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Trattato della vera Devozione a Maria (di san Luigi Maria Grignon de Montfort)

Ultimo Aggiornamento: 05/09/2009 18:17
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05/09/2009 17:59

TRATTATO DELLA VERA DEVOZIONE A MARIA

PREMESSA

L'opera principale di S. Luigi di Montfort fu scritta verso la fine del suo breve ministero sacerdotale, di soli 16 anni; egli stesso ci dice, in VD 10, che ciò che sta scrivendo è esattamente ciò che ha predicato per molti anni. Secondo la tradizione, si ritiene che la stesura del Trattato avvenne nell'autunno del 1712, a La Rochelle, dove egli risiedeva in una piccola abitazione chiamata l'"Eremitaggio di S. Eloi".

Il luogo e la data sono importanti. L'eresia del Giansenismo aveva a quel tempo raggiunto La Rochelle, e con parecchia virulenza. Il Vescovo, insieme con la vicina diocesi di Lucon aveva, nel 1712, pubblicato per la terza volta una istruzione pastorale contro il Giansenismo. Fu quindi nel bel mezzo di uno scontro aperto con il Giansenismo che il Padre da Montfort scrisse la sua opera.

La Vera Devozione non potè mai essere mandata giu' dai Giansenisti. Essi erano, agli occhi di Montfort, dei falsi devoti a Nostra Signora. Sono fra quelli che, come Montfort scrive, "Se talvolta li si sente parlare di devozione a tua Madre, non è per promuoverla o per convincerne il popolo, ma solo per distruggerne gli abusi. Inoltre allo stesso tempo, per non essere devoti a Maria, costoro mancano di religiosità e di genuina devozione verso di Te (Gesu')".

Montfort sapeva che se costoro avessero potuto distruggere il manoscritto della sua opera su Nostra Signora, lo avrebbero fatto senz'altro. La situazione a La Rochelle nel 1712 non consentiva la sua pubblicazione. È questo insieme di circostanze che portarono alla scomparsa del manoscritto, che venne ritrovato per caso soltanto nel 1842.

San Luigi de Montfort non potè pubblicare il suo manoscritto a causa dell'esplosione di giansenismo a La Rochelle nel 1712; molto probabilmente lo consegnò al Vescovo locale -un buon amico- perché lo custodisse. Ma che cosa accadde al manoscritto durante il resto del diciottesimo secolo, è più una congettura che un fatto provato.

Sembrerebbe che il prezioso manoscritto fosse in principio sistemato in una cassa (probabilmente, in un primo tempo, presso la residenza del Vescovo e poi nella casa madre della Compagnia di Maria) e, in seguito, durante la rivoluzione francese, nascosta in un campo non ugualmente lontano dalla casa madre dei missionari a St. Laurent-sur-Sèvre in Vandea.

In ogni caso, la Provvidenza ha ben disposto che venisse alla luce soltanto dopo che la rivoluzione ebbe fine. Nel 1842, un prete della Compagnia di Maria (i missionari Montfortani) stava cercando, nella piccola libreria della Casa Madre, del materiale sulla Madonna per preparare una novena che aveva in previsione di predicare. Separati dai libri, dei manoscritti qualcuno assai vecchio - erano stati impilati in fretta e furia su un paio di scaffali, in un angolo della libreria.

Rovistando tra questi, ne trovò uno che sembrava particolarmente bello; infatti conteneva la dottrina della consacrazione totale la santa schiavitu' di amore- che la Comunità predicava con devozione. La dottrina era Montfort allo stato puro puro. Portò immediatamente il manoscritto all'ufficio del Padre Generale, che senza alcuna esitazione riconobbe la scrittura a mano come quella del Padre de Montfort. Fu suonata la campana a festa per raccogliere insieme sia i padri che i fratelli della Compagnia di Maria e le Figlie di sapienza, la cui casa madre è adiacente a quella dei missionari

Le sorelle cominciarono immediatamente a copiare il manoscritto originale che fu poi pubblicato in forma di libro nel 1843 (127 anni dopo la morte del suo autore!) a cura del rettore del seminario locale, che poco tempo dopo, entrò nella Compagnia di Maria.

Il manoscritto non aveva titolo, dato che le sue prime 90 pagine erano state strappate come pure erano andate perse alcune pagine alla fine.

L'unico titolo che Montfort fornisce al suo lavoro è in VD 227: "Preparazione per il regno di Gesù Cristo". Tuttavia, il primo editore lo intitolò: Trattato della vera devozione a Maria? E quel titolo rimase fissato.



San Luigi Maria Grignion de Monfort

San Luigi Maria Grignion de Monfort (16731716) fu un missionario che predicò al popolo nella Francia di Luigi XIV il Re Sole. Morì a soli 43 anni, durante una missione, consumato dalle fatiche. Il manoscritto del Trattato rimase nascosto per 130 anni. Fu ritrovato nel 1842 e pubblicato l'anno seguente. Da allora ha fatto il giro del mondo, tradotto in tutte le lingue. Grandi anime cristiane di sacerdoti, di suore e di laici, uomini e donne, si sono ispirate al Trattato per la propria vita spirituale e per operare grandi cose per Dio, nella Chiesa e nella società. Per rimanere vicini a noi, ricordiamo: Massimiliano Kolbe, Giovanni Calabria, Silvio Gallotti, Annibale di Francia, Bartolo Longo, Luigi Orione, Giacomo Alberione, Chiara Lubich, Giovanni Paolo lI.

L'insegnamento del trattato, pur rispecchiando una certa teologia dei secoli passati, espressa in un linguaggio non sempre attuale, è in piena armonia con la mariologia del Concilio Vaticano II, contenuta nel capitolo VIII della costituzione dogmatica Lumen Gentium. Giovanni Paolo Il, nella lettera enciclica Redemptoris Mater, presenta Monfort come «testimone e maestro» della spiritualità mariana che conduce a Gesù Cristo e al suo Vangelo. E alla vigilia del Grande Giubileo dell'anno Duemila, Monfort viene scoperto non solo come attuale, ma come profetico per il futuro della Chiesa. Una Chiesa dello Spirito Santo, rinnovata e riformata alla scuola del Vangelo, nella quale Maria continuerà a formare i grandi Santi: che saranno ardenti del fuoco del divino amore, leggeri e sensibili al soffio dello Spirito Santo, veri discepoli di Gesù Cristo, pronti a intraprendere e realizzare cose grandi per la gloria di Dio.



Il segreto di un libro



Questo libro è stato scritto da un santo e ha già formato altri Santi. Ora è nelle tue mani, perché anche tu possa diventare Santo.

Tanta gente, oggi, è alla ricerca del senso profondo della propria vita. C'è chi si rivolge a illuminati e saggi maestri del lontano Oriente e chi ai maghi vicini di casa; c'è chi trova pace in antiche religioni, e chi segue invece le mode del momento; c'è chi attende felicità dalla musica New Age, o dal vivere nella natura, o altro ancora.

