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Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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Le "Lampade Viventi" (gruppi e singoli per non lasciare solo Gesù in Chiesa)

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2009 23:04
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03/09/2009 22:23



Da Lampade viventi (Lettera, 20 luglio 1927)

Dio solo! Mia figlia, non vi è vita religiosa senza vita interiore, se il tuo cuore non è tutto di Dio, invano abiti nella
Sua casa e ti fregi del Suo Nome. Tu lo vedi, mia figliuolina: la vita d'una suora è vita di continua attività e se non
fosse vivificata dallo spirito interno di fede e d'amore, sarebbe infeconda di santi affetti. Ma tu, appena levata, poni Dio
nel tuo intelletto, con la santa meditazione; Dio nel Suo cuore, con la Comunione; Dio nella tua volontà con l'osservanza della tua regola.
A Lui voli il tuo pensiero, mentre il corpo attende al suo ufficio, a Lui tutto il tuo affetto che si riconcentra oramai in Dio solo […]. Ricercalo in tutti i tuoi lavori, ed essi siano ben fatti solo per Lui: a che varrebbe togliere con tanta accuratezza la polvere in ogni angolo, se non avessimo un'egual cura per quella che copre
l'anima nostra e che c'impedisce di veder Dio?

A che varrebbe avere lo sguardo raccolto quando sentiamo di essere
osservati, se non è raccolto il nostro spirito che Dio solo vede? Chiedigli la Sua grazia, in questi giorni, chiedigliela con
forza e costanza ed Egli te la darà, e santifica ogni tuo atto, ogni tua parola, per esser bella agli occhi Suoi.

E quando t'inginocchi, passando davanti al Tabernacolo, comunicati spiritualmente, perché egli possa trasformarti in Lui e perché la tua vita sia nascosta, con Cristo, in Dio.



Quanto segue è tratto da un libricino devozionale del Gruppo "Lampade Viventi" del 1900 [SM=g27998]


PER VOI, LAMPADE VIVENTI!

AVVERTENZE


1. - Scopo di questo Manuale si è quello di rendere facile e proficuo alle «Lampade viventi» il devoto impegno che si sono assun­to, di fare cioè la propria ora di adorazione nei giorno e nell'ora fissata. Esso è stato compilato in modo che l'anima adoratrice trovi in ogni ora indicato minutamente il modo pratico di com­piere la propria adorazione, con una varietà di pii esercizi, che le facciano trascorrere il tempo senza pesantezza.

Da ciò si comprende che il presente Manuale è indirizzato particolarmente alle buone e semplici persone, che non avendo molta coltura e formazione spirituale ma ricche di buona vo­lontà e di amore all'Eucaristia, sentono più il bisogno di una guida che le aiuti nel manife­stare a Gesù Sacramentato sentimenti convenien­ti al loro compito di adoratori.

2. - Ogni ora di adorazione è divisa in due parti.

La prima parte, che occupa circa quaranta minuti, comprende gli atti relativi ai quattro fini della Santa Messa, secondo il metodo co­munemente usato del Beato Eymard, e cioè: adorazione, ringraziamento, riparazione e sup­plica. Questi atti sono intercalati dalla recita di Pater, Ave, Gloria secondo particolari inten­zioni indicate e da invocazioni, relative a cia­scuno dei quattro fini sopradetti ed ogni invo­cazione è seguita dalla recita di un Gloria Patri. Questa prima parte termina colla Comu­nione spirituale.

La seconda parte occupa gli ultimi venti mi­nuti e comprende il Rosario eucaristico, in cui l'enunciazione di ogni mistero è seguita da qualche breve riflessione e preghiera in rela­zione all'Eucaristia. Questo Rosario eucaristico ha il doppio vantaggio di rendere più devota e meditata la recita abituale del Santo Rosario e di far impiegare in un modo facile l'ultimo tempo dell'ora di adorazione, che talvolta po­trebbe riuscire un po' pesante. Questo Rosario eucaristico si potrebbe terminare colla recita delle Litanie della Beata Vergine o del Sacro Cuore, che si trovano in Appendice

