QUESTO FORUM E' CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO... A LUI OGNI ONORE E GLORIA NEI SECOLI DEI SECOLI, AMEN!
 
Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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EUCARISTIA E SANTA CENA

Ultimo Aggiornamento: 06/09/2009 15:29
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Sesso: Maschile
06/09/2009 15:03

Ma allora se Gesù non è venuto ad abolire la Legge chi ha abolito la prescrizione data da Dio? Questa prescrizione in sostanza è stata abolita o no? (Esodo 29:10-46 / Levitico 3:117) Tale prescrizione rituale non è stata mai abolita.

 

Ma allora quando viene immolato l‘agnello e mangiato per togliere il peccato e avere la comunione con Dio?

 

Ce lo dice la Sacra Bibbia in (Giovanni 1:29): (Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse:

―Ecco l‘agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!)

 

in 1 Pietro 1:19 “ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia” l‘oblazione pura di cui profetizzò Malachia.

 

In Apocalisse 5:6 “Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato da quattro esseri viventi e dai Vegliardi un Agnello, come immolato”

 

In Apocalisse 5:12 “…e dicevano a gran voce: “LAgnello che fu immolato”.

 

Quindi come vediamo per la legge di Dio (Esodo 29:10-46 / Levitico 3:1-17) l‘Agnello

 

(Gesù Cristo = EUCARESTIA) non può essere mangiato simbolicamente, se no a cosa sarebbe servita la sua immolazione? O forse anche la Sua immolazione è simbolica? E se non sbaglio nel Vecchio Testamento non mangiavano simbolicamente ma realmente, altrimenti non potevano avere né comunione con Dio e né perdono, anche per Giovanni 6:48 è la stessa cosa: (chi mangia la mia carne [carne dell‗Agnello immolato a Dio] e beve il mio sangue ha la vita eterna).

 

Quindi il significato simbolico che vogliono attribuire alla Santa Cena, definendo il pane simbolo del corpo e il vino simbolo del sangue, si infrange contro le chiarissime parole di Gesù ―questo è il mio corpo ―…questo è il mio sangue. Gesù non disse ―questo pane è il simbolo del mio corpo,


 

oppure ―questo pane rappresenta il mio corpo o ―tramite questo pane vi ricorderete del mio corpo o del mio sacrificio ma disse ―questo è il mio corpo.

 

I fratelli protestanti tentano di usare la logica e la razionalità umana; gettandosi la zappa sui piedi, infatti dicono:

 

―Come è mai possibile che Gesù si possa materializzare nel pane o nell‘ostia ? E se fosse così allora significa che i cattolici sono cannibali, perché mangiano la carne di Gesù, e ancora, come si può spiegare che dopo aver spezzato il pane Gesù rimane tutto intero in ogni singolo pezzetto, e in ogni briciola ?

 

I fratelli separati non si comportano proprio come quei discepoli che dissero a Gesù ―maestro questo tuo parlare è duro?

 

Agli altri miracoli ci credono per fede, il miracolo Eucaristico invece lo vorrebbero spiegato con le leggi scientifiche.

 

Sempre san Giustino martire, vissuto molto tempo prima di re Costantino (quest‘ultimo è preso come punto di riferimento, anzi come punto di inquinamento dottrinale, da moltissimi fratelli separati) in una sua lettera -di cui prima ne abbiamo citato alcune parti- continua a scrivere:

 

―Questo alimento noi lo chiamiamo Eucaristia, e non è dato parteciparne se non a chi crede veri gli insegnamenti nostri, ha ricevuto il lavacro per la remissione dei peccati e la rigenerazione e vive secondo le norme di Cristo. Poiché noi non lo prendiamo come un pane comune e una comune bevanda; ma come Gesù Cristo salvatore nostro, incarnatosi per la parola di Dio, prese carne e sangue per la nostra salvezza, così il nutrimento consacrato con la preghiera di ringraziamento formata dalle parole di Cristo e di cui si nutrono per assimilazione il sangue e le carni nostre, è, secondo la nostra dottrina, carne e sangue di Gesù incarnato. Gli apostoli difatti nelle loro Memorie, dette Evangeli, tramandarono che Gesù Cristo lasciò loro tale legato: preso un pane e rese grazie egli disse loro: Fate ciò in memoria di me; questo è il mio corpo (Lc 22,19-20; 1Cor 11,23-25; Mt 25,28); e preso similmente il calice e rese grazie, disse: Questo è il mio sangue; e a loro soli li offerse.

 

San Giovanni Crisostomo nacque ad Antiochia di Siria nel 354 d.C. e anche lui fa parte delle prime comunità cristiane, dopo Costantino.

