00 03/09/2009 15:45
CAPITOLO II

LOURDES: MANIFESTAZIONI DI FEDE


La basilica. - Costruita davanti alla grande spianata del Rosario, ricca di alberi e di verde, la basilica si compone di due chiese sovrapposte, mentre una terza sotterranea, capace di contenere venti o trenta mila persone, è stata ricavata sotto il piazzale. Inaugurata il 25 marzo 1958, anno centenario delle apparizioni, essa è stata dedicata a S. Pio X.

Sul colle, a sinistra della basilica, si snoda la Via Crucis con figure bronzee di grandezza naturale, poste nel verde del bosco a cielo aperto.

Qua e là statue candide della Vergine, di Bernadette, nel caratteristico vestito dei Pirenei, di Santa Teresa del Bambi­no Gesù, di Santa Caterina Labouré, di S. Vincenzo De Pao­li, di S. Francesco di Sales, del Santo Curato d'Ars e di altri santi di Francia, abbelliscono il recinto del santuario, che costantemente brulica di pellegrini.

Una doppia salita da una parte e dall'altra della basilica, chiude il grande anello di asfalto della spianata, su cui ogni sera si muove la spettacolare processione con le fiaccole.

Questo è lo scenario che accoglie ogni giorno centinaia di ammalati, in attesa che il sacerdote li benedica col SS. Sacramento ed in attesa del... miracolo.

La benedizione dei malati. - Le barelle degli ammalati vengono allineate da una parte e dall'altra del piazzale del­la basilica e verso le ore 16,30 si muove la guardia d'onore di Gesù Sacramentato. Il sacerdote, spesso un vescovo o un cardinale, si ferma su ogni infermo e benedice lenta­mente, mentre gli amplificatori fanno pregare la folla a voce alta.

Senza volerlo gli occhi di ciascuno si riempiono di lacri­me...

Spesso la Vergine ottiene da Gesù la grazia, ed allora il miracolo è palese ed improvviso; l'entusiasmo della folla, a stento represso, finisce per esplodere, finché il miracolato non viene condotto via.

Più spesso la SS. Vergine dona a tutti rassegnazione, for­za, gioia nella sofferenza e questo non si vede esteriormen­te, ma è pure miracolo.

La fiaccolata della sera. - Ed ecco la sera. La folla dei pellegrini che si trovano a Lourdes, folla sempre nuova ogni giorno, si riversa verso la basilica con le fiaccole acce­se; si dispone in lunghissima fila e la processione si snoda lentamente, come un torrente di fuoco, lungo la spianata del Rosario. Guidata e sostenuta dagli amplificatori disposti sugli alberi lungo il percorso, quella fiumana di gente canta una sola lode, per turno nelle principali lingue d'Europa: «È l'ora che pia...», che rievoca la patetica storia di Bernardette e delle apparizioni.

Al ritornello «Ave, Ave, Ave Maria» è un solo coro immenso di voci di tante nazioni, unite sotto il manto della Vergine: «E tutte le nazioni mi chiameranno beata!».

Il canto del «Credo» e della «Salve Regina». - Poi, quando tutti sono raccolti davanti al piazzale della basilica, il canto del Credo e della Salve Regina in latino, chiude la giornata mariana di Lourdes. È la solenne professione di fede della Chiesa, che non ha frontiere e di cui Maria è Madre e Regina.

Un'ultima visita alla grotta e poi i pellegrini ritornano ai propri alberghi, con gli occhi ed il cuore gonfio di tenerezza. Vi sono anime che si attardano ancora: preferiscono il silenzio della notte per starsene in colloquio con Maria davanti alla grotta benedetta e così per tutta la notte.

Questa è Lourdes e la sua vita quotidiana, quella Lourdes ove affluiscono ogni anno milioni di fedeli ai piedi di Maria. Questa è la Lourdes di cui stiamo per narrare i fatti meravi­gliosi, principio di tanta grandezza ed entusiasmo, e per meditare il messaggio di amore materno in essa racchiuso.



Riflessioni: L'Eucarestia e la SS. Vergine

In tutti i maggiori santuari mariani, ma specialmente a Lourdes, è commovente la funzione eucaristica del pomeriggio. Su ogni malato Gesù si ferma e benedice, mentre la folla prega per intercessione dell'Immacolata.

