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Trattato della vera Devozione a Maria (di san Luigi Maria Grignon de Montfort)

Ultimo Aggiornamento: 05/09/2009 18:17
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05/09/2009 18:12

Maria assiste i suoi fedeli servi



201. Ecco ora gli impegni di carità che la Santa Vergine, come la migliore di tutte le madri, si assume nei riguardi dei suoi fedeli servitori, che si sono dati a lei nel modo che ho detto e secondo la figura di Giacobbe. 1°. Li ama. «Io amo coloro che mi amano». Li ama: 1°. perché è loro vera Madre; ora, una madre ama sempre il proprio figlio, frutto del suo grembo; 2°. li ama per riconoscenza, perché in effetti essi pure la amano come loro buona Madre; 3°. li ama perché essendo veri credenti Dio li ama: «Ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù»; 4°. li ama perché si sono consacrati totalmente a lei e sono sua porzione ed eredità: «Prendi in eredita' Israele».



202. Ella li ama teneramente, e più teneramente di tutte le madri insieme. Se puoi, prendi tutto l'amore umano che le madri di tutto il mondo hanno per i loro figli; mettilo insieme in un solo cuore, quello di una madre per il proprio figlio unico: certamente questa madre amerà molto quel figlio; eppure, è vero che Maria ama ancora più teneramente i suoi figli, di quanto questa madre amerebbe il suo. Non li ama soltanto con affetto, ma con efficacia. Il suo amore per essi è attivo ed effettivo, come quello, e più di quello di Rebecca per Giacobbe. Ecco ciò che questa buona Madre, di cui Rebecca non era che la figura, compie per ottenere ai suoi figli la benedizione del Padre celeste.



203. 1°. Come Rebecca, spia le occasioni favorevoli per fare loro del bene, farli crescere e arricchirli. Poiché vede in Dio tutti i beni e i mali, le vicende buone e cattive, le benedizioni e le maledizioni di Dio, ella predispone le cose da lontano per evitare ogni sorta di mali ai suoi servitori e per colmarli di ogni sorta di beni; in questo modo, se c'è da cogliere una buona occasione secondo Dio, per la fedeltà di una creatura a qualche alto impiego, è sicuro che Maria procurerà questo positivo vantaggio a qualcuno dei suoi buoni figli e servitori e darà loro la grazia per venirne a capo con fedeltà: «Ella stessa si prende cura dei nostri interessi», dice un santo.



204. 2°: Dà buoni consigli, come Rebecca a Giacobbe: «Figlio mio, segui i miei consigli». Tra gli altri, suggerisce loro di portare due capretti, cioè il proprio corpo e la propria anima, di consacrarli a lei per farne un gusto gradito a Dio e di compiere tutto ciò che Gesù Cristo, suo Figlio, ha insegnato con le parole e gli esempi. Se non è direttamente che dà questi consigli, lo fa per mezzo degli angeli, i quali non hanno onore e piacere più grande che quello di obbedire a uno dei suoi comandi, per discendere servitori. E sulla terra e aiutare qualcuno dei suoi.



205. 3°. Quando le si è portato e consacrato il proprio corpo e la propria anima e tutto ciò che ne dipende, senza nessuna eccezione, che cosa fa questa buona Madre? Ciò che fece un tempo Rebecca ai due capretti che Giacobbe le aveva portato: 1. li uccide e li fa morire alla vita del vecchio Adamo, 2. li scortica e li spoglia della loro pelle naturale, delle loro inclinazioni umane, del loro amor proprio e volontà propria e di ogni attaccamento alla creatura; 3. li purifica dalle loro macchie, sozzure e peccati; 4. li prepara per il gusto di Dio e per la sua più grande gloria. Poiché non c’è che lei che conosca perfettamente questo gusto divino e questa più grande gloria dell'Altissimo, non c'è che lei che sappia, senza sbagliare, disporre e preparare il nostro corpo e la nostra anima per questo gusto infinitamente raffinato e a questa gloria infinitamente nascosta.