 

A proposito dell‘Eucaristia scrive: ―Mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane, lo spezzò” (Mt 26,6). Perché celebrò il mistero dell‘Eucaristia durante la Pasqua?

 

Perché tu imparassi che Egli è l‘autore della legge antica, che conteneva in figura ciò che lo riguardava.

 

A questa immagine ha sostituito la realtà. Anche il fatto che fosse sera ha un suo significato: rappresentava la pienezza dei tempi e il compimento finale delle cose... Se la Pasqua, che era una semplice figura, ha potuto liberare gli ebrei dalla schiavitù, quanto più la realtà non libererà l‘universo?...

 

Prendete e mangiate, dice Gesù, questo è il mio corpo, che è per voi (1Cor 11,24).

 

―L‘assoluta indifferenza verso i dati della tradizione apostolica e patristica dei primi secoli con le sue innumerevoli attestazioni, di cui abbiamo riportato all‘inizio alcuni brevi esempi. E‘ la pietra angolare che sta alla base dell‘edificio dottrinale di tutti i movimenti ereticali: separare la sacra Scrittura dalla Tradizione, cioè dalla vita della Chiesa, quale condizione base per poter poi dare della Scrittura stessa un‘interpretazione soggettiva. Slegata dalla fede dei credenti, nella quale è nata e nella quale deve essere letta e compresa, la Parola di Dio può essere facilmente piegata alle interpretazioni arbitrarie dei singoli e dei gruppi, usata strumentalmente come puntello per reggere le dottrine preconfezionate degli innovatori.


 

In realtà è vero il contrario: non si può comprendere il senso autentico dei dati di fede contenuti nella Bibbia se non guardando come sono capiti, interpretati e vissuti dall‘insieme dei credenti, generazione dopo generazione. A questo scopo Cristo stesso ha provveduto alla sua Chiesa l‘assistenza dello Spirito: <<Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto…Quando verrà lo Spirito di verità.

 

Egli vi guiderà alla verità tutta intera>> (Gv 14,26 e 16,13). La Chiesa, quindi, legge, interpreta, custodisce, vice e annuncia la Parola di Dio, sotto la guida del Magistero e illuminata dallo Spirito Santo: tutto questo costituisce la sua Tradizione, cioè il suo cammino progressivo e indefettibile verso quella ―pienezza della verità promessa da Gesù. In definitiva è proprio quando leggiamo le testimonianze della Tradizione circa la fede della Chiesa nell‘Eucaristia che noi comprendiamo quale sia la retta interpretazione dei testi biblici su questo Sacramento, mentre prescindendo da tali testimonianze, per ciò stesso ci si espone ad una lettura arbitraria e quindi inaffidabile. I movimenti religiosi che non riconoscono il valore normativo della Tradizione hanno dato vita alle più svariate interpretazioni, ed è significativo che esse riultino in contrasto tra loro partendo dai medesimi testi biblici.(cfr, Claudio Crescimanno, il Timone) ―Fidiamoci dunque pienamente di Dio. Non facciamogli obiezioni, anche se quello che dice sembra contrario ai nostri ragionamenti e a quello che vediamo. La sua parola sia padrona della nostra ragione e del nostro modo di vedere. Abbiamo questo atteggiamento di fronte ai sacri misteri: non vediamoci solamente quello che cade sotto i nostri sensi, ma teniamo soprattutto conto delle parole del Signore.

 

La sua Parola non inganna, mentre i nostri sensi ci ingannano facilmente; essa non è mai colta in errore, mentre i sensi si sbagliano spesso. Quando il Verbo dice: Questo è il mio corpo, fidiamoci di Lui, crediamo e contempliamolo con gli occhi dello spirito. Perché Cristo non ci ha dato nulla di puramente materiale: nelle stesse realtà sensibili, tutto è spirituale.

Col battesimo ci viene amministrata una realtà sensibile nel dono dell‘acqua, ma la sua efficacia

 

è di ordine spirituale, quello della rinascita e del rinnovamento. Se tu fossi un essere incorporeo, questi doni incorporei ti sarebbero dati senza intermediari; ma poiché l‘anima è unita al corpo, i doni spirituali ti sono comunicati attraverso realtà sensibili.

 

Quanta gente dice oggi: «Vorrei vedere il volto di Cristo, i suoi lineamenti, le sue vesti, i suoi sandali». Ebbene, è lui che vedi, che tocchi, che mangi! Desideri vedere le sue vesti; ed è lui stesso che si dona a te non solo per esser visto, ma toccato, mangiato, accolto nel cuore. Nessuno dunque si avvicini con indifferenza o con mollezza; ma tutti vengano a lui con l‘anima ardente di amore. Questo lo dice S. Giovanni Crisostomo dottore della Chiesa.

 

 

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