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I Nostri Fratelli Defunti (Storia, Devozione, Preghiera) Fr.Pasquale Lorenzin
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Caterina63
Post: 1.222
Sesso: Femminile
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03/09/2009
18:28
IV
G - Abbiamo pensato e pregato per i nostri fratelli defunti; ora il Signore Gesù si rivolge a tutti noi, pellegrini sulla terra. Ascoltiamo la sua parola che ci ammonisce di non racchiudere lo scopo della vita nelle realtà terrene, ma nell'impegno di ricerca e di preparazione alla patria del cielo. Dal Vangelo di san Giovanni (14,1-6): Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E del luogo dove io vado voi conoscete la via. Gli disse Tommaso: Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via? Gli disse Gesù: Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Riflessione. Con le parole che abbiamo udite, Gesù ci fa conoscere lo scopo della nostra vita: meritarci quel posto che egli ci ha già preparato. Purtroppo il mondo ci presenta altre finalità: il benessere, il piacere, la ricchezza, il divertimento, ecc., finalità seducenti ma tutte sbagliate. L'uomo fu creato per conoscere Dio, per amarlo, per servirlo e goderlo per sempre nel suo paradiso. Spetta a noi non sbagliare strada! Gesù dichiara: Io sono la via, allora dobbiamo seguirlo; dichiara ancora: Io sono la verità, allora dobbiamo credergli; afferma infine: Io sono la vita, allora dobbiamo accoglierlo. Come il treno corre veloce e maestoso fin tanto che rimane nella rotaia, ma se deraglia si riduce a un cumulo di rovine, così è della vita umana. Se l'uomo si allontana da Cristo via, verità e vita, si riduce a un cumulo di rovine morali e spirituali. (Breve pausa).
G - Ravviviamo la nostra fede e recitiamo insieme il «Credo».
GA - Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, * creatore del cielo e della terra, * di tutte le cose visibili ed invisibili. * Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, * unigenito Figlio di Dio, * nato dal Padre prima di tutti i secoli: * Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, * generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; * per mezzo di lui tutte le cose sono state create. * Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo * e per opera dello Spirito Santo * e incarnato nel seno della Vergine Maria * e si è fatto uomo. * Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, * morì e fu sepolto. * Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, * è salito al cielo, siede alla destra del Padre. * E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, * e il suo regno non avrà fine. * Credo nello Spirito Santo, che è il Signore e dà la vita, * e procede dal Padre e dal Figlio. * Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato * e ha parlato per mezzo dei profeti. * Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. * Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. * Aspetto la risurrezione dei morti * e la vita del mondo che verrà. Amen.
G - Il battesimo ci ha uniti a Cristo e ci ha configurati al suo mistero pasquale di morte e vita. L'apostolo san Paolo ci ricorda questa fondamentale verità cristiana. Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (14,7-9): Nessuno di noi, infatti, vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore; se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore. Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato in vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi.
Riflessione. La vita del cristiano è modellata su quella di Cristo. Vivere o morire è rinnovare, nella propria carne, il mistero pasquale di Cristo. Anzi è lo stesso Cristo che vive e muore in ogni uomo unito a lui con il battesimo. Spetta, quindi, al cristiano intraprendere coraggiosamente una perfetta comunione di vita con il suo Redentore e partecipare così alla sua risurrezione. (Breve pausa).
GA - Padre nostro che sei nei cieli, * sia santificato il tuo nome, * venga il tuo regno, * sia fatta la tua volontà come in cielo, così in terra. * Dacci oggi il nostro pane quotidiano, * e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori * e non c'indurre in tentazione. Ma liberaci dal male. Amen. L'eterno riposo dona loro, o Signore, * e splenda ad essi la luce perpetua, * riposino in pace. Amen.
G - Preghiamo: O Dio, il cui unico Figlio nel mistero della Pasqua è passato da questo mondo alla gloria del tuo regno, concedi ai nostri fratelli defunti di condividere il suo trionfo sulla morte e di contemplare te, o Padre, che li hai creati e redenti. Per Cristo nostro Signore.
A - Amen.
G - Concludiamo la nostra veglia di preghiera con il canto della nostra fede e della nostra speranza.
GA - «Io credo: risorgerò, questo mio corpo vedrà il Salvatore!
G - Prima che io nascessi, mio Dio, tu mi conosci, ricordati, Signore, che l'uomo è come l'erba, come il fiore del campo.
