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Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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Alle sorgenti della vera pietà (Carità nella Verità dottrinale) di don Fusina

Ultimo Aggiornamento: 05/09/2009 16:24
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05/09/2009 16:06


- Capitolo 6 -

"CREATORE DELLE COSE INVISIBILI!" (2)

IL MONDO ANGELICO


Un nostra professione di fede in Dio Creatore di tutte le ose, sia di quelle che si vedono, sia di quelle che non si vedono, ci ha portato a parlare dell'anima umana, spirituale ed immortale, e del rispetto dovuto all'uomo.

Ora dobbiamo parlare di altre realtà invisibili, opere della creazione di Dio. Vorrei però precisare che l'aggettivo invisibile non significa affatto inesistente o puramente intellettuale.

Le cose invisibili di cui parla il Credo, sono realtà tanto quanto quelle che vediamo. Anzi, direi tanto più reali, quanto lo spirito è superiore alla materia. Invece, purtroppo, accade spesso che parlando delle cose invisibili, spirituali ed eterne, noi cadiamo nell'equivoco di pensarle come fanta­stiche o, tutt'al più, esistenti unicamente nella nostra mente e nella nostra fede. La realtà è ben diversa!

Quante cose invisibili, perché spirituali, ci circondano anche nella vita di ogni giorno! Per esempio: il tuo pensiero è quello che muove i tuoi passi, le tue mani, la tua persona. Un uomo che non pensa, neppure agisce! Quando ti metti al volante della tua macchina è il tuo pensiero e la tua volontà che agiscono. Tu pensi di andare al lavoro e vuoi accendere il motore: allora la tua mano si porta alla chiavetta e la fa girare. La forza che ti muove è una forza spirituale: è la forza del tuo pensiero e della tua volontà. Così si dica dell'amore, dell'odio o di altre forze spirituali, buone o cattive, che sono in noi. Sono talmente reali che il mondo è pieno delle loro opere.

Le realtà spirituali esistono, eccome! Anche se non le possia­mo misurare con il metro o pesare con la bilancia, come facciamo invece per le realtà materiali e corporali. Puoi misurare l'altezza e la grossezza del tuo corpo, puoi pesarlo, ma non puoi misurare o pesare la tua volontà o la tua intelligenza! Altrettanto si deve dire delle realtà spirituali che Dio ha creato al di fuori di noi, come sono gli angeli ed i demoni, il Paradiso e l'Inferno, la grazia santificante ed i doni dello Spirito. C'è tutto un mondo soprannaturale (cioè superiore alla nostra natura) che l'onnipotenza di Dio ha tratto dal nulla per la sua gloria e la nostra eterna felicità. Questo mondo è invisibile ed a noi è dato conoscerlo non per mezzo della scienza o della sapienza umana, ma per mezzo della fede nella rivelazione di Dio: "Non si tratta di una sapienza di questo mondo - scrive S. Paolo ai Corinzi - né di quella dei potenti che lo governano e che presto saranno distrutti. Parliamo della misteriosa sapienza di Dio, del suo progetto dí farci partecipare alla sua gloria. Dio l'aveva già stabilito prima della creazione del mondo, ma noi non l'avevamo conosciuto. Nessuna delle potenze che governano questo mondo ha conosciuto questa sapienza... Ma come si legge nella Bibbia: quel che nessuno ha mai visto ed udito, quel che nessuno ha mai immaginato, Dio lo ha preparato per quelli che lo amano, Dio lo ha fatto conoscere a noi per mezzo dello Spirito" (1 Cor 2,6-10).

