevi pure, perché nel mio se­no potete versare grazie e doni senza numero, poichè di tutto io ho bisogno.

Gesù mio, versate i vostri tesori so­pra di me ed io procurerò di corrispon­dere ai vostri desideri col farli fruttifi­care. E così a misura che sarò da Voi più beneficato vi renderò maggior glo­ria.

E per quei poveri ciechi e stolti, che sono i mondani, non avete, o Gesù, una grazia? E’ vero che essi non ven­gono qui a pregarvi, ma ora io sto qui per loro e per loro umilmente vi prego. Di grazia, non guardate l'indegnità mia, sibbene l'ardentissimo desiderio che a­vete di beneficare, e degnatevi aprire i vostri divini tesori sopra tante anime cieche e traviate, che vivono lontane da voi.

Gesù mio, è essa arrivata al Cuor vostro la mia preghiera? Lo spero; e spero che in questo momento qualche anima peccatrice abbia provato i salu­tari effetti della vostra infinita bontà. Signore, ve ne ringrazio. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per la conversione dei peccatori e degli infedeli.

Pater, Ave, Gloria in riparazione delle bestem­mie e della profanazione delle feste.

Pater, Ave, Gloria per gli agonizzanti.

O Gesù, Salvatore amantissimo, non permettete che l'anima nostra sia fatta schiava del peccato e venga a perdere il tesoro inestimabile della grazia. Gloria al Padre…

O Gesù, Medico divino, infondete nel bagno del vostro preziosissimo San­gue le anime nostre, così deboli ed in­fermi, affinché restino per sempre sa­nate dai loro mali. Gloria al Padre…

Per i meriti della vostra passione e morte preservate, o Signore, tutti gli uomini dall'eterna dannazione. Gloria al Padre…

O gran Madre di Dio Maria Santis­sima, o nostra regina e nostra madre celeste, fateci veri amanti di Gesù Sa­cramentato, affinché gli siamo fedeli per tutto il corso della nostra vita. Ave Maria... (Breve pausa).

Il nostro Compagno di viaggio

Chi è Gesù nella santissima Eucari­stia? E' il nostro Compagno di viaggio. Oh, potessi averlo sempre con me per non separarmene mai più!...

E' più desideroso Lui stesso di ac­compagnarti che non tu di averlo vicino. Dunque si degnerà di venire con me? Sì, certamente: ma guarda bene, o anima pellegrina di farti trovar sola, altrimenti non verrà! Cosa significa questo? Osserva il tuo cuore e vedi se gli trovi d'attorno; qualche mala compa­gnia, come sarebbe qualche passione non mortificata, qualche attacco disor­dinato... e sii pronta a cacciare siffatti nemici: poi chiama Gesù; digli che hai da compiere un viaggio pieno di peri­coli e che più del giovinetto Tobia hai bisogno di un compagno di viaggio.

Non avrai ancora terminato questa preghiera, che Gesù sarà già presso di te, ti prenderà per mano e purchè tu non voglia mai allontanarti da Lui e puntualmente gli obbedisca, Egli starà sempre con te e felicemente ti guiderà alla mèta del tuo viaggio.

Lo so e lo vedo, o adorato Sacra­mento, che Voi vi siete fatto mio indi­visibile Compagno nel viaggio di que­sta vita mortale. E siccome tutti i gior­ni questo viaggio progredisce, e ad ogni ora che passa mi avvicino al termine, perciò tutti i giorni, anzi al principio di ogni giorno rinnoverò la mia unione con Voi, e col primo sospiro del matti­no invierò a Voi il desiderio di avervi Compagno nel viaggio della vita e dirò Gesù mio, anche per oggi, venite con me.

Unita a Voi comincerò e terminerò la giornata; unita a Voi comincerò e terminerò il mese e l'anno; unita a Voi passerò tutta la vita; unita a Voi mor­rò... oh, dolce vita, oh preziosa morte! (Pausa di riflessione).

Pater, Ave Gloria per l'incremento dell'Azio­ne Cattolica in Italia e nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il rifiorimento dello spirito cristiano nella famiglia e nella società.

Pater, Ave, Eterno riposo per le anime del Pur­gatorio, specialmente per le più abbandonate.

Desidero ardentemente, o Gesù, di vedervi da tutti conosciuto ed amato. Gloria al Padre…

Ogni pensiero della nostra mente, ogni affetto del nostro cuore, ogni no­stra azione, siano sempre, o Gesù, in­dirizzati a vostro onore e gloria. Glo­ria al Padre….

O Gesù, Maestro divino, insegnateci la scienza dei Santi ed aiutateci a con­formarci in ogni cosa alla vostra divina Volontà per poter risolutamente cam­minare per la via del cielo, anche in mezzo agli ostacoli e alle difficoltà. Gloria al Padre…

O Maria, voi che desiderate che i nostri cuori s'infiammino sempre più di amore verso il Cuore amabilissimo di Gesù, pregate per noi. Ave Maria…

PREGHIERA PER LA COMUNIONE SPIRITUALE

Credo che Voi siete real­mente presente nel santissimo Sacra­mento dell'altare; vi adoro dall'abis­so del mio nulla; vi amo sopra ogni cosa e vi desidero nell'anima mia, e poichè adesso non posso ricevervi sa­cramentalmente, venite almeno spiri­tualmente, nel mio cuore. O Gesù, ve­nite!... (Breve pausa). Come se foste già venuto, io mi unisco tutto a Voi; vi adoro, vi bene­dico, vi ringrazio; rimanete sempre in me colla vostra grazia. O Gesù, mite ed umile di Cuore, rendete il mio cuore simile al vostro.

Dio sia benedetto.

Benedetto il suo santo nome.

Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e ve­ro Uomo.

Benedetto il nome di Gesù.

Benedetto il suo sacratissimo Cuore.

Benedetto, Gesù nel santissimo Sacramento dell'altare.

Benedetta la gran Madre di Dio, Ma­ria Santissima.

Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione.

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.

Benedetto san Giuseppe, suo castissi­mo sposo.

Benedetto Iddio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.



ROSARIO EUCARISTICO

MISTERI DOLOROSI


Deus in adjutorium meum intende. Domine ad adjuvandum me festiva.

Gloria al Padre…

Sia lodato e ringraziato ogni momen­to il santissimo e divinissimo Sacra­mento.

I.

Nel primo mistero doloroso si con­templa l'agonia di Gesù nell'Orto de­gli Olivi.

«L'anima mia é triste fino alla mor­te: statevene qui e vegliate».

Anima mia, queste parole erano in­dirizzate anche a te da Gesù agonizzan­te e ti sono pur ora indirizzate ad ogni istante da Gesù in Sacramento, dove Egli per l'abbandono in cui lasciato continua in modo ineffabile l'agonia dal Getsemani.

Egli è come oppresso da immenso pe­so di tristezza perchè si è addossato i tuoi peccati e i peccati di tutto il mon­do e si è fatto come il peccatore uni­versale.

Sotto questo orribile peso Egli, l'On­nipotente, trema, e si contrista; così si dispone a piangere ed espiare le tue colpe col più perfetto atto di contri­zione.

Contempla, anima mia, il tuo Gesù schiacciato a terra dal peso delle tue colpe.

Ma Egli accetta l'amaro calice per amor tuo. Si fa tuo mallevadore; la giu­stizia divina è soddisfatta: tu sei perdo­nato e riammesso a cantar cogli Angeli l'inno della lode divina.

O Madre di Gesù, o benedetta fra le donne, sia per sempre benedetto il vo­stro dolcissimo Figliuolo agonizzante per mio amore: io lo proclamo fonte di benedizione e degno di eterna lode.

Così si dice ad ogni mistero. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

II.

Nel secondo mistero doloroso si con­templa la flagellazione di Gesù.

Il tuo Signore, o anima mia, dopo una serie inaudita di umiliazioni e di tormenti in casa di Anna, di Caifa e di Erode, finalmente in casa di Pilato, do­po essere stato ignominiosamente po­sposto a Barabba, è spogliato delle sue vesti con estrema sua confusione, co­me vilissimo schiavo è legato ad una colonna e crudelmente flagellato.

Mira il tuo Gesù sotto i flagelli, ani­ma mia: dalla pianta dei piedi, come predisse il profeta, fino alla sommità del capo, tutto in Lui è piagato. Tanta confusione e tanto dolore per le tue sensualità e pel tuo amore sfrenato al­le creature. Contemplalo ancora nella Eucaristia dove troppo spesso mani e cuori indegni e sacrileghi rinnovano si­mili strapazzi all'Agnello senza mac­chia.

O Gesù, in quale stato vi han ridotto il mio peccato e dl vostro immenso a­more! O Signore, per la vostra dolo­rosa Passione datemi la grazia di trion­fare nella battaglia del senso e di conservarmi in quella mondezza, che è ri­chiesta dalla mia dignità di cristiano.

O Maria, o benedetta fra le donne, io riconosco in. Gesù flagellato la mia gloria, il mio vanto. Deh, pregate per me, sicchè io possa ripetere ad ogni istante con la lingua, con le opere, so­pratutto con la mortificazione dei sen­si: Benedictus fructus ventris tui! Be­nedetto il frutto del tuo seno, Gesù! Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

III.

Nel terzo mistero doloroso si contem­pla la coronazione di spine.

Ecco, anima mia, come il tuo Gesù è coronato re dei peccatori. In quella coorte che rivestì Gesù di uno straccia di porpora e lo coronò di; spine ci fosti anche tu coi tuoi peccati di superbia, di presunzione, colle tue ribellioni.

Ma Gesù ha voluto essere così coro­nato per espiare questi tuoi peccati per risparmiare a te la corona che ti aspet­tava di eterna confusione, per vincere e soggiogare il tuo cuore.

Anche nell'Eucaristia vi ha chi con­tinua a coronar Gesù di spine e sono coloro che, ribelli ai precetti e agli in­segnamenti della Chiesa, prima perdono in loro danno e poi cercano di di­struggere nelle anime l'amore a Gesù e la fede nella sua divintà.

O Gesù, o Re dei re, fate sentire la vostra presenza in mezzo a noi; vince­te, trionfate e regnate nel mio cuore e nel cuore di tutti i vostri credenti! O Gesù, datemi il fuoco del vostro amo­re, sicchè io diventi un apostolo ri­pieno di santo zelo per la salvezza del-le anime e per la dilatazione del vostro regno.

O Maria, o piena di grazia, sia be­nedetto il vostro dolcissimo Figliuolo coronato di spine! Rtipetendo nell'Ave, benedictus f ructus ventris lui, io voglio con Voi proclamarlo Re dei re, fonte di ogni benedizione, degno di essere loda­to e benedetto in eterno. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

IV.

Nel quarto mistero doloroso si con­templa Gesù, condannato a morte, che porta la Croce al Calvario.

Accompagna, anima mia, il tuo Signo­re, che porta la Croce.

Sotto l'enorme peso cade una, due, tre volte... Le sue ginocchia sono rot­te... le spalle fracassate.

Ma non è Gesù l'Ammirabile, il Forte ?

Ah non è 1a Croce che l'atterra! La Croce è un simbolo. Sono in realtà i tuoi peccati, che opprimono e schiac­ciano nella polvere quella Vittima ado­rabile.

E' invitato il Cireneo ad aiutarlo. Col Cireneo sei chiamato anche tu. Egli è qui nel Santissimo Sacramento per te, per aiutarti a portar le tue croci, a vincer e trionfare nelle tue lotte sino alla fine.

O Signore, fatemi capire il valore della croce e dei patimenti; fatemi de­gno di portare la croce con Voi!

Nella dolorosa via incontra la sua dolcissima Madre. O Madre, pregate per me! lo mi unisco a Voi per adorare il vostro divin Figlio carico della croce, è lo riconosco per mio Re e per mio Salvatore. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

V.

Nel quinto mistero doloroso si con­templa la morte di Gesù in Croce. Gesù, spogliato nudo, e confitto con duri chiodi sopra la croce. Dalle ferite, che squarciano tutto il suo Corpo, sgorga in copia il Sangue adorabile che è versato sino all'ultima goccia per lava­re e vivificare l'anima mia.

Ascolta, anima mia, Gesù, che parla dall'alto della Croce: O donna, ecco il tuo figlio - dice a Maria additandole l'a­postolo Giovanni. Maria è proclamata da quel trono madre mia... O Madre, rammentate quell'ora solenne e mostra­tedi essermi madre.

Finalmente dopo tre ore di crudelis­simo spasimo l'Autore della vita muo­re. O Gesù, immolato per amor mio, che continuate in modo ineffabile nel Santissimo Sacramento la vostra immo­lazione sino alla fine dei tempi, deh fa­te che anch'io senta la voce grande del­la vostra morte, il grido onnipotente del vostro amore, che ha spaccato le stesse rocce più dure i Fate che ne sia spezzato di vera contrizione il mio cuor re e infiammato del vostro amore per sempre.

O Maria, che tanto soffriste con Ge­sù ai piedi della Croce, siate benedetta, e sia benedetto in eterno Gesù, che per eccesso di amore si immola sulla Croce per continuare la sua immolazione sui nostri altari sino alla consumazione dei secoli. O Madre, pregate per me e per i miei cari, ed otteneteci le grazie più grandi, più necessarie: il trionfo sul peccato, sull'inferno, la grazia di morir con Gesù per risorgere con lui alla vita eterna. Pater, 10 Ave, Gloria al Padre.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.



LITANIE in onore della Santissima Eucarestia

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, pietà Cristo, pietà

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici Cristo, esaudiscici

Padre del cielo, che sei Dio abbi pietà di noi

Figlio, redentore del mondo, che sei Dio abbi pietà di noi

Spirito Santo, che sei Dio abbi pietà di noi

Santa Trinità, unico Dio abbi pietà di noi

Santissima Eucarestia noi ti adoriamo

Dono ineffabile del Padre noi ti adoriamo

Segno dell'amore supremo del Figlio noi ti adoriamo

Prodigio di carità dello Spirito Santo noi ti adoriamo

Frutto benedetto della Vergine Maria noi ti adoriamo

Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo noi ti adoriamo

Sacramento che perpetua il sacrificio della croce noi ti adpriamo

Sacramento della nuova ed eterna Alleanza noi ti adoriamo

Memoriale della morte e risurrezione del Signore noi ti adoriamo

Memoriale della nostra salvezza noi ti adoriamo

Sacrificio di lode e di ringraziamento noi ti adoriamo

Sacrificio d'espiazione e di conciliazione noi ti adoriamo

Dimora di Dio con gli uomini noi ti adoriamo

Banchetto di nozze dell'Agnello noi ti adoriamo

Pane vivo disceso dal cielo noi ti adoriamo

Manna piena di dolcezza noi ti adoriamo

Vero Agnello pasquale noi ti adoriamo

Viatico della Chiesa pellegrina nel mondo noi ti adoriamo

Rimedio della nostra quotidiana fatica noi ti adoriamo

Farmaco di immortalità Mistero della fede noi ti adoriamo

Sostegno della speranza noi ti adoriamo

Vincolo della carità Segno di unità e di pace noi ti adoriamo

Sorgente di gioia purissima noi ti adoriamo

Sacramento che germina i vergini noi ti adoriamo

Sacramento che dà forza e vigore noi ti adoriamo

Pregustazione del banchetto celeste noi ti adoriamo

Pegno della nostra risurrezione noi ti adoriamo

Pegno della gloria futura noi ti adoriamo


Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Perdonaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Ascoltaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Abbi pietà di noi.

Hai dato loro il pane disceso dal cielo. Che porta in sé ogni dolcezza.

Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile Sacra­mento dell'Eucarestia ci hai lasciato il memoriale della Tua Pasqua, fa' che adoria­mo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della Redenzione, tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERA DI CHIUSA

Vi ringrazio, o Signore, di avermi concesso di tenervi compagnia durante quest'ora di adorazione; perdonatemi ogni mancanza che vi avessi commes­sa e aiutatemi a mantenermi fedele ai buoni propositi che mi avete ispirato. Mi allontano, o Gesù, dal vostro al­tare, ma solo col corpo: rimango qui col cuore. Deh! fate ch'esso sia tutto vostro e non viva che per Voi. Amarvi quanto più mi è possibile e farvi amare anche dagli altri, ecco il mio ardente desiderio e la mia ultima preghiera: esauditela, ve ne prego, nell'infinita bontà del vostro Cuore. Ed ora beneditemi, o Gesù, e que­sta vostra benedizione mi accompagni in tutte le mie occupazioni; mi liberi dal peccato, mi difenda contro i miei spirituali nemici, mi mantenga a Voi fedele e mi rafforzi nel compimento, costante e generoso dei doveri del mio, stato. Benediteci tutti, o Signore, e salva­teci per i meriti del vostro preziosissi­mo Sangue. Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni dei Sommi Pontefici per l'acquisto delle sante in­dulgenze.



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03/09/2009 22:55

NONA ORA DI ADORAZIONE



PREGHIERA D'INTRODUZIONE


Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

Benedetto Gesù nel santissimo Sa­cramento dell'altare. Eccomi, o Signore, ai vostri piedi per continuare l'adorazione comincia­ta da altre lampade viventi: come es­se, anch'io sono venuto a Voi per tri­butarvi il mio umile omaggio di fede e di amore. Sono una pecorella del gregge che Voi avete affidato al pastore di que­sta Parrocchia; sono un membro della famiglia spirituale che riconosce nel Parroco il capo venerato; mi sento in quest'ora il rappresentante di tutti i miei fratelli di fede, e come tale la mia preghiera non vuol essere isolata e personale, ma la voce di tutto un concetto di lodi, la nota di un'armo­nia collettiva, che sale verso di Voi, per congiungersi alle angeliche armo­nie celesti. Amabilissimo Signore Gesù, intendo anzitutto prestarvi quell'omaggio di adorazione che dobbiamo a Voi, no­stro Dio, nostro Creatore e sovrano Signore. Riconoscendo i grandi ed innume­revoli benefici di cui ci avete ricolma­ti, voglio rendervi, o Gesù, un dove­roso ringraziamento. Confuso per la mia ingrata corri­spondenza e per le tante mie colpe, vengo ad invocare ai vostri piedi pie­tà e misericordia per me e per tutti i poveri peccatori. Vengo finalmente a pregarvi di con­tinuare verso di me e di tutti l'elargi­zione dei vostri benefici e delle vostre grazie.

O Gesù Sacramentato, che la mia lingua canti la vostra grandezza, la vostra bontà, le vostre misericordie e che vi esprima nel miglior modo gli umili e vivi sentimenti del mio cuore. Non guardate, o Gesù, alle mie col­pe che detesto, ma ai vostri meriti in­finiti, alla vostra bontà, al vostro amore, ed accettate il mio umile omag­gio, la mia devota preghiera. Benedite, o Signore, questi miei sentimenti ed aiutatemi a passare san­tamente quest'ora. Vergine Immacolata, Angelo mio custode, Angeli e Santi tutti del cielo, pregate, intercedete per me. Breve pausa; poi un Pater, Ave, Gloria.

L'agonia di Gesù nel Getsemani

Rappresentati alla immaginazione l'Orto dei Getsemani, verso il quale Gesù si avvia, dopo l'ultima Cena, per pregare e dar principio alla sua dolorosa Passione.

E` notte... La natura stessa sembra riscossa... Gli olivi, illuminati dal pal­lido raggio di luna, riflettono un'ombra sinistra... Gesù, allontanandosi al­quanto dai suoi discepoli e anche dai tre prediletti, si prostra per terra e prega...

Domanda a Gesù la grazia di accom­pagnarlo nella sua agonia e di piangere amaramente i tuoi peccati e i peccati di tutto il mondo, che furono la vera ca­gione delle sue atrocissime pene.

O Gesù, Voi desiderate che io vi accompagni nelle vostre pene e vi con­soli nella vostra agonia... Voi Dio mio, domandate consolazione alle vostre creature! Ma come potrò io consolare il vostro cuore, io che, per i miei pec­cati, sono la cagione dei vostri spasi­mi? Continuatemi, o Signore, le vostre misericordie... Perchè la mia compa­gnia vi sia di conforto nell'angoscia, date lagrime ai miei occhi e contrizione al cuor mio. Veglierò con Voi, o Gesù; e siccome Voi faceste vostre le mie col­pe e le mie pene, io farò mie le vostre ambascie e le vostre desolazioni... Vi amo, mio buon Gesù, vi amo tanto, e non voglio altro che il vostro santo a­more. (Pausa di riflessione). Pater, Ave, Gloria.

Afflizione di Gesù per i peccati del mondo

Gesù è afflitto... Afflitto quel Gesù, che, in vita sua, sempre calmo e sere­no, aveva consolato tanti dolori, asciu­gato tante lagrime, risanato tante feri­te... Ma adesso?... Adesso geme, so­spira, e chiedendo pietà esclama: « La Anima mia è addolorata sino alla morte!... ». E avanzatosi di alcuni passi piega le ginocchia... cade bocconi in terra... nasconde nella polvere quel suo volto divino, che forma l'incanto e la delizia dei celesti, ed esclama: « Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice». Oh Dio! Addolorata la gioia del Paradiso; inferma la virtù dell'On­nipotente; disteso al suolo il supremo Dominatore di tutte le cose! Quanti mi­steri in quelle parole e in quell'atteg­giamento!

Gesù è la vittima innocente, che si è offerta alla Giustizia di Dio per espiare i peccati di tutto il mondo. Ma Egli non può espiarli, se in qualche modo non se li addossa, se non li fa suoi. Capo di tutta l'umana famiglia, Gesù assume la responsabilità di tutti i nostri debiti... L'amor generoso è così: comunica agii altri i propri beni e fa suoi i mali al­trui... I peccati di tutto il genere uma­no si riuniscono insieme e formano un torrente. Questo torrente, composto di sacrilegi, di bestemmie, d'impurità, di ingiustizie e, passando, ingrossa sem­pre più, e poi con fremito impetuoso si scarica sull'anima del Redentore. Ge­sù si abbassa inorridito sotto quel cu­mulo immenso di scelleratezza, ed in esso, quasi in un mare limaccioso, si sente travolto e sommerso... Come deve essere profonda l'umiliazione di Ge­sù! La santità coperta di malizia, l'in­nocenza unita all'impurità, l'infinito Bene associato all'infinito male!

Non solo ripugna a Gesù questa u­nione col peccato, ma gli cagiona un dolore ineffabile. Vittima per le nostre colpe, Gesù non potrebbe ottenerne a noi il perdono, se non le detestasse con una contrizione proporzionata... Egli vede distintamente tutti i peccati di tut­ti gli uomini e ne comprende tutta la malizia e tutta la ingratitudine, che giungerebbe a dar la mote al suo buon Padre, se il suo buon Padre potesse morire... Alla vista di tanta perversità e sconoscenza, il Cuore di Gesù, che ama con infinita tenerezza il suo Padre celeste, si sente affranto e straziato dal più vivo dolore. E questo dolore, che è immenso, perchè immenso e l'amore che Gesù porta al Padre, si moltiplica tante volte quanti sono i peccati degli uomini e, aumentando di intensità ed estensione, lacera e schiaccia il Cuore di Gesù, e poi trabocca e si distempra in lagrime, in sospiri, in lamenti di estrema desolazione: «L'Anima mia è triste sino alla morte! ».

O mio caro Gesù, quanto vi veggo affitto! Ed io pure sono la cagione del­le vostre pene… In quella notte tremenda io stavo presente ai vostri oc­chi misericordiosi, e i miei peccati era­no altrettante spade che vennero a fe­rire e lacerare il vostro Cuore aman­tissimo... O Gesù, quanto siete buo­no! o Gesù, quanto io sono ingrato!... Se io avessi peccato meno, meno avre­ste patito Voi… Perdono, mio buon Signore, perdono!... Piangerò sempre i disgusti che vi ho dato, e le mie la­grime, vivificate e santificate dalle vo­stre lagrime, mi renderanno puro e bel­lo agli occhi vostri. Così sia.

(Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria affinché Gesù Cristo sia sempre più conosciuto, amato e adorato nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il Sommo Pontefice e secondo le sue intenzioni.

Pater, Ave, Gloria per i bisogni spirituali e temporali della Parrocchia.

Afflitto Salvator mio, perché mai non posso offrirvi il mio cuore e quello di tutti gli uomini acceso delle fiamme di perfettissima carità, per ricambiare in qualche modo l'infinito vostro amor ? Gloria al Padre…

Vi offro, o appassionato mio Bene, quella perfetta e tenerissima compas­sione colla quale l'immacolata vostra Madre, trafitta nell'anima dalla spada del dolore, compatì alle vostre pene, e quella perfetta riconoscenza con cui per tutto l'umano genere essa vi ringraziò e vi benedisse per l'infinito benefizio del­la Redenzione. Gloria al Padre…

Agonizzante mio Gesù, vi offro quel palpito di gioia col quale unitamente a tutti gli Angeli del Cielo, l'adorabile Trinità plaudì alla grande opera della Redenzione da Voi compiuta con tanto dolore e con tanto amore e insieme vi supplico a far bene intendere a tutti i cristiani questo mistero d'infinita cari­tà. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Afflizione di Gesù per i tormenti della sua passione

L'afflizione mortale, che eccitano nel Cuore di Gesù i peccati degli uomini, aumenta oltre misura alla vista dei tor­menti che gli sono preparati. Il Giu­sto, che, spinto da un eccesso di carità, volle apparire peccatore universale e quasi trasformato nello stesso peccato, deve anche divenire l'uomo dei dolori.

Al peccato fu minacciata la morte; e Gesù deve morire. Qui Egli non è più il Figlio diletto, non è più il termine di una compiacenza infinita; è il pec­catore universale, è l'oggetto della di­vina maledizione; e perciò non è ri­sparmiato, ma è punito, è condannato a morte di Croce! E' la terribile veri­tà, espressa dall'apostolo S. Paolo in queste parole: «Dio non risparmiò nemmeno il proprio Figlio, ma lo ha dato a morte per tutti noi ».

Gesù, dunque, deve morire; ma pri­ma ancora di provare nelle sue sante membra, ad uno ad uno, tutti i tormen­ti che gli hanno preparato i rigori del­la Giustizia divina e la crudeltà dell'u­mana malizia, Egli deve sentirli nel suo Cuore dolcissimo, e deve sentirli tutti allo stesso tempo, riuniti in un solo tormento d'amarezza ineffabile. Si ve­de preso e legato come un malfattore... schiaffeggiato in casa di Anna... mal­trattato, percosso, sputacchiato nel tribunale di Caifa... schernito nella corte di Erode... flagellato alla colonna... co­ronato di spine... condannato a mor­te... appresso dal peso della Croce... trascinato su per l'erta del Calvario...

spogliato delle sue vesti davanti ad un popolo beffardo... inchiodato sulla Croce... agonizzante per tre ore su quel patibolo... Povero Gesù! Alla vi­sta di tanti tormenti e di tante ignomi­nie, la sua Umanità, di una delicatezza e sensibilità squisitissime, si riempie tutta di spavento, di tristezza... Così Gesù agonizza e muore nel suo Cuore, prima ancora di agonizzare e morire nel suo Corpo.

O Gesù, quanto soffrite! Ah, Signo­re, e perchè faceste vostre le nostre colpe? Non sapevate ché, addossandovi i nostri peccati, vi sarebbero stati addossati anche i castighi da noi meri­tati?... Voi ci avete amato sino all'ec­cesso, d'un amore senza limiti!... Ecco perchè vi siete offerto ai patimenti più atroci, alla monte più ignominiosa... Voi avete patito per noi; ma le vostre pene ci hanno restituito la grazia, le vostre umiliazioni ci hanno meritato la gloria, la morte vostra ci ha fruttato la beatitudine eterna... Siate sempre ama­to, benedetto e ringraziato, o Gesù, che, a costo di tanti sacrifici, avete re­dento le anime nostre. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per il trionfo della Santa Chiesa.

Pater, Ave, Gloria per la santificazione del Clero.

Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni del Parroco.

Padre santo, che in riparazione delle nostre ribellioni e disobbedienze vole­ste essere onorato dal generoso fiat di Gesù nel Getsemani, io vi offro quel fiat in espiazione di tutte le offese che ha ricevuto l'adorabile vostra Maestà dalla mia ribelle volontà, supplicandovi a concedermi perfetta docilità e obbe­dienza. Gloria al Padre…

Padre santo, per quella gloria che vi procurò il generoso fiat di Gesù nel Getsemani vi supplico a perdonarci ogni fallo di ribellione e disobbedien­za, concedendoci la grazia di vivere sempre pienamente sottomessi alla vo­lontà vostra e a quella dei nostri supe­riori per vostro amore. Gloria al Padre…

Padre Santo, per quei generosi sforzi e per quelle pene che costò a Gesù il fiat del Getsemani, vi supplico a con­cedere a me, alle anime a Voi consa­crate e a tutti i cristiani spirito di san­ta fortezza e costanza, unito a quella generosità, che affronta lieta ogni sa­crificio per la vostra gloria. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Afflizione di Gesù per l'abbandono del Padre e per l'ingratitudine degli uomini

Gesù è afflitto, e alla sua mortale af­flizione nessuno porge il minima sol­lievo. Il Salvatore questo sollievo lo cerca nella coscienza, ma non lo trova; la sua coscienza porta il peso di tutti i peccati degli uomini. Le dolcezze della visione beatifica sono tutte concentrate nella parte superiore dell'Anima sua benedetta, e nemmeno una stilla di balsamo si riversa ad addolcire le pene che opprimono la parte inferiore di quell'anima e tutta quanta la regione dei sensi...

Pallido, ansante, oppresso sotto il peso di tante ambascie, Gesù si rivol­ge al Padre, al dolce Padre suo, e gli dice: «Padre mio, se è possibile, al­lontana da me questo calice». Che preghiera desolante! Eppure Iddio, che è il rifugio e la consolazione di tutti i cuori desolati, non ha per il suo Figlio innocente se non rigore e severità! Coperto di tutte le iniquità umane, Gesù non merita conforto; merita castigo, merita tormenti, merita la morte. E il Padre celeste rivolge lo sguardo dal Figlio suo, gli nega ogni consolazione, lo abbandona all'odio e alla rabbia dei nemici, e concede a giudici pagani e ingiusti il potere sopra Gesù, affinché lo flagellino, lo coronino di spine, lo condannino a morte!... Egli, l' Eterno Padre, conferma la condanna del pro­prio Figlio!...

Povero Gesù! Può soffrire in silen­zio l'abbandono degli uomini, ma l'ab­bandono del Padre celeste è troppo doloroso al suo cuore di Figlio. E in un lamento tenerissimo gli dice: « Pa­dre, mio buon Padre, perché quando tutti mi abbandonano, anche Voi mi abbandonate? Perché quando gli uo­mini mi apparecchiano tormenti e mor­te, Voi mi negate le vostre consolazioni e la vostra difesa?... E' vero che i peccati, dei quali mi veggo tutto coperto, mi rendono odioso agli occhi vostri purissimi e gridano vendetta; ma io sono sempre il vostro Figlio... Ho pas­sato la mia vita nelle privazioni, nella povertà, nella fatica; ho cercato sem­pre la vostra gloria e giammai la mia... E perchè mi condannate? Padre mio, se è possibile distornate da me questo calice! ».

