QUESTO FORUM E' CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO... A LUI OGNI ONORE E GLORIA NEI SECOLI DEI SECOLI, AMEN!
 
Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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TRINITA' AMORE O FALSITA'?

Ultimo Aggiornamento: 05/09/2009 17:02
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05/09/2009 17:02

Seconda Parte

ERRORI E VERITA'

Per capire meglio gli errori dei tdG contro la dottrina trinitaria e soprattutto perché sia più chiara la verità biblica, raggruppiamo i principali errori geovisti in tre categorie: la prima analizza quelli diretti contro la Trinità in se stessa, nel suo insieme; la seconda prende in esame alcuni contro la divinità del Figlio; la terza infine esamina quelli contro la personalità e la divinità dello Spirito Santo.

Contro la SS.ma Trinità

L'errore: La Parola Trinità non c'è nella Bibbia.

La verità:

a) La parola Trinità non c'è nella Bibbia, ma c'è certamente l'idea. Dio, mediante Gesù il Cristo, ha fatto conoscere se stesso, la sua ricchezza interiore come Padre, come Figlio e come Spirito Santo. Questo è l'essenziale. La parola Trinità (Trias) fu usata per la prima volta da san Teofilo verso la metà del secondo secoli, quasi duecento anni prima di Costantino. Usando tale parole i pensatori cristiani hanno voluto esprimere solo ciò che dice la Bibbia. La Scrittura non proibisce la formulazione di Verità rivelate o dottrine bibliche in una forma più adatta per essere meglio comprese.

b) I testimoni di Geova si servono di questa libertà senza alcuno scrupolo. Per esempio, nella Scrittura non c'è la formula “Corpo Direttivo” per indicare i governanti della Chiesa. E' un'invenzione geovista. Parimenti nella Bibbia il pane e il vino della Santa Cena non sono chiamati “simboli” come li chiamano i testimoni di Geova. E neppure la Bibbia è chiamata “Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture”. E' uno strano titolo inventato dalla setta geovista. Come sempre, due pesi e due misure, ipocritamente!

 

2. - L'errore: La dottrina trinitaria fu sconosciuta ai profeti e agli apostoli cristiani.

La verità:

a)Tante verità intorno a Dio e alla sua volontà di salvezza furono sconosciute ai profeti dello Antico Testamento. Ma Gesù Cristo, il Figlio proprio e unico di Dio, che conosce il Padre (cf. Giovanni 8, 55) meglio di qualsiasi profeta (cf. Matteo 11,27), e possiede tutto ciò che possiede il Padre (cf. Giovanni 16,15; 17, 10), ci ha fatto conoscere il Nome, ossia la natura e la ricchezza interiore d Dio (cf. Giovanni 17,6).

b) Perciò è un grosso errore affermare che la dottrina trinitaria fu sconosciuta agli apostoli cristiani. L'analisi accurata del Nuovo Testamento da noi fatta precedentemente dimostra proprio il contrario. Gli Apostoli di Gesù Cristo hanno predicato Dio Uno e Trino come risulta inequivocabilmente dalle decine di testi trinitari presenti sia nei vangeli sia nelle Lettere di san Paolo. I tdG vorrebbero distruggere questa consolante verità dei vangeli e tornare alla conoscenza imperfetta di Dio dell'Antico Testamento.

 

3. - L'errore: La dottrina trinitariá è di origine pagana come dimostrano alcuni studiosi delle antiche religioni!