A Lourdes centinaia di Messe, migliaia di Comunioni quotidiane, precedute da sincere confessioni, fanno toccare con mano come la Madonna porti le anime a Gesù, missionaria infaticabile di bontà nel mondo cattolico.

Come sono vere le parole di Francesco Saverio: «Gesù non è mai così ben conosciuto, come quando è presentato sulle braccia di Maria!».

L'Eucarestia nella tua vita. - Per te Gesù Eucaristico è uno sco­nosciuto? Oppure è un fratello ed un amico vivo, col quale vai spes­so ad intrattenerti?

Alla S. Messa festiva sei sempre puntuale? Vi assisti come alla rin­novazione del Sacrificio del Calvario, accanto alla Madonna Addolo­rata? La tua Comunione, forse quotidiana, è attesa come la cosa più grande e preziosa della tua giornata, oppure non reca nulla di nuo­vo ed è soltanto un'abitudine come un'altra?

Ti prepari a ricevere Gesù con la Madonna? Chi meglio di Lei sa disporre il tuo cuore a questo incontro divino?

La visita a Gesù Eucaristico. - Non capirai mai abbastanza l'im­portanza della visita quotidiana al SS. Sacramento, anche se di soli cinque minuti. Don Bosco soleva dire giustamente: «Se volete che le tentazioni aumentino e si facciano minacciose, non andate a trovare Gesù Eucarestia; se volete invece che diminuiscano, andate da Lui!,,.

Fioretto: Procura domani di fare una bella S. Comunione, in unione con la Madonna.

Giaculatoria: Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento.



PITIGRILLI NARRA UN MIRACOLO A CUI HA ASSISTITO

Racconterò il caso che ho visto.


Mi ero disposto, con i miei compagni di viaggio, sul percorso, della processione, mescolandomi ai malati. Una donna cieca, sui quarant'anni, accanto a me, leggeva le preghiere, facendo scorrere le dita sui caratteri Braille: i suoi occhi guardavano obliquamente verso il suolo, e si levavano di quando in quando al di sopra della processione.

Era pallida ed esangue.

- Inginocchiati! - le suggerì una giovinetta che l'accompagna­va. Era la nipote. - Passa il Santissimo - aggiunse, e la donna si inginocchiò.

- Passa il Santissimo - ripetè la donna con voce ispirata: e dis­se più volte come per convincere se stessa:

- Il Santissimo, passa il Santissimo. Dio fa che ti véda!

Ad un tratto su quelle teste mormoranti si levò un urlo e tutti si volsero verso di lei; tremava tenendo le braccia innanzi, come se stesse per coglierla una crisi di epilessia.

- Io vedo!

- Che cosa vedi? - Vedo!... Vedo....

Non seppe dire che cosa vedeva; non potè parlare di forma, per­ché non sapeva che cosa fosse la forma; né di colori, né di luce; non sapeva che cosa fossero i colori e la luce. Ma vide qualcosa di stupendamente bello, perché lo vedeva per la prima volta e perché aveva lo splendore di un ostensorio. Non disse altro. Dall'emozione svenne.

La folla gridò al miracolo: in tutte le lingue: il miracolo, le mira­cle, el milagro... I fogli di carattere Braille le furono strappati di mano ed i fedeli se li contesero come reliquie.

- La miracolata - gridavano, - la miracolata!

Gli infermieri dovettero circondarla per difenderla da quella tur­ba entusiasta, che si pigiava, per baciarle le vesti, per partecipare al prodigio...

I medici dell'ufficio delle constatazioni rifiutarono di prendere in esame la guarigione, perché non esisteva la scheda della donna negli archivi. Sono presi in considerazione solo i casi che furono preventivamente sottoposti ad un perizia clinica. I certificati dei medici curanti, le dichiarazioni dei testimoni non contano. La Chiesa non ha bisogno di miracoli...

Oggi la donna ci vede come voi e come me...

Io allora non credevo in Dio e negavo perciò tutte le sublimi conseguenze del credere in Lui. Oggi sì, e non solo per quel miracolo che ho veduto a Lourdes.