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L'Anima di ogni apostolato (dom J.B.Gustave Chautard) imperdibile

Ultimo Aggiornamento: 05/09/2009 22:19
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05/09/2009 22:19

Epilogo


E’ ai piedi del trono di Maria Immacolata che depongo questo modesto lavoro.


Il perfetto modello dell’apostolato, amiamo meditarlo nel Cuore della Beatissima Vergine, quale ce lo raffigura il dipinto bizantino del VI secolo riprodotto su questo libro.

La Madonna porta nel suo petto il Verbo Incarnato, circondato da un alone luminoso. Come l’eterno Padre, ella conserva sempre in sé quel Verbo che ha donato al mondo. Secondo l’espressione di Rohault de Fleury, «il Salvatore brilla al centro del suo petto come una Eucaristia dai veli ormai squarciati». Gesù vive in lei; Egli è il suo cuore, il suo respiro, il suo centro e la sua vita: ecco una immagine della vita interiore.

Ma il divino Fanciullo svolge il suo apostolato. Il suo atteggiamento, il rotolo del Vangelo che tiene nella mano sinistra, il gesto della sua mano destra, il suo sguardo: tutto indica che insegna. E la Vergine si unisce alla sua parola. L’espressione del viso sembra dire che anch’ella vuole parlare. I suoi grandi occhi aperti cercano anime alle quali poter comunicare suo Figlio: ecco una immagine della vita attiva mediante la predicazione e l’insegnamento.

La sue mani tese come quelle degli oranti nelle catacombe, o del sacerdote che offre la santa Vittima, ci ricordano che la nostra vita interiore sarà profonda e il nostro apostolato sarà fecondo soprattutto mediante la preghiera e l’unione al Sacrificio di Gesù.

Maria vive di Gesù, mediante Gesù, della sua vita, del suo amore, dell’unione al suo Sacrificio; e Gesù parla in lei e mediante lei. Gesù è la sua vita ed ella è il porta-Verbo, il portavoce, l’ostensorio di Gesù.

E’ in questo modo che l’anima, votata a quell’opera per eccellenza che è l’apostolato, deve vivere di Dio allo scopo di poter efficacemente parlare di Lui. La vita attiva, ripetiamolo un’ultima volta, non dev’essere altro in essa che il traboccamento della vita interiore.

Appendice I

Spiegazione di alcuni termini usati nel libro
(a cura del traduttore)

Americanismo

Movimento sorto negli Stati Uniti, alla fine dell’Ottocento, dalle idee del padre Hacker, fondatore della Società dei Missionari Paolisti. Ispirandosi al pragmatismo americano e al protestantesimo liberale, esso cercava di adattare la religione cattolica alle esigenze della «civiltà moderna». La morale veniva pertanto mitigata e il dogma relativizzato. Ricercando una ispirazione diretta dallo «Spirito Santo» e anteponendo la natura alla grazia, le virtù passive (obbedienza, castità...) venivano quindi screditate a vantaggio delle virtù attive (apostolato, impegno sociale). Il movimento venne condannato espressamente da Papa Leone XIII nella lettera Testem benevolentiae al card. Gibbons (1899). Le tendenze americaniste verranno poi rinnovate dalla eresia modernista, condannata da san Pio X con la enciclica Pascendi (1907) e dal progressismo cattolico, condannato da Pio XII con l’enciclica Humani generis (1952). (Cfr. mons. O’ Connel, L’américanisme d’aprés le p. Hecker, Paris 1897; mons. H. Delassus, L’americanisme et la conjuration antichrétienne, Paris 1900).

Causa efficiente

E’ ciò in forza del quale un ente esiste o agisce. Quando un ente non ha in sé la ragione proporzionata del proprio esistere, vuol dire che la riceve da una causa.

Causa esemplare

E’ il modello (interiore o esteriore) ad imitazione del quale un agente produce un suo effetto. (cfr. C. Fabro, Partecipazione e causalità, S.E.I., Torino 1961)

Causa finale

E’ l’oggetto al quale un ente tende, desiderandolo come suo bene, al fine di perfezionarsi.