S. Paolo non si preoccupa dei sapientoni del mondo i quali pensano di conoscere e sapere tutto, mentre in realtà son spesso in preda ai loro vani ragionamenti. E' sintomatico il fatto che nell'era della tecnica, delle esplorazioni spaziali e della forza nucleare buona parte dell'umanità cosiddetta civile (non parlo infatti di popoli sottosviluppati, ma degli europei, degli americani, dei giapponesi) spenda miliardi in sedute spiritiche, in amuleti, in astrologhi, in maghi e cose simili. Si rifiutano di accettare Dio e la sua rivelazione, ma poi credono fermamente nel malocchio, nella stregoneria e in altre superstizioni del genere. Se ascoltano il Papa che parla del demonio, Lo beffeggiano e lo ridicolizzano, ma quando sugli schermi si proiettano films di esorcismo o di magia, corrono a riempire le sale cinematografiche o a comperare i rispettivi libri che sono diventati dei veri best-sellers! Mai come oggi infatti si sono moltiplicati i volumi che parlano di scienze occulte, di diavoli, di aldilà... Mai come oggi sono sorte in ogni parte del mondo, soprattutto tra i popoli più tecnicamente sviluppati, le sette che si ispirano a Satana, le messe nere, i culti demoniaci fino ad arrivare al sacrificio umano.

Gli uomini delle scienze e delle tecniche rifiutano la rivelazione della misericordia di Dio, ma accettano le parole fumose di questo o di quel falso profeta. Rifiutano il soprannaturale che Dio loro rivela e corrono a fabbricarsene uno che li terrorizza o li aliena dalla realtà. Noi però, grazie a Dio, abbiamo il dono della fede e possediamo la rivelazione del Signore.



DIO CI RIVELA IL MONDO ANGELICO

Ebbene in questa rivelazione Dio ci parla anche di altri esseri, oltre che dell'uomo: ci parla degli angeli e dei demoni. Tutta la Bibbia ne parla, dal principio alla fine. Tuttavia, nella Bibbia bisogna fare molta attenzione per non essere tratti in inganno dai generi letterari e dalla mentalità primitiva in essi espressa. La Bibbia, infatti, ci porge la rivelazione divina racchiusa in discorsi umani, discorsi che riflettono, nella loro composizione, mentalità, stile, carattere ed ambiente propri dell'uomo ispirato che li scrive. Ciò non significa che le cose narrate nella Bibbia siano falsificate o comunque inquinate dal linguaggio: significa soltanto che bisogna capire il linguaggio per capire il messaggio da esso trasmesso.

Ora, a proposito degli angeli, ci sono molti passi nella Bibbia, sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento, in cui queste parole hanno significato diverso, spesso puramente simbolico e mitico. Ma non è sempre così e non è sufficiente questo per negare valore ad altri e ben più importanti passi in cui l'esistenza degli angeli è chiaramente, esplicitamente e fortemente affermata.

Gli angeli appartengono ad una dimensione della creazione diversa dalla nostra, una dimensione che noi, limitati come siamo, facciamo fatica a comprendere. "L'iniziativa della ricerca scientifica dipende interamente dall'uomo. L'ini­ziativa della rivelazione spirituale dipende interamente da Dio. Gli uomini possono conoscere del mondo spirituale e soprannaturale soltanto ciò che Dio stabilisce di rivelare loro... Noi non possiamo sapere nulla degli angeli, tranne che per divina rivelazione" (Philips Mc Candlish in The spirit world). Ora tramite la rivelazione della Bibbia Dio ci ha detto molte cose. Per questa ragione i teologi, nel corso dei secoli, sono stati sempre d'accordo sull'importanza dell'angelologia (ossia dell'ordinata esposizione delle verità bibliche intorno agli angeli) giudicandola degna di essere trattata in ogni libro di teologia sistematica. Essi hanno scritto molto, facendo distinzione tra gli angeli buoni e quelli cattivi.



A) GLI ANGELI BUONI

Noi ora ci fermeremo un po' sui primi, oggi tornati di moda, ma in maniera sbagliata ad opera dei seguaci della New Age. Ben diverso è l'atteggiamento e l'insegnamento della dottrina cattolica. Ci basterà un versetto della Bibbia che prendiamo da Ebrei 1,14.

"Gli angeli sono spiriti al servizio di Dio ed Egli li manda in aiuto di quelli che devono ricevere la salvezza".