Almeno trovasse qualche consolazio­ne nella gratitudine delle anime, per le quali va, a sacrificare la propria vita! Ma no. Desolato e reietto dal Padre, Gesù domanda un sollievo ai suoi di­scepoli; una questi, invece di accom­pagnare nella tristezza il loro Maestro, si sono abbandonati al sonno... Lo do­manda questo sollievo ai secoli futuri, ma quale spettacolo si dispiega agli occhi suoi!... Si vede odiato, maledet­to, perseguitato dalla crudeltà di milio­ni di peccatori, da Lui redenti ed amati infinitamente... Vede combattuta la sua dottrina, negata la sua Divinità, per­seguitata la sua Chiesa, infranta la sua Croce, calpestata l’Ostia santa, il dolce Sacramento dell'amor suo!... Vede in­numerevoli anime all'inferno, segnate ancora del suo santo carattere, impre­canti al suo Sangue divino, sparso per esse fino all'ultima stilla!... Alla vista d'ingratitudine sì mostruosa, Gesù ca­de annientato. Lo spavento e la paura aumentano, e il suo volto si copre di una pallidezza mortale...

O Gesù, o dolce amico dell'anima mia, quanto vi compatisco... Ah! per­chè faceste vostri i miei peccati? Non sapevate che il vostro Padre, vedendo­vi coperto delle nostre colpe, dovea come dimenticarsi di esservi Padre, e Padre che ama teneramente suo Figlio, per ricordarsi di esser Giudice, e Giu­dice che punisce severamente le offese fatte alla Maestà divina?... lo dovea essere condannato all'inferno, perchè son io che ho peccato. Eppure, Voi vi siete offerto alla morte per liberarmi dall'eterno castigo... Che ne sarebbe di me, se Voi non foste così buono?... Che farò io per Voi, che tanto avete fatto per me?... Vi amerò, o Gesù, vi amerò sempre e con tutto il cuore; espierò col pianto e colla penitenza le mie colpe o le colpe degli uomini, vi consolerò nelle vostre pene e nel vo­stro abbandono; passerò il resto della mia vita ai vostri piedi; e così, amando e soffrendo, sarò accolto un giorno nel seno della vostra misericordia in­finita. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per la conversione dei peccatori e degli infedeli.

Pater, Ave, Gloria in riparazione delle bestem­mie e della profanazione delle feste.

Pater, Ave, Gloria per gli agonizzanti.

Padre santo, che avete amato il mon­do fino a sacrificare il vostro Figliuolo incarnato, in nome di tutti i redenti vi ringrazio di questo atto della vostra in­finita carità, offrendovi la perfettissima santità e tutti i meriti del medesimo vostro Unigenito. Gloria al Padre…

Padre santo, che per liberare noi dall'eterna dannazione avete accumulato sull'adorabile Umanità del vostro Unigenito l'esecrabile carico di tutte le nostre iniquità, io vi offro le agonie di Gesù nel Getsemani, supplicandovi di concedermi di godere in eterno il frutto delle sue pene strazianti. Glo­ria al Padre…

Padre santo, che per riconciliare col­la vostra offesa Maestà l'umanità col­pevole avete, sottoposto ai rigori d'ine­sorabile giustizia l'innocente vostro U­nigenito, io vi offro l'amorosa sotto­missione di Gesù nel Getsemani, sup­plicandovi a concedere conversione e salvezza a tutti i peccatori. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Sottomissione amorosa di Gesù

Il cielo si apre sopra il Redentore e giù scende, colla rapidità del baleno, uno Spirito angelico. Questi si prostra innanzi a Gesù, lo adora profonda­mente e comincia a glorificarne e be­nedirne la Passione, dalla quale sono per derivare al Cielo e alla terra frutti copiosissimi, dicendogli: « Vostra è, o Signore, la potenza e la virtù: Voi ne siete il principio e il dispensatore. Siate dunque benedetto e lodato, che per la vostra passione e morte distrug­gete 1'impero dell'inferno, glorificate il Cielo e salvate il mondo perduto». Queste parole dell'Angelo infondono un conforto ineffabile all'anima di Ge­sù e destano nella sua sensibilità un eroico ed invincibile coraggio. Così il suo Cuore si sente invaso e penetrato da due passioni opposte: dal timore e dal coraggio, e in esso comincia e si svolge naturalmente una lotta. Per il timore il Cuore di Gesù trema sotto i colpi della Giustizia divina; per il coraggio, li accetta. Per il timore, do­manda la liberazione, delle pene; per il coraggio, le desidera. Per il timore indietreggia davanti alla morte; per il coraggio, le va incontro.

Mentre dura l'angosciosa lotta, Gesù prega con maggiore intensità di fervo­re ed esclama: Padre mio, se questo calice non può dimuoversi da me, se il mondo non può salvarsi che a prezzo della mia morte, eccomi pronto a mo­rire. Vi offro la mia fronte perchè sia trafitta dalle spine, il mio volto perchè sia schiaffeggiato e coperto di sputi, la mia bocca perchè sia amareggiata dal fiele, il corpo mio perchè sia solcato dai flagelli e ridotto a una piaga; le mie mani e i miei piedi perchè siano trapassati dai chiodi; il Cuor mio... ah! io vi offro il mio Cuore perchè sia squarciato dalla lancia e così ma­nifesti, nella effusione delle ultime stil­le di sangue, il suo amore infinito per gli uomini. Vedo che a tanto eccesso di amore la maggior parte di essi cor­risponderà con un eccesso di ingrati­tudine... Peraltro si faccia la vostra vo­lontà, e non la mia ».

Ma quanto costai a Gesù questo si faccia, che racchiude la salvezza del mondo! Egli, con la sua volontà deli­berata, interviene in quella lotta. Il suo Cuore benedetto, in uno slancio supremo di coraggio, vince ogni timo­re, e, dilatandosi, spinge per tutte le vene un'onda impetuosa di Sangue, e la spinge con tal forza che quel Sangue prezioso comincia a trasudare da tutto il Corpo del Redentore, e, dopo di a­vergli bagnate le vesti, scorre perfino sulla terra... E Gesù si abbandona... vacilla... e cade...

O Gesù, posate sul mio petto la vo­stra testa vacillante fate cadere sull'a­nima mia una goccia del Sangue vo­stro. O Sangue prezioso, esci, esci pu­re dal Cuore del mio Gesù, bagna e purifica questa terra coperta da tanti peccati, sali su al Cielo e, più miseri­cordioso del sangue di Abele, domanda per noi, poveri peccatori, perdono e misericordia... O Gesù, o amore del­l'anima mia, io non trovo più espres­sioni per ringraziarvi di tanta bontà... Vi amo, o Gesù amabilissimo, e per amor vostro accetto tutte le tribolazio­ni e contrarietà della vita; accetto di buon grado la stessa morte che merito per i miei peccati e l'unisco fin da questo momento a quella vostra san­tissima... O mio adorato Salvatore, fate che io partecipi adesso delle vostre pene e della vostra agonia, affinché un giorno possa partecipare delle vostra gloria e felicità nel santo Paradiso. Così sia. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave Gloria per l'incremento dell'Azio­ne Cattolica in Italia e nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il rifiorimento dello spirito cristiano nella famiglia e nella società.

Pater, Ave, Eterno riposo per le anime del Pur­gatorio, specialmente per le più abbandonate.

Padre santo, vi offro per la salvezza di tutti i redenti il Sangue che Gesù ha versato: deh, fiate che i frutti della Redenzione siano copiosi quanto la re­denzione stessa. Gloria al Padre…

Padre santo, vi offro il prezioso Sangue di Gesù per impetrare dalla vostra misericordia l'esaltazione e l'in­cremento della santa Chiesa, per la conversione degl' infedeli, degli eretici e dei peccatori, per la perseveranza dei giusti e per la santificazione dell'a­nima mia. Gloria al Padre…

Padre santo, vi offro i gemiti, le preghiere, le agonie di Gesù nel Getsemani col Sangue ch'Egli ha versato, affinché vi degniate ridestare vivissima nel cuore di tutti i cristiani la devozio­ne agli ammirabili misteri della Reden­zione; e con essa quel vero e generoso spirito di sacrificio, che rende le ani­me somiglianti a Gesù. Gloria al Padre…

PREGHIERA PER LA COMUNIONE SPIRITUALE

Credo che Voi siete real­mente presente nel santissimo Sacra­mento dell'altare; vi adoro dall'abis­so del mio nulla; vi amo sopra ogni cosa e vi desidero nell'anima mia, e poichè adesso non posso ricevervi sa­cramentalmente, venite almeno spiri­tualmente, nel mio cuore. O Gesù, ve­nite!... (Breve pausa). Come se foste già venuto, io mi unisco tutto a Voi; vi adoro, vi bene­dico, vi ringrazio; rimanete sempre in me colla vostra grazia. O Gesù, mite ed umile di Cuore, rendete il mio cuore simile al vostro.

Dio sia benedetto.

Benedetto il suo santo nome.

Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e ve­ro Uomo.

Benedetto il nome di Gesù.

Benedetto il suo sacratissimo Cuore.

Benedetto, Gesù nel santissimo Sacramento dell'altare.

Benedetta la gran Madre di Dio, Ma­ria Santissima.

Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione.

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.

Benedetto san Giuseppe, suo castissi­mo sposo.

Benedetto Iddio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.



ROSARIO EUCARISTICO

MISTERI GLORIOSI


Deus, in adjutorium meum intende. Domine, ad adjuvandum me festina.

Gloria al Padre…

Sia lodato e ringraziato ogni momen­to il santissimo e divinissimo Sacra­mento.

I.

Nel primo mistero glorioso si con­templa la Risurrezione di Nostro Si­gnore.

Credo, o Gesù, il mistero della vo­stra insurrezione. Per essa riconosco e adoro la vostra Umanità santissima trionfante, impassibile, immortale, co­me alla destra del Padre in Cielo così qui in terra nel Santissimo Sacramento.

Ma qui su quest'altare, oh, quanto diverso mi apparite da quello che siete lassù nel regno beato. Qui cerco la vostra gloria attraverso il mistero di fede, che parla al mio spirito di una vostra mistica morte, che perpetua la memoria del vostro patine, che mi sve­la un vostro perenne olocausto di amo­re; lassù so invece che vi si contempla senza veli, faccia a faccia, nella vostra Umanità gloriosa, proprio come Voi siete. Oh! lo so, non sarei capace al presente di sostenere lo splendore del vostro corpo glorioso ed è per questo che vi celate e vi coprite di mistero al mio spirito. Sì, lo so, o Signore, e lo credo, il velo che vi copre nell'Euca­ristia è ancora una finezza di amore verso la mia povera anima. Sì, lo so e comprendo o Gesù, che l'amore non bada a sacrificio; porta a farsi piccoli coi piccoli, miseri con gl'indigenti, an­nientati con chi é niente. Sono io un povero nulla, ma fate che apprenda nell'Ostia santa e non indegni, in doveroso ricambio, essere calcolato nulla per Voi.

Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

II.

Nel secondo mistero glorioso si con­templa l'Ascensione di Nostro Signo­re.

E mentre gli apostoli e discepoli con Maria lo guardavano, Gesù si levò in cielo e una nube lo tolse ai loro sguardi.

Si compì in tal maniera o Gesù, il vostro trionfo. Per vostra propria virtù vi elevaste al Cielo ed entraste in possesso del Regno della vostra gloria. Oh! momento solenne, o felicità, che non può calcolarsi da noi conveniente­mente quaggiù. Ma se non la possiamo calcolare ben la possiamo pregustare, quando tutti i giorni senza lasciare la destra del Padre, voi scendete su que­sto altare, e, fatto cibo, venite alle no­stre anime., fonte di gaudio celeste e di vita soprannaturale Oh, allora Voi portate nelle nostre anime, se le tro­vate pure, rette e ben disposte, un sag­gio del paradiso. Ma anche in questo non manca da parte vostra l'annienta­mento amoroso. Trovate le tante volte il nostro spirito che se non si appone coll'indegnità della colpa alle vostre consolazioni, certo v'impone dei ri­tegni, dei silenzi e tante volte anche del­le prove. O Gesù, quante volte nelle Comunioni mi trattate come ben me­rito, fate che almeno ne approfitti per comprendere che senza sacrificio da parte mia non posso darvi ricambio di amore e che devo sacrificarmi per es­sere puro, retto e ben disposto alle caste vostre gioie eucaristiche. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

III.

Nel terzo mistero glorioso si contem­pla la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli.

Siate benedetto, o Gesù, per tutti i miracoli di carità che onorano la vostra Chiesa, per gli uomini generosi, per 1e eroiche donne che consacrano la lo­ro vita al culto della miseria; per tanti magnanimi apostoli che faticano, a prezzo di tanti sacrifici, per la conver­sione del mondo peccatore. E' lo Spi­rito Santo che infiamma i loro cuori; ma se loro domando dove lo hanno essi ricevuto, tutti mi additano il Ta­bernacolo, l'altare e la santa Messa.

Sì, o Gesù, il sacrificio, di noi stessi sgorga spontaneo dal sacrificio fatto di Voi stesso nell'Eucaristia e non è pos­sibile accostarsi e Voi senza diventare, per così dire, schiavo delle vostre spin­te all'immolazione. Il vostro esempio irresistibilmente attrae. Oh Signore, perchè non faccio mio l'ardore dei san­ti, e non ardo della loro stessa carità? Essi tutto poterono per la vostra glo­ria e per le anime perchè non Io potrò anch'io? Certo dovrei cominciare col sacrificio di certe mie comodità, opi­nioni ed espressioni mie proprie, col sacrificio dell'obbedienza al confesso­re, per accostarmi più spesso a Voi nella Comunione e nell'adorazione. Da­temi lume e forza a farlo, perché so che la Comunione è la vita dell'apo­stolo. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

IV.

Nel quarto mistero glorioso si con­templa l'Assunzione di Maria Vergine al Cielo.

O Gesù, Voi non potevate lasciar più quaggiù la vostra divina Madre; ella già intende la vostra voce che la chiama, e nelle celesti elevazioni di una santa Comunione, l'amore toglie la sua anima da quella valle di esilio.

Ma come nel vostro corpo, così in quello verginale della vostra Madre non deve aver luogo la corruzione e perciò Voi lo risuscitate ed essa si eleva portata dagli angeli alla celeste gloria.

Quanto siete fedele, o Gesù, nelle vostre promesse! L'avevate detto, che Voi siete la risurrezione e la vita e che chi crede in Voi anche se fosse morto vivrà; eccome, ora in Maria il pieno avveramento. Lo ha meritato la sua fede in tutta la sua vita, dal primo annunzio dell'Angelo fino all'ultimo giorno dei lunghi anni nei quali ha sopravvissuto dopo la vostra morte.

O Gesù, ch'io apprenda ad esservi fedele fino all'ultimo respiro della mia vita, per meritare una gloriosa risur­rezione; ch'io lo sia particolarmente nelle rinunzie necessarie e nelle oppo­sizioni che incontra un'anima che si dedica a un apostolato di bene, in un tempo di tanto languore come il pre­sente. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

V.

Nel quinto mistero gaudioso si con­templa l'incoronazione di Maria San­tissima.

O Gesù, divini Figlio di Maria, asso­ciando la vostra santa Madre alla vo­stra gloria, Voi la coronate Regina del Cielo e della terra e la stabilite avvo­cata per noi e distributrice delle vostre grazie.

