00 01/09/2009 08:22

Non cattolico. Non ti nascondo che tutti questi discorsi, per quanto possano sembrare obiettivi e prudenti, mi danno l'impressione di essere troppo forti e pongono gravi difficoltà. La Chiesa cattolica non sempre appare veramente disponibile a tutte le proposte dei non cattolici e del protestantesimo.

 

Cattolico. In qualche modo le tue impressioni non mancano di realtà, però c'é una ragione ed un ostacolo che il non cattolico non afferra.

Non cattolico. E cioè?

 

Cattolico. La ragione è che il Magistero ecclesiastico mai potrà aderire ad una unione in cui non ci sia l'unità nella dottrina cristiana. Il Cristianesimo deve risultare quello voluto e fondato da Cristo, così come suonano le parole di Cristo. L'ostacolo grave poi, è della stessa natura della ragione sopra accennata. Infatti i non cattolici, in generale, mentre dicono, con le parole che essi “sono pronti a collaborare con tutti quei cattolici che desiderano sottomettersi, insieme a loro, alla totale obbedienza dell'Evangelo di Gesù Cristo", in pratica poi intendono regolarsi secondo il pensiero di Lutero e di tanti altri che ammettono la libera o personale interpretazione della Bibbia, misconoscendo quelle prerogative da Gesù lasciate alla "Sua Chiesa" e da Lui espressamente e solennemente volute.

Non cattolico. Ti prego, un accenno a questo pensiero di Lutero e di altri, e dimmi quali sono le prerogative da Gesù espressamente e solennemente volute.

Cattolico. Queste cose le ho già dette molte volte, ma si vede che i non cattolici non se ne convincono mai e restano arroccati sulle loro posizioni che sono, appunto. antievangeliche. Quindi ripeto. Ecco il pensiero di Lutero: "Tu stesso, tu solo ti devi convincere, ti costi magari la vita. E perciò Dio stesso, nell'intimo dei cuore, dovrà dirti che questa e proprio questa è la sua Parola divina, altrimenti tu non sarai mai sicuro". Qui, come è chiaro a chiunque, vengono scartate le parole di Cristo, e ci si attiene solo al proprio parere, ossia c'è arbitrio e soggettivismo (cf "Protestantesimo Ieri e Oggi”, Roma, Libr. Ed. F. Ferrari, 1958, p. 1227, citato da R. Nisbet). Lo stesso dicasi di E. Comba (in "Cristianesimo e Cattolicesimo Romano” Ed. Claudiana, Torino, p. 13 e 34). che dice: "Sempre avviene una rivelazione divina nella coscienza umana religiosa, la quale coscienza umana religiosa è pertanto l'organo della rivelazione divina, non ve ne sono altri" (p. 13). A pag. 34 specifica: “Tutti i fedeli possono ed hanno il diritto di interpretare le Sacre Scritture - quando, bene inteso - si trovano nelle condizioni spirituali che le S. Scritture medesime richiedono ed indicano". Anche qui, arbitrio e soggettivismo. Un altro protestante si esprime con più chiarezza e ci dice: “Per avere la certezza di quello che veramente indichi e voglia la Parola di Dio, dobbiamo decidere da noi stessi e scegliere ciò che soddisfa la nostra ragione; perché il nostro giudizio personale è la suprema corte d'appello per sapere quanto è accettabile nella Bibbia" (cf Farar, "La Bibbia, il suo significato e la sua supremazia” citato da Benigno Castegnaro, p. 471).

Non credo che dopo queste mio citazioni ci possano ancora essere dubbi: qui c'è solo arbitrio, soggettivismo, distruzione della Parola di Dio. Ed è logico che la Chiesa Cattolica di fronte a queste gravi deviazioni usi tanta prudenza e anche parole forti per premunirci da affrettate e disastrose conclusioni sull'ecumenismo.

 

Non cattolico. Scusami se ti chiedo ancora: quali sono le parole di Cristo che noi scartiamo?

 

Cattolico. Te le ripeto ancora una volta; ma soltanto in breve, pregandoti di andare a controllare, personalmente i testi che ti citerò:

a)                          Gesù promette solennemente la fondazione della "Sua Chiesa" su Pietro, la consegna delle Chiavi del suo regno, e la facoltà di sciogliere e legare (cfr Mt 16,18-19);

b)                           la stessa promessa di sciogliere e legare viene estesa anche agli altri apostoli (cf Mt 18,18);

c)                           Pietro viene reso saldo nella fede dalla preghiera di Cristo e riceve il compito di confermare gli altri nella fede (cf Lc 22,31-32);

d)                          Gesù costituisce solennemente, dopo la risurrezione i suoi apostoli ministri del perdono dei peccati (cf Gv 20,21-23); Pietro è nominato suo Vicario e Pastore supremo visibile di tutto il gregge (cf Gv 21,15-17);

e)                          la Chiesa fondata da Cristo diviene Suo prolungamento e sarà da Lui assistita sino alla fine del mondo (cf Mi 28,18-20), per cui diventa colonna e sostegno della verità (cf 1 Tim 3,15), ed é custode della fede (1 Tim 6,20-21); perciò, bisogna seguirla e ascoltarla nei suoi rappresentanti (cf Le 10,16); né si può insegnare diversamente da quello che essa ci insegna (1 Tm 6,3-5); e neppure si può insegnare senza essere inviati dalla autorità ecclesiastica (cf Rm 10,15);

f)                            inoltre, il primo Vicario di Cristo ci fa sapere che la S. Scrittura non è soggetta a privata interpretazione (cf 2 Pt 1,19-21), e che bisogna guardarsi dai falsi profeti e maestri (2 Pt 2,1), e che, inoltre, chi ha voluto interpretare le S. Scritture a modo suo lo ha fatto a suo danno (cf 2 Pt 3,15-16).

 

Dopo queste necessarie precisazioni, invito i fratelli non cattolici a rivolgersi umilmente al Signore e, pregarlo che ci unisca in “un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo" (cf Ef 4,4-6).

Diciamogli pure con Naton Soderblom per il Consiglio Ecumenico delle Chiese: “Signore, sii davanti a noi per condurci, sii dietro a noi per spingerci, sii sotto di noi per elevarci, sii sopra di noi per benedirci, sii attorno a noi per proteggerci, sii in noi perché nello spirito, nell'anima e nel corpo,  noi Ti serviamo a gioria del tuo Nome! Amen!”

                                                                                    Il Signore vi dia pace

                       Frà Tommaso Maria di Gesù

(Fine confutazione del VII Capitolo)