La verità:

a) Notate come i tdG credono ciecamente : quanto dicono scrittori profani e miscredenti. Eppure essi dicono che bisogna lasciar parlare la Bibbia e che “non sarebbe affatto saggio che i veri cristiani si rivolgessero ad altri facendo sfoggio della propria cultura”. Nel caso presente, come in tanti altri, i geovisti fanno proprio l'opposto di ciò che dicono. Si rivolgono a saggi secondo la carne (cf. 1 Corinzi 1, 26) e non lasciano parlare la Bibbia.

b) Per quanto riguarda la Trinità, può darsi che anche altre religioni antiche e moderne avessero o abbiano qualche credenza, che possa apparire ad occhio profano e superficiale una dottrina trinitaria, come per esempio la Trimurti dell'Induismo. Ma tale credenza è radicalmente diversa dalla fede trinitaria dei veri cristiani. Nel caso della Trimurti si tratta di più dèi, cioè di politeismo. Nel caso della Trinità dei veri cristiani si tratta di un perfetto e assoluto Monoteismo: “La religione cattolica ci proibisce di dire che vi siano tre dèi”.

c) Se dovessimo ragionare come i tdG, dovremmo dire che anche le loro credenze sono di origine pagana. Infatti, essi hanno in comune coi pagani antichi e moderni la credenza in un Dio guerriero, in un Salvatore, in spiriti maligni (satana) ecc. Non è, comunque, la parola o modo di esprimersi che autorizza ad affermare la identità della realtà creduta o sostanza della fede, bensì un'analisi accurata delle varie credenze fatta con competenza ed onestà.

 

4. - L'errore: Dicono i geovisti. “L'identificazione biblica di Dio è chiara e comprensibile” e vogliono dire che secondo la Bibbia Dio è uno solo, ossia Uno e non Trino. A sostegno citano 1 Corinzi 8,6: “Per noi c'è un solo Dio, il Padre”; Deuteronomio 6,4: “Jahvè è il nostro Dio, Jahvè è uno solo”; e Salmo 83,19: “E sappiano che tu solo ti chiami Jahvè, eccelso su tutta la terra”.

 

La verità:

a) La prima cosa da notare (o ricordare) è la confusione che i geovisti fanno tra Antico Testamento e Nuovo, tra fede degli Ebrei e fede dei veri cristiani o discepoli di Gesù. La verità accettata da tutti gli studiosi seri ed onesti della Bibbia è che nel Nuovo Testamento ci è data una conoscenza di Dio molto più ricca rispetto a quella contenuta nei libri dell'Antico Testamento. I tdG rifiutano questa più ricca conoscenza di Dio dataci dal Figlio e ritornano a un concetto di Dio assai più povero preferito da alcuni antichi giudei. Per questo motivo i tdG non sono cristiani.

b) Le parole del Deuteronomio 6, 4 e del Salmo 83, 19 non hanno nulla a che vedere con la dottrina trinitaria né per affermarla né per negarla. Gli autori ispirati di quel tempo insistevano su Jahvè come solo Dio in contrasto con gli dèi pagani (monoteismo contro politeismo), senza entrare in merito sulla ricchezza interiore di Jahvè. Lo Spirito Santo non aveva affidato loro questo compito. Ma il Figlio proprio di Dio, venuto dopo Mosè e il Salmista, ha fatto partecipi i suoi discepoli della ricca personalità dell'unico Dio. Egli conosceva Dio perfettamente (cf. Matteo 11, 27). Il Figlio ha fatto conoscere Dio Uno e Trino.

c) Per capire il testo di 1 Corinzi 8, 6, bisogna citarlo nel suo contesto e non isolatamente come fanno i tdG. Scrisse dunque san Paolo:

“E in realtà, anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo che sulla terra, e di fatti vi sono molti dèi, e molti signori, per noi  c'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi  siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui” (1 Corinzi 8, 5-6).

La Sacra Bibbia di Salvatore Garofalo, che sembra essere preferita dai geovisti, spiega questo testo nel modo seguente:

“La fede cristiana si oppone radicalmente al paganesimo, perché essa afferma esistere un solo Dio, principio primo e ultimo fine di tutte le cose, e un solo Signore, Gesù Cristo, per opera del quale tutto è stato creato. Dal testo risulta: 1) la distinzione tra le due persone divine del Padre e di Cristo; 2) la natura divina di entrambe, espressa dal termine Dio per il Padre e Signore per Gesù Cristo 3) la preesistenza nell'eternità, cioè prima della creazione e del tempo, del Cristo; 4) l'attività mediatrice di Cristo nella creazione” .

