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Le "Lampade Viventi" (gruppi e singoli per non lasciare solo Gesù in Chiesa)

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2009 23:04
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Sesso: Femminile
03/09/2009 23:01

UNDICESIMA ORA DI ADORAZIONE

IN SPIRITO DI RIPARAZIONE



PREGHIERA D'INTRODUZIONE

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

Benedetto Gesù nel santissimo Sa­cramento dell'altare. Eccomi, o Signore, ai vostri piedi per continuare l'adorazione comincia­ta da altre lampade viventi: come es­se, anch'io sono venuto a Voi per tri­butarvi il mio umile omaggio di fede e di amore. Sono una pecorella del gregge che Voi avete affidato al pastore di que­sta Parrocchia; sono un membro della famiglia spirituale che riconosce nel Parroco il capo venerato; mi sento in quest'ora il rappresentante di tutti i miei fratelli di fede, e come tale la mia preghiera non vuol essere isolata e personale, ma la voce di tutto un concetto di lodi, la nota di un'armo­nia collettiva, che sale verso di Voi, per congiungersi alle angeliche armo­nie celesti. Amabilissimo Signore Gesù, intendo anzitutto prestarvi quell'omaggio di adorazione che dobbiamo a Voi, no­stro Dio, nostro Creatore e sovrano Signore. Riconoscendo i grandi ed innume­revoli benefici di cui ci avete ricolma­ti, voglio rendervi, o Gesù, un dove­roso ringraziamento. Confuso per la mia ingrata corri­spondenza e per le tante mie colpe, vengo ad invocare ai vostri piedi pie­tà e misericordia per me e per tutti i poveri peccatori. Vengo finalmente a pregarvi di con­tinuare verso di me e di tutti l'elargi­zione dei vostri benefici e delle vostre grazie.

O Gesù Sacramentato, che la mia lingua canti la vostra grandezza, la vostra bontà, le vostre misericordie e che vi esprima nel miglior modo gli umili e vivi sentimenti del mio cuore. Non guardate, o Gesù, alle mie col­pe che detesto, ma ai vostri meriti in­finiti, alla vostra bontà, al vostro amore, ed accettate il mio umile omag­gio, la mia devota preghiera. Benedite, o Signore, questi miei sentimenti ed aiutatemi a passare san­tamente quest'ora. Vergine Immacolata, Angelo mio custode, Angeli e Santi tutti del cielo, pregate, intercedete per me. Breve pausa; poi un Pater, Ave, Gloria.

Preparazione

Nell'agonia del Getsemani Gesù ha chiesto il conforto di una veglia di pre­ghiera: «Vigilate e pregate », Egli dis­se agli Apostoli.

Nei giorni del disordine e del pec­cato, si rinnova a Gesù la causa di quella agonia di morte. E Gesù chie­de anche a noi il conforto di quest'ora di adorazione riparatrice.

Gli Apostoli, non seppero vegliare e pregare in quell'ora di tristezza; e poi­chè la terra era sorda all'angoscia dell’Uomo-Dio agonizzante, intervenne il cielo. Il Santo Vangelo, infatti, ci dice che un Angelo scese nel Getsemani a confortare il Martire divino.

Noi invece rispondiamo all'invito di Gesù, non lasciamoci sostituire dal cielo; e quell'opera di pietà che ha compiuto l'Angelo, compiamola noi stessi.

E' per noi sommo onore, caro Ge­sù, consolare il vostro cuore angoscia­to: siamo grati alla vostra bontà, che ci ha chiamati in questa ora di adora­zione a lenire le vostre pene, a portar­vi il conforto della nostra riparazione.

Vorremmo ancor noi essere angeli, come quello fortunato che scese nel­l'orto del Getsemani: ci consoliamo però nella mostra miseria, al pensiero che Voi, o Gesù, prima ancora del conforto del cielo, avete chiesto quello degli Apostoli, ancora imperfetti, ed a­vete saputo scusare la loro sonnolenza. Assisteteci, o Signore, affinché la no­stra preghiera in quest'ora vi riesca veramente gradita e confortatrice. (Breve pausa); poi un Pater, Ave, Gloria per implorare lo spirito di riparazione.

Adorazione

Quando Gesù chiese agli Apostoli co­sa dicesse la gente di Lui, si com­piacque vivamente della professione che Pietro fece della sua divinità, in riparazione delle falsità, di coloro che non lo volevano riconoscere per il Fi­glio di Dio.

