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03/09/2009 22:23 | |
Da Lampade viventi (Lettera, 20 luglio 1927)
Dio solo! Mia figlia, non vi è vita religiosa senza vita interiore, se il tuo cuore non è tutto di Dio, invano abiti nella
Sua casa e ti fregi del Suo Nome. Tu lo vedi, mia figliuolina: la vita d'una suora è vita di continua attività e se non
fosse vivificata dallo spirito interno di fede e d'amore, sarebbe infeconda di santi affetti. Ma tu, appena levata, poni Dio
nel tuo intelletto, con la santa meditazione; Dio nel Suo cuore, con la Comunione; Dio nella tua volontà con l'osservanza della tua regola.
A Lui voli il tuo pensiero, mentre il corpo attende al suo ufficio, a Lui tutto il tuo affetto che si riconcentra oramai in Dio solo […]. Ricercalo in tutti i tuoi lavori, ed essi siano ben fatti solo per Lui: a che varrebbe togliere con tanta accuratezza la polvere in ogni angolo, se non avessimo un'egual cura per quella che copre
l'anima nostra e che c'impedisce di veder Dio?
A che varrebbe avere lo sguardo raccolto quando sentiamo di essere
osservati, se non è raccolto il nostro spirito che Dio solo vede? Chiedigli la Sua grazia, in questi giorni, chiedigliela con
forza e costanza ed Egli te la darà, e santifica ogni tuo atto, ogni tua parola, per esser bella agli occhi Suoi.
E quando t'inginocchi, passando davanti al Tabernacolo, comunicati spiritualmente, perché egli possa trasformarti in Lui e perché la tua vita sia nascosta, con Cristo, in Dio.
Quanto segue è tratto da un libricino devozionale del Gruppo "Lampade Viventi" del 1900
PER VOI, LAMPADE VIVENTI!
AVVERTENZE
1. - Scopo di questo Manuale si è quello di rendere facile e proficuo alle «Lampade viventi» il devoto impegno che si sono assunto, di fare cioè la propria ora di adorazione nei giorno e nell'ora fissata. Esso è stato compilato in modo che l'anima adoratrice trovi in ogni ora indicato minutamente il modo pratico di compiere la propria adorazione, con una varietà di pii esercizi, che le facciano trascorrere il tempo senza pesantezza.
Da ciò si comprende che il presente Manuale è indirizzato particolarmente alle buone e semplici persone, che non avendo molta coltura e formazione spirituale ma ricche di buona volontà e di amore all'Eucaristia, sentono più il bisogno di una guida che le aiuti nel manifestare a Gesù Sacramentato sentimenti convenienti al loro compito di adoratori.
2. - Ogni ora di adorazione è divisa in due parti.
La prima parte, che occupa circa quaranta minuti, comprende gli atti relativi ai quattro fini della Santa Messa, secondo il metodo comunemente usato del Beato Eymard, e cioè: adorazione, ringraziamento, riparazione e supplica. Questi atti sono intercalati dalla recita di Pater, Ave, Gloria secondo particolari intenzioni indicate e da invocazioni, relative a ciascuno dei quattro fini sopradetti ed ogni invocazione è seguita dalla recita di un Gloria Patri. Questa prima parte termina colla Comunione spirituale.
La seconda parte occupa gli ultimi venti minuti e comprende il Rosario eucaristico, in cui l'enunciazione di ogni mistero è seguita da qualche breve riflessione e preghiera in relazione all'Eucaristia. Questo Rosario eucaristico ha il doppio vantaggio di rendere più devota e meditata la recita abituale del Santo Rosario e di far impiegare in un modo facile l'ultimo tempo dell'ora di adorazione, che talvolta potrebbe riuscire un po' pesante. Questo Rosario eucaristico si potrebbe terminare colla recita delle Litanie della Beata Vergine o del Sacro Cuore, che si trovano in Appendice
3. - Dopo ciascuno dei quattro atti relativi - ai quattro fini, é indicata una pausa di riflessione, durante la quale l'anima si fermerà a riflettere e ad eccitarsi a sentimenti corrispondenti al fine desiderato. E' questo il tempo di ascoltare l'interna voce del Signore e di parlare a Lui colla semplicità e la confidenza con cui il figlio buono parla alla mamma sua. Quanta meglio si impiegherà tale pausa di riflessione, tanto maggiore sarà il vantaggio che si ricaverà dall'adorazione. Il Signore gradirà quanto mai questi pensieri ed affetti, fiori olezzanti dell'anima, mentre i sentimenti che si sono espressi leggendo son quasi fiori tolti a prestito.