Il Figlio, Seconda Persona Divina

I. - L'errore:

I tdG hanno scritto: “Ma la Bibbia non dice che Gesù è un dio?, chiederà qualcuno. Sì. Ma dice che anche Satana è un dio (2 Corinti 4:4)”.

La verità:

a) Precisiamo anzitutto che mai la Bibbia dice che Gesù è “un dio”. Lo dicono i tdG, corrompendo la Bibbia. Nel vangelo dì Giovanni 1, 1 è detto: “E Dio era la Parola (o Verbo)” (testo greco), senza articolo davanti a Dio. Tutti sanno che nella frase di Giovanni (1, 1) Dio è predicato nominale. Ora ìl predicato nominale, per chi sa un po' di grammatica, non indica uno di una serie, ma la natura del soggetto, ossia che cosa è o chi è il soggetto. Nel caso di Giovanni 1, 1 il soggetto è la Parola (o Verbo), e della Parola (o Verbo) l'evangelista afferma che era Dio, ossia avente la natura divina o la divinità, non già che era “un dio”.

La Bibbia in lingua corrente (interconfessionale) traduce Giovanni 1, 1 nel modo seguente:

“Al principio c'era colui che è “la Parola”. Egli era con Dio; Egli era Dio”.

Lo stesso Giovanni, nella sua Prima Lettera (5, 20), fa la seguente professione di fede:

“Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato discernimento per cui conosciamo il Vero. E noi siamo nel Vero, nel Figlio suo Gesù Cristo. Questi (greco oùtos) è il vero Dio e vita eterna” (Garofalo).

Il discepolo che Gesù amava (cf. Giovanni 13, 23), che aveva veduto coi suoi occhi e palpato con le sue mani ciò che era intorno al Verbo della vita (cf. 1 Giovanni 1, 1), non dice che il Figlio sia “un dio”, ma che è il vero Dio. lo credo più alla Bibbia che a ciò che fantasticano gli astuti, e anonimi geovisti.

b) Il riferimento a satana come a “un dio” è un altro esempio di come i tdG corrompono la Bibbia. In 2 Corinzi 4, 4 san Paolo ha scritto: “Il dio di questo mondo” (testo greco), e non già “un dio”. L'articolo determinativo il (in greco ò), usato dall'autore ispirato serve a precisare che satana è unico nel suo genere: unico signore del male. Egli non è quindi “un dio”, ma il solo dio del mondo.

Stando così le cose, citare le parole dell'Apostolo e corromperle per insinuare che anche Gesù è soltanto “un dio” equivale a usare un linguaggio blasfemo. I tdG sono falsi maestri!

 

2. - L'errore:

I tdG hanno pure scritto: “Mentre degli uomini videro Gesù, il versetto 18 (del capitolo 1 di Giovanni) dice che “nessuno ha mai veduto Iddio”. Dunque il Figlio Gesù, che tanti hanno visto, non è uguale al Padre.

La verità:

a) Nel vangelo di Giovanni leggiamo: “Gli disse Filippo: “Signore, mostraci il Padre e ci basta”. Gli rispose Gesù: “Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è in me compie le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse” (Giovanni 14,8-11).

Notate che Gesù non dice che il Padre opera per mezzo suo. Egli precisa e ripete che il Padre è, risiede, è in Lui come in nessun altro. Le opere meravigliose che Gesù ha fatto, sono la prova di questa identità tra Padre e Figlio.

b) A principio del suo vangelo Giovanni ha scritto:

“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità” (Giovanni 1,14).