Qui si propone il Maestro Gesù Cristo, con il suo Vangelo puro e semplice. Per un cristiano come te, essere Santo significa seguire e imitare Gesù Cristo, il tuo Maestro. Nella tua vita di ogni giorno: senza rumore, ma in profondità. Troverai la pace per te stesso e saprai spargere gioia attorno a te.

Questo libro parla di Maria, la Madre del Maestro: ma è solo per condurti a Lui e a Dio Padre, nello Spirito Santo. E’ un libro scritto 300 anni fa: te ne accorgerai dallo stile, ma lo troverai facile, perché ti rivela finalmente ciò che tu stai cercando, forse da molto tempo. Se alla prima lettura non ti parlerà al cuore, non buttarlo! A tanti altri è già successo di scoprire solo più tardi la perla preziosa e il segreto che questo libro contiene. Buona lettura !

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GRANDEZZA DI MARIA



1. E' per mezzo della Santa Vergine Maria che Gesù Cristo è venuto al mondo ed è ancora per mezzo di lei che deve regnare nel mondo.


2. Maria ha vissuto una vita molto nascosta: per questo viene chiamata dallo Spirito Santo e dalla Chiesa Alma Mater, Madre nascosta e segreta. La sua umiltà è stata così profonda da non avere sulla terra altro desiderio più forte e più continuo che di nascondersi a se stessa e a tutti, per esse­re conosciuta unicamente da Dio solo.


3. Dio, per esaudirla nelle richieste che gli fece di nasconderla e renderla povera e umile, si compiacque di tenerla nascosta agli occhi di quasi tutti: nel concepimento, nella nascita, nei misteri della sua vita, nella risurrezione a assunzione al cielo. I suoi stessi genitori non la conoscevano; gli angeli si domandavano spesso tra loro: Chi è costei?. L'Altissimo la teneva loro nascosta; oppure, se rivelava qualcosa, infinitamente di più era ciò che teneva segreto.


4. Dio Padre ha consentito che non facesse nessun miracolo durante la sua vita, almeno di quelli appariscenti, anche se gliene aveva dato il potere. Dio Figlio ha permesso che ella quasi non parlasse, benché le avesse comunicato la sua sapienza. Dio Spirito Santo, benché fosse la sua Sposa fedele, ha fatto sì che gli Apostoli e gli Evangelisti non ne parlassero che pochissimo, il puro necessario per far conoscere Gesù Cristo.


5. Maria è l'eccelso capolavoro dell'Altissimo, di cui si è riservato la conoscenza e la proprietà. Maria è la Madre mirabile del Figlio, che egli ha voluto tenere nell'umiltà e nel nascondimento durante la sua vita; per favorirne l'umiltà egli la chiama donna, come se fosse un'estranea, benché dentro di sé la stimasse e l'amasse più di tutti gli angeli e le creature umane. Maria è la fonte sigillata e la Sposa fedele dello Spirito Santo, dove entra egli solo. Maria è il santuario e il riposo della Trinità Santa, dove Dio è presente in un modo più grande e divino che non in ogni altro luogo dell'universo, compresa la sua presenza tra i cherubini e i serafini; in lei, senza un grande privilegio, non è permesso entrare a nessuna creatura, benché purissima.


6. Io dico con i santi: la divina Maria è il paradiso terrestre del nuovo Adamo, dove questi si è incarnato per opera dello Spirito Santo, per operarvi meraviglie inimmaginabili. E' il grande e divino mondo di Dio, dove egli custodisce bellezze e tesori ineffabili; è la magnificenza dell'Altissimo, dove è nascosto come nel proprio seno il suo unico Figlio e, in lui, tutto ciò che egli ha di più grande e prezioso. Oh! quante cose grandi e nascoste ha compiuto il Dio potente in questa creatura meravigliosa; ella stessa si sente costretta a proclamarlo, nonostante la sua profonda umiltà: «Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente». Il mondo non le conosce, poiché non ne è capace né degno.


7. I santi hanno detto meraviglie di questa santa città di Dio; essi, al loro stesso dire, non si sono sentiti mai così felici ed eloquenti, come quando hanno parlato di lei. Essi affermano che la sublimità dei suoi meriti, da lei elevata fino al trono della Divinità, non si può cogliere; che l'immensità della sua carità, da lei estesa oltre i confini della terra, non si può calcolare; che la grandezza del suo potere, che influisce perfino su Dio stesso, non si può commisurare; che, infine, la profondità della sua umiltà e di tutte le sue virtù e grazie, come un abisso, non si può sondare. O altezza incomprensibile! O ineffabile immensità! O smisurata grandezza! O impenetrabile abisso!


8. Ogni giorno, da un capo all'altro della terra, dal più alto dei cieli fin nel profondo degli abissi, tutto predica, tutto proclama la mirabile Maria. I nove cori degli angeli, gli uomini e le donne, di ogni età, condizione e religione, buoni e cattivi, persino i demoni, sono costretti a proclama Maria beata, volentieri o no, ma per la forza della verità. Tutti gli angeli del cielo come dice san Bonaventura proclamano senza sosta: «Santa, santa, santa Maria, Vergine Madre di Dio». E milioni e milioni di volte al giorno le rivolgono l'angelico saluto: «Ave Maria...», e si inchinano davanti a lei, chiedendole, per grazia, di onorarli di un suo comando. Fino a san Michele, il quale dice sant'Agostino benché principe di tutta la corte celeste, è il più zelante nel renderle e farle rendere ogni sorta di omaggio, sempre in attesa di avere l'onore di andare, a un suo comando, a rendere servizio a qualcuno dei suoi servi.


9. Tutta la terra è piena della sua gloria, in particolare tra i cristiani, dove è scelta come patrona e protettrice di molti regni, province, diocesi e città. Tante cattedrali sono consacrate a Dio sotto il suo nome. Non c'è chiesa senza un altare in suo onore; non c’è contrada o regione che non abbia una sua immagine miracolosa, dove ogni sorta di male viene guarito e ogni sorta di bene viene ottenuto. Quante confraternite e associazioni in suo onore! Quanti ordini religiosi sotto il suo nome e la sua prote­zione! Quanti fratelli e sorelle, membri di associazioni, quanti religiosi e religiose di congregazioni diverse, proclamano le sue lodi e fanno conoscere le sue misericordie! Non c'è bambino, che balbettando l'Ave Maria, non la lodi; non c'è peccatore che, nella sua stessa ostinazione, non conservi una scintilla di fiducia in lei; e neppure c'è un solo demonio negli inferi che, temendola, non la rispetti.


10. Detto questo, bisogna in verità aggiungere con i santi: di Maria non si dice mai abbastanza. Maria non è ancora abbastanza lodata, esaltata, onorata, amata e servita. Ella merita ancora maggior lode, ossequio, amore e dedizione.