Dall'Eucaristia, come dal Cielo, Voi volete che tutte le grazie arrivino pas­sando per le mani di Maria. Oh! non dimenticherò mai la ragione di tanto esaltamento e di tanto potere; Voi ave­te esaltato l'umile, Colei che vi ha accolto proclamandosi: Ancella. Si, an­ch'io seguirò questa via tanto preziosa dell'umiltà per giungere con sicurezza alla gloria beata.

O Gesù qui presente, concedetemi grazia di umiltà : ve la chiedo per l'in­teroessione di Maria, dispensiera di ogni vostro dono. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.



LITANIE in onore della Santissima Eucarestia

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, pietà Cristo, pietà

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici Cristo, esaudiscici

Padre del cielo, che sei Dio abbi pietà di noi

Figlio, redentore del mondo, che sei Dio abbi pietà di noi

Spirito Santo, che sei Dio abbi pietà di noi

Santa Trinità, unico Dio abbi pietà di noi

Santissima Eucarestia noi ti adoriamo

Dono ineffabile del Padre noi ti adoriamo

Segno dell'amore supremo del Figlio noi ti adoriamo

Prodigio di carità dello Spirito Santo noi ti adoriamo

Frutto benedetto della Vergine Maria noi ti adoriamo

Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo noi ti adoriamo

Sacramento che perpetua il sacrificio della croce noi ti adpriamo

Sacramento della nuova ed eterna Alleanza noi ti adoriamo

Memoriale della morte e risurrezione del Signore noi ti adoriamo

Memoriale della nostra salvezza noi ti adoriamo

Sacrificio di lode e di ringraziamento noi ti adoriamo

Sacrificio d'espiazione e di conciliazione noi ti adoriamo

Dimora di Dio con gli uomini noi ti adoriamo

Banchetto di nozze dell'Agnello noi ti adoriamo

Pane vivo disceso dal cielo noi ti adoriamo

Manna piena di dolcezza noi ti adoriamo

Vero Agnello pasquale noi ti adoriamo

Viatico della Chiesa pellegrina nel mondo noi ti adoriamo

Rimedio della nostra quotidiana fatica noi ti adoriamo

Farmaco di immortalità Mistero della fede noi ti adoriamo

Sostegno della speranza noi ti adoriamo

Vincolo della carità Segno di unità e di pace noi ti adoriamo

Sorgente di gioia purissima noi ti adoriamo

Sacramento che germina i vergini noi ti adoriamo

Sacramento che dà forza e vigore noi ti adoriamo

Pregustazione del banchetto celeste noi ti adoriamo

Pegno della nostra risurrezione noi ti adoriamo

Pegno della gloria futura noi ti adoriamo


Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Perdonaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Ascoltaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Abbi pietà di noi.

Hai dato loro il pane disceso dal cielo. Che porta in sé ogni dolcezza.

Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile Sacra­mento dell'Eucarestia ci hai lasciato il memoriale della Tua Pasqua, fa' che adoria­mo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della Redenzione, tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERA DI CHIUSA

Vi ringrazio, o Signore, di avermi concesso di tenervi compagnia durante quest'ora di adorazione; perdonatemi ogni mancanza che vi avessi commes­sa e aiutatemi a mantenermi fedele ai buoni propositi che mi avete ispirato. Mi allontano, o Gesù, dal vostro al­tare, ma solo col corpo: rimango qui col cuore. Deh! fate ch'esso sia tutto vostro e non viva che per Voi. Amarvi quanto più mi è possibile e farvi amare anche dagli altri, ecco il mio ardente desiderio e la mia ultima preghiera: esauditela, ve ne prego, nell'infinita bontà del vostro Cuore. Ed ora beneditemi, o Gesù, e que­sta vostra benedizione mi accompagni in tutte le mie occupazioni; mi liberi dal peccato, mi difenda contro i miei spirituali nemici, mi mantenga a Voi fedele e mi rafforzi nel compimento, costante e generoso dei doveri del mio, stato. Benediteci tutti, o Signore, e salva­teci per i meriti del vostro preziosissi­mo Sangue. Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni dei Sommi Pontefici per l'acquisto delle sante in­dulgenze.



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03/09/2009 22:57

DECIMA ORA DI ADORAZIONE



PREGHIERA D'INTRODUZIONE


Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

Benedetto Gesù nel santissimo Sa­cramento dell'altare. Eccomi, o Signore, ai vostri piedi per continuare l'adorazione comincia­ta da altre lampade viventi: come es­se, anch'io sono venuto a Voi per tri­butarvi il mio umile omaggio di fede e di amore. Sono una pecorella del gregge che Voi avete affidato al pastore di que­sta Parrocchia; sono un membro della famiglia spirituale che riconosce nel Parroco il capo venerato; mi sento in quest'ora il rappresentante di tutti i miei fratelli di fede, e come tale la mia preghiera non vuol essere isolata e personale, ma la voce di tutto un concetto di lodi, la nota di un'armo­nia collettiva, che sale verso di Voi, per congiungersi alle angeliche armo­nie celesti. Amabilissimo Signore Gesù, intendo anzitutto prestarvi quell'omaggio di adorazione che dobbiamo a Voi, no­stro Dio, nostro Creatore e sovrano Signore. Riconoscendo i grandi ed innume­revoli benefici di cui ci avete ricolma­ti, voglio rendervi, o Gesù, un dove­roso ringraziamento. Confuso per la mia ingrata corri­spondenza e per le tante mie colpe, vengo ad invocare ai vostri piedi pie­tà e misericordia per me e per tutti i poveri peccatori. Vengo finalmente a pregarvi di con­tinuare verso di me e di tutti l'elargi­zione dei vostri benefici e delle vostre grazie.

O Gesù Sacramentato, che la mia lingua canti la vostra grandezza, la vostra bontà, le vostre misericordie e che vi esprima nel miglior modo gli umili e vivi sentimenti del mio cuore. Non guardate, o Gesù, alle mie col­pe che detesto, ma ai vostri meriti in­finiti, alla vostra bontà, al vostro amore, ed accettate il mio umile omag­gio, la mia devota preghiera. Benedite, o Signore, questi miei sentimenti ed aiutatemi a passare san­tamente quest'ora. Vergine Immacolata, Angelo mio custode, Angeli e Santi tutti del cielo, pregate, intercedete per me. Breve pausa; poi un Pater, Ave, Gloria.



IN RIPARAZIONE DELLE BESTEMMIE

Adorazione


Sulla vostra parola infallibile ed on­nipotente, o Gesù, io vi riconosco a me presente, vivo e vero, Figlio dell'Altis­simo, Re dell'universo, per il quale é stato fatto tutto ciò che esiste.

Innanzi a Voi mi prostro umilmen­te, abbasso la fronte e profondamente vi adoro, mio Signore e mio Dio. Ac­cogliete la mia adorazione, o mio unico Sovrano, o mio Creatore e Redentore, unica mia speranza, mio gaudio e mio tesoro.

La mia adorazione è omaggio di ri­parazione; adorandovi intendo ripara­re a tutti gli oltraggi che vi si fanno dai bestemmiatori. Vi sono, è vero, di quelli che bestemmiano ciò che non conoscono; ma sventuratamente il più delle volte si bestemmia sapendo quel­lo che si fa, ricordando quello che Voi avete fatto!

Che cosa potevate, fare di più, o Si­gnore, per farvi amare di più sulla ter­ra, che avete bagnata col vostro Sangue preziosissimo e sulla quale vi degnate vivere Sacramentato? Tutti i popoli da Voi redenti dovrebbero servirvi, do­vrebbero adorarvi. Invece quante pro­fanazioni del vostro Nome Santissimo, quante bestemmie si vomitano contro, di Voi!...

Oh, come vorrei impedire questi ec­cessi; come vorrei farvi amare e ado­rare, o mio buon Gesù! Come vorrei farvi benedire da quelli stessi che vi insultano, dagli stessi bestemmiatori! Lasciate almeno che vi adori e vi be­nedica a nome di tutte le creature, a nome degli stessi profanatori del vostro santo Nome, che è sopra ogni altro nome.

E' adorazione riparatrice la mia, che certamente vi torna gradita, come vi tornò gradito l'omaggio del ladro crocifisso alla vostra destra sul Calvario. Egli vi adorò, ci difese, procurò d'im­pedire le bestemmie del compagno, procurò di ripararle e vi glorificò rico­noscendovi Re della gloria.

O mio Gesù, in segno del vostro gradimento accrescete in me lo zelo di lodarvi e di riparare alle offese dei be­stemmiatori. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria affinchè Gesù Cristo sia sempre più conosciuto, amato e adorato nel mondo

Pater, Ave, Gloria per il Sommo Pontefice e secondo le sue intenzioni.

Pater, Ave, Gloria per i bisogni spirituali e temporali della, Parrocchia.

O Cuore infinitamente santo di Ge­sù, per l'amore immenso che aveste nell'istituire questo divin Sacramento, rischiarate l'anima nostra affinchè co­nosciamo la vostra infinita eccellenza e così vi rendiamo la lode e la gloria maggiore che per noi sia posssibile. Gloria al Padre…

O Cuore infinitamente amabile di Gesù, pigliate il totale possesso di que­sto nostro cuore e unitelo così stretta­mente a1 vostro, che per nessuna cosa creai più si separi da lui. Gloria al Padre…

O Cuore infinitamente sacro di Ge­sù, sorgente inesauribile di tutte le a­nime nostre. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Ringraziamento

A Voi, o Gesù, che solo siete Signo­re, da cui è ogni bene e dalla cui pie­nezza ricevono tutti, a Voi sempre e da per tutto si rendano grazie. E' in­fatti cosa degna, giusta e salutare rin­graziarvi per i benefici senza numero largiti a tutti, anche agl'indegni e irn­meritevoli.

Vi ringrazio per quello che avete fat­to a me in particolare, per tutti i favori a mie concessi nell'ordine della natura e nell'ordine della grazia; per quello che conosco e per il molto di più che non conosco.

Vi attesto la mia riconoscenza per avermi dato il dono inestimabile della fede, per avermi tante volte rimessi i peccati e per i castighi che mi avete risparmiati.

Grazie vi rendo, o Gesù, per tutte le prove di bontà che mi avete dato nel Sacramento del vostro amore, special­mente per esser venuto le tante volte nell'anima mia nella santa Comunione. Per una sola volta che mi avete così onorato, non basterebbe la più lunga vita a ringraziarvi.

Ma, o buon Gesù, come mi addolora il pensiero che ai vostri doni, prezio­sissimi e innumerevoli, non si tributi da tutti quel ringraziamento che meri­tate e che giustamente esigete. Nei fa­vori che si fanno dagli uomini si vuole sempre il ringraziamento; nei favori che si ricevono dalle creature il rin­graziamento non manca; mia con Voi, così buono, così generoso e da cui si possono sperare sempre nuovi benefi­ci, con Voi solo si usa diversamente.

Eccomi, o Signore, a riparare a tan­ta sconoscenza. Vi ringrazio a nome di quelli che mancano a questo sacro dovere. In particolare vi ringrazio per le grazie concesse a quegl'infelici, che invece di sciogliere a Voi un inno di ringraziamento, osano profanare il vo­stro santo Nome e tutto quello che a Voi, è più caro.

Vi ringrazio che loro date spazio di penitenza; oh, si convertano e facciano servire sempre al bene la loro lin­gua. Vi benedicano con noi e riparino con una vita veramente cristiana al lo­ro triste passato. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per il trionfo della Santa Chiesa.

Pater, Ave, Gloria per la santificazione del Clero.

Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni del Parroco.

O Cuore infinitamente potente di Gesù, sottomettete al dolce vostro im­pero questo nostro cuore ingrato e ri­belle. Gloria al Padre…

O Cuore infinitamente benefico di Gesù, versate sulle anime nostre l'ab­bondanza delle vostre misericordie. Gloria al Padre…

O Cuore infinitamente misericordio­so di Gesù, fate che il nostro cuore sia sempre intimamente penetrato dal dolo­re di avervi offeso. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Riparazione

Quanto è grande l'umana malizia, o Signore! Quanto è sorprendente la vostra bontà! E' caso raro che s'ingiuri e si oltraggi una persona dalla quale si siano ricevuti molti ed impor­tanti favori. Ma è un caso frequente che ai vostri benefizi si corrisponda con l'offesa, anzi colle offese. Non si è contenti di offendervi una sol volta, ma con spavalda temerità si moltipli­cano le offese, come aggiungevano per­cosse a percosse i soldatacci della vo­stra orrenda flagellazione.

Vi ha di peggio: si rende male per bene a Voi, e si gode nel farlo, l'offe­sa a Voi si accompagna colle risa, coll'allegrezza, fin nella profanazione del vostro santissimo Nome.

Come mi rattrista questa opposi­zione a Voi; come mi piange il cuore nel vedere 1' iniquità e la contrarietà in mezzo gal vostro popolo. Come si può osar di pronunciare quelle orri­bili bestemmie da figli che avete nu­triti di Voi stesso e che avete esaltati a preferenza d'altri?

Un re della terra non permettereb­be che un suddito beneficato l'insultas­se ripetutamente sul viso, coprendone il nome di vituperio.

E Voi, o Gesù, come restate pazien­te agl'insulti di miserabili sudditi? Come non paralizzate quelle lingue bla­sfeme? (Come non fulminate ribelli co­sì temerari? Perchè impedite alle crea­ture, agli Angeli, agli uomini, agli ele­menti di compiere la meritata ven­detta?

Ah, lo comprendo: è perchè siete veramente il Dio delle misericordie della vostra misericordia è piena la terra, e ne partecipano gli stessi be­stemmiatori, che infestano la terra. Deh, ch'essi almeno approfittino della misericordia vostra per tornare a Voi, per chiedervi perdono e per incomin­ciare una vita di riparazione e di com­penso per il triste passato.

Io intanto vi offro la mia umile ri­parazione per tanta iniquità. Mentre invoco il vostro perdono sui loro pec­cati, intendo riparare ad essi, condan­nando tali colpe, tale lotta infernale, tale conoscenza contraria ad ogni sen­timento di religione, di civiltà, di uma­nità.

O Gesù misericordioso, siate sem­pre ed in ogni lingua benedetto; io mi unisco a Voi, Ostia di propiziazione e di perdono, per rendere Iddio propizio sulle iniquità del suo popolo. Mi unisco a Voi, Ostia riparatrice, per ripara­re convenientemente a tutte le offese dei bestemmiatori. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per la conversione dei peccatori e degli infedeli.

Pater, Ave, Gloria in riparazione delle bestem­mie e della profanazione delle feste.

Pater, Ave, Gloria per gli agonizzanti.

O Gesù, vero Pane di vita, saziate l'anima nostra col cibo celeste del vo­stro Corpo santissimo affinchè pos­siamo vivere di Voi nella vita presen­te ed esser con Voi beati nella futura. Gloria al Padre…

Accordateci, o divin redentore, la grazia di una virtuosa vita, di una tranquilla agonia e di una santa morte. Gloria al Padre…

Gesù nella nostra mente, Gesù sul nostro labbro, Gesù nel nostri cuore ora e in tutto il tempo del viver nostro. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Domanda

Benignissimo Signore, Voi m' invi­tate a rivolgervi la mia supplica, di­chiarandomi che mi esaudirete. Ebbene, non saprei trovare una preghiera migliore di quella che Voi stesso ci a­vete insegnato nel Pater noster: San­ctificetur nomen Mum. - Sia santificato il vostro Nome.

Illuminate anzitutto i bestemmiato­ri, affinché conoscano tutta la malizia del loro blasfemo linguaggio; fatene lo­ro sentire profondo dolore e cessino di seminare per le vie del mondo la loro bava infernale.

