00 03/09/2009 15:52
CAPITOLO VIII

IV APPARIZIONE

Venerdì, 19 febbraio 1858 - Mattino presto


Quando Bernadette giunse con la mamma alla grotta, verso le ore sei, l'attendevano già diverse persone. Alla domenica sarebbero state centinaia. La notizia si era diffu­sa. Il popolino parlava di apparizioni della SS. Vergine, per­ché tutti pensavano che la Bella Signora non fosse altri che la Madonna. Eppure tutta quella gente non vedeva altro che rocce, sterpi e rovi. Non sentiva nulla dei colloqui della veggente con l'essere misterioso.

Bernadette si inginocchiò ed una zia le porse un cero benedetto acceso, mentre dall'altra mano la fanciulla teneva il S. Rosario. Non aveva ancora recitato tre Ave Maria che il suo viso si trasfigurò ed i suoi occhi rimasero immobili ver­so la roccia.

Mio Dio, non prendetemi mia figlia! - Solo le sue lab­bra di tanto in tanto si muovevano impercettibilmente e qualche volta salutava anche col capo e con le mani l'ap­parizione sorridendo.

- Mio Dio, non prendetemi mia figlia! - esclamò la mamma quando vide Bernadette così trasformata.

Attorno alla fanciulla tutti piangevano di tenerezza. L'estasi durò circa mezz'ora, poi Bernadette sembrò risvegliarsi e, mentre la zia la sosteneva, si gettò al collo della mamma, come oppressa da tanta felicità.

Poi le tre donne si incamminarono verso casa seguite da un codazzo di gente.

Bernadette narrò subito che la Madonna le aveva sorriso, ma il fatto che più l'aveva colpita ed impressionata era­no state voci orribili, uscite come dalle viscere della terra, che durante l'apparizione volevano spaventarla. La voce più forte gridava: «Salvati, salvati! Fuggi, fuggi!..». La Bella Signora però aveva subito sollevato il suo capo, aggrottan­do le ciglia e quelle voci di inferno si erano disperse.

Senza dubbio era il demonio che fremeva contro l'im­macolata e la sua prediletta.



Riflessioni: L'ira del serpente

È la lotta che continua tra il serpente e l'Immacolata, tra i figli di Lei, Cristo e i suoi seguaci, ed i figli del Demonio: Porrò inimicizia tra te e la Donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa (il Redento­re, stirpe di Maria) ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen. III-15).

Questa stirpe o discendenza della Donna non va intesa infatti soltanto in senso individuale, cioè limitata al Salvatore, ma va intesa anche in senso collettivo, cioè comprende tutti i membri del Corpo Mistico di Cristo, il regno stesso del Messia, la Chiesa intera.

La visione dellApocalisse. - S. Giovanni descrive una visione drammatica, che rappresenta al vivo la lotta tra il Serpente e la Don­na: «Nel cielo apparve un segno grandioso. una Donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stel­le...». Ed ecco apparire nel quadro l'avversario della Donna: «Un enorme Drago rosso» che è «il Serpente antico, colui che chiamiamo il Diavolo e Satana e che seduce tutta la terra». Cacciato dal cielo da Michele e dagli angeli fedeli, il Drago con i suoi seguaci fu precipi­tato sulla terra: «Guai a voi, terra e mare, perché il Diavolo è precipi­tato sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo». Dopo avere inutilmente tentato di insidiare la Donna, l'anti­co Serpente ingaggiò un ultimo disperato combattimento, che dura ancor oggi e del quale gli uomini sono spettatori e partecipi. Allora - conclude S. Giovanni - «il Drago si infuriò contro la Donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù» (Apoc. X11-1-17).

Il Redentore ti schiaccerà la testa: è l'annuncio e la promessa del­la vittoria del Redentore e dell'Immacolata. Non bisogna quindi temere. Con un solo sguardo verso il Gave, da cui sembravano pro­venire le orribili voci, l'Immacolata di Lourdes tranquillizzò Berna­dette e fece tacere tutta l'ira infernale.