Commenta La Bibbia di Gerusalemme: La sua gloria: la gloria era la manifestazione della presenza di Dio (Esodo 24,16). Il suo temibile splendore, che nessuno vivente poteva vedere (Esodo 33,20), un tempo era velato dalla nube, ora è velato dall'umanità del Verbo incarnato. La gloria tuttavia traspare, sia in occasione di episodi come la trasfigurazione (cf. Luca 9,32-35), sia attraverso i miracoli, “segni” dai quali risulta che Dio abita e agisce nel Cristo (2, 1 1; 11, 40). in attesa della piena manifestazione della risurrezione (17,5)”.

c) Attesta san Pietro, il primo degli Apostoli: “Non è stato perdendoci dietro miti ingegnosi che noi vi facemmo conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, ma in quanto spettatori della sua maestà. Egli ricevette da Dio Padre onore e gloria, quando, dalla gloria più sublime, scese su di lui quella voce: “Questo è il Figlio mio diletto, nel quale posi le mie compiacenze”. E questa voce noi l'udimmo scendere dal cielo quand'eravamo con lui sul monte santo” (2 Pietro 1, 16-18, Garofalo).

3. - L'errore: “Se Gesù rivelò ai suoi discepoli di essere Dio in persona, vi sarebbe stata una reazione di indicibile stupore. Ma in realtà, leggendo i Vangeli, non si nota questa reazione di enorme stupore da parte dei discepoli di Gesù, e nemmeno nelle lettere del “Nuovo Testamento” c'è traccia di tale stupore”.

La verità:

La Bibbia dice proprio il contrario. Certo Gesù non disse mai “lo sono Dio”. Egli seguì una pedagogia dettata dalla sua sapienza divina per aprire la mente e il cuore degli uomini alla inaudita rivelazione della sua identità: Dio-con-noi. Conseguentemente agiva e parlava con un potere e una autorità più che umana. Il suo agire e il suo parlare provocarono una reazione di grande stupore (cf. Marco 6,1-2). Ecco alcuni esempi:

a) Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento (... ) Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: "Maestro, non t'importa che moriamo?" Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: "Taci, calmati!". Il vento cessò e vi fu una grande bonaccia ( ... ). E furono presi da timore e dicevano l'un l'altro: "Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare ubbidiscono?"” (Marco 4,37-41).

E' lecito pensare che i discepoli di Gesù, che erano certamente pii giudei e frequentavano la sinagoga dove si leggeva la Scrittura, abbiano istintivamente ricordato ciò che il salmista aveva detto di Jahvè: “Tu, o Dio, fai tacere il fragore del mare, il fragore dei suoi flutti” (Salmo 65, 8).

b) “Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: "lo dico - esclamò rivolto al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e va' a casa tua". Subito si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e si avvìo verso casa glorificando Dio. Tutti rimasero stupiti e levavano lode a Dio; pieni di timore dicevano: "Oggi abbiamo visto cose prodigiose"” (Luca 5, 24-26).

c) “Rimanevano colpiti dal suo insegnamento, perché, parlava con autorità (... ). Tutti furono presi da paura é si dicevano l'un l'altro: "Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi ed essi se ne vanno?" E si diffondeva la fama in tutta la regione” (Luca 4, 32.36-37).

d) “Poi disse a Tomrnaso: "Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano e mettila nel mio costato, e non essere più incredulo ma credente!" Rispose Tommaso e disse a Lui (testo greco): "Mio Signore e mio Dio!"” (Giovanni 20,27-28).

Sì, leggendo i vangeli come si conviene, si nota una reazione di grande stupore nella meravigliosa professione di fede del discepolo incredulo. Egli professa la divinità del suo Maestro che si manifesta nella gloria della Risurrezione. Tutti gli studiosi della Bibbia, eccetto i tdG, riconoscono nelle parole di Tommaso la firma del quarto evangelista, che all'inizio del suo vangelo aveva detto: “Noi abbiamo contemplato la sua gloria” (Giovanni 1, 14).

