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[SM=g27998] Orazione 25

ALLO SPIRITO SANTO


Spirito Santo, vieni nel mio cuore, e per la tua potenza attiralo a te, o Dio, e dammi carità con timore.
Preservami, o Cristo, da ogni cattivo pensiero, riscaldami e infiammami del tuo santissimo amore, cosicché ogni pena mi sembri leggera.
Santo mio Padre e dolce mio Signore, aiutami in ogni mia occupazione.
Cristo amore. Cristo amore. Amen.

Orazione 26

IL VASAIO E L’ARGILLA


Con questa orazione S. Caterina si congeda dalla vita terrena. Pur nella pace profonda che ha nel cuore, il suo animo è diviso tra il desiderio di morire «per essere con Cristo», come afferma San Paolo, e la disponibilità a restare, se è la volontà di Dio, per il bene dei suoi figli spirituali, ai quali va il suo ultimo pensiero.
O Dio eterno, o maestro buono, che hai fatto e formato il vaso del corpo della tua creatura dal limo della terra; o dolcissimo amore, l’hai formato da una cosa tanto vile, e vi hai messo dentro quel grande tesoro dell’anima che porta l’immagine di te, Dio eterno; tu, maestro buono, mio amore dolce, sei quel vasaio che disfi e rifai: tu spezzi e risaldi questo vaso secondo che piace alla tua bontà.
A te, eterno Padre, io miserabile offro di nuovo la mia vita per la tua dolce sposa perché, quante volte piaccia alla tua bontà, tu mi tragga fuori dal corpo e mi restituisca al corpo con sempre maggior pena di volta in volta, purché io veda la riforma di questa dolce sposa, la santa Chiesa.
Io ti domando, o Dio eterno, questa sposa, e ancora ti raccomando i dilettissimi figli miei, e ti prego, sommo ed eterno Padre, se alla tua misericordia e bontà piacesse di trarmi da questo vaso e non farmi più tornare, che tu non li lasci orfani; ma visitali con la tua grazia e falli vivere morti all’amor proprio con vera e perfettissima luce; legali insieme nel dolce vincolo della carità, perché muoiano negli spasimi in questa dolce sposa. E ti prego, eterno Padre, che nessuno mi sia tolto dalle
mani.
E a noi perdona tutte le nostre iniquità, e a me perdona la
molta ignoranza e la grande negligenza che ho avuto nella tua
Chiesa, di non aver operato quello che avrei potuto e dovuto.
Ho peccato contro il Signore, pietà di me.
Io ti offro e ti raccomando i dilettissimi figli miei, perché sono la mia anima. E se alla tua bontà piace di farmi pure restare in questo vaso, tu, sommo medico, curalo e provvedi, poiché è tutto dilaniato.
Dona, eterno Padre, dona a noi la tua dolce benedizione.
Amen.


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