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Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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CHIAMAMI "PADRE" ( di don Novello Pederzini)

Ultimo Aggiornamento: 21/09/2009 19:35
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21/09/2009 19:28

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DIO, UN PADRE PROVVIDENTE


Padre santo, che vedi e provvedi a tutte le creature, sostienici con la forza del tuo Spirito, perché in mezzo alle fatiche e alle preoccupazioni di ogni giorno... operiamo con piena fiducia per la libertà e la giustizia del tuo regno.

(Colletta dell' 8° Domenica del Tempo ordinario)



Dio, un Padre provvidente



IL PADRE HA "CURA E PROVVIDENZA" DELLE COSE CREATE



Dio ha creato l'uomo e lo ha posto al centro della creazione. Ha fatto di lui l'oggetto:

- delle sue attenzioni,

- del suo amore,

- della sua tenerezza paterna e materna.

L'uomo è il suo vero e insuperabile capolavoro.

Su di lui ha un solo grande progetto: farlo suo alleato e suo figlio in senso pieno e definitivo.

Nel momento nel quale lo ha creato, non ha cessato la sua opera, ma la continua ininterrottamente, perché l'uomo, che èuna causa seconda, nulla può fare senza l'intervento della Causa prima.

È come il raggio di luce che si fa presente e agisce solo se, al­l'origine, sussiste il sole dal quale proviene.

Che significa che Dio è provvidente?

Significa che il Creatore «ha cura e provvidenza delle cose create e le conserva e dirige tutte al proprio fine, con sapienza, bontà e giustizia infinita».'

La Provvidenza è quindi la continuazione e lo sviluppo della creazione. È l'amorevole presenza e l'efficace sostegno che il Padre dona all'uomo perché possa raggiungere lo scopo per cui è stato creato.



L'ANTICO TESTAMENTO RIVELA APERTAMENTE LA VIGILE PROVVIDENZA DEL PADRE



- A livello cosmico.

Jahvé è il Signore della natura. Tutto è diretto da lui: il sole, la luna, le stelle, il mare, le piogge, le stagioni ecc.

È un dominio esercitato sempre per il bene del suo popolo: «Se seguirete le mie leggi, se osserverete i miei comandi e li mettere­te in pratica, io vi darò le piogge alla loro stagione, la terra darà prodotti, e gli alberi della campagna daranno frutti» (Lv 26, 3-4).

- A livello personale.

Giuseppe è venduto dai fratelli e deve molto soffrire, ma tutto si risolverà per il bene suo e degli stessi fratelli che l'hanno perse­guitato. Esclama: «non siete stati voi a mandarmi qui, ma Dio» (Gen45,8).

Tobia deve sottostare a molte vicende dolorose, ma deve con­statare il trionfo della Provvidenza che interviene a premiare il giusto (cf. Tb 11, 14-15).

Giobbe sopravvive alle prove perché è sorretto e guidato dalla Provvidenza. Afferma: «Vita e benevolenza tu mi hai concesso e la tua premura ha custodito il mio spirito» (Gb 10, 12).

Il Libro della Sapienza inneggia sovente alla Provvidenza con espressioni significative come queste: «In suo potere siamo noi e le nostre parole» (Sap 7, 16); "la tua Provvidenza, o Padre, guida la barca perché tu hai predisposto una strada anche nel mare" (cf. Sap 14, 3).2

- A livello sociale e storico.

Tutta la storia del popolo di Dio è contrassegnata da interventi prodigiosi, a cominciare dalla liberazione dalla schiavitù del­l'Egitto e di Babilonia e dall'assistenza nel deserto.

Jahvé non abbandona un istante il suo popolo, ed è sempre pronto a sostenerlo, a difenderlo, a nutrirlo, a proteggerlo.3

Dio interviene anche sui popoli stranieri: dirige i destini degli Etiopi, dei Filistei, degli Aramei (cf. Am 9, 7), degli Egiziani (cf. Is 19, 21-25).

E si serve di Ciro, re dei Persiani, per ricondurre il suo popolo da Babilonia a Gerusalemme. Di lui dice: «Io l'ho preso per la destra, per abbattere davanti a lui le nazioni» (Is 45, 1).



I SALMI CANTANO LA PROVVIDENZA



Alcune espressioni fra le più note:

- «non abbandoni chi ti cerca, Signore» (Sal 9, 10-lì).

- «il Signore è il mio pastore: non manco di nulla» (Sal 23, 1).

- «mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto» (Sal 27, 10).

- «Signore, tu mi scruti e mi conosci, ... dove andare lontano dal tuo spirito... Sei tu che hai creato le mie viscere, e mi hai tes­suto nel seno di mia madre» (Sal 139, 1.7.13).

- «tutti da te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportu­no. Tu lo provvedi, essi lo raccolgono, tu apri la mano, si saziano di beni» (Sal 104, 27-28).

- «Egli copre il cielo di nubi, prepara la pioggia per la terra, fa germogliare l'erba sui monti. Provvede il cibo al bestiame... Manda una sua parola ed ecco si scioglie, fa soffiare il vento e scorrono le acque» (Sal 147, 8-9.18); «Il Signore si compiace di chi lo teme, di chi spera nella sua grazia» (Sal 147, 11).

Poche verità sono rivelate in termini così espliciti e rassicu­ranti, come quella della Provvidenza.

Non per nulla il Dio dell'Antico Testamento si rivela con un no­me, Jahvé, il cui significato, fra gli altri, è quello di "Io sono Colui che è qui": e quindi un Padre che è sempre disponibile ed è l'unico punto di riferimento sicuro per qualsiasi necessità.



