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La caduta dei frammenti è certa


Questo lo sappiamo dalla stessa esperienza: dalle ostie grandi e piccole, confezionate per la S. Messa e per la Comunione dei fedeli, si staccano dei frammenti.


Si staccano quando le ostie sono ancora contenute nell'apposita custodia e si depositano sul fondo di quest'ultima. Si staccano quando le Ostie già consacrate sono conservate nella pisside, la quale dopo qualche tempo ha il fondo ricoperto, appunto, di frammenti. Si staccano ancor più quando il sacerdote prende le Ostie per distribuire la Comunione ai fedeli. I bordi delle particole sono fragili ed è facile che nel venire afferrate qualche frammento si stacchi, rimanga ancora tra le dita insieme all'Ostia e cada nell'istante in cui il sacerdote la depone in bocca o sulla mano del fedele.


Ma con l'uso tradizionale di dare la Comunione, cioè deponendo l'Ostia nella bocca del fedele, i frammenti che si staccano cadono sul piattello tenutogli sotto il mento dall'inserviente o dallo stesso co­municando, venendo recuperati al ritorno all'altare. Con l'uso, invece, della Comunione sulla mano, i frammenti rimangono sulla mano del fedele, che di solito non ci guarda nemmeno, non ci bada o non se ne accorge, finendo poi per terra dove vengono calpestati, spazzati via, profanati.


Ciò è ben noto. I sacerdoti tutti lo sanno molto bene, perché come si è detto, ne hanno quotidiana esperienza. Anche i sacerdoti giovani, che vengono istruiti a dare la Comunione sulla mano e non fanno uso del piattello, conoscono ugualmente questo particolare delle Ostie di perdere i frammenti, talora anche senza essere toccate. I fedeli hanno di ciò minore esperienza e sono meno colpevoli dei sacerdoti, però almeno gli adulti, che al catechismo ne sono stati istruiti ed è stato loro insegnato a tenere bene il piattello sotto il mento, spiegandone le ragioni, dovrebbero ricordarlo. In ogni modo, debbono tutti esserne informati per evitare la profanazione del SS. Sacramento.


La caduta dei frammenti è ancora più facile quando le Ostie nella pisside sono rimaste poche e si trovano quasi immerse nei frammenti.


Questi vengono sollevati insieme alle Ostie e non raggiungono la bocca del comunicando; finiscono sul piattello, se il modo di dare la Comunione è corretto cioè come si è sempre fatto, o per terra con l'inutile novità della Comunione sulla mano. Insomma, nella distri­buzione della Comunione i frammenti di Pane consacrato, se non sempre in ciascuna Comunione, però assai spesso, certamente si staccano e cadono come sempre è avvenuto.


E se è sempre successo, anche continuerà a succedere. Perché mai dando la Comunione sulla mano del fedele non dovrebbe più succe­dere? Donde questa sicurezza? E' certo invece il contrario, che succederà ancora ed anzi molto di più. Con la Comunione data deponendo l'Ostia sulla mano del fedele, l'occasione di caduta dei frammenti per lo meno si raddoppia, in quanto i passaggi della sacra Ostia dalla pisside alla bocca del comunicando sono due e non uno soltanto: il primo dalla pisside alla sua mano, durante il quale possono cadere frammenti come dalla pisside alla sua bocca; il secondo dalla mano dell' autocomunicando alla bocca dello stesso, durante il quale possono cadere altri frammenti, più ancora che nel primo passaggio, perché il fedele è meno pratico ed ha minore cura del sacerdote (del sacerdote cosciente e zelante).


Ed altri frammenti, perciò, cadono in terra, o sulla sua veste e poi in terra. Forse la cosa sarebbe un po' diversa se a comunicarsi fosse un sacerdote, che si suppone essere più esperto, attento e prudente. Ma i laici di solito non lo sono, e poi ora, non vengono nemmeno istruiti ad avere la massima cura e la certezza di caduta dei frammenti si è raddoppiata ed anche triplicata.