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Pregare, sacrificarsi e soffrire per la santificazione dei Sacerdoti

Ultimo Aggiornamento: 05/09/2009 16:57
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05/09/2009 16:57

DOVERI VERSO I SACERDOTI

Amare, rispettare, pregare. Bisogna amare i Sacerdoti, perché il prossimo si deve amare. Bisogna stimarli, perché rivestiti di una dignità sovruma­na; sono come dei vasi misteriosi, con­tenentI un unguento divino; il vaso potrà essere d'oro, di rame, di alabastro o di terracotta, ma l'unguento è lo stesso.

I Sacerdoti si devono rispettare, per­ché ciò che si fa a loro, si fa a Gesù Cristo, che rappresentano.

Bisogna difenderli, senza paura della critica altrui. Difendendo i Preti, si difendono i diritti di Dio. Chi si vergogna di difendere un Ministro di Dio, merita la minaccia di Gesù Cristo: Chi si vergo­gna di me, mi vergognerò di lui davanti al Padre mio nel di del giudizio.

Si deve pregare per i Sacerdoti.

La preghiera è l'arma dell'onnipotenza nelle mani dell'uomo. Per mezzo di essa

il Signore lascia scendere le sue mise­ricordie su ciascun'anima e sul mondo intero.

Il Sacerdote è l'uomo della preghiera e, siccome è anche « l'uomo del popolo », prega per il popolo con assiduità.

Egli, celebrando la S. Messa, prega per i fedeli. Compiendo altre pratiche devote, quali la recita del Rosario, la vi­sita al SS. Sacramento, ecc.... non tra­scura di pregare per le anime, che Iddio gli ha affidato. Ogni giorno, ogni Prete è tenuto a recitare l'Ufficio Divino, sotto pena di peccato; tale recita ha una discreta durata. Egli fa questa preghiera a Dio a nome dell'umanità.

È giusto, quindi, che anche i fedeli preghino per i Sacerdoti, affinché si santifichino, affinché portino molte anime sulla via della salvezza ed affinché ab­biano la forza di resistere agli assalti dei demoni e dei malvagi.

La preghiera, fatta con fede e con ret­ta intenzione, è sempre gradita a Dio; ma quella che si rivolge al Creatore a vantaggio dei Sacerdoti, è molto più gradita.

Il Sacerdote è la pupilla degli occhi di Gesù Cristo e quindi il Signore desidera che la sua grazia aumenti nel suo Mini­stro, affinché egli riesca a salvargli molte anime.

Tuttavia non tutti i fedeli compren­dono il dovere di pregare per i Sacer­doti. Oh, se s'impiegasse in tale preghiera metà del tempo che s'impiega nel mondo a criticare la condotta dei Preti, quanto vantaggio ne verrebbe!

Santa Teresa del Bambino Gesù scri­ve nella Storia di un'anima: « Non sa­pevo convincermi del bisogno che hanno i Sacerdoti della mia preghiera. Sono essi che devono pregare per me. Ma quando andai a Roma e lungo il viaggio ebbi occasione di avvicinare molti Sacerdoti, allora mi convinsi che hanno bisogno della preghiera altrui. Ne incontrai dei fervorosi e zelanti, ma anche di quelli un po' rilassati nello spirito. Da quel tempo in poi ho messo la mia vita a vantaggio dei Sacerdoti: pregare per loro, sacrificarmi per loro. Anche dal Cielo vor­rò continuare questa nobile missione ».

Imparino anche gli altri fedeli a pre­gare ogni giorno per i Sacerdoti. Le ani­me pie scelgano un giorno alla settima­na, ad esempio il giovedì, ed offrano le loro opere di bene a Dio per il vantaggio spirituale dei Sacri Ministri. Oh, come sono care a Dio tali anime e quante gra­zie possono ottenere!



Sacerdote chi sei tu? [SM=g27998]

A Giovanni, il Precursore, gli inviati di Gerusalemme rivolsero la stessa domanda ed egli rispose che non era il Cristo, ma una voce che gridava nel deserto.