Bernadette rimarrà sotto il suo manto; vicino a Lei non potrà aver paura; si sentirà forte contro tutti gli alleati dell'inferno, i liberi pensatori, gli anticlericali, che ben presto scateneranno la loro rea­zione contro i fatti di Lourdes.

Fioretto: Se sai di non essere in grazia di Dio, fa un bell'atto di contrizione e prometti di confessarti oggi stesso.

Giaculatoria: Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno; porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia!



LA PRESENZA DI MARIA NELLA STORIA [SM=g27998]

Oggi non leggiamo un fatto edificante, ma ci soffermiamo ad osservare un parallelismo storico assai eloquente per chi ha fede. Questa visione di insieme ci palesa quanto Maria segua da vicino i suoi figli e li difenda dal Serpente e dai suoi alleati. Prendiamo in considerazione gli ultimi anni di storia e troveremo delle coinciden­ze cronologiche, non del tutto fortuite.

1830: A Parigi, l'Immacolata appare a S. Caterina Labouré, porta la Medaglia Miracolosa e ci assicura: Abbiate fiducia, io sarò con voi!».

1830: Per l'Europa intera inizia un periodo di disordini e di irreligiosità.

1842: A Roma, l'Immacolata appare e converte il banchiere ebreo Alfonso Ratisbonne.

1846: Apparizione alla Salette della SS. Vergine, che ci richia­ma alla osservanza della legge di Dio.

1841: Feuerbach pubblica il suo libro blasfemo: «Essenza del Cristianesimo». Per lui il cri­stianesimo è morto e sepolto.

1854: A Roma, Pio IX definisce solennemente il dogma del­l'Immacolata Concezione di Maria.

1848: Pubblicazione del Manife­sto Comunista di Engels e Marx.

1858: L'Immacolata appare a Lourdes e ci addita il cielo e la via della virtù per raggiunger­lo.

1858: Darwin con la sua opera «Sull'origine delle specie», afferma che l'uomo deriva solo dalla scimmia e il suo destino non va oltre la biologia.

1875: Giunge a Pompei il qua­dro miracoloso della Madonna del Rosario.

1867: Marx pubblica Il Capitale» e indica nell'economia la base di ogni vita e di ogni cultura. Il problema religioso per lui, dopo Feuerbach, non esiste più.

1883: Lettera Enciclica del Papa Leone XIII sul Rosario.

1873-1883: Matura il pensiero di Nietzche e del «Superuomo». Il vecchio Dio è morto - dice Nietzche - e nessun nuovo Dio giace in fasce nella culla».

1917: Apparizioni a Fatima della Madonna, che predice una nuova crudele guerra.

1917: Rivoluzione russa ed avvento del Comunismo. Freud pubblica la sua «Intro­duzione alla psicanalisi». Nul­la è più peccato!

1933: Apparizioni della Madon­na dei poveri a Banneux, in Belgio.

1922-1939: Prevale la statolatria: comunismo, fascismo, nazi­smo, culto dei superuomini». Persecuzioni religiose e razzi­ste.

1942: Consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria, fatta da Pio XII.

1939-1945: La seconda guerra mondiale miete spietatamente milioni di vittime.

1950: Definizione del dogma dell'Assunzione di Maria al cielo in corpo ed anima.

1946-1960: Avviata faticosamen­te la ricostruzione, le lotte politiche si fanno più aspre e coinvolgono anche i valori e gli ideali più nobili.

1953: A Siracusa, negli ultimi giorni di agosto, una Madon­nina di ceramica piange lacri­me umane per tre giorni.

1° novembre: Proclamazione della Regalità di Maria.

1954: Anno Mariano.

1962-1965: Concilio Vaticano II e rinnovamento delle strutture della Chiesa.

1964: Paolo VI proclama Maria Madre della Chiesa» La crea­tura più vicina a Dio e la più vicina a noi».

1964-1977: Il culto di Maria len­tamente si spoglia delle prati­che devozionali più superficia­li e viene posto al centro del dogma.