206. 4°. Questa buona Madre, avendo ricevuto l'offerta totale che noi le abbiamo fatto di noi stessi e dei nostri meriti e del valore soddisfattorio, per mezzo della devozione di cui ho parlato, ed essendo noi spogliati dei nostri vecchi abiti, ella ci ripulisce e ci rende degni di comparire davanti al nostro Padre celeste. 1. Ci riveste degli abiti puliti, nuovi, preziosi e profumati di Esaù il primogenito, cioè di Gesù Cristo, suo Figlio, che ella custodisce nella sua casa, cioè che possiede nella sua potenza, essendo la tesoriera e la dispensatrice universale ed eterna dei meriti e delle virtù del suo Figlio, Gesù Cristo, che dà e comunica a chi vuole, quando vuole, come vuole e nella misura che vuole, come abbiamo già visto prima. 2. Circonda il collo e le mani dei suoi servitori con le pelli dei capretti uccisi e scorticati, cioè le orna dei meriti e del valore delle loro proprie azioni. In verità, uccide e fa morire tutto ciò che c'è di impuro e di imperfetto nelle loro persone, ma non perde e non dissipa alcun bene che la grazia vi produce; lo conserva e lo aumenta per farne l'ornamento e la forza del loro collo e delle loro mani, cioè per fortificarli nel portare il giogo del Signore, che si porta sul collo, e operare grandi cose per la gloria di Dio e la salvezza dei loro poveri fratelli. 3. Dà un nuovo profumo e una nuova grazia a questi abiti e ornamenti, comunicando loro i suoi stessi abiti; i suoi meriti e le sue virtù, che morendo ha lasciato loro in testamento, come dice una santa religiosa del secolo scorso, morta in fama di santità, la quale l'ha appreso per rivelazione; e così tutti i suoi domestici, i suoi fedeli servitori e schiavi «hanno doppia veste», gli abiti del Figlio suo e i suoi pro­pri; per questo essi non hanno nulla da temere dal freddo di Gesù Cristo, bianco come la neve, che invece i cattivi credenti, tutti nudi e spogliati dei meriti di Gesù Cristo e della Vergine Santa, non potranno sostenere.



207. 5°. Infine, ottiene loro la benedizione del Padre celeste, benché essendo figli minori e adottivi, non ne dovessero ordinariamente ricevere. Con questi abiti del tutto nuovi, molto preziosi e ottimamente profumati e con il proprio corpo e la propria anima ben disposti e preparati, essi si avvicinano con fiducia al letto di riposo del loro Padre celeste. Egli sente e riconosce la loro voce, che è quella del peccatore; tocca loro le mani coperte di pelli; sente il buon profumo dei loro abiti; mangia con gioia di ciò che Maria, loro Madre, gli ha preparato; e riconoscendo in essi i meriti e il buon profumo del Figlio suo e della sua santa Madre: 1. concede loro la sua duplice benedizione, benedizione della «rugiada del cielo», cioè della grazia divina che è seme di gloria: «ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo»; benedizione delle «terre grasse», cioè questo buon Padre dà loro il pane quotidiano e una sufficiente abbondanza dei beni di questo mondo; 2. li rende signori degli altri loro fratelli, i cattivi credenti; non che questa supremazia appaia sempre in questo mondo che passa in un momento, dove spesso sono i cattivi che dominano: «Sparleranno, diranno insolenze, si vanteranno tutti i malfattori». «Ho visto l'empio trionfante ergersi... », ma e vera tuttavia e apparirà in modo manifesto nell'altro mondo, per tutta l'eternità, dove i giusti come dice lo Spirito Santo «governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli»; 3. non contenta di benedirli nelle loro persone e nei loro beni, la Maestà divina benedice anche tutti coloro che li benediranno e maledice tutti coloro che li malediranno e perseguiteranno.