4. - Ho aggiunto in Appendice una breve raccolta di preghiere eucaristiche, da usarsi quando restasse del tempo libero dopo la recita delle preghiere indicate in ciascuna ora.
Nell'indice ho indicato le pagine in cui sono contenuti i quattro Rosari eucaristici, e ciò per comodità di chi intendesse in qualche ora di adorazione leggere le riflessioni e preghiere relative a tutti i quindici misteri di un Rosario eucaristico, occupando il resto dell'ora con preghiere riportate nell'Appendice. In tal caso ad ogni mistero potrà far seguire la recita soltanto di un Pater, Ave, Gloria e della giaculatoria Sia lodato e ringraziato, ecc.
5. - Il Beato Eymard, il grande apostolo dell'Eucaristia, rivolgeva agli adoratori questa calda esortazione, che ogni « Lampada vivente» deve considerare come rivolta a sè: « Considerate l'ora di adorazione come un'ora di Paradiso; andatevi come al Cielo, al celeste festino e così quest'ora sarà sempre da voi desiderata, salutata con gioia. Nutritene amorosamente la brama nel vostro cuore e dite a voi stesso: fra quattro, fra due ore, entro un'ora andrò all'udienza di grazia e di amore di Nostro Signore: mi ha invitato, mi aspetta, mi desidera ».
PARTE PRIMA
LE LAMPADE VIVENTI
Chi sono.
Le «Lampade viventi » sono anime sinceramente cristiane che amano davvero Gesù e vogliono rendere a Lui un culto particolare di adorazione nel SS.mo Sacramento, con impegnarsi perchè almeno durante le ore del giorno, Egli abbia intorno a sè degli adoratori, che gli presentino i loro omaggi, le loro suppliche, le loro proteste d'amore in nome proprio e di tutto il popolo cristiano.
Dal momento che Gesù ha voluto fissare la sua dimora perenne in mezzo a noi nei nostri Tabernacoli, non bisogna lasciarlo solo: è troppo giusto che sia perennemente adorato in questo augustissimo Sacramento. Se Gesù ha voluto trovare le sue delizie nell'abitare coi figli degli uomini, non vorranno questi trovare le loro delizie nello stare vicino a Lui?
Il Santo Curato d'Ars diceva ai suoi parrocchiani: « Ah! miei fratelli; se noi avessimo gli occhi degli Angeli, vedendo nostro Signore Gesù Cristo che è qui presente su questo Altare e ci guarda, oh, quanto l'ameremmo noi! Vorremmo non più separarcene e sempre rimanere ai suoi piedi: sarebbe una pregustazione del cielo e ogni altra cosa ci diverrebbe insipida. Ma vedete: è la fede che ci manca. Oh indifferenza! oh ingratitudine!... Fratelli miei, siamo troppo disgraziati se non le comprendiamo queste cose! Ben le intenderemo un giorno, ma non saremo più in tempo! ».
Ebbene, le «Lampade viventi», ben comprendono le esigenze dell'amore, vogliono che almeno durante il giorno Gesù non resti solitario e abbandonato nel Tabernacolo e perciò si danno la parola d'ordine: Facciamo la guardia d'onore a Gesù Sacramentato: di ora in ora passi davanti a Lui un turno di anime adoratrici.
Come la lampada arde e brucia incessantemente dinanzi all'altare e vuol essere espressione di fede e di amore, così queste anime generose vogliono essere tante lampade viventi davanti al Re divino e con la loro presenza vogliono dargli una perenne testimonianza di fede e di amore.