1965-1977: Lo spirito innovatore del Concilio non è da tutti inteso rettamente.

Sorge una contestazione peri­colosa. Certe forme di moder­nismo rinnovato, di irreligio­sità, pongono la Chiesa e la fede stessa di molti in crisi. Le vocazioni sacerdotali e religio­se diminuiscono paurosamen­te di numero. Sembra che il Serpente prevalga. In nazioni cattoliche come l'Italia vengo­no approvate le leggi del divorzio e dell'aborto facile.

Ma l'Immacolata non ci abbandona, anzi sembra ripe­terci proprio in questo momento le parole che disse un giorno a Parigi: «Abbiate fiducia, io sono con voi!…

1981: A Medjugorie, in Iugosla­via, la Madonna, sotto il titolo di Regina della Pace, sembra moltiplicare le sue apparizioni a quattro ragazze e a due ragazzi. La Chiesa non si è ancora pronunciata su questi avvenimenti.

1989: Conversione della Russia alla democrazia e alla fede. Si avvera la profezia della Madonnina di Fatima?

Crollo del Comunismo inter­nazionale.



CAPITOLO IX

V APPARIZIONE

Sabato, 20 febbraio 1858 -Mattino presto


Bernadette giunse accompagnata dalla mamma anche quel mattino, verso le ore 6,30. La folla non era grande, benchè la notizia che la fanciulla si sarebbe recata alla grot­ta, si fosse diffusa.

Era presente anche il Sig. Estrade, e appunto dalla sua relazione tolgo la descrizione di quanto si svolse quel mat­tino a Massabielle.

Bernadette si inginocchiò e cominciò la recita del S. Rosario, guardando verso la nicchia. Qualche momento dopo ecco la Bella Signora ed il viso di Bernadette si trasfi­gura, divenendo come cera bianchissima. Il suo atteggia­mento, l'attenzione dello sguardo, i gesti graziosi ed il muovere quasi impercettibile delle labbra, con cui accom­pagna il dialogo che si svolge tra lei e la visione, attirano gli occhi e frasi di ammirazione da tutti. La fanciulla però non si accorge e non sente nulla, eccetto la SS. Vergine che le sta dinanzi.

- Io non riconosco più mia figlia! Io perdo la testa... - esclama la mamma di Bernadette, che le sta vicino vicino. L'estasi dura una quarantina di minuti, poi la veggente si risveglia come da un sonno profondo e risponde alle domande che le piovono da tutte la parti: Sì - dice -, la Signora mi ha parlato e mi ha insegnato parola per parola una preghiera particolare e speciale per me. - Insegnala anche a noi questa preghiera!

- Oh, no, non posso. Non credo che la Signora lo per­metta!

Alla mamma che l'accompagna nel ritorno verso Lour­des, confida che è un segreto che non deve manifestare a nessuno.

Nessuno infatti ebbe mai il testo della preghiera, che Bernadette recitò ogni giorno della sua vita e poi portò con sè nella tomba.

A chi gliela chiedeva Bernadette rispondeva che non era autorizzata a rivelarla, ma si capiva che a quella preghiera, scaturita dal cuore della Mamma Celeste, era legata la forza che doveva sostenerla nel momento della prova e nel duro Calvario della sua breve vita.



Riflessioni: La preghiera della mamma

Buona, paziente, la SS. Vergine insegna a Bernadette una pre­ghiera tutta particolare e non si stanca di ripeterla con lei, finchè non l'ha imparata ben bene a memoria e non la dimenticherà più per tutta la vita.

Come doveva essere bella quella preghiera! Era un segreto e Ber­nadette non ce l'ha rivelata.

Anche la nostra mamma terrena un giorno, quando eravamo pic­cini, ci insegnò a pregare, ripetendo con noi, parola per parola, quanto il suo cuore le suggeriva.

La preghiera della mamma resta sempre la più bella...

Prega con Maria. - La mamma terrena non può essere sempre con noi e quando il Signore la chiama a sé, ci lascia soli.