Cause seconde

Sono quelle cause che agiscono solo in dipendenza da una causa «prima», cioè superiore. (Sulla causa in genere, cfr. C. Fabro, voce «Causa», in Enciclopedia Cattolica, Città del Vaticano 1950, vol. III, coll. 1183-1189)

Concupiscenza

E’ il desiderio passionale di possedere e godere i beni terreni, specialmente materiali. Dopo il peccato originale, esso opera nell’uomo in maniera tendenzialmente disordinata, ossia contro la ragione. San Giovanni Evangelista (1Gv. 2, 16) insegna che la concupiscenza disordinata è triplice: concupiscenza degli occhi, concupiscenza della carne e superbia della vita.

Ex opere operantis

E’ l’atto considerato nel suo agente, ossia nel valore morale conferitogli dalla persona che lo compie. Ad esempio: la preghiera vale solo relativamente alle disposizioni di chi la dice.

Ex opere operato

E’ l’atto considerato in sé, indipendentemente dal valore morale che gli può conferire la situazione di chi lo compie. Ad esempio: nei Sacramenti, il rito viene considerato nella sua validità oggettiva e nei suoi effetti automatici e necessari garantiti dalla promessa del Redentore, indipendentemente dal valore morale del celebrante.

Grazia attuale

E’ l’influsso soprannaturale operato da Dio nell’anima, ma occasionale e passeggero, per favorire la santificazione del fedele che lo riceve nella sua situazione concreta. Ad esempio: illuminazioni, consigli, stimoli, attrazioni. In questo modo Dio muove l’anima a compiere atti salvifici.

Grazia santificante

E’ un dono soprannaturale dato da Dio all’anima, ma abituale e duraturo, per renderla somigliante a Dio in santità (giustificazione) e per farla diventare amica di Dio, finché essa non commette un peccato mortale. (Sulla grazia in genere, cfr. J. Daujat, Il cristiano e la grazia, Ed. Paoline, Roma 1960; M. Scheeben, Le meraviglie della grazia divina, Morcelliana, Brescia 1958)

Naturalismo

Tendenza filosofica secondo la quale non esisterebbe nulla al di fuori della natura; quindi, Dio viene negato oppure ammesso solo come origine di una realtà che Egli non potrebbe modificare né tantomeno elevare. Il N. nega il soprannaturale, includendolo nel naturale, e quindi nega la fede, includendola nella ragione. In pratica, l’uomo dovrebbe quindi regolarsi solo in base alla propria ragione, esaudendo solo i bisogni della natura. Il naturalismo è stato affermato da correnti filosofiche, come l’Umanesimo, il razionalismo e il positivismo, e politiche come il liberalismo e il socialismo (cfr. P. Emmanuel, Le naturalisme, D.P.F., Chiré 1998).

Orazione affettiva

E’ la preghiera svolta non con le labbra ma con gli affetti che sgorgano dal cuore, esprimendo il proprio amore per Dio aldilà di ogni discorso (cfr. S. Francesco di Sales, Filotea, II, c. 6). In questo modo l’anima penetra amorosamente nei misteri divini, supplendo alla scarsa conoscenza razionale di Dio. (cfr. H. Pinard de la Boullaye, L’oraison mentale à la portée de tous les fidèles, Paris 1949)

Orazione di semplicità

E’ la preghiera in cui gli affetti dell’anima sono ridotti al minimo o concentrati in uno solo, al fine di poter approfondire una verità divina. E’ tipica delle anime progredite nella vita spirituale e consiste più nell’ascoltare Dio che nel parlargli. (cfr. A. Tanquerey, L’oraison de simplicité dans les rapports avec la contemplation, Paris 1921)

Orazione infusa

E’ la preghiera in cui non è più l’uomo a parlare con Dio, ma Dio con l’uomo. In essa Dio opera nell’anima indipendentemente dagli atti di questa, anzi limitandoli al massimo per farsi sentire meglio. E’ il livello più alto di orazione, quello dei perfetti. (cfr. J. de Guibert, Theologia spiritualis, Roma 1946)