Così è venuta concretandosi 1'istituzione dei «Turni di adorazione diurna» al Santissimo Sacramento, i cui ascritti si sogliono chiamare « Lampade viventi ».
Ufficio delle «Lampade viventi».
Le « Lampade viventi » attestano la presenza del Re divino. Purtroppo dopo venti secoli di cristianesimo e di Eucaristia è vero ancora il lamento, e il rimprovero del Battista: «In mezzo a voi è presente Uno che voi non conoscete». Ebbene, le «Lampade viventi», adoranti dinanzi al tabernacolo, hanno la sublime missione di rivelare questo grande Sconosciuto, risvegliando la fede e il rispetto in quanti entrano in Chiesa.
Le «Lampade viventi» rappresentano tutto il popolo cristiano a nome del quale offrono a Gesù Sacramentato l'omaggio della adorazione e del ringraziamento e da Lui supplicano abbondanza di grazie. Così quanti dalle loro occupazioni sono tenuti lontani dalla Chiesa hanno chi, li sostituisce dinanzi all'altare, hanno chi prega, adora, benedice, ringrazia e supplica anche per loro e a nome loro.
Le « Lampade viventi » presentano continue riparazioni per tanti peccati che si commettono nella Parrocchia e nel mondo, placando così la Divina Maestà oltraggiata e attirando sulle anime abbondanza di perdono e di misericordia. In tal modo esse vengono assumendo l'ufficio nobilissimo di Riparatrici, di Consolatrici, di Vittime dell'Amore oltraggiato.
Le « Lampade viventi » soprattutto ardono d'amore per l'Ospite divino del Tabernacolo. Innanzi all'altare la piccola fiammella della lampada eucaristica arde notte e giorno e le « Lampade viventi » uniscono il palpito del loro cuore al guizzo ardente di quella fiamma e anche esse desiderano bruciare e consumarsi innanzi a Gesù. Esse riconoscono in Lui l'Amico divino e gli ripetono incessantemente quella parola che è sempre nuova, sempre bella, sempre cara, anche se ripetuta milioni di volte: «Io ti amo! ».
Anime cristiane, non è veramente bello, grande, efficace l'ufficio che è affidato alle « Lampade viventi» ? Per partecipare ad un tale nobilissimo ufficio non vi sentite di sacrificare un'ora al mese, per passarla in adorazione dinanzi al Re d'Amore?
Impegni delle « Lampade viventi ».
Un tonico impegno si assumono le « Lampade viventi » iscrivendosi al «Turno di adorazione diurna » : quello di passare in adorazione davanti al Santissimo un'ora al mese, però in giorno fisso e a ora fissa.
Il giorno viene fissato da chi è a capo dell’Opera e organizza i turni.
L'ora, invece viene scelta da chi si ascrive, secondo la propria comodità. Chi, però, potesse rinunciare a tale scelta, accettando dalla Direzione dell'Opera anche la designazione dell'ora, farebbe ottima cosa e faciliterebbe molto l'organizzazione dei turni.
In caso di impossibilità a compiere l'adorazione nell'ora fissata, la persona iscritta si obbliga a trovare, se può, chi la sostituisca, o, almeno, ad avvisare per tempo il Delegato o la Zelatrice perchè provveda alla sostituzione, in modo che il turno di Adorazione non resti interrotto.
Le « Lampade viventi» si faranno poi un impegno d'onore e di amore di essere puntuali in Chiesa all'ora fissata. A1 termine, peró, della propria ora non vi è obbligo di aspettare chi deve dare il cambio.
Un'ora al mese! E' ben poca cosa; ma quell'ora al mese, perchè speciale, perchè coordinata, fa parte di una grande unione, la quale forma una grande forza: una unione ordinata che dà per effetto una schiera di anime, che passano per turno in ordine continuato, rendendo perpetuo omaggio di onore e di amore a Gesù nell'Eucaristia, che non sarà più solitario e abbandonato.