A tanti che vi bestemmiamo senza portarvi odio, ma per una lacrimevole abitudine, contratta dall'altrui cattivo esempio, date forza, o Signore, di rom­pere per sempre la diabolica abitudine e di cambiare quel loro turpe linguag­gio in accenti di benedizione al vostro Nome santissimo.

Preservate gl' innocenti, affinchè non si attacchi loro la lebbra del cattivo e­sempio, che ricevono quotidianamente dai bestemmiatori.

Ai buoni cristiani date il santo co­raggio di prendere anche in pubblico le difese del vostro Nome adorabile, cosicchè diminuisca la sfacciata auda­cia dei bestemmiatori.

Ma a poco varranno l'opera privata dei buoni, i richiami dei sacerdoti e i rigori della legge della Chiesa se non viene in soccorso l'appoggio dell'auto­rità civile. Illuminate, dunque, que­st'autorità affinché intenda la necessi­tà di far osservare la legge e le san­zioni contro la bestemmia, che oltre ad essere un disonore per nazioni e po­poli civili, chiama sopra di essi i ca­stighi divini.

Suscitate infine, o Signore, degli a­postoli della tempra e dello zelo di un san Bernardino da Siena, che con la parola, con la penna e con sante cro­ciate riescano a spazzare dalle contra­de della cattolica Italia la pubblica ver­gogna della bestemmia e a farle risuo­nare, come un tempo, della pubblica lode del vostro Nome santissimo.

Dio sia benedetto

Benedetto il suo santo Nome.

Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo.

Benedetto il Nome di Gesù.

Benedetto il suo sacratissimo Cuore.

Benedetto Gesù nel santissimo Sa­cramento dell'altare.

Benedetta la gran Madre di Dio, Maria santissima.

Benedetta la sua santa ed immaco­lata Concezione.

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il nome di Maria, Vergi­ne e Madre.

Benedetto san Giuseppe, suo castis­simo Sposo.

Benedetto Iddio nei suoi Angeli e nei suoi Santi. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave Gloria per l'incremento dell'Azio­ne Cattolica in Italia e nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il rifiorimento dello spirito cristiano nella fàmiglia e nella società.

Pater, Ave, Eterno riposo per le anime del Pur­gatorio, specialmente per le piú abbandonate.

Osanna a Voi, o Gesù, osanna in riparazione dei milioni di creature che ignorano la vostra presenza reale nel Sacramento dell'Eucaristia: In nome di tutti loro vi adoro, o Signore, e vi amo con un amore più forte della mor­te. Gloria al Padre…

Osanna a Voi, o Gesù, osanna in riparazione di quelli che pur credendo in questo sublime mistero, trascurano di ricevervi nella santa Comunione. Gloria al Padre…

Osanna a Voi, o Gesù, osanna in riparazione di quelli che vi ricevono col peccato mortale nell'anima. In no­me di tutti loro vi adoro e vi amo con raddoppiato ardore. Gloria al Padre…

PREGHIERA PER LA COMUNIONE SPIRITUALE

Credo che Voi siete real­mente presente nel santissimo Sacra­mento dell'altare; vi adoro dall'abis­so del mio nulla; vi amo sopra ogni cosa e vi desidero nell'anima mia, e poichè adesso non posso ricevervi sa­cramentalmente, venite almeno spiri­tualmente, nel mio cuore. O Gesù, ve­nite!... (Breve pausa). Come se foste già venuto, io mi unisco tutto a Voi; vi adoro, vi bene­dico, vi ringrazio; rimanete sempre in me colla vostra grazia. O Gesù, mite ed umile di Cuore, rendete il mio cuore simile al vostro.

Dio sia benedetto.

Benedetto il suo santo nome.

Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e ve­ro Uomo.

Benedetto il nome di Gesù.

Benedetto il suo sacratissimo Cuore.

Benedetto, Gesù nel santissimo Sacramento dell'altare.

Benedetta la gran Madre di Dio, Ma­ria Santissima.

Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione.

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.

Benedetto san Giuseppe, suo castissi­mo sposo.

Benedetto Iddio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.



ROSARIO EUCARISTICO

MISTERI GAUDIOSI


Deus, in adjutorium meum intende. Domine, ad adjuvandum me festina.

Gloria al Padre…

Sia lodato e ringraziato ogni momen­to il santissimo e divinissimo Sacra­mento.

I.

Nel primo mistero gaudioso si, con­templa l'Annunciazione di Maria San-tissima e l'Incarnazione del Figliuolo di Dio.

Vergine Immacolata, che per la vo­stra angelica purezza e umiltà profonda meritaste di esser eletta a Madre del divin Verbo Incarnato, impetrate­mi, vi prego, da Lui tanta purità di co­stumi e sincera umiltà, da poter più spesso e meno indegnamente ricever­lo nel -mio povero cuore nella santa Comunione. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissmo Sa­cramento.

II.

Nel secondo mistero gaudioso si con­templa la visita della Vergine a Santa Elisabetta e la santificazione del Battista.

Pietosissima Vergine, che appena concepito Gesù nel vostro castissimo seno, volaste sulle montagne della Giu­dea a rallegrare, servire e santificare Elisabetta ed il suo avventurato figliuo­lo deh! ottenetemi che ricevuto Gesù nel mio cuore, anch'io per Lui inte­ramente rinnovato e infervorato lo spirito, mi eserciti in opere sante di cri­stiana carità e di zelo per la divina gloria. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

III.

Nel terzo mistero gaudioso si con­templa la nascita di Gesù Cristo, nel­la squallida grotta di Betlemme.

Vergine benedetta, per la pena che ebbe a provare il vostro cuore mater­no nel dare alla luce il sospirato Re­dentore in una gelida grotta e nello squallore della più dura povertà e del più universale abbandono, non permet­tete che io vi abbia a rinnovare tale pena ricevendo Sacramentato in un cuore sempre freddo ed imperfetto, privo d'ogni virtù, nè, ricevuto; lo la­sci poi tosto per mia tiepidezza, come in passato, nel più ingrato abbandono. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

IV.

Nel quarto mistero gaudioso si con­templa la Purificazione di Maria Ver­gine e la presentazione di Gesù al Tempio.

Per quella esemplare sollecitudine che voi dimostraste, o Vergine Madre santissima, di soddisfare alla legge a purificazione di un cuore che pur era il sacrario dei ogni virtù e santità e per l'eroica fortezza di offrire al Signore 1' Unigenito vostro quale vittima santa ed accettevole pei peccati del mondo; deh! ottenetemi che nella più esatta osservanza della divina legge, e nello studio costante di vieppiù purificare il mio cuore, mi renda degno di acco­starmi più spesso e cogli accesi desi­deri del santo vecchio Simeone a ri­cevere Gesù Eucaristia, per poi offrir­mi interamente a Lui solo ed al suo di­vino servizio. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

V.

Nel quinto mistero gaudioso si con­templa Gesù smarrito e ritrovato nel Tempio.

Per quell' intimo affanno e cordoglio che voi provaste, o Maria, con S. Giu­seppe, nei tre giorni in cui foste pri­va del vostro caro Gesù, senza vostra colpa smarrito; e per il gaudio ineffa­bile gustato da entrambi nel ritrovarlo fra i dottori nel tempio, deh, ottenete­mi da Lui che sottraendomi Egli tem­poraneamente la sua sensibile grazia e - presenza, per le mie infedeltà od a mia prova, non mi avvilisca nè cessi dal sospirarlo, ma costante lo cerchi sempre, anche fra le agonie dello spi­rito, nel santo Tabernacolo, dove sol­tanto potrò ritrovarlo e gustarne le di­vine dolcezze. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.



LITANIE in onore della Santissima Eucarestia

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, pietà Cristo, pietà

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici Cristo, esaudiscici

Padre del cielo, che sei Dio abbi pietà di noi

Figlio, redentore del mondo, che sei Dio abbi pietà di noi

Spirito Santo, che sei Dio abbi pietà di noi

Santa Trinità, unico Dio abbi pietà di noi

Santissima Eucarestia noi ti adoriamo

Dono ineffabile del Padre noi ti adoriamo

Segno dell'amore supremo del Figlio noi ti adoriamo

Prodigio di carità dello Spirito Santo noi ti adoriamo

Frutto benedetto della Vergine Maria noi ti adoriamo

Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo noi ti adoriamo

Sacramento che perpetua il sacrificio della croce noi ti adpriamo

Sacramento della nuova ed eterna Alleanza noi ti adoriamo

Memoriale della morte e risurrezione del Signore noi ti adoriamo

Memoriale della nostra salvezza noi ti adoriamo

Sacrificio di lode e di ringraziamento noi ti adoriamo

Sacrificio d'espiazione e di conciliazione noi ti adoriamo

Dimora di Dio con gli uomini noi ti adoriamo

Banchetto di nozze dell'Agnello noi ti adoriamo

Pane vivo disceso dal cielo noi ti adoriamo

Manna piena di dolcezza noi ti adoriamo

Vero Agnello pasquale noi ti adoriamo

Viatico della Chiesa pellegrina nel mondo noi ti adoriamo

Rimedio della nostra quotidiana fatica noi ti adoriamo

Farmaco di immortalità Mistero della fede noi ti adoriamo

Sostegno della speranza noi ti adoriamo

Vincolo della carità Segno di unità e di pace noi ti adoriamo

Sorgente di gioia purissima noi ti adoriamo

Sacramento che germina i vergini noi ti adoriamo

Sacramento che dà forza e vigore noi ti adoriamo

Pregustazione del banchetto celeste noi ti adoriamo

Pegno della nostra risurrezione noi ti adoriamo

Pegno della gloria futura noi ti adoriamo

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Perdonaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Ascoltaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Abbi pietà di noi.

Hai dato loro il pane disceso dal cielo. Che porta in sé ogni dolcezza.

Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile Sacra­mento dell'Eucarestia ci hai lasciato il memoriale della Tua Pasqua, fa' che adoria­mo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della Redenzione, tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERA DI CHIUSA

Vi ringrazio, o Signore, di avermi concesso di tenervi compagnia durante quest'ora di adorazione; perdonatemi ogni mancanza che vi avessi commes­sa e aiutatemi a mantenermi fedele ai buoni propositi che mi avete ispirato. Mi allontano, o Gesù, dal vostro al­tare, ma solo col corpo: rimango qui col cuore. Deh! fate ch'esso sia tutto vostro e non viva che per Voi. Amarvi quanto più mi è possibile e farvi amare anche dagli altri, ecco il mio ardente desiderio e la mia ultima preghiera: esauditela, ve ne prego, nell'infinita bontà del vostro Cuore. Ed ora beneditemi, o Gesù, e que­sta vostra benedizione mi accompagni in tutte le mie occupazioni; mi liberi dal peccato, mi difenda contro i miei spirituali nemici, mi mantenga a Voi fedele e mi rafforzi nel compimento, costante e generoso dei doveri del mio, stato. Benediteci tutti, o Signore, e salva­teci per i meriti del vostro preziosissi­mo Sangue. Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni dei Sommi Pontefici per l'acquisto delle sante in­dulgenze.



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03/09/2009 23:01

UNDICESIMA ORA DI ADORAZIONE

IN SPIRITO DI RIPARAZIONE



PREGHIERA D'INTRODUZIONE

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

Benedetto Gesù nel santissimo Sa­cramento dell'altare. Eccomi, o Signore, ai vostri piedi per continuare l'adorazione comincia­ta da altre lampade viventi: come es­se, anch'io sono venuto a Voi per tri­butarvi il mio umile omaggio di fede e di amore. Sono una pecorella del gregge che Voi avete affidato al pastore di que­sta Parrocchia; sono un membro della famiglia spirituale che riconosce nel Parroco il capo venerato; mi sento in quest'ora il rappresentante di tutti i miei fratelli di fede, e come tale la mia preghiera non vuol essere isolata e personale, ma la voce di tutto un concetto di lodi, la nota di un'armo­nia collettiva, che sale verso di Voi, per congiungersi alle angeliche armo­nie celesti. Amabilissimo Signore Gesù, intendo anzitutto prestarvi quell'omaggio di adorazione che dobbiamo a Voi, no­stro Dio, nostro Creatore e sovrano Signore. Riconoscendo i grandi ed innume­revoli benefici di cui ci avete ricolma­ti, voglio rendervi, o Gesù, un dove­roso ringraziamento. Confuso per la mia ingrata corri­spondenza e per le tante mie colpe, vengo ad invocare ai vostri piedi pie­tà e misericordia per me e per tutti i poveri peccatori. Vengo finalmente a pregarvi di con­tinuare verso di me e di tutti l'elargi­zione dei vostri benefici e delle vostre grazie.

O Gesù Sacramentato, che la mia lingua canti la vostra grandezza, la vostra bontà, le vostre misericordie e che vi esprima nel miglior modo gli umili e vivi sentimenti del mio cuore. Non guardate, o Gesù, alle mie col­pe che detesto, ma ai vostri meriti in­finiti, alla vostra bontà, al vostro amore, ed accettate il mio umile omag­gio, la mia devota preghiera. Benedite, o Signore, questi miei sentimenti ed aiutatemi a passare san­tamente quest'ora. Vergine Immacolata, Angelo mio custode, Angeli e Santi tutti del cielo, pregate, intercedete per me. Breve pausa; poi un Pater, Ave, Gloria.

Preparazione

Nell'agonia del Getsemani Gesù ha chiesto il conforto di una veglia di pre­ghiera: «Vigilate e pregate », Egli dis­se agli Apostoli.

Nei giorni del disordine e del pec­cato, si rinnova a Gesù la causa di quella agonia di morte. E Gesù chie­de anche a noi il conforto di quest'ora di adorazione riparatrice.

Gli Apostoli, non seppero vegliare e pregare in quell'ora di tristezza; e poi­chè la terra era sorda all'angoscia dell’Uomo-Dio agonizzante, intervenne il cielo. Il Santo Vangelo, infatti, ci dice che un Angelo scese nel Getsemani a confortare il Martire divino.

Noi invece rispondiamo all'invito di Gesù, non lasciamoci sostituire dal cielo; e quell'opera di pietà che ha compiuto l'Angelo, compiamola noi stessi.

E' per noi sommo onore, caro Ge­sù, consolare il vostro cuore angoscia­to: siamo grati alla vostra bontà, che ci ha chiamati in questa ora di adora­zione a lenire le vostre pene, a portar­vi il conforto della nostra riparazione.

Vorremmo ancor noi essere angeli, come quello fortunato che scese nel­l'orto del Getsemani: ci consoliamo però nella mostra miseria, al pensiero che Voi, o Gesù, prima ancora del conforto del cielo, avete chiesto quello degli Apostoli, ancora imperfetti, ed a­vete saputo scusare la loro sonnolenza. Assisteteci, o Signore, affinché la no­stra preghiera in quest'ora vi riesca veramente gradita e confortatrice. (Breve pausa); poi un Pater, Ave, Gloria per implorare lo spirito di riparazione.

Adorazione

Quando Gesù chiese agli Apostoli co­sa dicesse la gente di Lui, si com­piacque vivamente della professione che Pietro fece della sua divinità, in riparazione delle falsità, di coloro che non lo volevano riconoscere per il Fi­glio di Dio.

Nei giorni del peccato, quando il piacere, i sensi, le passioni trionfano, e Gesù è dimenticato, disconosciuto e oltraggiato, prestiamo l'omaggio della nostra fede alla sua divinità, qui pre­sente nel Sacramento d'amore, cantan­do l'inno della nostra intelligenza, che crede senza comprendere.

Noi, o Signore, vi riconosciamo co­me il Dio del cielo e della terra, 1' E­manuele ossia il Dio con noi.

