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8Tuttavia sii paziente con il misero,

e non fargli attendere troppo a lungo l’elemosina.

9Per amore del comandamento soccorri chi ha bisogno,

secondo la sua necessità non rimandarlo a mani vuote.

10Perdi pure denaro per un fratello e un amico,

non si arrugginisca inutilmente sotto una pietra.

11Disponi dei beni secondo i comandamenti dell’Altissimo

e ti saranno più utili dell’oro.

12Riponi l’elemosina nei tuoi scrigni

ed essa ti libererà da ogni male.

13Meglio di uno scudo resistente e di una lancia pesante,

essa combatterà per te di fronte al nemico.

 

14L’uomo buono garantisce per il prossimo,

ma chi ha perduto ogni vergogna lo abbandona.

15Non dimenticare il favore di chi si è fatto garante,

poiché egli si è impegnato per te.

16Il vizioso dilapida i beni del suo garante

17e l’ingrato di cuore abbandona chi l’ha salvato.

18La cauzione ha rovinato molta gente onesta,

li ha sballottati come onda del mare.

Ha mandato in esilio uomini potenti,

li ha costretti a vagare fra genti straniere.

19Un peccatore si precipita verso la garanzia,

va dietro ai guadagni e finisce in tribunale.

20Aiuta il tuo prossimo secondo la tua possibilità

e bada a te stesso per non rovinarti.

 

21Le prime necessità della vita sono acqua, pane e vestito,

e una casa che protegga l’intimità.

22Meglio vivere da povero sotto un riparo di tavole,

che godere di cibi sontuosi in casa d’altri.

23Sii contento del poco come del molto,

e non ti sentirai rinfacciare di essere forestiero.

24Brutta vita andare di casa in casa,

non potrai aprire bocca dove sarai forestiero.

25Dovrai accogliere gli ospiti, versare vino senza un grazie,

e oltre a ciò ascolterai parole amare:

26«Vieni, forestiero, apparecchia la tavola,

se hai qualche cosa sotto mano, dammi da mangiare».

27«Vattene via, forestiero, c’è uno più importante di te,

mio fratello sarà mio ospite, ho bisogno della casa».

28Per un uomo che ha intelligenza sono dure queste cose:

il rimprovero di essere forestiero e l’insulto di un creditore.

 

 

30         1Chi ama il proprio figlio usa spesso la frusta per lui,

per gioire di lui alla fine.

2Chi corregge il proprio figlio ne trarrà vantaggio

e se ne potrà vantare con i suoi conoscenti.

3Chi istruisce il proprio figlio rende geloso il nemico

e davanti agli amici si rallegra.

4Muore il padre? È come se non morisse,

perché dopo di sé lascia uno che gli è simile.

5Durante la vita egli gioisce nel contemplarlo,

in punto di morte non prova dolore^.

6Per i nemici lascia un vendicatore,

per gli amici uno che sa ricompensarli.

7Chi accarezza un figlio ne fascerà poi le ferite,

a ogni grido il suo cuore sarà sconvolto.

8Un cavallo non domato diventa caparbio,

un figlio lasciato a se stesso diventa testardo.

9Vezzeggia il figlio ed egli ti riserverà delle sorprese,

scherza con lui, ti procurerà dispiaceri.

10Non ridere con lui per non doverti rattristare,

e non debba alla fine digrignare i denti.

11Non concedergli libertà in gioventù,

non prendere alla leggera i suoi errori.

12Piegagli il collo quando è giovane,

e battigli i fianchi finché è fanciullo,

perché poi intestardito non ti disobbedisca

e tu ne abbia un profondo dolore.

13Educa tuo figlio e prenditi cura di lui,

così non dovrai sopportare la sua insolenza.

 

14Meglio un povero di aspetto sano e forte

che un ricco malato nel suo corpo.

15Salute e vigore valgono più di tutto l’oro,

un corpo robusto più di un’immensa fortuna.

 

16Non c’è ricchezza superiore alla salute del corpo

e non c’è felicità più grande della gioia del cuore.

17Meglio la morte che una vita amara,

il riposo eterno che una malattia cronica.

18Cose buone versate su una bocca chiusa

sono come cibi deposti sopra una tomba.

19A che serve all’idolo l’offerta di frutti?

Esso non mangia né sente il profumo;

così è per colui che il Signore perséguita^.

20Egli guarda con gli occhi e geme,

come un eunuco che abbraccia una vergine e geme:

écosì è per colui che fa giustizia con violenza.ù

 

21Non darti in balìa della tristezza

e non tormentarti con i tuoi pensieri.

22La gioia del cuore è la vita dell’uomo^,

l’allegria dell’uomo è lunga vita.

23Distraiti e consola il tuo cuore,

tieni lontana la profonda tristezza,

perché la tristezza ha rovinato molti

e in essa non c’è alcun vantaggio.

24Gelosia e ira accorciano i giorni,

le preoccupazioni anticipano la vecchiaia.