Al Datore e Conservatore della vita; al Padrone del tempo e di quanto il tempo ci dona, diamo ogni mese un'ora di questo tempo, perchè tale sia luce, sia fiamma, sia profumo che salga a Lui e da Lui ridiscenda in pioggia di benedizione e di grazia.
Non solo freddi marmi e metalli, non solo luci simboliche e fiori che appassiscono, ma anime, ma vite, lampade viventi e amanti stiano e ardano dinanzi a Lui, che è vita, la vera Vita delle anime nostre!
L'organizzazione dei turni. Per arrivare allo scopo, cioè per ottenere che durante le ore del giorno Gesù nell'Eucaristia abbia sempre qualche lampada vivente dinanzi a Lui, due cose sono necessarie: le persone che s'impegnano per l'adorazione.
L’organizzazione dei turni.
Per arrivare allo scopo, cioè per ottenere che durante le ore del giorno Gesù nell’Eucaristia abbia sempre qualche lampada vivente dinanzi a Lui, due cose sono necessarie: le persone che s’impegnano per l’adorazione e l’organizzazione dei turni.
Però anche le Parrocchie in cui non si potesse ottenere tanto, potranno fare qualche cosa e sarà già molto per l'onore di Gesù e per il vantaggio delle anime.
Tutto sta dall'incominciare.
E si potrebbe incominciare dall'organizzare i turni per un giorno di ogni settimana; per esempio per il giovedì.
Calcolando il massimo di cinque giovedì per ogni mese e dieci ore per ogni giovedì, con cinquanta persone si arriverebbe ad avere in tutti i giovedì del mese un turno di persone che si susseguono ininterrottamente nell'Adorazione dalle 8 del mattino alle 6 della sera.
Con un po' di zelo non si potrà trovare questo minimo di una cinquantina di persone che s'impegnino per un'Ora di Adorazione al mese? E se si possono trovare, perché non incominciare?
Il più delle volte le anime sono più generose di quel che si crede; e le difficoltà meno insuperabili di quello che di primo tratto potevano sembrare.
Assicurati i turni per i cinque giovedì di ogni mese, potendo in seguito disporre di una altra cinquantina di persone si organizzeranno i turni per un altro giorno settimanale, per esempio per tutti i venerdì del mese, e così di seguito secondo la possibilità.
In tal modo, incominciando dal poco, in certe Parrocchie si potrà arrivare a completare i turni per tutti i giorni del mese, ciò che prima sembrava impossibile. Ma se anche a questo massimo non si potesse arrivare, non è già molto aver dei turni di adoratori per uno o più giorni di ogni settimana?
L'esempio dei Curato d'Ars.
Volete sapere quale fu il primo lavoro del santo Curato d'Ars per convertire la sua Parrocchia? Ars era una terra pressochè infedele; l'ignoranza e il mal costume l'avevano ridotta un campo di sterpi dove la vita cristiana, la preghiera, la purezza dei costumi non erano quasi più conosciute. Di questo campo di sterpi come fare una vigna eletta?
« Primo studio del santo Curato - dice il suo biografo Monnin - fu di istituire nella sua Chiesa l'Adorazione perpetua diurna. Ma come venirne a capo? Dove trovare gli adoratori? Quando un pensiero viene dallo Spirito Santo ed è ricevuto in un cuore fedele, raramente avviene che, ad onta delle più sfavorevoli circostanze, non percorra il suo cammino... ». E lo zelo del santo Curato seppe superare ogni difficoltà; trovò alcune poche persone in cui era rimasta viva la fiamma delle fede e dell'amore, le quali con ammirabile generosità si impegnarono di attuare l'ardente desiderio del loro santo Pastore. Così nella piccola chiesa d'Ars, per l'addietro abbandonata, come lo sono tante povere chiese di campagna, si poteva vedere ad ogni ora del giorno qualche persona in adorazione, vera «lampada vivente ».
E le benedizioni del Cielo scesero abbondanti; la grazia fece le sue conquiste; quella Parrocchia fu trasformata.
L'esempio del santo Curato d'Ars possa trovare tanti imitatori quanti sono i pastori d'anime!...
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