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La pratica della Comunione direttamente in bocca è di istituzione ecclesiastica?


Si suol dire che: l'uso di dare la Comunione direttamente nella bocca del comunicando è stato stabilito dalla Chiesa e come tale, può anche dall'Autorità ecclesiastica, venire modificato. Infatti quando Gesù istituì l'Eucaristia durante l'ultima cena, non imboccò gli Apostoli, ma disse: "Prendete e mangiate....". Così fecero gli Apostoli in seguito: non imboccarono i fedeli, ma ripeterono quello che aveva fatto il Signore. Ora si è tornati a fare come i primi Cristiani. Sì certamente, la Comunione direttamente in bocca è d'istituzione eccle­siastica, ma non fu per un banale capriccio innovatore come lo è stato invece, l'odierno ritorno alla Comunione sulla mano, bensì per motivi assai gravi che imponevano la correzione, tra i quali e prima di tutti quello di salvaguardare il SS. Sacramento da inevitabili profanazioni.


Non si vuole dire che sia assolutamente obbligatorio dare e ricevere la Comunione direttamente in bocca, ma piuttosto si vuole dire ch'è vietato dare e ricevere la Comunione sulla mano come si usa fare oggi. Intanto bisogna osservare con quanta cura, rispetto e profonda de­vozione i primi Cristiani si accostavano a ricevere il Corpo del Signore nascosto sotto le apparenze del pane. Perché guardare solo alla materialità del gesto e non anche allo spirito, alla preparazione, al raccoglimento osservato anche dopo il banchetto eucaristico? Anche le modalità materiali non erano precisamente le stesse usate oggi. Ma a parte ed indipendentemente da questo, bisogna dire che non è indispensabile eseguire alla lettera le norme indicate nel Vangelo riguardo all'amministrazione della Eucaristia e fare materialmente tale e quale fecero Gesù, gli Apostoli e i primi Cristiani. Molte cose Gesù non ha detto e indicato espressamente, ma sono implicitamente contenute o necessariamente derivate da quello che ha disposto. Non ha comandato agli Apostoli di dare la Comunione direttamente in bocca, non ha vietato espressamente di darla sulla mano, ma non per questo la Comunione sulla mano è lecita e non per questo si deve abolire la pratica tradizionale di darla direttamente in bocca.


Neppure espressamente ha detto il Signore che per ricevere la Comunione è necessario "sapere e pensare a chi si va a ricevere", com'è insegnato dal catechismo della Chiesa, che indica ciò ch'è obbligatorio fare. Dunque, perché Gesù non lo ha detto, non è più necessario? Non lo ha detto esplici­tamente, ma è contenuto implicitamente nella stessa dignità del Sacramento, che non si può ricevere col peccato mortale nell'anima. E non sarà altrettanto contenuto implicitamente il divieto di profanarlo o di riceverlo con una pratica che inevitabilmente ne causa la profanazione? Molti altri cambiamenti si sono imposti già fin dai primi tempi del Cristianesimo, nella celebrazione eucaristica e nel­l'amministrazione dei Sacramenti. San Paolo denuncia gli inevitabili abusi e inconvenienti derivati dal volere celebrare la Cena del Signore e cibarsi del suo Corpo radunandosi a convito, come già aveva fatto Gesù con gli Apostoli e consiglia di mangiare ciascuno a casa sua, poi di radunarsi per celebrare la Cena, ossia la Messa: "Quando ....vi radunate, il vostro non è più un mangiare la Cena del Signore.... Non avete le vostre case per mangiare e bere?" (1 Cor. 11, 20122).


Anzi, si è capito che, sia per il numero crescente dei partecipanti alla Cena del Signore, sia per la migliore riuscita del sacro rito, conveniva che solo il sacerdote celebrante restasse al tavolo con le offerte da consacrare, mentre i fedeli vi partecipavano distaccati: ecco l'altare, ecco i banchi, ecco la sala divenuta sempre più perfezionata fino alle monumentali cattedrali. Non si dovevano costruire chiese perché il Signore non ne aveva fatto cenno? Si doveva continuare a celebrare la S. Messa nel corso di una cena e tutti allo stesso tavolo? E ci si è accorti pure che il pane da consacrare conveniva che avesse la forma rotonda e sottile per una più facile e sicura distribuzione e che, per il rispetto al SS. Sacramento, le Ostie consacrate fossero toccate solo da mani consacrate e solo per casi eccezionali e gravi, da altri, anche e soprattutto per evitare la dispersione dei frammenti: quindi, logicamente, che la Comunione fosse distribuita dal sacerdote e direttamente in bocca ai fedeli, che più devotamente e con più profonda venerazione l'avrebbero ricevuta.


Sono tutte pratiche venute logicamente da sé, implicitamente contenute nella istituzione dell'Eucaristia. Succede così anche nelle cose profane: l'inventore dell'aeroplano non ha parlato di aeroporti, di torri di controllo, di tanti servizi che troviamo nel settore aeronautico, sorti per necessità, per far fronte alle esigenze del servizio e per l'incolumità dei passeggeri. Faremmo a meno delle torri di controllo solo perché per i primi voli aerei ancora non esistevano? Equivarrebbe a provocare molti incidenti e molte vittime. Un vero delitto! E non era giusto trovare il modo più conveniente al rispetto del SS. Sacramento e più sicuro contro il pericolo di disperdere i frammenti di Pane consacrato, con la conseguente inevitabile profanazione dello stesso?


Si studi pure di trovare un modo più conveniente, ma bisogna riconoscere che quello tradizionale adottato dalla Chiesa è migliore di qualunque altro e forse, l'unico. Perciò, anche se la Comunione direttamente in bocca al comunicando, con l'uso del piattello, è di istituzione ecclesiastica, dobbiamo dire che implicitamente è d'isti­tuzione Divina.