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Capitolo I

LA CHIESA

Puoi provare con la Bibbia - cosi si apre nel citato opuscolo, diffuso dai Protestanti, la serie delle domande - :

l. Che Gesù Cristo abbia fondato la Chiesa cattolica romana, anzichè la Sua Chiesa? (Leggi Matteo 16,18).

Equivoca e quanto mai capziosa appare questa prima domanda alla luce delle chiare affermazioni del Vangelo. La Chiesa di Cristo, infatti, quella che in S. Matteo (16-20) egli chiama appunto, con tenerezza divina, la mia Chiesa, non è e non può, essere che quella fondata su Pietro: "Tu sei Pietro (-cefa, roccia) e su questa pietra edificherò la mia Chiesa".

Il Vangelo, al riguardo, non può essere più esplicito. A Pietro -, primo capo di tale Chiesa scelto dallo stesso divin fondatore -, nel corso dei secoli e senza soluzione di

tempo si sono succeduti nella sua sede episcopale i Romani Pontefici fino a quello attuale, per cui la Chiesa di Roma è quella che deriva direttamente da quella istituita da Cristo e con essa necessariamente si identifica.

Se così non fosse, bisognerebbe dire o che Cristo nessuna Chiesa ha fondato o che il suo disegno sia andato miseramente fallito, perchè dopo di lui non è sorta al mondo altra Chiesa che vanti origine da lui. Lungo i secoli si sono avute, è vero, numerose altre Chiese, ma queste provengono tutte come scismatiche o eretiche da una separazione da quella Romana o dall'aperto abbandono delle verità fondamentali della dottrina di Cristo.

Dissidenti ed eretici - come aveva predetto Nostro Signore stesso - hanno infatti sconsigliatamente scossa ed infranta l'unità religiosa voluta da Cristo per la sua Chiesa. Foglie e rami sono così caduti in ogni tempo dal gigantesco tronco piantato dal Figlio di Dio; ma mentre l'albero grandioso - tetragono ai ripetuti assalti delle forze avverse - ha continuato a donare la sua ricchezza vitale, allargandosi sempre più fino agli estremi confini della terra, nei rami staccati altri distacchi si sono prodotti, lo scisma ha generato nuovi scismi.

E' anche per questa dolorosa realtà che nessuno - per poco che vi rifletta - stenta oggi a riconoscere nella Chiesa di Roma, sempre compatta ed unita, quella autentica di Cristo. Del resto, possono questi nostri fratelli separati provare "con la Bibbia" che Cristo abbia fondato le loro varie comunità evangeliche, spesso divise e in lotta tra di loro, anzichè la "sua Chiesa? "

La domanda successiva sembra formulata apposta per più confondere le idee.

2. Puoi provare che le dottrine e le pratiche della Chiesa romana di oggi siano le stesse di quelle della Chiesa primitiva?

Rispondiamo: se si tratta di verità contenute - almeno implicitamente - nella S.Scrittura e quindi da Dio rivelate, le dottrine della Chiesa di oggi sono perfettamente identiche a quelle della della Chiesa primitiva. Se invece si tratta di semplici norme e disposizioni che regolano i riti liturgici, il modo di amministrare i sacramenti, la lingua da usare nelle celebrazioni cultuali, e simili - al cui riguardo nessuna prescrizione si ha nel testo biblico - è logico che possono non essere le stesse; lo stabilirle, in questo caso, resta nelle facoltà della Chiesa, che, come organismo vitale e in continua crescita sapientemente le adegua - scrutando sempre i segni dei tempi - alle esigenze contemporanee e ai mutati bisogni spirituali delle anime.

Del resto, potrebbero i nostri fratelli separati dimostrare con la Bibbia - essi che tanto critici ed esigenti si mostrano nei riguardi della Chiesa cattolica - che le loro dottrine e pratiche di oggi siano le stesse di quelle della Chiesa primitiva? Che, ad esempio, i primi cristiani avessero dei luoghi di culto diversi dalle case private, che avessero delle grandi vasche apposta per i battesimi, che usassero le chitarre ed altri strumenti musicali,ecc.? .