A - Io credo: risorgerò, questo mio corpo vedrà il Salvatore!
G - Ora è nelle tue mani quest'anima che mi hai data: accoglila Signore, da sempre tu l'hai amata, èpreziosa ai tuoi occhi.
A - Io credo: risorgerò, questo mio corpo vedrà il Salvatore!
G - Spirito della vita, che abiti nel mio cuore: rimani in me, Signore, rimani oltre la morte, per i secoli eterni.
GA - «Io credo: risorgerò, questo mio corpo vedrà il Salvatore!
Se le circostanze lo consentono si può continuare con la recita del Rosario o dei cento «Requiem» ossia «L 'eterno Riposo»... ripetuto devotamente per cento volte.
CONCLUSIONE
L'invito alla carità fraterna, Gesù lo rinnova in quasi tutte le pagine del Vangelo: è il «suo» comandamento. I nostri fratelli nel purgatorio soffrono pene indicibili, e noi, con i suffragi, possiamo aiutarli, alleviando e abbreviando le loro pene. Per questo il comandamento di Gesù c'interpella sulla nostra carità, e ci spinge a fare il possibile per portare ai nostri defunti che ne hanno bisogno, la rugiada benefica del nostro amore che non consiste tanto in atti esterni e materiali, quanto nelle «opere buone», come abbiamo più volte rilevato nelle pagine di questo libretto. Aiutando, con i suffragi, i nostri defunti, facciamo pure il nostro personale interesse, perché essi si ricordano di noi e ci ripagano abbondantemente di quanto facciamo per loro. Così nella meravigliosa e letificante realtà della «comunione dei santi», la Chiesa pellegrina nel tempo, quella del purgatorio e la Chiesa celeste si danno fraternamente la mano perché la salvezza di Gesù redentore si estenda ad ogni creatura.
INDULGENZE PER I DEFUNTI
La Sacra Penitenzieria Apostolica, il 29 giugno 1968, ha emanato l’«Enchiridium Indulgentiarum», tutt'ora valido. Da questo «Documento» riportiamo quanto crediamo utile per i fedeli circa le Indulgenze applicabili per i nostri defunti.
I - Norme generali a) L'indulgenza è parziale o plenaria secondo che libera in parte o in tutto dalla pena temporale dovuta per i peccati. b) Le indulgenze sia parziali che plenarie possono sempre essere applicate ai defunti a modo di suffragio. c) L'indulgenza plenaria può essere acquisita una sola volta al giorno.
Il - Indulgenze plenarie giornaliere: a) L'adorazione del S.mo Sacramento per almeno mezz'ora. b) La pia lettura della S. Scrittura per almeno mezz'ora. c) Il pio esercizio della Via Crucis. d) La recita del Rosario (anche una terza parte) in chiesa o in famiglia. e) Al fedele che devotamente visita il cimitero e prega, anche soltanto mentalmente per i defunti, si concede l'indulgenza, applicabile solo ai defunti... dal primo giorno di novembre fino al giorno ottavo dello stesso mese.
III - Indulgenze plenarie annuali o occasionali a) Si concede l'indulgenza plenaria al fedele che piamente e devotamente riceve, sia pur soltanto per mezzo della radio, la benedizione impartita dal Sommo Pontefice al Mondo. b) Si concede l'indulgenza plenaria a chi partecipa agli esercizi spirituali almeno per tre giorni. c) Si concede l'indulgenza plenaria al fedele che piamente visita la chiesa parrocchiale nella festa del titolare o il giorno due agosto, in cui ricorre l'indulgenza della «Porziuncola» (il Perdon d'Assisi). d) Si concede l'indulgenza plenaria al fedele che rinnova le promesse battesimali la "igilia di Pasqua e nell’anniversario del proprio battesimo. e) Vi sono anche altre indulgenze plenarie per circostanze particolari.
IV - Condizioni per l'acquisto dell'indulgenza plenaria a) Confessione sacramentale (che si può fare anche nei giorni precedenti o seguenti) b) Comunione eucaristica (che si può fare anche nei giorni precedenti o seguenti). c) Con una confessione sacramentale si possono acquistare più indulgenze plenarie. d) Quando l'indulgenza plenaria richiede la visita a una chiesa si deve recitare in essa u “Padre nostro”e il “Credo” e pregare per il Papa.
V - Le indulgenze «parziali» Le indulgenze «parziali» sono molte e ordinariamente unite alla recita di una determinata preghiera o giaculatoria.
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