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Che cosa è la Santa Messa?

Ultimo Aggiornamento: 05/09/2009 17:26
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Sesso: Femminile
05/09/2009 11:50

SACRIFICIO DELLA CROCE E SACRIFICIO DELLA SANTA MESSA di Padre Gnarocas

Gesù Cristo, per la sua infinita bontà misericordiosa verso di noi, volle espiare il peccato originale e i nostri peccati personali per darci la possibilità di ridiventare figli di Dio ed eredi del Paradiso. Per fare questo Gesù consumò il suo martirio, iniziato fin dalla sua concezione nel seno purissimo della sempre Vergine Maria, con la sua Passione e Morte sul patibolo della Croce. Ma per applicare all'umanità i meriti della sua Redenzione lungo i secoli fino alla fine del mondo istituì il Sacrificio della Santa Messa.

La Santa Messa quindi è la rinnovazione del Sacrificio della Croce, infatti:

1) Il Sacrificio della Croce fu offerto all'Eterno Padre.

2) Nel Sacrificio della Croce la Vittima offerta al Padre fu Gesù Cristo.

3) Il Sacrificio si compì colla distruzione della Vittima divina, Gesù Cristo, mediante la morte reale della sua Umanità Santissima sulla Croce.

4) Sulla Croce il Sacerdote che offrì la Vittima al Padre fu Gesù stesso.

1) Il Sacrificio della Messa si offre all'Eterno Padre.

2) Nel Sacrificio della Messa la Vittima offerta al Padre è Gesù Cristo.

3) Il Sacrificio della Messa si compie con la distruzione della Vittima divina, Gesù Cristo, mediante la morte mistica della sua umanità Santissima sull'Altare.

4) Nella Messa, il Sacerdote che offre la Vittima al Padre è Gesù stesso per mezzo del Sacerdote Ministeriale.

La differenza tra il Sacrificio della Croce e il Sacrificio della Messa sta in questo:

A) Gesù sulla Croce si offrì al Padre in modo cruento, con spargimento di Sangue.

B) Col Sacrificio della Croce Gesù meritò agli uomini tutte le Grazie che costituiscono i meri­ti del Sacrificio della Croce.

A) Gesù nella Messa si offre al Padre in modo incruento, senza spargimento del suo Sangue, ma misticamente.

B) Col Sacrificio della Messa Gesù applica agli uomini i meri­ti del Sacrificio della Croce.

Perciò Gesù Cristo, realmente presente alla Santa Messa, offre al Padre Celeste, sotto forma sacramentale, la sua immolazione sulla Croce. Al riguardo il Concilio Vaticano II dice: "Nostro Signore, all'ultima Cena, la notte in cui si sarebbe sacrificato, istituì il Sacrificio Eucaristico del suo Corpo e del suo Sangue, per perpe­tuare il Sacrificio della Croce lungo i secoli fino a che Egli venga".

Il Papa Pio XII si esprimeva così: "Dall'altare del Golgota non è diverso l'altare delle nostre Chiese; anche esso è un monte sor­montato dalla Croce e dal Crocifisso, dove si attua la riconcilia­zione fra Dio e l'uomo ".

Paolo VI a chiusura dell'Anno della Fede (30 giugno 1968), nel­l'importante documento sulla solenne Professione di Fede dice: "Noi crediamo che la Messa celebrata dal Sacerdote, che rappre­senta la persona di Cristo in virtù del potere ricevuto nel Sacramento dell'Ordine, e da lui offerta nel nome di Cristo e dei membri del suo Corpo Mistico, è il Sacrificio del Calvario reso sacramentalmente presente sui nostri altari".

Il Sacrificio della Messa, che la Chiesa offre di continuo a Dio in tutto il mondo, placa la Giustizia, ne arresta i castighi e ottiene all'uomo Grazia e perdono. Si comprende allora perché Dio non ci castiga come faceva anticamente nel Vecchio Testamento, benché nei tempi attuali i peccati sono aumentati di molto in numero e gra­vità. In ogni parte del mondo c'è sempre una Messa che viene celebrata in cui Gesù Cristo, rioffrendosi al Padre, grida: "Padre, mise­ricordia!". E il Padre sente l'amato Figlio e l'ascolta.

San Timoteo di Gerusalemme afferma che la terra è debitrice della propria conservazione alla Santa Messa, senza di questo Sacrificio i peccati dell'uomo l'avrebbero già distrutta.

"In ogni Messa - dice San Tommaso d'Aquino - si trova tutto il frutto che Gesù Cristo ha meritato sulla Croce: tutto il frutto della Passione e Morte del Signore è il frutto di ogni Messa".

S. Alfonso Maria de' Liguori dice: "Tutta la gloria che gli Angeli e i Santi hanno dato e daranno a Dio con le loro virtù, opere buone, penitenze ecc. non potrà mai eguagliare la gloria che glie­ne dà una sola Messa perché tutta la gloria di tutte le creature del Cielo, del Purgatorio e della terra è limitata, mentre la gloria data a Dio da una sola Messa è illimitata, infinita e Dio stesso non può fare che vi sia un'azione più santa e più grande della celebrazione della Messa". Perciò la Santa Messa è l'azione che maggiormente glorifica Dio e più efficacemente placa la Giustizia divina verso i peccatori, che apporta maggior abbondanza di bene su questa terra, che più abbatte le forze dell'inferno e apporta maggior suffragio alle Anime del Purgatorio, per cui il Concilio di Trento afferma: "Bisogna confessare che l'uomo non può fare opera più santa e divina del tremendo Sacrificio della Messa".