Lo Spirito Santo, Persona Divina

I. - L'errore:

“In quanto allo "Spirito Santo", la cosiddetta Terza Persona della Trinità, abbiamo visto che non è una persona, ma la forza attiva di Dio”.

La verità:

a) In quanto allo Spirito Santo, la Terza Persona della SS.ma Trinità, abbiamo dimostrato abbondantemente dalla Bibbia che è una Persona Divina. Infatti a Lui sono attribuite sia la santificazione dell'uomo nel battesimo come al Padre e al Figlio (cf. Matteo 28,19, supra pp. 11-23) sia la distribuzione dei doni divini come al Padre e al Figlio (cf. 1 Corinzi 12,4-11). Dunque lo Spirito Santo va collocato allo stesso livello divino col Padre e col Figlio ed è una Persona Divina come loro.

b) Inoltre dello Spirito Santo la Bibbia dice che abita nel cristiano come in un tempio (cf. 1 Corinzi 6,19; 3,16), che fa invocare Dio come Padre (cf. Galati 4, 6), che guida i figli di Dio (cf. Romani 8,14), che si rattrista (cf. Efesini 4,30), che è un altro Paraclito (cf. Giovanni 15,26; 16,7), che insegna (cf. Giovanni 14,26; Luca 12,11-12; Matteo 10, 17-20), che parla (cf. Atti 28,25), che invia, decide, assiste, difende, consola, mostra, annunzia'  dà testimonianza ecc. Tutti questi verbi indicano una attività personale, ossia di Qualcuno che agisce in virtù d'una intelligenza e volontà propria, quindi di una Persona. La Bibbia insegna inequivocabilmente che lo Spirito Santo è una Persona divina.

 

2. - L'errore:

“Giovanni il Battezzatore disse che Gesù avrebbe battezzato con spirito santo come Giovanni battezzava con acqua. Perciò come l'acqua non è una persona, così lo Spirito Santo non è una persona” (Matteo 3:11).

 

La verità:

a) Giovanni Battista disse che il battesimo che Gesù avrebbe istituito sarebbe stato diverso da quel- lo che lui amministrava nel fiume Giordano. Precisò che Gesù avrebbe battezzato “in Spirito Santo e fuoco”, mentre egli battezzava solo con acqua (Matteo 3, I 1).  In Giovanni 3, 5  Gesù  preferisce  parlare  di       “acqua e Spirito”. Questo dice la Bibbia.

b) Dunque nel battesimo istituito da Gesù vi sono due elementi o componenti ben distinte: 1) il fuoco o acqua e 2) lo Spirito Santo. Il fuoco e l'acqua sono realtà impersonali, ma lo Spirito Santo, che santifica il battezzato mediante l'acqua o il fuoco, è una Persona distinta radicalmente dal- l'acqua.

 

3. - L'errore:

“Ciò che aveva predetto Giovanni si adempì quando, dopo la morte e risurrezione di Gesù, fu versato lo spirito santo sui suoi seguaci riuniti a Gerusalemme”.

 

La verità:

a) La Bibbia non dice che “fu versato spirito santo” come se fosse un liquido. Gesù e gli scrittori ispirati parlano sempre di Spirito Santo che viene (Atti 1, 8; 10, 44), che è mandato (Luca 24,49, che abita come in un tempio (1 Corinzi 6,19). Tutti questi verbi non fanno pensare neppure lontanamente all'atto del versare come se fosse acqua. Essi denotano l'attività d'una persona.

Se qualche espressione biblica dovesse apparire piuttosto oscura, un appropriata lettura del Libro Sacro impone di spiegarla nel senso giusto alla luce della chiara dottrina sulla personalità dello Spirito Santo, che la Bibbia insegna in modo inequivocabile. Così, per esempio, la frase “Spirito Santo effuso” vuol dire che la presenza della Persona dello Spirito Santo pervade il credente della sua forza (dynamis), che è un dono, ossia una realtà creata impersonale, da distinguere sempre dal Donatore, che è la Terza Persona Divina.