1) Vi si afferma innanzitutto la natura degli angeli: "Gli angeli sono spiriti" dice la Bibbia. Quindi appartengono al mondo spirituale, non a quello materiale. Di conseguenza essi sono invisibili e immortali, proprio come l'anima umana. Ma, a differenza dell'anima che dice relazione ad un corpo, gli angeli sono completi in sé stessi, sono persone perfette (la Bibbia porta anche alcuni nomi di essi, quali Gabriele, Michele, Raffaele), non sono soggetti alle leggi della materia. Molti popoli li hanno adorati, tutti o alcuni soltanto, come dei: in realtà essi sono creature di Dio, esistono solo perché Dio li ha tratti dal nulla con il suo amore onnipotente e continuano ad esistere perché il Cristo li sostiene con la potenza della sua parola e del suo amore. Prima della creazione gli angeli non esistevano: infatti non c'era nulla tranne Dio Uno e Trino: Padre, Figlio e Spirito Santo. Paolo in Colossesi 1,16 afferma: "Poiché in Lui sono state create tutte le cose, che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili". Gli angeli sono tra le cose invisibili create "per mezzo di Lui e in vista di Lui". Questo "LUI" è Gesù " il Quale è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in Lui". Cosicché anche gli angeli cesserebbero di esistere se Gesù, che è Dio onnipotente, non li sostenesse col suo potere.

2) In secondo luogo la Bibbia afferma che gli angeli sono spi­riti al servizio di Dio. La parola usata nella Scrittura per indicare questi spiriti significa messaggero e viene spesso applicata anche all'uomo quando porta un messaggio. Anghelos in greco significa per l'appunto colui che porta un annuncio, un messaggio.

La Bibbia vede soprattutto questo aspetto dell'esistenza angelica, ossia il fatto che essi sono i messaggeri di Dio il cui compito principale è quello di eseguire i suoi ordini nel mondo. Egli ha dato loro un incarico di ambasciatori, li ha designati alla nostra custodia, ed ha dato loro pieni poteri per compiere opere di giustizia. In questo modo essi lo servono nel governo dell'universo. Così Egli ha dato loro capacità di portare a conclusione e con successo la Sua santa impresa iniziata con la creazione del mondo.

Tutto questo la Bibbia ce lo dice in tanti modi diversi: con racconti popolari, con linguaggio profetico e apocalittico, con preghiere e canti di lode.

3) Dice ancora la lettera agli Ebrei: "Gli angeli sono spiriti al servizio di Dio ed Egli li manda in aiuto di quelli che devono ricevere la salvezza".

C'è una particolare missione di salvezza che Dio affida agli angeli, una missione che riguarda noi. Pensiamo a quello che fece l'angelo Gabriele quando portò a Maria l'annuncio dell'Incarnazione! Pensiamo agli angeli che annunciarono alle pie donne e ai discepoli la risurrezione di Gesù! Pensiamo agli altri angeli, quelli che invitano gli apostoli e i discepoli del Signore a scendere dal monte dell'oliveto e a portare a termine l'opera di salvezza che Gesù aveva loro affidata.

Sono tre momenti in cui l'intervento degli angeli appare quanto mai prezioso per l'opera della nostra salvezza. Ma la Bibbia ci suggerisce altri pensieri. Ci presenta gli angeli di Dio pienamente compartecipi della missione della Chiesa. Spe­cialmente nel Libro degli Atti e nell'Apocalisse (ma anche nelle varie Lettere degli Apostoli) gli angeli sono spesso rivelati come veri e propri protagonisti nell'azione salvifica di Dio.

Il che significa che Dio non lascia la sua Chiesa in balia di sè stessa, ma l'affida, tra l'altro, alla custodia e al ministero dei suoi angeli.





GLI ANGELI CUSTODI

La Chiesa cattolica ha sempre accolto e benedetto la fede negli Angeli Custodi, fondandosi specialmente su quelle parole di Gesù pronunciate in difesa dei piccoli: "Guai a chi scandalizza uno di questi piccoli che credono in me. In verità vi dico che i loro angelí contemplano in cielo il volto del Padre mio!" (Mt 18,10).