Ad un altro uomo, dall'incedere grave, dallo sguardo modesto, dalla parola calma e soave, a questo uomo che si distacca dalla massa, come il Battista, l'umanità domanda ogni giorno: sei tu il Cristo?

Tu non rispondi, ma come un giorno Gesù ai messi di Giovanni, mostri le opere tue sante: i ciechi nell'anima vedono la luce, gli zoppi, gli stanchi, gli sfiduciati camminano spediti per le vie della fede e della speranza, gli ignoranti sono evangelizzati, i derelitti confortati.

Giovanni - dice l'Evangelista - non era la luce, tu invece sei la luce del mondo. Giovanni disse di non essere Elia, né un profeta; tu invece, o Sacerdote, sei più grande di Elia e dei Profeti, perché essi parlarono di Cristo, tu lo rappresenti.

Sono grandi gli uomini della terra che scrivono versi immortali, poemi divini, ma tu sei più grande perché parli un linguaggio che non è terreno.

Sono grandi gli uomini della terra che hanno profuso tutto il loro genio per lanciare verso i cieli le artistiche cattedrali e le basiliche, che hanno costruito le dorate cupole e gli svettanti campanili, ma più grande sei tu che costringi l'Altissimo a scendere in questi templi maestosi.

Grandi gli uomini che hanno tratto da sette note musicali armonie celesti, ma più grande tu, o Sacerdote, che ogni giorno ai piedi dell'altare canti al tuo Dio l'inno verginale della tua perenne giovinezza.

Grandi gli uomini che hanno in mano il destino dei popoli, ma tu sei più grande perché hai in mano le chiavi del cielo e dell'inferno.

Grandi gli uomini della terra che dispongono di armi e di eserciti, ma tu sei più grande perché disponi di mani imploranti che come quelle di Mosè possono mutare il corso della storia.

E se dalla terra saliamo al cielo, là noi ti vediamo più grande o sacerdote!

Adoratori di Dio tre volte Santo, angeli tutti del Paradiso, voi potete assistere al Trono dell'Altissimo, ma il Sacerdote è più fortunato di voi perché porta Iddio dove vuole; voi siete servitori possenti al comando di Dio, ma il Sacerdote fa Dio ubbidiente e servo ai suoi comandi.

Diteci voi almeno, o Santi del cielo, diteci: chi è il Sacerdote? "Io - ci risponde S. Caterina da Siena - baciavo il terreno dove un sacerdote poneva il piede". "Io - ci risponde S. Francesco d'Assisi - mi ritenni indegno di essere insignito di una dignità così eccelsa, e se avessi incontrato un angelo e un sacerdote, avrei prima salutato il Sacerdote".

Chi sei tu, dunque, o Sacerdote? Diccelo almeno Tu, o Vergine Santissima! Tu hai generato Iddio e il Sacerdote genera lo stesso Iddio sull'altare; anzi Tu lo hai generato una sola volta e il Sacerdote lo genera ogni giorno. Tu sei il rifugio dei peccatori, ma il Sacerdote ha il potere di rimettere i peccati...

Oh Sacerdote, chi sei tu dunque? Non sei Dio, ma sei potente come Lui! 0 Dio tu hai creato il mondo e tu o Sacerdote crei sotto i tuoi occhi il Creatore del mondo; Tu o Dio generi eternamente il Verbo e tu, o Sacerdote, hai la potestà di farlo scendere sulla terra e di sacrificarLe.

Chi sei tu dunque, Sacerdote? Dopo Dio, sei il Dio terreno. Venuto dagli uomini non sei più come gli uomini, ma tutto in te è sacro. Tu non sei più uno di noi. Le nostre mani stringono ancora il fango e la polvere, le tue invece o Sacerdote diventano ogni mattina la culla di Gesù.

Le tue mani sono trepide e tenere come quelle di Maria, calde e donatrici come quelle di Giuseppe, riparatrici, ardenti e coraggiose come quelle di Maddalena, misericordiose come quelle di Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea, taumaturgiche come quelle di Mosè.