La Mamma Celeste è sempre con noi, ovunque. Possiamo sem­pre pregare con Lei, assistere alla S. Messa con Lei, andare alla S. Comunione con Lei, lavorare, soffrire con Lei. Il suo sguardo mater­no non ci abbandona mai!

Prega per mezzo di Maria. - Le tue richieste passeranno attra­verso alle mani dell'Immacolata. Essa ripulirà la tua preghiera, spes­so così difettosa, distratta, immeritevole e la arricchirà coi suoi meri­ti. Maria è la grande Mediatrice: prenderà da te le tue suppliche e le presenterà a Dio ed otterrà più facilmente quanto a Dio richiedi per mezzo suo.

Fermati un istante sulle parole di un'anima dannata, che qui ti trascrivo, e rileggile spesso:

La preghiera è il primo passo verso Dio e rimane il passo decisivo.

Specialmente la preghiera a Colei che fu Madre di Cristo, il nome della quale noi non nominiamo mai!

La devozione a Lei strappa al demonio innumerevoli anime, che il peccato gli consegnerebbe infallibilmente nelle mani.». (Da Lettera dal mondo di là» - Roma 1952).

Fioretto: Cercherò di fare attentamente la mia preghiera del mat­tino e della sera.

Giaculatoria: Maria Immacolata, Mediatrice di tutte le Grazie, prega per noi!



NON SAPRAI MAI DI ESSER SALVO PER MARIA! [SM=g27998]

Il sergente Fortini Umberto racconta questo fatto straordinario, avvenuto sul fronte di Tobruc, durante l'ultima guerra: «Una notte uscii dalle trincee strisciando sul terreno come una biscia. Eravamo cinque, tutti volontari. Dopo cinquanta metri di len­ta marcia, ci dividemmo, augurandoci di rivederci.

Mi inoltrai cautamente per circa un'ora. L'alba sorgeva dal mare luminosa e gradita... Radunai due mucchietti di sabbia; dall'uno all'altro distesi alcune aride alghe e da quell'improvviso osservatorio, stetti in vigile attesa. Le ore erano lunghe e silenti. Ero sul punto di disperare dell'impresa, quando, attraverso uno spiraglio, scorsi qual­che cosa che si muoveva. Dubitai che si trattasse di una ondata di sabbia, ma col binocolo vidi la sagoma di un soldato inglese, così netta e vicina, che istintivamente feci l'atto di indietreggiare.

Fu un istante; poi l'istinto del combattente si fece sentire nel mio animo e, imbracciato il fucile, presi la mira.

Attesi qualche istante; volevo colpirlo alla testa per evitargli il dolore. Egli si era chinato, lasciando scoperta la schiena. Abbassai l'ar­ma ed osservai: scavava nella sabbia un solco, probabilmente per nascondersi. Poi frugò nel tascapane, ne tirò fuori un oggetto. Infine rialzò la testa e venne tutto allo scoperto: una testa bionda, giovanile.

Mi doleva il doverlo uccidere come un innocente preda di cac­cia. Il senso del dovere mi riscosse; imbracciai il fucile; contempora­neamente il giovane nemico si segnò col Rosario in mano e, volti gli occhi al cielo, incominciò la sua preghiera.

Sembrava un angelo, dimentico della terra. Sul braccio e sul pet­to portava una visibile croce rossa: era certamente un cappellano militare. Restai interdetto il fucile mi cadde dalle mani. Un fremito di commozione mi invase.

Come avrei potuto, sparare contro un ministro di Dio, che con tanta fede invocava Maria?

Giunsi le mani, chinai la testa e anch'io pregai.

Non so quanto tempo trascorse. Quando rialzai la testa, il soldato non c'era più.

Fra le ombre della sera raggiunsi l'accamparnento. Dormii di un sonno profondo, tranquillo. L'indomani ci fu l'assalto; mi guadagnai la medaglia d'argento. Ma tu, anima gentile di soldato, di Sacerdote, non saprai mai di essere salvo, per Maria!» (Da »Giornata della Voca­zione»» - Albano Laziale 1949).