11. E ancora, con lo Spirito Santo dobbiamo dire: «Tutto lo splendore della figlia del Re é nell'interno». Come se tutta la gloria esteriore che a gara le rendono il cielo e la terra non fosse nulla, a confronto di quella interiore che riceve dal Creatore, non conosciuta dalle piccole creature che non sono capaci di penetrare nel più intimo segreto del Re.


12. E infine, con l'Apostolo possiamo esclamare: «Occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo... » le bellezze, le grandezze e le sublimità di Maria, miracolo dei miracoli della grazia, della natura e della gloria. Dice un santo: se vuoi capire la Madre, conosci il Figlio. E' una degna Madre di Dio! E qui ogni nostro discorso rimane inadeguato.


13. E' il cuore che mi ha dettato ciò che ho appena scritto, con gioia speciale, per mostrare come la divina Maria sia stata finora sconosciuta; questo è uno dei motivi per cui Gesù Cristo non è conosciuto come si dovrebbe. E' dunque sicuro che la conoscenza di Gesù Cristo e la venuta del suo regno nel mondo non saranno che la conseguenza necessaria della conoscenza della Santa Vergine e della venuta del regno di Maria, che lo ha messo al mondo la prima volta e che lo farà risplendere la seconda.


MARIA SCELTA DA DIO



14. Confesso, con tutta la Chiesa, che essendo Maria una semplice creatura uscita dalle mani dell'Altissimo, paragonata alla sua infinita Maestà, ella è meno di un atomo, o piuttosto, non è proprio niente, poiché soltanto lui è Colui che è. Di conseguenza, questo grande Signore, sempre indipendente e bastante a se stesso, non ha avuto e non ha bisogno nel modo più assoluto della Santa Vergine Maria per compiere i suoi voleri e per manifestare la propria gloria. Gli basta volere, per fare tutto.



15. Tuttavia, supponendo le cose come sono, si può dire che Dio, dopo aver voluto iniziare e compiere le sue più grandi opere per mezzo della Santa Vergine, da quando egli l'ha formata, c'è da credere che egli non cambierà affatto condotta nei secoli dei secoli, poiché egli è Dio e non cambia né sentimenti, né modo di agire.



16. Dio Padre non ha donato al mondo il suo unico Figlio che per mezzo di Maria. Per quanti sospiri non abbiano emesso i patriarchi, per quante suppliche non abbiano fatto i profeti e i santi dell'antica legge durante quattromila anni, per ottenere questo tesoro, non c'è stata che Maria che l'abbia meritato e trovato grazia davanti a Dio con la forza delle sue preghiere e la sublimità delle sue virtù. Il mondo era indegno dice sant'Agostino ricevere il Figlio di Dio direttamente dalle mani del Padre; egli lo ha donato a Maria perché il mondo lo ricevesse da lei. Figlio di Dio si è fatto uomo per la nostra salvezza, ma lo ha fatto in Maria e per mezzo di Maria. Lo Spirito Santo Dio ha formato Gesù Cristo in Maria, ma dopo averle chiesto il consenso per mezzo di uno tra i primi ministri della sua corte.



17. Dio Padre ha comunicato a Maria la sua fecondità, per quanto una semplice creatura ne fosse capace, per darle così il potere di generare il suo Figlio e tutti i membri del suo Corpo mistico.



18. Dio Figlio è disceso nel suo grembo verginale, come il nuovo Adamo nel proprio paradiso terrestre, per trovare le sue compiacenze e operare in segreto meraviglie di grazia. Questo Dio fatto uomo ha trovato la propria libertà nel farsi prigioniero nel grembo di lei; ha fatto risplendere la propria forza nel lasciarsi portare da questa fanciulla; ha trovato la propria gloria e quella dei Padre suo nel nascondere i suoi splendori a tutte le creature di quaggiù, per non rivelarli che a Maria; ha glorificato la propria indipendenza e maestà nel dipendere da questa Vergine amabile, nel concepimento, nella nascita, nella presentazione al tempio, nella vita nascosta di trent'anni e fino alla sua morte, alla quale ella dovette assistere, per non costituire con lei che un medesimo sacrificio e per essere immolato all'eterno Padre con il consenso di lei, come un tempo Isacco fu immolato alla volontà di Dio con il consenso di Abramo. E' lei che lo ha allattato, nutrito, custodito, allevato e sacrificato per noi. O mirabile e insondabile dipendenza di un Dio, che lo Spirito Santo non ha potuto passare sotto silenzio nel Vangelo, per mostrarcene il valore e la gloria infinita, pur avendo taciuto quasi tutte le meraviglie che questa Sapienza incarnata ha compiuto durante la sua vita nascosta. Gesù Cristo ha dato più gloria a Dio suo Padre con la sottomissione a sua Madre durante trent'anni, che non convertendo il mondo intero per mezzo di strepitosi miracoli. Oh, come si dà altamente gloria a Dio quando, per piacergli, ci si sottomette a Maria, sull'esempio di Gesù Cristo, nostro unico modello!



19. Se esaminiamo da vicino il resto della vita di Gesù Cristo, vedremo che egli ha voluto dare inizio ai suoi miracoli per mezzo di Maria. Ha santificato san Giovanni nel seno di sua madre, santa Elisabetta, per mezzo della parola di Maria; non appena ebbe parlato, Giovanni fu santificato e fu questo il primo e più grande miracolo di grazia. Alle nozze di Cana, cambiò l'acqua in vino, in seguito all'umile preghiera di Maria e fu il primo miracolo nell'ordine della natura. Egli ha iniziato e continuato i suoi miracoli per mezzo di Maria; e li continuerà fino alla fine dei secoli per mezzo di Maria.



20. Dio Spirito Santo, che è sterile nella divinità, cioè non produce altra persona divina, è divenuto fecondo per mezzo di Maria, che ha sposata. E' con lei, in lei e da lei che egli ha prodotto il suo capolavoro, che è un Dio fatto uomo, e che produce ogni giorno, fino alla fine del mondo, i cristiani fedeli, membri del corpo di questo capo adorabile: perciò, quanto più egli trova Maria, sua cara e indissolubile Sposa, in un'anima, tanto più diventa operante e potente per formare Gesù Cristo in quell'anima e l'anima in Gesù Cristo.



21. Con questo non si vuoi dire che sia la Santa Vergine a dare fecondità allo Spirito Santo, come se egli non l'avesse da sè, poiché essendo Dio, possiede la fecondità e la capacità di produrre, come il Padre e il Figlio, anche se non la mette in atto, dal momento che non dà origine ad altra persona divina. Si vuol dire che lo Spirito Santo, tramite la Santa Vergine, di cui vuole servirsi benché non ne abbia un bisogno assoluto, traduce in atto la propria fecondità, producendo in lei e per mezzo di lei Gesù Cristo e i suoi membri. O mistero di grazia, sconosciuto anche ai più dotti e spirituali tra i cristiani!