Matrimonio spirituale

E’ il più alto grado di contemplazione infusa, che realizza l’unione perfetta dell’uomo a Dio, celebrandola con mistiche nozze che introducono l’anima nella vita intima della Ss.ma Trinità. Questa unione è detta «trasformante», perché trasforma l’anima a somiglianza di Dio. (cfr. R. Garrigou-Lagrange, Perfection chrétienne et contemplation, Paris 1960)

Purificazione passiva

Mentre la purificazione attiva è la mortificazione fatta dall’anima su sé stessa – eliminando gli ostacoli che si oppongono alla perfezione spirituale (peccati, vizi, passioni disordinate) – la purificazione passiva è l’azione fatta da Dio sull’anima, manifestandone le imperfezioni e le tendenze naturali, purificandole a fondo e spingendo l’anima a rinunziare a sé stessa (S. Giovanni della Croce, Notte oscura, I, 1). Dapprima vengono purificati i sensi, poi gli affetti (cfr. card. Vivés y Tuto, Tractatus de purgationibus passivis, Ratisbona 1908)

Unione trasformante

Vedi: «Matrimonio spirituale».

Via illuminativa

E’ la strada che devono seguire i proficienti nella loro vita spirituale, lasciandosi illuminare da Dio sullo stato della loro anima, sulla loro missione, sul loro fine ultimo. E’ il secondo stadio del progresso spirituale.

Via purgativa

E’ la strada che devono seguire i principianti nella loro vita spirituale, purificandosi dai loro peccati, vizi e passioni disordinate mediante la mortificazione. E’ il primo stadio del progresso spirituale. (Sulle tre «vie», cfr. R. Garrigou-Lagrange, Les trois conversions et les trois voies, Paris 1951)

Appendice II

Autori poco poco noti citati nel libro

Abelardo

Filosofo e teologo bretone (1079-1142). Pur essendo uno dei chierici fondatori della Scolastica medioevale, la sua superbia e la sua brama di successo lo spinsero a vivere disordinatamente e ad affermare errori contro la fede, esagerando il ruolo della ragione umana nella conoscenza dei misteri divini. Per influenza di san Bernardo di Chiaravalle e di Guglielmo di Saint-Thierry, A. venne condannato dapprima dal Concilio di Soissons (1121) e poi dal Concilio di Sens (1141). Alla fine della vita si pentì e si riconciliò con la Chiesa, per opera del venerabile Pietro abate di Cluny. (Cfr. C. Ottaviano, Abelardo, Bocca, Torino 1940)

Allemand, Jean-Jacques

Sacerdote francese (1772-1836). Nato a Marsiglia, nel 1799 vi fondò l’Opera per la Gioventù, restaurando nella sua patria le opere di assistenza giovanile e ispirando una nuova spiritualità apostolica in favore degli umili. La sua opera fu proseguita poi dal padre Timon-David (vedi voce). (Cfr. J.J. Gaduel, Le directeur de la jeunesse: l’abbé Allemand, Lecoffre, Paris 1867)

Alvarez De Paz, Diego

Missionario gesuita spagnolo (1560-1620). Nato a Toledo, allievo del celebre Vàsquez, fu inviato in Perù, dove cristianizzò gli indigeni neo-convertiti lottando contro l’idolatria. Diventato rettore dei collegi di Quito e di Cuzco, e poi di quello di Lima, fu maestro di vita spirituale e primo teorico dell’orazione affettiva. Fra le sue opere: De exterminatione mali et promotione boni (1613); De studio orationis (1617); De vita spirituali ejusque perfectione (1618).

Bourdaloue, Jacques

Predicatore belga (1632-1703). Nato a Bourges, la sua grande pietà ed eloquenza lo fecero diventare uno dei più ascoltati predicatori dell’epoca, tanto da essere richiesto da corti e sovrani come Luigi XIV di Francia. I suoi Sermons sono un classico del genere. (Cfr. R. Daeschler, La spiritualité de Bourdaloue, Louvain 1927)

Caussade, Jean Pierre de

Gesuita francese (1675-1751). Fu rettore di istituti gesuiti in Francia (Nancy, Perpignan, Albi). Si dedicò esclusivamente alla direzione spirituale e alla predicazione degli esercizi ignaziani. Per le monache visitandine scrisse le Instructions sprittuelles sur les divers états d’oraison (1741). Solo nel XIX secolo il suo confratello p. Ramière scoprì e pubblicò una serie di suoi appunti di direzione spirituale col titolo L’abbandono alla divina Provvidenza (trad. it. Paoline, Roma 1990), libro discusso ma di grande successo.