Nei giorni del peccato, quando il piacere, i sensi, le passioni trionfano, e Gesù è dimenticato, disconosciuto e oltraggiato, prestiamo l'omaggio della nostra fede alla sua divinità, qui pre­sente nel Sacramento d'amore, cantan­do l'inno della nostra intelligenza, che crede senza comprendere.

Noi, o Signore, vi riconosciamo co­me il Dio del cielo e della terra, 1' E­manuele ossia il Dio con noi.

La folla ubriaca di sangue, nel pre­torio di Pilato, ripeteva rivolta a Ge­sù: “Non vogliamo che costui regni sopra di noi”.

Il medesimo grido satanico va ripe­tendo il mondo nelle sue follie.

Noi invece, o Signore, vi acclamia­mo nostro Re: Voi il Re dei secoli e­terni, il Re delle genti, il Dominatore di tutti i popoli. Venga il vostro regno sopra di noi, sopra tutte le nazioni, sopra tutta la terra. Ave; ave, o no­stro Re.

A Gesù che insistentemente chiede il cuore degli uomini, il povero mon­do oppone il suo sacrilego rifiuto e getta il suo cuore in pasto alle più bru­te passioni, ai vizi più ignominiosi.

E noi, o Gesù, vi offriamo il nostro cuore con tutto il trasporto dell'animo nostro: vogliamo che ogni suo palpito sia per Voi, che ogni suga fibra vibri per Voi, che ogni suo affetto termini in Voi.

Noi poniamo il nostro cuore vicino al Cuor vostro, pulsante d'amore per noi sotto le specie eucaristiche, perchè si riscaldi a quel fuoco divino e vi ria­mi ogni giorno più.

E con l'offerta del nostro cuore Ge­sù chiede pure l'omaggio del nostro corpo, nella purezza dei suoi sensi. Il povero mondo invece nelle sue follie a quante vergognose dedizioni si lascia indurre per accontentare i propri sen­si; quante ignominiose degradazioni commette per ravvoltolarsi nel fango dei vizio e trascinarvi gli altri, quante viltà compie per carpire le ghiande di cui si cibano gai animali immondi!

Noi inverse, ci Gesù, sentiamo tutta la gioia di prestarvi anche l'omaggio del nostro corpo, nella purezza dei suoi sensi, lierti di offrirvi quello che gli Angeli stessi non possono.

Gradite, o Signore, le nostre offer­te e concedeteci di mantenerci ad esse sempre fedeli.

(Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria affinchè Gesù Cristo sia sempre più conosciuto, amato e adorato nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il Sommo Pontefice e secondo le sue intenzioni.

Pater, Ave, Gloria per i bisogni spirituali e temporali della Parrocchia.

O Gesù dolcissimo, che mesto nel­l'orto del Getsemani, pregando il Pa­dre, avete agonizzato con effuso sudor di sangue, abbiate pietà di noi. Glo­ria al Padre…

O Gesù dolcissimo, che pel bacio del tradimento foste consegnato in ma­no degli empi, preso e, legato come un malfattore ed abbandonato dai disce­poli, abbiate pietà di, noi. Gloria al Padre…

O Gesù dolcissimo, che dall'iniquo concìlio dei Giudici foste proclamato reo di morte, e dall'iniquo Erode fo­ste disprezzato e burlato, abbiate pie­tà di noi. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Ringraziamento

Quando i Samaritani non vollero ri­cevere Gesù, gli Apostoli gli chiesero se avessero dovuto invocare dal cielo il fuoco per incenerirli.

Ma Gesù rispose loro: «Non sape­te di quale spirito dovete essere». E lo spirito di Gesù è spirito di miseri­cordia e di perdono.

Così ai Farisei che si scandalizzava­no del suo contegno cordiale coi pubblicani, ritenuti peccatori, Gesù rispon­deva che sono gli ammalati i quali han­no bisogno del medico, e ch' Egli era stato mandato per salvare coloro che erano periti nel male.

Siamo dunque grati, a Gesù di tanta misericordia, della quale, noi per pri­mi, abbiamo beneficiato.

Noi riconosciamo per esperienza, o Gesù, la vostra bontà. Voi non volete che il peccatore perisca, ma che si converta e viva; e noi vi ravvisiamo nel padre del figluol prodigo pentito; vi riconosciamo nel buon pastore, che va in cerca della pecorella smarrita. Voi avete detto nel Vangelo di far più festa per un peccatore che si converte, che non per novantanove giusti che perseverano nella virtù. Come siete buono, o Gesù, Grazie di tanta mise­ricordia.