MARIA NELLA SANTA CHIESA



22. La condotta che le tre Persone della Santissima Trinità hanno tenuto nell'Incarnazione e nella prima venuta di Gesù Cristo, è da loro mantenuta ogni giorno, in maniera invisibile, nella santa Chiesa e sarà conservata fino alla consumazione dei secoli, nell'ultima venuta di Gesù Cristo.



23. Dio Padre ha radunato una massa di acque che ha chiamato mare; egli ha pure riunito un insieme di tutte le grazie che ha chiamato Maria. Questo grande Dio possiede un tesoro, o un deposito ricchissimo, dove ha racchiuso tutto ciò che ha di bello, di splendido, di raro e di prezioso, perfino il suo proprio Figlio; questo tesoro immenso non è altro che Maria, che i santi chiamano tesoro del Signore e della cui pienezza gli uomini sono arricchiti.



24. Dio Figlio ha comunicato alla sua Madre tutto ciò che ha acquisito con la sua vita e la sua morte, i suoi meriti infiniti e le sue mirabili virtù e l'ha costituita tesoriera di tutto ciò che il Padre gli aveva dato in eredità; è per mezzo di lei che egli applica i propri meriti ai suoi membri, che comunica le proprie virtù e distribuisce le sue grazie; è il suo canale misterioso, il suo acquedotto, attraverso il quale fa passare con dolcezza e abbondanza le sue misericordie.



25. Dio Spirito Santo ha comunicato a Maria, sua Sposa fedele, i propri doni ineffabili; l'ha scelta come dispensatrice di tutto ciò che possiede, di modo che ella distribuisce a chi vuole, nella misura che vuole, come e quando vuole, ogni dono e grazia; nessun dono celeste giunge agli uomini senza passare dalle sue mani verginali. Questa è la volontà di Dio: che noi riceviamo tutto per mezzo di Maria. E così sarà arricchita, innalzata e onorata dall'Altissimo colei che si era dichiarata povera, umile e nascosta fin nel profondo del nulla con la sua intima umiltà e per tutta la sua vita. Ecco il sentire della Chiesa e dei santi Padri.



26. Se parlassi a degli spiriti critici di oggi, mi fermerei più a lungo a provare ciò che ho detto con semplicità, citando la Sacra Scrittura e i santi Padri, di cui potrei riferire i testi in latino; potrei portare molte solide motivazioni, come si possono trovare sviluppate a lungo nel libro La triplice corona della Santa Vergine, del padre Poiré. Ma io parlo in particolare ai poveri e ai semplici, i quali hanno di solito buona volontà e maggior fede dei sapienti e sanno credere con più semplicità e maggior merito. Perciò mi accontento di esporre la verità semplicemente, senza fermarmi a citare tutti i passi latini, che essi neppure capiscono. Nè riferirò alcuni, senza farne una ricerca sistematica. Ma proseguiamo.



27. La grazia perfeziona la natura, e la gloria perfeziona la grazia. E' dunque certo che Cristo Signore anche in cielo è ancora Figlio di Maria, come lo era sulla terra e quindi ha conservato la sottomissione e l'obbedienza del più perfetto dei figli nei riguardi della migliore di tutte le madri. Ma non dobbiamo vedere in questa dipendenza una forma di abbassamento o di imperfezione in Gesù Cristo. Essendo Maria infinitamente al di sotto del suo Figlio, che è Dio, non lo comanda come farebbe una madre qui in terra con un suo figlio, che deve essere sottomesso. Maria essendo tutta trasformata in Dio dalla grazia e dalla gloria che trasformano i santi in lui, non chiede, non vuole e non fa nulla che sia contrario all'eterna e immutabile volontà di Dio. Quando si legge quindi negli scritti dei santi Bernardo, Bernardino, Bonaventura, ecc. che in cielo e sulla terra tutto è sottomesso alla Santa Vergine, perfino Dio stesso, essi intendono dire che l'autorità che Dio ha dato a lei è così grande da sembrare che ella abbia il medesimo potere di Dio e che le sue preghiere e domande sono così potenti presso Dio da diventare come dei comandi presso la sua Maestà, che non resiste mai all'invocazione della sua cara Madre, poiché ella è sempre umile e conforme alla sua volontà. Se Mosè, con la forza della sua preghiera, fermò la collera di Dio sugli Israeliti, in modo così efficace che l'Altissimo e infinitamente misericordioso Signore, non potendo resistere, gli disse di lasciarlo andare in collera e punire quel popolo ribelle, che cosa dobbiamo pensare noi, a più forte ragione, della preghiera dell'umile Maria, la degna Madre di Dio, più potente presso la sua Maestà che non le preghiere e le intercessioni di tutti gli angeli e i santi del cielo e della terra?



28. Maria comanda nei cieli sugli angeli e sui beati. Come premio della sua profonda umiltà, Dio le ha dato il potere e l'incarico di riempire di santi i troni lasciati vuoti dagli angeli ribelli, caduti per superbia. Questo è il volere dell'Altissimo, che esalta gli umili, che il cielo, la terra e gli inferi si pieghino, volenti o nolenti, ai comandi dell'umile Maria, costituita sovrana del cielo e della terra, comandante dei suoi eserciti, tesoriera delle sue ricchezze, dispensatrice delle grazie, operatrice delle sue grandi meraviglie, riparatrice del genere umano, mediatrice degli uomini, vincitrice dei nemici di Dio e fedele compagna delle sue imprese grandiose e dei suoi trionfi.



29. Dio Padre vuole avere figli per mezzo di Maria, fino alla fine del mondo, e le dice: «Fissa la tua tenda in Giacobbe» e cioè poni la tua dimora e risiedi tra i miei figli e fedeli credenti, simboleggiati da Giacobbe, e non tra i seguaci del demonio e i non credenti, raffigurati da Esaù.



30. Come nella generazione di natura e fisica c'è un padre e una madre, così nella generazione soprannaturale e spirituale c'è un Padre che è Dio e una Madre che è Maria. Tutti i veri figli di Dio e autentici credenti hanno Dio come Padre e Maria come Madre. Chi non ha Maria come Madre, non ha Dio come Padre. Perciò i non credenti, gli eretici, gli scismatici, ecc., che hanno in odio, o disprezzano, o sono indifferenti verso la Vergine Santa, non possono avere Dio come Padre, anche se lo pretendono, perché non hanno Maria come Madre: se infatti l'avessero come Madre, la tratterebbero con amore e onore, come un vero e degno figlio ama naturalmente e onora sua madre, che gli ha dato la vita. Il segno più infallibile e sicuro per distinguere un eretico, o un uomo di cattiva dottrina, o un non credente, da un autentico fedele, è che l'eretico e il non credente nutrono disprezzo o indifferenza verso la Vergine Santa, cercando con le loro parole e l'esempio di diminuirne il culto e l'affetto, apertamente o di nascosto, a volte mascherandosi di buoni pretesti. Ahimè! Dio Padre non disse a Maria di porre la sua dimora tra di essi, perché sono degli Esaù.