La folla ubriaca di sangue, nel pre­torio di Pilato, ripeteva rivolta a Ge­sù: “Non vogliamo che costui regni sopra di noi”.

Il medesimo grido satanico va ripe­tendo il mondo nelle sue follie.

Noi invece, o Signore, vi acclamia­mo nostro Re: Voi il Re dei secoli e­terni, il Re delle genti, il Dominatore di tutti i popoli. Venga il vostro regno sopra di noi, sopra tutte le nazioni, sopra tutta la terra. Ave; ave, o no­stro Re.

A Gesù che insistentemente chiede il cuore degli uomini, il povero mon­do oppone il suo sacrilego rifiuto e getta il suo cuore in pasto alle più bru­te passioni, ai vizi più ignominiosi.

E noi, o Gesù, vi offriamo il nostro cuore con tutto il trasporto dell'animo nostro: vogliamo che ogni suo palpito sia per Voi, che ogni suga fibra vibri per Voi, che ogni suo affetto termini in Voi.

Noi poniamo il nostro cuore vicino al Cuor vostro, pulsante d'amore per noi sotto le specie eucaristiche, perchè si riscaldi a quel fuoco divino e vi ria­mi ogni giorno più.

E con l'offerta del nostro cuore Ge­sù chiede pure l'omaggio del nostro corpo, nella purezza dei suoi sensi. Il povero mondo invece nelle sue follie a quante vergognose dedizioni si lascia indurre per accontentare i propri sen­si; quante ignominiose degradazioni commette per ravvoltolarsi nel fango dei vizio e trascinarvi gli altri, quante viltà compie per carpire le ghiande di cui si cibano gai animali immondi!

Noi inverse, ci Gesù, sentiamo tutta la gioia di prestarvi anche l'omaggio del nostro corpo, nella purezza dei suoi sensi, lierti di offrirvi quello che gli Angeli stessi non possono.

Gradite, o Signore, le nostre offer­te e concedeteci di mantenerci ad esse sempre fedeli.

(Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria affinchè Gesù Cristo sia sempre più conosciuto, amato e adorato nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il Sommo Pontefice e secondo le sue intenzioni.

Pater, Ave, Gloria per i bisogni spirituali e temporali della Parrocchia.

O Gesù dolcissimo, che mesto nel­l'orto del Getsemani, pregando il Pa­dre, avete agonizzato con effuso sudor di sangue, abbiate pietà di noi. Glo­ria al Padre…

O Gesù dolcissimo, che pel bacio del tradimento foste consegnato in ma­no degli empi, preso e, legato come un malfattore ed abbandonato dai disce­poli, abbiate pietà di, noi. Gloria al Padre…

O Gesù dolcissimo, che dall'iniquo concìlio dei Giudici foste proclamato reo di morte, e dall'iniquo Erode fo­ste disprezzato e burlato, abbiate pie­tà di noi. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Ringraziamento

Quando i Samaritani non vollero ri­cevere Gesù, gli Apostoli gli chiesero se avessero dovuto invocare dal cielo il fuoco per incenerirli.

Ma Gesù rispose loro: «Non sape­te di quale spirito dovete essere». E lo spirito di Gesù è spirito di miseri­cordia e di perdono.

Così ai Farisei che si scandalizzava­no del suo contegno cordiale coi pubblicani, ritenuti peccatori, Gesù rispon­deva che sono gli ammalati i quali han­no bisogno del medico, e ch' Egli era stato mandato per salvare coloro che erano periti nel male.

Siamo dunque grati, a Gesù di tanta misericordia, della quale, noi per pri­mi, abbiamo beneficiato.

Noi riconosciamo per esperienza, o Gesù, la vostra bontà. Voi non volete che il peccatore perisca, ma che si converta e viva; e noi vi ravvisiamo nel padre del figluol prodigo pentito; vi riconosciamo nel buon pastore, che va in cerca della pecorella smarrita. Voi avete detto nel Vangelo di far più festa per un peccatore che si converte, che non per novantanove giusti che perseverano nella virtù. Come siete buono, o Gesù, Grazie di tanta mise­ricordia.

Quante anime non hanno saputo re­sistere alle attrattive della vostra bon­tà e da una vita di peccato sono ritor­nate sul sentiero della virtù. Come già la Maddalena, la Samaritana, Zaccheo, il buon ladrone, così sempre, in tutti i secoli, numerosi sono i convertiti, ed anche il nostro secolo conta tante ani­me che sono state conquistate dalia vo­stra misericordia.

Della nostra conversione, di tutte le conversioni, noi vi ringraziamo, o Ge­sù­. Gli Ebrei ogni anno imponevano le loro mani sopra un capro, quasi vo­lessero addossargli i loro peccati, e poi lo cacciavano nel deserto. Quello era il grande sacrificio espiatorio.

Nella nuova legge Gesù stesso volle essere il nostro vero sacrificio: Egli si è addossati i nostri peccati si è fat­to il peccatore, ed ha espiato per noi con la sanguinosa tragedia del Calva­rio.

Salutiamo riconoscenti Gesù Crocifisso, l'innocente vittima dei nostri pec­cati!

Ave, o Vittima divina, confitta al tronco della Croce! Noi poveri pecca­tori in Voi troviamo il conforto e la sicurezza del perdono. Vi contemplia­mo o Gesù, sulla Croce col capo chi­no, sempre pronto a darci il bacio del perdono; colle braccia aperte in atte­sa d'accogliere i peccatori; col cuore squarciato, affinchè in esso tutti ritro­viamo il nostro rifugio.

Grazie, o Gesù, del vostro sacrifi­cio divino!

Le odierne iniquità ci fanno doman­dare come mai l'uomo non sia stato ancora radiato dalla faccia della terra. Ancor oggi, come nei giorni del dilu­vio, l'umanità è guasta, i peccati dila­gano; eppure Iddio non ha ancor det­to, come allora, di pentirsi di aver fat­to l'uomo.

«Ciò si deve, esclama il santo Cu­rato d'Ars, al sacrificio d'ella Messa, che in ogni istante si celebra sulla fac­cia della terra».

Per tanta fortuna eleviamo il grido della nostra riconoscenza a Gesù, il quale colla santa Messa rinnova in ogni istante il sacrificio della Croce e ce ne applica i meriti.

Salva, candida Ostia, vittima divina, ovunque e in ogni momento immolata pei nostri peccati! Con le mani di tutti i Sacerdoti noi ti eleviamo fra cielo e terra, riconoscenti per la tua divina meditazione.

Grazie, o Gesù, grazie per tanto beneficio.

La misericordia del Signore ha dato a noi peccatori un altro dono divino, il sacramento della Penitenza in esso abbiamo un mezzo facile per ottenere il perdono dei peccati. Anche per que­sto Sacramento sia viva la nostra rico­noscenza.

Quanto siete meraviglioso, o Signo­re, nelle opere della vostra misericor­dia! Grazie del perdono, della riabi­litazione, della pace, della forza che abbiamo trovato nella Confessione; grazie di tutte le conversioni che avete operato con questo Sacramento di bon­tà; grazie della riabilitazione di tanti sventurati; grazie della perfezione di tante anime. Grazie, o Gesù, per tanta miseri­cordia. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per il trionfo della Santa Chiesa.

Pater, Ave, Gloria per la santificazione del Clero.

Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni del Parroco.

O Gesù dolcissimo, che foste spo­gliato delle vesti e flagellato crudel­mente alla colonna abbiate pietà di noi. Gloria al Padre…

O Gesù dolcissimo, che foste coro­nato di spine, schiaffeggiato, percosso con una canna, velato nella faccia, ve­stito per derisione di porpora, in tanti modi schermito e saturato di obbro­bri, abbiate pietà di me. Gloria al Padre…

O Gesù dolcissimo, che foste pos­posto al ladrone Barabba, riprovato dai Giudei e condannato ingiustamen­te alla morte di croce, abbiate pietà di noi. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Impetrazione

Ed ora preghiamo: preghiamo an­zitutto per noi, affinchè Iddio si degni scuoterci dal nostro torpore, ci conceda un risveglio nella vita spirituale, ci faccia desiderosi della nostra perfe­zione.

O Dio, che non respingete nessu­no, ma che per vostra pietosa miseri­cordia, in vista della loro penitenza, vi placate cogli uomini benchè peccatori, guardate propizio alla preghiera della nostra umiltà ed illuminate i nostri cuori, affinchè possiamo sempre cam­minare nella via della nostra giustizia e servirsi con amore sempre più in­tenso.

Per Cristo, qui presente. Amen. Preghiamo per tutti i peccatori conceda loro il Signore di compren­dere la gravezza delle loro colpe e di rivolgersi a Lui con fiducia del perdo­no e con propositi di bene.

Voi, o Signore, che volete che il peccatore non perisca ma viva, mo­strate benigno la vostra ineffabile mi­sericordia a tutti i peccatori, affinchè spogli dai peccati e purificati dagli af­fetti terreni abbiamo la pace del vostro perdono ed i frutti della vostra grazia. Per Cristo, qui presente. Amen.

Preghiamo per i persecutori della Chiesa: conceda loro il Signore di ravvedersi della loro perfidia e cambi il loro odio in amore santo verso la mi­stica sposa di Cristo, contro la quale nessuna forza può prevalere.

Come un giorno, o Gesù, sulla via di Damasco mutaste il cuore di Saulo, vostro persecutore, e lo prendeste in­faticabile apostolo delle genia, così fate di tutti i persecutori della vostra Chie­sa, sicchè essa si allieti del loro amore e della logo riparazione.

Preghiamo per i profanatori del divinissimo Sacramento d'amore; faccia il Signore che i miseri comprendano la inconcepibile iniquità di rispondere alla prova più solenne dell'amore di­vino col tradimento della più nera per­fidia.

Fate, o buon Gesù, che il vostro di­vin Sacramento sia sempre oggetto del­l'amore degli uomini ed a chi ha osato ripetere il perfido tradimento di Giuda concedete di accogliere la grazia del perdono che l'Apostolo traditore vi ri­fiutò.

Preghiamo per i poveri bestemmiatori, affinchè conoscano l'orrendo insul­to verso un Dio sì grande, un Padre sì buono, un Benefattore sì generoso, e nessuno mai ripeta l'infernale linguag­gio dei demoni.

Ripetete o Gesù, pei poveri bestem­miatori la preghiera che sulla Croce a­vete fatto pei vostri crocifissori: “Non sanno quello che si fanno”; e fate che sulle loro labbra sia sempre la lode al vostro nonne divino.

Preghiamo per coloro che con tristi esempi, discorsi, stampe, divertimenti, fanno opera satanica di perversione fra l'innocenza; che il Signore faccia loro comprendere l'orribile, delitto ch'essi compiono, ben più grave dell'assassinio stesso, e risparmi loro il terribile casti­go minacciato dal simbolo della macina appesa al collo, che trascina in fondo al mare.

O Signore, che avete riposte le vo­stre predilezioni nulla fanciulleza e vi siete fatto difensore dell'innocenza, di­struggete l'opera nefasta dello scandalo e convertite coloro che fanno strage del­le anime innocenti; sicchè rivolte le loro cure all'edificazione ed educazione dell'infanzia, meritino il premio che a­vete promesso a chi avrà donato anche un solo bicchier d'acqua per vostro amore.

Preghiamo infine per i poveri infer­mi che sono vicini alla morte e non hanno ancora detestato le loro colpe; conceda loro il Signore di ascoltare gli ultimi inviti della sua grazia divina e di morire nell'amplesso del suo per­dono.

Aprite, o Signore, l'orecchio dei vo­stri servi, prossimi al vostro giudizio divino, alla voce della vostra miseri­cordia; e nello svanire delle cose ter­rene, siano presi dal desiderio delle co­se celesti. Maria Santissima, Madre della mise­cordia, sia propizia a tutti noi poveri peccatori. Amen. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per la conversione dei peccatori e degli infedeli.

Pater, Ave, Gloria in riparazione delle bestem­mie e della profanazione delle feste.

Pater, Ave, Gloria per gli agonizzanti.

O Gesù dolcissimo, che, carico del legno della croce, foste condotto al luo­go del supplizio come agnello innocen­te alla morte, abbiate pietà di noi. Gloria al Padre…

O Gesù dolcissimo, che foste anno­verato tra i ladroni, bestemmiato e deriso, abbeverato di fiele e di aceto, e tormentato da orribile strazi sulla cro­ce, abbiate pietà di noi. Gloria al Padre…

O Gesù dolcissimo, che morto sul patibolo della croce e ferito di lancia al cospetto della vostra Madre Santis­sima, mandaste dalla ferita sangue ed acqua, abbiate pietà di noi. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Riparazione

In questo quarto punto recita l'Atto di ri­parazione, composto dal Sommo Pontefice­ Pio XI.

O Gesù dolcissimo, che calato dalla croce foste bagnato dalle lacrime della vostra Madre addolorata e poi deposto nel sepolcro, abbiate pietà di noi. Gloria al Padre…

Gesù dolcissimo, il cui immenso a­more per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblio, di tra­scuratezza, di disprezzo, ecco che noi prostrati dinanzi ai vostri altari inten­diamo riparare con particolari attesta­zioni di onore una così indegna fred­dezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l'ama­tissimo vostro Cuore.

Ricordevoli però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità e provandone vivissimo dolore, implo­riamo anzitutto per noi la vostra mise­ricordia, pronti a riparare con volonta­ria espiazione, non solo i peccati com­messi da noi, ma anche quelli di coloro che, errando lontano dalla via della sa­lute, o ricusano di seguire Voi come pastore e guida ostinandosi nella loro infedeltà, o calpestando le promesse, del Battesimo hanno scosso il soavissimo giogo della vostra legge.

E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti ci pro­poniamo di ripararli ciascuno in parti­colare: l'immodestia e le brutture del­la vita e dell'abbigliamento, le tante in­sidie tese dalla corruttela alle anime in­nocenti, la profanazione dei giorni fe­stivi le ingiurie esecrande scagliate contro Voi e i vostri Santi, gli insulti lanciati contro il vostro Vicario e l'or­dine sacerdotale, le negligenze e gli or­ribili sacrilegi ond'è profanato lo stes­so Sacramento dell'amore divino, e in­fime le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da Voi fondata.

Ed oh! se potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti! Intanto come riparazione dell'amore divino con­culcato, noi Vi presentiamo, accompa­gnandola con le espiazioni della Vergi­ne vostra Madre, di tutti i Santi e dalle anime pie, quella soddisfazione che Voi stesso un giorno offriste sulla cro­ce al Padre che ogni giorno rinnovate sugli altari: promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sa­rà in noi e con 1'aiuto della vostra gra­zia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l'indifferenza verso si grande a­more, con la fermezza della fede, l'in­nocenza della vita, l'osservanza perfet­ta della legge evangelica specialmente della carità, e d'impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di Voci e di attrarre quanti più potremo alla vostra sequela. Accogliete, ve ne, preghiamo, o benignissimo Gesù, per intercessione della B. V. Maria Ripa­ratrice, questo volontario ossequio di riparazione, e vogliate conservarci fe­delissimi nella vostra ubbidienza e nel vostro servizio fino alla morte col gran dono della perseveranza, mercè il qua­le possiamo tutti un giorno pervenire a quella patria, dove Voi col Padre e con lo Spirito Santo vivete e regnate, Dio per tutti i serali del secoli. Così sia.
(Pausa di riflessione).


Pater, Ave Gloria per l'incremento dell'Azio­ne Cattolica in Italia e nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il rifiorimento dello spirito cristiano nella famiglia e nella società.

Pater, Ave, Eterno riposo per le anime del Pur­gatorio, specialmente per le più abbandonate.