Sono parole di Cristo e sono parole molto chiare. Egli afferma che i piccoli (cioè coloro che pongono in Lui la loro fiducia) sono custoditi e difesi dagli Angeli di Dio. Forse sull'Angelo Custode si sono dette nel passato delle cose anche fuori luogo, specialmente quando lo si vedeva seduto sulla spalla destra o ridotto ad una vocina che ci rimprovera ad ogni mancanza. Queste banalizzazioni non devono però farci chiudere gli occhi sulla dolce realtà che le parole di Gesù e altre frasi della Bibbia ci rivelano a proposito dell'Angelo Custode. Come Egli svolga la sua missione noi non lo sappiamo.

La tradizione popolare, approvata dalla Santa Chiesa, ha racchiuso l'insegnamento su questa fraterna assistenza nella bellissima preghiera che non dovremmo mai dimenticare: "Angelo di Dio, che sei il mio Custode: illumina, custodisci, reggi, governa me che ti fui affidato dalla Pietà celeste. Amen".

In essa vengono indicati i quattro compiti che la Chiesa attribuisce agli Angeli Custodi nei nostri riguardi:

• illuminami, cioè fammi vedere la mia vita e la mia attività quotidiana alla luce della fede;

• custodiscimi, cioè difendimi e proteggimi dal male che mi circonda e che attenta alla mia vita sia spirituale che corporale;

• reggimi, ossia prendi tu la guida della mia vita perché io cammini sempre sulla strada che conduce a Dio senza mai deviare sui sentieri del peccato;

• governami, cioè sii per me il rappresentante del Signore al quale voglio dare tutta la mia obbedienza in ogni cosa perché la volontà di Lui si compia in me perfettamente.

Non si potrebbe esprimere meglio la missione dell'Angelo Custode! A Lui siamo stati affidati dalla Pietà celeste, cioè da Dio misericordioso e a Dio l'Angelo Custode ci conduce con tanto amore, ma anche con tutta l'autorità che gli è stata data su di noi. Ecco perché noi Gli dobbiamo rispetto, fiducia e obbedienza facendo attenzione alle sue ispirazioni interiori e cercando di attuarle nel migliore dei modi.

Secondo l'insegnamento dei Padri della Chiesa l'Angelo Custode sarà colui che, al temine della vita, ci accompa­gnerà al cospetto di Dio, ci consolerà nel luogo della purificazione e, infine, parteciperà alla nostra beatitudine in Cielo, felice di aver compiuto il suo incarico di amico, di guida e di custode.

Secondo alcuni teologi e Padri non soltanto i singoli uomini hanno un angelo custode, ma anche le varie comunità umane, civili e religiose che siano. E' una teoria che la Chiesa sembra avallare in quanto riconosce in S. Michele Arcangelo il suo protettore e custode. Anche la Scrittura sembra accennare implicitamente a questo quando, nell'Apocalisse, fonde insieme la figura del vescovo con quella dell'angelo (cfr Ap 2 e 3). Ricordo che a Fatima l'Angelo si è presentato ai veggenti chiamandosi "angelo custode del Portogallo".

La presenza degli angeli ci circonda giorno e notte. Non siamo soli nel sostenere la nostra fatica e la nostra lotta quotidiana: Dio ci ha dato degli amici e dei protettori che non ci abbandonano mai. Dobbiamo esserGli profondamente rico­noscenti facendo tesoro di questo grande dono.



CONTEMPLAZIONE

Oggi vorrei offrirti come spunto per la tua contemplazione un Libro della Bibbia, il Libro di Tobia. In esso si parla dell'Angelo Custode mediante l'esempio dell'Angelo Raffaele. Qui te ne riporto soltanto un brano, quello finale. Ti invito però a leggerlo tutto. E' molto bello e molto edificante e ti sarà di grande aiuto nella tua devozione all'Angelo Custode.

Tobia cap. 12

Quando furon terminate le feste nuziali, Tobi chiamò il figlio Tobia e gli disse: «Figlio mio, pensa a dare la ricompensa dovuta a colui che ti ha accompagnato e ad aggiungere qualcosa d'altro alla somma pattuita».

Gli disse Tobia: «Padre, quanto potrò dargli come salario? Anche se gli lasciassi la metà dei beni che egli ha portati con me, io non ci perderei.

