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CAPITOLO III

 

3.0. NATALE DI GESU'

Per riguarda la nascìta di Gesù, ecco come avvenne secondo il C.D. di Brooklyn: "Allorché Maria ebbe accettato l'invito dell'arcangelo Gabriele, la concezione ebbe luogo in lei e potenza dell'iddio Altissimo la coprì con la sua ombra". In che modo avvenne la concezione miracolosa? In questo caso non fu portata all'esistenza una creatura vivente assolutamente nuova senza alcuna anteriore esperienza. Ma si dovette tener conto della celeste "donna" (moglie) di Dio, della celeste organizzazione di Dio assomigliata ad una donna. In realtà il "seme" menzionato in Gen. 3,15, doveva venire da lei. Per questo incarico terreno essa dovette provvedere uno dei suoi figli spirituali.

Questo non significò che, onde la vergine fanciulla Maria concepisse, uno dei celesti figli spirituali di Dio dovesse essere mandato a rannicchiarsi nel microscopico ovulo o cellula uovo nel corpo di Maria e fecondarla. L'Iddio Onnipotente per mezzo del suo spirito santo (o la sua forza attiva) trasferì la forza vitale del suo eletto figlio celeste dall'invisibile reame spirituale, alla cellula uovo nel corpo di Maria e la fecondò  ... Chi fu il figlio che Dio elesse perché nascesse come creatura umana perfetta?

Le Sacre Scritture indicano che fu colui che un angelo parlando al profeta Daniele, chiamò "il vostro

principe", cioè Michele (Dan. 10,2 1; 12,1;) ... E' stato giustamente chiamato Michele l'arcangelo. Che la sua forza vitale fosse trasferita nella cellula uovo di Maria significò che egli, Michele, scomparve dal

cielo. Con la nascìta umana da Maria, egli doveva divenire una anima umana".(1 Cf L'eterno proposito di Dio ora trionfa per il bene dell'uomo, ed. Watch Tower.., 1975, pag. 135.)

 

Un altro testo di consultazione ed esegesi edito dai TdG dà molta enfasi alla "moglie" di Geova dalla quale sarebbe nato il Michele-Gesù. Il testo espressamente dice: "Il servitore messianico (Gesù) faceva parte della celeste organizzazione di Geova, costituita dai fedeli figli di Dio. (Ob. 1.6) Quella celeste organizzazione spirituale ha il ruolo di "moglie", sposata a Geova il creatore; Egli in questa unione celeste ha il ruolo di "Marito". Poiché i celesti figli di Dio erano considerati figli dell'organizzazione celeste

di Dio in quanto ne facevano parte, l'organizzazione celeste fu considerata come la loro madre, la moglie del loro padre celeste. Cosi il servitore menzionato in Isaia 50,11 è uno dei figli di lei. Geova scelse

il suo principale figlio celeste perché prestasse servizio sulla terra come Servitore messianico.

 

La materna organizzazione di Geova in cielo provvide dunque questo insigne rivendicatore della sovranità universale del proprio marito, e dopo il battesimo ad opera di Giovanni Battista, Geova, il Marito di lei, versò il suo spirito santo".(2 cf Vicino la salvezza dell'uomo..., op. cit. pag. 90.)

 

(1)Circa il trasferimento e la nascita di questa creatura spirituale il C.D. così insegna: "Non era certo impossibile per il creatore, che progettò gli organi riproduttivi umani, far sì che una cellula uovo nel seno di Maria venisse fecondata con mezzi soprannaturali. Geova trasferì la forza vitale e la personalità del suo celeste Figlio primogenito nel seno di Maria. La forza attiva di Dio, il suo Spirito Santo, protesse lo sviluppo del bambino così che questi poté nascere come un uomo perfetto".(cf Ragioniamo facendo uso..., op. cit, pag. 213.)

 

Per spiegare la nascita di Gesù viene detto: "Un ovulo femminile contiene un cromosoma X. Lo spermatozoo maschile può averne uno X e uno Y. Dall'incontro di due X si ha una femmina; dall'incontro di una X e dì una Y si ha un maschio. Essendo Gesù un maschio, il cromosoma Y dev'essere stato fornito in modo miracoloso, come indica la Bibbia".(cf La Torre & Guardia dei 15/08/1982, pag. 5.)