O dolce Gesù, vivente, sofferente e morente per amor nostro, accordateci la grazia di soffrire con Voi, come Voi e per Voi, affinchè vivendo, soffrendo e morendo nel vostro amore, abbiamo ad essere eternamente beati con Voi. Gloria al Padre…

Eterno Padre, vi offro il Sangue pre­ziosissimo di Gesù in isconto dei miei peccati per i bisogni della Santa Chie­sa. Gloria al Padre…

Eterno Padre, io vi offro i meriti del Sangue preziosissimo di Gesù, vostro diletto figlio e mio Redentore divino, per tutti i miei bisogni spirituali e tem­porali e sopratutto per domandarvi la grazia di fare una buona morte. Glo­ria al Padre…

PREGHIERA PER LA COMUNIONE SPIRITUALE

Credo che Voi siete real­mente presente nel santissimo Sacra­mento dell'altare; vi adoro dall'abis­so del mio nulla; vi amo sopra ogni cosa e vi desidero nell'anima mia, e poichè adesso non posso ricevervi sa­cramentalmente, venite almeno spiri­tualmente, nel mio cuore. O Gesù, ve­nite!... (Breve pausa). Come se foste già venuto, io mi unisco tutto a Voi; vi adoro, vi bene­dico, vi ringrazio; rimanete sempre in me colla vostra grazia. O Gesù, mite ed umile di Cuore, rendete il mio cuore simile al vostro.

Dio sia benedetto.

Benedetto il suo santo nome.

Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e ve­ro Uomo.

Benedetto il nome di Gesù.

Benedetto il suo sacratissimo Cuore.

Benedetto, Gesù nel santissimo Sacramento dell'altare.

Benedetta la gran Madre di Dio, Ma­ria Santissima.

Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione.

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.

Benedetto san Giuseppe, suo castissi­mo sposo.

Benedetto Iddio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.



ROSARIO EUCARISTICO

MISTERI DOLOROSI


Deus, in adjutoriium meum intende. Domine, adjuvandum me festìna.

Gloria al Padre…

Sia lodato e ringraziato ogni momen­to il santissimo e divinissimo Sacra­mento.

I.

Nel primo mistero doloroso si con­templa l'agonia di Gesù nel Getsemani.

Pietosissimo Gesù, che agonizzante là nell'Orto degli Olivi e vista dei tan­ti vostri peccati foste abbandonato da­gli stessi vostri più cari, incapaci di pur vegliare a vostro conforto un'ora con Voi; deh! per quel Sangue che la angoscia vi spremette allora dal cuore, non permettete che noi, tanto più in­sensibili ed ingrati, vi abbandoniamo tutto solo in questo Tabernacolo santo dove giorno e notte state intercedendo per noi; ma concedeteci che troviamo anzi qui presso di Voi ogni nostro più soave conforto, anche nelle agonie più desolanti al cuore. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissmo Sa­cramento.

II.

Nel terzo mistero doloroso si contempla la flagellazione di Gesù alla co­lonna.

Pazientissimo Gesù, se già tanto sof­friste nel vedervi spogliato nudo e bar­baramente flagellato quale vilissimo schiavo, quanto più vi deve riuscire ora doloroso al cuore vedere gli stessi vostri cristiani, rinnegati e crudeli più degli antichi pretoriani e giudei, denu­dare i vostri altari, infrangere i Taber­nacoli, rapirne e contaminarne i vasi sacri, calpestandone con satanico odio e disprezzo le scarsissime specie. Deh ! concedeteci almeno di espiare tanti ec­cessi col pianto e dì ripararli solleciti col nostro più fervido amore. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

III.

Nel terzo mistero doloroso si contem­pla Gesù coronato di spine e schernito.

Ah! fu pure spietata barbarie, o Ge­sù, farvi oggetto d'ogni scherno e ludibrio, dopo avervi squarciate. le carni e trapassate le tempia di pungentissime spine! Ma quanti cristiani oggi ancora, non paghi di rinnovavi, peccando, tanti patimenti e disprezzi, osano an­cora afferirvisi innanzi, anche esposto sui vostri altari come su trono di mise­ricordia e di grazia, ad insultarvi coi più irriverente e scandaloso contegno, quasi a sfidarne i castighi! Oh! dateci grazia di adorarvi sempre, Re mansue­to e pietoso, con vara divozione ed a­mere. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

IV.

Nel quarto mistero doloroso si con­templa Gesù condannato a morte e ca­rico della Croce.

Fu eroica, o Gesù, quella invitta pa­zienza con cui ascoltaste la iniqua sen­tenza di morte; fu ammirevole l'ardore con cui vi abbracciaste alla vostra pe­santissima croce! Ma quanto più am­mirabile è quella divina carità con cui ogni giorno, alla voce dei vostri mini­stri, accettate la vostra mistica morte sui nostri altari, felice di potervi nuo­vamente e ad ogni ora del giorno sacri­ficare per noi nell'incruento sacrificio della Messa!

Deh! fate, o Signore, che grati al­meno a tanta carità vi assistiamo di frequente; con riconoscenza, con devo­zione e con fede a vostro conforto e nastro spirituale vantaggio. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

V.

Nel quinto mistero doloroso si con­templa Gesù confitto e morto in Croce. Consummatum est! Tutto è compiuto. Così Voi diceste, o Gesù, sulla Cro­ce, fra due ladroni, dissanguato, ane­lante fra i più atroci tormenti, tutto im­merso nelle più desolanti agonie, pre­sente anch'essa la vostra Madre afflIt­tissima. Eppure no, non era già esau­sta col vostro estrerno sospiro la vostra infinita carità. Ah! è qui, nel santissi­mo Sacramento dell'altare, che Voi rin­novate ogni giorno 'da secoli le stupende invenzioni del vostro amore, nonostan­te tante nostre ingratitudini ed offese! Deh! poichè non ha fine la vostra ine­sausta bontà, abbiano almen fine le no­stre ingratitudini e sia l'unico nostro pensiero quello di corrispondervi ed amarvi. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.



LITANIE in onore della Santissima Eucarestia

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, pietà Cristo, pietà

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici Cristo, esaudiscici

Padre del cielo, che sei Dio abbi pietà di noi

Figlio, redentore del mondo, che sei Dio abbi pietà di noi

Spirito Santo, che sei Dio abbi pietà di noi

Santa Trinità, unico Dio abbi pietà di noi

Santissima Eucarestia noi ti adoriamo

Dono ineffabile del Padre noi ti adoriamo

Segno dell'amore supremo del Figlio noi ti adoriamo

Prodigio di carità dello Spirito Santo noi ti adoriamo

Frutto benedetto della Vergine Maria noi ti adoriamo

Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo noi ti adoriamo

Sacramento che perpetua il sacrificio della croce noi ti adpriamo

Sacramento della nuova ed eterna Alleanza noi ti adoriamo

Memoriale della morte e risurrezione del Signore noi ti adoriamo

Memoriale della nostra salvezza noi ti adoriamo

Sacrificio di lode e di ringraziamento noi ti adoriamo

Sacrificio d'espiazione e di conciliazione noi ti adoriamo

Dimora di Dio con gli uomini noi ti adoriamo

Banchetto di nozze dell'Agnello noi ti adoriamo

Pane vivo disceso dal cielo noi ti adoriamo

Manna piena di dolcezza noi ti adoriamo

Vero Agnello pasquale noi ti adoriamo

Viatico della Chiesa pellegrina nel mondo noi ti adoriamo

Rimedio della nostra quotidiana fatica noi ti adoriamo

Farmaco di immortalità Mistero della fede noi ti adoriamo

Sostegno della speranza noi ti adoriamo

Vincolo della carità Segno di unità e di pace noi ti adoriamo

Sorgente di gioia purissima noi ti adoriamo

Sacramento che germina i vergini noi ti adoriamo

Sacramento che dà forza e vigore noi ti adoriamo

Pregustazione del banchetto celeste noi ti adoriamo

Pegno della nostra risurrezione noi ti adoriamo

Pegno della gloria futura noi ti adoriamo

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Perdonaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Ascoltaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Abbi pietà di noi.

Hai dato loro il pane disceso dal cielo. Che porta in sé ogni dolcezza.

Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile Sacra­mento dell'Eucarestia ci hai lasciato il memoriale della Tua Pasqua, fa' che adoria­mo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della Redenzione, tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERA DI CHIUSA

Vi ringrazio, o Signore, di avermi concesso di tenervi compagnia durante quest'ora di adorazione; perdonatemi ogni mancanza che vi avessi commes­sa e aiutatemi a mantenermi fedele ai buoni propositi che mi avete ispirato. Mi allontano, o Gesù, dal vostro al­tare, ma solo col corpo: rimango qui col cuore. Deh! fate ch'esso sia tutto vostro e non viva che per Voi. Amarvi quanto più mi è possibile e farvi amare anche dagli altri, ecco il mio ardente desiderio e la mia ultima preghiera: esauditela, ve ne prego, nell'infinita bontà del vostro Cuore. Ed ora beneditemi, o Gesù, e que­sta vostra benedizione mi accompagni in tutte le mie occupazioni; mi liberi dal peccato, mi difenda contro i miei spirituali nemici, mi mantenga a Voi fedele e mi rafforzi nel compimento, costante e generoso dei doveri del mio, stato. Benediteci tutti, o Signore, e salva­teci per i meriti del vostro preziosissi­mo Sangue. Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni dei Sommi Pontefici per l'acquisto delle sante in­dulgenze.



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03/09/2009 23:04

DODICESIMA ORA DI ADORAZIONE



PREGHIERA D’INTRODUZIONE


Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

Benedetto Gesù nel santissimo Sa­cramento dell'altare. Eccomi, o Signore, ai vostri piedi per continuare l'adorazione comincia­ta da altre lampade viventi: come es­se, anch'io sono venuto a Voi per tri­butarvi il mio umile omaggio di fede e di amore. Sono una pecorella del gregge che Voi avete affidato al pastore di que­sta Parrocchia; sono un membro della famiglia spirituale che riconosce nel Parroco il capo venerato; mi sento in quest'ora il rappresentante di tutti i miei fratelli di fede, e come tale la mia preghiera non vuol essere isolata e personale, ma la voce di tutto un concetto di lodi, la nota di un'armo­nia collettiva, che sale verso di Voi, per congiungersi alle angeliche armo­nie celesti. Amabilissimo Signore Gesù, intendo anzitutto prestarvi quell'omaggio di adorazione che dobbiamo a Voi, no­stro Dio, nostro Creatore e sovrano Signore. Riconoscendo i grandi ed innume­revoli benefici di cui ci avete ricolma­ti, voglio rendervi, o Gesù, un dove­roso ringraziamento. Confuso per la mia ingrata corri­spondenza e per le tante mie colpe, vengo ad invocare ai vostri piedi pie­tà e misericordia per me e per tutti i poveri peccatori. Vengo finalmente a pregarvi di con­tinuare verso di me e di tutti l'elargi­zione dei vostri benefici e delle vostre grazie.

O Gesù Sacramentato, che la mia lingua canti la vostra grandezza, la vostra bontà, le vostre misericordie e che vi esprima nel miglior modo gli umili e vivi sentimenti del mio cuore. Non guardate, o Gesù, alle mie col­pe che detesto, ma ai vostri meriti in­finiti, alla vostra bontà, al vostro amore, ed accettate il mio umile omag­gio, la mia devota preghiera. Benedite, o Signore, questi miei sentimenti ed aiutatemi a passare san­tamente quest'ora. Vergine Immacolata, Angelo mio custode, Angeli e Santi tutti del cielo, pregate, intercedete per me. Breve pausa; poi un Pater, Ave, Gloria.

LA PASSIONE DI GESU' CRISTO

I.

1. - O Gesù Salvator nostro, che nell'Orto degli Ulivi avete sudato san­gue alla vista dei vostri tormenti, dei nostri peccati e delle nostre ingratitudi­ni; che vi siete spogliato delle vostra fortezza per rivestirvi delle nostre infer­mità vi adoro tutto bagnato del vostro sangue. Ringrazio il vostro sacro Cuo­re, che tanto per noi si afflisse; detesto tutti i miei peccati che furono la causa della vostra tristezza; e sono risoluto di morire piuttosto che tornare a rattri­starvi. Datemi la grazia che possa con­cepire come Voi un gran dolore delle mie colpe, che resista, a qualunque co­sto alle tentazioni del mondo, del de­monio e della carne e che mi conformi in tutto ai voleri del vostro divin Pa­dre, per quanto contrari possano es­sere alle mie inclinazioni. Pater, Ave, Gloria.

2. - O Gesù Signor nostro, che sie­te stato schiaffeggiato e maltrattato in casa di Anna e Caifa e che dai Giudei foste posposto ad un omicida qual era Barabba, vi ringrazio, che abbiate sof­ferto per amor nostro ingiurie sì atroci e confusioni sì gravi. Vi domando per­dono di avere le tante volte preferito a Voi il demonio, o miserabili crea­ture. In avvenire incontrerò qualunque sacrificio piuttosto che nuovamente di­sonorarvi. Voi sarete sempre il Re del mio cuore e non mi accadrà mai più, come spero con la vostra grazia, di mettervi sotto i piedi dei vostri nemici, come ho fatto tante volte in passato per assecondare le mie passioni. Pater, Ave, Gloria.

3. - O Gesù, il più puro, il più casto di tutti gli uomini, la cui carne inno­cente è stata lacerata da tanti flagelli nella casa di Pilato per espiare i col­pevoli piaceri che noi ci prendiamo nel­la nostra, riconosco che anche per me avete sofferto così crudeli tormenti. So­no profondamente addolorato mirando tante piaghe che in Voi ho aperte e con­siderando che tante volte ve le ho rin­novate colle illecite soddisfazioni che ho procurate ai miei sensi ribelli. Per i vostri dolori acerbissimi vi scongiuro a santificare il mio corpo e l'anima mia, a purificarmi col vostro preziosis­simo Sangue da tutte le mie impurità e a non permettere mai che questa mia carne, lavata nel vostro sangue, si con­tamini ancora col peccato. Pater, Ave, Gloria. (Pausa di riflessione).

II.

1. - O Gesù, Re dei re, che vi lascia­ste per nostro amore coronare di spine e, nella canna postavi in mano e nello straccio di porpora gettatovi addosso, voleste portare le insegne del vostro spirituale dominio per schernito e sfi­gurato che siate, vi riconosco per mio Re e mio Dio, e, giacchè in tutto il vo­stro corpo non avete parte che non sia piagata, voglio mortificare il mio colla penitenza, per essere, come spero, membro non indegno del mistico vo­stro corpo. Pater, Ave, Gloria.

2. - O Redentore Gesù, che per no­stro amore siete stato inchiodato sopra una croce e avete versato tutto il vostro sangue per liberarci dalla schiavitù del demonio, vi ringrazio di questo a­more incomparabile che ci avete por­tato e di tante pene che avete per noi sofferte. Bacio con profondo rispetto i vostri piedi e il vostro costato trafitto dalla lancia. Vi adoro crocifisso e risol­vo adesso per sempre di perdere piut­tosto la vita che crocifiggervi, un'altra volta nel mio cuore con un peccato mor­tale. Aiutatemi colla vostra grazia a perseverare in questo santo proposito. Pater, Ave, Gloria.

3. - Adorabile Gesù, che mi rappre­sento allo sguardo come ancor penden­te dalla croce e fra gli spasimi acerbis­simi che vi hanno cagionato la morte, io vi adoro profondamente e con tutta l'animia mia; e quantunque i Giudei vo­mitino dileggi e bestemmie contro la vostra adorabile persona, io protesto altamente che vi riconosco e vi venero per mio Creatore, mio Sovrano e mio Dio.