Mani liberatrici che liberano dalle spine del peccato, dai lacci della seduzione, dalle catene del vizio; mani angeliche che abbattono la fredda pietra tombale della disperazione. Mani feconde e generose che spezzano per gli uomini il Pane degli Angeli. Mani paterne spalancate per raccogliere tutte le lacrime dei figli prodighi.

I nostri occhi guardano sempre la terra, i tuoi invece sono fissi nei cieli. Tu vedi tenebre dove noi vediamo false luci, e splendori di cielo dove noi vediamo abissi di disperazione; tu vedi gioia dove noi vediamo dolore; tu vedi tripudio dove noi vediamo grigiore e monotonia; tu vedi il Paradiso dove noi vediamo il

deserto; tu vedi Dio dove noi vediamo le creature; tu vedi l'eternità dove noi vediamo il minuto fuggente!...

Sacerdote di Cristo, chi sei tu?La tua vita è una continua agonia, il tuo cuore è sempre in pena perché il figlio prodigo ancora non torna, l'anima tua è tante volte triste fino alla morte perché a pochi passi dalla tua casa, dalla tua chiesa, Cristo viene di nuovo crocifisso; sei sempre pronto al perdono e a far festa per il figlio dissipatore che ritorna nella casa del Padre; sei il buon Pastore insonne che va in cerca della pecorella smarrita; il tuo cuore è sempre aperto come una bocca che nella tenebra grida ai prodighi sperduti, come il grido lacerante della mamma che chiama. Quando noi siamo distratti, tu ti raccogli nella solitudine, quando noi pecchiamo tu preghi ed espii, quando noi dormiamo tu vegli.

Chi sei tu dunque Sacerdote? Sei un uomo come noi, con le nostre stesse miserie e insieme sei potente come Dio, tanto da poter chiudere le porte dell'inferno e aprire quelle del Cielo a tutti noi peccatori, perfino a quanti hanno seguito le orme di Giuda e di Caino.

Vivi sulla terra come noi, ma tratti problemi di Cielo; vivi nel tempo ma operi per l'eternità.

Chi sei tu dunque o Sacerdote? No, non c'è parola umana che possa dirci quello che tu sei: sei un ministro sospeso tra Cielo e Terra, un mistero indefinibile, insondabile, come Dio, a cui tanto somigli.



IL SACERDOTE

È il dono più grande fatto da Gesù giovedì santo a sera. È preso di mezzo al mondo, vive nel mondo, non appartiene al mondo, anche se è tale per il mondo. E figlio di uomini, ma ha il potere di rendere figli di Dio. È povero, ma può ricolmare di ricchezze infinite. È debole, ma rende forti col Pane della Vita. È servo, ma davanti a lui si in­ginocchiano i potenti. È mortale, ma dona l'immortalità. È luce e può stare nelle tenebre. È sale e può essere scipito. Porta la fede e può non averla. Deve sostenere e dev'essere sostenuto. Il suo perdono è quello stesso di Gesù. Anche il suo messaggio è quello di Gesù: un messaggio di gioia, di luce, di amore. È detto retrogrado, ma è sempre proteso ad ogni vero progresso. È tacciato di oscurantismo, ma a nessuno più di lui la società è debitrice.

Quando è santo, lo si ignora. Quando è bene­fico, lo si trascura. Quando pecca, volentieri lo si calpesta. A tutti si è disposti a perdonare, tranne che a lui. Sono suoi amici preferiti i sofferenti, i deboli, i vacillanti, i moribondi. E fratello di tutti e deve restare estraneo a tutti. Vive solo, senza formarsi una famiglia. Sorride alla vita che nasce, benedice la morte che viene. Consacra l'amore e non deve conoscere l'amore, perché il suo cuore è di Dio e quindi di tutti i fratelli e non di una creatura soltanto. Quando celebra, solo qualche gradino è più in alto degli altri. Ma lui tocca il cielo! E quando confessa, è chiuso nel buio di un confessionale. Ma quanta luce nelle parole che dice: “Io ti perdono!".

