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CONFESSO


«Vivi umile, dolce ed innamorata del nostro Sposo celeste, e non ti dar fastidio per non poter aver memoria di tutti i tuoi minimi mancamenti per poterteli confessare; no, figliuola, non conviene per questo affliggerti perché siccome cadi spesso senza accorgertene, così parimenti senza che te ne accorgi, risorgi.


... il giusto si vede o si sente cadere sette volte al giorno... e così se cade sette volte, senza applicarvisi si rileva.


Non ti pigliar dunque fastidio di questo, ma con franchezza ed umiltà di' quello che ricordi, rimettilo alla dolce misericordia di Dio, il quale pone la sua mano sotto quelli che cadono senza malizia, acciocché non si facciano male o restino feriti, e li rialza e solleva così presto che non s'accorgono di essere caduti, perché la divina mano li ha raccolti nel cadere, né tampoco di essere risorti, perché sono stati così presto sollevati che non hanno potuto pensarvi». (Epistolario III, pagina 945)


«Il quadro della vita poi,... non ha più ragione di cagionarti spavento ed abbattimento di spirito. Gesù ha perdonato tutto; tutto ha consumato col fuoco del suo santo amore.


Il persuaderti del contrario non è sentimento che viene da Dio, ma è artificio del nemico che vuole, se gli fosse possibile, allontanarti da Dio e darti in braccio allo sconforto ed alla disperazione». (Epistolario III, pagina 264)


«Umiliati amorosamente avanti a Dio ed agli uomini, perché Iddio parla a chi tiene le orecchie basse. Ascolta dice egli alla sposa della sacra Cantica, considera ed abbassa le tue orecchie, dimenticati del tuo popolo e della casa di tuo padre . Così il figliuolo amoroso si prostra sopra la sua faccia, quando parla al suo Padre celeste; ed aspetta la risposta dell'oracolo suo divino.


Iddio riempirà il tuo vaso del suo balsamo quando lo vedrà vuoto dei profumi del mondo; e quanto più ti umilierai, più egli ti esalterà». (Epistolario III, pagine 733734)