Egli mi ha condotto sano e salvo, mi ha guarito la moglie, è andato a prendere per me il denaro e infine ha guarito te! Quanto posso ancora dargli come salario?».

Tobi rispose: «E' giusto ch'egli riceva la metà di tutti i beni che ha riportati».

Fece dunque venire l'angelo e gli disse: «Prendi come tuo salario la metà di tutti i beni che tu hai portati e và in pace». Allora Raffaele li chiamò tutti e due in disparte e disse loro: «Benedite Dio e proclamate davanti a tutti i viventi il bene che vi ha fatto, perché sia benedetto e celebrato il suo nome. Fate conoscere a tutti gli uomini le opere di Dio, come è giusto, e non trascurate di ringraziarlo.

E' bene tener nascosto il segreto del re, ma è cosa gloriosa ri­velare e manifestare le opere di Dio. Fate ciò che è bene e non vi colpirà alcun male.

Buona cosa è la preghiera con il digiuno e l'elemosina con la giustizia. Meglio il poco con giustizia che la ricchezza con ingiustizia. Meglio è praticare l'elemosina che mettere da parte oro.

L'elemosina salva dalla morte e purifica da ogni peccato. Coloro che fanno l'elemosina godranno lunga vita.

Coloro che commettono il peccato e l'ingiustizia sono nemici della propria vita.

Io vi voglio manifestare tutta la verità, senza nulla nascondervi: vi ho gia insegnato che è bene nascondere il segreto del re, mentre è cosa gloriosa rivelare le opere di Dio.

Sappiate dunque che, quando tu e Sara eravate in preghiera, io presentavo l'attestato della vostra preghiera davanti alla gloria del Signore. Così anche quando tu seppellivi i morti. Quando poi tu non hai esitato ad alzarti e ad abbandonare il tuo pranzo e sei andato a curare la sepoltura di quel morto, allora io sono stato inviato per provare la tua fede,

ma Dio mi ha inviato nel medesimo tempo per guarire te é Sara tua nuora.

Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore».

Allora furono riempiti di terrore tutti e due; si prostrarono con la faccia a terra ed ebbero una grande paura.

Ma l'angelo disse loro: «Non temete; la pace sia con voi. Benedite Dio per tutti i secoli.

Quando ero con voi, io non stavo con voi per mia iniziativa, ma per la volontà di Dio: lui dovete benedire sempre, a lui cantate inni.

A voi sembrava di vedermi mangiare, ma io non mangiavo nulla: ciò che vedevate era solo apparenza.

Ora benedite il Signore sulla terra e rendete grazie a Dio. Io ritorno a colui che mi ha mandato. Scrivete tutte queste cose che vi sono accadute». E salì in alto.

Essi si rialzarono, ma non poterono più vederlo.

Allora andavano benedicendo e celebrando Dio e lo ringraziavano per queste grandi opere, perché era loro apparso l'angelo di Dio.



- Capitolo 7 -

"CREATORE DELLE COSE VISIBILI E INVISIBILI!" (3)

IL MONDO ANGELICO (2)


B) GLI ANGELI CATTIVI

Parlando delle creature invisibili, oggetto della nostra professione di fede, dobbiamo trattare anche di un argomento molto triste e molto spinoso: il Diavolo.

Lo so che al solo nominarlo alcuni sentono puzza di Me­dioevo, altri sogghignano increduli, altri ancora strizzano l'occhio con benevola condiscendenza come per dire: "Beh! si capisce! se la Chiesa, com'è suo dovere, non agita lo spauracchio del Diavolo e dell'Inferno, come può mettere un po' di freno a questo mondo così corrotto?".

Ci saranno magari delle mamme che per paura di influenzare con i tabù dei secoli bui i loro bambini, non vorranno che se ne parli neppure al catechismo, mentre non hanno difficoltà a far loro vedere cose più realistiche, come ad esempio, certi filmetti alla TV piuttosto spinti o pieni di morti e di mostri...

Altre ancora si faranno il segno della croce pensando di sentire chissà quali storie di corna, code, forche, fiamme... No! State tranquilli: nulla di tutto ciò, ma unicamente quello che ne dice Gesù e come lo dice Lui. Spero che almeno a Lui crederete!