Il sacerdote "è il vertice di tutte le grandezze create" (Sant'Ignazio). È dotato di poteri eccezio­nali: cose che la Madonna e gli angeli non possono fare lui le fa: celebra e confessa. Quanti si raccomandano alle sue preghiere, e giustamente! Perché lui è l'avvocato dei fratelli presso Dio, è il pontefice (fa da ponte) tra Dio ed i fratelli. Per tutte queste ragioni il grande Monsabré diceva: "Potete essere grandi quanto volete, non lo sarete mai tanto quanto questo povero prete che cele­bra! ".

Fino alla fine dei tempi il sacerdote sarà l'uo­mo più cercato e più incompreso, più amato e più odiato, più desiderato e più sfuggito, "segno di immensa invidia e di pietà profonda, di ine­stinguibile odio e di indomato amore" (Manzoni) - posto come Gesù a "segno di contraddizione". Il sacerdote deve confortare il suo insegnamento, il suo messaggio più con la vita che con la parola. Una testimonianza la sua tanto più difficile ed impegnativa in quanto spesso è chiamato - come Gesù - "a portare non la pace, ma la guerra ".

Per questo la sua vita è una lotta permanente. Deve vivere a servizio degli altri fino a dimentica­re e sacrificare se stesso. Nei momenti più salienti dell'esistenza, gioiosi o tristi, il sacerdote è sem­pre accanto all'uomo. Deve ricordare a sé ed ai fratelli che la meta non è la terra, ma il cielo.



Signore donaci Sacerdoti santi!

Per predicare la tua verità.

Per dirigere le anime.

Per accogliere i peccatori.

Per condurre a te i fanciulli.

Per santificare le famiglie.

Per consolare gli ammalati.

Per aiutare i poveri.

Per benedire il lavoro dell'uomo.

Per non dimenticare il cielo.

Per continuare il benefico apostolato di P. Pio.

Dio onnipotente ed eterno, che vuoi la salvezza di tutti gli uomini e non vuoi che alcuno perisca, dona al mondo sa­cerdoti santi, perché il loro esempio trascini gli altri a conoscerTi meglio, ad amarTi di più ed a servirTi come a Te conviene.
Amen.



PREGHIERA AL PADRE CELESTE PER I SACERDOTI

Padre Celeste, noi ti offriamo tutto il martirio d' amore che subì nel Cenacolo il Cuore del tuo Figliuolo nell'ora in cui esau­riva tutto il tesoro del suo amore per l'u­manità nel donarle l’Eucaristia e il Sacer­dozio, soffrendo nell'intensità tutta l'ama­rezza dell'abbandono e dei tradimenti che attraverso i secoli avrebbe sofferto nel Ce­nacolo perenne dell'Altare.

Noi vogliamo far risuonare al tuo Cuore paterno la preghiera che il tuo Figliuolo ti rivolse in quell' ora di amore e di do­lore per i suoi Sacerdoti che lasciava nel mondo come agnelli in mezzo ai lupi; e con Gesù dunque ripetiamo:

Padre Santo , santificali! Come Gesù noi vogliamo santificarci per essere degni di sacrificarci per i tuoi diletti Ministri; per i fratelli, gli amici del tuo Gesù.

Padre Santo, santificali! E quando ascendono l'Altare per immolarvi l'Ostia Santa, fa che con generoso amore, sappiano unire alle Oblate Eucaristiche, il sacrificio della loro volontà e del loro cuore.

Padre Santo, santificali! E quando do­nano ai poveri figli degli uomini, il Pane degli angeli , Tu comunicati al loro cuore, e dona loro le sante gioie di una sempre, più intima unione col tuo Gesù !

Padre Santo, santificali! E quando con fragilità umana e potestà divina esercitano il tremendo ministero di assolvere e di legare, Tu sostienili, custodiscili, illu­minali, assolvili da ogni ombra che possa offuscare la divina bellezza della loro ani­ma sacerdotale, e dona loro virtù di con­vertire e santificare le anime.

Padre Santo, santificali! E quando dalla cattedra di verità parlano di Te, o Padre, della patria celeste, ai tuoi figli nell' esilio, benedici la loro parola, perchè sia seme fecondo che produca frutti di vita eterna.