 

b) Narrando la discesa dello Spirito Santo sui primi seguaci di Gesù (cf. Atti 2p 1-4) la Bibbia dice che “apparvero lingue come di fuoco” e che essi, cioè i primi seguaci di Gesù, “cominciarono a parlare come lo Spirito dava loro il potere di esprimersì”. Dunque l'autore ispirato distingue bene due cose: 1) il potere o capacità di parlare varie lingue e 2) lo Spirito che dà questo potere: vi è Uno che dona e una cosa donata, ossia lo Spirito Santo e la capacità di parlare varie lingue o dono delle lingue.

Questo corrisponde esattamente alla promessa fatta da Gesù ai suoi primi seguaci il giorno della Ascensione: “Avrete forza dallo Spirito Santo” (At- ti 1, 8), distinguendo nettamente tra Spirito Santo e forza o dono (cf. anche Atti 10,44-48).

 

4.- L’errore:

La Bibbia dice, “Furono tutti pieni di spirito santo” (Atti 2- 4). furono pieni di una persona> No. Furono pieni della forza attiva di Dio”.

La verità:

a) La Bibbia dice, come già abbiamo spiegato, che “cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito Santo dava loro il potere di esprimersi”, in virtù della forza infusa in essi dallo Spirito Santo (Atti 1, 8). Essere pieni di Spirito Santo vuol dire essere, pieni della forza o virtù o doni dati dallo Spirito Santo. La sua presenza e la sua abitazione in essi dava loro questa pienezza.

b) La cosa si può capire con dei paragoni. Noi possiamo dire che un padre di famiglia riempie della sua persona moglie e figli, anche se numerosi, solo con la sua presenza. Egli è e rimane una persona distinta dalla moglie e dai figli. Ma la sua presenza infonde in essi molte cose della sua ricchezza interiore come amore, fiducia, gioia, volontà di agire ecc. Al contrario, la sua assenza priva moglie e figli di tutte queste cose, li priva di lui.

Pensate, per esempio, a un leader o politico o religioso o in qualsiasi altro settore delle attività umane. Egli può riempire di sé milioni e miliardi di persone, ossia infondere in esse, con la sua presenza, con la sua parola, coi suoi esempi, gioia, fede, coraggio, volontà di agire, di parlare. Un esempio meraviglioso l'abbiamo al nostri giorni nell'opera instancabile di Papa Giovanni Paolo II, che con la sua presenza riempie di sé, ossia del suo amore a Cristo e alla umanità, amore per la pace, per la giustizia sociale contro ogni discriminazione, centinaia di milioni di persone di ogni credo religioso e politico.

c) Tutti capiscono queste cose eccetto i tdG. Infatti, hanno scritto: “Come può lo spirito santo essere una persona se circa 120 discepoli ne furono contemporaneamente pieni?” ". La cosa è possibile, possibilissima, se distinguiamo, come fa la Bibbia, tra Spirito Santo, Persona Divina, e i doni da Lui elargiti: questi possono riempire non solo 120 persone, ma miliardi, se sono docili alla voce dello Spirito.

 

5 - L'errore:

“Un fattore determinante dovrebbero essere i frutti di questa dottrina trinitaria. Quando fu accusato dai giudei di 'avere un demonio', Gesù replicò: "lo non ho un demonio, ma onoro il Padre mio" (Giovanni 8,49). Ma che dire della dottrina della Trinità? Vi ha fatti avvicinare di più all'Iddio della Bibbia? Ha onorato Dio avvicinando di più le persone a Lui? Cosa mostrano i fatti?”.