208. 2°. Li provvede di tutto. Il secondo dovere di carità che la Santa Vergine compie verso i suoi fedeli servitori consiste nel provvederli di tutto per il corpo e per l'anima. Dà loro abiti doppi, come abbiamo appena detto; dà loro da mangiare i cibi più squisiti della mensa di Dio; dà loro il pane di vita che ella ha formato; sotto il nome della Sapienza, dice loro: «Figli miei, saziatevi dei miei prodotti, riempitevi di Gesù, il frutto di vita che io ho messo al mondo per voi... Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato. Mangiate, amici, bevete; inebriatevi, o cari. Venite, mangiate il mio pane, che è Gesù; bevete il vino del suo amore, che io ho mescolato per voi con il latte del mio seno». Essendo ella la tesoriera e la dispensatrice dei doni e delle grazie dell'Altissimo, ne dà una buona porzione, e la migliore, per nutrire e mantenere i suoi figli e servitori. Essi sono ben pasciuti del pane vivente, inebriati del vino che germina i vergini. Sono portati in braccio e accarezzati. Sono talmente facilitati nel portare il giogo di Gesù Cristo, che quasi non ne sentono la pesantezza, a causa dell'olio della devozione nel quale ella lo fa macera­re: il suo giogo cesserà di pesare sul tuo collo.



209. 3°. Li guida e conduce. Il terzo bene che la Santa Vergine compie per i suoi fedeli servitori è quello di guidarli e condurli secondo la volontà del suo Figlio. Rebecca guidava il suo piccolo Giacobbe e ogni tanto gli dava dei buoni consigli, sia per attirare su di lui la benedizione di suo padre, sia per evitare l'avversione e la persecuzione del suo fratello Esaù. Maria, che è la stella del mare, guida tutti i suoi fedeli servitori al porto sicuro; mostra loro le rotte della vita eterna, fa loro evitare i passaggi pericolosi, li tiene per mano sui sentieri della giustizia, li sostiene quando stanno per cadere, li rialza se sono caduti, li ripren­de come madre di carità quando hanno mancato e qualche volta anche li castiga amorevolmente. Un figlio che obbedisce a Maria, nutrice e guida illuminata sulle vie dell'eternità, potrà forse smarrirsi? Dice san Bernardo: «Seguendo i suoi esempi non ti smarrirai». Non temere: un vero figlio di Maria non viene ingannato dal maligno e non cade in qualche eresia esplicita. Là dove Maria è guida, non ci sono né lo spirito maligno con le sue illusioni, né gli eretici con le loro sottigliezze. Appoggiandoti a lei, non cadrai.



210. 4°. Li difende e protegge. Il quarto beneficio che la Santa Vergine rende ai suoi figli e fedeli servitori è quello di difenderli e proteggerli contro i loro nemi­ci. Rebecca, con le sue premure e accortez­ze, liberò Giacobbe da tutti i pericoli in cui venne a trovarsi e in particolare dalla morte che suo fratello Esaù gli avrebbe certamen­te inflitto a causa dell'odio e dell'invidia che nutriva contro di lui, come un tempo fece Caino con il suo fratello Abele. Maria, la buona Madre dei veri credenti, li nasconde sotto le ali della sua protezione, come una chioccia i suoi pulcini; ella parla loro, si abbassa verso di loro, viene incontro a tutte le loro debolezze; per proteggerli contro lo sparviero e l'avvoltoio, si mette attorno ad essi e li accompagna «come schiere a vessilli spiegati». Può forse temere i suoi nemici un uomo cir­condato da un esercito di centomila uomini ben schierati? Un fedele servitore di Maria, circondato dalla sua protezione e dalla sua potenza imperiale, deve temere ancor meno. Questa buona Madre e potente Principessa dei cieli spedirebbe battaglioni di milioni di angeli per venire in soccorso a uno dei suoi servitori, piuttosto che si dica che un fedele servitore di Maria, che si è a lei affidato, sia dovuto soccombere alla malizia, al numero e alla forza dei suoi nemici.