 

'*Dio prese, la personalità del suo unigenito Figlio, e pose questa personalità nella minuscola formazione di

María; in tal modo fu concepito Gesù".(cf Da Paradiso perduto al Paradiso riconquistato, ed. da Watch Tower..., 1967, papi. 127.) Visto che la nascita di Gesù avvenne per un fattore genetico, per un intreccio di cromosomi, ne consegue che "Gesù non fu un Dio-Uomo sulla terra; non fu un ibrida creatura celeste o terrestre.  Egli fu un puro uomo, la cui energia vitale era stata trasferita dal cielo per opera dello spirito o forza attiva di Dio Onnipotente.

 

Non fu nessuna incarnazione di una persona celeste, nessuna incamazione della "Parola di Dio"'.(cf Vita eterna nella libertà dei figli di Dio, ed. da Watch Tower..., 1967, pag. 75,)

(ndr più si legge è più ci si rende conto delle eresie che predicano i TdG, notate che tutte queste sottigliezze non le raccontano subito quando vi bussano alla porta, solo dopo essere entrati nella setta si apprendono simili bestemmie)

 

 

 

3.1. Celebrazione del Natale

 

La nascita di Gesù è motivo di gioia per i cristiani; il periodo dell'Avvento la Chiesa lo considera un periodo forte dell'anno, occasione per una più intensa riflessione sull'amore di Dio per l'uomo, occasione particolare di incontro con Dio. Ma nelle pagine della Rivista Torre di Guardia, da circa 80 anni non si fa che ripetere che il Natale è una festa pagana che disonora Cristo, che Gesù non nacque il 25 Dicembre, che celebrare il Natale significa offendere Dio. Ma non è stata sempre questa la veduta dei TdG sul Natale: per diversi decenni dalla loro fondazione infatti, i TdG celebravano regolarmente il Natale. Nella loro letteratura si legge: "Il giorno di Natale, celebrazione della nascita del nostro caro Redentore, è stato celebrato per secoli nella data del 25 Dicembre; e sebbene sia risaputo che si tratta di una data sbagliata, e che essa molto probabilmente corrisponde invece all'annunciazione, avvenuta nove mesi prima della nascita di nostro Signore, che è avvenuta intorno al 1° Ottobre, ciò nondimeno, poiché il Signore non ha provveduto alcuna istruzione su tale argomento, e poiché è appropriato compiere opere buone e coltivare buoni pensieri in questo giorno, non può essere assolutamente sbagliato che noi, seguendo l'uso generale, ricordiamo come fanno tutti gli altri in questo tempo la nascita del nostro caro Redentore".(cf  La Torre di guardia del 15/12/1898, pag. 370.)

 

E come se non bastasse, pochi anni dopo, per ribadire la correttezza e la necessità della celebrazione di tale ricorrenza, la Torre di Guardia così si esprimeva: "Non è molto importante che il 25 Dicembre non sia l'anniversario della nascita del nostro Signore, o che egli sia nato in effetti verso il 25 Dicembre.

Un giomo vale l'altro se si tratta di commemorare la nascita nella carne di nostro Signore, quale dono provveduto dall'amore di Dio ad un mondo condannato e morente".(cf  La Torre di Guardia dei 15/12/1908, pag. 379.)

E ancora l'annuario dei 1976 al sottotitolo "Celebrazione e feste", così scrive: "Al tempo del pastore Russel (il fondatore dei TdG) si celebrava il Natale nella vecchia Casa Biblica di Allegheny, in Pennsylvania. A Natale il fratello Russel dava ai componenti della famiglia della Casa Biblica pezzi da cinque o dieci dollari d'oro .... Invece del solito "Buon giorno a tutti", il fratello Russel augurava "'Buon Natale a tutti". (cf  Annuario del 1976 dei Testimoni di Geova, ed. dalla Watch Tower..., pag. 146.)

 

Da tenere presente che per l'occasione, nella sala da pranzo della suddetta Casa Biblica, veniva addobbato un gigantesco albero di Natale. Solo qualche ventennio dopo gli esegeti geovisti americani ricevono la "rivelazione progressiva' dell'origine pagana del Natale. Si legge infatti nell'annuario del 1976 sempre a pag. 146: "Il 12 Dicembre 1928 fu pronunciato un discorso sul soggetto del Natale. Quel discorso indicò l'origine pagana del Natale. Dopo ciò, i fratelli della Betel non celebrarono più il Natale"'.