Quante anime non hanno saputo re­sistere alle attrattive della vostra bon­tà e da una vita di peccato sono ritor­nate sul sentiero della virtù. Come già la Maddalena, la Samaritana, Zaccheo, il buon ladrone, così sempre, in tutti i secoli, numerosi sono i convertiti, ed anche il nostro secolo conta tante ani­me che sono state conquistate dalia vo­stra misericordia.

Della nostra conversione, di tutte le conversioni, noi vi ringraziamo, o Ge­sù­. Gli Ebrei ogni anno imponevano le loro mani sopra un capro, quasi vo­lessero addossargli i loro peccati, e poi lo cacciavano nel deserto. Quello era il grande sacrificio espiatorio.

Nella nuova legge Gesù stesso volle essere il nostro vero sacrificio: Egli si è addossati i nostri peccati si è fat­to il peccatore, ed ha espiato per noi con la sanguinosa tragedia del Calva­rio.

Salutiamo riconoscenti Gesù Crocifisso, l'innocente vittima dei nostri pec­cati!

Ave, o Vittima divina, confitta al tronco della Croce! Noi poveri pecca­tori in Voi troviamo il conforto e la sicurezza del perdono. Vi contemplia­mo o Gesù, sulla Croce col capo chi­no, sempre pronto a darci il bacio del perdono; colle braccia aperte in atte­sa d'accogliere i peccatori; col cuore squarciato, affinchè in esso tutti ritro­viamo il nostro rifugio.

Grazie, o Gesù, del vostro sacrifi­cio divino!

Le odierne iniquità ci fanno doman­dare come mai l'uomo non sia stato ancora radiato dalla faccia della terra. Ancor oggi, come nei giorni del dilu­vio, l'umanità è guasta, i peccati dila­gano; eppure Iddio non ha ancor det­to, come allora, di pentirsi di aver fat­to l'uomo.

«Ciò si deve, esclama il santo Cu­rato d'Ars, al sacrificio d'ella Messa, che in ogni istante si celebra sulla fac­cia della terra».

Per tanta fortuna eleviamo il grido della nostra riconoscenza a Gesù, il quale colla santa Messa rinnova in ogni istante il sacrificio della Croce e ce ne applica i meriti.

Salva, candida Ostia, vittima divina, ovunque e in ogni momento immolata pei nostri peccati! Con le mani di tutti i Sacerdoti noi ti eleviamo fra cielo e terra, riconoscenti per la tua divina meditazione.

Grazie, o Gesù, grazie per tanto beneficio.

La misericordia del Signore ha dato a noi peccatori un altro dono divino, il sacramento della Penitenza in esso abbiamo un mezzo facile per ottenere il perdono dei peccati. Anche per que­sto Sacramento sia viva la nostra rico­noscenza.

Quanto siete meraviglioso, o Signo­re, nelle opere della vostra misericor­dia! Grazie del perdono, della riabi­litazione, della pace, della forza che abbiamo trovato nella Confessione; grazie di tutte le conversioni che avete operato con questo Sacramento di bon­tà; grazie della riabilitazione di tanti sventurati; grazie della perfezione di tante anime. Grazie, o Gesù, per tanta miseri­cordia. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per il trionfo della Santa Chiesa.

Pater, Ave, Gloria per la santificazione del Clero.

Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni del Parroco.

O Gesù dolcissimo, che foste spo­gliato delle vesti e flagellato crudel­mente alla colonna abbiate pietà di noi. Gloria al Padre…

O Gesù dolcissimo, che foste coro­nato di spine, schiaffeggiato, percosso con una canna, velato nella faccia, ve­stito per derisione di porpora, in tanti modi schermito e saturato di obbro­bri, abbiate pietà di me. Gloria al Padre…

O Gesù dolcissimo, che foste pos­posto al ladrone Barabba, riprovato dai Giudei e condannato ingiustamen­te alla morte di croce, abbiate pietà di noi. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Impetrazione

Ed ora preghiamo: preghiamo an­zitutto per noi, affinchè Iddio si degni scuoterci dal nostro torpore, ci conceda un risveglio nella vita spirituale, ci faccia desiderosi della nostra perfe­zione.