211. 5°. Intercede per loro. Infine, il quinto e più grande bene che l'amabile Maria procura ai suoi fedeli devoti è quello di intercedere in loro favore presso suo Figlio, di placarlo con le sue preghiere, per unirli a lui con un legame profondo e con­servarli in tale unione. Rebecca fece avvici­nare Giacobbe al letto di suo padre e il sant'uomo lo toccò, l'abbracciò e perfino lo baciò con gioia, contento e saziato delle carni ben preparate che gli aveva portato; avendo poi aspirato con molto piacere i profumi squisiti dei suoi abiti, esclamò: «Ecco l'òdore del mio figlio come l'odore di un campo che il Signore ha benedetto». Questo campo pieno, il cui profumo con­quistò il cuore del padre, non è altro che il profumo delle virtù e dei meriti di Maria, che è un campo pieno di grazia, dove Dio Padre ha seminato il suo Figlio unico, come un grano di frumento degli eletti. Oh! Quanto è benvenuto presso Gesù Cristo che è il Padre per sempre un figlio profumato dal buon odore di Maria! Oh! Quanto si unisce a lui, pron­tamente e perfettamente! Già lo abbiamo mostrato prima e più a lungo.



212. Inoltre, dopo aver colmato i suoi figli e fedeli servitori con i suoi favori, dopo aver loro ottenuto la benedizione del Padre celeste e l'unione a Gesù Cristo, ella li mantiene in Gesù Cristo e Gesù Cristo in loro; li protegge e li veglia sempre, per paura che possano perdere la grazia di Dio e cadere nei tranelli dei loro nemici; ella mantiene i santi nella loro pienezza, come abbiamo visto, e ve li fa perseverare fino alla fine. Ecco la spiegazione di questa grande e antica figura dei veri credenti e dei catti­vi credenti, così poco conosciuta e così piena di significati misteriosi.



GLI EFFETTI MERAVIGLIOSI CHE QUESTA DEVOZIONE PRODUCE IN UN’ANIMA CHE VI RIMANE FEDELE



213. Caro fratello mio, stai sicuro che se sarai fedele alle pratiche interiori ed esteriori di questa devozione, che descri­verò più avanti, otterrai degli effetti mera­vigliosi per la tua anima. 1°. Con l'illuminazione che lo Spirito Santo ti darà per mezzo di Maria, sua cara Sposa, conoscerai il tuo cattivo fondo, la corruzione e l'incapacità a ogni bene; come conseguenza di questa conoscenza, non confiderai in te e penserai a te con repul­sione; ti considererai come una lumaca che guasta tutto con la sua bava, o come un rospo che tutto rovina con il suo veleno, o come una serpe infida, che cerca solo di ingannare. L'umile Maria, insomma, ti farà, parte della sua profonda umiltà, che ti farà stimare gli altri e non te stesso, anzi ti farà amare di non essere con­siderato.



214. 2°. La Santa Vergine ti farà parte della sua fede, che sulla terra è stata più grande della fede di tutti i patriarchi, i pro­feti, gli apostoli e i santi. Ora che regna nei cieli, non ha più questa fede, perché per la luce della gloria vede con chiarezza ogni cosa in Dio; tuttavia, con il consenso dell'Altissimo, ella non l'ha perduta entran­do nella gloria, ma l'ha conservata per man­tenerla nella Chiesa militante ai suoi più fedeli servi e serve. Perciò più ti guadagnerai la benevolenza di questa augusta Principessa e Vergine fedele, più fede pura avrai in tutto il tuo agire: una fede pura, che non ti farà preoccupare di cercare il sensi­bile e lo straordinario; una fede viva e ani­mata dalla carità, che ti farà compiere ogni azione solo per puro amore; una fede ferma e incrollabile come una roccia, che ti per­metterà di rimanere saldo e perseverante in mezzo a bufere e tormente; una fede attiva ed efficace, come un misterioso lasciapas­sare che ti farà entrare in tutti i misteri di Gesù Cristo, nei fini ultimi della vita e nel cuore di Dio stesso; una fede coraggiosa, che ti farà intraprendere senza esitare e portare a termine grandi cose per Dio e per la salvezza delle anime; infine, una fede che sarà la tua fiac­cola accesa, la tua vita divina, il tuo tesoro nascosto della divina Sapienza, la tua arma che tutto può: una fede di cui ti servirai per rischiarare quelli che sono nelle tenebre e nell'ombra di morte, per rendere ardenti coloro che sono tiepidi e hanno bisogno dell'oro bruciante della carità, per rendere vivi coloro che sono morti a causa del pec­cato, per toccare e convertire, con le tue parole dolci e forti, i cuori induriti e i cedri del Libano e, infine, per resistere al demo­nio e a tutti i nemici del bene.