Accogli, o Padre, la preghiera del tuo Figliuolo e compi l’infinito desiderio del suo cuore nel moltiplicare e santificare i suoi sacerdoti.

O divino Padrone della messe, manda operai santi al tuo campo.

O celeste Vignaiuolo, custodisci i tralci della tua Vite, non permettere che nessuno di essi vada a bruciare nel fuoco; ma purificali tutti, affinchè diano frutti abbon­danti di vita eterna per la tua gloria e per la santificazione delle anime.

O Maria, madre dell'Eterno Sacerdote, prega con noi, prega in noi, per i sacerdoti del tuo Gesù. Amen.



PREGHIERA A GESÙ PONTEFICE ETERNO

O Gesù, Pontefice eterno, divino Sacrificatore, Tu che in uno slancio incomparabile d'amore per gli uomini tuoi fratelli, hai fatto sgorgare dal tuo Sacro Cuore il Sacerdozio cristiano, degnati di continuare a versare nei tuoi Sacerdoti le onde vivificanti dell'Amore Infinito.

Vivi in essi, trasformali in Te, rendili, per mezzo della tua grazia, gli strumenti delle tue misericor­die; opera in essi e per essi e fa' che, dopo di essersi rivestiti di Te per mezzo della fedele imi­tazione delle tue adorabili virtù, essi facciano in tuo nome e per la forza del tuo spirito, le opere che hai compiuto Tu stesso per la salvezza del mondo.

O Divin Redentore delle anime, vedi quanto è grande la moltitudine di quelli che dormono anco­ra nelle tenebre dell'errore; conta il numero di quelle pecorelle infedeli che camminano sull'orlo del precipizio; considera la folla dei poveri, degli affamati, degli ignoranti e dei deboli che gemono nell'abbandono.

Ritorna a noi per mezzo dei tuoi Sacerdoti; vivi, o buon Gesù, in essi, opera per essi e passa di nuovo in mezzo al mondo insegnando, perdonan­do, consolando, sacrificando, rannodando i sacri vincoli dell'amore tra il Cuore di Dio e il cuore dell'uomo. Amen.



Preghiera per le vocazioni di papa Pio XII

Signore Gesù, Sacerdote sommo e Pastore uni­versale, che c'insegnasti a pregare dicendo: "Pregate il padrone della messe che mandi operai alla sua messe". ascolta benevolo le nostre suppliche e suscita molte anime generose, che, animate dal tuo esempio e sostenute dalla tua grazia, bramino di essere i ministri e continuatori del tuo vero e unico sacerdozio.

Fa che le insidie e la calunnie del nemico mali­gno, secondato dallo spirito indifferente e materia­lista del secolo, non offuschino tra i fedeli quell'ec­celso splendore e quella profonda stima dovuta alla missione di coloro che, senza essere del mondo, vivono nel mondo per essere dispensatori dei divini misteri. Fa che per preparare buone vocazioni, si continui sempre a promuovere nella giovani l'istruzione religiosa, la pietà sincera, la purezza della vita e il culto dei più alti ideali. Fa che per secondarle, la famiglia cristiani non cessi mai di essere semenzaio di anime candide e fervorose, cosciente dell'onore di dare al Signore Alcuni dei suoi abbondanti rampolli. Fa che alla tua Chiesa stessa, in tutte le parti del mondo, non manchino i mezzi necessari per accogliere, favorire, formare e portare a maturità le buone vocazioni che le si offrono. E affinché tutto ciò divenga realtà, o Gesù amantissimo del bene e della salvezza di tutti, fa che la potenza irresistibile della tua grazia non cessi di scendere dal cielo sino ad essere in molti spiriti prima, chiamata silenziosa, poi, generosa corrispondenza, e infine, perseveranza nel santo servizio.

Non ti affligge, o Signore, il vedere tante moltitu­dini come gregge senza pastore, senza chi spezzi loro, il pane della tua parola, chi porga loro l'acqua della tua grazia, col pericolo che rimangano alla merce dei lupi rapaci che continuamente le insidiano?

