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PREGHIERA DEI FEDELI


«Pregate per i perfidi, pregate per i tiepidi, pregate per i fervorosi ancora, ma specialmente pregate per il Sommo Pontefice, per tutti i bisogni spirituali e temporali della santa chiesa, nostra tenerissima madre; ed una preghiera speciale per tutti coloro che lavorano per la salute delle anime e per la gloria di Dio colle missioni fra tanta gente infedele ed incredula.


Vi torno ad esortare di consacrare tutta voi stessa e quante più anime a ciò potete indurre per tutti questi fini espostivi fin qui, e siate certa che questo è il più alto apostolato che un'anima possa esercitare nella chiesa di Dio». (Epistolario II, pagina 70)


«Abbi gran compassione a tutti i pastori, predicatori e guidatori di anime, e vedi come sono sparsi sopra tutta la faccia della terra, perché non vi è al mondo provincia, dove non ve ne siano molti. Prega Dio per essi, acciocché salvando loro medesimi procurino fruttuosamente la salute delle anime...». (Epistolario III, pagina 707)


«Preghiamo incessantemente per i bisogni attuali della nostra diletta patria, dell'Europa e del mondo intero.


Dio misericordioso abbia pietà delle nostre miserie e dei nostri peccati; ridoni a tutto il mondo la tanto sospirata pace». (Epistolario III, pagina 81)


«è la preghiera, questa forza unita di tutte le anime buone, che muove il mondo, che rinnova le coscienze, che sostiene la "Casa", che conforta i sofferenti, che guarisce gli ammalati, che santifica il lavoro, che eleva l'assistenza sanitaria, che dona la forza morale e la cristiana rassegnazione alla umana sofferenza, che spande il sorriso e la benedizione di Dio su ogni languore e debolezza». (Padre Pio, Discorso per il decennale della Casa Sollievo della Sofferenza, 5/5/1966)


«... non intendo disapprovare che voi preghiate anche Dio che vi consoli, allorquando sentite aggravarsi il peso della croce su di voi, poiché così facendo non operate affatto contrario alla volontà di Dio, stando che lo stesso Figliuolo di Dio pregò il Padre suo nell'Orto per qualche sollievo.


Ma quello che intendo dire si è che voi, dopo di aver pure chiesto a Dio di consolarvi, se a lui non piace farlo, siate pronte a pronunciare collo stesso Gesù il fiat». (Epistolario III, pagina 53)