3. - Dopo ciascuno dei quattro atti relativi - ai quattro fini, é indicata una pausa di riflessione, durante la quale l'anima si fermerà a riflet­tere e ad eccitarsi a sentimenti corrispondenti al fine desiderato. E' questo il tempo di ascol­tare l'interna voce del Signore e di parlare a Lui colla semplicità e la confidenza con cui il figlio buono parla alla mamma sua. Quanta meglio si impiegherà tale pausa di riflessione, tanto maggiore sarà il vantaggio che si rica­verà dall'adorazione. Il Signore gradirà quanto mai questi pensieri ed affetti, fiori olezzanti dell'anima, mentre i sentimenti che si sono espressi leggendo son quasi fiori tolti a pre­stito.

4. - Ho aggiunto in Appendice una breve raccolta di preghiere eucaristiche, da usarsi quan­do restasse del tempo libero dopo la recita delle preghiere indicate in ciascuna ora.

Nell'indice ho indicato le pagine in cui sono contenuti i quattro Rosari eucaristici, e ciò per comodità di chi intendesse in qualche ora di adorazione leggere le riflessioni e preghiere relative a tutti i quindici misteri di un Rosario eucaristico, occupando il resto dell'ora con pre­ghiere riportate nell'Appendice. In tal caso ad ogni mistero potrà far seguire la recita soltan­to di un Pater, Ave, Gloria e della giaculatoria Sia lodato e ringraziato, ecc.

5. - Il Beato Eymard, il grande apostolo del­l'Eucaristia, rivolgeva agli adoratori questa calda esortazione, che ogni « Lampada vivente» deve considerare come rivolta a sè: « Conside­rate l'ora di adorazione come un'ora di Paradi­so; andatevi come al Cielo, al celeste festino e così quest'ora sarà sempre da voi desiderata, salutata con gioia. Nutritene amorosamente la brama nel vostro cuore e dite a voi stesso: fra quattro, fra due ore, entro un'ora andrò all'udienza di grazia e di amore di Nostro Signore: mi ha invitato, mi aspetta, mi desi­dera ».



PARTE PRIMA



LE LAMPADE VIVENTI [SM=g27998]

Chi sono.


Le «Lampade viventi » sono anime sincera­mente cristiane che amano davvero Gesù e vo­gliono rendere a Lui un culto particolare di adorazione nel SS.mo Sacramento, con impe­gnarsi perchè almeno durante le ore del gior­no, Egli abbia intorno a sè degli adoratori, che gli presentino i loro omaggi, le loro sup­pliche, le loro proteste d'amore in nome pro­prio e di tutto il popolo cristiano.

Dal momento che Gesù ha voluto fissare la sua dimora perenne in mezzo a noi nei nostri Tabernacoli, non bisogna lasciarlo solo: è troppo giusto che sia perennemente adorato in questo augustissimo Sacramento. Se Gesù ha voluto trovare le sue delizie nell'abitare coi figli degli uomini, non vorranno questi tro­vare le loro delizie nello stare vicino a Lui?

Il Santo Curato d'Ars diceva ai suoi parroc­chiani: « Ah! miei fratelli; se noi avessimo gli occhi degli Angeli, vedendo nostro Signore Gesù Cristo che è qui presente su questo Al­tare e ci guarda, oh, quanto l'ameremmo noi! Vorremmo non più separarcene e sempre ri­manere ai suoi piedi: sarebbe una pregusta­zione del cielo e ogni altra cosa ci diverrebbe insipida. Ma vedete: è la fede che ci manca. Oh indifferenza! oh ingratitudine!... Fratelli miei, siamo troppo disgraziati se non le com­prendiamo queste cose! Ben le intenderemo un giorno, ma non saremo più in tempo! ».

Ebbene, le «Lampade viventi», ben com­prendono le esigenze dell'amore, vogliono che almeno durante il giorno Gesù non resti soli­tario e abbandonato nel Tabernacolo e perciò si danno la parola d'ordine: Facciamo la guar­dia d'onore a Gesù Sacramentato: di ora in ora passi davanti a Lui un turno di anime adoratrici.

Come la lampada arde e brucia incessante­mente dinanzi all'altare e vuol essere espres­sione di fede e di amore, così queste anime generose vogliono essere tante lampade viventi davanti al Re divino e con la loro presenza vogliono dargli una perenne testimonianza di fede e di amore.