La verità:

a) La nostra epoca è caratterizzata da un movimento mondiale detto “rinnovamento nello Spirito” (cf . Tito 3, 5). Sono milioni di persone di ambo i sessi e di ogni età che in ogni parte del mondo ascoltano la voce dello Spirito e hanno iniziata una vita nuova tutta intonata alla preghiera, allo studio della Bibbia, all'amore universale. Il loro esempio avvicina a Dio moltissime persone. In effetti, il numero di quanti si impegnano a rinnovarsi nello Spirito va sempre aumentando e supera di molto i seguaci de La Torre di Guardia, anche se sorti solo da pochi decenni. Questo mostrano i fatti, che certamente amareggiano i diri- genti della setta geovista, i quali hanno parole di amara ironia contro coloro che nelle chiese della cristianità si rinnovano nello Spirito e rifiutano la propaganda geovista.

Così facendo, tanti milioni di ferventi cristiani rinnovati nello Spirito onorano non solo il Padre, ma anche il Figlio, oltre allo Spirito Santo, come ha chiaramente insegnato Gesù:

“Tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che l'ha mandato” (Giovanni 5, 23). Sono frutti della fede nella SS.ma Trinità.

b) I fatti dicono pure che la dottrina trinitaria ha portato e porta verso l'unità di tutti i credenti in Cristo. Alla base del Consiglio Mondiale delle Chiese sta la esplicita professione di fede nella Trinità.

“Il Consiglio Mondiale delle Chiese è un'associazione di chiese che confessano il Signore Gesù Cristo come Dio e Salvatore secondo le Scritture e perciò cercano di adempiere insieme la loro comune chiamata alla gloria dell'unico Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo”.

Tutti i veri cristiani, anzi tutti gli uomini di buona volontà, docili alla voce dello Spirito, pregano e lavorano affinché, superando ogni egoismo e ogni settarismo, si compia la volontà di Cristo, “che tutti siano una sola cosa” (Giovanni 17,21). Solo i dirigenti della setta geovista rifiutano ogni ecumenismo e costringono i loro seguaci a tenersi isolati e chiusi nel ghetto della loro società. E' un frutto di coloro che negano la dottrina biblica della SS.ma Trinità.

c) Che dire poi della grande ed universale volontà di pace, che anima oggi l'intera umanità, eccetto pochi diabolicamente interessati? E' questo un altro consolante frutto della fede in Dio, Padre di tutti, nel Figlio, il Salvatore universale, nello Spirito Santo, Amore. I Romani Pontefici, tutti i cristiani responsabili, assieme a tutti i ben pensanti, lavorano per la pace, pregano per la pace, parlano di pace, mettendo in pratica le parole di Gesù. “Beati gli operatori di pace” (Matteo 5, 9).

I tdG non vedono di buon occhio questa santa crociata universale per la pace vera, giusta, dura- tura. Hanno parole di biasimo, di critica distruttiva, di amaro sarcasmo contro ì movimenti pacifisti. Per la loro propaganda, sarebbe assai più comodo se si parlasse di guerra e non di pace, se ci fossero guerre, non convivenza pacifica tra i popoli.

La loro ardente speranza, il loro crudele desiderio è che Geova, in un prossimo futuro, distrugga tutta l'umanità in un bagno di sangue, risparmiando naturalmente solo i membri della setta, che non conosce la parola amore, ma gioisce per l'imminente distruzione del genere umano. E questo è pure un frutto della negazione della dottrina trinitaria.

 

d) I frutti! I tdG rimproverano sempre gli altri di produrre frutti marci, ma si guardano bene dal dare un occhiata entro la loro stessa casa, dove non manca qualche marciume. Sentiamo la testimonianza di uno che fu dei loro, ma che li ha lasciati inorridito: “Avevo anche capito che il frutto più marcio, quello di peccare contro lo Spirito Santo attraverso una traduzione spuria della Bibbia, l'aveva prodotto proprio l'organizzazione che tanto si vantava dei suoi frutti”.

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