31. Dio Figlio vuole formarsi e, per così dire, incarnarsi ogni giorno nei suoi membri per mezzo della sua cara Madre e le dice: «Prendi in eredità Israele». Come se dicesse: Dio mio Padre mi ha consegnato in eredità tutte le nazioni della terra, gli uomini buoni e cattivi, fedeli e non credenti; io li condurrò, gli uni con scettro d'oro e gli altri con verga di ferro; degli uni sarò il padre e il difensore, degli altri il giusto castigatore e di tutti il giudice. Ma tu, mia cara Madre, avrai in eredità e in possesso solo i fedeli credenti, raffigurati da Israele e come loro buona madre li darai alla luce, li nutrirai e farai crescere; come loro regina, li guiderai, li governerai e li difenderai.



32. «L'uno e l'altro è nato in esso», dice lo Spirito Santo. Secondo la spiegazione di alcuni Padri, il primo uomo nato da Maria è l'Uomo Dio, Gesù Cristo; il secondo è il semplice uomo, figlio di Dio e di Maria per adozione. Se Gesù Cristo, il Capo degli uomini, è nato in lei, anche i veri credenti, che sono membri di questo Capo, devono per conseguenza necessaria nascere in lei. Una stessa madre non mette al mondo la testa, o il capo, senza le membra, né le membra senza la testa: sarebbe un mostro della natura. Così nell'ordine della grazia, il capo e le membra nascono da una stessa madre. Se un membro del Corpo mistico di Gesù Cristo, cioè un vero credente, nascesse da un'altra madre, diversa da Maria che ha generato il Capo, non sarebbe un autentico credente, né un membro di Gesù Cristo, ma una specie di mostro nell'ordine della grazia.



33. Di più. Essendo Gesù Cristo oggi più che mai il frutto di Maria, infatti il cielo e la terra ripetono mille e mille volte al giorno: «E benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù», è sicuro che Gesù Cristo è per ciascun uomo in particolare che lo possiede, e per tutti in generale, vero frutto e opera di Maria. Se un fedele ha Gesù Cristo formato nel suo cuore, può dire con certezza: «Grazie a Maria: ciò che io possiedo è effetto e frutto suo; senza di lei non l'avrei». A lei si possono applicare, con più verità che san Paolo non le applichi a se stesso, queste parole: «Figlioli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché non sia formato Cristo in voi». «Io genero ogni giorno i figli di Dio, fino a tanto che in loro sia formato nella sua piena maturità Gesù Cristo, mio Figlio». Sant'Agostino, superando se stesso e quanto ho appena detto, scrive che tutti i veri fedeli, per essere conformi all'immagine del Figlio di Dio, sono in questo mondo nascosti nel grembo della Santa Vergine, dove vengono custoditi, nutriti, curati e fatti crescere da questa buona Madre, fino al momento di darli alla luce nella gloria, dopo la morte, che è esattamente il giorno della loro nascita, come la Chiesa chiama la morte dei giusti. O mistero di grazia, sconosciuto a chi non ha fede e poco conosciuto anche dai credenti!



34. Dio Spirito Santo vuole formarsi degli eletti in lei e per mezzo di lei e le dice: «Metti radici nei miei eletti». Mia amatissima e mia Sposa, metti la radice di tutte le tue virtù nei miei eletti, perché crescano di virtù in virtù, di grazia in grazia. Io ho preso tanto diletto in te quando vivevi sulla terra, nella pratica delle virtù più sublimi, che io desidero trovarti ancora sulla terra, senza per questo lasciare il cielo. Perciò ti devi riprodurre nei miei eletti: che io possa vedere in essi con piacere le radici della tua fede incrollabile, della profonda umiltà, della mortificazione universale, dell'orazione sublime, della carità ardente, della ferma speranza e di tutte le tue virtù. Tu rimani sempre la mia Sposa, fedele, pura e feconda più che mai: la tua fede mi dia fedeli, la tua purezza vergini, la tua fecondità eletti e templi di Dio.



35. Quando Maria ha messo le sue radici in un'anima, vi produce meraviglie di grazia, come lei sola può fare, poiché lei sola è la Vergine feconda, che non ha mai avuto, né mai avrà chi le somigli in purezza e fecondità. Maria ha prodotto, con lo Spirito Santo, la più grande opera che mai sia stata e potrà essere: un DioUomo, per conseguenza sarà lei a realizzare le più grandi meraviglie che avverranno negli ultimi tempi. A lei è riservata la formazione e l'educazione dei grandi santi che vivranno verso la fine del mondo, non c'è che questa Vergine singolare e miracolosa che possa produrre, in unione con lo Spirito Santo, le imprese singolari e straordinarie.



36. Quando lo Spirito Santo, suo Sposo, l'ha trovata in un'anima, vi vola e vi entra con pienezza, si comunica a quest'anima con abbondanza e nella misura in cui trova spazio la sua Sposa. Uno dei principali motivi per cui lo Spirito Santo oggi non compie meraviglie clamorose nelle anime, è che non vi trova un'unione abbastanza forte con la sua fedele e indissolubile Sposa. Dico indissolubile Sposa, perché da quando questo Amore sostanziale del Padre e del Figlio ha sposato Maria per generare Gesù Cristo, capo degli eletti, e per riprodurre Gesù Cristo negli eletti, non l'ha mai abbandonata, perché ella è stata sempre fedele e disponibile.



IL POTERE DI MARIA



37. Da quanto ho detto bisogna trarre qualche conclusione evidente. Anzitutto, che Maria ha ricevuto da Dio un grande potere sulle anime degli eletti. Ella infatti non potrebbe porre in essi la sua dimora, come Dio Padre le ha comandato di fare, non potrebbe formarli, nutrirli, darli alla luce della vita eterna come loro madre, averli come sua parte ed eredità, formarli in Gesù Cristo e Gesù Cristo in loro, mettere nei loro cuori le radici delle sue virtù, essere la compagna indissolubile dello Spirito Santo per ogni opera di grazia... Non potrebbe dico fare tutto ciò, se non avesse diritto e potere sulle loro anime, per una speciale grazia dell'Altissimo, il quale, avendole dato potere sul proprio Figlio unico e naturale, glielo ha dato pure suoi figli adottivi, e non solo sul corpo che sarebbe poca cosa ma anche sull'anima.