Così, di punto in bianco, a distanza di 50 anni dalla loro nascita, viene annunciata l'equazione Natale = paganesimo. Da allora le menti pensanti di Brooklyn ripugnano ed inducono gli adepti a ripugnare, nel senso peggiorativo del termine, l'idea e la pratica del Natale. In prossimità della “pagana" ricorrenza del Natale, puntualmente la rivista ufficiale dei TdG pubblica ogni anno un articolo sul tema. Ecco un esempio: "Il Natale è davvero cristiano?". L'articolo dice: "I primi cristiani non celebravano la nascita di Cristo. Se le feste di compleanno non hanno origini cristiane, come mai il Natale di Cristo divenne una festa "cristiana" di rilievo? Il 25 Dicembre, si celebrava il Natale del sole invitto, importante festa mitraica di Roma .... il 25 Dicembre, natale di Mithra, dio iranico della luce e giorno dedicato al sole invitto, oltre che giorno successivo ai saturnali, fu adottato dalla Chiesa come Natale, la natività di Cristo, per neutralizzare gli effetti di quelle feste. Così la celebrazione pagana del Natale continuò con un semplice cambiamento di nome, da Mithra a Cristo".( La Torre di Guardia del 15/12/1994, pag. 4.)

Inoltre la rivista si affanna a dimostrare l'erroneità della data in quanto "i pastori che dimoravano all'aperto e che di notte facevano la guardia ai loro greggi, non avrebbero potuto farlo né essere lì nel cuore dell'inverno".(Idem pag. 5)

 

 

 

3.2. Chi guidò realmente i Magi

 

Il geovismo dà una lettura ed un significato del tutto particolare alla "stella" che guidò i Magi fino a Betlemme; secondo i vertici geovisti la stella era in realtà Satana; il commentario biblico pubblicato dai TdG. ne dà questa interpretazione. "Gli astrologi che vennero dai luoghi orientali", quindi dalle vicinanze di Babilonia, la cui visita al re Erode dopo la nascita di Gesù provocò la strage di tutti ì bambini maschi di Betlemme, evidentemente non erano servitori o adoratori del vero Dio.

In quanto alla "stella" che essi videro, sono state avanzate molte ipotesi: una cometa, una meteora, una supernova o, più semplicemente, una congiunzione di pianeti.

 

Nessuno di questi corpi celesti poteva logicamente essersi formato sopra il luogo dov'era il fanciullino, identificando così la sola casa del villaggio di Betlemme in cui si trovava il bambino. E' pure degno di nota che solo quegli astrologi pagani "videro" la stella. A motivo del fatto che praticavano l'astrologia, benché fosse condannata, e dei pessimi risultati della loro visita, che mise in pericolo la vita dei futuro Messia, è certo consentito, anzi opportuno ritenere che fossero guidati da una fonte avversa ai propositi di Dio relativi al promesso Messia. E' certo ragionevole chiedersi se colui che "continua a trasformarsi in angelo di luce" il cui operato è contrassegnato da "ogni opera potente, e segni e portenti di menzogna", che fu in grado di far sembrare che un serpente parlasse, e che fu definito da Gesù "omicida quando cominciò", non avrebbe potuto far "vedere" agli astrologi un oggetto simile ad una stella che prima li guidò non a Betlemme, ma a Gerusalemme, dove risiedeva un acerrimo nemico del promesso Messia? (cf Perspicacia nello studio...., op. cit. XXX vol. II pag 1049.)

 

Inoltre gli esegeti geovisti mettono in evidenza la necessità di aborrire le pratiche e le usanze pagane, perché non si può conciliare la pura adorazione con residuati di pratiche che affondano le loro radici nel paganesimo. Con monotona ripetizione viene ricordato ai membri dell'organizzazione: "Uscite da essa, o popolo mio!" (Ap. 18,4).       Proviamo a fare qualche considerazione.

Se i cristiani non devono assolutamente celebrare la nascita di Gesù in quanto tale data sarebbe associata ad una festività pagana, quella del "natale del sole invitto", se è giusto aborrire tutto ciò che ha relazione col paganesimo, perché i TdG continuano ancora oggi a fare uso di un calendario i cui nomi della settimana o i mesi dell'anno hanno tutti un'origine pagana, derivando dall'adorazione di divinità cosmiche collegate con i corpi celesti?