NUOVO TESTAMENTO: GESÙ RIVELA CHIARAMENTE LA DOLCE PROVVIDENZA DEL PADRE



Lo fa principalmente in questi due testi immediati e comprensi­bili:

1. «Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, per­ché siate figli del Padre vostro celeste che fa sorgere il suo so­le sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti» (Mt 5, 44-45).

2. «Per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indos­serete: la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai, eppure il Padre vostro ce­leste li nutre. Non contate voi forse più di loro?

E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?

E perché vi affannate per il vestito?

Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.

Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e doma­ni sarà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede?

Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo?

Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani, il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.

Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte

queste cose vi saranno date in aggiunta.

Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani

avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena» (Mt 6, 25-34).



FIDUCIA E ABBANDONO



Gesù usa parole semplici e comprensibili, partendo dalla con­siderazione di ciò che tutti vedono e sentono.

Egli conosce i problemi della gente comune in mezzo alla quale vive, e che è in continuo assillo:

- per il cibo,

- per le bevande,

- per il vestito,

- per la sofferenza personale e familiare,

- per le miserie fisiche della vecchiaia,

- per la morte,

- per le ingiustizie a tutti i livelli...

Gesù conduce la sua vita terrena in mezzo a persone inquiete, preoccupate, ribelli, polemiche, protese al raggiungimento di un futuro migliore. Ed è continuamente interpellato e contestato.

Come si comporta?

Con un atteggiamento di grande fiducia e di pieno abbandono alla volontà del Padre.

Gesù è forte e sereno perché è consapevole di fare la volontà del Padre e perché è certo che nulla gli può accadere senza che lo sappia Lui!

Poi dice: avete problemi? siete preoccupati per il futuro? volete spiegazioni?

Non cercate risposte o soluzioni, ma semplicemente: guardate! Guardate come il Padre si comporta con gli esseri più umili e insignificanti, e state certi che farà altrettanto con voi, che valete ben più di loro!

Di conseguenza:

- niente paura: a voi pensa il Padre!;

- vivete alla giornata: basta a ciascun giorno il suo affanno!;

- non fate confronti: sforzatevi di amare i nemici, perché anch'essi sono amati e assistiti dal Padre!;

- preoccupatevi di cercare come prima cosa il regno di

Dio, e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta!

La Provvidenza quindi, secondo Gesù, non la si insegna, ma la si vede nel tessuto ordinario e straordinario delle cose che sono disegnate dalla mano sapiente e amorevole del Padre.

È un disegno di amore che solo chi ha l'occhio puro e il cuore buono riesce a capire!



PROVVIDENZA SÌ, MA CON IMPEGNO PERSONALE



La Provvidenza è l'aiuto che il Padre dona a ogni uomo per aiutarlo a raggiungere lo scopo che Egli ha fissato per lui.

Dio non si sostituisce all 'uomo, ma lo invita a collaborare, la­sciandogli:

- la sua libertà,

- la sua responsabilità,

- la sua personalità;

lo pone nelle condizioni di dare il suo personale e insostitui­bile apporto.

A ciascuno la sua parte:

- la Provvidenza non può fare tutto senza l'uomo;

- l'uomo non può far nulla senza la Provvidenza.

Madre Teresa di Calcutta scrive: «se a volte i nostri poveri arri­vano a morire di fame, non dipende dal fatto che Dio non si prende cura di loro. Dipende piuttosto dal fatto che né voi, né io siamo abbastanza generosi. Dal fatto che non siamo strumenti impegnati nelle mani di Dio per dare loro cibo e vestito».



UNITÀ E VARIETÀ DELLA PROVVIDENZA



Il Padre ama tutti con un amore personale, originale, unico e diverso.

È il Padre di tutti e di ciascuno, e la sua Provvidenza raggiun­ge ogni singola persona.

Il suo primo e grande scopo è quello di "salvare tutti gli uomi­ni e di farli arrivare alla conoscenza della verità".

E siccome la salvezza si attua attraverso Cristo, tutto Egli di­spone in modo che ogni uomo, prima o poi, si possa incontrare con Lui.

Cristo è l'unico Salvatore del mondo: l'azione della Provvidenza è quindi rivolta a condurre, direttamente o indirettamente, a Lui. Le vie per arrivare sono tante, e tutte sono predisposte per questo incontro, che resta il più importante e decisivo nella vita di ciascuno.

La Provvidenza, che è unica per tutti, acquista aspetti diversi a seconda delle diverse persone e dei loro diversi ruoli.

Dio accetta il rischio di sembrare ingiusto.

Non rifiuta l'indispensabile a nessuno, ma a certe persone sem­bra dare con più abbondanza...

Sembra ingiusto ma non lo è, perché a chi ha dato di più chie­de di più; chi riceve di più, riceve per gli altri. Deve servire di più. Deve vivere per servire.



RESTA IL MISTERO



Scrive Rosmini: «stimo necessario dare alla gioventù una gran­de idea della divina Provvidenza, e infonderle il rispetto per tut­te le disposizioni divine, senza mai prendere scandalo dagli avvenimenti, siano quali si vogliano»!

"Senza prendere scandalo": sì, perché è assai difficile non restare sconcertati e addirittura scandalizzati di fronte a tante si­tuazioni complesse, sconvolgenti, assurde e insolubili.

Non resta che dire: le vie della Provvidenza sono avvolte da oscurità misteriose. E non è in nostro potere la facoltà di com­prendere e di comporre ogni cosa.

«Solo in certi speciali istanti ci è permesso gettare uno sguar­do fugace in tale mistero, per averne un presentimento e perce­pirne una minima traccia».

Il credente, il figlio consapevole della bontà del Padre, non ha che una possibilità intelligente e valida: attendere, riflettere, pregare, e, soprattutto, abbandonarsi con filiale confidenza fra le braccia di Colui che tutto volge per il suo vero bene, anche se non lo comprende.



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