25Un cuore limpido e sereno si accontenta dei cibi

e gusta tutto quello che mangia.

 

 

31         1L’insonnia del ricco consuma il corpo,

i suoi affanni gli tolgono il sonno.

2Le preoccupazioni dell’insonnia non lasciano dormire,

come una grave malattia bandiscono il sonno.

3Un ricco fatica nell’accumulare ricchezze,

e se riposa è per darsi ai piaceri.

4Un povero fatica nelle privazioni della vita,

ma se si riposa cade in miseria.

5Chi ama l’oro non sarà esente da colpa,

chi insegue il denaro ne sarà fuorviato.

6Molti sono andati in rovina a causa dell’oro,

e la loro rovina era davanti a loro.

7È una trappola per quanti ne sono infatuati^,

e ogni insensato vi resta preso.

8Beato il ricco che si trova senza macchia

e che non corre dietro all’oro^.

9Chi è costui? Lo proclameremo beato,

perché ha compiuto meraviglie in mezzo al suo popolo.

10Chi ha subìto questa prova ed è risultato perfetto?

Sarà per lui un titolo di vanto.

Chi poteva trasgredire e non ha trasgredito,

fare il male e non lo ha fatto?

11Per questo si consolideranno i suoi beni

e l’assemblea celebrerà le sue beneficenze.

 

12Sei seduto davanti a una tavola sontuosa?

Non spalancare verso di essa la tua bocca

e non dire: «Che abbondanza qua sopra!».

13Ricòrdati che è un male l’occhio cattivo^.

Che cosa è stato creato peggiore dell’occhio?

Per questo esso lacrima davanti a tutti.

14Non tendere la mano dove un altro volge lo sguardo^

e non precipitarti sul piatto insieme con lui.

15A partire da te intendi i desideri del tuo prossimo

e su ogni cosa rifletti.

16Mangia da uomo frugale ciò che ti è posto dinanzi,

non masticare con voracità per non renderti odioso.

17Sii il primo a smettere per educazione,

non essere ingordo per non incorrere nel disprezzo.

18Se siedi tra molti invitati,

non essere il primo a tendere la mano.

 

19Per un uomo educato il poco è sufficiente;

quando si corica non respira con affanno.

20Il sonno è salubre se lo stomaco è regolato,

al mattino ci si alza e si è padroni di sé.

Il tormento dell’insonnia e della nausea

e la colica accompagnano l’uomo ingordo.

21Se sei stato forzato a eccedere nei cibi,

àlzati, va’ a vomitare e ti sentirai sollevato^.

22Ascoltami, figlio, e non disprezzarmi,

alla fine troverai vere le mie parole.

In tutte le tue opere sii diligente

e nessuna malattia ti coglierà.

23Molti lodano chi è sontuoso nei banchetti,

e la testimonianza della sua munificenza è degna di fede.

24La città mormora di chi è tirchio nel banchetto,

e la testimonianza della sua avarizia è esatta.

 

25Non fare lo spavaldo con il vino,

perché il vino ha mandato molti in rovina.

26La fornace prova il metallo nella tempera,

così il vino i cuori, in una sfida di arroganti.

27Il vino è come la vita per gli uomini,

purché tu lo beva con misura.

Che vita è quella dove manca il vino?^

Fin dall’inizio è stato creato per la gioia degli uomini.

28Allegria del cuore e gioia dell’anima

è il vino bevuto a tempo e a misura.^

29Amarezza dell’anima è il vino bevuto in quantità,

con eccitazione e per sfida.

30L’ubriachezza accresce l’ira dello stolto a sua rovina,

ne diminuisce le forze e gli procura ferite.

31Durante un banchetto non rimproverare il vicino,

non deriderlo nella sua allegria.

Non dirgli parole di biasimo

e non affliggerlo chiedendogli quanto ti deve.



30,5b NVg (30,5c) aggiunge: né prova vergogna di fronte ai nemici

30,19c NVg (30,20b) aggiunge: facendogli portare il peso della sua malvagità

30,20c NVg omette.

30,22a NVg (30,23b) aggiunge: e un tesoro inesauribile di santità

31,7a NVg (31,7b) aggiunge: guai a coloro che vi corrono dietro

31,8b NVg (31,8c) aggiunge: e non pone la sua fiducia nel denaro e nei tesori

31,13a NVg (31,14b) aggiunge: Dio odia l’occhio cattivo

31,14a NVg (31,16b) aggiunge: per non dover arrossire colto da invidia

31,21b NVg (31,25c) aggiunge: ed eviterai una malattia al tuo corpo

31,27c NVg (31,34) aggiunge: Cos’è che depreda la vita? La morte.

31,28b NVg (31,37-38) aggiunge: Chi è sobrio nel bere è sano di corpo e di spirito. / Il vino bevuto in gran quantità / provoca eccitazione, ira e molti danni.