ESISTE IL DEMONIO?

C'è chi ha contestato vivacemente e irriverentemente il Papa Paolo VI quando ha parlato del demonio, quasi che quel Pontefice si sia inventato il Diavolo o, comunque, lo abbia evocato dal dimenticatoio dove ormai lo aveva relegato una troppo facile e semplicistica catechesi, una teologia quantomeno discutibile e fatta passare per dottrina sicura di tutta la Chiesa e una certa pseudo scienza parapsicologica.

In realtà il Papa non aveva fatto altro che richiamare, in termini moderni, l'insegnamento biblico sullo Spirito del Male, insegnamento che la Chiesa non ha mai rinnegato. Ero incerto se toccare questo argomento, ma l'incontro che ho avuto con il Santo Padre, Giovanni Paolo II, il martedì 24 marzo 1981 in occasione della Santa Messa celebrata per Radio Tele Pace, mi ha tolto ogni indugio.

Il Papa, infatti, parlando affabilmente con noi dopo la Santa Messa ha ,fortemente insistito sulla lotta che le potenze del male hanno scatenato contro la Chiesa. "Et portae inferi non prevalebunt" ci ha detto invitandoci alla fiducia, ma ha pure soggiunto: "E' necessario però lottare, lottare". Su questo argomento è tornato più volte e ciò mi ha colpito. Non ha nominato espressamente il Diavolo, ma il discorso era molto chiaro. Noi siamo andati a Roma dal Vicario di Cristo per essere confermati nella fede cattolica e io ho accolto questa professione di fede del Papa sulla lotta contro il potere delle tenebre come una conferma dell'indefettibile dottrina della Chiesa sull'esistenza e l'azione del Maligno.

Non sono mancati e non mancano teologi che si pongono la domanda se il Maligno, di cui parla la Bibbia, non debba intendersi come un simbolo, il simbolo del male. Essi tendono, perciò, a rifiutare una identità personale del Demonio e interpretano i fatti dell'Antico Testamento e del Vangelo (nei quali egli viene presentato come un essere individuale e personale), quale frutto della mentalità di quei tempi e di quei luoghi, mentalità che sarebbe poi passata nella Chiesa e che avrebbe imperversato soprattutto nel Medioevo.



LA BIBBIA E IL DEMONIO

Anche qui, come abbiamo detto a proposito degli Angeli, ripetiamo che non si possono prendere tutti gli episodi bi­blici allo stesso modo. Indubbiamente il linguaggio e la mentalità rispecchiano i tempi e gli ambienti in cui hanno avuto origine i vari libri della Sacra Scrittura. In alcuni episodi la figura di Satana appare evidentemente quale frutto della fantasia dello scrittore, come avviene ad esempio nel Libro di Giobbe. Altre volte riesce difficile di­stinguere tra il Maligno ed il Male, cioè tra la cattiveria e la sua personificazione nel Demonio (vedi ad esempio l'ultima petizione del Padre Nostro dove la parola greca in alcuni testi viene letta come poneron, al neutro, e quindi viene tradotta con Male. Così, per esempio, fa la versione della CEI che ci fa dire: "...liberaci dal male". Invece la traduzione interconfessionale legge nel greco tou ponerou ossia: dal Maligno. E' difficile stabilire con certezza quale delle due versioni sia la più esatta). Sono molti. però. i passi biblici in cui la persona del Demonio viene chiaramente affermata. Possiamo dire questo: gli scrittori del Nuovo Testamento sono convinti che tutto il dolore e tutta la malvagità del mondo è causata senz'altro dal Maligno, dal demonio, chiamato anche Satana (cioè l'avversario, il nemico del genere umano) il grande dragone dell'Apocalisse (Ap 12), l'antico serpente della Genesi (Gen 3), il principe di questo mondo (Gv 12,31) e il seminatore del male nel campo di Dio di cui parla Gesù (Mt 13,39). Le sue opere, sempre secondo l'insegnamento degli evangelisti e degli apostoli, sono le tentazioni al peccato, la possessione, la malattia e la morte. Ma l'uomo non subisce l'azione diretta del demonio soltanto in questi casi di sofferenza. Qualunque forma di concupiscenza fa parte di quelle reti diaboliche che tendono a rovinare l'uomo.



