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EUCARISTIA E SANTA CENA

Ultimo Aggiornamento: 06/09/2009 15:29
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06/09/2009 15:16

Il Sacramento dell'Eucaristia

attraverso le testimonianze delle pitture catacombali


 

I primitivi monumenti cristiani sono tutti esclusivamente sepolcrali; cioè sono iscrizioni poste sulle tombe dei cimiteri sotterranei cristiani, o affreschi dipinti sull'intonaco delle rozze pareti di quelle cripte scavate nella viva roccia del tufo, o sarcofagi adorni di figure simboliche. Su quelle pietre ed in quelle pitture domina un linguaggio figurato e simbolico che trova la sua spiegazione nei libri del vecchio e del nuovo Testamento ed in alcuni brani degli scrittori cristiani. Quei simboli sono però tutti concordi nel ricordare la fede professata dai defunti nei dogmi del cristianesimo e l'uso da loro fatto dei sacramenti, e di invocare perciò a quelle anime la pace e la beatitudine eterna, che la fede stessa e la pratica della vita cristiana avevano loro meritato.

 

Un simbolo assai antico del Sacramento dell'Eucaristia fu la vite e questo si vede in alcuni dei più antichi centri delle catacombe romane, quali sono il vestibolo dei Flavi nel cimitero di Domitilla e la cripta di Ampliato nello stesso ipogeo, che appartengono senza dubbio alla fine del primo secolo della Chiesa.

 

Poco dopo, la rappresentazione simbolica tanto nota del buon pastore dà occasione ad un altro simbolo più chiaramente eucaristico, cioè a quello del latte che è il mistico nutrimento dato dal pastore al suo gregge. Ed ecco in un cubicolo del cimitero di Callisto una bella pittura del Pastor bonus con il secchio del latte chiaramente riconoscibile dal colore biancastro. E in un'altra cripta poco discosta, il recipiente col simbolico cibo è posto su di un'ara in mezzo a due pecore; gruppo importantissimo che ci mostra il latte eucaristico sostituito al pastore stesso in mezzo alle pecore e così pure l'altare eucaristico attorniato e custodito dai fedeli di Cristo.

 

La migliore illustrazione di questo simbolo possiamo ricavarla dagli atti di S. Perpetua, documento preziosissimo dell'antica letteratura cristiana, e scritto dalla martire stessa sul principio del terzo secolo mentre attendeva in carcere il momento del supplizio. Ivi è narrata una visione che ebbe la santa durante il sonno, quando le apparve appunto il pastore simbolico e per prepararla al vicino martirio le diè a gustare del latte dolce rappreso che essa devotamente mangiò mentre gli astanti dicevano in coro il liturgico amen.

 

Ma il simbolo più arcano e più solenne del mistero eucaristico è senza dubbio il pesce. Non può stabilirsi con assoluta certezza quale sia la vera origine storica di questo simbolo, che troviamo adottato dai primordi del Cristianesimo. Secondo la interpretazione più comune esso deriverebbe dalla parola greca IXTUS Gesù Cristo figlio di Dio Salvatore ». Il pesce è assai spesso nei monumenti unito al pane; e taluni Padri, citando quel simbolo, alludono evidentemente alla prodigiosa moltiplicazione ed al pesce mangiato da Cristo con i suoi discepoli dopo la risurrezione onde è più naturale che la genesi storica di quel mistico segno sia stata la memoria dell'episodio della moltiplicazione del pane e dei pesci. E forse questo antico concetto fece poi pensare alla ingegnosa combinazione delle lettere del nome greco, che riproducono la formula di fede in Cristo figlio di Dio e Salvatore del mondo.

 

È dunque il pesce il simbolo arcano e solenne di Cristo nei monumenti dei primi secoli, e rappresenta semplicemente Cristo quando trovasi isolato e posto come segno ideografico a completamento di una frase epigrafica. Così sopra un loculo dell'antichissimo cimitero di Priscilla leggiamo l'espressione ALEXANDER. IN..... e subito dopo è graffito il pesce, che completa la frase ALEXANDER IN CHRISTO.

 

Nello stesso modo il delfino, ossia il pesce creduto l'amico ed il salvatore dell'uomo, è rappresentato in un prezioso affresco delle catacombe intrecciato al tridente, simbolo della croce, per esprimere in modo velato e simbolico la crocifissione di Cristo, scena che nei primi secoli non si aveva il coraggio di rappresentare dai fedeli nella sua storica realtà.

 

Ma il pesce unito al pane acquista un significato speciale e rappresenta senza dubbio l'Eucaristia. Hanno questo significato pertanto i numerosi affreschi delle catacombe, che riproducono le moltiplicazioni operate da Cristo, ove vediamo costantemente, disposti in bell'ordine, i canestri ricolmi di pani che sopravanzarono secondo il racconto evangelico.