215. 3°. Questa Madre del bell'amore toglierà dal tuo cuore ogni scrupolo e timo­re servile disordinato: lo aprirà e dilaterà per correre sulla via dei comandamenti del Figlio suo nella santa libertà dei figli di Dio e per introdurvi il puro amore, di cui ella possiede il tesoro; e così non agirai più per la paura di Dioamore, come hai fatto tante volte, ma per puro amore. Lo vedrai come il tuo Padre buono, al quale cercherai sem­pre di piacere, con il quale converserai con fiducia, come un bambino con il suo buon padre. Se per disgrazia ti capitasse di offen­derlo, saprai subito umiliarti davanti a lui, domandargli perdono con sincerità e ten­dergli la mano con semplicità; sarai capace di rialzarti serenamente, senza turbamento né ansia, e continuare il cammino verso di lui senza scoraggiamento.



216. 4°. La Santa Vergine ti col­merà di una grande fiducia in Dio e in lei: 1°. perché non andrai più a Gesù Cristo per conto tuo, ma sem­pre per mezzo di questa buona Madre, 2°. perché avendole dato tutti i tuoi meriti, le grazie e il valore soddisfattorio, perché ne disponga secondo la sua volontà, ella ti comunicherà le sue virtù e ti rivestirà dei suoi meriti, cosicché tu potrai dire a Dio con fiducia: «Ecco Maria, tua serva; avvenga di me quello che hai detto»; 3°. perché essendoti donato a lei totalmente, corpo e anima, ed essendo ella generosa con i generosi e più generosa di loro, si darà a te in contraccambio, in modo miste­rioso ma vero, e tu potrai osare dirle: «Io sono tuo, o Vergine Santa, salvami»; o come ho già detto, con il Discepolo amato: «Ti ho accolto, Madre santa, al posto di tutti i miei beni»; potrai ancora dire con san Bonaventura: «Ecco la mia Signora, che mi ha salvato; agirò con fiducia e non temerò, poiché mia forza e mia lode nel Signore sei tu!»; e come dice in un altro passo: «Io sono tutto tuo e tutte le cose mie sono tue, o Vergine gloriosa e benedetta sopra tutto; ti metterò come sigil­lo sul mio cuore, perché il tuo amore è forte come la morte»; potrai dire a Dio, con i sentimenti del Profeta: «Signore, non si inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo, non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze. Io sono tranquillo e sereno, come bimbo svez­zato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato é l'anima mia. Sono come un bambino svezzato dai piaceri della terra e appoggiato sul seno di mia madre, ed è su questo seno che sono ricolmato di beni»; 4°. avendo dato a lei in deposito tutto ciò che hai di buono da dare o da conservare, la tua fiducia in lei aumenterà ancora e ti fide­rai meno di te stesso e più di lei, che è il tuo tesoro. Oh! quale fiducia e consolazio­ne per un'anima che può dire che il suo tesoro, nel quale ha posto tutto ciò che ha di prezioso, è il tesoro di Dio! Dice un santo: Ella è il tesoro del Signore».