O Dio, che non respingete nessu­no, ma che per vostra pietosa miseri­cordia, in vista della loro penitenza, vi placate cogli uomini benchè peccatori, guardate propizio alla preghiera della nostra umiltà ed illuminate i nostri cuori, affinchè possiamo sempre cam­minare nella via della nostra giustizia e servirsi con amore sempre più in­tenso.

Per Cristo, qui presente. Amen. Preghiamo per tutti i peccatori conceda loro il Signore di compren­dere la gravezza delle loro colpe e di rivolgersi a Lui con fiducia del perdo­no e con propositi di bene.

Voi, o Signore, che volete che il peccatore non perisca ma viva, mo­strate benigno la vostra ineffabile mi­sericordia a tutti i peccatori, affinchè spogli dai peccati e purificati dagli af­fetti terreni abbiamo la pace del vostro perdono ed i frutti della vostra grazia. Per Cristo, qui presente. Amen.

Preghiamo per i persecutori della Chiesa: conceda loro il Signore di ravvedersi della loro perfidia e cambi il loro odio in amore santo verso la mi­stica sposa di Cristo, contro la quale nessuna forza può prevalere.

Come un giorno, o Gesù, sulla via di Damasco mutaste il cuore di Saulo, vostro persecutore, e lo prendeste in­faticabile apostolo delle genia, così fate di tutti i persecutori della vostra Chie­sa, sicchè essa si allieti del loro amore e della logo riparazione.

Preghiamo per i profanatori del divinissimo Sacramento d'amore; faccia il Signore che i miseri comprendano la inconcepibile iniquità di rispondere alla prova più solenne dell'amore di­vino col tradimento della più nera per­fidia.

Fate, o buon Gesù, che il vostro di­vin Sacramento sia sempre oggetto del­l'amore degli uomini ed a chi ha osato ripetere il perfido tradimento di Giuda concedete di accogliere la grazia del perdono che l'Apostolo traditore vi ri­fiutò.

Preghiamo per i poveri bestemmiatori, affinchè conoscano l'orrendo insul­to verso un Dio sì grande, un Padre sì buono, un Benefattore sì generoso, e nessuno mai ripeta l'infernale linguag­gio dei demoni.

Ripetete o Gesù, pei poveri bestem­miatori la preghiera che sulla Croce a­vete fatto pei vostri crocifissori: “Non sanno quello che si fanno”; e fate che sulle loro labbra sia sempre la lode al vostro nonne divino.

Preghiamo per coloro che con tristi esempi, discorsi, stampe, divertimenti, fanno opera satanica di perversione fra l'innocenza; che il Signore faccia loro comprendere l'orribile, delitto ch'essi compiono, ben più grave dell'assassinio stesso, e risparmi loro il terribile casti­go minacciato dal simbolo della macina appesa al collo, che trascina in fondo al mare.

O Signore, che avete riposte le vo­stre predilezioni nulla fanciulleza e vi siete fatto difensore dell'innocenza, di­struggete l'opera nefasta dello scandalo e convertite coloro che fanno strage del­le anime innocenti; sicchè rivolte le loro cure all'edificazione ed educazione dell'infanzia, meritino il premio che a­vete promesso a chi avrà donato anche un solo bicchier d'acqua per vostro amore.

Preghiamo infine per i poveri infer­mi che sono vicini alla morte e non hanno ancora detestato le loro colpe; conceda loro il Signore di ascoltare gli ultimi inviti della sua grazia divina e di morire nell'amplesso del suo per­dono.

Aprite, o Signore, l'orecchio dei vo­stri servi, prossimi al vostro giudizio divino, alla voce della vostra miseri­cordia; e nello svanire delle cose ter­rene, siano presi dal desiderio delle co­se celesti. Maria Santissima, Madre della mise­cordia, sia propizia a tutti noi poveri peccatori. Amen. (Pausa di riflessione).

Pater, Ave, Gloria per la conversione dei peccatori e degli infedeli.

Pater, Ave, Gloria in riparazione delle bestem­mie e della profanazione delle feste.

Pater, Ave, Gloria per gli agonizzanti.

O Gesù dolcissimo, che, carico del legno della croce, foste condotto al luo­go del supplizio come agnello innocen­te alla morte, abbiate pietà di noi. Gloria al Padre…

O Gesù dolcissimo, che foste anno­verato tra i ladroni, bestemmiato e deriso, abbeverato di fiele e di aceto, e tormentato da orribile strazi sulla cro­ce, abbiate pietà di noi. Gloria al Padre…

O Gesù dolcissimo, che morto sul patibolo della croce e ferito di lancia al cospetto della vostra Madre Santis­sima, mandaste dalla ferita sangue ed acqua, abbiate pietà di noi. Gloria al Padre… (Breve pausa).

Riparazione

In questo quarto punto recita l'Atto di ri­parazione, composto dal Sommo Pontefice­ Pio XI.

O Gesù dolcissimo, che calato dalla croce foste bagnato dalle lacrime della vostra Madre addolorata e poi deposto nel sepolcro, abbiate pietà di noi. Gloria al Padre…

Gesù dolcissimo, il cui immenso a­more per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblio, di tra­scuratezza, di disprezzo, ecco che noi prostrati dinanzi ai vostri altari inten­diamo riparare con particolari attesta­zioni di onore una così indegna fred­dezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l'ama­tissimo vostro Cuore.

Ricordevoli però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità e provandone vivissimo dolore, implo­riamo anzitutto per noi la vostra mise­ricordia, pronti a riparare con volonta­ria espiazione, non solo i peccati com­messi da noi, ma anche quelli di coloro che, errando lontano dalla via della sa­lute, o ricusano di seguire Voi come pastore e guida ostinandosi nella loro infedeltà, o calpestando le promesse, del Battesimo hanno scosso il soavissimo giogo della vostra legge.

E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti ci pro­poniamo di ripararli ciascuno in parti­colare: l'immodestia e le brutture del­la vita e dell'abbigliamento, le tante in­sidie tese dalla corruttela alle anime in­nocenti, la profanazione dei giorni fe­stivi le ingiurie esecrande scagliate contro Voi e i vostri Santi, gli insulti lanciati contro il vostro Vicario e l'or­dine sacerdotale, le negligenze e gli or­ribili sacrilegi ond'è profanato lo stes­so Sacramento dell'amore divino, e in­fime le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da Voi fondata.

Ed oh! se potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti! Intanto come riparazione dell'amore divino con­culcato, noi Vi presentiamo, accompa­gnandola con le espiazioni della Vergi­ne vostra Madre, di tutti i Santi e dalle anime pie, quella soddisfazione che Voi stesso un giorno offriste sulla cro­ce al Padre che ogni giorno rinnovate sugli altari: promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sa­rà in noi e con 1'aiuto della vostra gra­zia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l'indifferenza verso si grande a­more, con la fermezza della fede, l'in­nocenza della vita, l'osservanza perfet­ta della legge evangelica specialmente della carità, e d'impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di Voci e di attrarre quanti più potremo alla vostra sequela. Accogliete, ve ne, preghiamo, o benignissimo Gesù, per intercessione della B. V. Maria Ripa­ratrice, questo volontario ossequio di riparazione, e vogliate conservarci fe­delissimi nella vostra ubbidienza e nel vostro servizio fino alla morte col gran dono della perseveranza, mercè il qua­le possiamo tutti un giorno pervenire a quella patria, dove Voi col Padre e con lo Spirito Santo vivete e regnate, Dio per tutti i serali del secoli. Così sia.
(Pausa di riflessione).


Pater, Ave Gloria per l'incremento dell'Azio­ne Cattolica in Italia e nel mondo.

Pater, Ave, Gloria per il rifiorimento dello spirito cristiano nella famiglia e nella società.

Pater, Ave, Eterno riposo per le anime del Pur­gatorio, specialmente per le più abbandonate.

O dolce Gesù, vivente, sofferente e morente per amor nostro, accordateci la grazia di soffrire con Voi, come Voi e per Voi, affinchè vivendo, soffrendo e morendo nel vostro amore, abbiamo ad essere eternamente beati con Voi. Gloria al Padre…

Eterno Padre, vi offro il Sangue pre­ziosissimo di Gesù in isconto dei miei peccati per i bisogni della Santa Chie­sa. Gloria al Padre…

Eterno Padre, io vi offro i meriti del Sangue preziosissimo di Gesù, vostro diletto figlio e mio Redentore divino, per tutti i miei bisogni spirituali e tem­porali e sopratutto per domandarvi la grazia di fare una buona morte. Glo­ria al Padre…

PREGHIERA PER LA COMUNIONE SPIRITUALE

Credo che Voi siete real­mente presente nel santissimo Sacra­mento dell'altare; vi adoro dall'abis­so del mio nulla; vi amo sopra ogni cosa e vi desidero nell'anima mia, e poichè adesso non posso ricevervi sa­cramentalmente, venite almeno spiri­tualmente, nel mio cuore. O Gesù, ve­nite!... (Breve pausa). Come se foste già venuto, io mi unisco tutto a Voi; vi adoro, vi bene­dico, vi ringrazio; rimanete sempre in me colla vostra grazia. O Gesù, mite ed umile di Cuore, rendete il mio cuore simile al vostro.

Dio sia benedetto.

Benedetto il suo santo nome.

Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e ve­ro Uomo.

Benedetto il nome di Gesù.

Benedetto il suo sacratissimo Cuore.

Benedetto, Gesù nel santissimo Sacramento dell'altare.

Benedetta la gran Madre di Dio, Ma­ria Santissima.

Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione.

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.

Benedetto san Giuseppe, suo castissi­mo sposo.

Benedetto Iddio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.



ROSARIO EUCARISTICO

MISTERI DOLOROSI


Deus, in adjutoriium meum intende. Domine, adjuvandum me festìna.

Gloria al Padre…

Sia lodato e ringraziato ogni momen­to il santissimo e divinissimo Sacra­mento.

I.

Nel primo mistero doloroso si con­templa l'agonia di Gesù nel Getsemani.

Pietosissimo Gesù, che agonizzante là nell'Orto degli Olivi e vista dei tan­ti vostri peccati foste abbandonato da­gli stessi vostri più cari, incapaci di pur vegliare a vostro conforto un'ora con Voi; deh! per quel Sangue che la angoscia vi spremette allora dal cuore, non permettete che noi, tanto più in­sensibili ed ingrati, vi abbandoniamo tutto solo in questo Tabernacolo santo dove giorno e notte state intercedendo per noi; ma concedeteci che troviamo anzi qui presso di Voi ogni nostro più soave conforto, anche nelle agonie più desolanti al cuore. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissmo Sa­cramento.

II.

Nel terzo mistero doloroso si contempla la flagellazione di Gesù alla co­lonna.

Pazientissimo Gesù, se già tanto sof­friste nel vedervi spogliato nudo e bar­baramente flagellato quale vilissimo schiavo, quanto più vi deve riuscire ora doloroso al cuore vedere gli stessi vostri cristiani, rinnegati e crudeli più degli antichi pretoriani e giudei, denu­dare i vostri altari, infrangere i Taber­nacoli, rapirne e contaminarne i vasi sacri, calpestandone con satanico odio e disprezzo le scarsissime specie. Deh ! concedeteci almeno di espiare tanti ec­cessi col pianto e dì ripararli solleciti col nostro più fervido amore. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

III.

Nel terzo mistero doloroso si contem­pla Gesù coronato di spine e schernito.

Ah! fu pure spietata barbarie, o Ge­sù, farvi oggetto d'ogni scherno e ludibrio, dopo avervi squarciate. le carni e trapassate le tempia di pungentissime spine! Ma quanti cristiani oggi ancora, non paghi di rinnovavi, peccando, tanti patimenti e disprezzi, osano an­cora afferirvisi innanzi, anche esposto sui vostri altari come su trono di mise­ricordia e di grazia, ad insultarvi coi più irriverente e scandaloso contegno, quasi a sfidarne i castighi! Oh! dateci grazia di adorarvi sempre, Re mansue­to e pietoso, con vara divozione ed a­mere. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

IV.

Nel quarto mistero doloroso si con­templa Gesù condannato a morte e ca­rico della Croce.

Fu eroica, o Gesù, quella invitta pa­zienza con cui ascoltaste la iniqua sen­tenza di morte; fu ammirevole l'ardore con cui vi abbracciaste alla vostra pe­santissima croce! Ma quanto più am­mirabile è quella divina carità con cui ogni giorno, alla voce dei vostri mini­stri, accettate la vostra mistica morte sui nostri altari, felice di potervi nuo­vamente e ad ogni ora del giorno sacri­ficare per noi nell'incruento sacrificio della Messa!

Deh! fate, o Signore, che grati al­meno a tanta carità vi assistiamo di frequente; con riconoscenza, con devo­zione e con fede a vostro conforto e nastro spirituale vantaggio. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.

V.