Così è venuta concretandosi 1'istituzione dei «Turni di adorazione diurna» al Santissimo Sacramento, i cui ascritti si sogliono chiamare « Lampade viventi ».

Ufficio delle «Lampade viventi».

Le « Lampade viventi » attestano la presen­za del Re divino. Purtroppo dopo venti secoli di cristianesimo e di Eucaristia è vero ancora il lamento, e il rimprovero del Battista: «In mezzo a voi è presente Uno che voi non co­noscete». Ebbene, le «Lampade viventi», ado­ranti dinanzi al tabernacolo, hanno la subli­me missione di rivelare questo grande Sconosciuto, risvegliando la fede e il rispetto in quanti entrano in Chiesa.

Le «Lampade viventi» rappresentano tutto il popolo cristiano a nome del quale offrono a Gesù Sacramentato l'omaggio della adorazione e del ringraziamento e da Lui supplicano abbondanza di grazie. Così quanti dalle loro occupazioni sono tenuti lontani dalla Chiesa hanno chi, li sostituisce dinanzi all'altare, han­no chi prega, adora, benedice, ringrazia e sup­plica anche per loro e a nome loro.

Le « Lampade viventi » presentano continue riparazioni per tanti peccati che si commettono nella Parrocchia e nel mondo, placando così la Divina Maestà oltraggiata e attirando sulle anime abbondanza di perdono e di misericor­dia. In tal modo esse vengono assumendo l'ufficio nobilissimo di Riparatrici, di Consola­trici, di Vittime dell'Amore oltraggiato.

Le « Lampade viventi » soprattutto ardono d'amore per l'Ospite divino del Tabernacolo. Innanzi all'altare la piccola fiammella della lampada eucaristica arde notte e giorno e le « Lampade viventi » uniscono il palpito del loro cuore al guizzo ardente di quella fiamma e an­che esse desiderano bruciare e consumarsi in­nanzi a Gesù. Esse riconoscono in Lui l'A­mico divino e gli ripetono incessantemente quella parola che è sempre nuova, sempre bel­la, sempre cara, anche se ripetuta milioni di volte: «Io ti amo! ».

Anime cristiane, non è veramente bello, grande, efficace l'ufficio che è affidato alle « Lampade viventi» ? Per partecipare ad un tale nobilissimo ufficio non vi sentite di sa­crificare un'ora al mese, per passarla in ado­razione dinanzi al Re d'Amore?

Impegni delle « Lampade viventi ».

Un tonico impegno si assumono le « Lampa­de viventi » iscrivendosi al «Turno di adora­zione diurna » : quello di passare in adora­zione davanti al Santissimo un'ora al mese, però in giorno fisso e a ora fissa.

Il giorno viene fissato da chi è a capo del­l’Opera e organizza i turni.

L'ora, invece viene scelta da chi si ascrive, secondo la propria comodità. Chi, però, po­tesse rinunciare a tale scelta, accettando dalla Direzione dell'Opera anche la designazione dell'ora, farebbe ottima cosa e faciliterebbe molto l'organizzazione dei turni.

In caso di impossibilità a compiere l'adora­zione nell'ora fissata, la persona iscritta si ob­bliga a trovare, se può, chi la sostituisca, o, almeno, ad avvisare per tempo il Delegato o la Zelatrice perchè provveda alla sostituzione, in modo che il turno di Adorazione non resti interrotto.

Le « Lampade viventi» si faranno poi un impegno d'onore e di amore di essere pun­tuali in Chiesa all'ora fissata. A1 termine, peró, della propria ora non vi è obbligo di aspet­tare chi deve dare il cambio.

Un'ora al mese! E' ben poca cosa; ma quel­l'ora al mese, perchè speciale, perchè coordi­nata, fa parte di una grande unione, la quale forma una grande forza: una unione ordinata che dà per effetto una schiera di anime, che passano per turno in ordine continuato, ren­dendo perpetuo omaggio di onore e di amore a Gesù nell'Eucaristia, che non sarà più soli­tario e abbandonato.