217. 5°. L'anima della Santa Vergine si comunicherà a te per ren­dere gloria al Signore; il suo spirito entrerà al posto del tuo per rallegrarsi in Dio, suo Salvatore, a condizione che tu rimanga fedele alle pratiche di questa devo­zione. Dice sant'Ambrogio: «L'anima di Maria sia in ciascuno per glorificare il Signore, o spirito di Maria sia in ciascuno per esultare in Dio». Un sant'uomo dei nostri giorni, tutto immerso in Maria' ha detto: Ah! quando verrà quel tempo fortu­nato nel quale la divina Maria sarà ricono­sciuta come padrona e sovrana nei cuori, per sottometterli pienamente all'impero del suo grande e unico Gesù? Quando le anime respireranno Maria come i corpi respirano l'aria? Allora accadranno cose meravigliose su questa terra, dove lo Spirito Santo, tro­vando la sua cara Sposa come riprodotta nelle anime, discenderà con abbondanza e le ricolmerà dei suoi doni, soprattutto del dono della Sapienza, per operavi meravi­glie di grazia. Mio caro fratello, quando verrà questo tempo felice, questo secolo di Maria, in cui molte anime scelte e ottenute dall'Altissimo da Maria, perdendosi esse stesse nell'abisso del suo interiore, diventeranno copie viven­ti di Maria, per amare e glorificare Gesù Cristo? Questo tempo non giungerà se non quando sarà conosciuta e praticata la devo­zione che io insegno. Perché venga il tuo regno, venga il regno di Maria.



218. 6°. Se Maria, albero di vita, è ben coltivata nella tua anima con la fedeltà alle pratiche di questa devozione, porterà frutto a suo tempo; il suo frutto non è altro che Gesù Cristo. Vedo tanti devoti e devote che cercano Gesù Cristo, gli uni per una via e una pratica, gli altri per un'altra e spesso, dopo aver molto lavorato durante la notte, possono dire: «Abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla». Si potrebbe dire loro: «Avete seminato molto, ma avete raccolto poco; Gesù Cristo è ancora molto debole in voi». Ma per la via immacolata di Maria e questa pratica divina che io propongo, si lavora alla luce del giorno, in ambiente santo e si fatica poco. In Maria non c'è notte, perché non c'è stato il peccato e neppure la minima ombra. Maria è un luogo santo, è il Santo dei santi, dove i santi vengono formati e modellati.



219. Ti prego di notare ciò che ho detto: i santi sono modellati in Maria. C'è una grande differenza tra lo scolpire un'im­magine in rilievo, a colpi di martello e scal­pello, e il produrla gettandola in un model­lo. Gli scultori e gli statuari lavorano molto per realizzare le immagini nel primo modo e impiegano molto tempo; ma nel secondo modo, ci mettono poco tempo e faticano meno. Sant'Agostino chiama la Santa Vergine stampo di Dio, uno stampo adatto a dare forma e a modellare degli esseri divi­ni. Chi viene gettato in questo divino stam­po, viene presto formato e modellato in Gesù Cristo e Gesù Cristo in lui: con poca spesa e in poco tempo, diventerà dio, poi­ché è stato gettato nel medesimo stampo che ha dato forma a un Dio.



220. Mi sembra di poter paragonare molto a proposito i direttori spirituali e le persone devote che vogliono formare Gesù Cristo in sè o negli altri per mezzo di altre pratiche diverse da questa, agli scultori che ripongono fiducia nel loro saper fare, nel loro ingegno e nella propria arte: essi danno un'infinità di colpi di martello e scal­pello a una pietra dura, o a un pezzo di legno ruvido, per farne un immagine di Gesù Cristo; a volte non riescono a dare espressione a Gesù Cristo come egli è, sia per mancanza di conoscienza e di esperien­za di Gesù Cristo, sia per qualche colpo dato male, capace di rovinare l'opera. Quelli invece che abbracciano questo segreto di grazia che io propongo, li paragono giustamente a dei fonditori e modellatori, i quali hanno trovato lo stampo buono di Maria, nel quale Gesù Cristo ha preso forma così com’è e in modo divino; essi non si fidano della pro­pria bravura, ma contano unicamente sulla bontà dello stampo, e si gettano, e si perdo­no in Maria, per diventare il ritratto di Gesù Cristo così com'è.