Non meno subdola ed insidiosa si presenta la domanda 3, la quale non solo dà un numero incompleto delle tradizionali note essenziali e distintive della Chiesa ma le interpreta anche in modo inesatto e tendenzioso:

3. Puoi provare: "Che la Chiesa di Roma sia quella stessa che Cristo fondò, cioè: SANTA, ossia preoccupata soltanto di servire Dio per la redenzione spirituale dell'umanità? - CATTOLICA nel senso che le sue dottrine e pratiche sono state professate da tutta la cristianità dai primi secoli fino ad oggi? - APOSTOLICA vale a dire che sia rimasta fedele alla fede, alla dottrina e alle pratiche degli Apostoli, quali risultano nel Nuovo Testamento, tanto da poter dire: il Vangelo, tutto il Vangelo e nient'altro che il Vangelo? ".

Come anche i semplici cristiani sanno, le note essenziali, che contraddistinguono la vera Chiesa di Cristo, non sono semplicemente tre - come la domanda vorrebbe farci credere, - bensì quattro, consacrate solennemente fin dai primi inizi del cristianesimo nel Credo o Simbolo apostolico e ripetute anche in quello di Nicea (325) ed in quello costantinopolitano (384):

"Credo la Chiesa, UNA, SANTA, CATTOLICA, APOSTOLICA".

La domanda ignora proprio la prima e la più fondamentale di tali prerogative - quella dell'unità -, che stava particolarmente a cuore al divin Redentore fino a chiederla con amorevole insistenza al Padre nella sua preghiera sacerdotale dell'Ultima Cena (Gv. 17) e che formalmente promise alla sua Chiesa: e si farà un solo ovile e un solo pastore" (Gv 10,16).

Di questa importantissima e fondamentale prerogativa dell'unità, che comporta non solo unità di fede ma anche di regime, la Riforma protestante ha fatto un vero e proprio scempio. Chiese e sette ormai senza numero, professanti ciascuna dottrine sostanzialmente diverse e spesso contrastanti, non riflettono più - neppure nei punti fondamentali come in fatto di sacramenti - il genuino insegnamento di Cristo e degli

Apostoli. Oltre a ciò manca in esse - non dovendo sottostare ad alcuna Chiesa visibile - ogni unità di governo. Una vera babele regna a questo riguardo nel mondo protestante: chiunque può arrogarsi il diritto, secondo che si sente interiormente ispirato, di dirigere gli altri in fatto di fede e facendosi da sè - senza dipendere da alcun superiore - caposcuola e fondatore di una nuova setta. Se una parvenza di unità si riscontra in qualche precipua setta, essa le proviene quasi sempre dall'autorità politica, che ne ha fatto una chiesa nazionale.

Santa è la Chiesa, non per il grado di fervore - sempre soggettivo ed interiore - con cui si serve Dio, ma perchè santo è il suo capo e fondatore Gesù Cristo; santa la sua dottrina in tutto conforme al Vangelo; santi i sacramenti istituiti per la salvezza delle anime e che essa fin dai suoi primi inizi fedelmente conserva ed amministra; santa anche perchè in molti dei suoi figli ha saputo produrre frutti mirabili di perfezione evangelica.

Cattolica, cioè universale, è la Chiesa non perchè le sue dottrine siano state professate esplicitamente "da tutta la cristianità dai primi secoli fino ad oggi", ma perchè essa è destinata ed abbraccia le genti di tutti i tempi e di tutti i luoghi senza distinzione alcuna di razza o di nazione in piena ottemperanza al comando divino: "Andate e predicate a tutte le genti" (Mt 28,19).

Apostolica, infine, è la Chiesa non per il fatto che si sia mantenuta ferma ad una formulazione arcaica delle verità da Dio rivelate e trasmesse dagli Apostoli, ma perchè ne conserva intatto l'insegnamento attraverso i loro legittimi successori i Romani Pontefici e i Vescovi preposti al governo delle chiese locali.

Non diversamente dai farisei del Vangelo, che gridavano allo scandalo nel vedere Cristo mangiare e bere coi pubblicani e i peccatori (Me 2,16), i Protestanti passano a domandarci: