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Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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Sant’Ambrogio

Ultimo Aggiornamento: 13/09/2009 07:50
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13/09/2009 07:48

Capitolo 15

 

78.Da buon maestro ha promesso l’uno o l’altro dei farmaci, ma ha finito col fare dono di entrambi. E’ venuto “con il bastone”, poiché ha allontanato dalla santa comunione chi si era macchiato di colpa. A ragione, appunto, è detto che chi viene separato dal corpo di Cristo è dato in balia a Satana. Ma è venuto anche “con amore e spirito di dolcezza”, sia perché ha abbandonato il reo nelle mani di Satana in maniera, però, da salvarne l’anima, sia perché ha reintegrato nei sacramenti chi prima aveva escluso.

79.E’ necessario, infatti, da una parte, che chi è caduto in colpa grave resti segregato, perché “un poco di lievito” non faccia fermentare “tutta la pasta”, dall’altra, che il vecchio lievito sia purificato. Occorre, cioè, sia purificare in ciascuno l’uomo vecchio, l’uomo esterno con le sue azioni, sia nella moltitudine chi ha messo radici nel peccato e si è infangato di colpe di ogni specie. Opportunamente è detto che bisogna purificarlo, non già gettare via. Ciò che è mondato serve ancora: è, infatti, purificato, affinché l’utile che presenta sia separato dall’inutile. Ciò che, invece, è gettato via non offre possibilità d’impiego.

80.Già da allora, perciò, l’Apostolo ha ritenuto che il reo dovesse essere reintegrato nei sacramenti, se manifestasse la volontà di essere mondato. A ragione dice “purificate”. Chi è redento dal peccato e mondato nell’animo in forza delle preghiere e del pianto di tutti, consegue la purificazione mediante le opere dell’intero popolo ed è lavato dalle lacrime del medesimo. Cristo, infatti, ha permesso che la Chiesa, la quale meritò in grazia del suo avvento che tutti fossero salvi ad opera di uno solo, potesse riscattare uno solo ad opera di tutti.

81.Questo è il significato del pensiero di Paolo, che le parole non rendono chiaro. Riflettiamo ora sull’espressione usata dall’Apostolo: “Purificate il lievito vecchio per essere pasta nuova, poiché siete azzimi”. La Chiesa, da una parte, si addossa il peso del peccatore verso il quale deve dimostrare pietà con pianto, preghiera, afflizione. Deve, cioè, aspergersi, per così dire, completamente del suo lievito, affinché i residui di colpa nel penitente siano purificati ad opera di tutti, in virtù, direi, di un’azione collettiva di misericordia e di pietà scevre di debolezza. D’altra parte, poi, la Chiesa, come ce lo insegna la donna del Vangelo, che di essa, appunto, è simbolo, mescola il fermento nella farina, finché l’intera massa lieviti in modo che possa essere consumata in tutta la sua purezza.

82.Il Signore mi ha insegnato nel Vangelo di quale lievito si tratti. Dice: “Non capite che non alludevo al pane, quando vi ho detto: Guardatevi dal lievito dei Farisei e dei Sadducei? Allora essi compresero che egli non aveva detto che si guardassero dal pane, ma dalla dottrina dei Farisei e dei Sadducei”. Questo è, dunque, il lievito, l’insegnamento, cioè, dei Farisei e il disputare dei Sadducei, che la Chiesa intride nella sua farina, mitigando il significato letterale troppo duro della legge mediante l’interpretazione spirituale e frantumandolo con la macina delle sue argomentazioni. Trae, per così dire, dall’involucro del senso letterale quello più profondo, ineffabile dei misteri e infonde la fede nella resurrezione, in virtù della quale si celebra la pietà di Dio e si crede che i morti risuscitino.

83.Né mi sembra fuori luogo la similitudine a proposito del passo evangelico, se è vero che regno dei cieli e riscatto del peccatore costituiscono un tutt’uno. Buoni o cattivi, cospargiamoci della farina della Chiesa, affinché tutti diventiamo nuova pasta. Il Signore, perché nessuno temesse che la mescolanza di un lievito corrotto alterasse la massa, ha detto: “Affinché siate nuova pasta, poiché siete azzimi”. L’impasto, cioè, vi restituirà alla purezza perfetta della vostra innocenza. Quindi, allorché proviamo pietà, noi non siamo infangati dalla colpa di un altro, bensì dobbiamo ascrivere il riscatto del reo a grazia concessaci, senza che la nostra primitiva purezza subisca alterazioni. Perciò, ha aggiunto: “Cristo nostra Pasqua, è stato immolato”. La passione di Gesù ha arrecato universale beneficio, ha donato la redenzione ai peccatori pentitisi delle ignominie perpetrate.

84.Nell’attendere alla penitenza, lieti in vista del riscatto, “imbandiamo dunque” il buon cibo. Non vi è alimento più soave della dolcezza, della misericordia. All’imbandigione, alla gioia non si mescoli invidia nei riguardi del peccatore redento, affinché il fratello acrimonioso di cui parla il Vangelo non si escluda da se medesimo dalla casa del padre. Mostrò, infatti, risentimento verso chi era stato accolto, giacché si augurava in cuor suo che fosse, invece, per sempre bandito.

85.Voi Novaziani siete del tutto simili a costui, non potete negarlo. Avete, infatti, rinunziato, come dite, a radunarvi nella Chiesa, poiché era stata data speranza ai lapsi di ritornare nel suo grembo in virtù della penitenza. Ma è pretesto specioso questo che avanzate. Novaziano, in verità, tramò lo scisma, in seguito al grave colpo della mancata elezione a vescovo.

86.Non capite, dunque, che l’Apostolo ha fatto la profezia nei vostri riguardi? Non dite a voi forse: ”Siete gonfi d’orgoglio piuttosto che esserne afflitti, in modo che si tolga di mezzo a voi chi ha compiuto una tale azione”? Non c’è dubbio che il reo allora è tolto di mezzo, quando la colpa è cancellata. L’Apostolo non afferma che il peccatore deve essere bandito dalla Chiesa, allorché consiglia di purificarlo.

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