38. Maria è la regina del cielo e della terra per grazia, come Gesù ne è il re per natura e per conquista. Ora, poiché il regno di Gesù Cristo è anzitutto un fatto interiore e si realizza nel cuore, come è scritto: «Il regno di Dio è dentro di voi», allo stesso modo il regno della Santa Vergine è principalmente nell'interiore dell'uomo, cioè nell'anima, ed è soprattutto nelle anime che ella viene maggiormente glorificata, insieme al Figlio suo, più che in tutte le manifestazioni esteriori; per questo la Possiamo chiamare con i santi Regina dei cuori.



39. Seconda conclusione. La Santa Vergine è necessaria a Dio, di una necessità che viene detta ipotetica, cioè perché così egli ha voluto; ma è ancora più necessaria agli uomini per raggiungere il loro ultimo fine. Non si può quindi mettere sullo stesso piano la devozione alla Santa Vergine e le devozioni agli altri santi, come se non fosse più necessaria di queste, o fosse solo un sovrappiù.



40. Il dotto e pio Suarez, della Compagnia di Gesù, il sapiente e devoto Giusto Lipsio, professore a Lovanio, e molti altri, hanno dimostrato chiaramente che la devozione alla Santa Vergine è necessaria per la salvezza; hanno portato prove attinte dai Padri, come sant'Agostino, sant'Efrem, diacono di Odessa, san Cirillo di Gerusalemme, san Germano di Costantinopoli, san Giovanni di Damasco, sant'Anselmo, san Bernardo, san Bernardino, san Tommaso, san Bonaventura; così al dire dello stesso Ecolampadio e di alcuni ; altri eretici il non avere stima e amore per la Vergine Santa, è un segno infallibile di incredulità, mentre al contrario è una prova sicura di autenticità nella fede, l'essere veramente e interamente a lei consacrati o devoti.



41. Le figure e i testi dell'Antico e del Nuovo Testamento lo provano, gli insegnamenti e gli esempi dei santi lo confermano, la ragione e l'esperienza lo insegnano e lo dimostrano, il demonio stesso e i suoi seguaci, spinti dalla forza della verità, spesso furono costretti, loro malgrado, a riconoscerlo. Di tutti i passi dei santi Padri e Dottori, di cui ho fatto un'ampia raccolta per provare questa verità, ne riporto uno solo, per non essere troppo lungo. Dice san Giovanni di Damasco: «Esserti devoti o Vergine Santa, è un'arma di salvezza che Dio ci dà perché ci vuole salvi».



42. Potrei qui riferire parecchi fatti che provano la stessa cosa. Ne riporto due. Quello raccontato nei Fioretti di san Francesco, quando in estasi vide una grande scala che portava in cielo; in cima ad essa vi era la Vergine Santa e gli fu indicato che per arrivare al cielo bisognava salire per quella scala. E quello riferito nelle cronache di san Domenico. Il Santo stava predicando il Rosario presso Carcassonne, quando incontrò un infelice eretico, la cui anima era posseduta da quindicimila demoni; questi furono costretti, su comando della Santa Vergine, ad ammettere a propria confusione molte grandi e consolanti verità circa la devozione verso di lei; e lo fecero con tanta efficacia e chiarezza che, anche chi non è molto devoto della Vergine Santa, non può leggere senza versare lacrime di gioia questo racconto autentico e l'elogio che il demonio dovette fare, suo malgrado, della devozione alla Vergine Santa.



43. Se la devozione alla Vergine Santa è necessaria a tutti semplicemente per salvarsi, lo è ancora di più per coloro che sono chiamati a una speciale perfezione. Io non credo che una persona possa raggiungere un'intima unione con Gesù Cristo Signore e una perfetta fedeltà allo Spirito Santo, senza una grande unione con la Vergine Santa e senza farsi profondamente aiutare da lei.



44. E' solo Maria che ha trovato grazia presso Dio senza l'aiuto di nessun'altra semplice creatura. Dopo di lei, coloro che hanno trovato grazia presso Dio, l'hanno trovata unicamente per mezzo di lei. E quanti verranno in futuro, la troveranno ancora soltanto per mezzo di lei. Maria era piena di grazia quando ricevette il saluto dell'arcangelo Gabriele e ne fu ricolmata con sovrabbondanza dallo Spirito Santo quando la coprì della sua ombra ineffabile. Poi crebbe talmente di giorno in giorno e di momento in momento in quella duplice pienezza, da raggiungere un punto di grazia sconfinato e inimmaginabile. E così l'Altissimo l'ha costituita unica tesoriera delle sue ricchezze e sola dispensatrice delle sue grazie, in modo da magnificare, elevare e arricchire chi ella vuole, facendoli entrare nella via stretta del cielo e passare ad ogni costo per la porta stretta della vita, donando a chi vuole il trono, lo scettro e la corona regale. Gesù è ovunque e sempre il frutto e il Figlio di Maria; e Maria è ovunque il vero albero che porta il frutto di vita e la vera madre che lo produce.



45. E' soltanto a Maria che Dio ha dato le chiavi delle stanze del divino amore; a lei ha dato il potere di entrare nelle vie più sublimi e segrete della perfezione e di farvi entrare altri. E' Maria la sola che apre l'entrata del paradiso terrestre ai miseri figli di Eva, l'infedele, perché possano passeggiare piacevolmente con Dio, trovare sicuro riparo dai nemici, nutrirsi di delizie e senza più temere la morte del frutto degli alberi di vita e della scienza del bene e del male, bere a grandi sorsi le acque celesti di questa bella fontana che zampilla con abbondanza. Anzi, è lei stessa questo paradiso terrestre, questa terra vergine e benedetta, da cui Adamo ed Eva peccatori furono scacciati; ed ella vi lascia entrare solo quelli e quelle che vuole condurre a santità.



46. Tutti «i più ricchi del popolo – per servirmi dell'espressione dello Spirito Santo e della spiegazione di san Bernardo cercano il tuo volto» di secolo in secolo e specialmente alla fine del mondo; cioè i più grandi santi, le anime più ricche di grazia e di virtù, saranno i più assidui nel pregare la Vergine Santa e a tenerla sempre davanti agli occhi come loro modello perfetto da imitare e loro potente aiuto per sostenerli.



MARIA «IN QUESTI ULTIMI TEMPI»



47. Ho detto che questo accadrà in modo particolare alla fine del mondo, e anzi presto, poiché l'Altissimo e la sua santa Madre devono formare dei grandi santi, i quali saranno così eccelsi in santità da superare la gran parte degli altri santi, come i cedri del Libano superano i piccoli arbusti. Così è stato rivelato a una santa persona, di cui il De Renty ha scritto la vita.