221. Che bel paragone! E corrisponde a verità. Ma chi lo saprà comprendere? Spero che sia tu, mio caro fratello. Ma ricordati che si getta nello stampo solo un materiale che sia fuso e liquido; devi cioè distruggere e fondere in te il vecchio Adamo, per diventare quello nuovo in Maria.



222. 7°. Per mezzo di questa pratica, osservata molto fedelmente, darai più glo­ria a Gesù Cristo in meno tempo che non in molti anni con un'altra pratica, anche se più difficile. Eccone le ragioni: 1°. compiendo le tue azioni per mezzo della Santa Vergine, come questa pratica propone, abbandoni le tue intenzioni e le tue azioni, anche se buone e conosciute, per perderti per così dire in quelle della Santa Vergine, benché tu non le conosca; in questo modo tu pren­di parte alla sublimità delle sue intenzioni, talmente pure, da dare più gloria a Dio con un minimo atto, per esempio filare con la conocchia, o dare un punto d'ago, che non san Lorenzo sulla graticola, con il crudele martirio, o perfino con le azioni più eroiche di tutti i santi: cosicché, durante la sua permanenza sulla terra, ella ha acquistato un cumulo così inimmaginabile di grazie e di meriti, che sarebbe più facile contare le stelle del cielo, le gocce d'acqua del mare e i granelli di sabbia della spiag­gia; ella ha procurato gloria a Dio più di quella che tutti gli angeli e i santi gli hanno dato e gli daranno. O prodigio di Maria! Tu non puoi far a meno di operare prodigi di grazia nelle anime che vogliono veramente perdersi in te.



223. 2°. Un'anima fedele a questa pra­tica ritiene come un nulla ciò che ella pensa e fa da se stessa; si appoggia invece e trova piacere solo nelle disposizioni di Maria per avvicinarsi a Gesù Cristo o anche per par­lare a lui; in questo modo l'anima pratica l'umiltà più di coloro che agiscono da se stessi e che contano, o trovano sottilmente piacere nelle proprie disposizioni; per con­seguenza, quest'anima glorifica Dio in modo più alto, poiché egli è glori­ficato in modo perfetto solo dagli umili e piccoli di cuore.



224. 3°. Un altro motivo è questo: la Vergine Santa, a causa della sua grande carità, accetta sicuramente di ricevere nelle sue mani verginali il dono delle nostre azio­ni e conferisce loro una bellezza e uno splendore meravigliosi, li offre poi lei stes­sa a Gesù Cristo, il quale senza dubbio ne risulta più glorificato che se noi li offrissi­mo con le nostre mani colpevoli. solo in rapporto a Dio; è l'eco di Dio, che non fa che ripetere Dio. Se tu dici Maria, ella risponde Dio. Santa Elisabetta lodò Maria e la disse beata per aver creduto; Maria, eco fedele di Dio, intonò «L 'anima mia magntfica il Signore». Ciò che Maria ha fatto quella volta, lo fa tutti i giorni; quando la si loda, la si ama, la si onora, o ci si dona a lei, è Dio che viene lodato, Dio che è amato, Dio che è onorato ed è a Dio che ci si dona per mezzo di Maria e in Maria.



225. 4°. Infine, c'è un'altra ragione. Ogni volta che tu pensi a Maria, è Maria che pensa a Dio al tuo posto; quando tu lodi e onori Maria, Maria con te loda e onora Dio. Maria è tutta relativa a Dio e potrei dire: ella è la relazione a Dio, che esiste solo in rapporto a Dio; è l’eco di Dio, che non fa che ripetere Dio. Se tu dici Maria, ella risponde Dio. Santa elisabetta lodò Maria e le disse beata per aver creduto; Maria, eco fedele di Dio, intonò: «L’anima mia magnifica il Signore». Ciò che Maria ha fatto quella volta, lo fa tutti i giorni; quando la si loda, la si ama, la si onora, o ci si dona a lei, è Dio che viene lodato, Dio che è amato, Dio che è onorato ed è a Dio che ci si dona per mezzo di Maria e in Maria.

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