LA LOTTA CONTRO SATANA

L'opera salvifica di Gesù è diretta perciò sostanzialmente contro il demonio. Il Regno di Dio, già operante in Cristo, segna la fine della potenza ininterrotta di Satana. D'ora innanzi l'uomo ha la possibilità di sfuggire al dominio del Maligno grazie a Cristo Salvatore e Signore. Naturalmente per il Nuovo Testamento è ovvio che il Demonio non ha nessuna intenzione di accettare pacificamente che l'uomo ritorni al suo Dio. Anche quando il suo tentativo decisivo di annientare lo stesso Gesù fallisce, il suo odio contro gli abitanti della, terra resta immutato. Non potendo in partenza impedire o falsificare il messaggio evangelico della salvezza, il demonio, un po' con le seduzioni mondane, un po' con minacce piuttosto pesanti tenta di stornare nuovamente la fede di tutti coloro che l'hanno abbracciata per poi rovinarli. Per questo sarebbe fatale, secondo il messaggio del Nuovo Testamento, se il credente allentasse anche solo un poco la vigilanza e la lotta contro il Demonio. (Dal Dizionario Religioso, pag. 181-182). Scrive in proposito San Paolo agli Efesini (6,10-11): "Attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia, infatti, non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i Dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spi­riti del male che abitano nelle regioni celesti". E' evidente che l'Apostolo parla del Diavolo e degli angeli suoi, quegli angeli cioè che seguendo l'apostasia di Lucifero si sono ribellati a Dio diventando suoi nemici.

Per essi, afferma Gesù, è stato creato l'Inferno: 'Via da me, maledetti - Egli dirà ai dannati - nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli" (Mt 25,41).

Come si fa a interpretare simbolicamente queste parole così dure e così chiare? Non è possibile! Qui Gesù parla espressamente e dell'esistenza del diavolo e dell'esistenza dell'inferno.

San Giovanni, nella sua la Lettera, cap. 3, 8, scrive: "Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché il diavolo è peccatore fin dal principio. Ora il Figlio di Dio è venuto proprio per distruggere le opere del diavolo".

Qui non solo abbiamo un'esplicita affermazione dell'esistenza del diavolo, ma anche viene esplicitata l'idea, per noi cristiani fondamentale, che Gesù è venuto proprio per liberarci dal diavolo e dalle sue opere. Infatti noi proclamiamo che Gesù è il nostro Salvatore. Ma da chi e da che cosa ci avrebbe salvato se non esistessero il Diavolo e l'Inferno? Le due realtà sono legate insieme da un'unica fede: Gesù Salvatore da una parte; il Demonio e l'Inferno dall'altra. L'opera salvifica di Gesù consiste appunto nel liberarci dal potere di Satana e dal cadere nell'Inferno.

Ogni altra spiegazione dell'origine del male e dell'op­pressione della malvagità sul mondo non può essere in accordo con la fede cattolica riguardante il mistero della salvezza.

Ben a ragione, dunque, Paolo VI parla di rinnovata presenza diabolica nel mondo e nella Chiesa di oggi quando afferma: 'Abbiamo la sensazione che da qualche fessura sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio. ...Non ci si fida più della Chiesa, ci si fida del primo profeta profano che viene a parlarci da qualche giornale o da qualche moto sociale per rincorrerlo e chiedere a lui se ha la formula della vera vita... Eentrato il dubbio nelle finestre che invece dovevano essere aperte alla luce... Noi crediamo in qualcosa di preterna­turale, venuto nei mondo proprio per turbare, per soffocare i frutti del Concilio Ecumenico e per impedire che la Chiesa scoppiasse nell'inno della gioia di aver avuto in pienezza la coscienza di sè..." (Paolo VI - 29/06/1972). Sono parole di un Papa, non di un uomo qualsiasi. Sono parole meditate, sofferte, volutamente pronunciate perché i credenti prendano coscienza di questa dolorosa realtà che è Satana.