 

Ad esempio: il lunedì è in relazione alla divinità lunare, il martedì a Marte dio della guerra, mercoledì a Mercurio, giovedì a Giove, e così via. Lo stesso discorso vale per i mesi dell'anno; Gennaio da Giano, Giugno da Giunone etc. Se quindi i TdG fanno uso del calendario esattamente come i pagani" della cristianità,( I TdG usano il termine 'cristianità" in senso dispregiativo; viene loro insegnato che la "cristianità" è l'insíeme delle religioni sedicenti cristiane che praticano un cristianesimo distorto e che non hanno il sostegno di Geova; mentre il vero "cristianesimo è professato e rappresentato solo dai TdG.) come possono onorare il loro "Geova"? (Cfr. Il popolo dell Apocalìsse , op. cit. pag. 116.)

 

Certo, a tale domanda il TdG forse obietterà che non si sognerebbe mai di associare il martedì a Marte o, il venerdì a Venere; in tal caso è evidente la sua incoerenza, perché quale cattolico penserebbe oggi ad associare il Natale ai Saturnali o, associare Gesù a Mithra?

E poi, perché oggi non provare gioia per l'evento della nascita di Gesù, dal momento che i pastori, gli angeli, Simeone, Anna, tutti si rallegrarono per tale nascita?

 

Il messaggio cristiano del Natale vuole riflettere sul mistero dell'Incarnazione, l'irrompere nella storia di Colui "che è, che era e che viene" (Ap. 1,8); perché "Cristo è lo stesso ieri, oggi, sempre". (Eb. 13,8) Quando nella letteratura geovista si legge che i primi cristiani non celebravano il Natale",( Cfr. T.G. 15/12/1994, pag 5.) non fanno altro che evidenziare un dato di fatto noto ai cattolici, e che ha le sue motivazioni.

La prima generazione di cristiani infatti attendeva come imminente il ritorno di Cristo, viveva in una continua tensione escatologica, riteneva vicina la parousia".( Cfr. 1 Ts. 4, 15.) In considerazione di ciò, non si avvertiva il bisogno di celebrarne la nascíta.

 

E' solo con l'affievolirsi di questa attesa non realizzata della seconda venuta di Cristo che si è sentito il bisogno di ricorrere alla memoria dell'evento per attenderlo di nuovo. Quindi nessun sentimentalismo

infantile e nessuna rielaborazione dei "saturnalia" in chiave cristiana come vorrebbero far credere

i TdG, nessuna pratica o riscoperta di riti pagani o miti babilonesi, ma l'essere condotti, con la pienezza della nostra umanità, nello spazio e nel tempo di Dio, quel tempo dove tutto è avvolto da un eterno presente che è comunione d'amore; è il venire di Dio nella quotidianità dell'uomo.

 

Natale è allora per i cattolici memoria dell'infinito amore di Dio per l'uomo, è spazio e tempo in cui l'uomo ritrova se stesso, è grido di gioia che esulta per la venuta di Colui che ha posto la sua dimora in mezzo agli uomini.( Cfr. Gv. 1,14.)

 

Il Natale è quindi per i cristiani il passato che si rende presente e nello stesso tempo il futuro di pace che si realizza,( Cfr. Lc 2,14.) e che considerano quel giorno come evento di irradiazione di una luce più intensa e splendente, di quella emanata da qualsiasi astro celeste, la luce di Gesù Cristo destinata a durare fino alla fine dei tenipi.(Cfr. Gv. 8,12.)

 

Per quanto riguarda le elucubrazioni sulla stella, basta citare la lettera agli Efesini di Sant'Ignazio di Antiochia. "Al principe di questo mondo rimase nascosta la verginità di Maria, come pure il suo parto ... Come dunque furono manifestati ai secoli?

 

Un astro brillò nel cielo, più luminoso di tutti gli altri; la sua luce era ineffabile, e la sua novità destò stupore. Tutte le altre stelle, con il sole e la luna, formarono un coro attorno a quella stella; essa superava in splendore tutti gli astri (XIX, 1-2). Probabilmente Ignazio vuole indicare che la nascita di Gesù ha segnato la resa degli spiriti cattivi con le loro magie e malizie (XIX,3) o forse anche la fine del paganesimo e delle sue divinità, entrambe strumento di Satana.

 

 

CAPITOLO IV

 

4.0.  QUANDO NACQUE GESU'

 

Se si dovesse attribuire un premio a coloro che hanno l'abilità di far dire dalla Bibbia ciò che NON dice, di sicuro alla Società Torre di Guardia andrebbe la palma d'oro, perché riesce a scoprire quello che la Bibbia non dice e negare quello che dice.