Combalot, Théodore

Predicatore francese (1797-1873). Dopo un’adesione giovanile al liberalismo cattolico di Lamennais, si convertì e passò fra gli intransigenti, collaborando con Veuillot. Vivace polemista e scrittore, fu imprigionato dal governo massonico per il suo libro Sur la guerre faite à l’Eglise et à la société par le monopole universitaire. Al seguito di mons. Gaume, promosse una campagna contro la propaganda scolastica dei classici pagani contrapposti a quelli cristiani. Nel 1839 fondò l’Istituto dell’Assunzione, dedicato all’educazione delle giovani. Le sue Oeuvres oratoires sono state pubblicate postume. (cfr, mons. Ricard, L’abbé Combalot, missionnaire apostolique, Paris 1892)

De Ravignan, Gustave Xavier

Pradicatore gesuita francese (1795-1858). Nato a Bayonne da nobile famiglia, da magistrato diventò sacerdote e nel 1837 successe al p. Lacordaire come predicatore sul prestigioso pulpito della cattedrale parigina di Notre-Dame. I suoi famosi quaresimali e ritiri pasquali suscitarono numerose conversioni. Noto anche come apologista, pubblicò tra l’altro: Entretiens spirituels (1859); Conférences (1860); La vie chrétienne d’una dame dans le monde (1861).

De Sonis, Gaston

Generale francese (1825-1887). Nato nelle Antille, formatosi al collegio militare di Saint-Cyr, come ufficiale combatté a Montebello e a Solferino, poi come generale nella guerra franco-prussiana del 1870. Si dimise dall’incarico di Comandante a Rennes, per non cooperare all’espulsione dei religiosi ordinata dal governo massonico; diventò poi ispettore a Parigi. Celebre apostolo presso i militari in Francia e in Marocco, esponente del cattolicesimo intransigente, è considerato un maestro di vita spirituale laicale. (Cfr. mons. L. Baunard, Le général De Sonis d’après ses papiers, Paris 1903).

Desurmont, Achille

Sacerdote redentorista francese (1828-1898). Nato a Turcoing, docente di teologia pastorale, fu celebre educatore della gioventù studentesca, diffondendovi la dottrina morale di sant’Alfonso de’ Liguori. A lui si deve la proclamazione di sant’Alfonso come Dottore della Chiesa. Fra le sue opere: Le retour continuel à Dieu; La charité sacerdotale, Paris 1899.

Donoso Cortés, Juan

Uomo politico e studioso spagnolo, marchese di Valdegamas (1809-1853). Dopo una gioventù passata in simpatia con il liberalismo cattolico, si convertì diventando esponente del pensiero contro-rivoluzionario, amico di Veuillot. Pur avendo fatto una precoce e rapida carriera politica, si inimicò gli ambienti governativi europei pubblicando il celebre Saggio sul Cattolicesimo, il Liberalismo e il socialismo (Madrid, 1850, trad. ital. Rusconi, Milano 1979), in cui denunciava l’opera anticristiana svolta dal liberalismo e ne preannunciava il compimento nel socialismo. Con la sua densa Lettera al cardinal Fornari (1852), D. C. preparò la stesura di quello che poi sarà il Sillabo di Pio IX.

Dupanloup, Félix Antoine

Vescovo e scrittore francese (1802-1878). Nato in Savoia, educatore della gioventù, docente di eloquenza sacra all’Università della Sorbona, accademico di Francia, promosse le celebri Conferenze parigine di Notre-Dame. Nel 1849 divenne vescovo di Orléans, distinguendosi nella difesa dell’insegnamento cattolico. Nel 1862 però aderì al programma cattolico-liberale di Montalembert, attirandosi le critiche del cattolicesimo intransigente e di Papa Pio IX, e nel Concilio Vaticano I ostacolò la proclamazione dell’infallibilità pontificia. Fra le sue numerose opere: La pacification religieuse (1845); De la haute éducation intellectuelle (1857); De l’éducation en général (1862).

Du Perron, Jacques David

Cardinale francese (1556-1618). Nato in Normandia da famiglia calvinista, studiando i Padri della Chiesa si convertì al Cattolicesimo, diventò sacerdote e poi vescovo di Evreux nel 1563. Fu promotore della conversione di Enrico di Navarra dal calvinismo al cattolicesimo; diventato Enrico IV Re di Francia, questi nel 1595 lo nominò Consigliere di Stato; nel 1606 il Papa lo elesse a cardinale ed arcivescovo di Sens. Grande erudito e vivace polemista, difese il Papato dal calvinismo e dal gallicanesimo, come nella sua celebre controversia pubblica con il calvinista Duplessis-Mornay, a Parigi, che gli meritò il titolo di «Agostino di Francia». (Cfr. P. Feret, Le cardinal Du Perron, Paris 1877)

Faber, Frederick William

Scrittore e predicatore inglese (1814-1863). Pastore anglicano, nel 1845 si convertì al Cattolicesimo e diventò uno dei promotori del «Movimento di Oxford», che avvicinava alla vera Chiesa i ceti britannici più elevati. Ordinato sacerdote nel 1847 dal suo amico cardinale Wiseman, instaurò nella sua patria la congregazione dell’Oratorio, del quale diventò superiore. Considerato un maestro di vita spirituale, i suoi sermoni e i suoi scritti, dotati di un singolare senso soprannaturale, convertirono molti anglicani, specie nel ceto intellettuale e nobiliare. Le sue opere sono state tradotte in italiano dall’editore Marietti (Torino 1861, 8 vv.).

Giraud, Sylvain

Missionario francese della Comunità di La Salette (1830-1888). Apostolo della devozione mariana, fu predicatore e promotore di ritiri spirituali. Ha scritto numerose opere, tra le quali: Pratique de la dévotion à Notre Dame (1863); De la vraie union avec Marie (1864); De l’union à Jésus Christ dans sa vie de victime (1870).

Guéranger, Prosper

Abate benedettino francese (1805-1875). Nominato da Gregorio XVI abate di Solesmes nel 1837, restaurò in Francia l’ordine benedettino, la spiritualità liturgica e soprattutto la liturgia romana, della quale era grande studioso. Amico e collaboratore del Papa Pio IX, fu promotore del dogma dell’infallibilità pontificia al Concilio Vaticano I, esponente del cattolicesimo intransigente e nemico del liberalismo cattolico. Fra le sue opere ricordiamo: Institutions liturgiques (1851); L’annéé liturgique (1866); L’Eglise ou la société de la louange divine (1875); Le sens chrétien de l’histoire (postuma). (Cfr. Paul Delatte, Dom Guéranger abbé de Solesmes, D.P.F., Chiré 1998)

Lacordaire, Henri Dominique

Predicatore e scrittore domenicano francese (1802-1827). Dopo una passione giovanile per il cattolicesimo liberale, con la condanna di Lamennais passò su posizioni più moderate. Diventato domenicano nel 1839, venne eletto priore provinciale e come tale restaurò il suo Ordine in Francia. Promosse le conferenze dal pulpito della basilica parigina di Notre Dame, che tenne per primo con grande successo. Fra le sue opere di scrittore, ricordiamo: Vie de saint Dominique (1841); Lettres à un jeunehomme sur la vie chrétienne (1858); Sermons et allocutions (1884). (Cfr. H. Noble, Le père Lacordaire apôtre et directeur, Paris 1908).

Lallemant, Louis

Gesuita francese (1588-1635). Direttore spirituale ed educatore della gioventù, preparò generazioni di gesuiti alle missioni per l’America ed ebbe grande influenza sulla spiritualità dell’epoca della Controriforma. Rettore del Collegio di Rouen durante il difficile periodo della guerra del 30 anni, scrisse solo la celebre Vie et doctrine spitiruelle (1694, trad. ital. Ed. Paoline, Roma 1980).

Lavigerie, Charles

Missionario e cardinale francese (1825-1892). Docente di storia ecclesiastica alla Sorbona, promosse le missioni nelle colonie francesi, diventando nel 1857 direttore delle Opere per l’Oriente. Nominato nel 1867 vescovo-cardinale di Algeri e delegato apostolico per l’Africa Occidentale, promosse l’abolizione della schiavitù. All’epoca di Leone XIII, fu criticato per i suoi tentativi di riconciliare la Santa Sede col governo massonico francese.

Lehodey, Vital

Sacerdote e scrittore cistercense francese (1857-1948). Entrato nel 1890 fra i trappisti, ne divenne abate nel 1895; promosse la fondazione di monasteri in Giappone. Maestro di vita interiore, sviluppò la spiritualità dei doni dello Spirito Santo e dell’abbandono alla divina Provvidenza. Fu grande amico di dom Chautard. Fra le sue opere: Les voies de l’oraison mentale (Paris 1908, trad. it. Le vie dell’orazione mentale, Marietti, Torino 1932); Le saint abandon (Paris 1919; trad ital. Il santo abbandono Ed. Paoline, Roma 1998); Directoire spirituel des cisterciens réformés (1910).

Lhoumeau, André Antonin

Sacerdote francese (1852-1920). Entrato nell’ordine monfortano, nel 1903 ne diventò superiore generale e ne promosse l’instaurazione in Inghilterra. Apostolo della devozione mariana, nel 1900 fondò la rivista «Revue des Prêtres de Marie». Fu anche noto musicologo. Fra le sue opere: La vie spirituelle à l’ecole de saint Louis Grignion de Montfort (Paris 1902); Les actes de l’oraison selon saint Thomas (1913); La Vierge Marie et les apotres des derniers temps (Tours 1919). (Cfr. F. Fradet, Le père Lhoumeau, Lille 1912).

Mermillod, Gaspard

Cardinale svizzero (1824-1982). Celebre predicatore, diventò vescovo di Losanna-Ginevra nel 1873. Per l’opposizione dei calvinisti, fu costretto all’esilio. Rifugiatosi a Roma, diventò cardinale e consultore della Congregazione per gli Affari Ecclesiastici, per conto della quale compì numerose missioni diplomatiche. Esponente del cattolicesimo intransigente, lottò contro il protestantesimo e il liberalismo. I suoi celebri sermoni sui doveri sociali del cristiano, tenuti a Parigi tra il 1867 e il 1872, furono una preparazione prossima dell’Enciclica Rerum novarum di Leone XIII. Nel 1884 fondò a Friburgo la celebre Unione Internazionale di Studi Sociali, prestigiosa scuola di dottrina sociale della Chiesa. Fu anche promotore della proclamazione di san Francesco di Sales come Dottore della Chiesa. Fra le sue opere: De la perpetuelle virginité de la Mère du Sauveur (1854); De pauperum operariorumque sublevanda miseria (1869); De l’intelligence et du gouvernement de la vie (1870).

Monsabré, Jacques Louis

Predicatore domenicano francese (1927-1907). Esponente del cattolicesimo intransigente, fu grande studioso e conferenziere. Nel 1857 successe al padre de Ravignan sul pulpito della basilica parigina di Notre Dame, dove espose e commentò l’intera dottrina cattolica in una serie di memorabili sermoni; fu anche apprezzato quaresimalista. Dal 1881 fu priore del convento domenicano di Le Havre. Fra le sue opere, tutte tratte dai suoi discorsi, ricordiamo: Exposition du dogme catholique (trad. ital. Marietti, Torino 1919, 12 vv.); Discours et panegyriques (Paris 1900); Retraites pascales (1907, 9 vv.); Méditations sur le Rosaire (1878); Or et alliage dans la vie dévote (1869); La prière (1906); La Vierge Marie (postuma).

Perboyre, beato Jean Gabriel

Missionario congregazionista francese (1802-1840). Dapprima dirtettore del noviziato congregazionista a Parigi, nel 1835 venne inviato in missione in Cina. Coinvolto nelle persecuzioni scatenatesi nell’Honan contro il Cattolicesimo, venne catturato nel 1839 e poi condannato a morte dal viceré per strangolamento. Nel 1889 fu proclamato beato da Leone XIII per la sua professione della fede; la sua festa cade il 7 novembre.

Ratisbonne, Théodore

Sacerdote francese (1802-1884). Nato a Strasburgo da famiglia ebraica, si convertì al cattolicesimo nel 1827, precedendo in questo il suo fratello Alphonse, al quale apparve la Madonna a Roma nel 1830. I due fratelli fondarono a Parigi, nel 1843, la Congregazione Nostra Signora di Sion, dedicata alla conversione degli ebrei. A differenza del fratello, Théodore operò soprattutto in Francia, dove promosse anche la Confraternita delle Madri Cristiane. Fra le sue opere di studioso, ricordiamo: Histoire de saint Bernard et de son siècle (Paris 1840, 2 vv.); Manuel de la mère chrétienne (Paris 1859); La question juive (Paris 1868); Le Pape (Paris 1870).

Rohault de Fleury, Claude

Sacerdote e scrittore cistercense (1640-1723). Nato a Parigi da nobile famiglia, fu dapprima celebre giurista, poi diventò sacerdote e monaco cistercense per influenza dell’amico Bossuet. Abate di Loc-Dieu prima e di Notre Dame d’Argenteuil poi, ebbe grande successo come educatore e direttore spirituale della gioventù, diventando confessore del futuro Re Luigi XV. Eletto all’Accademia di Francia nel 1696, scrisse numerose opere di erudizione giuridica, storica e soprattutto morale. Ricordiamo: Catéchisme historique (1683); Le soldat chrétien (1686); Discours sur la prédication (1688); Les moeurs des chrétiens (1690); Les devoirs des maitres et des domestiques (1691); varie vite di santi.

Rousseau, Jean Jacques

Filosofo e scrittore svizzero (1712- 1778). Nato a Ginevra da famiglia calvinista, per amore di una sua protettrice si convertì al Cattolicesimo, ma anni dopo per convenienza ritornò al calvinismo. Diventato esponente dell’illuminismo francese e collaboratore dell’Encyclopédie, fece fortuna come abile scrittore di opuscoli e romanzi sentimentali che inneggiavano alla natura e rifiutavano la civiltà. La sua opera di pedagogo contrastò con la scelta di abbandonare all’orfanatrofio i suoi 5 figli illegittimi. Il suo Contratto sociale fu il libro ispiratore del giacobinismo e del Terrore. La sua celebre Professione di fede diventò poi la radice del romanticismo religioso e del modernismo. Tendenzialmente anarchico, fece vita da vagabondo e da mantenuto, finendo i suoi giorni oppresso da manìe di persecuzione e quasi pazzo. Contro di lui scrissero valorosi apologisti cattolici, come Valsecchi, Muzzarelli, Bergier e il cardinale Gerdil. (Cfr. B. Groethuysen, Jean-Jacques Rousseau, Paris 1949; J. Maritain, Tre riformatori, cap. III: Rousseau o il santo della Natura, Morcelliana, Brescia 1980)

Suarez, Francisco

Teologo e scrittore gesuita spagnolo (1548- 1617). Nato a Granada da nobile famiglia, fu docente a Salamanca e Segovia, poi al Collegium Romanum di Roma, infine a Coimbra in Portogallo. Si distinse nelle maggiori controversie dell’epoca, da quella sulla grazia a quella sull’autorità politica e religiosa. Scrisse di teologia, filosofia e mistica, ma fu anche maestro del pensiero giuridico e uno dei fondatori del diritto internazionale. Difese la posizione cattolica dalle pretese assolutistiche di Giacomo I d’Inghilterra (1613). Fu definito «dottore esimio» da Papa Paolo V. Fra le sue numerose opere ricordiamo: De mysteriis vitae Christi (1592); De Sacramentis (1595); De virtute et statu religionis (1609); De gratia Dei (1617); De legibus (1617); Difesa della fede cattolica dagli errori della setta anglicana (1613). (Cfr. F. Klimke, Historia de la filosofìa, Labor, Barcelona 1947, pp. 325-338; F. Copleston, Storia della filosofia, Paideia, Brescia 1980, vol. III, ultimo capitolo).

Saint-Jure, Jean Baptiste de

Sacerdote gesuita alsaziano (1588- 1657). Nato a Metz, allievo del p. Lallemant, fu rettore dei collegi di Alençon, Amiens e Parigi. Fondò l’associazione «Amici di Gesù Cristo». Si distinse come maestro dei novizi ma soprattutto come scrittore ed erudito della spiritualità, studiando le vie ordinarie di santificazione. Fra le sue numerose opere, segnaliamo: De la connaissance et de l’amour du Fils de Dieu (1635); Méditations sur les plus grands mystères de la Foi (1637); L’homme spirituel (1646); Directoires sur les principales actions de la vie chrétienne (1652); L’union avec N.S. Jésus Christ (1655); L’homme religieux (1658)

Taigi, beata Anna Maria

Laica trinitaria, nata a Siena (1769-1837). Visse a Roma, da semplice madre di famiglia e come domestica della famiglia Chigi. Terziaria dell’Ordine della Ss.ma Trinità, fece vita umile e di austera penitenza. Ricevette da Dio singolari doni soprannaturali di sapienza, discernimento spirituale e di profezia, soprattutto sui gravi problemi religiosi e politici del tempo. A lei ricorsero vescovi, cardinali, Papi e uomini di Stato per ricevere consigli. Fu proclamata beata nel 1920 da Benedetto XV; la festa si celebra il 9 giugno. (Cfr. card. C. Salotti, La beata A.M. Taigi secondo la storia e la critica, Roma 1922).

Timon-David, Joseph Marie

Sacerdote congregazionista francese (1823-1891). Nacque, visse e morì a Marsiglia, dove proseguì l’opera del padre Allemand, sviluppandone notevolmente l’apostolato fra i giovani e gli studenti. Abile educatore, confessore e direttore spirituale, nel 1846, anticipando i tempi, aveva pronunciato un «voto di servitù alla classe operaia», bisognosa di assistenza spirituale e materiale. Fu fra i promotori delle «scuole popolari». Nel 1876 Pio IX approvò la sua comunità dei «Religiosi del Sacro Cuore». Esponente del cattolicesimo intransigente, fu finanziato dal conte di Chambord, protetto dal cardinale Mazenod ed amico di dom Guéranger e del padre Chautard. E’ in corso il suo processo di beatificazione. Scrisse poche ma importanti opere, come Méthode de direction des Oeuvres de la Jeunesse (1859) e Traité de la confession des enfants (1865). (Cfr. R. Sauvagnac, La pédagogie spirituelle du pére Timon-David, Heintz, Orem 1953; J. Chelini, Timon-David au coeur des jeunes, Paris 1988).

Wiseman, Nicolas

Cardinale e scrittore inglese (1802-1865). Nato in Spagna da famiglia irlandese, assieme a Newman, Manning e Faber fu uno dei promotori del «Movimento di Oxford», che avvicinò alla vera Chiesa gli ambienti colti e aristocratici della società anglicana, favorendo molte conversioni. Divenne celebre come predicatore, conferenziere e scrittore di opere sulla storia della Chiesa, soprattutto per il suo romanzo storico Fabiola (Londra 1855). Diventato arcivescovo-cardinale di Westminster, operò la restaurazione della gerarchia cattolica in Inghilterra.

Wyart, Téophile Sébastien

Abate cistercense francese (1839-1904). Dapprima maggiore delle esercito zuavo pontificio, poi eroe nella guerra franco-prussiana del 1870, diventò infine trappista nel 1877 e fu eletto abate generale cistercense nel 1902. Grande organizzatore, riuscì a federare le varie comunità riformate in un unico Ordine. Amico di Pio IX e poi di Leone XIII, assolse vari incarichi per conto della Santa Sede. Fu amico di dom Chautard. (Cfr. L.A. Fichaux, Dom Sébastien Wyart, Lille 1910).

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www.lucisullest.it/libri_on-line/anima_apostolato/index.htm




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