Nel quinto mistero doloroso si con­templa Gesù confitto e morto in Croce. Consummatum est! Tutto è compiuto. Così Voi diceste, o Gesù, sulla Cro­ce, fra due ladroni, dissanguato, ane­lante fra i più atroci tormenti, tutto im­merso nelle più desolanti agonie, pre­sente anch'essa la vostra Madre afflIt­tissima. Eppure no, non era già esau­sta col vostro estrerno sospiro la vostra infinita carità. Ah! è qui, nel santissi­mo Sacramento dell'altare, che Voi rin­novate ogni giorno 'da secoli le stupende invenzioni del vostro amore, nonostan­te tante nostre ingratitudini ed offese! Deh! poichè non ha fine la vostra ine­sausta bontà, abbiano almen fine le no­stre ingratitudini e sia l'unico nostro pensiero quello di corrispondervi ed amarvi. Pater, 10 Ave, Gloria.

Sia lodato e ringraziato ogni mo­mento il santissimo e divinissimo Sa­cramento.



LITANIE in onore della Santissima Eucarestia

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, pietà Cristo, pietà

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici Cristo, esaudiscici

Padre del cielo, che sei Dio abbi pietà di noi

Figlio, redentore del mondo, che sei Dio abbi pietà di noi

Spirito Santo, che sei Dio abbi pietà di noi

Santa Trinità, unico Dio abbi pietà di noi

Santissima Eucarestia noi ti adoriamo

Dono ineffabile del Padre noi ti adoriamo

Segno dell'amore supremo del Figlio noi ti adoriamo

Prodigio di carità dello Spirito Santo noi ti adoriamo

Frutto benedetto della Vergine Maria noi ti adoriamo

Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo noi ti adoriamo

Sacramento che perpetua il sacrificio della croce noi ti adpriamo

Sacramento della nuova ed eterna Alleanza noi ti adoriamo

Memoriale della morte e risurrezione del Signore noi ti adoriamo

Memoriale della nostra salvezza noi ti adoriamo

Sacrificio di lode e di ringraziamento noi ti adoriamo

Sacrificio d'espiazione e di conciliazione noi ti adoriamo

Dimora di Dio con gli uomini noi ti adoriamo

Banchetto di nozze dell'Agnello noi ti adoriamo

Pane vivo disceso dal cielo noi ti adoriamo

Manna piena di dolcezza noi ti adoriamo

Vero Agnello pasquale noi ti adoriamo

Viatico della Chiesa pellegrina nel mondo noi ti adoriamo

Rimedio della nostra quotidiana fatica noi ti adoriamo

Farmaco di immortalità Mistero della fede noi ti adoriamo

Sostegno della speranza noi ti adoriamo

Vincolo della carità Segno di unità e di pace noi ti adoriamo

Sorgente di gioia purissima noi ti adoriamo

Sacramento che germina i vergini noi ti adoriamo

Sacramento che dà forza e vigore noi ti adoriamo

Pregustazione del banchetto celeste noi ti adoriamo

Pegno della nostra risurrezione noi ti adoriamo

Pegno della gloria futura noi ti adoriamo

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Perdonaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Ascoltaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Abbi pietà di noi.

Hai dato loro il pane disceso dal cielo. Che porta in sé ogni dolcezza.

Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile Sacra­mento dell'Eucarestia ci hai lasciato il memoriale della Tua Pasqua, fa' che adoria­mo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della Redenzione, tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERA DI CHIUSA

Vi ringrazio, o Signore, di avermi concesso di tenervi compagnia durante quest'ora di adorazione; perdonatemi ogni mancanza che vi avessi commes­sa e aiutatemi a mantenermi fedele ai buoni propositi che mi avete ispirato. Mi allontano, o Gesù, dal vostro al­tare, ma solo col corpo: rimango qui col cuore. Deh! fate ch'esso sia tutto vostro e non viva che per Voi. Amarvi quanto più mi è possibile e farvi amare anche dagli altri, ecco il mio ardente desiderio e la mia ultima preghiera: esauditela, ve ne prego, nell'infinita bontà del vostro Cuore. Ed ora beneditemi, o Gesù, e que­sta vostra benedizione mi accompagni in tutte le mie occupazioni; mi liberi dal peccato, mi difenda contro i miei spirituali nemici, mi mantenga a Voi fedele e mi rafforzi nel compimento, costante e generoso dei doveri del mio, stato. Benediteci tutti, o Signore, e salva­teci per i meriti del vostro preziosissi­mo Sangue. Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni dei Sommi Pontefici per l'acquisto delle sante in­dulgenze.



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