48. Queste grandi anime, piene di grazia e di zelo, saranno scelte per far fronte ai nemici di Dio, che fremeranno da ogni parte; esse saranno in modo speciale devote della Santa Vergine, rischiarate dalla sua luce, nutrite dal suo latte, guidate dal suo spirito, sostenute dal suo braccio, protette dal suo aiuto, in modo da poter combattere con una mano e costruire con l'altra. Con una mano combatteranno, rovesceranno, schiacceranno gli eretici con le loro eresie, gli scismatici con le loro divisioni, gli idolatri con i loro idoli, i peccatori con le loro empietà; con l'altra mano costruiranno il tempio del vero Salomone e la mistica città di Dio, cioè la Santa Vergine, chiamata dai santi Padri tempio di Salomone e città di Dio. Con le parole e l'esempio, condurranno tutti alla sua autentica devozione e ciò procurerà loro molti ma porterà loro anche molte vittorie e tanta gloria per Dio solo. E' ciò che Dio ha rivelato a san Vincenzo Ferreri, grande apostolo del suo secolo, come egli ha fatto capire in uno dei suoi scritti. E' quanto sembra aver predetto lo Spirito Santo nel Salmo 58; ecco i termini: «Sappiano che Dio domina in Giacobbe, fino ai confini della terra. Ritornano a sera e ringhiano come cani, per la città si aggirano, vagando in cerca di cibo». Questa città, intorno a cui si aggirano gli uomini alla fine del mondo per convertirsi e saziare la loro fame di giustizia, è la Vergine Santa, chiamata dallo Spirito Santo città e cittadella di Dio.



49. E' per mezzo di Maria che ha avuto inizio la salvezza del mondo ed è per mezzo di Maria che deve essere portata a compimento. Maria non è quasi apparsa durante la prima venuta di Gesù Cristo, affinché gli uomini ancora poco istruiti e illuminati sulla persona del suo Figlio non si allontanassero dalla verità, attaccandosi a lei in modo troppo forte, o grossolano; ciò che sarebbe potuto accadere se ella fosse stata conosciuta nelle meravigliose attrattive di cui l'Altissimo l'aveva ornata, anche nell'aspetto esteriore. Questo è talmente vero che san Dionigi l'Areopagita ci ha lasciato scritto che quando la vide l'avrebbe presa per una divinità, a causa delle misteriose attrattive e della sua bellezza senza pari, se la fede nella quale era ben fermo non gli avesse insegnato il contrario. Ma nella seconda venuta di Gesù Cristo, Maria deve essere conosciuta e rivelata dallo Spirito Santo, affinché per mezzo suo sia conosciuto, amato e servito Gesù Cristo. Ora infatti non sussistono più le ragioni che avevano determinato lo Spirito Santo a nascondere la sua Sposa durante la sua vita e a non rivelarla molto durante la prima predicazione del Vangelo.



50. Dio vuole dunque rivelare e far conoscere Maria, il capolavoro delle sue mani, in questi ultimi tempi:

Perché era rimasta nascosta durante la sua vita terrena, ponendosi più in basso della polvere a causa della sua profonda umiltà, avendo ottenuto da Dio, dagli Apostoli ed Evangelisti di non essere fatta conoscere.

2. Perché essendo il capolavoro delle mani di Dio, sia qui in terra per la sua grazia, sia in cielo per la sua gloria, egli vuole esserne glorificato e lodato dalle creature sulla terra.

3. Essendo Maria l'aurora che precede e annuncia il Sole di giustizia, che è Gesù Cristo, deve essere svelata e conosciuta, perché lo sia Gesù Cristo.

4. Maria è la via per la quale Gesù Cristo è venuto a noi la prima volta, ella lo sarà ancora quando verrà la seconda, benché non nello stesso modo.

5. Essendo il mezzo sicuro e la via diritta e immacolata per andare a Gesù Cristo e trovano perfettamente, è per mezzo di lei che le sante anime che devono brillare in santità lo devono trovare. Chi troverà Maria, troverà la vita, cioè Gesù Cristo, che è la via, la verità e la vita. Ma non si può trovare Maria, se non la si cerca; non la si può cercare se non si sa che esista: non si cerca e non si desidera una cosa sconosciuta. Bisogna dunque che Maria sia più conosciuta che mai, per una maggior conoscenza e gloria della Santissima Trinità.

6. Maria deve risplendere più che mai in questi ultimi tempi per misericordia, efficacia e grazia. In misericordia, per ricondurre e accogliere con amore i poveri peccatori e gli sbandati che si convertiranno e torneranno alla Chiesa cattolica; per efficacia, nei confronti dei nemici di Dio, i non credenti, gli eretici, gli islamici, gli ebrei, gli atei induriti, che reagiranno fortemente, con promesse e con minacce, per sedurre e traviare tutti quelli che saranno loro contrari; e infine deve risplendere per grazia, animando e sostenendo i valorosi soldati e i fedeli servitori di Gesù Cristo, mentre combatteranno per il vangelo.

7. Maria infine deve risultare terribile contro il demonio e i suoi seguaci, «terribile come schiere a vessilli spiegati», soprattutto in questi ultimi tempi; il demonio infatti sa che gli resta poco tempo, anzi meno che mai, per condurre le anime a perdizione; egli quindi raddoppia ogni giorno i suoi sforzi e le sue lotte, e presto susciterà crudeli persecuzioni, provocherà terribili insidie ai fedeli servitori e ai veri figli di Maria, nei confronti dei quali si trova maggiormente in difficoltà.



51. E' soprattutto a queste ultime e crudeli persecuzioni del demonio, che andranno aumentando ogni giorno fino al regno dell'Anticristo, che deve riferirsi la prima e celebre profezia e maledizione di Dio, pronunciata nel paradiso terrestre contro il serpente. E' utile spiegarla qui, a gloria della Santa Vergine, per la salvezza dei suoi figli e la sconfitta del demonio. «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe; questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».



52. Solo in questo caso Dio appare come autore di una inimicizia: irrimediabile, che durerà sempre, anzi che andrà aumentando fino alla fine. E' il contrasto tra Maria, sua degna Madre, e il demonio, tra i figli e servitori della Vergine Santa e i figli e seguaci di Lucifero, cosicché la più terribile nemica che Dio ha costituito contro il demonio è Maria, la sua Madre santa. Fin dal paradiso terrestre benché fosse ancora solo nella sua mente Dio le ha dato un tale odio contro questo suo maledetto nemico, una tale abilità nello smascherare la malizia di questo antico serpente, una tale forza per vincere, abbattere e schiacciare questo orgoglioso profanatore, che il demonio la teme non solo più di tutti gli angeli e gli uomini, ma in un certo senso più di Dio stesso. Certo, l'ira, l'odio e il potere di Dio sono infinitamente più grandi di quelli della Santa Vergine, poiché le perfezioni di Maria sono limitate; ma il demonio la teme anzitutto perché, essendo orgoglioso, gli brucia molto di più essere vinto e punito da una piccola e umile serva di Dio, la cui umiltà lo umilia più che il potere divino; e poi perché Dio ha dato a Maria un così grande potere contro i demoni, che questi molte volte e controvoglia sono stati costretti a riconoscere, per bocca degli indemoniati, di temere uno solo dei suoi sospiri in favore di un'anima, più delle preghiere di tutti i santi; di temere una sola delle sue minacce contro di essi, più che tutti gli altri loro tormenti.