Sì, o buon Salvatore, io adoro la vo­stra santa umanità così vilipesa e mal­trattata; adoro la vostra carne adora­bile tutta pesta e lacerata, le vostre os­sa slogate, i vostri piedi e le vostre mani trafitte dai chiodi; adoro il vostro capo traforato dalle spiane, i vostri oc­chi bagnati di lacrime, la vostra lingua amareggiata dal fiele e il vostro corpo piagato e sanguinante. Ma in partico­lare, o agonizzante Gesù, adoro il vo­stro Cuore desolato, e la vostr'Anima, immersa nella estrema amarezza e nel più gran dolore. Pater, Ave, Gloria. (Pausa di riflessione).

III.

1. - Santa agonia del mio Dio, estreme lacrime degli occhi suoi, ultimi so­spiri del suo petto, ultimi palpiti del suo Cuore, ultima afflizione del suo spiri­to, momento ultimo della sua vita, pri­mo istante della sua morte, io vi adoro come l'origine è la causa efficace della nostra redenzione.

O misericordioso Signore, aprite un'altra volta gli occhi per vedere lo stato miserabile dell'anima mia con quella stessa efficacia colla quale riguar­daste san Pietro dopo che vi aveva rin­negato. Ascoltate la mia preghiera co­me ascoltaste quella del buon ladrone, affinchè nell'ora della mia morte possa io pure ascoltare quelle consolanti parole: Oggi sarai con me in Paradiso. O misericordioso Gesù, per l'ineffa­bile tristezza della vostra divina agonia e per la vostra morte acerbissima, ab­biate compassione dell'anima mia quan­do starò per fare, il pericoloso passag­gio dal tempo all'eternità. Deh! in quel terribile momento mi purifichi il vostro sangue, mi difenda la vostra croce, mi serva d'asilo la ferita del vostro Cuore e dopo la morte mi aspra l'ingresso alla gloria che Voi ci avete acquistata a co­sto di tutto il vostro sangue. Pater, Ave, Gloria.

2. - O Gesù, nostra vita, che siete morto per noi e avete voluto essere da tutti abbandonato nella vostra morte, affinchè non restassimo abbandonati nella nostra! O mansuetissimo Agnel­lo, che vi siete sacrificato per la salute degli uomini! O vittima di amore e di pazienza, che siete stata consumata sul mistico rogo delle pene più atroci! O Santo dei santi, o Re dei re, che posso io fare per riconoscere una sì grande bontà. Perchè non posso morire come Voi siete morto per noi? lo credo che Voi siete il mio Salvatore, in cui è ri­posta tutta la speranza della mia salvezza. Giacchè mi avete data la vostra vita, spero che non mi negherete la vo­stra gloria. Detesto le mie colpe che furono la cagione della vostra morte e soffrirò tutti i mali immaginabili piut­tosto che farvi ancora morire nel mio cuore, poichè questa morte vi è più sensibile e ignominiosa di quella della croce. Vi domando perdono per tutti quelli che vi hanno offeso. Misericordia, o Signore, di me e di tutti i poveri peccatori. Pater, Ave, Gloria.

3. - O Gesù, vittima innocente, che coi vostri patimenti e colla vostra mor­te avete cancellato i peccati del mondo, insieme a tutte le creature da Voi re­dente io vi adoro, vi ringrazio le vi pre­go a non permettere che tante pene da Voi sofferte per nostro amore divenga­no per mia malizia inutili alla mia vita eterna ed occasione di maggior pena nell'inferno.

O Gesù, da tutti abbandonato, afflit­to, desolato, agonizzante e rassegnato in tutto al volere del divin Padre, di­struggete in me l'amore del mondo e dei suoi piaceri, datemi un vero spirito di pazienza e di rassegnazione in tutte le afflizioni che vi piacerà di mandarmi. Pater, Ave, Gloria. (Pausa di riflessione).

IV.

1. - O Gesù, accusato, calunniato, ol­traggiato con tanti disprezzi, ispiratemi coraggio a disprezzare i giudizi del mando ed a soffrire pazientemente tut­te le sue dicerie, le maldicenze e gl'im­properi per conformarmi a Voi, amato maestro.

O Gesù straziato dai flagelli, coro­nato di spine, tutto ricoperto di piaghe per amor nostro, datemi forza di tolle­rare per vostro amore i dolori delle malattie e le miserie della vita.

O Gesù, abbandonato nelle mani dei carnefici e condannato all'infame pati­bolo della croce, concedetemi grazia di abborrire le vanità, la superbia e l'am­bizione del mondo e quindi amare a vostro esempio l'abbiezione della croce.

O Gesù, oppresso dal carico pesante della croce, io unisco me stesso a Voi e la mia croce alla vostra; porgetemi aiuto a portarla con la medesima gene­rosità e costanza con cui, a gloria del vostro divin Padre e a salute delle anime nostre, la portaste Voi per primo. Pater, Ave, Gloria.

2. - O Gesù sollevato in croce, atti­ratemi a Voi; Voi moriste per me, eb­bene fate che io viva unicamente per Voi, e che d'ora innanzi, crocifisso ai mando ed a me stesso, non pensi che ad amarvi e conformarmi ai vostri e­sempi, sicchè nell'ora estrema, quando mi sarà posto fra le mani il crocifisso, io possa trovare nelle vostre piaghe il necessario conforto contro gli orrori e i pericoli della morte, e spirando tra le vostre braccia l'anima mia, possa ve­nire finalmente a godere il frutto com­pito della vostra redenzione in Paradi­so, come per i meriti della vostra mi­sericordia. Pater, Ave, Gloria.

3. - Nel mirarvi, o caro Gesù, ridot­to ad uno stato così compassionevole, io non posso a meno che ammirare la grandezza del vostro amore e la singo­larità del beneficio che Voi ci avete fatto nel rendirci a sì caro prezzo dalla schiavitù del demonio e restituirci alla diritto del Paradiso. Potevate redimere libertà dei figliuoli di Dio, e quindi al mondo con una lacrima e invece ave­te voluto spargere tutto il vostro san­gue: e ciò che faceste per tutto il mondo lo avreste fatto anche per un'anima sola. Oh, amore veramente divino! E chi sarà mai così ingrato da non corri­spondervi? Chi sarà così crudele da rinnovarvi col peccato i vostri obbro­bri, i vostri spasimi?

Ah, per quel capo tutto traforato di spine, fate, o Gesù, che la mia mente non lasci rnai di pensare alla vostra passione, alla vostra morte, al fine di corrispondere a tanto amore con una inalterabile fedeltà nel vostro santo ser­vizio.

E voi, o vergine addolorata, per quel tormento indicibile che provaste nel ve­dervi deposto in grembo il vostro caro Gesù, tutto contraffatto dalle piaghe e grondante di sangue, ottenetemi, vi prego, la grazia di piangere efficacemen­te le mie colpe che furono l'unica ca­gione dei patimenti del vostro divin Fi­glio e dei patimenti vostri. Mater dolo­rosa, ora pro nobis. Pater, Ave, Gloria. (Pausa di riflessione).

PREGHIERA PER LA COMUNIONE SPIRITUALE

Credo che Voi siete real­mente presente nel santissimo Sacra­mento dell'altare; vi adoro dall'abis­so del mio nulla; vi amo sopra ogni cosa e vi desidero nell'anima mia, e poichè adesso non posso ricevervi sa­cramentalmente, venite almeno spiri­tualmente, nel mio cuore. O Gesù, ve­nite!... (Breve pausa). Come se foste già venuto, io mi unisco tutto a Voi; vi adoro, vi bene­dico, vi ringrazio; rimanete sempre in me colla vostra grazia. O Gesù, mite ed umile di Cuore, rendete il mio cuore simile al vostro.

Dio sia benedetto.

Benedetto il suo santo nome.

Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e ve­ro Uomo.

Benedetto il nome di Gesù.

Benedetto il suo sacratissimo Cuore.

Benedetto, Gesù nel santissimo Sacramento dell'altare.

Benedetta la gran Madre di Dio, Ma­ria Santissima.

Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione.

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.

Benedetto san Giuseppe, suo castissi­mo sposo.

Benedetto Iddio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.



ROSARIO EUCARISTICO

MISTERI GLORIOSI


Deus, in adjutorium meum intende. Domine, ad adjuvandum me festina.

Gloria al Padre…

Sia lodato e ringraziato ogni momen­to il santissimo e divinissimo Sacra­mento.

I.

Nel primo mistero glorioso si con­templa la Risurrezione di Nostro Signo­re Gesù Cristo.

Sia benedetta, o Signore, l'alba di quel faustissimo giorno, in cui, vinci­tore della morte, risorgeste glorioso per non più morire. Deh! per quel gaudio che inondò il cuore della vostra Madre Santissima e dei vostri discepoli nel vedervi risorto a vita gloriosa, conce­dete a noi che, nutrendoci spesso del vostro sacratissimo Corpo, vero Pane di vita, risorgiamo noi pure dal sepol­cro delle nostre spirituali infedeltà e tiepidezze, per vivere costantemente in Voi e per Voi. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

II.

Nel secondo mistero glorioso si con­templa l'ascensione di Gesù Cristo al cielo.

Gesù caro, no che non abbiamo da invidiar molto ai beati la sorte di ve­dervi finalmente regnare su in cielo, dopo aver compiuta la vostra dolorosa missione sulla terra. Quello che fanno i beati in cielo possiamo e dobbiamo fare anche noi quaggiù a vostro riguar­do nel Sacramento dell' Eucaristia. Deh! concedeteci che nostro vero ed unico gaudio in terra sia quello di trat­tenerci con Voi, nostro eucaristico Be­ne. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

III.

Ne terzo mistero glorioso si contem­pla la discesa dello Spirito Santo sopra gli Apostoli.

Nel lasciare la terra, o Gesù, Voi prometteste agli Apostoli che non li a­vreste lasciati orfani, ma avreste loro mandato un altro Paraclito e consola­tore in vostra vece. Deh! poichè anche a noi lo avete promesso, riempiteci, o Signore, di questo divino Spirito; affin­chè purificati gli affetti e tutti rinnovel­lati in amore per Voi, non ci sentiamo più orfani quaggiù sulla terra, ma me­ritiamo di avere sempre in Voi, nasco­sto sotto gli eucaristici veli, un vero padre, fratello ed amico. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

IV.

Nel quarto mistero glorioso si con­templa l'Assunzione di Maria Vergine al Cielo.

Avventuratissima Vergine e benedet­ta fra tutte le rnadri, Maria, per la gioia ineffabile che ebbe a provare il vostro cuore, quando dopo sì lungo tempo di esilio dal vostro Figliuolo Gesù, foste finalmente dagli Angeli assunta presso a Lui nella gloria, deh 1 impetrateci di non gustare altro conforto in questo tristissimo esilio, che quello di unirci a Lui Sacramentato qui in terra, per possederlo un giorno con voi svelato eter­namente nel cielo. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

V.

Nel quinto mistero glorioso si con­templa l'incoronazione di Maria Ver­gine e la gloria di tutti i santi.

O gloriosissima Vergine,, regina dei santi e degli angeli, imperatrice del mondo, dal trono della vostra gloria riguardaste pietosa ai vostri poveri figli, esuli in questa valle di lacrime; soc­correteci voi in tanti affanni, voi di­fendeteci dai nostri spirituali nemici, af­finchè dopo d'aver riposto in vita ogni nostra delizia e conforto nel vostro Fi­gliuolo Gesù in Sacramento, dopo di averlo adorato, visitato solitario, ac­compagnato ai morenti, meritiamo an­che noi di riceverlo in Viatico nelle estreme nostre agonie, per poi goderlo in cielo e possederlo con voi eterna­mente beati. Cosi sia. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.



LITANIE in onore della Santissima Eucarestia

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, pietà Cristo, pietà

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici Cristo, esaudiscici

Padre del cielo, che sei Dio abbi pietà di noi

Figlio, redentore del mondo, che sei Dio abbi pietà di noi

Spirito Santo, che sei Dio abbi pietà di noi

Santa Trinità, unico Dio abbi pietà di noi

Santissima Eucarestia noi ti adoriamo

Dono ineffabile del Padre noi ti adoriamo

Segno dell'amore supremo del Figlio noi ti adoriamo

Prodigio di carità dello Spirito Santo noi ti adoriamo

Frutto benedetto della Vergine Maria noi ti adoriamo

Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo noi ti adoriamo

Sacramento che perpetua il sacrificio della croce noi ti adpriamo

Sacramento della nuova ed eterna Alleanza noi ti adoriamo

Memoriale della morte e risurrezione del Signore noi ti adoriamo

Memoriale della nostra salvezza noi ti adoriamo

Sacrificio di lode e di ringraziamento noi ti adoriamo

Sacrificio d'espiazione e di conciliazione noi ti adoriamo

Dimora di Dio con gli uomini noi ti adoriamo

Banchetto di nozze dell'Agnello noi ti adoriamo

Pane vivo disceso dal cielo noi ti adoriamo

Manna piena di dolcezza noi ti adoriamo

Vero Agnello pasquale noi ti adoriamo

Viatico della Chiesa pellegrina nel mondo noi ti adoriamo

Rimedio della nostra quotidiana fatica noi ti adoriamo

Farmaco di immortalità Mistero della fede noi ti adoriamo

Sostegno della speranza noi ti adoriamo

Vincolo della carità Segno di unità e di pace noi ti adoriamo

Sorgente di gioia purissima noi ti adoriamo

Sacramento che germina i vergini noi ti adoriamo

Sacramento che dà forza e vigore noi ti adoriamo

Pregustazione del banchetto celeste noi ti adoriamo

Pegno della nostra risurrezione noi ti adoriamo

Pegno della gloria futura noi ti adoriamo

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Perdonaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Ascoltaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Abbi pietà di noi.

Hai dato loro il pane disceso dal cielo. Che porta in sé ogni dolcezza.

Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile Sacra­mento dell'Eucarestia ci hai lasciato il memoriale della Tua Pasqua, fa' che adoria­mo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della Redenzione, tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERA DI CHIUSA

Vi ringrazio, o Signore, di avermi concesso di tenervi compagnia durante quest'ora di adorazione; perdonatemi ogni mancanza che vi avessi commes­sa e aiutatemi a mantenermi fedele ai buoni propositi che mi avete ispirato. Mi allontano, o Gesù, dal vostro al­tare, ma solo col corpo: rimango qui col cuore. Deh! fate ch'esso sia tutto vostro e non viva che per Voi. Amarvi quanto più mi è possibile e farvi amare anche dagli altri, ecco il mio ardente desiderio e la mia ultima preghiera: esauditela, ve ne prego, nell'infinita bontà del vostro Cuore. Ed ora beneditemi, o Gesù, e que­sta vostra benedizione mi accompagni in tutte le mie occupazioni; mi liberi dal peccato, mi difenda contro i miei spirituali nemici, mi mantenga a Voi fedele e mi rafforzi nel compimento, costante e generoso dei doveri del mio, stato. Benediteci tutti, o Signore, e salva­teci per i meriti del vostro preziosissi­mo Sangue. Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni dei Sommi Pontefici per l'acquisto delle sante in­dulgenze.


[SM=g27998]

Mt. 24,15 ss
"Quando dunque vedrete stare in luogo Santo l'abominio della desolazione, di cui parla il profeta Daniele, chi legge intenda.... vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai c'è stata dall'origine del mondo fino ad ora, né mai vi sarà. Se non fossero stati abbreviati quei giorni, nessun uomo si salverebbe. Tuttavia, a causa degli eletti, saranno abbreviati quei giorni".


[SM=g27998] Amen!
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