Qui non si tratta di ritornare al Medioevo e nemmeno alle paure e ai tabù primitivi. Qui si tratta di prendere Satana e la sua opera demolitrice molto sul serio e di contrastarla lottando contro di lui con la potenza che ci viene da Dio. "Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. Avvicinatevi a Dio ed Egli si avvicinerà a voi... Umiliatevi davanti al Signore ed Egli vi esalterà". Sono parole dell'apostolo San Giacomo (4,7- 10) con le quali egli ci inse­gna come lottare contro Satana.

Anche San Pietro ci insegna la medesima cosa quando scrive: "Umiliatevi sotto la potente mano di Dio, perché vi esalti al tempo opportuno, gettando in lui ogni vostra preoccupazione, perché Egli ha cura di voi. Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede...". Poi, come consolazione, afferma: "Il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, egli stesso vi ristabilirà dopo una breve sofferenza e vi confermerà e vi renderà forti e salvi!" (1a pt 5,6-10).

E' così che dobbiamo vivere la nostra convinzione cattolica sull'esistenza del demonio e del suo potere! Molti affrontano la lotta contro il Maligno ricorrendo ai sortilegi ed alle stregonerie come pure ai maghi, agli astrologi e cose del genere che la Bibbia afferma essere in abominio a Dio e la Chiesa condanna come opere di superstizione. Invece dobbiamo affrontare Satana ponendo umilmente tutta la nostra fiducia nel Signore che nel suo Figlio Gesù ha vinto la potenza del Maligno. Le vere armi per contrastare e vincere le insidie del Maligno sono quelle che la Chiesa ci ha sempre offerto e che la Madonna continuamente ci richiama e cioè: la vigilanza, la penitenza, la preghiera. Soprattutto rivolgiamoci a Maria Immacolata, rifugiamoci nel suo Cuore materno invocandola con fervore e fiducia perché il demonio teme assai la Sua Persona e il Suo Nome! Nei casi di possessione o di ossessione (in realtà molto rari) abbiamo a disposizione la potente intercessione della Chiesa alla quale Gesù ha dato il potere di cacciare i demoni. Non dobbiamo quindi aver paura di Satana e del suo mondo tenebroso. Prudenti e vigilanti sì, ma non trepidanti e impauriti perché Dio è più forte di lui. A questo proposito vorrei ricordarvi che l'esorcismo più potente lo abbiamo nella recita del Padre Nostro e nel segno della Croce. Avanti, dunque, con fede e senza paure. Gesù ci ha detto: "Abbiate fiducia; Io ho vinto!".



CONTEMPLAZIONE

Oggi la nostra contemplazione viene fornita ancora una volta da un Salmo che la Chiesa ci fa recitare la sera della domenica per chiedere la protezione del Signore contro le insidie del Maligno. Medita questo Salmo con calma e devozione. Ne ricaverai serenità e sicurezza.

Salmo 90

Tu che abiti al riparo dell'Altissimo e dimori all'ombra dell'Onnipotente,

dì al Signore: «Mio rífugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido».

Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, dalla peste che di­strugge.

Ti coprirà con le sue penne sotto le sue ali troverai rifugio. La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza; non temerai i terrori della notte né la freccia che vola di giorno,

la peste che vaga nelle tenebre, lo sterminio che devasta a mezzogiorno.

Mille cadranno al tuo franco e diecimila alla tua destra; ma nulla ti potrà colpire.

Solo che tu guardi, con i tuoi occhi vedrai il castigo degli empi. Poiché tuo rifugio è il Signore e hai fatto dell'Altissimo la tua dimora, non ti potrà colpire la sventura, nessun colpo cadrà sulla tua tenda.

Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi. Sulle loro mani ti porteranno perché non inciampi nella pietra il tuo piede.

Camminerai su aspidí e vipere, schiaccerai leoni e draghi.

Lo salverò, perché a me si è affidato; lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome.

Mi invocherà e gli darò risposta; presso di lui sarò nella sventura, lo salverò e lo renderò glorioso. Lo sazierò di lunghi giorni.



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