53. Ciò che Lucifero ha perduto con l'orgoglio, Maria lo ha guadagnato con l'umiltà; ciò che Eva ha corrotto e perduto per disobbedienza, Maria l'ha salvato con l'obbedienza. Eva ha obbedito al serpente e ha mandato perduti tutti i suoi figli e se stessa, consegnandoli a lui; Maria si è resa totalmente fedele a Dio e ha salvato tutti i suoi figli e servitori e se stessa, consacrandoli alla sua Maestà.



54. Non soltanto Dio ha posto una inimicizia, ma delle inimicizie, non soltanto tra Maria e il demonio, ma tra la stirpe della Santa Vergine e la stirpe del demonio. Dio ha posto delle inimicizie, delle antipatie, delle opposizioni profonde tra gli autentici figli e servi della Vergine Santa e coloro che sono figli e schiavi del demonio; non si possono amare tra loro, non ci può essere intesa degli uni con gli altri. I figli di Belial, gli schiavi di Satana, gli amici del mondo (che sono la stessa cosa) hanno sempre finora perseguitato, e sempre più perseguiteranno quelli e quelle che appar­tengono alla Santa Vergine, come in passato Caino ha perseguitato suo fratello Abele, ed Esaù suo fratello Giacobbe, che sono le figure dei falsi credenti e dei veri credenti. Ma l'umile Maria riporterà sempre vittoria su questo orgoglioso: una vittoria così grande che arriverà a schiacciargli la testa, dove risiede il suo orgoglio; ella saprà sempre smascherare la sua malizia di serpente, sventarne le insidie infernali, dissiparne i diabolici progetti e saprà difendere fino alla fine dei tempi i suoi fedeli devoti dalla sua zampata crudele. Ma il potere di Maria su tutti i demoni si rivelerà specialmente negli ultimi tempi, quando Satana tenderà insidie al suo calcagno, cioè agli umili schiavi e ai devoti figli che ella susciterà per fargli guerra. Essi saranno piccoli e poveri secondo il mondo, in basso davanti a tutti come il calcagno, calpestati e maltrattati come lo è il calcagno rispetto alle altre membra del corpo; ma in cambio essi saranno ricchi nella grazia di Dio, che Maria comunicherà loro con abbondanza, grandi ed elevati in santità davanti a Dio, superiori ad ogni altra creatura per il loro zelo coraggioso e saranno così fortemente sostenuti dall'aiuto divino che con l'umiltà del loro calcagno e in unione a Maria schiacceranno il capo al demonio e faranno trionfare Gesù Cristo.



55. Infine Dio vuole che la sua Madre santa sia oggi più conosciuta, più amata, più onorata che non lo fosse in passato. Ciò avverrà di sicuro se i veri credenti sapranno entrare, con la grazia e la luce dello Spirito Santo, in quella devozione interiore e perfetta che spiegherò loro in seguito. Allora vedranno chiaramente, nella misura consentita dalla fede, questa splendida stella del mare e guidati da lei arriveranno al porto sicuro, nonostante i pericoli delle tempeste e dei pirati; conosceranno gli splendori di questa regina e si metteranno totalmente al suo servizio, come suoi sudditi e schiavi d'amore; gusteranno le sue dolcezze e bontà materne, l'ameranno teneramente come suoi figli prediletti, scopriranno le misericordie di cui è ricolma e i bisogni che essi hanno del suo aiuto; a lei ricorreranno in ogni cosa, come alla loro cara avvocata e mediatrice presso Gesù Cristo; saranno convinti che ella è il mezzo più sicuro, più facile, più breve e più perfetto per andare a Gesù Cristo e si affideranno a lei corpo e anima, senza riserva, per appartenere in questo modo a Gesù Cristo.



56. Ma chi saranno questi servitori schiavi e figli di Maria? Saranno fuoco che brucia, ministri del Signore che porteranno ovunque il fuoco dell'amore divino. Saranno «come frecce in mano a un eroe», frecce acute nelle mani della potente Maria per colpire i suoi nemici. Saranno figli di Levi, ben purificati dal fuoco di grandi tribolazioni e molto uniti a Dio, i quali porteranno l'oro dell'amore nel cuore, l'incenso della preghiera nello Spirito e la mirra della mortificazione nel corpo e saranno ovunque il buon odore di Gesù Cristo per i poveri e i piccoli, mentre risulteranno odore di morte per i grandi, i ricchi e gli orgogliosi del mondo.



57. Saranno nubi tonanti e nuvole volanti nell'aria al più piccolo soffio dello Spirito Santo; senza attaccarsi a nulla, senza attaccarsi, senza meravigliarsi di nulla, senza mettersi in pena per nulla, spanderanno la pioggia della parola di Dio e della vita eterna; tuoneranno contro il peccato, grideranno contro il mondo, colpiranno il demonio e i suoi seguaci, trafiggeranno da parte a parte, per la vita e per la morte, con la spada a due tagli della parola di Dio, tutti coloro ai quali saranno inviati da parte del'Altissimo.



58. Saranno dei veri apostoli degli ultimi tempi, ai quali il Signore dei forti darà la parola e il vigore per operare meraviglie e riportare gloriose spoglie sui suoi nemici; riposeranno senza oro né argento e soprattutto senza preoccupazione, tra gli altri preti, religiosi e chierici; e tuttavia avranno le ali argentate della colomba, per volare al solo scopo di cercare la gloria di Dio e la salvezza delle anime, dove lo Spirito Santo li chiamerà; e nei luoghi dove avranno predicato, lasceranno dietro di essi unicamente l'oro della carità, che è il compimento di tutta la legge.



59. Infine dobbiamo sapere che saranno dei veri discepoli di Gesù Cristo, che camminano sulle orme della sua povertà, dell'umiltà, del disprezzo del mondo e della carità, insegnando la via stretta di Dio nella pura verità, seguendo il santo vangelo e non le massime del mondo, senza vivere in ansia né avere soggezione per nessuno, senza risparmiare, o farsi condizionare, o temere nessun mortale per potente che sia. Avranno nella loro bocca la spada a due tagli della parola di Dio; sulle loro spalle porteranno lo stendardo della Croce, segnato dal sangue, il crocifisso nella mano destra e la corona del Rosario nella sinistra, sul loro cuore i santi nomi di Gesù e di Maria, e in tutta la loro condotta si ispireranno alla semplicità e alla mortificazione di Gesù Cristo. Ecco i grandi uomini che verranno, ma che Maria farà sorgere per ordine dell'Altissimo, per estendere il suo impero su quello dei non credenti, dei pagani, dei musulmani. Ma quando e come avverrà questo? Dio solo lo sa, noi dobbiamo tacere, pregare, desiderare e attendere: «Ho sperato, ho sperato nel Signore»



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