 

Secondo i "Seri Studenti Bìblici" (così si chiamavano prima di prendere il nome Testimoni di Geova nel 1931) la Bibbia avrebbe predetto l'anno, il mese, ed il giorno della nascita di Gesù. Così commentano i biblisti di Brooklyn: "Un modo per accertare l'anno di nascita di Gesù, è quello di esaminare l'ispirata profezia delle settanta settimane, o delle settanta settimane di anni riportata in Dan. 9,24-27.(Cfr. T.N-M." ed. '87, in Dan. 9,24-27.)

 

L'angelo Gabriele disse al profeta ebreo Daniele: "Dalla emanazione della parola di restaurare e riedificare Gerusalemme, fino al Messìa il Condottiero, ci saranno sette settimane, anche sessantadue settimane di anni, cioè 69x7, = 483 anni"(cf La Torre dí Guardia, dei 15/12/1980, pag. 3-4. 2). Il Messia a cui fa riferimento Dan. 9 per i TdG non è altri che Gesù.

 

Si chiedono i T. di G.: "Quando inizieranno questi 483 anni?

Nell'autunno del 455 a.E.V. ( "a.E.V." sta per "avanti era volgare". I TgG non usano dire "avanti Cristo o a.C.- perché essendo usato dalla "crístianità', il termine è pagano), nel ventesimo anno del re Antaserse, quando questo monarca decretò che Gerusalemme e le sue mura dovevano essere riedificate. Di conseguenza quel periodo di 69 "settimane" (483 anni) terminò nell'autunno del 29 E.V. Allora comparve il Messia, perché in quell'anno Gesù fu battezzato da Giovanni e divenne l'unto o Cristo. Gesù, quando fu battezzato, aveva 30 anni, (Lc. 3.23). Se andiamo indietro di trent'anni dal battesimo di Gesù, avvenuto nel 29 E. V. (e se ricordiamo che non esiste un anno zero fra il periodo a. E.V. e quello E.V.), vediamo che Gesù nacque nel 2 a.E.V.

 

Che dire del giomo? Gesù morì alla Pasqua del 33 E.V. verso il 10 Aprile. Poiché il suo minístero durò tre anni e mezzo, alla Pasqua dei 1° Aprile del 33 E.V. Gesù aveva trentatré anni e mezzo. Sei mesi dopo, il 1° Ottobre, ne avrebbe avuti trentaquattro. Contando all'indietro, si deduce che Gesù non nacque il 25

Dicembre, ma verso il 1° Ottobre dell'anno 2 a.E.V.".(cf T.G. 15/12/1980, pag. 3-4; cfr. T.G. 1/6/1958, pag. 350; T.G. 1/4/1966, pag. 214-216;  T.G. 15/12/1977, pag. 742; Ausiliario per capire la Bibbia, op. cit, pag. 1169.)

In effetti, a cosa si riferisce la profezia di Daniele, e qual è la sua corretta applicazione?

 

Secondo il commento che viene fatto nella Bibbia di mons. Garofalo, testo a cui i TdG fanno spesso riferimento perché ritenuto autorevole, si tratta di una profezia per certi versi oscura. "La profezia è stata variamente interpretata."

Secondo molti, essa comprende il tempo che va fino all'epoca maccabica, considerata come il prodromo, dell'era messianica, quando si verificherà ciò che è detto nel vs. 24, cioè fine dell'empietà ed inizio di una situazione spirituale ideale a compirnento delle profezie.

Isaia (51-55) e Geremia (31-33) connettevano l'era messianica con il ritorno dall'esilio di Babilonia, quando la situazione spirituale di Israele comincerà ad evolvere significativamente verso i tempi del Messia.

Le sette settimane di cui si parla al vs, 25 vanno dalla distruzione di Gerusalemme, avvenuta nel 586 a.C., alla sua ricostruzione, grazie al decreto di Ciro, l'unto capo (Cfr. Is. 45, 1.) emanata nel 538. (decorrono esattamente 49 anni; 7x7).

L'ultima settimana del vs. 27a è il tempo dei Maccabei.

L'unto ucciso (vs. 26) è il Sommo sacerdote Omnia III?, assassinato nei 171 a.C. (2 Mac. 4,30-38).

(1)           

Il vs. 27b in mezza settimana farà cessare sacrificio ed oblazione, probabilmente si riferisce alla persecuzione di Antioco, durata tre anni e mezzo, tra il 168-164 a.C., che culminerà nella soppressione del culto e nella profanazione dei tempio".(cf  La Sacra Bibbia, a cura di mons. S, GAROFALO, ed. Marinetti, VII edizione, Casale Monferrato, 1974.)