 

La quale scena è effigiata in due modi; e cioè nel momento stesso in cui Cristo distribuisce ai discepoli i pani e i pesci, ovvero col banchetto in cui i discepoli mangiano il pane e il pesce, la quale scena è unita talvolta a quella del battesimo come in questa pittura. (Fig. 1).

 

 

FIG.1 SOPRA

 

Battesimo ed Eucaristia. -- Pittura del III secolo. (Catacombe di S. Callisto).


 

Senza dubbio le rappresentazioni trascendono la realtà storica ad esempio in un sarcofago di Arles accanto al prodigio della moltiplicazione è rappresentata la mensa col pesce, che non può essere un accessorio storico del fatto biblico, ma indica senza dubbio il significato eucaristico di quel gruppo. Negli accennati conviti dipinti nelle catacombe si nota quasi sempre il numero costante di sette personaggi; e questo ci fa pensare a quei sette discepoli che secondo il racconto di S. Giovanni mangiarono con Gesù risorto là sulla sponda del lago di Tiberiade. E talvolta la rappresentanza di questo fatto è resa più manifesta dal particolare che i convitati sono dipinti quasi ignudi per indicare che essi erano pescatori, e che venivano appunto dalle loro barche dopo aver pescato tutta la notte, come narra il Vangelo. E appunto questa disposizione speciale di sette persone con i canestri ricolmi di pani ci fa distinguere negli affreschi cimiteriali il banchetto eucaristico da quello che simboleggia soltanto il convito celeste, ove il numero dei convitati è qualunque.

 

Un altro simbolo non meno importante, ma più raro nelle pitture cimiteriali, è quello della prodigiosa mutazione dell'acqua in vino avvenuta nelle nozze di Cana; tipo anche questo e figura del banchetto eucaristico e della trasformazione sacramentale. Ed in maniera assai espressiva lo vediamo in due affreschi del cimitero del Ss. Pietro e Marcellino congiunto al banchetto celeste, di cui l'Eucaristia è un pegno sicuro; e così pure su numerosi sarcofagi. Ma la Celebrazione del culto dell'Eucaristia è in modo più chiaro e solenne attestata da alcuni speciali dipinti veramente preziosi Il primo per antichità è un gruppo ripetuto due volte in un cubicolo del cimitero di Callisto sulla via Appia in quelle che vengono chiamate  Cripte di Lucina. L'affresco non è posteriore agli esordi del secondo secolo. Vi è dipinto un pesce unito ad un canestro di vimini ricolmo di pani, fra i quali appare chiaramente un piccolo vaso rosseggiante di vino. È evidente che in questo gruppo il ricordo della moltiplicazione evangelica fu messo in relazione all'Eucaristia, giacché l'elemento del vino non ha che fare con quel prodigio è dà alla pittura il significato eucaristico. (Fig. 2-3).

 

 

 

Simboli eucaristici: Il pesce con i pani. -- II secolo (Catacombe di S. Callisto).

 

Deve riconoscersi in questo affresco una vera e propria dichiarazione della fede cristiana nel dogma della presenza reale; giacché l'unione materiale del pesce col canestro contenente gli elementi eucaristici esprime chiaramente la compenetrazione delle sacre specie con Gesù Cristo stesso.

 

Sempre nel cimitero di Callisto, il massimo dei cimiteri romani, in quelle cripte che diconsi dei


 

sacramenti si ammira una serie nobilissima di pitture simboliche non posteriori al principio del terzo secolo.

 

A capo della serie è raffigurato Mosè nell'atto di far scaturire l'acqua dalla rupe del deserto, simbolo della Chiesa, la quale dalla pietra mistica raffigurante Cristo trae l'acqua della grazia, origine dei sacramenti. Da quell'acqua infatti, che è sgorgata giù dalla rupe, il mistico pescatore trae un piccolo pesce, rappresentando simbolicamente il battesimo, e a questo fa poi seguito un altro simbolo battesimale, cioè la figura del paralitico risanato nella piscina.

 

Dopo il sacramento della iniziazione cristiana, in un altro cubicolo prossimo sono dipinte due scene allusive al gran mistero eucaristico. Nel centro vi è il consueto banchetto dei sette personaggi accompagnato dai canestri. Questi convitati, che mangiano pane ed il pesce, sono i fedeli, i quali purificati dalle acque della grazia si siedono al banchetto dell'agnello divino, che è preparazione e caparra della beatitudine celeste. (Fig. 4.).

 

 

 


 



 

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