Non ti duole il contemplare tanti campi, ove non è ancora entrato il vomere dell'aratro, ove crescono, senza che alcuno disputi loro il terreno, i cardi e i pruni? Non ti dà pena il mirare tanti orti tuoi, ieri verdi e frondosi, prossimi a divenire gialli ed incolti? Permetterai che tante messi già mature si sgranellino, si perdano per mancanza di braccia che le raccolgano?

O Madre, dalle cui mani pietose ricevemmo il più santo di tutti i sacerdoti; o glorioso Patriarca San Giuseppe, esempio perfetto di corrispondenza alle chiamate divine; o santi Sacerdoti che in cielo formate intorno all'Agnello di Dio un coro predi­letto: otteneteci molte e buone vocazioni, affinché il gregge del Signore, da vigili pastori sorretto e gui­dato, possa giungere ai pascoli dolcissimi dell'eter­na felicita. Così sia!


LITANIE PER LA SANTIFICAZIONE DEI SACERDOTI

Concedeteci, o Signore, dei sacerdoti.

Concedeteci, o Signore, dei sacerdoti.

Concedeteci, o Signore, dei santi sacerdoti.

Concedeteci, o Signore, dei santi sacerdoti.

Concedeteci, o Signore, molti santi sacerdoti.

Concedeteci, o Signore, molti santi sacerdoti.

Santa Maria, Regina del Clero, concedeteci dei santi sacerdoti.

San Giuseppe, Patrono della santa Chiesa, concedeteci dei santi sacerdoti.

Santi Angeli ed Arcangeli, concedeteci dei santi sacerdoti.

Santi Patriarchi e Profeti, concedeteci dei santi sacerdoti.

Santi Martiri e sante Vergini, concedeteci dei santi sacerdoti.

Santi Vescovi e Confessori, concedeteci dei santi sacerdoti.

Santi Fondatori di Ordini religiosi, concedeteci dei santi sacerdoti.

Sant'Antonio da Padova, difensore dell'Eucaristia, concedeteci dei santi sacerdoti.

San Pasquale Baylón, concedeteci dei santi sacerdoti.

San Giovanni Maria Vianney, modello di santità sacerdotale, concedeteci dei santi sacerdoti.

San Francesco Saverio, patrono dei preti missionari, concedeteci dei santi sacerdoti.

Santa Teresa del Bambin Gesù, vittima per la santificazione sacerdotale, concedeteci dei santi sacerdoti.

Santi e Beati del Cielo, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per celebrare degnamente il Santo Sacrificio, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per offrire quotidianamente la Santa Messa, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per nutrire i fedeli col Pane di Vita, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per favorire gli splendori del culto divino, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per rigenerare le anime col Battesimo, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per istruire i fanciulli nella santa religione, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per crescere la gioventù nel santo timore di Dio, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per annunciare a tutti la Parola di Dio, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per convertire tutti gli infedeli e gli eretici, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per smascherare e combattere le false dottrine, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per confermare nella Fede coloro che dubitano, concedeteci dei santi sacer­doti.

Per sostenere ed incoraggiare coloro che esitano, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per rialzare coloro che cadono e riconciliarli con Dio, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per ricondurre a Dio tutti coloro che se ne sono allontanati, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per salvaguardare la morale cristiana, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per lottare vigorosamente contro la corruzione dei costumi, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per benedire delle sante unioni, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per difendere l'onore e la santità del Matrimonio, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per consolidare la gioia delle nostre famiglie cristiane, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per fortificare e consolare i nostri ammalati ed i tribolati, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per assistere i nostri moribondi, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per condurre i nostri cari al luogo dell'eterno riposo, concedeteci dei santi sacerdoti.

Per pregare ed offrire per i nostri defunti, concedetèci dei santi sacerdoti.

Per dare Gloria a Dio e pace alle anime di buona volontà, concedeteci dei santi sacerdoti.


Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, esaudiscici, o Signore.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.

Preghiamo

Suscita, o Signore, in seno alla tua Chiesa lo spirito di pietà é di fortezza: esso renda degni i ministri del tuo Altare ne faccia strenui assertori della Tua Parola. Per Cristo Nostro Signore.
Amen.

[SM=g27998]


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