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AGNELLO DI DIO


«Vedete quanti dispregi e quanti sacrilegi si commettono dai figliuoli degli uomini verso l'umanità sacrosanta del suo Figliuolo nel sacramento dell'amore? A noi tocca,.. giacché dalla bontà del Signore siamo stati prescelti nella sua Chiesa, al dir di San Pietro, a regale sacerdozio, a noi tocca, dico, difendere l'onore di questo mansuetissimo Agnello, sempre sollecito quando si tratta di patrocinare la causa delle anime, sempre muto allorché trattasi della propria causa». (Epistolario III, pagine 6263)


SIGNORE NON SON DEGNO


«Non ti meravigliare delle tue distrazioni ed aridità spirituali; ciò deriva in te, in parte dai sensi ed in parte dal tuo cuore che è interamente in tuo potere; ma per quanto io veggo e conosco, il tuo coraggio... è immobile ed invariabile nelle risoluzioni, che Dio ti ha concesso.


Vivi dunque tranquilla. Allorché duri questo genere di male, non devi porti in angustia, non devi tralasciare mai di avvicinarti al sacro banchetto del divino Agnello, poiché nessuna cosa raccoglierà meglio il tuo spirito che il suo re, veruna cosa lo riscalderà tanto che il suo sole, veruna cosa lo stempererà 'sì soavemente che il suo balsamo». (Epistolario III, pagina 710)


«Camminate con semplicità nelle vie del Signore e non tormentate il vostro spirito. Bisogna che odiate i vostri difetti, ma con odio tranquillo, e non già fastidioso e inquieto; fa d'uopo avere con essi pazienza, e ritrarne vantaggio mediante un santo abbassamento.


In difetto di tal pazienza,... le vostre imperfezioni, invece di scemare, crescono sempre più non essendovi cosa che tanto nutrisca i nostri difetti quanto l'inquietudine e la sollecitudine di volerli allontanare». (Epistolario III, pagina 579)


«Rammentati... che Iddio può tutto rigettare in una creatura concepita in peccato e che ne porta l'impronta indelebile ereditata da Adamo; ma non può assolutamente rigettare il desiderio sincero di amarlo.


Ora questo desiderio lo senti tu stessa e va sempre ingigantendosi nell'intimo dell'anima tua... E se questa tua brama non è saziata, se a te sembra di desiderare sempre senza giungere a possedere l'amore perfetto, vuol dire che non possiamo né dobbiamo fermarci nella via del divino amore e della santa perfezione». (Epistolario III, pagina 721)