Al Datore e Conservatore della vita; al Pa­drone del tempo e di quanto il tempo ci dona, diamo ogni mese un'ora di questo tempo, per­chè tale sia luce, sia fiamma, sia profumo che salga a Lui e da Lui ridiscenda in pioggia di benedizione e di grazia.

Non solo freddi marmi e metalli, non solo luci simboliche e fiori che appassiscono, ma anime, ma vite, lampade viventi e amanti stia­no e ardano dinanzi a Lui, che è vita, la vera Vita delle anime nostre!

L'organizzazione dei turni. Per arrivare allo scopo, cioè per ottenere che durante le ore del giorno Gesù nell'Eu­caristia abbia sempre qualche lampada vivente dinanzi a Lui, due cose sono necessarie: le persone che s'impegnano per l'adorazione.

L’organizzazione dei turni.

Per arrivare allo scopo, cioè per ottenere che durante le ore del giorno Gesù nell’Eucaristia abbia sempre qualche lampada vivente dinanzi a Lui, due cose sono necessarie: le persone che s’impegnano per l’adorazione e l’organizzazione dei turni.

Però anche le Parrocchie in cui non si potesse ottenere tanto, potranno fare qualche cosa e sarà già molto per l'onore di Gesù e per il vantaggio delle anime.

Tutto sta dall'incominciare.

E si potrebbe incominciare dall'organizzare i turni per un giorno di ogni settimana; per esempio per il giovedì.

Calcolando il massimo di cinque giovedì per ogni mese e dieci ore per ogni giovedì, con cinquanta persone si arriverebbe ad avere in tutti i giovedì del mese un turno di persone che si susseguono ininterrottamente nell'Ado­razione dalle 8 del mattino alle 6 della sera.

Con un po' di zelo non si potrà trovare que­sto minimo di una cinquantina di persone che s'impegnino per un'Ora di Adorazione al me­se? E se si possono trovare, perché non in­cominciare?

Il più delle volte le anime sono più gene­rose di quel che si crede; e le difficoltà me­no insuperabili di quello che di primo tratto potevano sembrare.

Assicurati i turni per i cinque giovedì di ogni mese, potendo in seguito disporre di una altra cinquantina di persone si organizzeranno i turni per un altro giorno settimanale, per esempio per tutti i venerdì del mese, e così di seguito secondo la possibilità.

In tal modo, incominciando dal poco, in certe Parrocchie si potrà arrivare a comple­tare i turni per tutti i giorni del mese, ciò che prima sembrava impossibile. Ma se anche a questo massimo non si potesse arrivare, non è già molto aver dei turni di adoratori per uno o più giorni di ogni settimana?

L'esempio dei Curato d'Ars.

Volete sapere quale fu il primo lavoro del santo Curato d'Ars per convertire la sua Par­rocchia? Ars era una terra pressochè infede­le; l'ignoranza e il mal costume l'avevano ri­dotta un campo di sterpi dove la vita cristiana, la preghiera, la purezza dei costumi non erano quasi più conosciute. Di questo campo di sterpi come fare una vigna eletta?

« Primo studio del santo Curato - dice il suo biografo Monnin - fu di istituire nella sua Chiesa l'Adorazione perpetua diurna. Ma co­me venirne a capo? Dove trovare gli adora­tori? Quando un pensiero viene dallo Spirito Santo ed è ricevuto in un cuore fedele, rara­mente avviene che, ad onta delle più sfavo­revoli circostanze, non percorra il suo cam­mino... ». E lo zelo del santo Curato seppe superare ogni difficoltà; trovò alcune poche persone in cui era rimasta viva la fiamma delle fede e dell'amore, le quali con ammira­bile generosità si impegnarono di attuare l'ar­dente desiderio del loro santo Pastore. Così nella piccola chiesa d'Ars, per l'addietro ab­bandonata, come lo sono tante povere chiese di campagna, si poteva vedere ad ogni ora del giorno qualche persona in adorazione, ve­ra «lampada vivente ».

E le benedizioni del Cielo scesero abbon­danti; la grazia fece le sue conquiste; quel­la Parrocchia fu trasformata.

L'esempio del santo Curato d'Ars possa tro­vare tanti imitatori quanti sono i pastori d'ani­me!...





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