Prodigio ineffabile, mistero sublime che si compie sull'altare men­tre si celebra la Santa Messa. E' Gesù Cristo che, Vittima di valore infinito, s'immola per noi e si offre all'Eterno Padre per soddisfare ai nostri peccati e per impetrarci i tesori della sua infinita Misericordia. Con la Messa Dio riceve l'adorazione perfetta, il ringraziamento pieno, la soddisfazione completa, la preghiera onnipotente.

Diceva Gesù alla grande mistica Santa Gertrude: "Sii sicura che a chi ascolta devotamente la Santa Messa, manderò, negli ultimi istanti della sua vita, per confortarlo e proteggerlo tanti dei miei Santi, quante saranno state le Messe da lui bene ascoltate ".

Una Messa, ascoltata bene durante la vita presente, è per noi molto più proficua e salutare di molte Messe ascoltate o fatte celebrare da altri per noi dopo la nostra morte. Come non compiangere quei fedeli, più pagani che cristiani, i quali non si curano affatto o ben poco di partecipare alla Messa festiva che perdono per ogni più futile motivo. Santa Maria Goretti per andare a Messa la domenica, alle volte percorreva a piedi, tra andata e ritorno, 22 chilometri.

Nella nostra vita di ogni giorno dovremmo preferire la Santa Messa ad ogni altra opera buona perché, dice San Bernardo, si merita di più ascoltando devotamente una Santa Messa che col dis­tribuire ai poveri tutte le proprie sostanze e col girare pellegrinan­do per tutta la terra. E non può essere diversamente perché nessuna cosa al mondo può avere il valore infinito di una Messa. Il martirio non è nulla, diceva il Santo Curato d'Ars, in confronto della Messa, perché il martirio è il sacrificio dell'uomo a Dio, mentre la Messa è il Sacrificio di Dio per l'uomo! La Santa Messa è quindi la devo­zione delle devozioni alla quale dovremmo partecipare, possibil­mente, tutti i giorni.

Un giorno fu domandato a P. Pio da Pietralcina: "Padre, spie­gateci la Messa".

- Figli miei, come posso spiegarvela? La Messa è infinita come Gesù... Chiedete ad un Angelo che cosa sia la Messa ed egli vi risponderà con verità: Capisco che cosa e perché si fa, ma non comprendo quanto valore abbia. Un Angelo, mille Angeli, tutto il Cielo sanno questo e così pensano.

- Padre, come dobbiamo ascoltare la Messa?

- Come vi assistettero la Santissima Vergine e le pie donne. Come assistette San Giovanni al Sacrificio Eucaristico e a quello cruento della Croce.

- Padre, che benefici riceviamo assistendo alla Santa Messa? - Non si possono enumerare. Li vedrete in Paradiso.

- Altra risposta: nell'assistere alla Messa rinnova la tua Fede e medita quale Vittima s'immola per te alla Divina Giustizia per pla­carla e renderla propizia. Non allontanarti dall'altare senza versare lacrime di dolore e di amore per Gesù Crocifisso, per la tua eterna

salute. La Vergine Addolorata ti terrà compagnia e ti sarà di dolce ispirazione.

Se ci fossimo trovati sul monte Calvario, mentre Gesù agoniz­zava sulla Croce per nostro amore, per la nostra salvezza, con quali sentimenti avremmo assistito a quella scena d'immenso dolore e d'infinito amore?

Ebbene con gli stessi sentimenti dovremmo assistere alla Santa Messa, perché sull'altare è lo stesso Gesù, che compie, in un modo misterioso ma vero, lo stesso Sacrificio della Croce per nostro amore e per la nostra salvezza eterna.

Assistendo, quindi, devotamente alla Santa Messa ed offrendo a Dio, insieme col Sacerdote, il Santo Sacrificio, noi onoriamo Dio in modo degno di Lui, soddisfacciamo alla Divina Giustizia per i nostri peccati, ringraziamo Dio in modo conveniente, aiutiamo le Anime del Purgatorio, otteniamo la conversione dei peccatori, apriamo il tesoro delle Grazie Divine per noi e per il mondo intero.

Perciò, quanto è consigliabile e proficuo partecipare alla Santa Messa non solo nei giorni festivi, ma ogni qualvolta lo possiamo anche nei giorni feriali. Diceva il grande missionario San Leonardo da Porto Maurizio: "Oh, se capissimo quale tesoro è la Santa Messa! Le Chiese sarebbero sempre zeppe. Benedetto chi ascolta la Santa Messa ogni giorno!"

Aveva capito questo il grande scrittore Alessandro Manzoni. Un suo amico si recò a fargli visita nel pomeriggio di un giornata invernale con vento freddo e pioggia. Trovò l'illustre amico di umore cattivo.

- Che cosa è capitato? - gli chiese l'amico stupito.

- C'è che stamane i miei familiari non hanno voluto che io andassi in Chiesa col pretesto del tempo cattivo!

- Ma scusi, mi pare che abbiano fatto benissimo! C'era da pren­dersi un malanno sicuro alla sua età...

- Ed io vi dico invece - ribattè Alessandro Manzoni con forza ­che hanno fatto malissimo e glielo provo. Supponga che io avessi vinto a una lotteria un premio ricchissimo; supponga che scadesse proprio oggi il tempo per riscuoterlo e che per la riscossione aves­si dovuto presentarmi personalmente, crede lei che per paura del cattivo tempo mi avrebbero fatto perdere il premio obbligandomi a stare in casa? L'amico non seppe rispondere.



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